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Autore: Vanessa1995    23/08/2016    1 recensioni
In questa storia Rhaegar è sopravvissuto alla battaglia con Robert, il quale invece ha perso la vita nello scontro. Anche Lyanna era sopravvissuta e aveva sposato Rhaegar.
Molti anni dopo l'inizio del suo regno, Rhaegar si trovava ad affrontare una terribile crisi finanziaria ed era costretto a cercare una moglie per Aegon che potesse aiutare la corona e dargli i soldi di cui necessitava. La scelta cadde su Anna, la figlia di Jaime Lannister e di Myranda Belmur. La ragazza non era per nulla contenta del matrimonio, ma decise di accettare il fidanzamento. Tuttavia la storia sembrava destinata a ripetersi quando il principe Jon si innamorò della futura moglie del fratellastro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Lyanna Stark, Nuovo personaggio, Rhaegar Targaryen
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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à Approdo del Re

Le riunioni del Concilio Ristretto si tenevano in una stanza accanto alla sala del trono. Il sovrano sedeva di solito in mezzo e a fianco a lui c'era la Mano del Re. Si trattava di Mike Rodman, un vecchio amico di Rhaegar, a cui il re avrebbe affidato la sua stessa vita se avesse dovuto. Si vociferava che Mike passasse troppo tempo con gli uomini e in molti lo avevano accusato di avere degli... ehm amichetti, ma anche se fosse stato vero al re questo non importava. In realtà quelle voci erano vere e questo l'uomo lo sapeva, però di certo non avrebbe tradito l'amico, denunciandolo al Septo di Approdo del Re. L'unica parte del regno che pareva tollerare l'omosessualità era Dorne. Là era abbastanza comune che gli uomini o le donne giacessero con persone dello stesso sesso o addirittura che dividessero il letto con più persone.
Secondo alcuni pettegolezzi, il principe Oberyn, padre di otto bastarde, era solito a farlo e stranamente sembrava che nessuno ci trovasse qualcosa di scandaloso nella sua condotta, neppure nel resto dei Sette Regni.
Il Maestro della Moneta era Petyr Baelisch, la persona più viscida e doppiogiochista che Rhaegar conoscesse, ma era stato costretto ad ammetterlo perché era anche uno degli uomini - o almeno così si diceva - più intelligenti del suo regno. Tuttavia non si poteva certo dire che godesse molto della simpatia del Targaryen. Lyanna non poteva vederlo, non c'era un motivo in particolare, semplicemente lo detestava e cercava, come del resto il marito, di averci a che fare il meno possibile.
Per lei era più facile ignorarlo, in quanto non prendeva mai parte alle riunioni se non era strettamente necessario o non dovesse per qualche ragione sostituire il consorte. Stannis Baratheon era di certo l'uomo di cui ci si poteva fidare di meno, essendo il fratello di Robert, però Rhaegar preferì dargli un ruolo nel consiglio per poterlo controllare meglio. Gli altri membri erano Varys e maester Pycelle. La fedeltà di quest'ultimo era più per i Lannister che per la casa regnante. Riferiva tutto a Cersei, che a sua volta riferiva al fratello gemello. Infatti i Lannister erano sempre un passo avanti a tutti quando succedeva qualcosa, sempre i primi ad agire se capitava qualcosa. Quando Visenya si era ammalata gravemente anni prima, ad esempio, erano stati i primi delle famiglie nobili a offrire il loro auto.
Stannis, invece, non diceva nulla alla moglie, tenendo tutto per sé, cosa che faceva parecchio irritare la consorte. Però non era un grosso problema, dato che aveva la sua spia in mezzo a loro: Pycelle. Rhaega poggiò le mani sul tavolo di legno e parlò.
« Vi ho convocato qui per discutere con voi di un grande problema che ci affligge: l'assenza di denaro » spiegò. « Sono stufo di dover andare in giro a chiedere prestiti ai nobili, soprattutto ai Lannister, e voglio trovare una soluzione » aggiunse.
« Bisogna trovare un modo per estinguere i debiti maestà, ma il problema è il come » disse Petyr. Lui più di tutti conosceva la terribile condizione della corona. Il re continuò.
« Lo so bene lord Baelisch che trovare una soluzione sarà difficile, ma sono sicuro che c'è » strillò.
