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Autore: Io_amo_Freezer    19/08/2016    1 recensioni
Dopo una battaglia, Michelangelo, viene ferito ed entra in coma. Al suo risveglio sembra tutto apposto, ma sarà davvero così?
Il rapporto dei quattro fratelli verrà scombussolato da sensi di colpa, e dalla rabbia che li consumerà lentamente, riusciranno a resistere, o si perderanno? E se entra in gioco un loro caro nemico le cose si complicheranno, o riusciranno ad essere uniti anche questa volta? In gioco c'è il loro legame di fratelli. Vinceranno, o moriranno?
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Atterrò sul tetto del palazzo, per poi intrufolarsi nei condotti per poter arrivare alla cella dove era rinchiusa la sua famiglia. Sperava che Shredder credesse ancora che fosse Night, così non sarebbe stato costretto a combattere contro di lui.
-Perché no? Possiamo ucciderlo. I tuoi fratelli, e specialmente tuo padre ne sarebbero talmente fieri. Non vuoi renderli fieri, Mikey? Vuoi restare la solita tartaruga pestifera che combina solo guai?- lo sentì deriderlo, e scuoté il capo, non volendo ascoltarlo, ignorando la sua risata psicotica. Non doveva cedere alla tentazione di perdere il controllo. Ma era così difficile combatterlo. -Avanti. Insieme possiamo farcela, possiamo sconfiggerlo.-
I suoi occhi luccicarono, vogliosi di dargliela vinta solo per quella volta, per dare una lezione a Shredder, per assaporare di nuovo il sangue, ma si riprese, affondando gli artigli nella conduttura, incrinandola, troppo frustrato e nervoso. Perché non si stava zitto? Voleva a tutti i costi farlo impazzire! -Sempre se tu non mi concedi di avere il controllo. Anche cinque minuti mi andrebbero benissimo.- bluffò, ma lui non gli diede retta, avanzando.
Osservò oltre la griglia, guardando la porta chiusa della cella dove, Shredder aveva imprigionato i suoi fratelli, compreso Raph. Mancava solo lui all'appello. Assottigliò lo sguardo, gli avrebbe liberati. A qualunque costo
-A qualunque costo.- ripeté la voce beffarda di Night che sogghignava, pregustando quello che sarebbe accaduto. 
Lo ignorò, non sapendo di star facendo il suo gioco e, con un balzò atterrò sul pavimento, per poi avvicinarsi, piano alla porta. Osservò titubante la sua mano sulla maniglia, ma poi, spingendola in basso l'aprì, ritrovandosi nella completa oscurità, solo con un fascio di luce di una lampadina penzolante che illuminava Shredder accanto ai suoi fratelli e a suo padre. In un attimo si ritrovò tutti gli sguardi puntati contro, ma non ci fece caso, osservando il nemico, che ricambiò con un ghigno.
-Nonostante la cura, eccolo qui. Night è arrivato per darvi il colpo di grazia. E sarà una vera goduria, per me assistervi.- affermò, facendogli cenno di avvicinarsi, invitandolo a commettere il suo primo crimine.
Ma lui era deciso a liberarli. Avrebbe distrutto le catene con i suoi artigli e sarebbero scappati. Si avvicinò minaccioso, mentre loro lo osservarono dispiaciuti di non averlo potuto aiutare a guarire, a farlo tornare il solito Mikey. Ed era, anche lui dispiaciuto per questo. Stava per fare la sua mossa, ma qualcosa lo spinse via, facendolo schiantare contro la parete sotto lo sguardo, confuso e scettico della sua famiglia che non comprendeva quel gesto inatteso.
-Sei furbo, te lo concedo. Ma non lo sei abbastanza se speravi di giocarmela così facilmente. Era ovvio che la cura avesse funzionato. Difficilmente, Donatello fallisce. E, vedendo il tuo sguardo afflitto non era così difficile capire il tuo bluff.- commentò acido, Shredder che lo aveva attaccato con un calcio all'addome. 
