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Autore: Elgas    24/08/2016    15 recensioni
[ Manga Alternative Ending, Pre-Timeskip 10 Years ]
Askin è sopravvissuto alla Sanguinosa Guerra Millenaria. Graziato dai 46, inizia a lavorare presso
l'Istituto di Ricerca. Yoruichi, di nuovo a comando della Seconda Compagnia, si ritrova a vivere
un'irritante rapporto con l'ex-nemico. Insieme a
Renji, Rukia comincia il percorso nella difficile carriera di Capitano e in breve l'amicizia si trasforma
in qualcosa di più ...! Kugo, libero dai fardelli del passato, vive felicemente assieme a Kukaku. Ma
se la guerra è finita, altre battaglie si prospettano all'orizzonte ; conflitti interiori a cui molti saranno
chiamati a confrontarsi.

N.B. Storia non collegata alle light novels, in particolare We Do Knot Always Love You e Can't Fear Your Own World.
Si consiglia la lettura da PC.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kuchiki Rukia, Kugo Ginjou, Renji Abarai, Yoruichi Shihoin
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stand by You '
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Capitolo 4 : Tra dolci, abbracci e incubi improvvisi



Era una mattina uggiosa quando Mayuri ricevette una lettera inaspettata. In una elegante
e stretta calligrafia il testo recitava :

Salve Capitano, perdonami se ti scrivo così improvvisamente ma avrei una piccola
richiesta da farti. Ho intenzione di rendere un po' più confortevole il mio alloggio. Visti
i 2000 kan accumulati in questi mesi di duro lavoro e le invenzioni che sono riuscito a
creare per il Laboratorio di Ricerca ( la bomba per i Novizi dell'Accademia e il balsamo
curativo ), ti proporrei il seguente scambio, per 1500 kan mi occorrerebbero :

- Cucina piccola : frigo con freezer, forno, lavandino.
- Due credenze
- Un set di piatti
- Attrezzi da cucina (tra cui non devono mancare uno sbattiuova, un tagliere, teglie da forno)
- Un letto a una piazza e mezzo

Ho notato che qua intorno c'è un'abbondanza di elettricità, non ti dispiace se ne rubo un
pochino ? Spero accetterai la mia offerta.
Con affetto,

