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Autore: jaky89    21/08/2016    2 recensioni
Era iniziata come una oneshot, una mia personale rievocazione del finale del gioco che ho scelto, vista ovviamente attraverso Max con tutte le sensazioni che immagino possa aver provato in quel drammatico momento, un fluire di pensieri e sensazioni forti che il gioco ha generato in me. Poi però ho avuto l' ispirazione di creare un mio personale finale, alternativo ai due proposti dal gioco.
NOTA: nonostante nelle informazioni ci sia scritto che si tratti di una raccolta di one-shot, in realtà è un' unica storia divisa in capitoli
Genere: Drammatico, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chloe Price, Max Caulfield, Nathan Prescott, Warren Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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UN OCCHIO AL PASSATO ED UNO AL FUTURO

Una moltitudine contorta di pensieri avviluppa la mia mente mentre ci dirigiamo, in silenzio, verso l’ ospedale di Arcadia Bay. Mi chiedo per quale motivo Chloe si trovi in ospedale, a distanza di qualche giorno dal momento di svolta che ho appena rivissuto e quali siano le sue condizioni. Sono riuscita a salvarla ma è rimasta comunque ferita? O le due cose non sono in alcun modo collegate? E in ogni caso, quali saranno le sue condizioni? Fino ad ora a ciascuno dei miei interventi sono sempre seguite delle diverse conseguenze spiacevoli per lei, e a dispetto di ogni mio sforzo di aiutarla si è sempre ritrovata in pericolo di vita. Spero solo che questa volta le cose vadano diversamente. Non potrei sopportare di vederla di nuovo su quella sedia a rotelle, morente.
 
Warren guida in silenzio senza proferire parola. Non capisco se voglia evitarmi spiacevoli notizie oppure lasciare che veda con i miei occhi le condizioni della mia amica quando saremo arrivati. Ma d’altronde nemmeno io ho molta voglia di parlare in questo momento. La tensione delle ultime ore mi ha completamente spossato sia fisicamente che emotivamente e temo di non essere molto di compagnia. Tutto ciò di cui sono venuta a conoscenza per ora è che parte del mio piano sembra essersi realizzata come da programma. Jefferson e Nathan sono stati arrestati, la Dark Room e le relative prove contro di loro trovate. E tutto ciò che è rimasto del tornado è una non comune bufera, che però non ha provocato grossi danni alla città, se non qualche albero abbattuto e qualche recinzione distrutta. Dunque il mio Nerd di fiducia aveva ragione. Senza evitare che lo sparo spartisse le conseguenze sono state molto più limitate. Ora tutto ciò che desidero è vedere con i miei occhi che Chloe sta bene, parlarle faccia a faccia e ridere con lei, scherzando allegramente come nostra consuetudine.
 
Finalmente raggiungiamo il parcheggio dell’ ospedale. Warren si infila in un posto libero e spegne il motore. Poi mi guarda con un sorriso dolce e mi dice:

 
- Sembri stranamente tesa oggi Max, come se non vedessi la tua amica da una settimana e non sapessi cosa aspettarti...dai, và da lei. Io ti aspetto qui, ma se hai bisogno di qualcosa chiamami -
 
In questo momento vorrei gettarmi fra le sue braccia e confidargli tutto quello che è successo recentemente in cerca di conforto. Ha fatto tanto per me, più di quanto egli stessi al momento sappia. Mi è sempre stato vicino anche quando tutti mi avrebbero preso per una pazza, dimostrando sempre di fidarsi ciecamente di me. Ma non è ancora il momento per lasciarsi andare ai sentimentalismi. Devo prima andare in fondo a questa storia. Scendo dall’ auto e mi dirigo verso la hall dell’ ospedale. Non ci vuole molto per scoprire la stanza in cui è ricoverata Chloe, la struttura non è molto estesa e del resto qui si conoscono un po’ tutti. E finalmente eccomi davanti alla porta della sua stanza. Il momento della verità è finalmente arrivato.
 
Afferro la maniglia con la mano destra, ma improvvisamente una forza misteriosa sembra impedirmi di riuscire a tirarla verso il basso. Sono come paralizzata, attanagliata dalla paura che una volta aperta questa porta tutto il mondo possa crollarmi di nuovo addosso. Qualunque cosa mi aspetti oltre la soglia mi sono ripromessa che questa sarebbe stata l’ ultima volta che avrei fatto ricorso ai miei poteri. Troppo pericolosi e potenti per poter rischiare di incasinare di nuovo tutto. Quindi oramai i giochi sono fatti, nel bene o nel male. Resta solo da scoprire se tutto ciò per cui mi sono battuta ha avuto un senso o meno. Che il coraggio non mi abbandoni proprio ora.
 