Si alzò di scatto, ringhiandogli contro e assottigliando lo sguardo, mentre estraeva gli artigli famelico di sangue. Lo osservò mettersi in posa di combattimento, ma, con un balzò felino gli atterrò sopra, spalancando le ali per sembrare minaccioso e incutergli timore. Affondò gli artigli nella sua corazza con l'intenzione di strappargliela e renderlo più vulnerabile, ma era difficile rompergliela. Con un calcio, Shredder lo spintonò via, e, alzandosi di scatto, conficcò le sue lame nel braccio dell'arancione che gemette di dolore, indietreggiando. Non c'è l'avrebbe fatta, non da solo almeno. Per un'attimo si lasciò controllare dalla rabbia, e gli occhi gli divennero rossi. Si tenne il braccio sanguinante, osservando Shredder truce, prima di ringhiargli contro tutto il suo odio, gettandosi su di lui, che, cadendo violentemente perse i sensi. Stava per azzannargli la gola ma le voci dei suoi fratelli lo fecero rinsavire, facendolo tornare con la mente nel presente, mentre gli occhi ridivennero celesti.
Gli osservò dispiaciuto, e confuso. Non capiva. Non volevano che uccidesse Shredder? Avrebbero avuto un nemico in meno. Ma, un barlume di felicità gli opprimette il petto, sentendo le parole del suo fratellone.
-Andiamo a casa.- gli disse il leader, rivolgendogli un piccolo sorriso. Accennò ad un sì frenetico, gettando un'ultimo sguardo a Shredder mentre si avvicinava a loro, liberandoli con i suoi artigli che spezzarono le catene come fosse carta.
Lo abbracciarono, e questo lo fece sentire così bene, come a casa. Si accoccolò meglio, facendo le fusa, mentre suo padre gli accarezzava il capo, dolcemente. Sorrise, felice che non lo odiassero. Voleva tanto andare a casa, restare con loro, di nuovo come una famiglia. Mugugnò, avvertendo una fitta alla testa, mentre Night tornò all'attacco, famelico.
-Non ascoltarli! Sono io l'unico di cui hai bisogno.- affermò nervosa la voce macabra di Night, nella sua testa. Ma cercò di ignorarla, nonostante continuasse a parlargli, cercando di riottenere il controllo perduto -Mi devi un favore, ricordi? Ti ho aiutato a sconfiggere Shredder. Ora tocca a te; uccidili.- gli sussurrò cupo, bramoso di sangue
Scuoté il capo, indietreggiando. Non poteva ucciderli, erano la sua famiglia. Si morse il labbro inferiore, spaccandolo, mentre tentava di mantenere il controllo. I suoi fratelli lo chiamavano, preoccupati, ma non riusciva a sentirli. Tutto si era fatto ovattato, e la vista confusa, così strizzò le palpebre, cercando di concentrarsi sui rumori, che apparivano sempre meno chiari, finché il silenzio si impossessò delle sue orecchie.
-Allora devi scegliere. Se rimani con loro, ti costringerò ad ucciderli, ma se te ne vai, lasciando a me una parte del controllo, potrei, chissà, lasciarli andare?- domandò, ridendo sghembo. Strinse i pungi, mordendosi più forte il labbro. Non poteva rimanere con loro, ma non voleva lasciarli. Cosa fare? Finché quella voce avrebbe continuato a tormentarlo non poteva fare niente. Anche se aveva il controllo, in realtà, era sempre Night ad avere il comando, lui aveva il coltello dalla parte del manico, e aveva atteso il momento giusto per metterlo in trappola. 
-Davvero mi credi solo una voce? Quanto ti sbagli.. Io sono una parte di te.- lo sentì ridere sadico. Era così insopportabile. Continuò a scuotersi, tenendosi la testa con le mani nella speranza che smettesse, mentre i suoi fratelli lo osservarono sempre più preoccupati, erano agitati perché non capivano quello strano comportamento. Donnie gli si avvicinò, appoggiandogli una mano sulla spalla, ma questo fu un grosso errore. Era troppo instabile per capire cosa stesse accadendo fuori dalla sue mente così, spaventato da quella presa lo attaccò, ferendolo.
