Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: hayley99    17/08/2016    1 recensioni
Il mio nome é Talitha, sono cresciuta odiando gli uomini di Telmar, cosa strana dato che anch'io sono una di loro. Ho un solo scopo nella mia vita, portare Narnia all'antico splendore. Ovviamente pensavo di riuscire a fare tutto da sola, ma non è andata esattamente così. Ad aiutarmi ci furono i quattro antichi re di Narnia, Caspian, Alsan e tanti altri. Tra di loro ci fu anche colui che riuscì a fare battere il mio cuore di pietra, l'uomo che amo ancora adesso. Ma basta con tutti questi dettagli, se vorrete scoprirne di più leggete la mia storia.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Famiglia Pevensie, Peter Pevensie
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 2

La notte non tardò ad arrivare. Eravamo in una radura e la luce della luna era la nostra unica illuminazione. Erano presenti molti degli abitanti di Narnia, dai centauri ai fauni e ai minotauri, per non parlare degli "animali parlanti" e dei nani. Le uniche eccezioni eravamo io e il ragazzo che si rivelò essere Caspian X (decimo) erede al trono di Telmar. Celion era alla mia destra in tutta la sua altezza vertiginosa. Nikabrik cominciò a parlare incolpando Caspian di aver rubato il corno al popolo di Narnia, ovviamente il ragazzo non era della stessa opinione del nano e così iniziò un dibattito tra di lui e altri presenti. -Voi ritenete me responsabile per tutti i crimini del mio popolo?!- disse il ragazzo. -Responsabile e punibile!- disse il nano. -Questa è buona detta da te nano,o hai dimenticato che è stata la tua gente a combattere al fianco della strega bianca?!- ribatté il mio amico topo. Nikabrik infuriato ammise la sua preferenza alla strega bianca piuttosto alla sottomissione del popolo di Telmar. -Al di là di questa foresta,io sono un principe,il trono di Telmar è mio di diritto,aiutatemi a rivendicarmi ed io riporterò la pace tra noi!- affermò il principe. Cimatempestosa si fece avanti, 
-Questo è vero,i tempi sono maturi,io osservo il cielo,poiché il mio compito è quello di osservarlo come il tuo è quello di ricordare tasso,Parva il signore della vittoria e Alanville la signora della pace si sono uniti nell'alto dei cieli,e ora qui,un figlio di Adamo si è fatto avanti,per offrici di nuovo la nostra libertà.-. Uno scoiattolo chiese conferma tutto elettrizzato all'idea di una nuova pace nella terra di Narnia. -Due giorni fa,io non credevo all'esistenza di animali parlanti,di gnomi,di centauri,ed eccovi qua,e siete tanto forti e numerosi che noi di Telmar non l'avremo mai immaginato. Non so se questo corno sia magico o no,ma ci ha fatti incontrare,e insieme abbiamo la possibilità di riprenderci ciò che è nostro.- Caspian rapì tutti i presenti con quelle parole. -Se sei tu a guidarci io e i miei figli allora vi offriamo le nostre spade.- confermò Cimatempestosa, alzando la spada imitato da tutti gli altri centauri presenti nella radura. -E noi ti offriamo la nostra vita,senza riserve.- Ricipí si inchinò seguito subito dopo dal tasso e tutti gli altri animali parlanti. Mi feci coraggio e con lo stupore del principe dissi: -Se la metti così principe, io non mi tireró certo indietro. Avrai anche le mie armi con te.- sorrisi fissandolo negli occhi mentre lui stupito mi sorrideva di rimando. -Ancora non so il vostro nome signorina.- disse Caspian. Continuai a fissarlo nei suoi profondi occhi e orgogliosa dissi: -Talitha, il mio nome é Tailtha.-

