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Autore: slashsriffs    20/08/2016    1 recensioni
[...] “ Sei così giovane, mia Sigunn. E sai bene che le doti che possiedi non sono da sottovalutare “ la madre le scostò una ciocca di capelli biondi dalla fronte, osservando i suoi occhi, azzurri e limpidi come il grande mare di Aegir, ma gelidi e freddi in battaglia come l’Elivagar.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Scar Tissue
 
«Fallin' all over myself
to lick your heart
and taste your health 'cause
with the birds I'll share
this lonely view.»

 



 
 
“ Siete sempre ricordato come il dio delle malefatte, ma nessuno accenna mai al vostro fascino, principe Loki “ Freya richiamò l’attenzione del secondogenito di Odino, che da lontano, appoggiato ad una colonna maestosa e circondato da una serie di soldati ad entrambe sconosciuti, osservava attentamente sua madre dialogare con la dea che meno preferiva.

“ E’ Thor il belloccio della famiglia, cara Freya “ Loki camminò fiero, sicuro, con uno strano sorriso che descriveva i suoi lineamenti incredibilmente delicati.

Sygin non potè fare a meno di notare la differenza tra i due fratelli: Thor, alto, un colosso, grosso ma ben messo, con una  chioma bionda ed altrettanta barba folta e Loki, esile, bianchiccio, dalle mani quasi livide, pronto a scomparire da un momento all’altro.

“ Ho parlato di fascino, non di beltà. Non oserei mai offendervi, Loki “ sua madre si mise subito sulla difensiva, sapendo quanto il principe degli inganni potesse essere pericoloso, rimpiangendo il giorno in cui le fu affidato da Odino il compito di impartirgli lezioni di arti magiche.

“ Entrambi sappiamo invece che oserei “ ancora una volta quel sorriso spaventoso, Sygin fece un piccolo passo indietro, che le sembrò impercettibile, o almeno lo pensò.

“ Loki, caro, ti presento Sygin, ultima figlia di Freya ed Iwaldi. Madre e figlia saranno sotto la mia tutela qualche giorno qui ad Ásgarðr o comunque il tempo necessario per riparare la loro dimora ad Asgard “ in realtà Loki non aveva in alcun momento distolto gli occhi dal volto della fanciulla che tanto lo incuriosiva.

“ Piacere di conoscervi, Sygin. Se permettete, vorrei porvi una domanda, anche se forse sembrerei indiscreto “ subito, i suoi occhi verdi cercarono una risposta in quelli azzurri di Sygin, occhi che però non gli rilevarono nulla, lasciandolo esterefatto.

“ Qualsiasi domanda, principe “ Sygin era spaventata, insospettita e curiosa, entrambi i figli scrutati attentamente dalle loro rispettive madri, aspettando con ansia la domanda che le sarebbe stata rivolta.

“ Gli dei di Asgard possiedono lucenti chiome dorate come i raggi del sole. Le vostre sorelle, per quanto possa io ricordare, possiedono simili chiome, così come vostro padre Iwaldi. Vostra madre, Freya, incarna invece il rosso del fuoco dei Vanir, ma voi? Non riesco a capire” Loki era curioso, un bagliore illuminò i suoi grandi occhi, mettendo la sua nuova conoscenza a disagio, compiacendosene.

“ Scusate principe Loki, sarei forse altrettanto invadente, ma non posso fare a meno di notare che anche per lei valga lo stesso quesito “ Sygin, capace di domare qualsiasi tipo di situazione, mettendo la paura da parte, non lasciando trasparire alcun tipo di timore, ancora una volta colse di sorpresa Loki, che si limitò ad un sorriso forzato.

