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Autore: renge_no_hana    22/08/2016    2 recensioni
"Avrei potuto definire la mia vita in mille modi: ripetitiva, anonima, normale, mai entusiasmante. Tuttavia "entusiasmante" non era di certo la parola più adatta a descrivere la situazione in cui mi ero andata a cacciare sin dal momento in cui quei due mi avevano trovata agonizzante sul marciapiede... "Pura follia" sarebbe stato probabilmente più accurato."
Questa fanfiction nasce in risposta alle molteplici contenenti statuarie Mary Sue che bazzicano per il Grande Tempio, sterminando i potenti Gold Saint con i loro occhi cerbiattosi, maciullando i cattivi coi loro poteri incredibili e cercando di soppiantare l’autorità del Big Boss, ovvero la dea Atena.
Si tratta della storia di una ragazza che può "fare cose", ma le quali priorità fino al giorno prima erano comprare il tonno e studiare per l'esame bastardo della sessione. Uno stuolo di bei ragazzi in armatura non conta molto, quando l'immediato futuro prevede il fuoricorso assicurato, allenamenti spaccaossa e l'incombere di un nemico terribile... O forse mi sbaglio?
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Saori Kido, Scorpion Milo, Virgo Shaka
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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ATENA - PARTE II



Parlare coi miei era una cosa che mi costava sempre fatica: non facevano altro che criticare le mie scelte di vita qualunque esse fossero e soprattutto non avevano mai apprezzato il concetto di cambiamento
Tuttavia, avevo scoperto di essere un'attrice coi controfiocchi.
Credevo che la scusa di aver accettato una proposta di tirocinio retribuito presso una succursale della Fondazione Grado ad Atene fosse una genialata, ma non mi aspettavo affatto che se la bevessero così in fretta... A spezzarmi le gambe, infatti, fu il conseguente cazziatone a base di spendi soldi per andare a fare la bella vita in Grecia invece di dare esami... Io il fuoricorso non te lo pago! e ma lì c'è la crisi, cosa ci sei andata a fare? Potevi andare in Germania come tua cugina, che almeno la Merkel fa rigare tutti dritto!

In seguito a quell'attentato alla mia già esigua pazienza, Milo mi aveva intimato  di seguire Atena (alla quale esistenza non mi sarei mai abituata) in modo da restar sole e parlare finalmente del motivo per il quale ero stata condotta lì. 
Non riuscivo a capire se mi stupisse di più il fatto che nella Tredicesima vi fosse un vero e proprio salotto dietro i pe santi tendaggi che decoravano l'altare, oppure che Saori Kido si fosse rivelata una persona molto cortese sotto quell'apparenza di ricca ereditiera un po' spocchiosa. 
In fondo chi ero io per giudicare? Tutti i miei amici dicevano che la mia espressione di default era l'incazzatura perenne. 
La Kido/Saori/Atena/Boh mi aveva fatto accomodare e aveva versato del tè in un set di tazzine che probabilmente valeva più del mio pancreas, rassicurandomi ancora una volta di venire in pace e che no, non me lo stavo immaginando, ero veramente in procinto di imbarcarmi nell'assurdità più assurda che mi fosse mai capitata. 
E quindi mi trovavo ad Atene, a sorseggiare del tè al gelsomino insieme alla reincarnazione della dea Atena alla quale avrei dovuto raccontare la trama dei miei incubi peggiori. Tutto nella norma. 

Appena tornata a casa sarei corsa da uno psicologo il prima possibile.

A guardia della ragazza e del servizio buono vi erano due dei tizi in armatura dorata, i quali incutevano decisamente più timore di Milo e Camus: uno di loro aveva una zazzera lunghissima di capelli scuri e l'aria di chi era stato bastonato per tutta la vita, poi aveva sbroccato e poi era diventato un'anima tormentata col mare dentro. L'altro invece aveva corti capelli biondi e l'espressività di un muro di cemento. 

"Loro sono Kanon dei Gemelli e Aiolia del Leone. La loro presenza qui è una mera formalità, non hai nulla da temere!" disse Saori Kido. Probabilmente aveva notato di come il mio corpo stesse tentando automaticamente di farsi inglobare dall'imbottitura della poltrona. 

"Uhm, piacere...?" pigolai. Loro si limitarono a rispondermi con un cenno del capo. Che ansia!

"Tornando a noi," continuò la mia interlocutrice "credo che sia ora di far mente locale per cercare di capire cosa vogliono comunicarci le voci che ti tormentano. Ti andrebbe di raccontare cosa accade quando sogni?"

