Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime
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Autore: Cioccolasha    23/08/2016    1 recensioni
"Zen non sei lucido! Dimmi che è successo."
"E' tutto finito Mitsuhide."
"Che cosa intendi?"
"Che non c'è più speranza. Lei ha deciso di andarsene."
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Fanfiction a quattro mani scritta con Hope4thefuture
||Shirazen|| - ||Mitsukiki||
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo sei
Aspettami

 

Nello stesso momento nella serra del palazzo erano rimasti in tre, Obi, Mitshuide e Zen che faceva avanti e indietro di fronte agli altri due che lo osservavano smarriti senza riuscire a fermarlo.
Improvvisamente Zen si bloccò e si diresse furioso verso Obi, afferrandolo per il colletto della maglia e strattonandolo verso di lui, portando il suo viso a un soffio di quello furibondo del giovane principe:" Ti avevo chiesto di fare una sola cosa, di proteggerla. Dov'eri mentre lei stava male? DOVE?! RISPONDI!" urlò mentre Obi non reagiva, consapevole di meritare quelle dure parole che gli venivano rivolte; lasciò quindi che il principe si sfogasse, aspettando la sua punizione.      " ZEN! Che stai dicendo? Fermati!" intervenne Mitshuide, separando i due e afferrando Zen per le spalle e allontanandolo da Obi, che era rimasto immobile:" E' COLPA SUA!" gridò Zen, fuori di sé dalla rabbia. Il dolore e l'angoscia gli impedivano di pensare lucidamente, annebbiando la sua capacità di giudizio e razionalità, facendogli sputare sentenze ingiuste.
" Sono rimasto qui fuori per tutto il tempo, quando ho sentito un rumore di vetri infranti e poi un tonfo. Quando sono venuto a controllare l'ho trovata là stesa a terra e sono subito venuto a chiamarti" si giustificò Obi, tenendo lo sguardo basso.
" Tutto quello che dovevi fare era starle accanto, non oziare sopra un albero!" esplose Zen, cercando di riavvicinarsi a Obi, fallendo data la presa ferrea di Mitshuide, l'unica cosa che gli impediva di andare là e staccare la testa di quell'inetto.
" Scusate il disturbo" pronunciò una quarta voce, facendo voltare i tre nella direzione dalla quale proveniva, rivelando la figura del capo erborista ferma sulla porta della serra:" Perdonate l'intrusione, principe Zen, sono venuta per controllare quale pianta ha maneggiato Shirayuki prima di svenire, Forse potremmo creare un antidoto e accelerare il suo recupero di memoria"
"Come sta ora?" chiese velocemente Zen avanzando verso di lei.
" Sta bene, le abbiamo medicato il taglio, non era niente di grave per fortuna. Ora sta riposando" disse tranquilla, mentre le spalle di Zen si afflosciarono, come se si fosse tolto un gran peso. " Faccia quello che deve" disse Zen spostandosi per lasciare il passo alla donna, che gli posò una mano sulla spalla: " Tengo molto a Shirayuki, è una brava ragazza e una delle migliori apprendiste che abbia mai avuto, farò tutto ciò che è in mio potere per salvarla, anche di più se necessario" disse con voce tranquilla. Zen annuì e si fece da parte mentre la donna avanzava e si inginocchiava vicino ai vetri rotti, facendo attenzione a non ferirsi. Esaminò attentamente le piccole schegge finché non individuò il piccolo fiore di papavero che giaceva in mezzo ai mille pezzi di vetro: estraendo dei guanti dal camice bianco che indossava