Al sentire le urla del genio, riuscì a riprendersi, avvicinandosi dispiaciuto, ma Leo lo bloccò, pensando che volesse ancora attaccare. Mugugnò, chinando il capo, deluso. 
-Beh, vedo che non servo io. Non è meglio che te ne vai? Tu riesci solo a ferirli.- ringhiò a quella frase, lasciando interrogativi i fratelli, che avevano iniziato a comprendere che fosse terribilmente instabile. Abbassò le spalle, ma quando vide il Sensei avvicinarglisi, indietreggio, non volendo ferire anche lui.  
Gettò uno sguardo a Raph che lo osservava lievemente incredulo ma con un mezzo sorriso sulle labbra per incoraggiarlo, mentre era inginocchiato, insieme a Leo, accanto a Donnie che era caduto a terra, tenendosi il polso ferito.
-Michelangelo, cerca di non ascoltare la tua parte oscura. Lei non può avere il controllo se tu non gli e lo permetti. Posso comprendere che sia difficile, ma noi siamo qui, e ti sosterremo sempre.- affermò il padre, poggiandogli delicatamente una mano sulla spalla, avvertì i fratelli concordare, ma lui abbassò il capo, troppo afflitto. Sapeva che aveva ragione, ma non sapeva come ammutolire quella voce.
-Dobbiamo andarcene da qui.- affermò a quel punto Leo, osservando cupo Shredder, ancora disteso a terra, e facendo strada alla sua famiglia. Dovevano andarsene prima del suo risveglio.
Appena fuori dalla cella si ritrovarono dinanzi il Foot Clan, ma non ci misero molto a sconfiggerlo, giungendo, finalmente fuori, con Mikey che continuava a fissare il pavimento, dispiaciuto per l'accaduto.
-Dai. Non è niente.- provò a incoraggiarlo, Donnie. Gli rivolse un tetro sguardo, prima di tornare a volgere gli occhi al cemento freddo. Era riuscito ad ammutolirlo, e, tra un sospiro e l'altro, il viola osservò gli altri, alla ricerca di un consiglio su cosa fare  
-Pretendo la parte che mi spetta!- ringhiò seccato Night, stufo di aspettare. Mugugnò, non sopportando le fitte di dolore che riceveva ogni qualvolta che gli parlava. Conficcò gli artigli nei palmi, ignorando il dolore e il sangue sgorgare, cercando solo di resistere. Non voleva lasciare la sua famiglia, non poteva. Doveva ottenere il controllo. 
-Perché la cura ha funzionato solo per metà?- chiese a quel punto, Raph, non sopportando più lo sguardo malinconico e sofferente del più piccolo, che alzò lo sguardo verso il genio, in attesa di un responso
-Io.. non lo so.- ammise infine, abbassando le spalle e volgendo lo sguardo, rammaricato da un'altra parte, non avendo il coraggio di guardare dritto in faccia Mikey.
-Potrai curarlo?- domandò allora Raph, avvicinandosi sotto lo sguardo, speranzoso di Mikey e vigile di Splinter
-No.. Se darò un'altra dose di quella cura potrebbe anche morire, o peggio.- spiegò, mordendosi il labbro inferiore. Indietreggiò, quando vide il rosso avvicinarglisi minaccioso, ma Leo si mise in mezzo, terminando quella lite prima che cominciasse.
-E da quando c'è qualcosa di peggio della morte?- provò a ironizzare Mikey, lasciando tutti basiti -Cosa?- chiese allora, per quegli sguardi. Doveva ammettere che gli era mancato parlare, e, finalmente risentire la sua voce, tra tutta la confusione che aveva dentro lo fece risollevare un pochino.
-Sai parlare?- chiese scettico Leo, non badando alla domanda, apparentemente stupida che aveva appena posto al più piccolo
-Già..- rispose stranito, Mikey, inclinando il capo da un lato, per poi scoppiare a ridere per quelle facce. Non era esattamente in vena di essere così solare, ma voleva lasciare un bel ricordo ai suoi fratelli, se doveva andarsene.  
-Da quando, scusa?- domandò Raph, piegando un sopracciglio, incredulo. Era strano sentir parlare, e soprattutto ridere Mikey, dopo tutto quel tempo di silenzio. Ma era bello risentirla. Metteva sempre allegria.