Con il permesso della regina e del principe, Sygin informò sua madre di aver notato tra la folla Theoric. Freya non glielo fece ripetere due volte e la lasciò andare, continuando la sua conversazione con Frigg, incamminandosi insieme a lei al cospetto di Odino.
Sentiva il suo cuore battere velocemente, le mani sudate e gli stessi tremolii che avevano annunciato la presenza di Loki quando si allontanò, ancora sconvolta di aver affrontato il figlio dei re dei cieli.
Per quel motivo decise che distrarsi con la compagnia di Theoric le avrebbe fatto bene. Lui sembrava la stesse aspettando, anche un po’ impaziente, ma quando la vide avvicinarsi non potè non notare quanto fosse bella in quell’abito, consapevole di non esser l’unico a contemplare tanta bellezza.
Lo stesso Loki era rimasto affascinato non soltanto dal suo piacevole aspetto fisico, ma anche dalla tenacia, dall’orgoglio che caratterizzavano il suo animo tranquillo. Gli aveva risposto con un tono così pacato ma pronunciando quelle poche parole così taglienti da averlo disarmato senza che se ne accorgesse. Frigg lo aveva notato ed aveva sorriso, Freya più volte le aveva raccontato del coraggio che la piccola Sigunn aveva ereditato da suo padre prima ancora che da lei.
Pur essendo un semplice fabbro, il suo aiuto in battaglia aveva garantito la pace ad Asgard, così come il valore di ogni singolo altro combattente caduto per difendere il proprio popolo.  
Sygin lo sapeva, era a conoscenza della gloria che il piccolo fabbro di Asgard era riuscito a conquistare, ne era fiera e non passava momento in cui non avrebbe voluto ricordare la sua figura meglio. Era ancora troppo piccola per poter ricostruire i lineamenti esatti del suo volto, per questo spesso richiamava i ricordi delle sorelle maggiori e della madre.
E aveva affascinato anche Theoric con i suoi discorsi bellici, tanto che impressionato la paragonò al guerriero Frandal che immancabilmente dopo ogni vittoria non sprecava occasione per parlare delle passate.
Sygin ne era lusingata, Theoric era riuscito a strapparle una piccola risata, rendendo il suo viso più gioioso che mai quella sera.
Da lontano sua madre la ammirava contenta, le aveva detto che si sarebbe divertita e quel Falco Rosso sembrava proprio essere il compagno perfetto.
Ma questa volta la dea dell’amore non sarebbe intervenuta, avrebbe lasciato che il destino dettato dalle Norne seguisse il suo corso, avrebbe atteso con impazienza la descrizione del loro primo bacio, il ricordo del loro primo incontro, la dichiarazione del suo amore per sua figlia.
Theoric la rispettava, la desiderava ma non si avvicinava a lei mai troppo da poter mancarle di rispetto, anche se questo frenava Sygin, insicura del suo amore.

Fu quando le danze si aprirono che la giovane, dopo aver accettato l’invito del suo cavaliere, si ritrovò circondata da tre o forse quattro guerrieri che avrebbero gradito ballare con lei. E fu allora che potè mettere alla prova i sentimenti di Theoric, accettando di danzare con ognuno di loro, anche tutta la serata se fosse stato necessario a smuovere l’animo dell’uomo del quale era innamorata.
Intravide Thor trascinare Lady Sif in un ballo tanto buffo quanto inesistente, riuscì addirittura a percepire l’imbarazzo che rese le guance della forte guerriera rosse come le rose.
Theoric la stringeva cordialmente quando i passi lo richiedevano e la guardava negli occhi quando erano troppo distanti per parlare o per toccarsi.
Una strana sensazione risalì sino al suo petto ogni volta che le loro mani si sfioravano, ogni volta che il suo abito causalmente toccava il mantello di lui, immaginando i diversi tessuti fondersi tra di loro e proteggerli da tutto e tutti.
Fu quando ebbe terminato il ballo promesso a Theoric che Sygin si ritrovò dinanzi il principe Loki.
Quasi controvoglia, la stava invitando a danzare.
Una proposta che non avrebbe mai potuto rifiutare, attentamente scrutata da Thor che si avvicinava a Volstagg poco lontano da loro, da sua madre che teneva insicura le mani strette intorno al busto e dalla stessa regina che osserva suo figlio stranamente felice.
Non avrebbe dovuto pronunciare mai quelle scuse, ma d’altronde Loki era un guerriero come tutti gli altri agli occhi di Sygin.