sempre, prese con cautela il piccolo stelo lo annusò lievemente, arricciando il naso:       " Papavero..." disse sovrappensiero, osservando attentamente il piccolo fiore che teneva in mano:" Ma certo, è ovvio." concluse con un sospiro, sollevandosi da terra sentendo tre paia di occhi trafiggerle la schiena. " Allora?"chiese Zen impaziente. La donna si avvicinò mostrando ai tre uomini l'autore di quella drammatica situazione:"Questo è un fiore di papavero. Non sono ancora molto chiare le sue proprietà, ma ho sentito che in dei luoghi lontani da qui sono riusciti a ottenere dai suoi semi una polvere dorata, che provoca effetti allucinogeni e altera a livello fisico e cerebrale il corpo umano. Solitamente questa sostanza è conosciuta come droga"
"DROGA!?! Shirayuki è stata drogata??! Ma come hai potuto permettere che si avvicinasse a una cosa del genere?" urlò Zen, fuori di sé dalla rabbia mentre guardava la donna con sguardo omicida. Questa però rimase impassibile:" Per la precisione si tratta di oppio, che è una sostanza più leggera. Ho ritenuto che fosse all'altezza di questo compito, per questo gliel'ho affidato. La lavorazione dei semi di papavero e l'estrazione dell'oppio sono procedimenti molto complicati che richiedono precise condizioni climatiche e un'estrema attenzione nel maneggiare gli ingredienti, cosa che Shirayuki non è in grado di fare, come nemmeno io del resto. E poi dubito che sapesse realmente che cosa aveva tra le mani altrimenti sarebbe stata più cauta"
"Cosa può essere successo allora?" chiese Mitshuide intervenendo con la sua solita calma, mentre una sua mano era ancora appoggiata sulla spalla del principe, nel tentativo di fermare un'altra esplosione rabbiosa da parte di Zen:" Probabilmente aprendo il barattolo l'odore del fiore, essendo stato trattenuto per un lungo periodo all'interno di un ambiente così piccolo e umido si è sprigionato completamente, stordendola per qualche secondo. Forse ha perso l'equilibrio e quell'attimo di confusione è stato determinante e non avendo niente a cui aggrapparsi è caduta a terra battendo la testa, il che ha portato alla perdita dei sensi. Però.. sono rimasta perplessa riguardo alla perdita di memoria: lo svenimento può giustificare la perdita dei sensi, ma non quella della memoria, soprattutto non una così radicale. Forse il colpo in testa ricevuto ha dato il colpo di grazia, per non parlare poi dell'effetto amplificante dato dall'odore pungente di quel fiore" spiegò l'erborista portandosi l'indice al mento.
"E' stato un tragico incidente, principe Zen, non è stata colpa di nessuno, non avremmo potuto prevederlo" concluse Mitshuide, lasciando finalmente libero Zen che, esausto, si fece cadere sulle ginocchia:" La prego, la aiuti" disse il principe con voce flebile, alzando lo sguardo distrutto verso la donna che stava in piedi di fronte a lui:" Farò tutto ciò che è in mio potere per aiutarla, glielo garantisco principe Zen," disse lei seria prima di dirigersi a passi veloci verso l'uscita, lasciando di nuovo soli i tre ragazzi. Un silenzio opprimente era tornato a calare sui tre.
" Arji, io..." avanzò Obi quasi timidamente ma si interruppe quando Zen, senza guardarlo, sollevò un braccio intimandogli di tacere:" Non ora, Obi. Non voglio dire cose di cui potrei pentirmi, devo ancora decidere cosa fare. Ora andatevene, voglio restare solo." disse con tono stanco mentre lentamente si sollevava da terra tenendo lo sguardo fisso sul pavimento che mai come in quel momento gli era parso tanto interessante.