Sprofondai ancora di più nella poltrona e iniziai a torcermi le mani, cosa che facevo sempre quando ero nervosa o mi sentivo a disagio. Dare una continuità a quegli incubi terribili non sarebbe stato una bazzecola, erano troppo intensi e non mi lasciavano il tempo di essere elaborati una volta sveglia, ma avrei dovuto fare uno sforzo. 

"Come dire..." borbottai incerta "Non sono immagini molto vivide e dettagliate, eh! All'inizio vi è solo tanto buio, ma improvvisamente vedo qualcuno che sta combattendo e ci sono molti morti, poi una bandiera, credo... E una voce cupa che dice sempre la stessa cosa..."

Vidi Saori farsi più attenta. 

"E ricordi cosa dice?"

Ci pensai un attimo su. Non avevo idea di cosa volessero dire quelle parole: "Parla di riconquistare qualcosa, di sangue, di qualcosa che ritorna. Il Brehin, dice sempre... Ma non so cosa sia un Brehin, a dire il vero. Non ci ho mai dato molto peso." 

"Capisco" la Kido annuì "Avevi menzionato una bandiera, prima... Credi di riuscire a descriverla?" 

"No..." scossi la testa, abbattuta "Non vedo mai nulla nel dettaglio, anche volendo non ce la farei proprio a ricordarmi com'è fatta."

Saori Kido mi rivolse un altro dei suoi sorrisi rassicuranti. Sperai che avesse capito di trovarsi davanti a una testa d'aria che non si ricordava neanche cosa avesse mangiato a pranzo il giorno prima.

"Non c'è bisogno che ti sforzi, credo che per ora possa bastare!" esclamò soddisfatta "Man mano che le manifestazioni si faranno più intense, tutto sarà più chiaro sia per te che per noi."

"Come sarebbe a dire più intense? Vuol dire che non solo continuerò a cascar giù come una completa idiota, ma succederà ancora più spesso???" No, non ci volevo credere. Pensavo che una volta lì qualcuno avrebbe saputo porre fine a quella serie di svenimenti fuori programma una volta per tutte. 

"Finché il nemico rimarrà nel suo stadio embrionale, la tua mente rimane il suo unico mezzo per comunicare le sue intenzioni." spiegò l'ereditiera con tono pacato. Facile, per lei... Ero io quella che non dormiva più! 
"Una volta che risvegliato, egli assumerà una coscienza e un corpo propri e non possiamo permetterglielo... E' per questo che necessitiamo della tua collaborazione, Eva: per impedire il suo ritorno." 

"Quindi voi ce l'avete con questo Brehin di cui il tizio nel sogno continua a parlarmi? Ma cosa significa esattamente?"

"Brehin, o Brenno è semplicemente il titolo con il quale venivano chimati gli abili condottieri delle tribù celtiche." affermò una voce maschile. 
Mi voltai. Era il biondino con la faccia di tufo, Aiolia. 
"E' indizio del fatto che, a quanto pare, la minaccia proviene da loro. Vogliono riappropriarsi di ciò che una volta gli apparteneva, ma le informazioni che abbiamo racimolato non sono ancora abbastanza per riuscire a capire da dove vogliono partire." 

"Ma i Celti non sono tipo qualcosa del nonsoquando avanti Cristo?" domandai, e lui mi guardò come se fossi una completa idiota "Com'è possibile che delle tribù così antiche esistano ancora?"

"Discendenti, semplicemente." la risposta arrivò dal suo compagno, Kanon. "Discendenti ai quali desiderio di vendetta dei propri avi è stato tramandato di generazione in generazione, o peggio, discendenti nei quali l'avo stesso potrebbe essere sopravvissuto in maniera latente... Un semplice corpo ospite, di cui colui che si fa chiamare Brehin potrebbe impossessarsi. Com'è accaduto a molti altri." vidi il suo sguardo farsi ancora più cupo, come se stesse pensando a qualcosa di incredibilmente spiacevole "Tuttavia sono solo mere ipotesi che abbiamo vagliato prima del tuo arrivo, non abbiamo certezze."

"Aiutarci può solo mettere fine a tutto questo in maniera molto più rapida" disse Saori Kido "Sei fondamentale, Eva... Ricorda solo questo."