-Direi da ora.- rispose titubante. Non ci aveva fatto caso nemmeno lui, in verità. Aveva voluto rallegrare gli animi, e la voce gli era uscita fuori così, senza tante pretese. -Donnie.. Però, potrai guarirmi? Anche con un'altra cura?- domandò speranzoso, volendo restare con loro. Lui avrebbe cercato di ottenere il controllo, se Donnie avrebbe provato a curarlo. Se suo fratello lottava, sarebbe rimasto per lottare anche lui.
-Ti posso solo dire che ci proverò.- gli rispose, abbracciandolo. E, questo, per Mikey bastava. Non gli avrebbe lasciati, soprattutto non per colpa di una voce. Forse avrebbe avuto momenti in cui avrebbe perso il controllo, ma ci avrebbero pensato loro. Erano la sua famiglia, e gli volevano bene. Si accoccolò meglio, prima di gettare un sorriso a Splinter, ringraziandolo per le parole di prima. Finché una fitta, più forte delle altre non lo costrinse a retrocedere, tra gemiti di dolore, mentre si teneva la testa che pulsava dolorosamente, come se, da un momento all'altro sarebbe esplosa.
-Hai fatto la tua scelta.- lo sentì sussurrare tetro, ma il suo sguardo si fece serio. Non gli avrebbe permesso di ottenere il controllo, di ferire la sua famiglia. Affondò gli artigli delle mani sul cemento, inginocchiandosi a terra tra i ringhi di protesta. Sentì Splinter che lo stava incoraggiando, dandogli la forza di affrontare il nemico nella sua testa, ed era certo che poteva farcela, lo sentiva. Non avrebbe deluso suo padre. Avvertiva Night combattere, lottava per la sua libertà, ma lo avrebbe fatto anche lui. Un'urlo più forte sovrastò i rumori della città, e, finalmente tutto finì. Il dolore, Night, tutto era cessato con una velocità assurda, grazie all'appoggio delle persone a cui teneva di più. Si riversò al suolo, venendo soccorso dalla sua famiglia, mentre aprì gli occhi. Li vide sobbalzare, non aspettandosi una cosa del genere, mentre si rimise seduto, tenendosi, con una mano le tempie pulsanti.
-Il tuo occhio..- sussurrò Raph, incredulo, mentre lo indicava. Sbatté le palpebre cercando di focalizzare meglio l'immagine, credendo di star sognando, ma, invece era tutto vero. Mikey aveva un'occhio cremisi, da dove sgorgavano lacrime di sangue.
-Cosa?- chiese timoroso, ma felice che il dolore alla testa fosse scomparso, come la voce di Night. I suoi fratelli continuarono a restare ammutoliti, osservandosi scettici, ma alla fine spiegarono il motivo di tanto sconcerto, lasciandolo incredulo, ma, stranamente non gli sembrò un problema, mentre si asciugava le lacrime vermiglie, e i fratelli lo aiutavano ad alzarsi -Andiamo a casa?- chiese piano
-Certo.- disse, piano, Leo, mentre Mikey si gettò tra le sue braccia, facendolo cadere a terra, per poi unire anche il focoso e Donnie in un abbraccio di gruppo. 
Sorrisero. Gli era mancato il loro Mikey, ed ora era tornato. Quell'occhio rosso non sarebbe stato un problema, e, di certo sarebbe scomparso grazie alle cure di Donnie, ne erano sicuri, ora dovevano solo andare a casa. Perché, tutta quella disavventura, finalmente era terminata. Erano di nuovo uniti, e non si sarebbero mai separati. Si alzarono, ed insieme al loro maestro, che sorrise fiero, scomparvero nelle fogne.

The End

N.d.A
Finito anche questo. ^^
Wow.. Quante emozioni che mi lasciò dietro, dopo ogni storia.. :')
Beh, ringrazio tutti voi che l'avete seguita, e chi è stato così gentile da lasciare un commentino. ^^
A presto. :)
Io_amo_Freezer. <3
  
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