“ Perdonatemi, principe Loki, ma ho già promesso la mia presenza alle prossime danze della cerimonia ad altri soldati “ disse, abbassando lo sguardo sulla mano tesa di Loki, che sicuro di sé aveva parlato a pochi centimetri dal suo viso.

“ Vorrà dire che attenderò sino a quando non avrete finito di ballare con l’ultimo dei vostri pretendenti “ la sua mascella si serrò seria, tirò subito indietro la mano stretta ora in un pugno chiuso, quasi a volerla colpire da un momento all’altro.

“ Credo che, giunto quel momento, tornerò da mia madre e poi finalmente a casa” era ostinata, il principe non aveva mai conosciuto una giovane donna così  schietta in tutta la sua vita.

Lo stava umiliando e davvero non sapeva come uscire da quella situazione: lui odiava danzare ma qualcosa in cuor suo lo aveva spinto a chiedere a Sygin l’ultimo ballo, gli ultimi passi prima che la serata terminasse in noiose chiacchiere tra guerrieri ubriachi.
Forse non aveva ancora del tutto capito che la dama che aveva scelto lo stava rifiutando dinanzi a tutti, per questo continuava a guardare il suo brillante viso incorniciato da quei chiarissimi capelli che gli ricordavano le ceneri dalle quali risorgevano le fenici.
Sygin era pronta a negare qualsiasi tipo di proposta, temeva il principe Loki ma non abbastanza da non poterlo affrontare con le parole. Le incuteva uno strano timore facendole aggrovigliare le stomaco e bloccare il flusso sanguigno, ogni volta la sua presenza la rendeva nervosa e sapeva che quella notte avrebbe sognato qualcosa di spiacevole che l’avrebbe colpita in un remoto futuro.
Non voleva in alcun modo concedere un ballo dal dio delle malefatte, era come se con quella semplice richiesta stesse architettando l’inganno del millennio.
Si voltò per un secondo nella direzione di sua madre, notando i suoi occhi preoccupati e il suo viso confuso, così come quello della regina che però riportava una confusione diversa, brillante.
Fu quando la folla si allontanava in modo tale che altri convitati potessero iniziare a ballare che sentì il respiro calmo di Loki raggiungere la sua fronte.

“ Non vorrete che accada qualcosa a vostra madre questa sera. Sapete, qui a corte molti la considerano una ninfomane rimembrando alcuni avvenimenti del passato, io per primo. Quindi, se volete evitare che le sia fatto in alcun modo del male, vi prego di accettare la mia proposta” si allontanò di scatto, quasi come se qualcuno l’avesse colto in flagrante e stesse da un momento all’altro per arrestarlo e rinchiuderlo nella peggiore delle celle destinate ai prigionieri.

“ Questo è un ricatto, se permettere definirlo in tal modo. Credo che mia madre sappia prendersi cura di se stessa da sola e non credo che vostra madre, la regina Frigg, possa in alcun modo permettere una cosa del genere” Sygin era ora sicura del terrore che provava ogni volta che parlando cercava di non balbettare.

“ Dimenticate, o forse ignorate del tutto, che non sono un semplice guerriero, mia bella Sygin. Conosco ogni singola abilità che vostra madre Freya ha avuto in dono” le porse per la seconda volta la sua mano, ora col fare minaccioso, pronto a stringere la sua per notarne le differenze.

“Spesso alcuni particolari vengono appositamente tralasciati” con queste parole Sygin si inchinò, voltando poi le spalle scoperte a Loki per incamminarsi nella direzione dell’uomo al quale aveva promesso il prossimo ballo.