« Comunque maestà avrei un'idea: un matrimonio tra il principe Aegon e una delle ragazze appartenenti a una delle famiglia nobili più importanti dei Sette Regni » propose Petyr. Rhaegar mise i gomiti sul tavolo e poggiò il mento sulle mani rimanendo a lungo in silenzio per valutare l'offerta. L'idea non gli piaceva molto essendo contrario ai matrimoni combinati. Il suo con Elia era stato bello, ma di certo non di amore, sebbene a modo loro si potesse dire che si erano voluti bene. Tra loro c'era stato rispetto e avevano provato l'uno per l'altra un sincero affetto, però molto lungi dall'essere considerato amore. Nulla poteva rimproverare alla sua prima moglie che, nonostante la sua fragilità e la salute cagionevole, era riuscita a dargli due figli meravigliosi.
La voce di Stannis lo distolse dai suoi pensieri. Il Baratheon era perfettamente consapevole che se non avesse preso l'opportunità al volo, proponendo sua figlia o la nipote della moglie, questa glielo avrebbe fatto rimpiangere per tutta la vita. I dolci volti delle due cugine quasi coetanee, dato che avevano solo due anni di differenza, gli apparvero in mente. Tra le due c'era una grande somiglianza e parevano, a dire di molti, più simili a sorelle che a cugine, ma il carattere non era proprio uguale. Entrambe avevano ereditato la bellezza e la grazia di Cersei, sebbene fossero più gentili di lei.
« Mia figlia Myrcella è quasi in età da marito e mia nipote Anna l'ha ormai raggiunta. Entrambe appartengono a una delle famiglie più ricche dei Sette Regni » sancì. Peccato che la prima avesse solo tredici anni, seppure appariva più grande della sua età effettiva. Il re si mosse sulla sedia e tolse le braccia dal tavolo mettendole sui braccioli della sedia. Rhaegar le aveva entrambe viste poco tempo prima in occasione del sedicesimo compleanno di Visenya. Myrcella aveva girato nella sala chiacchierando e ridendo con le altre dame e con gli uomini presenti alla festa. Invece sua cugina, ben più solitaria, era rimasta seduta alla sua tavola con un bel sorriso sul viso, sebbene il Targaryen sospettava che fosse finto e che in realtà si stesse annoiando a morte. Si era alzata ogni tanto, parlato con qualcuno, ballato, per poi tornare a sedersi al suo tavolo.
Le piaceva stare da sola e tranquilla, al contrario del resto della famiglia che cercava la compagnia della gente. Il sovrano aveva scambiato due chiacchiere con lei e gli era apparsa più che una ragazza solitaria una timida. Dopo un attimo di trepidazione, le guance tornate al loro colore naturale, gli rispose. Parlarono per un po', circa un quarto d'ora, prima che la zia non intervenisse e gliela portasse via. Appariva colta, probabilmente grazie ai libri che leggeva, solitamente nel giardino di Castel Granito o, quando il tempo o altre circostanze non lo permetteva, al riparo delle vecchie mura di pietra. Dalla loro conversazione aveva scoperto che, come la maggior parte delle dame, se non tutte, le piacevano le storie romantiche, cioè quelle dove la principessa magari era salvata dal cavaliere dorato.
« Lady Anna mi sembra la scelta migliore, considerando che Myrcella mi pare troppo giovane » ribadì il sovrano. Nessuno osò ribattere, nemmeno Stannis che in cuor suo era contento che le responsabilità del regno e le pressioni non sarebbero ricadute sulla sua giovane figlia, pressoché ancora bambina. Anna era in grado di resistere alle pressioni, soprattutto a quelle della sua cara moglie. Era una ragazza dal notevole intelletto, oltre che molto bella. Aegon accolse bene la notizia, Anna del resto si contendeva il titolo di più bella giovane del regno insieme a Margaery Tyrell di Alto Giardino e alla sua lontana cugina Arianne Martell di Dorne. Anche lui aveva avuto modo di parlare con la fanciulla ed era rimasto piacevolmente colpito da lei. Il suo fratellastro Jon non aveva avuto lo stesso piacere e ciò non sembrava importargli.
In realtà pure lui era rimasto colpito da Anna, ma cercava di non darlo a vedere. La giovane non accolse altrettanto bene la notizia, non voleva diventare regina; avrebbe di gran lunga preferito sposare Robb Stark. Non tanto perché le piaceva di più, ma perché temeva di non essere adatta al ruolo di sovrana. Era vero che lei era colta, però da lì a sapere governare un Paese c'era una grande differenza. Insomma era terrorizzata dalla prospettiva che le si parava davanti, tuttavia non aveva la forza di opporsi al volere del re. Resisteva alle pressioni di tutti con buoni risultati, ma in questo caso la situazione era molto più complessa. Non le restava altro che sperare che il Targaryen cambiasse idea e scegliesse un'altra nobile, magari più adatta al ruolo di principessa. Margaery e sua cugina non si sarebbero preoccupate molto, anzi sarebbero state molto felici dell'occasione che le era stata presentata.

