Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: hayley99    17/08/2016    1 recensioni
Il mio nome é Talitha, sono cresciuta odiando gli uomini di Telmar, cosa strana dato che anch'io sono una di loro. Ho un solo scopo nella mia vita, portare Narnia all'antico splendore. Ovviamente pensavo di riuscire a fare tutto da sola, ma non è andata esattamente così. Ad aiutarmi ci furono i quattro antichi re di Narnia, Caspian, Alsan e tanti altri. Tra di loro ci fu anche colui che riuscì a fare battere il mio cuore di pietra, l'uomo che amo ancora adesso. Ma basta con tutti questi dettagli, se vorrete scoprirne di più leggete la mia storia.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Famiglia Pevensie, Peter Pevensie
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 4

 

"Affondo, schiva, colpisci a destra, ora a sinistra, para, schiva, affonda,..." andavo avanti ormai da un po' combattendo con la spada contro un nemico invisibile oppure scagliando frecce su frecce addosso al bersaglio in movimento e non. Ero sudata fradicia e i vestiti mi si erano appiccicati alla pelle bianca e delicata. I capelli lunghi e scuri erano legati in una morbida treccia ormai tutta disfatta. Da sempre per sfogare la mia rabbia mi allenavo anche per un giorno intero non facendo caso alla fame o a qualsiasi altra esigenza. Non feci nemmeno caso alla porta che si aprii facendo entrare un ragazzo alto dai capelli scuri come il carbone. 
-Cerchi di uccidere un fantasma?- Caspian mi di avvicinò osservandomi mentre io lo ignoravo e continuavo ad allenarmi. -Talitha...dacci almeno una possibilità.- Lo guardai furente. -Non sono io colei che deve darvi il permesso. D'altronde non sono ne una principessa ne tanto meno una regina.- detto ciò ripresi il mio esercizio. -Sono qui per chiederti di venire con noi e di cercare di non pensare sempre al peggio. Fai parte del popolo di Narnia, li conosci molto meglio di me e sai guidarli e combattere assieme a loro. Tu sei parte di loro!- Caspian mi si parò davanti impedendomi di affondare la spada verso il mio avversario invisibile. -Che cosa hai detto?! Prima cercate di mandare coloro a cui tengo a morire e poi volete, anzi pretendete anche il mio aiuto?!- guardai Caspian sbalordita mentre furente gettavo la spada da allenamento a terra e me ne andavo. Purtroppo la mia"fuga" venne fermata dal principe che mi bloccò il polso facendomi voltare verso di lui. 
-Ricordi quello che mi dissi quando giurasti di offrire la tua spada e il tuo arco per la liberazione di Narnia?! Ricordi di come tu ti fidasti di me conoscendomi appena da poche ore?! Ora ti chiedo di riportare alla luce quella fiducia che mi desti tempo fa per la liberazione del tuo, del NOSTRO popolo. Combatti con me e con i re e le regine di Narnia, fallo per il tuo popolo Talitha.- i miei occhi erano fissi nei suoi mentre lui stringeva ancora il mio polso. In quel momento arrivò Peter. Lo guardai e poi guardai nuovamente Caspian. -Io...devo pensare...- dissi liberandomi dalla sua presa e correndo verso il terrazzo più vicino alla mia stanza. Quando arrivai spalancai la grande finestra e mi precipitai all'esterno appoggiandomi al marmo che fungeva da parapetto. Trassi una grande boccata d'aria mentre la luna che splendeva nel cielo illuminava il mio viso e le mie lacrime salate, non mi accorsi nemmeno di piangere. L'aria notturna sferzava i miei capelli sciogliendoli completamente dalla treccia. Guardai la grande radura che si trovava dinnanzi a me perdendomi nei miei pensieri, pensando alla vecchia Narnia. Non mi accorsi della presenza di Peter finché non fu lui a parlare: 
-Sai, scommetto ti sarebbe piaciuta la Narnia che ricordo io. Selvaggia e libera, gli alberi danzavano e i petali formavano delle figure che ti accompagnavano sempre infondendo allegria. Gli animali parlavano e a volte ricordo che con loro intrattenevo discorsi molto lunghi e interessanti, a volte pensai di essere io lo scemo che non sapeva niente...- la tristezza nel suo tuonò di voce mi fece un po' ricredere si quello che pensavo di lui. -Hai ragione...averti proprio voluto vederla, e sì, mi sarebbe piaciuta.- lo guardai e sulle sue labbra spuntò un sorriso debole ma spontaneo. -Che farai? Chi seguirai o no?- tornai a guardare di nuovo davanti a me cercando di non pensare troppo si suoi bellissimi occhi azzurri. -Narnia é la mia casa, e io non posso abbandonarla...per questo vi seguirò e combatterò con voi, ma lo faccio solo per me e per il mio popolo, non montati la testa, biondino...- lui si girò verso di me sconvolto. -Come mi hai chiamato?!- scoppiai a ridere mentre lui offeso mi guardò aspettandosi una risposta. Io mi avvicinai a lui, e dopo essermi alzata sulle punte dei piedi, li posai un leggero bacio sulla guancia mentre lui rosso come un peperone mi guardava serio. Nemmeno io so il motivo che mi spinse a farlo, ma so che quando lo feci il mio stomaco esplose come se mille farfalle stessero cercando di uscire da esso. Lo guardai nei suoi occhi azzurri cielo e staccandomi da lui e raggiungendo la porta mi girai dicendogli: 
-Buonanotte...biondino!-.