Il tuo lavoratore sottopagato, Askin


La lettera era scritta in inglese e dovette rileggerla un paio di volte per capirla.
<< Ma guarda te … che razza di richieste idiote ! >> borbottò irritato accartocciando il
foglio.
Nervoso osservò il paesaggio attraverso la finestra. Il cielo era plumbeo, spesse nuvole
grigie ricoprivano l'orizzonte, indecise se versare il loro carico di pioggia, rendendo
l'aria umida fino all'inverosimile. Il tempo ideale per un meteoropatico come lui.
Sospirò massaggiandosi le tempie. Non avrebbe mai immaginato che Askin potesse
diventare così pretenzioso … forse era meglio accontentarlo onde evitare altre richieste
assurde. Sul foglio stropicciato scrisse affianco all'elenco la relativa traduzione in kanji
aggiungendo in fondo “ per Askin ” e, drizzatosi sulla sedia, chiamò Nemu.
La ragazza comparve poco dopo dalla porta lasciata aperta.
<< Desidera qualcosa, Mayuri-san ? >> chiese appena fu vicina.
<< Vai nel Mondo Terreno e procurati 'sta roba >> ordinò sbrigativo porgendo la lettera.
Lei lesse con attenzione.
<< ... Sono molte cose >> fece notare con espressione vacua.
<< Porta alcuni Shinigami se pensi di non farcela. >>
<< Va bene … parto subito allora. >>
<< Tsk ! Vediamo di toglierci 'sta rogna in fretta. >>
La mattinata passò e alle cinque del pomeriggio Nemu non era ancora tornata. Alla fine
si spazientì e andò dritto a recuperarla nell'unico luogo in cui poteva trovarsi. Percorrendo
il lastricato di ciottoli si stupì non poco quando l'alloggio comparve alla sua destra, oltre
un boschetto di bambù ; dagli shoji* filtrava una luce elettrica e s'avvertiva un leggero
profumo di dolci.
<< Nemu vieni fuori ! >> tuonò davanti all'entrata.
Con sorpresa fu proprio la sua migliore creazione ad aprirgli.
<< Oh … ! Mi scusi Mayuri-san ! Non … mi sono accorta dell'ora ! >>
<< Ma … cosa ci fai conciata così ?!? >> chiese squadrandola dall'alto in basso.
Sopra la divisa da Shinigami la ragazza indossava un elegante grembiule rosso, ornato
con un grazioso pizzetto lungo tutto il bordo esterno. In alcuni punti l'indumento era
sporco di farina e macchie di varia natura.
<< … Askin-san ha detto che in cucina bisogna sempre indossarne un grembiule. Così
sono corsa a prenderne uno nel Mondo Terreno. Adesso stiamo finendo di cucinare. >>
<< Aspetta … cosa accidenti hai detto ?!? >>
Per un momento pensò fosse tutto una bufala o un brutto sogno. La realtà però gli
calò davanti come un macigno non appena Nemu si fece da parte. Come recitava la
lettera, nella parte destra della stanza era stata allestita una piccola cucina, sulla parete
parallela all'entrata trovavano posto due mensole sulle quali poggiavano numerosi
barattoli colorati, mentre a sinistra c'era un letto. Ma ciò che più lo stupì fu lo stesso
Askin, anche lui indossava un grembiule, questa volta marrone e dai bordi semplici, con
l'aggiunta di spessi guanti da cucina. Lo vide posare il vassoio sul tavolo e guardare la
creazione appena sfornata con espressione soddisfatta, poi sfortunatamente dal punto di
vista dello scienziato, s'accorse del nuovo arrivato e sfoggiò un sorriso quanto mai
raggiante. Mayuri l'aveva notata già da qualche tempo, l'insolita allegria che traspariva
dall'ex-Sternritter, causata in parte da una certa gatta e forse, anzi con tutta probabilità,
pure l'improvvisa richiesta di mobilio era scaturita da Yoruichi. Il Capitano dal canto
suo preferiva farsi gli affari propri e non ribadire vecchi concetti.
<< Oh buongiorno Mayuri ! O dovrei dire buonasera vista l'ora. Perdonami se ti ho rubato
Nemu così a lungo, ma come vedi ci siamo dati da fare ! >>
<< Askin-san è stato molto coinvolgente … >> fece eco lei con impercettibile gioia
<< … inoltre è bravo a cucinare … specialmente i dolci. >>
<< Si tratta di un vecchio hobby, del resto ti sei rivelata un'ottima assistente >> spiegò
l'interessato avvicinandosi col vassoio << a proposito vuoi un biscottino? Abbiamo esagerato
con le dosi e se sono usciti fuori un mucchio. >>
Mayuri Kurotsuchi rimase scioccato da una visione così irreale e sopra le righe, o meglio
non sapeva se esserne scioccato, irritato, disgustato o meravigliato. Gli occhi passarono
veloci da Nemu ad Askin e al dannato vassoio sopra cui erano posti una ventina di grossi
biscotti bianchi dall'aspetto morbido ...
<< No >> sentenziò chiudendo bruscamente lo shoji*.
<< Guarda che sono buoni ! >> protestò Askin dall'interno.
<< Non sa cosa si perde Mayuri-san. >>
<< Mangiateli voi se proprio ci tenete ! >> protestò scontroso tornando sui propri passi.
Nel frattempo aveva cominciato a piovere e il rumore delle gocce s'accompagnò al brusio
delle sue imprecazioni.


Kisuke le aveva fatto visita tre giorni addietro e lei ovviamente ne era stata felicissima.
Seduti appena fuori uno dei numerosi giardini della Residenza Shihoin, avevano
conversato a lungo come da tempo non capitava, gustandosi un buon the nero e del
fresco latte. Gli argomenti erano stati dei più disparati, dai più seri ai più superflui,
finché a un certo punto lui non aveva esordito con una bizzarra domanda :
- Yoruichi cara … ricordi il Raiju Senkei, Shunryū Kokubyō Senkei ? -
E per poco non le era andato il latte di traverso.
- Uhhff ! ... Ce-certo ! Come potrei dimenticarmi … quella roba ? -
- Bene ... ho fatto un po' di ricerche e non dovresti disdegnare una tecnica così potente ...
sfruttarla al massimo ti gioverebbe soltanto, soprattutto se esiste un modo … per non
farti perdere il senno. -

- Sai quanto la detesti … - aveva sottolineato non proprio entusiasta.
- Ma sei adorabile quando ti trasformi. - aveva replicò lui sorridente. Quel sorriso …
quel dannato sorriso a cui per l'ennesima volta non era riuscita a resistere.
- Sembro un personaggio hentai … ma avanti spara! Quale sarebbe questo metodo ? -
- Niente di più semplice ; più tempo passerai trasformata, più riuscirai a riprendere il
controllo di te stessa. Non sarà un processo immediato, ma sono sicuro ci riuscirai. -


