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Autore: Dharkja    17/08/2016    0 recensioni
È una calda sera di Luglio del 2008, i Tokio Hotel arrivano a Modena il giorno prima della loro l'esibizione. Bill non aveva mai creduto nel colpo di fulmine, ma l'incontro del tutto casuale con Giulia sarà in seguito, una piacevole e lenta scoperta di sentimenti inaspettati. Gli impegni con la band lo porteranno in giro per il mondo, ma lui non scorderà quella ragazza che diventerà pian piano una dolce ossessione portandolo all'irrefrenabile desiderio di volerla incontrare nuovamente.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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La luce del viale rischiarava le pareti arancio della camera: la calda brezza entrava dalla finestra facendo ondeggiare la sottile tenda in organza,trasportando le note di una musica proveniente da non molto lontano.

Giulia era assorta ad ammirare quel paesaggio a cui si era affezionata: l'oscurità era scesa da un pò ormai e la vista del parco, dalla sua stanza,sembrava un paesaggio irreale, con le fronde degli alberi che si mimetizzavano con la luce gialla dei lampioni e quelle acque del lago in lontananza che pigre, riflettevano sulla superficie, flebili luci serpeggianti di qualche caseggiato circostante

Tutto ai suoi occhi,sembrava una copia identica delle serate precedenti pensò, tranne quella della sera prima: non c'era stata di sicuro quella musica a fare da sottofondo per la verità, ma c'erano stati quei due strani tipi che avevano catturato di certo la sua attenzione. Si sorprese a sorridere quando le venne in mente quanto fossero coperti con quello strano vestiario che al solo ricordo la faceva sudare, ma i loro modi di fare e di parlare le erano sembrati da subito affabili,spigliati e carichi di energia. Erano così diversi dai ragazzi che aveva conosciuto fino ad allora, che erano per lo più snob e perennemente annoiati, irascibili e saccenti; ad occhio e croce dovevano avere la sua età o forse qualche anno di più, ma da come dialogavano, era evidente che avessero già sviluppato una certa maturità e notevole padronanza di sé, ostentando nel contempo sicurezza e affabilità. E tutto questo non poteva essere solo il frutto di una certa educazione ma anche di un lavoro che oltre tutto li doveva appassionare.
 

"Ehi, sveglia?" la voce di Elena dalla porta, la fece trasalire
 

"ah sei tu! si, entra.Veramente stavo disegnando....anzi, mi sto disegnando" precisò
 

"stai facendo il ritratto dalla foto che ti ho fatto? Ti basta la luce di quell'abajour?" osservò titubante
 

"si, si, va benissimo.Ma tu, come mai non sei a letto? niente sonno? Mirko ha terminato il turno. Mi ha mandato un messaggio per dirmi che passerà insieme a Massimiliano, ci vuole salutare visto che domani partiamo.....E'quasi mezzanotte.... " sorrise "Non hanno avuto altro tempo,stavano organizzando con la polizia municipale il piano per la sicurezza pubblica per quel concerto di stasera. Hanno dovuto chiudere diverse strade al traffico....tra l'altro dev'essere la musica che sento arrivare fin qui"
 

" Massimiliano eh?"Elena la guardò e le sorrise con fare allusivo
 

Giulia rispose con una smorfia
 

" a proposito, sai a chi pensavo prima?" chiese l'amica
 

"no ne ho la più pallida idea. Mi dovrei tenere forte?" disse mentre con lo sfumino intensificava l'omogeneità dell'ombra sulla mascella del suo ritratto
 

"a quei due che abbiamo conosciuto ieri sera....Quel ragazzo con quella specie di rasta...."
 

Giulia si voltò a guardare l'amica divertita. Pochi istanti prima aveva avuto lo stesso pensiero

"specie? Erano dei cornrows!" confermò
 

"Stavo pensando a quel suo modo strafottente di parlare e di muoversi, quella lingua che si passava continuamente sulle labbra e sul piercing, era davvero provocante, che lo facesse apposta per attirare la nostra attenzione e farsi figo ai nostri occhi?..." chiese con aria sognante
 

"stasera sei in subbuglio ormonale!" osservò ridendo "di tutto, ti ricordi solo la sua lingua......sarà stato sexy quanto vuoi ma saranno rientrati in Germania, fattene una ragione, non li rivedremo mai più....sogna loe basta" le disse stroncando il suo entusiasmo
 

"ma te l'ho detto anche ieri...il suo sguardo era insistente ed imbarazzante" continuò lei"....dev'essere un ragazzo che sa come divertirsi e come far divertire....E poi era solo così, tanto per dire....."
 

