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Autore: JennyWoolridge    21/08/2016    0 recensioni
Harry Styles è uno dei più rinomati e importanti avvocati di Londra. Umile,intelligente e sicuro di sé,ottiene tutto ciò che vuole.
Eveline Robinson è una semplice studentessa universitaria. Solare,dolce e molto forte,la vita l'ha messa più volte difronte alle sconfitte.
Cosa succede se i due condividessero lo stesso migliore amico senza saperlo? E se rimanessero bloccati nell'ascesore?
Scatterà una scintilla tra i due che andrà a creare qualcosa di più grande del Big Bang.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chapter One.



La vita di Eveline era cambiata. Qualche anno fa la ventenne dai capelli ricci e lunghi non avrebbe mai detto che sarebbe diventata ciò che era adesso. La vita l'aveva messa alla prova per tutta l'adolescenza trasformandola da una ragazzina insicura ad una giovane donna che ora riusciva a portare a termine i suoi obiettivi.

Quella mattina di Settembre sembrava esser iniziata come tutte le altre: sveglia alle 8 per via delle lezioni all'università,biblioteca,studio e vedersi con Niall o Jenny,i suoi migliori amici,la sera.

Erano le 8:30 del mattino quando Eveline sentì squillare il suo cellulare:Niall.

 "Hey Nay,va tutto bene?" chiese lei gentilmente.

"Ho un problema Eve! Ieri pomeriggio,quando sono passato da te, ho dimenticato il fascicolo del signor Williams! E' un cliente importantissimo e non so come sia potuto accadere! Lui verrà qui fra un'ora e sarò rovinato se non avrò quel fascicolo. ROVINATO!" parlò velocemente l'irlandese,accentuando più volte la parola 'rovinato'.

"Ehi,ehi,ehi calma! Ho il fascicolo,te lo porto in ufficio prima che arrivi il signor Williams e sarò in tempo per la lezione delle 10:15!" esclamò semplicemente.

"Tre Parole:Sei un angelo. Beato chi ti sposa!" scherzò lui iniziandosi a rilassare sapendo di poter contare sulla riccia.

"Sì scherza tu...dammi il tempo di arrivare e sono lì!" affermò lei decisa per poi riattaccare velocemente.

Indossò le calze nere,un vestito di velluto a maniche lunghe del medesimo colore,stretto in vita per poi scendere morbido dai fianchi fino a metà coscia e le sue Dr Martens con fantasia floreale.Lasciò i capelli sciolti e,dopo aver indossato eye-liner,mascara e un rossetto beige,prese la borsa e il fascicolo e uscì dal suo appartamento.

Camminò velocemente assaporando il profumo che emanavano le rose di Regent's Park e arrivò all'Underground,pagò il biglietto giornaliero e,dopo qualche fermata, arrivò allo Shard,dov'erano situati gli uffici dei grandi avvocati,magistrati e giudici di Londra. Ammirò quell'opera architettonica e le vennero i brividi per la meraviglia che aveva davanti. Non era mai andata a trovare il suo migliore amico in ufficio,tutto ciò che sapeva di quel grattacielo era che Renzo Piano lo aveva progettato in modo da farlo sembrare una vera e propria "scheggia" sulla faccia di Londra.

Prese coraggio e varcò la porta automatica. Molti uomini in giacca e cravatta la fissarono sorpresi di vedere un volto così giovane da quelle parti. Benchè Eveline avesse 20 anni,ne dimostrava poco più di 17. Aveva sì il corpo di una donna,ma il viso di una bambina che truccava leggermente senza far uso di contouring come facevano la maggior parte delle ragazze della sua età per dare un tocco più deciso al loro volto. Cercò di non badare a tutti quegli sguardi che la imbarazzavano e cercò l'ascensore con lo sguardo. Quando lo trovò,si accorse che stava per chiusersi così corse verso di esso e premette il bottone per farlo riaprire.



Harry era appena arrivato a lavoro. La giornata non era iniziata per niente bene: dopo essersi svegliato di colpo da uno dei suoi incubi,un ragazzino da Starbucks gli aveva involontariamente versato il suo caffè su una delle sue camicie bianche,pertanto dovette tornar indietro per cambiarsi e arrivare tardi in ufficio. Tanto per la cronaca: Harry adorava i bambini,gli davano gioia e stare con loro era uno dei suoi passatempi preferiti ma quella mattina avrebbe commesso tranquillamente un omicidio dopo aver sentito il caffè bollente sul suo petto.