Schiudo lentamente la porta e muovo un passo incerto dentro la stanza. La prima cosa che mi salta all’ occhio è Joyce, seduta in un angolo con un cuscino dietro la schiena e la testa ciondolante da una parte. Deve essersi addormentata dopo aver passato qui tutta la notte, accanto alla figlia. Quindi mi volto di lato verso l’ enorme letto rialzato che occupa buona parte della camera e finalmente la vedo. Ma non è certo ciò che mi aspettavo di trovare. Chloe è immobile, distesa fra le soffici e candide lenzuola con gli occhi chiusi. Una moltitudine di cavi e tubi partono da una grossa macchina posta a fianco del letto, andandosi ad infilare nella sua gola, nel suo naso e in varie altre parti del corpo. Dal macchinario proviene un inquietante ronzio ritmico, regolare e costante. Lo guardo esterrefatta, iniziando ad intuire di cosa possa trattarsi, con le lacrime che iniziano ad inumidirmi gli occhi. La voce di Joyce mi riscuote dal mio torpore:

 
- Oh ciao Max, sono felice che tu sia venuta anche oggi. Sono sicura che anche a Chloe farebbe molto piacere sapere che tu sei qui per starle vicino. Soprattutto considerando che se lei è ancora viva il merito è solo tuo –
 
- Mio? Per quale motivo sarebbe merito mio se lei è ancora viva –
 
- Max, che ti prende? Dovresti sapere bene di cosa parlo. Tu eri là. E’ merito tuo se quel ragazzo all’ ultimo secondo ha abbassato la pistola evitando così di colpire qualche punto vitale di Chloe, dico bene? Quando vi hanno trovato nel bagno lui era in stato di Shock, tu accasciata al suolo e Chloe ferita all’ addome. Non ho ancora capito cosa ti sia successo, ma non sembravi avere nulla che non andasse. Infatti sei stata ricoverata in ospedale solo per qualche ora a scopo precauzionale –
 
- Quindi Chloe è stata solamente ferita? Ma allora perché è in questo stato? E cos’è questa macchina?  -
 
- Bé si, poteva essere una ferita da poco. Ma purtroppo le si è lesionata un’ arteria principale e per di più cadendo ha battuto violentemente la testa. Per diversi secondi si è interrotto l’ afflusso di sangue al cervello e quando è arrivata in ospedale era già in stato di coma. Quella macchina, come sai, è un respiratore...e al momento è ciò che la tiene in vita, respirando al posto suo –

 
- Ma Chloe si sveglierà giusto? Lo farà da un momento all’ altro, bisogna solo aspettare. Lei è forte, non si farà certo sconfiggere da una sciocchezza simile. Non è vero? –
 
Joyce si alza e mi viene incontro, abbracciandomi teneramente, come solo una mamma saprebbe fare. Poi con parole dolci cerca di confortarmi, anche se lei stessa sembra essere in cerca di una qualche speranza.
 
- Ma certo, piccola mia. Certo. La conosci, forse anche meglio di me. Lei è troppo testarda per mollare così, senza combattere. Ne ha passate tanto fino ad ora, ma non si è mai abbandonata alla disperazione. Anche se da un po’ di tempo si era allontanata da me e aveva preso una strada che non avrei mai dovuto permetterle di intraprendere. Sono stata disattenta, troppo impegnata per accorgermi del suo cambiamento...e queste sono le conseguenze. Ma non dobbiamo lasciarci abbattere. I dottori hanno detto che al momento le sue condizioni sono stazionarie e che in questi casi un’ improvvisa ripresa è sempre possibile. Dobbiamo solo avere pazienza e sperare, standole vicine –
 
Non posso più trattenermi e scoppio in un pianto a dirotto. Mi getto sul letto e sulla mia amica, così vicina eppure così lontana. Tutto inutile. Ogni mio sforzo è stato completamente vano e non è servito a cambiare minimamente il suo destino, proprio come temevo. Evidentemente non si può combattere il fato, non si può cambiare il destino. Ciò che è scritto deve rimanere come prestabilito. Il potere di cambiare le cose non è destinato a noi poveri mortali. E io di questo potere non so più che farmene. Non lo voglio più, che sparisca per sempre. Che se ne torni da dove diavolo è arrivato.
 