- Ci riuscirai. -
Yoruichi rammentò con forza quelle ultime parole.
In vista dell'allenamento speciale aveva deciso d'andare nel Sokyoku, in modo che il suo
reiatsu non venisse percepito a chilometri di distanza. Inoltre il fatto di trovarsi in quel
luogo, dove molte volte in gioventù s'era allenata insieme a Kisuke e di star portando
avanti una sua richiesta, non poteva che riempirla di gioia.
Al centro di una spianata non vedeva l'ora di cominciare, trepidante d'eccitazione.
<< Stai tranquilla Yoruichi … andrà tutto bene ! >> esultò una voce.
<< Facciamo il tifo per te ! >> aggiunse una seconda.
Si girò impettita, ritrovando Kukaku e Kugo seminascosti da una roccia a una decina di
metri. La migliore amica e l'ex-Sostituto avevano insistito tanto per essere presenti, dato
che nessuno dei due aveva mai visto la famosa trasformazione. Aveva provato a
dissuaderli, ma la sua tenacia aveva ceduto in fretta all'insistenza di Kukaku.
<< E voi vedete di non coccolarvi nel frattempo ! >>
<< Beh … se mi annoio devo pur impegnare il tempo >> commentò l'uomo ricevendo
una gomitata di risposta. Per fortuna l’ira dell’amata durò poco e in breve i due
tornarono a ridere scherzosamente.
“ Sono davvero felice per te, amica mia. ”
Richiuse gli occhi e serrati i pugni si concentrò. Il reiatsu fluì con forza in ogni centimetro
del corpo, piccoli fulmini cominciarono a fendere l'aria, infine un rombo scosse il silenzio,
la veste si squarciò, pura elettricità percorse la spina dorsale, arrivò al cervello poi
… il mondo divenne buio.
L’attimo dopo una voce la chiamò insistente e gli occhi tornarono a vedere. Si ritrovò a
quattro zampe, mezza nuda, le parti intime coperte da scattanti fulmini azzurri. Sotto
Kugo la fissava in un misto di stupore e divertimento.
<< Ah … finalmente sei tornata tra noi. >>
Imbarazzata scattò di lato mettendosi a sedere proprio come un gatto.
<< Scu-scusami ! N-non … ero in me ! Purtroppo è il difetto di questa forma ! >>
<< Uh … ! L'ho notato. >>
<< Ah cosa … cosa è successo ? Non ricordo nulla …. >>
<< Oh nulla ... ti sei soltanto messa a sfrecciare di qua e di là come una scheggia … non
sapevamo come fermarti … a un certo punto mi sei venuta addosso e mentre ti tenevo
bloccata, ho detto a Kukaku di correre a prendere un secchio d'acqua alle terme. >>
<< Un … secchio d'acqua ? >>
<< Magari una bella “ rinfrescata ” ti avrebbe fatto rinsavire. Fortuna non è servita … >> disse
sedendosi a sua volta.
Solo allora notò i molti graffi sul petto.
<< Ah … ! Perdonami ! Davvero … non mi rendevo conto di … >>
<< Tranquilla … ho subito ferite ben peggiori, arrivati a casa provvederò a fasciarle. >>
Stranamente una stanchezza la colse improvvisa, scivolò con passo felpato dietro una
roccia raggomitolandosi con tanto di coda attaccata al fianco. Provò a riordinare i ricordi,
ma nonostante il racconto di Kugo nella testa aleggiava il buio completo. Trasse un
profondo respiro ; pian piano i fulmini la abbandonarono e l'arto in più scomparve.
<< Quanto tempo è passato ? >>
<< Uhm ? Dieci minuti più o meno >> rispose lui dal lato opposto.
<< Oh … è un grande risultato ! >> esultò per quando le forze lo consentissero << In così
poco tempo ho riacquistato il senno ! Aveva ragione Kisuke ! Devo continuare così ! >>
<< Sono contento per te … ma la prossima volta allenati con lui. >>
<< Uh ? E perché ? >>
Proprio in quel momento la vista si oscurò. Tolta quella che si rivelò la tuta di ricambio,
ritrovò Kukaku a pochi centimetri. L'amica la sovrastava, le braccia conserte, gli occhi
verdi percorsi da una luce tagliente … persino lei provò timore, in fondo l'erede degli
Shiba incuteva paura a chiunque quando s'arrabbiava, tranne forse a Kugo ... forse.
<< Ehi … ! Come mai … quella faccia ? >> chiese, la voce ridotta a un mormorio.
<< Ho capito il motivo della seconda tuta >> ringhiò lei irrita.
<< Ecco il perché … >> disse Kugo sporgendosi con la testa oltre il bordo della roccia.
<< Tu rimani lì ! >> ringhiò di risposta raggiungendolo.
<< Oh … un'altra cosa inconsueta : Kukaku Shiba gelosa. Ma tanto lo sai che mi eccito
solo alla vista del tuo corpicino ! >>
<< Non m'interessa ! >>
Li udì battibeccare, ma dopo meno di venti secondi già ridevano come se nulla fosse.
Sorrise e prese a vestirsi.
“ Kugo … solo tu riesci a renderla felice. Dopo tante sofferenze e abbandoni a Kukaku
occorre la tua forza … e il motivo per cui ti iscriverai all'Accademia è veramente lodevole.
Per quanto riguarda me, non vedo l'ora di raccontarti tutto Kisuke … sarai fiero di me ! ”
pensò infilandosi gli stivali “ Inoltre … credo che non cambierò compagni d'allenamento. ”