"se se....continua..."
 

"e l'altro?" continuòpoi "dico, suo fratello, così diversi...l'altro aveva un non sòche...... anche se ho visto che ti guardava...e non mi dire che nonte ne sei accorta"
 

"Aveva mani stupende comunque....si, decisamente stupende" sottolineò ricordandosi diquelle dita lunghe ed affusolate " dici che fosse un po'....gay?"le chiese curiosa " a me non ha dato proprio questa impressione,anche se l'aspetto poteva trarre in inganno, ma la sua voce di sicuro no" le disse alla fine ridendo
 

"No fammi capire? Da quando in quà ti piacciono i ragazzi effeminati e che si mettono lo smalto? Massimiliano è anni luce da tutto questo"
 

"Massimiliano è....sì,molto....."
 

"molto maschio, te lo dico io" proseguì l'amica
 

"Ma stà con Maria e non fà testo e poi è una questioni di gusti, di saperci fare, di fascino che si allontana dagli stereotipi....anche uno effeminato potrebbe piacere e non necessariamente potrebbe essere gay Elena"
 

"A me ha dato l'aria non tanto di uno gay per la verità, ma di un bisessuale,pansessuale, genderqueer o come li vuoi chiamare.....però in compenso, erano così svegli che chissà quante e quanti se ne saranno passati..."
 

"sai che l'ho pensato anche io? Comunque tutta esperienza...e poi.." non terminò la frase che d'improvviso qualcuno bussò alla loro porta
 

"Giulia, sono rientrato" disse il fratello avanzando nella stanza "che fate con quella lucetta misera?" osservò mentre accendeva la luce principale
 

"Mirko!" lui si avvicinò per abbracciare le ragazze. In piedi sulla porta comparve Massimiliano che si scusò per l'invadenza 
 

Quando Giulia alzò gli occhi per incrociare i suoi, sentì quello sguardo bruciarle ogni singolo centimetro della sua pelle. Lui stava lì in piedi,appoggiato allo stipite della porta, con un accenno di sorriso, alto ed abbronzato, con addosso una camicia bianca aperta leggermente sul davanti e dei jeans; aveva sempre pensato che non fosse'perfettamente' bello in quel viso dai lineamenti irregolari, ma era di sicuro affascinante, terribilmente intrigante e misterioso. Quello sguardo era intenso ed enigmatico ed aveva qualcosa che Giulia trovava virile molto, molto virile.
 

"Giulia, Elena" disse salutandole "Mirko ha insistito perchè passassi a quest'ora. Vi auguro buon rientro per domani e ci dispiace di non potervi accompagnare"
 

"Grazie" rispose Elena " non ti preoccupare, il lavoro è lavoro"
 

Massimiliano riposò i suoi occhi su Giulia, avrebbe voluto dirle qualcos'altro, ma come sempre era così bella e disarmante che vi rinunciò
 

Lei abbassò lo sguardo e lo spostò volutamente in direzione del fratello.
 

"vedi Massi" chiamava così Mirko il suo superiore"ho una sorella ed un'amica che non sono come quel gregge scatenato che ora è al Novi Sad: loro ci avrebbero risparmiato un mucchio di lavoro!"
 

L'amico sorrise alzandole sopracciglia in segno di meraviglia
 

"come sei vecchio alla tua età, Mirko!"
 