Un mese dopo ad Approdo del Re.

L'annuncio del fidanzamento tra il principe ereditario Aegon della casa Targaryen e di lady Anna della casa Lannister sarebbe stato dato al termine del torneo, che il re aveva organizzato in occasione dei festeggiamenti per i suoi vent'anni di regno. Jon si svegliò di pessimo umore quella mattina all'idea di rivedere Anna. Aveva paura di quello che sarebbe potuto accadere quando l'avrebbe rivista. In quei giorni aveva pensato molto a lei e nelle ultime sere i suoi sogni sulla futura moglie del fratellastro si erano fatti poco casti. Il fatto peggiore di tutta questa storia era che Aegon si fidava di lui e non faceva altro che ripeterglielo convinto che mai lo avrebbe tradito. Se avesse saputo come stavano effettivamente le cose non avrebbe avuto tanta fiducia nei suoi confronti.
Dopo essersi vestito uscì fuori dalla sua stanza cercando di apparire sereno. Lui e Aegon andavano d'accordo, seppure tra loro ci fosse una specie di rivalità giocosa. Amavano sfidarsi a duello e combattere nelle giostre. Era più bravo Jon in duello, però il futuro re se la cavava meglio nella giostra. In compenso amavano divertirsi insieme e passavano le serate dei banchetti insieme. Però mentre il fratello maggiore andava ogni tanto al bordello della città, Jon non lo faceva mai. Non voleva rischiare che una prostituta restasse incinta di suo figlio che in quel caso sarebbe stato un bastardo. Sebbene alla fine sua madre avesse sposato suo padre, tutti lo consideravano ancora un figlio di serie B e suo zio Viserys in particolare non perdeva l'occasione di rammentarglielo. Con i parenti della parte di sua madre non aveva molti rapporti, non per scelta, ma perché gli Stark non amavano spostarsi al Sud.
Suo zio era troppo legato a Grande Inverno, come un vecchio lupo alla sua tana, e l'idea di andar via lo faceva stare male. Il ragazzo percorse con passo tranquillo i corridoi del castello e gli ci volle poco per arrivare alla sala dei banchetti, che poi era anche quella del trono. Si sedette al suo solito posto al fianco del fratello e quando erano tutti a tavola, dopo essersi salutati, iniziarono a mangiare. Quando consumavano un pasto non erano soliti a parlare e il più delle volte restavano in religioso silenzio, eppure quelli erano gli unici momenti della giornata in cui si ritrovavano tutti insieme. Quella mattina sua madre e sua sorella sembravano essersi messe d'accordo dato che indossavano entrambe un vestito di colore rosa pallido, quasi bianco. Sua zia, che si trovava accanto a lui, invece ne indossava uno di colore giallo.
Aegon si era fatto tagliare la barba per cercare di apparire ancora più bello agli occhi della fidanzata, tuttavia in realtà non gli occorreva quel sotterfugio: con un po' di fortuna la Lannister si sarebbe innamorata a prima vista di lui. Indossava una camicia di colore grigio e sopra portava una casacca nera. Il ventenne, invece, non si era molto curato quel giorno e si vedevano alcuni peli della barba che stavano iniziando a crescere. Lui non aveva alcun interesse a farsi bello per la donna che, se tutto fosse andato per il meglio, un giorno sarebbe divenuta sua cognata. Il sovrano e Jaime non avevano ancora stabilito una data, ma si parlava dell'anno seguente in primavera, poco dopo il sedicesimo compleanno della sposa. L'arrivo dei leoni era fissato tra un'ora e perciò mancava ormai poco.
La carrozza che portava Anna, sua madre e sua sorella minore, si dirigeva verso Approdo del Re, a cui non mancava molto. Fuori il cielo era nuvoloso, costeggiato da nuvole bianche e grigie che preannunciavano una tempesta e in effetti una avrebbe potuto scatenarsi poco dopo. Ignare degli eventi che sarebbero accaduti di lì a poco, le tre donne apparivano tranquille. Myranda con il suo abito blu oceano, Joanna con il suo arancione e Anna vestita di colore viola. Tutte e tre erano impegnate a ricamare, però quello della testa sembrava più un pasticcio che il fiore che avrebbe voluto ricamare.
« Niente da fare » annunciò frustrata, buttando il pezzo di stoffa sulle proprie gambe e incrociando le braccia all'altezza del petto. Il cucito era una delle poche cose in grado di farle perdere la sua compostezza.
« Tranquilla Anna, tanto come principessa avrai qualcuno che ricamerà per te » cercò di rassicurarla la madre facendo un punto nella stoffa, ma le sue parole non fecero altro che destabilizzare ancora di più la figlia.
   
 
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