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Autore: _heartbeat_    19/08/2016    1 recensioni
-Domani Swan!I pensieri negativi rimandali a domani, come delle scuse quantomeno dovute a tutta Storybrooke e le più sincere e vere a tuo figlio- riprese fiato, poi si ricordò di non aver finito il suo discorso.-Ah, un’ultima cosa, dimenticavo questo...-
Emma non ebbe il tempo di chiedere o mostrarsi stupita che si vide arrivare la mano di Regina dritta in una guancia.
Il dolore le annebbiò la vista per un attimo prima che si risvegliasse.
-E questo?-
-E’ per avermi fatto tanto male, se prima ti punivo mi avresti uccisa quindi meglio ora che mai-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era quasi notte quando l'automobile di Emma cominciò a fare un suono strano, un rumore come di metallo che stride, e ad ogni curva aumentava sempre di più.Regina seduta dal lato del passeggero non osava guardare, aveva gli occhi chiusi e si teneva aggrappata alla maniglia.
"Santo cielo Swan, che succede a questa maledetta banana gialla?" sbottò voltandosi verso di Emma dopo che questa aveva preso un dosso più alto del solito.
"Scusami Regina, non è niente" Emma cercò di tranquillizzare Regina apparendo più calma e sicura di quanto in realtà fosse.
"Quanto manca?"
"Non lo so"
Regina sbuffò incollando il naso al finestrino studiando le sagome scure del bosco attorno a loro.Il cielo era nero e la strada poco illuminata si fondeva con esso creando un immenso strato color carbone.
Era stanca e non vedeva l'ora di tornare a Storybrooke.
"Ci sono ancora patatine?" chiese Emma svoltando a sinistra, Regina negò.
"Caramelle?"
"No Swan, non c'è più niente" rispose secca Regina.
Ciò che rimaneva della loro cena era qualche briciola sparsa sul tappetino e un sacchetto di spazzatura.
"Ho bisogno di restare sveglia, raccontami qualcosa"
"Non ho intenzione di rimanere un secondo di più chiusa in questa auto con te che ti stai per addormentare.Voglio scendere!" si lamentò la bruna agitando un braccio sopra alla sua testa.
"Come vuole sua maestà, ma siamo nel bel mezzo del nulla e tornare a casa a piedi la vedo dura" disse Emma rispondendo a tono alla provocazione dell'altra "Però se insisti"
Rallentò pur continuando ad andare, non era sicura infatti che se avesse spento il motore quello sarebbe ripartito e preferiva non correre il rischio.
"No Nono.Ho cambiato idea"
Passarono qualche chilometro in silenzio.
"Allora, io sto aspettando"
"Che vuoi sentirti dire? La storia della mia vita la sai già abbastanza bene figlia di Biancaneve"
"Raccontami qualcosa, qualsiasi cosa"
Regina si fermò a pensare, sotto di loro l'asfalto veniva inghiottito velocemente, in cielo risplendevano centinaia di stelle.
"Henry da piccolo era così simile a tua madre, avrei dovuto immaginarlo che ti avrebbe trovato, non è un tipino che si arrende facilmente"
"Eh già, ha un bel caratterino, chissà da chi avrà preso"
"Disse la madre finita in prigione"
"Sua oscura regina non mi sentirei in grado di giudicare gli errori giovanili altrui" rise Emma che venne colta da un balzo.Regina sussultò.
"Swan!"
"Cosa ne posso io!"
"Forse sarebbe il caso di cambiare la tua auto!"
"Tecnicamente non è mia"
"Praticamente sì"
"Come vuoi, io comunque non posso farci nulla"
Sentirono nuovamente un cigolio seguito da uno scoppio dopodiché il maggiolino cessò di muoversi.
"Oh che diamine!" sbottò Emma scendendo dall'auto sbattendo la portiera, Regina scese a sua volta.
"Ma che cavolo.Siamo bloccate in mezzo ad un bosco dove non passa mai anima viva e tutto perché tu hai insistito a voler prendere la tua stupida auto.A quest'ora  saremmo gia a casa se"
Emma non le lasciò finire la frase, le si era avvicinata e la stava minacciando.
"Regina tu sei una cavolo di strega, fai qualcosa per aggiustarla e smettila di lamentarti continuamente"
"Smetterla di lamentarmi? Sono bloccata in un bosco se non ti è arrivato all'unico neurone che ti ritrovi.BLOCCATA"
"Se non te ne sei resa conto per via del tuo ego smisurato, nella merda fino al collo ci sono anche io eppure non faccio tutta questa scena" Emma aprì il cofano e studiò la situazione al lume della torcia del suo iPhone ma era già difficile trovare una soluzione di giorno alla luce del sole figuriamoci di notte.Scoraggiata richiuse tutto e si sedette sull'accozzaglia di metallo che era il suo maggiolino e si mise a pensare a cosa fare.