Salutata l'amorevole coppia si diresse felice alla Dimora Shihoin. Era anche il tempo a
metterla di buonumore ; dopo quasi una settimana di nuvole e pioggia, il sole era tornato
a splendere nel cielo d'inizio giugno e l'aria, mossa da un leggero venticello, rendeva
il tutto una perfetta giornata di tarda primavera.
Col sole alto percorse la scalinata antecedente la Villa, un tempo abbellita da ciliegi in fiore
e ora dall'ombra di fronde verdi e fresche. Mancavano una ventina di scalini alla cima
quando udì un forte brusio. Insospettita accelerò il passo. Una decina di servitori insieme
a Yushiro erano raccolti intorno al lato destro dell'entrata.
<< Ah ... ! Onee-san sei arrivata ! Com'è andato l'allenamento ? >> chiese il ragazzo quando
fu vicino.
<< Meglio d'ogni aspettativa Yushiro … ! Ma dimmi, cosa succede ? >>
Il giovane parve restio a rispondere, poi indicò con l'indice l'oggetto di tanta agitazione.
<< Se ne sono accorti alcuni servitori circa un quarto d'ora fa. Pare un pacchetto … per te. >>
<< Per me ? >>
<< Così c'è scritto sopra. >>
Gli rivolse un occhiata stupita e con passo veloce si portò di fronte a esso. Si trattava
di una confezione di carta, bianca e rettangolare, sul lato superiore c'era un buco dal quale
fuoriusciva l'inizio di un sacchetto di fine plastica trasparente. L'unica decorazione era
costituita da una scritta nera che in ideogrammi incerti recitava :

Per Yoruichi. Vietato toccare.

Chi mai poteva fare una cosa del genere ? Di certo non Kisuke, anche perché la scrittura
non era la sua. Decise di analizzarlo con calma e senza troppi occhi curiosi. Lo prese in
mano e qualcosa di leggero si mosse all'interno.
<< Bene … voi tornate alle vostre faccende ! >> ordinò rivolta ai servitori << Yushiro …
andiamo in camera mia. >>
Una volta arrivati aprì delicatamente la confezione mentre il fratello inginocchiato
osservava nervoso ogni suo movimento. Il contenuto si rilevò un pacchetto di biscotti,
guardandoli meglio oltre la plastica trasparente parevano molto morbidi e gustosi.
<< Biscotti ? Chi mai potrebbe mandarteli sorellona ? >>
Riflettendoci lo sguardo cadde dentro la confezione vuota. Sul fondo, ben mimetizzato
dal bianco della carta c'era un biglietto.

Il dono di un'irritante mortale a una dea bisbetica.

“ Ah … l'aveva detto … avrebbe ripagato il mio aiuto … ah ... che idiota … come diamine
ho fatto a dimenticarlo ? ”
<< Ehi Onee-san* … come mai sei tutta rossa ? >>
<< Ah ! Ah ! Ho capito … ! Sono da parte di Kisuke ! L'ultima volta mi ha detto sarebbe
andato nel Mondo Terreno a prendermi qualche buon dolce occidentale ! >>
<< Davvero ? Inusuale da parte sua … >> commentò Yushiro scrutando i biscotti.
<< Beh ... nell'ultimo periodo ci stiamo avvicinando … ! >>
<< Oh ! Quale notizia ! Sono felicissimo per te ! >> esclamò lui con un battito di mani.
<< Grazie fratellino >> disse cercando d'apparire il più convincente possibile.
Così Yoruichi lo aggiornò circa gli strabilianti progressi dell'allenamento e “ quelli ”
riguardo Kisuke, infine con grande sollievo il giovane si congedò.
<< Oggi pomeriggio devo presenziare a una cerimonia. Ci vediamo stasera Onee-san* >>
Yushiro le diede un bacio sulla guancia e avviandosi aggiunse << Ancora congratulazioni !
Aggiornami se ci sono altre novità … ! >>
<< Certamente … >> lo ringraziò mentre il collo diventava freddo.
Nel silenzio tentò quindi di ordinare la confusione che turbinava dentro di lei.
“ Perché hai raccontato tutte quelle bugie a Yushiro ? ” domandò la voce della coscienza.
<< Perché si sarebbe preoccupato inutilmente … facendosi centomila castelli in aria … >>
“ E lo dirai a Kisuke ? ”
<< … Non lo so. >>
Prese il foglio che si rilevò una lettera minuziosamente piegata. La scrittura di Askin era
veloce e anche piuttosto elegante, in molti punti le parole erano state scritte con caratteri
occidentali per poi essere e sostituite dai relativi ideogrammi. Provò a leggerne una.
<< Gesk … geschenk* ? Uhm … di certo non è inglese … >>
Lasciata perdere la piccola curiosità cominciò a leggere da capo.

