Anime & Manga > D.Gray Man
Ricorda la storia  |      
Autore: Liy    18/08/2016    0 recensioni
Non lo aveva fermato.
Non lo aveva seguito.
Era rimasta immobile, in ginocchio davanti al gate, incredula d'averlo lasciato fuggire così.
[Allen][Lenalee][slight-arerina]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Allen Walker, Lenalee Lee | Coppie: Allen/Lenalee
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Dì qualosa
Personaggi: Lenalee, Allen.
Pairing: slight-arerina.
Rating: Verde.
Genere: missing moment, angst.
Avvertimenti: One-shot.

Note: E boh... era da un po' che non pubblicavo *coff*coff*

Disclaimer: Nessun personaggio mi appartiene... sempre per loro fortuna.




Dì qualcosa


Aveva già visto quella scena, Lenalee.

La luna quasi al culmine del suo ciclo irradiava gli alberi attorno alla pallida luce della porta dell'arca, che si stagliata alta verso il cielo nero come la pece.

"Lenalee..."

Aveva la voce flebile Allen, come quella di chi non apre bocca da giorni per proferire parola.

"Dove stai andando...?"

Era lei che pronunciava quelle parole, ma riecheggiavano nella sua testa come un'eco distante anni luce da loro.

"Si arrabbieranno se userai il Gate senza permesso...!"

C'era preoccupazione nella sua voce, non tanto per quel gesto, ma quanto per l'espressione in volto al suo compagno. Aveva quello sguardo di chi ormai aveva fatto la sua scelta, lo sguardo di chi ormai s'era rassegnato; il solito sguardo che trapelava in viso ad Allen. Ed era quando vedeva quello sguardo, che Lenalee iniziava a preoccuparsi il doppio.

"Sì. Eh, già." Quel dannato sorriso in volto, ed Allen la guardava con occhi distanti.

"Perché...? Se vai, noi dovremo combattere l'uno contro l'altro!"

Non c'era rabbia nella sua voce, questa volta – non come tutte le altre volte che Lenalee aveva ripreso Allen per una cosa sciocca – c'era solo tristezza e rammarico, perché in cuor suo sapeva già di non poter far più nulla per fermarlo.


E allora, cosa stai provando ad ottenere questa volta, Lenalee?

Non gli hai fatto cambiare idea la scorsa volta.

Cosa ti dice che non fallirai pure adesso?


Aveva già visto questa scena.

Allen era già fuggito.

Allena le aveva già detto addio – e lei aveva già pianto.

Non lo aveva fermato.

Non lo aveva seguito.

Era rimasta immobile, in ginocchio davanti al gate, incredula d'averlo lasciato fuggire così.

"Non andartene, Allen-kun...", disse stavolta, con voce ferma. "So che hai già preso la tua scelta, ma non puoi abbandonare l'ordine. Faresti il suo gioco... Possiamo ancora sistemare tutto! Lvellie, possiamo spiegargli...!"
"Lenalee."

Allen la strinse contro di sé, il braccio privo d'innocence stretto contro al suo fianco. Sentiva il suo odore, un odore che aveva quasi dimenticato, vista la distanza che s'era imposta tra loro.

"Qualsiasi cosa accada, io resterò sempre un esorcista."

E ancora una volta, quelle parole tornavano a riecheggiare nella sua testa.

Pensava che cambiando qualcosa in quella scena, lo avrebbe trattenuto. Pensava di poterlo fermare, questa volta.

"No, Allen-kun, non è questo il problema. Esorcista, alleato, compagno, nemico... Noah... il problema non è cosa sarai, ma chi sarai. E tu hai deciso di scoprirlo da solo, un'altra volta, senza il nostro aiuto. Tu continui ad isolarti, ma ci chiami lo stesso compagni.

... Quindi, dimmi ora, che cosa significa essere compagni per te?"

Poneva a lui le stesse domande che si era fatta centinaia di volte nelle sua testa per mesi.


Parli tanto bene, Lenalee, ma cosa significa essere compagni per te?

Sei un esorcista, dovresti proteggere il mondo... eppure eccoti qui, un'altra volta, più preoccupata per loro, i tuoi cari compagni, il tuo mondo, piuttosto che quello che dovresti salvare così come vorrebbe Dio.