Si misero a ridere 
 

"Dai, andiamo in cucina, che ti offro da bere" disse al capitano
 

Mirko era molto legato a Massimiliano e lui ricambiava quell'affetto in modo incondizionato;ormai erano non solo colleghi di lavoro, ma sopratutto amici da diversi anni. Nonostante fosse il suo diretto superiore, Massimiliano era un ragazzo immediato, semplice e generoso e questi aspetti del suo carattere, per il suo delicato compito istituzionale che ricopriva, lo avevano portato a sviluppare degli eccezionali rapporti interpersonali , nel più corretto degli equilibri, senza far pesare a nessuno il ruolo che gli competeva. In caserma era ben voluto da tutti. Si era laureato in ingegneria informatica a pieni voti all'Accademia dei Carabinieri di di Modena, proseguendo la sua carriera prima a Torino, e solo successivamente al comando provinciale di Modena a cui fu assegnato proprio col ruolo di capitano. Aveva conosciuto Mirko proprio lì, dopo che era stato trasferito dalla caserma di Roma; era stata subito simpatia a prima vista; c'era stata inoltre, una reciproca collaborazione per diversi aspetti della loro vita. All'inizio Massimiliano lo aveva ospitato nella sua casa che condivideva con Maria, la sua fidanzata. Poi, con l'arrivo della sorella e di Elena, era andato ad abitare con loro.Era allora che aveva conosciuto Giulia. Nel corso di tutto questo tempo l'aveva vista crescere e diventare sempre più donna; si frequentavano come amici ed uscivano spesso tutti insieme anche quando in seguito, Mirko, aveva deciso di acquistare un bilocale vicino all'appartamento della sorella allo scopo di avere tutta la privacy di cui necessitava.
 

"Guarda che si vede"esordì Mirko mentre versava della birra ghiacciata sui broccali"Nemmeno Maria guardi così come guardi lei"
 

Massimiliano lo guardò seriamente e poi sorrise, ancora, per l'ennesima volta. Ormai quel discorso stava diventando una routine ogni volta che vedeva la sorella. Era evidente che agognava in una storia con lei nonostante il rapporto con Maria andasse avanti più per inerzia che per amore da oltre cinque anni; Mirko d'altro canto, non dimostrava gelosia innanzi a quegli sguardi infuocati che l'amico collega riservava a Giulia; non era il classico fratello rompiscatole protettivo come molti, non in quella circostanza e non con lui, anzi. Mirko era perspicace nelle intuizioni e questo era uno degli aspetti che più gli piaceva del suo carattere. Anche se in questo caso forse, la situazione era così palese da essere scontata ai limiti quasi dell'imbarazzante: quando Giulia era nei paraggi, era come se diventasse un libro aperto e leggibile perfino ad occhi chiusi, in un modo forse anche troppo frustante per il suo carattere e per il suo ego e questo faticava ad accettarlo. Doveva sforzarsi per nascondere senza successo, quella forte attrazione che era cresciuta nel corso del tempo, perchè ogni volta era la stessa storia: lei era quello che sognava , che agognava, lei era il suo sogno proibito e più era inaccessibile e lottava perchè così non fosse, più cresceva in lui la voglia di averla; la desiderava con tutto se stesso, troppo per non essere ipocrita e non ammetterlo nemmeno a se stesso e nascondersi dietro il solito finto discorso sulla differenza di età e di rispetto verso Maria, ignorando quella voce che diventava logorante tutte le volte che i suoi occhi si posavano su quel viso e su quel corpo maledettamente provocanti e disarmanti; ogni volta faticava a riprendere il controllo di sé e qualcosa la sua fidanzata aveva sospettato negli ultimi tempi ignorando volutamente tuttequelle occhiate piene di desiderio che il suo ragazzo riservava in silenzio a Giulia, preferendo la strada dell'indifferenza, forse per questione di orgoglio femminile o forse per qualche altro motivo a cui lui nemmeno interessava scoprire. In fondo, era anche un discorso di rispetto verso Mirko, si ripeteva automaticamente lui, ma senza nessun successo e quei dieci anni di differenza di età volevano essere un pretesto insormontabile, o meglio, si convinceva che lo fossero, anche se dalla vita in giù qualcos'altro se ne sarebbe palesemente fregato di quel discorso fintamente moralista, anche a costo di chiudere la sua storia con Maria. Era sicuro che se ne fosse accorta anche Giulia di questa sua inquietudine interiore, perchè i suoi occhi, apparentemente impenetrabili per quella timidezza che vi aleggiava, a volte lasciavano trapelare qualcosa di indefinito, che ancora non era riuscito ad interpretare con sicurezza, ma che era probabilmente decifrabile come un'attrazione nei suoi confronti. La sua testa ed il suo corpo mostravano più anni rispetto alla sua età e questo era qualcosa che poteva ritenere come una magra consolazione
 