Era finalmente nell'ascensore intento ad arrivare al decimo piano dove avrebbe incontrato Niall,il suo migliore amico dai tempi del liceo,per discutere dei dettagli di un affare che stavano per concludere insieme quando la porta si riaprì.

Sbuffò scocciato guardandosi le punte dei suoi stivaletti preferiti (quelli neri) senza neanche guardare chi fosse entrato. Eveline era ancora più imbarazzata sapendo di aver disturbato qualcuno ma non ci badò più di tanto e si scusò immediatamente.

" Mi scusi,devo portare questi documenti ad una persona,è importante" cercò di rimediare lei.

Harry alzò il capo per rispondere alla persona che aveva appena parlato,ma semplicemente non riuscì subito a replicare.

Si ritrovò davanti un paio di occhi scuri,profondi che allo stesso tempo emettevano qualcosa come una strana luce. Aveva sempre pensato che gli occhi  scuri fossero spesso sottovalutati,forse perchè sembravano così normali,ma bastarono tre secondi per memorizzare quelli che aveva davanti.

Si sentì tutto ad un tratto un po' intimidito e non riusciva a spiegarsi il perchè di tanta confusione,era sempre stato sicuro si sé e niente fino ad allora lo aveva fatto sentire così.

Eveline dal canto suo non ebbe una reazione meno sconvolgente. Guardò bene Harry nel momento in cui alzò la testa e fu impressionata dalla maestosità che mostrava. Era alto di almeno 10 cm più di lei,spalle larghe messe in risalto dalla giacca nera che copriva la camicia bianca sbottonata sul petto dove si intravedeva un ciondolo con una croce. "Ha il viso di un angelo" pensò ma cacciò immediatamente quei pensieri dalla testa e si ricompose.



"No,dispiace a me.." disse ancora confuso da ciò che stava provando "a che piano,signorina?" cercò poi di rimediare con gentilezza.

"Il decimo" 

"Oh,allora andiamo dalla stessa parte" contrabbattè Harry che ormai era un tutt'uno con la confusione.

Calò un silenzio imbarazzante tra i due. Uno di quei silenzi che iniziò a seminare interrogativi nella testa del ragazzo dagli occhi smeraldo. Chi era quella ragazza? Perchè non l'aveva mai vista in ufficio?Era una nuova segretaria? A 16 anni si può già fare la segretaria?Che stava succedendo al mondo quel giorno?

Ben presto quel silenzio fu interrotto da un rumore assordante che emise l'ascensore traballando a mo' di terremoto prima di bloccarsi definitivamente facendo perdere l'equilibrio ad Eveline,la quale in un batter d'occhio si ritrovò sorretta dal braccio destro di Harry mentre con la mano sinistra aveva provato ad afferrarla per la vita ma il destino decise che l'imbarazzo tra i due non era abbastanza e dunque la mano di Harry afferrò parte della gamba di Eveline fasciata dalle calze fini sfiorandole il sedere per via del vestito alzatosi leggermente. Entrambi sbarrarono gli occhi e si separarono lentamente.

"Grazie.."mormorò Eveline diventando sempre più rossa 

"Oh ma ti pare.."rispose Harry che ancora non credeva a cosa stesse succedendo quel giorno "Cazzo! Non può essere successo di nuovo!" continuò riassumendo il tono scocciato.

"Cosa è successo di nuovo?" chiese Eveline ingenuamente.

"Nel caso non te ne fossi accorta,siamo bloccati!" sputò lui un po' acido.

Guardò Harry sorpresa dal fatto che una faccia con dei lineamenti tanto dolci potesse esprimere tanta arroganza. Spinse Harry spostandolo lateralmente in modo da avere i tasti dei piani davanti e iniziò a premere ripetutamente sul numero 10.

"No,diamine non posso essere bloccata qui,devo consegnare questo fascicolo in meno di un quarto d'ora!" esclamò Eveline presa dall'ansia.

"Scusa ma credi davvero di risolvere la situazione premendo sempre sul numero 10?"disse con l'aria da saccente"Mi è capitato già altre volte,dobbiamo aspettare e fra un po' ripartirà"

"Ah bene! Peccato che io non possa aspettare!" si girò di scatto Eveline alzando leggermente il tono di voce.