"Chiamo David, gli dò le coordinate e gli chiedo se viene a prenderci" prese in mano il telefono ed era pronta a digitare il numero che Regina la interruppe.
"Non può uscire da Storybrooke e se esce non può rientrare" rispose con tono piatto.
"Quindi?"
"Ci accampiamo.L'auto è piccola ma forse riusciamo a starci in due"
Emma aprì le portiere dei passeggeri dietro e cercò di organizzare lo spazio, tirò avanti il sedile del guidatore.
"Vai tu dietro io starò bene qui" Regina la guardò perplessa per poi fare come le aveva detto.
Era autunno inoltrato e la temperatura si era abbassata notevolmente rispetto al tepore dell'estate.Emma fece dietrofront e cercò nel bagagliaio una coperta che aveva gettato lì alla rinfusa e tolse dal suo zaino un felpone colorato che indossò. Sbatté la coperta e la passò a Regina che sorrise grata alla bionda.
Si sistemarono alla meno peggio, Emma distratta controllava il telefono illuminata dalla luce della luna, Regina si assopì stringendosi alla coperta.Si voltò ad un tratto e gettò uno sguardo ad Emma che stava adesso con la testa appoggiata al finestrino, lo sceriffo si accorse degli occhi di Regina su di sé e si voltò per poi chiederle premurosa se avesse bisogno di qualcosa.
"Tu non dormi?"
"No.Aspetto.Magari siamo fortunate e qualcuno ci viene a salvare"
"Magari"
"Dormi ora, non preoccuparti"
Emma si voltò e Regina si stese nuovamente, consapevole che Emma si stava sacrificando per la sua comodità.L'ex sindaco si fermò incantata a guardare la giovane davanti a sé che si era addormentata con la testa poggiata sulle mani e sul cruscotto.La trovò adorabile, tenera.
"Emma?" chiamò nel buio "Emma?"
"Uhm?" Bofonchiò l'altra sbadigliando "Che c'è?" 
"Vieni qui dietro, mi faccio piccola piccola e ci stiamo anche in due, almeno stai più comoda"
"Ma va non preoccuparti.Dormi"
"Insisto che diamine, per una volta fai quello che dico io"
Emma sussurrò ironicamente il 'per una volta' guardando Regina farsi spazio sul sedile.Emma scavalcò e si sistemò in un angolo.
"Ci stai?" 
"Si si...ahia, solo un attimo che mi sistemo" disse la bionda portando i piedi sul sedile rovesciato.
"Stenditi, appoggia la testa sulle mie gambe e dormiamo che domani si sistemerà tutto"
Regina si accoccolò sulle gambe di Emma che trovò inspiegabilmente comode e si lasciò cullare dal tocco     della sua mano che giocava con i suoi capelli.I loro respiri erano fusi insieme, i cuori sembravano avere lo stesso battito.
"Che situazione"
"A dir poco esilarante"
"Pensare che tre ore fa ti stavo urlando di tutto" rise Regina alzando lo sguardo.
"Ti senti imbarazzata?"
"Perchè dovrei?"
"Beh ti sto letteralmente sbavando sui jeans"
Emma rise rilassandosi.
"Devo interpretarla in un'altra chiave signor sindaco?" ammiccò.
"Come vuoi, a te la scelta"
"E tu ti senti imbarazzata a sbavarmi sui jeans?"
"No, in realtà ci sto così bene, mi tieni caldo"
"Fa piacere essere la stufa di qualcuno" 
Calò di nuovo il silenzio, i vetri cominciavano ad appannarsi ed Emma vi disegnò uno smile sorridente.
"Mi sono divertita oggi con te"
"Anche io" rispose Regina fissando il tettuccio.
"Nonostante il mio essere testarda da aver preso la via più lunga e averci fatto ritrovare qui?" chiese inquisitoria Emma.
"Per una volta passi la testardaggine miss Swan"
"Meglio" 
Si chinò per darle un bacio sulla tempia , era l'abitudine pensò, l'abitudine al bacio della buonanotte ad Henry.Per sua sfortuna Regina alzò nuovamente il viso e le sue labbra fresche incontrarono quelle calde di Emma, fu solo un attimo.Poi si staccarono rimanendo con le bocche vicine.
Regina respirò il profumo di Emma e si sporse nuovamente a cercare quel tocco così soffice che aveva assaporato per qualche secondo, questa volta il bacio fu più lungo, più intenso.
Si staccarono nuovamente.
Regina fece per parlare ma Emma la zittì portandole l'indice alle labbra.
"Non dire niente, dormi"
Regina circondò la vita di Emma con le braccia e chiuse gli occhi.
"Buonanotte Emma Swan"
"Buonanotte Regina"

Che scherzo del destino, il maggiolino al mattino partì senza esitazioni.
  
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