Buongiorno Yoruichi ! Già mi immagino la tua sorpresa non appena scoprirai il pacchetto. Lo so,
ci ho messo un pochino, ma eccolo qui finalmente : il regalo di ringraziamento ! I biscotti li ha cucinati
il sottoscritto con le sue manine, quindi apprezzali doppiamente mi raccomando. Si tratta di biscotti
al latte, ottimi da inzuppare nel cappuccino, nel the, nelle tisane, o nel tuo ben preferito latte caldo ^^.
Ma pensandoci bene forse non sono abbastanza …
Uffa detto così suona strano, ma davvero ci terrei a conoscerti meglio.
In sintesi se hai un momento libero nella tua ripetitiva vita da Capitano, ti andrebbe d'uscire
insieme ? Ehi ! Non fraintendere ! Non c'è alcun secondo fine nelle intenzioni di questo povero
gentiluomo.
Fammi sapere appena possibile.

Saluti,

Askin.


Sentì il cuore accelerare. Non si era mai trovata in una situazione del genere ; era confusa e
al tempo stesso incuriosita. Forse per la prima volta si ritrovò a riflettere sull'ex-Quincy : in
tre mesi si erano visti “ casualmente ” solo due volte, eppure quegli incontri erano stati
intesi e … dolorosi, dal punto di vista di Askin. Del resto lui l'aveva fatta arrabbiare e
imbarazzare a una frequenza esasperante. Sulle prime quindi pensò di lasciar perdere ...
avrebbe scritto una lettera di ringraziamento e fine della storia.
Poi però qualcosa la fermò.
<< Pure io ho pensato a lui e mi sono … preoccupata … >>
E mentre questa frase le ronzava in testa, Yoruichi s'alzo, andò alla parete sinistra della
stanza e, fatta scorrere lo shoji*, rivelò una piccola scrivania con tanto di fogli, pennellini e
boccettina d'inchiostro. A lungo rimase inginocchiata raccogliendo i pensieri, cercando le
parole più appropriate. Infine prese lentamente a scrivere.

Ti ringrazio per i biscotti. Mi hai sorpreso, non pensavo sapessi cucinare. Per quanto riguarda la
proposta sono felice d'accettarla. Io sono libera il mercoledì pomeriggio dalle 2.30 o la Domenica.
Fammi sapere,

Yoruichi


Rileggendola un pensiero sorse spontaneo.
“ Askin è una brava persona …. conoscerlo meglio … potrebbe rivelarsi interessante ... ”
Senza accorgersene s'era portata dietro il sacchetto coi biscotti, istintivamente le venne
voglia d'assaggiarne uno. Delicata sciolse il nastro blu posto a chiusura.
<< Cavolo … ha pensato proprio a ogni dettaglio … >>
Esternamente i biscotti erano bianchi, ricoperti sul dorso da un fitto strato di zucchero a
velo, al tatto erano l'esatto equilibrio tra morbidezza e croccantezza. Ne morse uno … e
un'esplosione di dolcezza invase la bocca. Poche volte aveva assaggiato dei dolci
occidentali così buoni. E mentre le briciole cadevano sulla scrivania aggiunse una
postilla al breve messaggio.

Ps. I biscotti sono buonissimi ! Complimenti ! Se hai tempo puoi preparmene altri ?
Pss. Nel frattempo cercherò qualcosa per sdebitarmi a mia volta. Promesso !