E nonostante avessi accettato la loro proposta per dimostrare a me stessa di potercela fare, faticavo comunque a credere che lo fossi per davvero

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Saori Kido era stata così gentile da permettermi di usare le sue stanze private per concedermi una rinfrescata e un paio di cerotti per rattopparmi la testa. 
Avevo un aspetto terribile e mi sentivo veramente a disagio in compagnia dell'ereditiera, fresca e profumata nelle sue svolazzanti vesti bianche. 

"Vogliamo andare?" mi chiese una volta che mi decisi a rimergere dal bagno. 

Mentre ero ancora in procinto di assimilare il fatto che non solo i miei incubi erano più veri del vero, ma eravamo anche in guerra con una tribù tecnicamente estinta, Saori mi aveva racconto le vicende che avevano coinvolto il Santuario negli ultimi anni. 
Lei e i suoi Saint avevano corcato di botte un bel po' di divinità e non solo: prima un tizio di nome Arles che si era imposto come Grande Sacerdote -officiante di Atena e la più alta carica ottenibile presso il Grande Tempio- il quale si era poi rivelato essere tale Saga dei Gemelli, fratello gemello di Kanon. In seguito avevano mazzuolato Poseidone, risvegliato da Kanon il quale ai tempi si portava dietro qualche complesso di inferiorità, poi Ade, poi Artemide e persino Loki! 

"Saga è tuttora il Grande Sacerdote" affermò la Kido tutta contenta "L'omicidio del precedente e il fatto che avesse tentato assassinarmi quando ero appena un'infante sono solo fatti attribuibili al suo lato malvagio che aveva preso il sopravvento... Ora che si è redento ripongo la mia più totale fiducia in lui!"

Questa ragazza credeva un filino troppo nel genere umano, no perché io uno schizofrenico così l'avrei fatto ricoverare seduta stante. 

Kanon e Aiolia, più impassibili di due menhir, ci scortarono fino all' ingresso principale, dove tutto il resto dei guerrieri in armatura era rimasto ad aspettare pazientemente il nostro ritorno.
 Mi guardai intorno: alcuni di loro non avevano un'aria particolarmente amichevole, come ad esempio tre tizi che parlottavano in un angolo guardandomi di sottecchi... Mai visto un gruppetto peggio assortito! 
Il più alto di loro aveva un volto dai lineamenti aguzzi sul quale era dipinta un'espressione seria, quello che gli parlottava nell'orecchio, invece, sembrava uscito da un film dell'orrore e aveva un porcospino in testa. Mi guardava sghignazzando. Decisi che mi stava sul cazzo.
Il terzo era rimasto un po' in disparte e giocherellava distrattamente con una rosa rossa. Era di una bellezza ultraterrena e rimasi a guardarlo imbambolata finché Saori Kido non interruppe la mia radiografia. 

"Shura del Capricorno, Deathmask del Cancro e Aphrodite dei Pesci." disse "Originariamente in combutta con la parte malvagia di Saga, ma le loro eroiche gesta contro Ade e Loki li hanno riscattati." 

Quindi il porcospino sghignazzone non solo era un ex-cattivo, ma era anche del mio segno zodiacale... Buono a sapersi.

Poi Saori mi raccontò dell'antica passione del buon Deathmask per l'omicidio di massa e il suo vizietto di usare le facce delle sue vittime come decorazioni, ovviamente prima di ri-votarsi alla Giustizia e di ricordarsi cosa fosse la compassione, eh!
Ripeto: questa ragazza ha troppa fiducia nell'umanità.


"Sai, Deathmask è italiano come te!"

"Ah, pure." 

Spostai lo sguardo sul lato opposto della sala, dove Milo e Camus erano intenti a parlare con un armadio a sei ante e un ragazzo coi capelli chiari e un viso dai lineamenti delicati. Mentre il primo aveva il coraggio di andare in giro con un monociglio scandaloso, il secondo, di sopracciglia, non ne aveva proprio. Dopo quelle biforcute di Camus, le loro erano state l'highlight della mia giornata. Insieme ai quattro Saint vi era anche un ragazzo dai corti capelli castani che era praticamente la copia sputata e più adulta del biondino del Leone, se non fosse che almeno la faccia di questo qui era sorridente ed espressiva.
"Aldebaran del Toro e Mu dell'Ariete." la Kido venne in mio aiuto per l'ennesima volta "L'uomo intento a parlare con Camus, invece, è Aiolos del Sagittario, fratello maggiore di Aiolia del Leone... Fu lui che mi trasse in salvo durante la Notte degli Inganni, quando Saga dei Gemelli attentò alla mia vita. Uno dei Saint più nobili d'animo ed un esempio di valore e virtù per tutti noi!"