"Sei egoista, Allen-kun."


Senti chi parla.

Il bue che dice cornuto all'asino.


"Tu... decidi sempre da te. Le tue scelte influenzano gli altri, ma non sembra mai importarti."
"Lenalee..."

Le parole ormai scorrevano come un fiume in piena. Ma erano parole che avrebbe dovuto dirgli mesi prima, non ora che se n'era andato, non ora che era sparito da davanti a lei. Non poteva più aiutarlo, perché quelle parole, tutti quei buoni propositi che aveva in testa per aiutarlo, ormai erano vani. Non poteva cambiare ciò che era già successo. Il passato era già stato scritto, e rimaneva tale.

"Non andartene, Allen-kun... Se te ne vai, non potrò più vederti. Sparirai di nuovo nell'oscurità ed io... io ho paura di quello che potrà succedere! Ti abbiamo già perso una volta, non abbandonarci di nuovo... Non lasciarmi di nuovo sola, con questo senso di colpa per non essere stata in grado un'altra volta di poterti aiutare."


Ma non è sempre così?

Quando devi scegliere fra lui ed il tuo mondo, scegli sempre il secondo.

Non poni davanti a te nessun obiettivo, se non quello di limitare le perdite generiche.

Prima o poi dovrai crescere, Lenalee.

E allora, smetterai d'essere così egoisticamente fissata col tuo sciocco pensiero dell'allegra famiglia felice all'Ordine Oscuro. Quando accadrà, aprirai gli occhi e ti renderai conto di ciò che è veramente importante per te.


"Se te ne vai, questa volta verrò con te. Non voglio che succeda di nuovo come con Suman..."

Lo aiuterò questa volta, pensava Lenalee. Non lo avrebbe lasciato solo di nuovo.

"Lenalee...", la stretta di Allen sul suo corpo si fece più forte, le labbra del ragazzo vicine al suo collo – ne sentiva il respiro mentre le parlava, "tu devi stare all'Ordine. Questo è il tuo posto. La tua casa, la nostra casa. E' la casa di tutti noi, e se tu non resti a proteggerla insieme agli altri, ogni sforzo fatto sarà vano. Non me ne vado perché sto scappando da voi... Fuggo dall'Ordine per proteggere le persone che amo, perché adoro... l'Ordine, perché ci siete tutti voi. La mia Home."

E puntualmente, per quanto cercasse di modificare quella scena, per cambiare quell'evento, le parole di Allen non cambiavano. Il risultato era sempre lo stesso.

Si lasciava andare verso il suo, urlando il suo nome fra le lacrime, e lui spariva, risucchiato dal gate dell'arca bianca che si disintegrava alle sue spalle.

Era sola, di nuovo. Ed Allen era sparito ancora una volta.



Le lenzuola sembravano avvolgerla come corde, la tenevano incollata al letto, imprigionata fra quei ricordi e rimorsi che non volevano abbandonarla.

Aveva sognato di nuovo quella scena, glielo confermavano più le lacrime che scorrevano lungo il volto che i ricordi di ciò che fosse accaduto durante il suo ennesimo sonno tormentato.

La stanza di Allen era stata svuotata dei suoi averi ed ormai erano mesi che nessun'anima viva ci mettesse piede... ad eccezione di Lenalee, che nei momenti difficili tornava su quel letto e fingeva di discutere con Allen, di farsi consigliare da lui sul da farsi. Ma la verità è che loro non avevano mai avuto discorsi simili, presi com'erano a salvare il mondo. La loro – come quella di tutti gli altri esorcisti – era sempre stata una relazione strana, turbolenta a tratti. Sembravano conoscersi da una vita, quasi come fossero fratelli, ma in effetti non era neanche un anno che si conoscevano, lei ed Allen. Troppo poco tempo, per poter abbandonare su due piedi tutto ciò che – grazie anche a suo fratello – aveva costruito in una vita.

Avrebbe voluto scegliere Allen, sarebbe voluta andare con lui... Ma la verità è che non poteva abbandonare così l'Ordine, abbandonare così suo fratello Komui.


Che cosa significa essere compagni?


"Allen-kun... dove sei?"

Era sola, di nuovo. Ed Allen era sparito ancora una volta.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: Liy