Il silenzio regnava a bordo della Sunny, un silenzio insolito a dir il vero.

Ma quella mattina nessuno aveva voglia di far niente, Rubber era rimasto in silenzio seduto in mezzo alla nave, Chopper era chiuso in infermiera mentre Robin leggeva un libro, Franky e il resto del gruppo dormiva o facevano finta di dormire.

Nami invece da ore ormai stava pulendo lo stesso piatto che aveva preso in mano un ora prima.

<< Nami ? >>

<< Cosa ci fai qui >>

<< Volevo salutarti e chiederti come stai >>

<< Bene, ma vattene ora. Non ho bisogno di te Sanji >>.

Il cuoco camminò nella sua cucina e guardò la navigatrice piangere.

<< Mi spiace averti fatto preoccupare >>

<< A me no >>

<< Mi spiace se ora stai piangendo >>.

Nami si fermò e lo sfidò con lo sguardo.

<< Sai cosa ? Non m''interessa di sapere che sei un Vinsmoke ne tanto meno che tu hai rischiato di non esserci più, perché tanto nessuno ha bisogno di te. Possiamo cavarcela benissimo anche da soli. Posso cucinare io >>.

Sanji le sorrise << Ne sarei felice >>

<< Come ? >>

<< Si, sarei felice che ti prendessi cura della mia cucina >>.

Nami respirò rumorosamente e si sedette a terra, la stessa cosa fece Sanji.

<< Mi spiace >>

<< Vattene >>

<< Non posso >>

<< Perchè ? >>

<< Tu non vuoi >>.

Nami annuì << Allora, resta ancora qui con me. Ho bisogno di te >>.

Sanji le baciò la fronte, ma quel contatto era freddo come il ghiaccio.

<< Sei freddissimo Sanji, hai freddo ? >>

<< Poco. Ma basti tu per riscaldarmi. Ora però devo proprio andare Nami >>

<< No, portami con te allora se non puoi restare >>

Nami parve calma ora dopo la sfuriata iniziale, peccato che con lui non poteva proprio andare.

<< Non puoi, non pensi agli altri ? >>

<< E tu non pensi a me ? Sanji ti prego >>.

Il cuoco le sorrise e scherzosamente le tirò il naso.

<< Non voglio che mi segui. Ma voglio che resti qui e che pensi a me e non dimenticare quando io ti amo >>

Nami annuì con le lacrime agli occhi, lei non gli aveva mai detto che l'amava non si erano mai davvero baciati, forse ora doveva farlo.

Si avvicinò, ma Sanji la fermò.

<< Lo so Nami, non preoccuparti >>.

Le sorrise con il suo solito fare gentile, poi posò la testa su quella della giovane cartografa e sorrise sentendola tremare.

Nami non riusciva a bloccare le lacrime << Quando succederà >>

<< Ora, se tu me lo permetterai >>.

Nami si calmò e annuì, chiuse gli occhi non voleva vederlo andare via e quando li riaprì si ritrovò sola in quella cucina con solo il rumore della porta di legno che cigolava, forse non l'aveva chiusa bene o era il vento a spingerla, sembrava aver fatto un brutto sogno.

Ma quella era la realtà.

Si mise in piedi e con timore si avvicinò alla cabina dove Chopper faceva le sue visite, li trovò la renna china sul corpo ormai freddo e morto di Sanji.

<< Chopper ? Puoi lasciarmi sola con lui per favore >>

<< S-si >>.

Chopper si chiuse la porta alle spalle, aveva visto Nami cadere in  ginocchio accanto a Sanji quando si era fatto colpire al posto suo, l'aveva vista urlare e chiamarlo anche se lui non poteva più risponderle.

Per fortuna non aveva sentito tanto dolore, era morto sul colpo a causa di chi gli aveva dato la vita.

<< Ok, ti lascio andare Sanji >>

Disse Nami accarezzandogli i capelli, erano sporchi del suo stesso sangue, Nami lo guardava con occhi lucidi sperando si svegliasse.

Ma non sarebbe mai successo.

<< Ti amo anch'io Sanji. Addio >>.

Sussurrò avvicinandosi a quelle labbra che non aveva mai baciato, Nami non avrebbe mai pensato di ricevere così il suo primo bacio con il suo principe.

Ma la verità era questa, Sanji non si sarebbe svegliato come succede con le favole  dopo il bacio della principessa, Sanji non avrebbe mai più riaperto gli occhi e mai avrebbe saputo di quel loro primo bacio d'addio.