"Zen Tenka..." provò a parlare Mitshuide:" HO DETTO ANDATE VIA! E' UN ORDINE!" gridò Zen, cominciando ad agitarsi e dando le spalle agli altri due che, non osando contraddirlo, si inchinarono e lasciarono la serra senza guardarsi indietro. Ormai solo, Zen rimase immobile, lo sguardo vitreo e perso mentre la sua mente ripercorreva gli ultimi avvenimenti: il viaggio a Tanbarun, il volto serio di Mukaze mentre gli affidava la vita e la felicità di Shirayuki, un compito che aveva disonorato clamorosamente, poi il viaggio di ritorno, i dubbi, le incertezze e la fatidica proposta, il cuore che gli sembrava uscisse dal petto da quanto batteva forte, lo sguardo inizialmente smarrito di Shirayuki che poi si era illuminato di felicità, così come il suo, quando aveva accettato di diventare sua moglie. E poi quel bacio, le sue labbra premevano dolci contro le proprie, un semplice tocco innocente, leggero come ali di farfalla ma che era stato in grado di mandarlo in paradiso. E poi era finito tutto, spazzato via in un battito di ciglio: dopo aver salutato il fratello, come l'etichetta di corte richiedeva, stava per comunicargli la sua intenzione di sposare Shirayuki quanto prima, ma Obi li aveva interrotti, pronunciando quelle parole che ora non volevano saperne di lasciare la sua mente "Shirayuki si è sentita male". In quel momento aveva sentito il cuore fermarsi mentre il gelo gli penetrava fin dentro le ossa, lasciandolo in balìa di emozioni che non era in grado di gestire. Quando l'aveva vista sdraiata in mezzo alla serra priva di sensi gli era sembrato di impazzire: tenere il suo corpo inerme tra le braccia,senza ricevere alcun tipo di risposta ai suoi ripetuti tentativi di risvegliarla l'aveva gettato in un baratro di paura e disperazione dal quale non riusciva a uscire. Quando aveva riaperto gli occhi si era sentito sollevato, ma poi le parole successive l'avevano distrutto, rendendolo un guscio vuoto privo di qualsiasi emozione. Era così che si sentiva in quel momento, vuoto, senza forze per reagire; per quanto scavasse dentro di sé non riusciva a trovare niente, non sentiva niente attorno a sé, come in un limbo, in bilico tra ragione e follia. Ripensava a tutti i momenti felici passato con lei e sentì una fitta al cuore, come se fosse stretto in una morsa che lo opprimeva sempre di più, fino a toglierli il respiro. Provò a reagire scrollandosi di dosso quei pensieri, ma era come se catene invisibili lo tenessero immobile, impedendogli di muoversi. Ma non poteva arrendersi, anzi. Avrebbe lottato per lei, per il loro amore, non era ancora disposto a lasciarla andare, aveva promesso a suo padre e a sé stesso di fare tutto il possibile per renderla felice e aveva intenzione di onorare quella promessa. In un battito di ciglia tornò in sé allontanando tutti i pensieri negativi e, determinato come non mai, marciò fuori dalla serra, un fuoco che bruciava nel suo sguardo:" Non ti lascerò andare, non ora che ti ho trovata. Se tu non hai la forza, lotterò per entrambi, perché il nostro amore è unico e inestinguibile. Indimenticabile. Ti farò innamorare di me, non importa quanto tempo ci vorrà. Aspettami amore mio, verrò a prenderti."