"è molto difficile che tua sorella non piaccia a qualcuno" gli sorrise lui
 

"ma tu non sei qualcuno"
 

"lo sai come la penso"rispose non convinto 
 

"non è un buon motivo e così non significa rispettare Maria" parve incoraggiarlo"Massi..." non lasciò che Mirko continuasse il discorso
 

"se non la smetti ti carico in macchina e ti porto in mezzo a quel gregge di cui parlavi poc'anzi"

Mirko si mise a ridere
 

"oh no, amico, ho altro da fare stanotte che farmi massacrare le orecchie con quella sottospecie musica!" 




















 

 

Il tourbus continuò il suo tragitto durante la notte verso Ginevra, dove in serata il gruppo avrebbe dovuto suonare.

La mattina di buon ora Bill fu svegliato di malavoglia dal tintinnio delle chicchere maneggiate da qualcuno nel piccolo tinello, mentre Andreas e Benjamin discutevano animatamente su questioni apparentemente contrattuali.

Provò a richiudere le palpebre che sentiva pesanti come macigni. Era spossato dal caldo e dalla stanchezza della sera prima; la partenza era stata ritardata perchè, nonostante il concerto fosse terminato, un nutrito gruppo di fans era riuscito a raggiungere l'area di sosta del loro tourbus ed aveva cercato di forzare la rete di protezione che la delimitava, percui l'intervento della sicurezza impiegò del tempo per riportare la situazione sotto controllo, con la naturale conseguenza di un ritardo nella loro tabella di marcia.

Seppur si sentisse davvero stanco, continuava tuttavia, ad avvertire ancora la scarica adrenalinica in tutto il corpo e questo era solo per un unico motivo: aveva sperato fino all'ultimo con tutto il suo cuore di scorgere lei in mezzo ai fans, di vederla magari con un braccio proteso per chiedergli un autografo o far capolino sorridente dietro qualcuno. Avrebbe giurato a se stesso che solo in quel caso, avrebbe fatto come non mai la pazzia di portarla dentro il bus, innanzi magari agli occhi basiti di tutti, concedendole tutte le foto e gli autografi che avrebbe desiderato in cambio del suo numero di telefono, anche se questo avrebbe significato passare da depravato. Si sarebbe comportato come Tom per una volta nella vita, avrebbe usato un po'della sua sfacciataggine, con lei sì, lo avrebbe fatto anche se questo voleva dire andare contro la sua stessa natura e contro i suoi stessi principi ma almeno avrebbe avuto un pezzo di lei da portare con sé, ovunque sarebbe andato e qualsiasi cosa avrebbe fatto; ma poi i suoi pensieri finivano sempre lì, nello stesso punto di arrivo: era inutile farneticare quando Giulia non era una sua fan emai l'avrebbe trovata in mezzo a chi smaniava per lui o per il sui amici

Sorrise mentre, ancora mezzo assonnato ma col cuore che gli batteva forte in petto, rifletteva a tutto questo ed al tentativo mal riuscito di convincersi che, da due sere a quella parte, doveva essere certamente a corto di idee per non riuscire a pensare ad altro. Aveva ancora davanti a sè il ricordo troppo vivo di lei per ignorarlo, di quel sorriso così sensuale che l'aveva totalmente annientato al punto di ritrovarsi sul palco a cantare, non con la preoccupazione di come potesse andare tutta la serata o agli impegni che l'attendevano, ma con la speranza fino all'ultimo di poterla rivedere in qualche dannato modo prima di lasciare l'Italia. Ma le cose sembravano esser andate per un altro verso e questo era un dato di fatto con cui dovette fare i conti; d'altronde quante volte aveva incontrato ragazze bellissime ed intriganti? Sempre, continuamente e non solo, molte si erano mostrate palesemente disponibili, ma nessuna come lei aveva colpitola sua immaginazione a tal punto da ritrovarsi a pensarla per due giorni consecutivi e perfino in quel letto del bus come in quel momento, con lo stupido tentativo di calmare quella valanga di pensieri e fantasie eccitanti ma del tutto privi di logica.

