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Autore: Zoro1992    19/08/2016    0 recensioni
La navigatrice stava per andare a letto, la giornata era stata lunga e aveva bisogno di un po’ di riposo; si tirò la coperta fin sopra le spalle e si mise in cerca di una posizione comoda.
Di colpo aprì gli occhi : un pensiero le attraversò la mente veloce e improvviso come un fulmine
< Ma stanotte tocca a lui la guardia!>
Non sarebbe andata a dormire senza la sua buonanotte.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Febbre della Buonanotte
 
-capitolo 1-
 
La navigatrice stava per andare a letto, la giornata era stata lunga e aveva bisogno di un po’ di riposo; si tirò la coperta fin sopra le spalle e si mise in cerca di una posizione comoda.
Di colpo aprì gli occhi : un pensiero le attraversò  la mente veloce e improvviso come un fulmine
< Ma stanotte tocca a lui la guardia!>
Con un balzo fu fuori dalle coperte e a passo spedito si  diresse sul ponte della Sunny dove sapeva  avrebbe trovato lo spadaccino a sonnecchiare sul prato; come ogni sera, si sarebbe invenata qualsiasi scusa pur di ricevere la sua buonanotte.
Una calda brezza soffiava calma sul ponte della nave, Nami indossava un pigiamino verde acqua composto da canottierina e shorts, i lunghi capelli arruffati le incorniciavano il viso.
Stava cominciando a pensare che quel babbeo si fosse dimenticato del suo turno di guardia quando lo vide: era seduto con la schiena appoggiata all’albero maestro, le mani dietro la nuca e lo sguardo fisso sul mare.
Nami sorrise lievemente e si avvicinò al compagno.
< Non ti addormentare nè! >
Lo spadaccino si girò lievemente verso di lei e con una smorfia la squadrò.
< Che ci fai sveglia mocciosa? >
Anche Zoro aveva caldo quella notte, indossava una canottiera nera e dei bermuda verdi scuro che gli coprivano appena il ginocchio.
-Sempre il solito …- pensò Nami fissandolo con un dolce sorriso.
< Bè buonanotte buzzurro > sospirò piano alzandosi ma venne bloccata dal verde che la prese per un braccio.
< Non mi hai risposto > la fissò Zoro imbronciato.
Che bambino che era, con quello sguardo seccato e curioso allo stesso tempo, lo trovava estremamente carino.
< Fatti miei impiccione > Sbottò Nami facendogli la linguaccia e girandogli le spalle.
< Bah ,,, > la guardava allontanarsi < Avrà le sue cose …> borbottò.
A Nami uscì il fumo dal naso.
A grandi falcate raggiunse Zoro e prendendolo per il collo della maglietta lo tirò a sé caricando uno dei suoi destri micidiali, sentendo la stretta della rossa instintivamente lo spadaccino serrò gli occhi aspettandosi il sonoro cazzotto.
< COME TI PERMET-…>
La navigatrice si fermò di colpo.
Non aveva ancora guardato Zoro in viso.
Lo spadaccino aveva l’ occhio sano lucido mezzo socchiuso, la fronte madida di sudore e le guance arrossate.
Nami perse un battito a quella visione.
< Ehi ma … ti senti bene ? > domandò con tono preoccupato avvicinando il viso al suo, posandogli poi la mano libera sulla fronte.
Zoro riaprì gli occhi e quasi si spaventò nel sentire quel contatto.
< C-certo che domande sono …> disse volgendo lo sguardo altrove leggermente imbarazzato.
< Non dire scemenze zuccone ! Basta guardarti per vedere che hai la febbre! Sei bollente !>
< Ma che blateri! > sbuffò scansando la navigatrice e rimettendosi comodo nella sua posizione iniziale. < Vai a dormire mocciosa >
< Eh no ! Adesso andiamo a dirlo a Chopper! Ti sostituirà qualcun altro!>
Con queste parole strinse il polso dello spadaccino tirandolo a se costringendolo così a seguirla.
< Lasciami brutta strega!>
Questa volta il cazzotto se lo prese per davvero.
Zoro barcollò un istante dopo aver ricevuto il colpo, la testa gli girava terribilmente e si sentiva mancare le forze, dovette impegnarsi molto per non perdere l’equilibrio e rischiare di cadere.
Nami lo guardò preoccupata, se un suo pugno lo metteva in quelle condizioni era proprio messo male…quasi si pentì di averlo malmenato.

< Ehi la vuoi piantare ?! Anf anf…sto benissimo e prima che arrivassi tu anf…anf stavo ancora meglio!> Ringò lo spadaccino.
< Benissimo eh? Zoro abbiamo fatto pochi metri e hai il fiatone !>
< Anf … anf …Ma che cavolo dici ? >
Nami lo fulminò con lo sguardo, era inutile era come parlare al muro…
< Sei proprio un caso disperato!! >
Non sapeva più che pesci pigliare il povero Zoro, ormai era palese che non si sentiva bene.
Ma la cosa che lo preoccupava di più era un’altra: odiava  farsi vedere debole da Nami.
Raggiunta l’infermeria lo buttò sul letto maledicendolo e andò a chiamare la piccola renna.
   
 
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