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Kisuke aveva imparato ad applicare la calma e l'astuzia a ogni aspetto dell'esistenza. Se
ogni giorno veniva vissuto in questo modo allora si potevano ottenere grandi risultati ed
evitare spiacevoli sorprese. Nella lunga esistenza c'era stata effettivamente una sola
spiacevole sorpresa : Sosuke Aizen. Ma ormai era acqua passata e Aizen sarebbe rimasto
imprigionato ancora per quattordicimila anni (pena ridotta grazie al fondamentale aiuto
nella Guerra Millenaria). Dopo il fallimento con Mayuri, il rieletto Capitano stava tessendo
un abile piano : istituire un secondo Istituto di Ricerca. Accumulare kan, scegliere la locazione,
il futuro personale, attendere l'approvazione della Camera dei 46 … ci sarebbe voluto qualche
anno, ma poco importava, per certe cose occorrevano tempo e pazienza.
E poi c'era Yoruichi, la sua dolce e tenera Yoruichi. La Dea Lampo aveva riacquistato le
posizioni antecedenti all'esilio. Kisuke ne era entusiasta, anche per i recenti progressi
nell'Raiju Senkei. Lei nella Seconda Compagnia e nell'Onmitsukido, Tessai nel Kidoshu ...
tutto era tornato come un tempo, mentre nel Mondo Terreno Jinta e Ururu gestivano
l'Urahara Shop. Ricordò con un misto di nostalgia il momento dell'addio, le loro lacrime
quando lui, Yoruichi e Tessai avevano attraversato il Senkaimon diretti alla Soul Society.
" Quel momento sarebbe arrivato ... lo sapevamo tutti ... " si ritrovò a pensare dolcemente
" ... Jinta ... Ururu ... ho fiducia in voi ... appena posso verrò a trovarvi ... "
Adesso, seduto sulla cima di una brulla collinetta, il Capitano dell'Ottava Compagnia si
gustava il paesaggio davanti a sé. In fondo al rilievo uno specchio d'acqua luccicava sotto
le spesse fronde dei salici, il cielo era terso tranne per qualche paffuta nuvola che non
osava toccare il sole del primo pomeriggio. Tutto procedeva al meglio, se non che Yushiro
gli aveva chiesto un incontro per discutere di una questione a suo giudizio urgentissima.
<< Finalmente sei arrivato … >>
Dietro, i lievi passi si fermarono.
<< Quando te ne sei accordo ? >> chiese la voce quasi matura del giovane erede Shihoin.
<< Nah … più o meno un centinaio di metri fa. >>
<< Non smetti di sorprendermi … >> constatò Yushiro sedendosi al suo fianco.
Per un po' non dissero nulla. Yushiro era chino, i gomiti poggiati sulle ginocchia incrociate,
gli occhi felini preoccupati come rare volte gli era capitato di vedere. L'animo del ragazzo
era teso, attanagliato da un profondo tormento, ma Kisuke non intendeva mettergli fretta,
in fondo si trattava pur sempre del fratellino della sua cara Yoruichi.
<< … Sono preoccupato per la Onee-san*. >>
<< Oh ! >> esclamò inclinando leggermente il capo << … E come mai piccolo Yushiro ? >>
<< Lei … lei mi ha mentito. >>
<< Raccontare bugie ? Non è da lei … uhm … non ho notato alcun cambiamento
ultimamene. Beh … se l'ha fatto ci sarà un buon motivo. >>
Senza preavviso Yushiro alzò lo sguardo, le iridi gialle come l'ambra lo fissavano solcate
da una viva rabbia. Mezzo secondo e si porse in avanti afferrandogli con forza l'haori*
all'altezza del petto.
<< Il … il Mercoledì pomeriggio è libera, ma chissà come sono già tre volte che torna tardi …
“ Ne approfitto per allenarmi al Sokyoku ” ha detto una sera … io però … avevo uno strano
sentore … così ieri l'ho seguita e … >>
<< E ? >>
<< Ha … ha cominciato a vedersi … con quel lurido Quincy ! Ti rendi conto ?!? >>
Subito Kisuke non disse nulla, come se quella frase non l'avesse minimamente sfiorato,
dentro però una rabbia si mosse violenta, come un incendio che in pochi attimi divora
un bosco secco.
" Askin ... lo salvai poiché vitale per l'uccisione di Yhwach, ma la sua sopravvivenza mi è
indifferente ... una della tante variabili. Di certo non sarebbe qui se non fosse stato per
la pietà di Kyoraku, la morbosa curiosità di Mayuri, la compassione di Yoruichi ... ma ... "
... ripensandoci la sola vista l'aveva sempre irritato e ora l'irritazione si trasformò in
un'emozione indecifrabile : una mistura d'odio, gelosia, possesso.
“ Accidenti … mi sono fatto sfuggire alcuni dettagli … e guarda che brutta sorpresa. Ah …
che fottuto bastardo … come ha osato avvicinarsi a lei ? ”
Quel pensiero ribollì attraversandogli violento la spina dorsale. Nonostante ciò si rivolse a
Yushiro con voce perfettamente calma.
<< Ah … davvero ? A me non ha detto nulla … >>
<< Oh … ! Cr-credevo lo sapessi già … insomma la Onee-san* a te dovr- >>
<< La tua preoccupazione è comprensibile, ma la cara Yoruichi non ha colpa … conosco
la sua volubilità. Vedi ... purtroppo alcune persone non hanno ben chiaro quale sia il loro
posto nel mondo. Troverò un rimedio, stanne certo. In ogni caso … >> concluse alzandosi
<< … per attuarlo ho bisogno del tuo silenzio circa questa nostra piccola conversazione. >>