Tenne chiusi ancora pe un po' i suoi occhi allo scopo di prolungare il piacere di quelle fantasticherìe, quando Tom, sdraiato di fronte a lui dalla parte opposta del piccolo corridoio, gli chiese se fosse sveglio. 
 

" si, ma ho ancora sonno....tu?" fece con voce roca
 

"non riesco più a dormire, che hanno Andreas e Benjamin stamattina? Stanno facendo un casino!"
 

"non ne ho idea...." 
 

Dal fondo del corridoio, dall'altra postazione letto, si sentì Gustav riprendere i due. I toni della loro conversazione allora si abbassarono ma Benjamin poco dopo fu costretto a chiamare i ragazzi perchè nel frattempo erano arrivati ad un stazione di sosta e Bill, a malincuore dovette trascinarsi giù dal letto. Il personale era sceso per comprare dei viveri necessari al viaggio. Tom, Bill ed Andreas si sedettero nel salottino ad aspettare Georg e Gustav.

Nervoso ed insonnolito, si voltò e guardò fuori dal finestrino: infinite distese di erba brillavano sotto quel sole accecante e la calda brezza entrava prepotentemente scompigliando la sua chioma corvina già messa a dura prova durante la notte; faceva ancora caldo, lo stesso caldo che aveva fatto anche la sera precedente e quella prima ancora, anzi, sembrava proprio la stessa afa di Modena; possibile che ci fosse lo stesso clima a distanza di quasi cinquecento chilometri? Pareva quasi una congiura, ma sapeva ed aveva capito che la sua mente lo stava riportando pian piano lì, a quei pensieri, a quella città, a lei, sembrava non volessero dargli tregua. Faceva caldo, maledettamente caldo e quel venticello torrido aveva l'impressione che profumasse anche di gelsomino, tanto gli era rimasto impresso come un marchio indelebile nelle sue narici da quella sera e quella brezza era calda proprio come caldo era il colore ambrato di quella pelle perfetta, dei suoi occhi castani da cerbiatta e di quei capelli straordinariamente belli

Giulia.

Eccola, di nuovo nella sua mente

Non sapeva assolutamente nulla di lei, se non quella consapevolezza mista a stupore di esser nuovamente tra i suoi pensieri e di inquietarlo dolcemente. E di nuovo lei dunque, lei che stava iniziando, malgrado tutto, a diventare una piccola dolce ossessione.

Non c'era probabilmente una spiegazione razionale allo scorrere di questi pensieri si convinse quasi rassegnato Bill, semplicemente stava permettendo che lei s'insinuasse nella sua mente senza opporvi resistenza, quasi come fosse un bisogno necessario, consentendole di fluire dentro alle sue vene come fosse linfa vitale, di scorrere tra i suoi pensieri e nella sua immaginazione stuzzicando quel desiderio che aveva sempre creduto di poter tenere sotto controllo fino a quel momento.

Questo era come un sogno.

Un bellissimo sogno, un sogno ad occhi aperti , un sogno di cui aveva bisogno

Un sogno a cui stava iniziando a capire di non voler rinunciare

Non questa volta, non per lei.