***

Quella mattina il turno di ronda capitò a me, Morris e Caspian. Mi allontanai di qualche metro da loro per ammirare la maestosità degli alberi. Celion diceva che ai tempi dei re e delle regine di Narnia gli alberi danzavano e tutti gli animali erano liberi e parlavano tra di loro addirittura. Mi sarebbe proprio piaciuto vedere gli alberi danzare, arrampicarmi tra le loro fronde mentre i petali mi circondavano con i loro colori e i loro profumi, mentre il vento spettinava i miei lunghi capelli castani e i miei occhi cioccolato osservavano il paesaggio immaginando mille avventure. I miei sogni ad occhi aperti vennero interrotti dal grido di una bambina -Basta!-. Corsi e trovai Caspian alle prese con un biondino mentre Morris fissava inebetito una bambina di circa dieci-dodici anni non di più e ne di meno. Aveva dei lunghi capelli castani tendenti al rosso e due enormi o chi azzurri che fissavano la scena impauriti. Il viso ancora da bambina era rotondo e leggermente allungato, spruzzato qua e là da delle lentiggini. Indossava un vestito lungo rosso e bianco con dettagli dorati, alla vita portava una cintura che conteneva un pugnale e una boccetta con uno strano liquido rosso all'interno. -Che diavolo sta succedendo qui?!- dissi rivolta a Caspian che nel frattempo aveva smesso di lottare con l'altro ragazzo. Quest'ultimo appena sentì la mia voce alzò il suo sguardo su di me, cielo e cioccolato si scontrarono. Aveva degli occhi meravigliosi, e a dirla tutta non era nemmeno un brutto ragazzo, anzi! Aveva i capelli biondi leggermente lunghi e sparpagliati qua e là in modo elegante. Il viso non era ne troppi marcato come quello di Caspian ma nemmeno troppo tondo come quello do un bambino. Era alto e abbastanza muscoloso al vederlo, la maglietta azzurra fasciava alla perfezione le sue belle spalle e i pantaloni marroni lasciavano intravede la muscolatura atletica delle gambe. In mano reggeva una spada molto bella, era tirata perfettamente a lucido e finiva con un'impugnatura con la testa di un leone come decorazione. Sulla lama era scritto qualcosa ma dalla distanza in cui mi trovavo non riuscivo a leggere nulla. Ad un tratto da dietro una roccia spuntarono altri due ragazzi, una ragazza che somigliava molto alla bambina, solo che aveva lunghi capelli mossi e castano scuro, e indossava un vestito azzurro come i suoi bellissimi occhi; l'altro ragazzo invece era l'esatto contrario del biondino, aveva i capelli neri come gli occhi, delle lentiggini spruzzate sul viso e il fisico era abbastanza atletico ma molto magro. -Lucy!- urlò la ragazza mora correndo dalla bambina di nome Lucy appunto. Da dietro l'ultimo ragazzo spuntò un nano di mia conoscenza, -Trumpkin! Pensavamo tutti fossi morto!- dissi guardandolo incredula per la felicità. 
-Beh, se non fosse stato per loro non sarei qui ora.- disse rivolgendosi ai ragazzi sconosciuti. -Tu sei Caspian?- chiese il biondino al principe. -Sí, sono io. E tu sei...?- rispose il moro. -Peter, re Peter. Mentre loro sono i miei fratelli: la regina Susan, re Edmund e la regina Lucy.- finì di dire il biondino. -Si certo! E io sono la regina bianca!- dissi io scoppiando a ridere assieme a Morris. -Talitha. Loro sono davvero i re e le regine di Narnia, il corno ha funzionato davvero.- affermò Trumpkin. Io sbiancai, ero certa di poche cose in vita mia, e una di quelle é che Trumpkin non mente mai quando e sicuro al cento per cento di una cosa. Il biondino mi guardò divertito e mi sorrise in modo sghembo. Io ricambiai il sorrisino con una boccaccia. Nessuno, e dico nessuno mi metteva i piedi in testa! Da dietro di noi giunsero dei rumori e tutti gli abitanti di Narnia sbucarono e si inchinarono dinanzi ai sovrani di Narnia. Peter li fece alzare tutti. Cimatempestosa parlò: -Benornati a Narnia miei re e mie regine. Se volete sarei ben lieto di scortarvi personalmente alle rovine, dove abbiamo stabilito la nostra base.-. -Certo, facci pure strada.- disse cortesemente re Peter. Io salii su Celion e chiusi il corteo subito dopo Capsian diretti alle rovine.

   
 
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