Con la coda dell’occhio vide sua madre sorridere fiera, anche lei non nutriva molta simpatia per il piccolo principe al quale anni addietro aveva impartito importanti lezioni di magia, conoscendo il suo animo malvagio sin da quel momento.
Accanto a lei Frigg non poteva che essere delusa dal comportamento di sua figlio, che avrebbe sicuramente dovuto rivolgersi con un approccio del tutto differente, evitando di menzionare le dicerie di corte e di minacciare addirittura la donna che voleva a quanto pare conoscere. Aveva capito quali erano le intenzioni di suo figlio, l’aveva visto quando, prima ancora che Freya potesse raggiungerla, aveva notato da lontano Sygin, così anticonvenzionale, trascinata da una parte all’altra contro la sua volontà soltanto per salutare alcune tra le più pompose divinità.
Per quel motivo l’aveva incuriosito: era diversa, un po’ gli assomigliava. Sentiva che il suo animo nascondeva qualcosa di più grande che futile bellezza e dolcezza d’animo, nonostante anche quelle due semplici qualità lo avessero rapito.
Odiava quella sensazione, il sentirsi inferiore e dover ricorrere a stupidi ricatti soltanto per corteggiare una dama di suo gradimento.
Conosceva a memoria i versi delle donne con il quale era stato, dispregiativi, volgari, pieni di speranza, nella vana follia di aver catturato il suo cuore, quando in realtà si trattava soltanto di divertimento per lui.
Invece, gli occhi di Sygin gli ricordavano i mari di Misgard, la sua candita pelle invece la sua luna, senza però quella serie di difetti che il satellite riportava in superficie. La guardava danzare, sapeva che prima o poi si sarebbe di nuovo avvicinato a lei in un modo o nell’altro, spinto da una forza a lui sconosciuta, l’istinto che non riusciva a controllare.
Sembrava sull’orlo di un combattimento, l’ansia prima dell’azione, il corpo dolorante prima ancora che lo scontro avvenga, suggestionato dal pensiero del dopo e dalla paura della sconfitta. Travolto quando si trovava dinanzi a Sygin da un’intera schiera di soldati pronti a trapassare il suo corpo con lunghe lance. La odiava con tutto se stesso, perchè stranamente si sentiva indifeso. Non si aspettava di fronteggiare con una lingua tagliente abile quanto la sua, nessuna fanciulla in tutta Asgard aveva mai pronunciato quelle parole, o almeno era la prima volta che Loki si sentì offeso.
Lady Sif era di poche parole, preferiva i fatti, o meglio l’azione ogni volta che i due si ritrovavano a conversare divergendo su alcuni punti.

D’un tratto il banchetto fu annunciato e Loki potè notare Sygin allontanarsi dal suo attuale compagno e dirigersi verso l’esterno del palazzo, soltanto dopo aver osservato la madre incamminarsi al fianco di Lady Sif. Osservò il suo corpo inoltrarsi nel buio della notte al di là di una colonna dal marmo splendente, in contrasto con le tenebre che non avevano ancora vinto.
Sygin si avvicinò alla fontana sprizzante acqua verso l’alto, immergendo una mano e lasciandosi andare a dolci sospiri. L’acqua troppo fredda la riportava alla realtà quando la sua mente la trascinava in romantici futuri insieme a Theoric, l’uno al fianco dell’altra proteggendosi a vicenda, intrecciando per sempre le loro vite dettate dall’amore e dalla passione.
Immaginava le sue soffici labbra sfiorarle il collo così com’era successo durante il loro ballo; quella sera avrebbe voluto spegnere tutto ciò che accadeva intorno a lei, a loro, e godersi quei piccoli momenti di felicità.
Fu quando si voltò, pronta a tornare dal suo amato, che notò la presenza di Loki e il suo sorriso inquietante carico di misteriose allusioni.












Note: ed ecco il secondo capitolo. Mi scuso per il ritardo, spero di non essermi fatta attendere troppo.
Il Loki di questa fanfiction si mostra subito interessato a Sygin, tanto addirittura da invitarla per un ballo. Ballo che però non c'è stato (almeno per ora, chi lo sa). 
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto il prologo ed il primo capitolo ed ovviamente anche i lettori/le lettrici che hanno aggiunto la storia alle seguite, vi adoro.
Poche parole, non ho davvero neanche il tempo per trascrivere altre note. Per qualsiasi cosa, sono qua.x
 
   
 
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