Quella vita lo aveva fagocitato completamente, pensò, non consentendogli più che pochi spazi privati. Erano anni che non poteva più uscire solo se non scortato dalle guardie del corpo. Erano anni che non frequentava seriamente una qualche ragazza con cui poter costruire un rapporto. Era questo, un aspetto dell'esser famosi che aveva messo in conto sicuramente, sempre in viaggio, di città in città: era pienamente consapevole certo, gli piaceva eccome, anzi, gli piaceva dannatamente, ma crescendo si stava rendendo conto di aver bisogno anche dei suoi spazi di vita di ragazzo normale. Voleva essere considerato prima di tutto per quello che lui era veramente e non per chi era diventato. La sua adolescenza era volata via coi i suoi impegni e con la sua band, crescendo alla svelta perchè catapultato nel mondo degli adulti e della notorietà con tutte le sue luci e le sue ombre, le sue gioie ed i suoi dolori, i sacrifici e le rinunce, le sue soddisfazioni ma anche tante amarezze, delusioni e bugie, affrontando responsabilità insolite per un ragazzo della sua età, da solo e senza genitori. Era stato difficile costruire dei rapporti basati sulla fiducia quando la maggior parte del tempo la trascorreva di città in città, in interviste e nel duro lavoro. Le uniche persone di cui si fidava ciecamente erano Simone, Tom, Andreas, insieme a Georg e Gustav.

Questa presa di coscienza stava diventando sempre più preponderante e lo era diventata ancora di più da due giorni a quella parte, da quando cioè, aveva incontrato lei.

Si rese conto che quei pensieri gli avevano occupato gran parte del tempo quando realizzò che il caldo e l'attesa lo stavano innervosendo ancora di più: a quel clima lui, non era abituato, preferiva di gran lunga quello di Amburgo.

Amburgo sì, gli mancava tanto, era da un bel po' che non ci ritornava insieme a Tom. Desiderava rivedere mamma Simone e la sua nuova casa. Le mancava da morire, anche se si sentivano molte volte al giorno, questo colmava solo in minima parte il vuoto della sua assenza. A fine Luglio era prevista una breve pausa dai concerti ed allora, pensò, che sarebbe potuto andare e stare un po' di giorni. Aveva bisogno di riposo edi ritrovare quelle energie che aveva speso col il tour e l'intervento alle corde vocali; inoltre ne necessitava perchè aveva iniziato a scrivere nuovi testi e a registrare i brani per il loro nuovo album. Questo era un altro modo che aveva per ingannare il tempo: scrivere era la sua passione e lo faceva non appena aveva ispirazione. Poteva trovarsi in qualsiasi posto ed ovunque portava con se un taccuino, il suo pc portatile e l'mp3.

Ripresero il viaggio e Bill, insieme a Tom, dopo aver fatto colazione, ritornarono ai rispettivi letti, lasciando le tendine aperte per poter dialogare.

Lui prese in mano il suo cellulare e Tom non potè non notare come fosse un po' assente
 

"ehi, allora?" gli disse attirando la sua attenzione 
 

Bill capì subito quel tono a cosa alludesse e non si stupì affatto: Tom riusciva a leggergli anche l'anima e mai come in quel momento doveva essere stato così facile
 

"Tom......" riuscì appena a dire
 

"Non mi devi dare spiegazioni, ho già capito..." l'anticipò il gemello a voce un po' bassa per non farsi sentire
 

"ok, che ti parlo a fare allora se comunichiamo telepaticamente?!" disse sorridente Bill adorando quella complicità col fratello
 

"ci avrai pensato anche tu" disse Tom protendendosi verso il fratello "ma te lo dico lo stesso: hai provato a dare un'occhiata sui socials?"
 

"è la prima cosa che mi è venuta in mente" rispose Bill
 

"e allora?"
 

"ma non c'è il tempo per fare un cazzo di niente! Ho dato uno sguardo veloce giusto stanotte quando mi sono coricato perchè era l'unico momento che avessi libero, l'avrai notato pure tu. Ero a pezzi dalla stanchezza, avevo gli occhi che mi bruciavano, ma ho comunque dato un'occhiata veloce. Su Twitter e Tumblr col suo nome e cognome c'erano degli accounts ma nessuna che fosse Giulia però. Devo controllare anche su Facebook"
 

"Hai provato a cercare l'amica? Ci vorrà del tempo per spulciare tutto, non sarà facile....altrimenti dovrai rivolgerti all'Interpol, anche se non credo sia una criminale" gli disse strizzando un occhio
 

"oh, stupendo...questa mi mancava. E che farà? Magari qualche agente andrà a prelevarla da casa per conto di un certo Bill Kaulitz? Comunque Elena non l'ho cercata. Mi devi aiutare dannazione!"


