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Autore: Katy123    21/08/2016    2 recensioni
"Tu vai a Chicago? Me se è già un miracolo che arrivi sana e salva al lavoro, come farai a vivere da sola e per giunta sotto copertura? E no, non sei James Bond, quindi non farti strani film mentali dove sei un'agente supersexy con tre pistole, due fucili e un cannone nella borsa."
"Nei miei film mentali ho anche una granata come fermaglio per i capelli" risposi.
"Ah ecco, così anche se dovesse esplodere per sbaglio non perderesti il cervello, visto che non ce lo hai più da molto tempo. Ammesso che tu ce lo abbia mai avuto..."
Sono Claire Morgan, ho 22 anni e un fratello con poca stima verso la sottoscritta... Diciamo pure inesistente.
Genere: Comico, Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non incontrammo nessuno in giro per i corridoi e non mi sorpresi di trovare il poligono vuoto. Eric probabilmente aveva minacciato di espellere gli iniziati se solo osavano avvicinarsi al poligono a quell'ora.
"Allora, quelli sono i bersagli a cui dovrai sparare." 
Eric mi indicò i manichini arancioni a circa 10 metri da me e poi si girò verso gli armadietti delle pistole e prese le munizioni per caricarle. Mi avvicinai e ne presi una in mano: erano mooooolto più pesanti di quello che pensavo. 
E io che già mi vedevo a sparare a raffica come Chuck Norris. 
"Cosa c'è?" 
Eric aveva un ghigno stampato in faccia e di sicuro stava già assaporando la vittoria.
"Niente." Ho solo sbagliato a fare i conti quando ho accettato la scommessa. 
"Preferisci usare una pistola ad acqua?" 
"Ah ah, molto simpatico. Vedrò di accontentarmi di questa." 
"Scelta molto coraggiosa da parte tua. Ora, se me la vuoi dare, dovrei caricarla." 
Ah... Già era pesante prima, chissà come sarebbe diventata dopo. 
Arricciai inconsapevolmente le labbra come facevo sempre quando non mi andava bene qualcosa e Eric scoppiò a ridere. 
"Ma allora vuoi davvero le pistole ad acqua!" 
"Certo che no! Solo... Non credevo fossero così pesanti." 
Mi gurdò qualche secondo, poi tornò all'armadietto e prese una pistola più piccola e apparentemente più leggera. 
"Ecco, tieni. Questa dovrebbe andare bene." 
La presi in mano: era decisamente più maneggevole dell'altra. 
"E' perfetta. Grazie." 
"Bene, allora comincia tu." 
Mi avvicinai alla linea e mi misi in posizione (sperando fosse quella giusta) e aspettai qualche critica da parte del capofazione... Che invece non arrivò. Evidentemente era tutto perfetto. Strano, ma non mi sembrava certo il caso di lamentarmi.
Mirai alla testa del manichino e sparai il primo colpo... Che colpì il torace. 
"Niente male per essere la prima volta" disse Eric facendo un lieve sorriso.
Sparai di nuovo, questa volta centrando la fronte. Wow, avevo un talento per quelle cose.
"Così è troppo facile." Protestò e mi voltai a guardarlo. 
"Ah davvero? Ammettilo che sei stupito della mia bravura." 
"Allora se sei così brava non dovresti avere problemi a colpire un occhio." 
Quel manichino aveva anche gli occhi? Lo guardai meglio... In effetti aveva dei minuscoli fori sotto la fronte. 
Già era un miracolo che avessi colpito la testa, come avrei fatto a centrare un occhio?!
"Va bene?" Va bene?! Nel migliore dei casi gli avrei sparato sul naso. 
"Ok. Spariamo insieme?" Tanto ormai mi ero rassegnata.
"Al tre?"
1, 2, 3... Centro! Per Eric... 
"Mi sa che hai confuso l'occhio con il naso." 
"Credo anch'io..." 
"Quindi adesso..." 
"Sabato sera può andare bene?" chiesi ricordandomi della scommessa. Mi sarebbe piaciuto così tanto vedere Eric vestito da donna per un'intera giornata! 
"Non voglio che ti senta obbligata a farlo per la scommessa. Insomma... Non hai poi mancato di molto l'obbiettivo." 
"Ehi, guarda che nessuno mi ha mai obbligato a fare niente. Quindi pensa a un posto dove portarmi." 
"Ho già una mezza idea..." 
"Cosa?" 
"E' una sorpresa" disse avvicinandosi e prendendomi una mano tra le sue. 
"Ti sta bene il nero, sai? Più del blu." 
"E' un invito a farmi cambiare fazione?" 
"E' più una mia opinione. Ma se vuoi passare agli intrepidi, forse posso aiutarti..." disse facendomi ridere. 
"Sto bene con gli eruditi, ma grazie dell'offerta" dissi dandogli un bacio sulla guancia.
"Oggi devi allenare gli iniziati?" chiesi mentre guardavo la sala perfettamente ordinata, come se dovesse tenersi una lezione.
"Sì, oggi devo fare il babysitter. E c'è pure Quattro" disse sbuffando. 
"Quattro? Come il numero?" 
"Sì esatto. Già capisci quanto sfigato è. Forse lo hai visto alla riunione di lunedì" 
"Ah... Sì, me lo ricordo adesso. Quello carino, giusto?" 
Eric serrò la mascella appena finii la frase. 
"Sto scherzando! Non arrabbiarti, dai!" dissi ridendo e lo abbracciai per dimostrargli che non stavo parlando sul serio. 
"Lo spero" borbottò non ancora del tutto convinto.
"Sei geloso?" 
"No." 
"Neanche un po'?" 
"No, neanche un po'." 
"Ah... Peccato" 
"Ok, hai vinto tu. Un pochino mi da' fastidio. Il problema è che proprio non lo sopporto."
"Ma cosa ti ha fatto di male?" 
"Esiste. Credo che sia sufficiente." 
"Convinto tu..."
Mi staccai da lui e guardai l'orologio: due e mezza. 
"Tra mezz'ora devo tornare al lavoro. Mi accompagni?" 
   
 
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