"Credi che a me faccia piacere rimanere chiuso qui dentro?! Ho tremila cose da fare,ragazzina...e sono in ritardo di un'ora!"rispose a tono lui.

"Ragazzina?!"

"Oh non dirmi che sei in quella fase in cui credi di essere già una donna adulta a 16 anni?" disse Harry con un tono tra lo scocciato e derisorio.

"16 anni?! Ma che stai blateran.." ma Eveline non ebbe il tempo di terminare poichè l'ascensore ripartì con un altro rumore assordante per poi aprirsi al fatidico decimo piano dove i due si ritrovarono davanti Niall che sorseggiava un caffè mentre premeva il bottone dell'ascensore.

"Grazie al cielo sei qui!" esclamò l'irlandese biondo.

"Scusa ma l'ascensore.." dissero Harry ed Eveline all'unisono per poi bloccarsi e guardarsi sorpresi.

Harry si girò verso Niall ancor più confuso di quanto già fosse.

"La conosci?!" chiese all'amico.

"Tu conosci lui?!"chiese stupita Eveline.

"Ehm..voi due vi conoscete?" replicò Niall.

"Assolutamente no" si affrettò a rispondere Eveline "eravamo solo nell'ascensore insieme...oh questo è tuo!"disse passandogli il fascicolo.

"Oh grazie mille darling! Ti presento Harry Styles,il ragazzo di cui parlo spesso"rise Niall pensando a tutte le volte in cui le aveva raccontato i casini che avevano combinato insieme al liceo e al college "E Harry lei è..."ma non potè finire poichè Harry lo interruppe bruscamente.

"Niall avrà 10 anni in meno di te,sei diventato pazzo a frequentarle così piccole?!"

Niall scoppiò a ridere,mentre Eveline era sempre più irritata e guardava Harry in cagnesco.

"No,no,non hai capito! Amico,lei è Eveline Robinson!"

Eveline. Lei era Eveline? La ragazza con cui Niall passava tanto tempo nell'ultimo anno? Quella Eveline?

"Ah." rispose solamente"quindi tu non sei più al liceo.."continuò grattandosi la nuca rendendosi conto di ciò che le aveva detto in ascensore.

"Perspicace" commentò sarcastica lei.

Harry alzò gli occhi al cielo. Quella ragazza aveva la capacità di farlo sentire come una quattordicenne con gli sbalzi d'umore,ma ciò che era più raccapricciante era che stranamente quella sensazione non era affatto male.

"Io devo andare all'università,ci sentiamo dopo Nay!"disse dando a quest'ultimo un bacio sulla gancia."Styles.."fece un cenno di saluto anche ad Harry solo per educazione.

"Robinson.." la imitò Harry quasi come a prendersi gioco di lei. Ovviamente non gli importava quanti anni avesse,ormai aveva scoperto che gli piaceva stuzzicarla e avrebbe continuato a farlo.

"Ti chiamo io più tardi! Devo metterti al corrente di una cosa!" affermò Niall facendo finta di ignorare del tutto la situazione tra i due.

"D'accordo ciao!" disse mentre era già per le scale.



"Tu devi spiegarmi un po' di cose!" disse Niall rivolgendosi a Harry.

"Cosa?" chiese il riccio intento ancora a guardare Eveline mentre scendeva le scale.

"Ah non lo so...tipo cosa è successo tra voi due nell'ascensore?"

Harry ghignò leggermente pensando al vestito scomposto di Eveline e alle sue mani quasi sul suo fondoschiena.

"Ma niente! La tua amica è un po' irascibile!" disse ricomponendosi,camminando verso il suo ufficio seguito da Niall.

"Sarà,ma io non ci vedo chiaro.." rispose il biondo facendo un occhiolino.

" In che senso?" chiese Harry bloccandosi e facendosi superare da Niall.

"Nel senso che è il caso di andare avanti con il nostro progetto" rispose all'amico,cambiando discorso.





HEYTHERE PEOPLE!

Salve a tutti,io sono Morgan Robinson e questo è il primo capitolo della mia storia,spero che lo apprezziate!Cercherò di aggiornare ogni giorno e  se vi va lasciate qualche recensione/commento o anche un messaggio in privato! Sarò lieta di rispondervi poichè mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Grazie a tutti!



-Morgan



 
   
 
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