 

Shirayuki si svegliò di soprassalto.
Il sonno non era stato per niente ristoratore.
Certo, il letto era comodo e l'ambiente confortevole, ma era lei ad essere irrequieta, non sapeva ancora dove si trovasse e se si potesse fidare completamente di quelle persone che insistevano tanto nel dire di conoscerla. Si stropicciò gli occhi e emise un lungo sbadiglio, il sole non era ancora tramontato, il che significava che aveva dormito solo un paio d'ore. Il suo sonno era stato agitato e tormentato da enormi schegge di vetro che volevano ferirla e profondi occhi blu dall'espressione addolorata, sembravano così tristi e familiari...
Scostò le coperte e mettendosi seduta posò i piedi nudi sul pavimento di legno; le sembrava di soffocare, non sapeva cosa fare, non sapeva dove andare, cosa avrebbe fatto adesso? La tentazione di lasciarsi andare a un pianto disperato era forte, tuttavia abbattersi non sarebbe servito a nulla, così Shirayuki ricacciò indietro le lacrime e si alzò, spogliandosi della morbida camicia da notte di seta che la ragazza di nome Kiki le aveva portato e infilandosi il vestito di cotone rosa che indossava quando si era risvegliata nella serra, mentre il camice bianco rimase abbandonato sulla sedia. Dopo aver indossato anche le calzature Shirayuki si fermò per un secondo, incerta, davanti alla porta: non era sicura di quello che avrebbe trovato al di là di essa, ma ricordò a sé stessa che non poteva rimanere segregata in quella stanza per sempre. Percorse il lungo corridoio che costeggiava l'ampio giardino interno e si avviò verso il corridoio a est quando all'improvviso si sentì chiamare:"Shirayuki!" La ragazza si voltò, quella voce l'aveva già sentita da qualche parte: il ragazzo dai capelli bianchi correva verso di lei, la mano alzata in segno di saluto, il viso sembrava più rilassato e sereno. Kiki aveva detto che lui era un principe, quindi di regola lei avrebbe dovuto inchinarsi.
" Speravo di trovarti qui" disse lui sollevato e rincuorato dal fatto di vedere che stava bene.
" Zen Tenka" mormorò Shirayuki abbassando il capo e piegando le ginocchia, sollevando leggermente la gonna dell'abito. Zen rimase sorpreso da quel gesto, Shirayuki non si era mai inchinata di fronte a lui, non le aveva mai permesso di farlo e ora capiva perché: gli dava un enorme fastidio vedere la sua Shirayuki inchinarsi in quel modo di fronte a lui, come se tra loro vi fosse una distanza incolmabile a causa del suo titolo di principe, accentuandola ancora di più .
" No, ti prego, non è necessario" le disse, porgendole la mano per invitarla ad alzarsi. La rossa, timorosa, la prese, non sapeva quanto fosse grave un gesto del genere e accettò con difficoltà l'aiuto del secondo principe di Clarines che, a differenza sua, sembrava molto più tranquillo. Zen la guardò e sorrise, poteva non ricordarsi di lui ma la sua Shirayuki era ancora lì, timida e allo stesso tempo fiera e bellissima, tutto quello che lui doveva fare era farla riemergere. Si avvicinò di un passo e quando fu sicuro che lei non se la sarebbe data a gambe disse:" Vieni con me, c'è una cosa che vorrei mostrarti".

 

 

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Angolo delle autrici:

Giorno a tutti e bentrovati :-)
In questo capitolo ritroviamo il nostro Zen incavolato nero, che cerca di prendersela con il povero Obi, che non prova nemmeno di difendersi, troppo dispiaciuto e preoccupato per ciò che è capitato alla sua protetta.
Per fortuna interviene la parte razionale di Zen (altrimenti chiamatasi Mitsuhide) a separare i due e cercare di ristabilire l'ordine; finchè il capo erborista non arriva per chiarire qualsiasi dubbio ...
Prima di qualsiasi cosa ci teniamo a spiegare il perchè della scelta del papavero dell'oppio. Abbiamo fatto alcune ricerche - legali, state tranquilli - su alcune piante che potessero stordire o far perdere sensi a chi le inalava. Inizialmente abbiamo optato per la Belladonna, ma questa deve essere ingerita, quindi la scelta è ricaduta sul papavero rosa.
Non facendo uso di oppio ed essendo particolarmente negate in materia, non sappiamo se questo nella realtà sia fattibile, abbiamo cercato di spiegarlo in una maniera abbastanza semplice ed ingenua.
Quindi, se qualcuno qui è esperto di piante o fa uso di questa droga (speriamo di no) gli chiediamo scusa.
Tornando alla storia: Zen ha deciso di non perdersi d'animo e di provare a riconquistare la sua amata. Ce la farà? Cosa le vorrà mai mostrare? E Shirayuki, come reagirà?
Lo scoprirete martedì prossimo.
A presto.
Cioccolasha e Hope.

   
 
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