 

"Controlleremo tutti gli accounts e le foto, sperando che ci siano, almeno una delle due ci dovrà essere, se no dovrai rassegnarti"
 

"rassegnarmi io? Oh no, non questa volta!" disse con un tono deciso 
 

Tom lo guardò fiero. Doveva essere davvero qualcosa di speciale stavolta per lui anche se poi iniziò ad ironizzare
 

"che alternative avresti? Ritornare a Modena a cavallo, col cappello da cow-boy epistole e distribuire per la città ed i locali un suo ritratto con la scritta 'wanted Giulia Armani'?"
 

"scemo, sei proprio scemo! Troverò il modo, mi conosci. A costo di costringere managers e produzione a fissare una nuova data in Italia e se anche lei non dovesse esserci, giuro che andrò a cercarla io" gli disse con una luce diversa nei suoi occhi
 

"oh Bill! Mi chiedo come......" disse incuriosito il gemello ma sapendo di cosa fosse capace se voleva ottenere una cosa "e poi hai pensato ad un'altra eventualità?"
 

Bill lo guardò incuriosito "sarebbe?"
 

"non credi che abbia già qualcuno? Intendo un ragazzo, difficile che una così sia libera"
 

Bill aveva pensato anche a questo, ma non si era soffermato più di tanto, sebbene quella sola riflessione seppur fugace lo avesse infastidito comunque. Per ora quell'ipotetica circostanza l'aveva relegata a mera ed eventuale 'incidente di percorso', ma che di sicuro non avrebbe intralciato la sua strada per arrivare a lei. Dopo, eventualmente, avrebbe pensato anche a quello
 

"la voglio Tom" disse laconico "la voglio rivedere. Ok, sò a cosa stai pensando, credi che io abbia perso il senno....e forse un po' hai ragione. Inizio a credere che non ci sia molta logica in tutto questo che sto dicendo.....ma lei è l'unica cosa che ora ha davvero senso" gli confessò mentre le sue guance diventavano di un colore rosa piùintenso
 

"non credevo che in due giorni fossi già a questi livelli! che dire, ti sei proprio preso proprio una bella cotta..." osservò il fratello mettendosi a sorridere "e chi l'avrebbe detto? tempo record, hai fregato tutti,in così poco tempo ti ha steso al tappetto. Fantastico!"
 

"vaffanculo Tom" gli rispose beffardo con lo sguardo lucido
 

" il bello è che lei è esattamente il contrario estetico delle ragazze da cui eri sempre attratto"
 

"lo trovi divertente?"
 

"oh sì, decisamente!"continuò "...mi fa ridere l'idea di te sempre rigido in certe cose, che non ti lasciavi mai andare...prima che lo facessi ci passava un secolo ed ora invece, si sta prospettando qualcosa di veramente interessante e....poetico" 
 

"parli bene tu che dopo due scambi di vedute riesci a stendertele già nel letto. Lì non c'è molto altro di interessante oltre a quello che fate sotto le lenzuola. O vorresti sostenere il contrario? Non paragonarmi a te"gli disse prendendolo in giro
 

Tom rise divertito
 

"La verità è che ci sto pensando sempre più spesso." Riuscì ad aprirsi il ragazzo "il pensiero di lei mi giunge quando meno me l'aspetto ed è così piacevole.....Ho dentro da due giorni, questa specie di frenesia...intendo, ho una voglia di rincontrarla, di parlarci, di conoscerla. Pensa che ho sperato pure di trovarmela davanti all'incontro coi fans. Facevo le foto con la testa altrove e firmavo gli autografi automaticamente, senza nemmeno ascoltare chi mi parlava... La cercavo di continuo con lo sguardo, ho sperato fino all'ultimo, invece.....poi qualche neurone rimasto, mi ha ricordato che sarebbe stato impossibile.......Ma che diavolo m'è preso?"
 

il fratello rise collegando quanto Bill gli stava raccontando, alla scena a cui aveva assistito all'incontro coi fans appunto, trovando così conferma ai suoi sospetti "ecco perchè hai chiesto per quattro volte a quella ragazza 'cos'è che vuoi'?! Cosa avrà pensato in quel frangente? Ed io ero convinto non avessi sentito per via della confusione!"
 