Un’ improvvisa folata di vento mi scuote i capelli e fa scivolare via le lacrime dai miei occhi lucidi. Guardo verso la finestra, leggermente aperta, e noto qualcosa di familiare, qualcosa che oramai è rimasto impresso nei miei occhi. Una bellissima farfalla di un blu intenso volteggia proprio davanti al vetro socchiuso. Dapprima sembra incerta sul da farsi, librandosi goffamente all’ esterno della stanza. Poi però si infila nella fessura aperta ed entra nella stanza, si esibisce in qualche elegante volteggio proprio sopra di me ed infine riprende la via che l’ ha portata qui e sparisce nel cielo limpido. Rimango ad osservare tutta la scena incantata, come se tutto questo nascondesse un significato più profondo di quello che verrebbe comunemente da pensare. Comincio a mormorare i miei pensieri a bassa voce, sempre adagiata sul corpo dormiente di Chloe:

 
- Quella farfalla appare sempre nei momenti più impensabili. Perché? Sta forse cercando di comunicarmi qualcosa? E se è così, cosa vuole dirmi? -
 
- Ehi, Max. Potresti gentilmente alzarti? Mi stai schiacciando –

 
Mi volto di scatto verso la debole voce che ho appena sentito, una voce che mi è molto familiare, e vedo Chloe che mi guarda a sua volta con gli occhi appena socchiusi e un debole sorriso beffardo stampato in faccia. E’ sveglia, non ci posso credere è sveglia!
 
 - Chloe? Chloe! Ti sei svegliata! Oh mio Dio Chloe, sono così felice di sentire la tua voce –
 
Senza pensarci un attimo le getto le braccia al collo con irruenza, in un abbraccio molto sentito e sperato. Ricomincio a singhiozzare, ma stavolta sono lacrime calde e piacevoli: lacrime di gioia. Anche Joyce si lascia andare ad un pianto liberatorio alle mie spalle. Allora ha funzionato, ce l’ ho fatta. Si è ripresa e ora tutto potrà tornare come prima.
 
 - Who, frena un attimo. Se mi stringi così forte, mi farai crepare sul serio. Che diavolo è successo? Mi sento come se fossi finita sotto un tir. E tu che ci fai qui comunque, pensavo stessi facendo carriera a Seattle. Sei tornata solo per vedermi in questo stato pietoso e farti due risate? –
 
 - No, sono qui per te. Solo per te! Tranquilla, ti spiego tutto con calma. Per ora tutto ciò che conta è che tu stia bene e che io ti abbia ritrovata. E d’ ora in poi non permetterò mai più che qualcuno o qualcosa ci separi –

 
 
 
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EPILOGO
 
Spengo la sveglia prima ancora che suoni, tanto sono già sveglia da almeno mezz’ora. Sono un po’ nervosa, perché oggi è un giorno importante, che aspettavo da un pezzo e quindi ho faticato non poco a dormire stanotte. Mi fiondo nel bagno delle ragazze per una doccia veloce, quindi torno in camera e mi metto le prime due cose che mi capitano tra le mani. In fondo non devo mica andare ad una sfilata. La valigia è già pronta dalla sera prima, devo solo riuscire ad infilarci dentro anche la macchina fotografica, che però non vuole saperne di entrare in quel minuscolo spazietto che le ho riservato. Andiamo, forza, devi starci...Ecco, finalmente! Tutto è a posto. Non posso aspettare oltre, farò colazione per strada.
 
Mi carico la valigia sulle spalle, afferro il telefono e invio un SMS super spazientito. Come al solito è in ritardo. Mi avvio lungo il corridoio salutando di sfuggita Dana e Juliet che mi apostrofano con un veloce “a presto Max, divertiti”. Raggiungo finalmente il parcheggio quando un messaggio di risposta mi avvisa che il tempo di arrivo previsto è di un paio di minuti. Tutto sommato, pensavo peggio. Ho giusto il tempo di prepararmi psicologicamente.
 
Sono passati ormai diversi mesi da quella raffica di eventi che ha sconvolto la mia vita per sempre. Da quel giorno in ospedale però i miei poteri sembrano svaniti nel nulla, così come erano arrivati. Tanto meglio, rischiare di provocare altri paradossi temporali non era assolutamente nelle mie intenzioni. Ora tutto quello che accadrà in futuro dipende solo e soltanto dalla mia volontà e dalla mia fermezza. E ho intenzione di fare in modo che tutto vada alla grande!
 
Una sonora sgommata mi avvisa che il mio passaggio è arrivato. Deve sempre farsi riconoscere.

 
- Eeeehi, Mad Max. Salta su, si parte. Sei pronta per l’ avventura? –
 
Chloe sembra particolarmente allegra oggi. Dopotutto era da tanto che avevamo progettato un viaggio insieme. E finalmente, grazie all’ inizio delle vacanze, quel momento è arrivato. Salto a bordo e butto la valigia dietro il sedile, sfoggiando il mio miglior sorriso.
 
- Sono strapronta! Allora nostromo, dove siamo dirette? Portland? San Francisco? –
 
- Oh non si preoccupi di nulla, capitano. La nostra destinazione è super segreta e super favolosa. Ma posso assicurarti che sarà un viaggio memorabile. E’ tutto a posto? Allora si parteeee!!! -




FINE

  
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