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Finalmente, dopo tre mesi, il Comandante Shunsui era riuscito a organizzare il famoso banchetto.
Odiando le formalità nell'ultima lettera aveva sottolineato di presentarsi in abiti formali,
pena la cacciata. Naturalmente il tono era scherzoso, ma la scelta dell'abito stava agitando
Rukia in maniera snervante. Davanti all'armadio continuava a provare sopra di sé i circa
trenta kimono* regalatele da Byakuya nel corso degli anni. Ci teneva a fare bella figura, senza
risultare troppo appariscente, senza essere al contempo banale, in maniera che Renji la
notasse. In effetti c'erano tanti elementi da tenere in considerazione e intanto il tempo passava
senza che riuscisse a decidersi.
<< Accidenti … ! >> mormorò gettando l'ennesimo abito a terra. << L'appuntamento è tra
due ore e sono ancora qui … chissà se il Nii-san* ha già finito. >>
Appena il tempo di contare fino a tre e lo shoji* alla sue spalle s'aprì portando con sé la voce
calma di Byakuya.
<< Oh … sei ancora indietro. >>
Rukia sobbalzò rivolgendogli un'occhiata imbarazzata. Pure il Nobile Nii-san* avrebbe
partecipato al banchetto, ma abituato com'era a quel genere di eventi aveva già trovato
il vestito giusto : uno yukata* viola decorato con motivi più chiari lungo il lato destro.
Inoltre, come a voler essere più fedele dalla richiesta del Comandante aveva messo da parte
il fermacapelli lasciando liberi i lunghi capelli corvini, che ora ricadevano fluenti sopra
le spalle.
<< Purtroppo no … non credevo fosse così complicato >> ammise con un pizzico di vergogna.
Senza aggiungere altro lui si portò al suo fianco, lo sguardo puntato sui vistosi kimono*
che sbucavano dai cassettoni. Ciò la imbarazzò ulteriormente, ma dopo una decina di
secondi una luce dolce apparve nelle iridi blu.
<< Al posto di questi potresti metterti uno yukata* >> disse aprendo l'ultimo cassetto
<< Ormai è cominciata l'estate e con essa il caldo. >>
Tessuti di mille colori comparvero come pietre scintillanti dentro un forziere. Una lieve
agitazione la scosse, ma il fatto che il Nobile Fratello fosse lì a darle consigli le infuse una
gran sicurezza. Stava per parlare quando Byakuya estrasse un magnifico abito rosso scuro;
motivi lineari color oro ne abbellivano le larghe maniche.
<< Forse … non sarà troppo vistoso ? >> chiese esitante.
<< … Un colore eccessivamente chiaro accentuerebbe la tua pelle pallida, mentre un colore
scuro sarebbe troppo in linea coi tuoi capelli. Questo rosso si trova esattamente al centro,
se poi lo abbini … >> estrasse un obi* azzurro i cui bordi parevano due fili d'argento << …
con questa sarai un incanto >> concluse porgendole il tutto.
Rukia arrossì e inchinandosi prese tra le braccia il prezioso dono.
<< Grazie mille. Ora mi sbrigo promesso … ! >>
<< Fai pure con calma … >> la rassicurò allontanandosi << … Shunsui non è mai puntuale,
anche quando è lui stesso a organizzare. >>
Lo seguì con lo sguardo finché non uscì. Da quando la guerra era finita Byakuya era
diventato più comprensivo, spesso percepiva i suoi stati d'animo e aveva sempre una buona
parola per ogni situazione. Grazie a lui Rukia era riuscita a superare le ansie da Capitano.
Mentre grazie alla vicinanza di tutti il dolore per la perdita di Ukitake era pian piano scomparso,
specie da quel giorno; quando Kyoraku, di ritorno dal 78° Distretto ove sorgeva il monumento
in memoria del migliore amico, era venuto a farle visita , consegnandole niente meno che il suo haori*.

- Sono passato a salutare la famiglia ... persone molto gentili come sempre ... -
- N-ne sono sicura ... proprio come il Capitano. Ma Comandante ... io ... non posso accettarlo ... -
- ... Fidati, tu più di tutti hai il diritto di conservarlo. Jushiro ne sarebbe orgoglioso. -