"no no, avevo sentito eccome! E' che pensavo a lei. Ma non lo trovi assurdo? Proprio io che fatico a fidarmi subito delle persone"
 

"ci sono individui che sembri già conoscere, anche se ti è bastato parlarci poco, è come se si instaurasse subito un feeling particolare e senti che di loro ti puoi fidare. Lei per te dev'essere stata così"
 

"Lei è diversa dalle tutte le altre Tom, questa volta sento che è diverso. L'ho vista pochi istanti e sono qui, davanti a te a parlar di lei come un dodicenne alla prima cotta" fece una pausa e poi continuò "oh, sapessi, anche ieri durante il concerto, era come se avessi la necessità di....di....." mentre cercava di trovare il termineadatto il fratello intervenne per lui
 

"di....di.....correre in bagno a masturbarti pensando a lei?" chiese scoppiando in una risata fragorosa, mentre con la mano mimava l'atto
 

"parlo seriamente e tu fai il porco!" disse lanciandogli il cuscino e avvicinandosi al suo lettino per tirargli i capelli
 

"dai, ammettilo che ti fà già quell'effetto, ammettilo!" disse il gemello coprendosi la testa per parare quei colpi "sei timido per questo non lo vuoi ammettere, ma io lo so, lo sento, siamo gemelli sopratutto in certe cose" continuò ridendo
 

"smettila scemo! Io non sono un depravato come te" rispose storcendogli un cornrow mentre rideva
 

D'improvviso il fratellosi fece serio
 

"comunque, conoscendo la tua sensibilità no Bill, non è assurdo..." ma dopo qualche istante ritornò nuovamente ironico "Bill aaahhh, vorrei vedere la faccia di quando le dirai chi sei per davvero: 'beh, vedi, io sono Bill, Bill Kaulitz dei Tokio Hotel'...ma sopratutto" continuò ridendo e proteggendo ancora la sua testa dalle manate del fratello diventate più pesanti " quando vedrà che sotto tutto quel trucco e quelle mani smaltate hai anche tu qualcosa di sorprendente dentro agli slip da offrirle....." 
 

"stupido, stupido di un pervertito che non sei altro!" disse il fratello irritato ed aumentando la presa sui capelli del gemello " io parlo seriamente e tu continui a fare l'idiota" osservò divertito ad un certo punto"a volte credo che tu sia fratello di Georg o di Gustav e non mio...." disse alla fine mentre avvicinandosi in segno di resa, gli baciava la guancia arrossata per la foga della lotta
 

"Ma che state combinando?" chiese Andreas mentre si avvicinava sorridente "volevo riferirvi alcune cose: Benjamin vuole fare la ripresa Tv durante le prove e poi è confermata l'intervista telefonica con la stampa Argentina. Ci hanno anticipato cosa chiederanno: se i testi saranno sempre in doppia lingua, quindi è tutto chiaro? Ah spiacente, non si parlerà di ragazze" disse riservando loro una smorfia
 

"peccato, anche se stavolta Bill avrebbe avuto qualcosa da dire" osservò Tom stringendo gli occhi con fare malizioso verso il gemello
 

Andreas sorrise "dagli tregua Tom....in fondo è solo agli inizi..."
 

"Ma che avete tutt'e due oggi? Vi siete messi d'accordo?" disse Bill sorridendo "forse siamo arrivati a Ginevra, vi raggiungo subito, ho anche voglia di fumarmi una sigaretta, aspettatemi giù "disse mentre lasciò il fratello e l'amico per recarsi in bagno a cambiarsi. Si sentì pervaso da un'energia mai provata prima: si stava rendendo conto che stava per iniziare un nuovo capitolo della sua vita e guardandosi allo specchio non potè non notare una luce nuova nei suoi profondi occhi castano oro, la stessa che aveva notato suo fratello pochi istanti prima. Eppure, appena due sere avanti, la sua vita era stata la stessa di sempre.


 

   

 

Note :

*(P. Coelho)




https://youtu.be/O0qbVKNEVaY

 

Disclaimer:Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

 
   
 
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