***

La fatidica notte arrivò. La luna era poco visibile nel cielo e alcune nuvole coprivano quest'ultimo. Mi trovavo sul dorso di Celion assieme ad una parte dell'esercito di Narnia nascosti nel fitto della foresta che confinava con il ragno di Telmar. Stavo aspettando il segnale, l'aria era pesante e carica di tensione ed io non facevo altro che torturare i poveri capelli di Celion nel tentativo di calmarmi, avevo una bruttissima sensazione. -Talitha, ora calmati. Non accadrà nulla, te lo prometto.- Celion mi accarezzò la mano infondendomi la serenità di cui avevo bisogno. Ad un tratto arrivò il segnale e noi partimmo subito alla carica diretti al castello. Il castello era imponente e purtroppo l'allarme era già scattato e il cancello non era ancora stato sollevato. Dopo pochissimo esso si alzò permettendoci di entrare all'interno del cortile, e la battaglia iniziò. Vedevo guardie dappertutto e scagliavo frecce a manetta mentre Celion uccideva chi gli si parava davanti con la sua spada. Ad un tratto da un balcone comparve Miraz assieme al Generale Glozelle, e una trentina, se non di più, di uomini ci circondò pronto al comando del loro signore. Fu un attimo, un attimo di distrazione e un soldato scoccò una freccia che si conficcò nella mia spalla sinistra. Caddi dal dorso di Celion mentre anche lui veniva colpito assieme ad altri abitanti di Narnia. Mi voltai e vidi Celion zuppo di sangue che ancora combatteva, ad un tratto un soldato lo colse di spalle brandendo una spada e pronto a colpirlo. "No, no, no!!! CELION!!!" pensai mentre i miei pensieri prendevano voce e urlai: -CELION!!!-. Lui non fece in tempo a girarsi che l'uomo conficcò la sua spada nel torace di colui che per me era un padre. -No...- sussurrai stringendo la mia spalla e cercando di sollevarmi da terra. Celion guardò il suo petto ed estrasse la spada uccidendo poi l'uomo. Un fiotto di sangue uscì dalla sua bocca, mentre il suo petto si macchiava di quel sangue tanto puro. Celion cadde a terra mentre io mi dirigevo dolorante verso di lui, le lacrime ormai bagnavano il mio viso distrutto dal dolore. Quando lo raggiunsi notai che anche Peter, Susan e Caspian erano nel cortile e che combattevano non prestando attenzione al resto. Peter in quel momento si girò e mi vide mentre posavo la testa di Celion, che ormai era in fin di vita, sulle mie ginocchia, noncurante di tutto il resto, per me contava solo Celion in quel momento. Lo osservai a lungo accarezzando dolcemente i suoi bei capelli argentati e osservandolo nei suoi bellissimi occhi viola, mentre la mia spalla sanguinava copiosamente e la vista mi si appannava sia per la ferita che per le lacrime accompagnate da forti singhiozzi. -Non...non piangere. A-andrà tutto bene...Talitha...- Celion mi guardò negli occhi mentre io piangevo ancora più forte. -C-come potrà andare tutto bene s-se tu muori!- urlai disperata. -...promettimi solo...che vivrai...ti voglio bene...Talitha...- i suoi occhi si soffermarono su di me per poi posarsi su quelli di Peter che si era avvicinato a noi cercando di farmi alzare da terra. -Talitha! Dobbiamo andare! Ora!- mi prese per il braccio sano cercando di farmi alzare ma io protestai cercando di rimanere con Celion. -No, no, no! Celion...ti prego...- guardai Celion negli occhi prima che lui con un tono disperato dicesse a Peter di portarmi lontana il prima possibile. Caspian arrivò in quel momento in sella ad un cavallo mentre teneva un altro cavallo con le briglie. -Peter!- urlò attirando l'attenzione del re che mi sollevò di peso mentre io facevo resistenza cercando di raggiungere mio padre, il mio migliore amico. -No! Lasciami! CELION!!!- Peter salì all'istante sul cavallo posizionandomi davanti a lui, afferrò le briglie e partì in una corsa sfrenata lontano dal castello, lontano dal dolore, lontano da Celion, che con un ultimo sguardo mi disse tutto ciò che non mi aveva ancora detto, e poi spirò. -Talitha...- non capivo più niente la voce di Peter era solo un suono ovattato nelle mie orecchie, cominciavo a vedere molto più scuro del dovuto mentre la mia ferita sanguinava copiosamente e la mia vista si faceva ancora più appannata e più scura. Non sentivo più il mio corpo, e mentre Peter chiamava ancora il mio nome, io svenni tra le sue braccia mentre le mie labbra pronunciarono una sola parola carica di trisezza : -Celion...-.

 

   
 
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