E allora perché non era tipo lui il Grande Sacerdote? Avrei voluto chiederle, ma il buonsenso mi intimò di star zitta e non dire scemenze.

"E quello laggiù chi è?" domandai indicando uno di loro che sedeva in disparte ad occhi chiusi, in una di quelle posizioni che ti insegnano al corso di yoga e che ti lasciano le vertebre rigide come ciocchi di legno. Secondo me, quello se la dormiva alla grossa. 

"Lui è Shaka della Vergine. Non solo è uno dei Gold Saint più potenti al mio servizio, ma è anche colui in cui Buddha Gautama ha scelto di reincarnarsi."

Giustamente me lo disse così, come se presentarmi il Buddha fosse una cosa di tutti i giorni. Che poi io, Buddha, me lo ricordavo più in carne e pelato... Questo era un giovane magro e dal viso angelico, che poteva vantare splendidi capelli biondi, lisci e lucenti per i quali avrei venduto la mia bisnonna al mercato nero.

Gli lanciai un' occhiata perplessa per poi seguire Saori al centro della sala. Del Grande Sacerdote, quel Saga, non vi era traccia... Chissà perché!

 "La nostra ospite ha deciso di mettere il suo dono al servizio del Santuario" annunciò la dea con voce ferma "Tuttavia, ella è ancora molto debole, inesperta e completamente incapace di utilizzare il suo potere volontariamente."

Wow
La mia autostima non subiva talmente tanti colpi bassi dai tempi del liceo. 

"E' per questo che Eva sarà allenata da un Maestro scelto tra le vostre fila, come richiesto ad ogni persona provvista di una scintilla di cosmo che viene condotta qui. Questa fanciulla imparerà ad utilizzare il suo, di cosmo, in maniera appropriata e con esso ci aiuterà a combattere questa nuova minaccia in nome della Giustizia!" 

"Ma veramente..." Allenarmi in che senso? Perché dovevo essere assegnata a qualcuno senza il mio consenso come se fossi un pacco in consegna? Nessuno mi aveva parlato di allenamenti... Il picco della mia atleticità fino ad allora era stato correre dietro al bus la mattina presto!

"Nobile Shaka della Vergine." il Buddha fotomodello di prima fece un passo avanti senza neanche degnarsi di aprire gli occhi. Che fosse cieco? "Sono cosciente del peso della mia richiesta, ma la tua esperienza e la tua saggezza sono ciò di cui questa ragazza ha bisogno... Ti assumerai questo incarico?"

Il ragazzo annuì: "Naturalmente, Venerabile Atena."

Non mi sembrava molto entusiasta.

"Sì, ma io..." e sarebbe stato davvero molto carino esprimere la mia posizione a riguardo!

"E sia!"

Stavano facendo tutto loro e io non avrei avuto voce in capitolo. Molto equo e solidale, direi.

"Alloggerai presso la Sesta Casa e ti allenerai sotto la guida del Nobile Shaka." mi disse la Kido scoccandomi un'occhiata che non ammettava repliche "Ci sono domande?"

E chi osava fiatare? 

Mi voltai verso colui che da quel giorno in poi sarebbe stato il mio Maestro, nella speranza di un cenno, uno sguardo d'intesa, un vaffanculo, qualcosa.
Niente... Era tornato nella posizione del loto e a non cagare i suoi dintorni. Questo qui sarà stato pure la reincarnazione del Buddha, ma mi sa che non ne sapeva granché di coaching.

Sentii che sarebbe stata una difficile convivenza.




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Ed ecco qui la seconda parte di un capitolo che segna l'inizio di una nuova avventura per Atena&Co... Riusciranno ad impedire il risveglio di questo sedicente condottiero? Che cosa potrebbe mai volere un discendente dei Celti da una divinità greca? Innumerevoli misteri verranno presto svelati!
Descrivere un personaggio difficile e frainteso dai più come Shaka nei panni di un Maestro sarà la vera sfida, altro che Celti che invadono a caso!
Grazie mille a tutti coloro che perdono un minuto a darmi del feedback su questa storiella, recensioni e critiche sono fondamentali per la qualità di una fanfiction!
Purtroppo sono costretta ad andare in hiatus fino al 12 settembre, in quanto mi sto preparando per un esame terrribbbbile e ho bisogno di dare il massimo in questi ultimi giorni... Non vedo l'ora che finisca ;____; 
Quindi pazientate un po' e a prestissimo, i gabinetti della Quarta Casa si sono otturati di nuovo e mi tocca intervenire.

Ren



  
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