Ora il prezioso indumento era lì, sapientemente custodito in un piccolo cassetto.
In generale però, il consiglio più grande l'aveva ricevuto da Renji.
“ Anch'io ho trovato un obiettivo personale. Ma come i saggi non lo rivelerò a nessuno ! ”
Arrivarono alcune servitrici e le diedero una mano a vestirsi. Il tessuto era un cotone
leggerissimo, incredibilmente morbido, mentre lo indossava una piacevole freschezza
pervase la pelle. Quando, infine, abbellita con un tocco di rossetto e un paio di orecchini di
perla, si vide riflessa nello specchio, si meravigliò di quanto la semplicità potesse donare
tanta bellezza. Sorrise e con passo leggero si diresse verso l'entrata della Residenza
Kuchiki. Tra vestizione e trucco era passata un'oretta e arrivata trovò Byakuya in piedi,
la schiena poggiata su una delle travi in legno.
<< Eccomi Nii-san* >> disse affrettando il passo.
<< Visto ? Sei bellissima … proprio come immaginavo. >>
<< Oh ... grazie … ! >>
<< Con quest'abito Renji ti noterà ancora di più … >> sottolineò non appena si furono
incamminati.
Rukia sobbalzò distogliendo lo sguardo, le guance calde da far spavento.
<< Ah … n-non l'ho fatto per questo ! >>
<< Rukia … >>
<< Va bene, va bene … ! Come hai fatto a capirlo ? >>
<< Semplice, non sei mai stata così agitata nel vestirti. >>
<< Quindi … approvi ? >> chiese speranzosa tornando a guardarlo.
<< Lui … è molto maturato in questi due anni >> rispose sincero dopo una breve pausa
<< si è meritato la promozione a Capitano. Mi sono pure complimentato con lui il giorno
della nomina. >>
<< Da-davvero ?!? Perché mi avete nascosto una cosa simile ?!? >>
<< Eravamo sicuri che la tua reazione sarebbe stata … di totale incredulità. >>
<< Beh sì, sono sorpresa ... e felice. Il rispetto tra voi due sta aumentando, e di questo non posso
che gioirne …
soprattutto ora ... >>
<< … Che cominci a vederlo diversamente. >> concluse lui sorridendo comprensivo.
<< Renji è diverso … >> continuò Rukia alzando lo sguardo al cielo << ... il suo viso
mi dona serenità e mi basta vederlo sorridere per provare una gioia indescrivibile. Sì …
le cose tra noi potrebbero cambiare … anzi … sono sicura che cambieranno … >>
<< … Su questo non ho dubbi. >>
Sgranò gli occhi stupita di tanta sicurezza. Poi come se il pensiero fosse giunto in ritardo
il Nobile Fratello aggiunse :
<< Vi conoscete da quando eravate bambini, se posso darti un consiglio non correte,
fate con calma e imparate a conoscervi … diversamente. >>
Meditò a fondo su quelle parole, non sapeva cosa le avrebbe riservato il futuro, ma insieme
a Renji sarebbe stato più luminoso. Chiuse gli occhi per poi rivolgere a Byakuya un
sorriso sereno.
<< Grazie, Nii-san*. Grazie di cuore. >>

Il sole aveva superato il mezzodì quando raggiunsero il luogo dell'incontro. Kyoraku
aveva prenotato in un elegante ristorante nel Terzo Distretto. Dalla strada principale
svoltarono a destra superando un lungo pergolato circondato dall'edera. Un cameriere
li attendeva all'entrata. Accompagnati costeggiarono il lato ovest dell'edificio in stile
tradizionale, oltre gli eleganti shoji*, sui quali spiccavano una moltitudine di foglie blu su
sfondo bianco, si udivano le voci dei numerosi clienti unite al rumore di piatti e scodelle
portati via. L' Aoi Ha* era un locale lussuoso, specializzato in sushi e carni, circondato
come suggeriva il nome da un enorme giardino dove crescevano rigogliose piante dai fiori blu
e viola. Giunsero infine sotto un pergolato. Un glicine ne aveva preso possesso e i lunghi
grappoli di fiorellini scendevano abbondanti donando all'ambiente un piacevole profumo.
Una parte di essi era stata potata in corrispondenza del tavolo ove alcuni degli invitati
aveva già preso posto.
<< Ecco qui i fratelli Kuchiki >> annunciò Kyoraku sollevando il boccale di saké*.
<< Sei arrivato in orario … complimenti >> disse Byakuya non troppo stupito.
<< Veramente siamo arrivati giusto cinque minuti fa >> precisò Nanao al fianco del
Comandante << S'era nascosto bene questa volta. >>
<< Ah ! Accidenti Nanao-chan … ! Ci tenevo proprio a fare una bella figura ! >> protestò
l'interessato << Ma non rimanete lì in piedi, accomodatevi pure dove volete. >>
A parte il Comandante e Nanao, gli altri presenti erano Yoruichi, Soi-fon, Shinji, Momo,
Isane, Kiyone, Kenpachi, Ikkaku e Yumichika. Tutti indossavano abiti più o meno
eleganti, tranne Zaraki e i suoi vice che vestivano semplici kimono* scuri. Rukia salutò
tutti con un inchino, soffermandosi sulla propria Luogotenente seduta affianco alla
sorella, e prese posto vicino a Momo, mentre Byakuya andò a sistemarsi tra Kyoraku a
capotavola e Shinji. Momo era inginocchiata sul lato destro del tavolo, quello più vuoto,
indossava un fine yakuta* verde chiaro, l'obi* e i ricami a forma di foglie di ginkgo erano
invece arancioni. Una piccola molletta reggeva infine alcune ciocche di capelli.
Persa nei propri pensieri s'accorse di Rukia solo quando fu al suo fianco.
<< Ah … ! Ru-Rukia-chan … ! Scusa se non ti ho salutata … >>
<< Di nulla Momo tranquilla. >>
<< Uffi … ultimamente ho la testa fra le nuvole … scusami ancora … >>
<< A volte capita anche a me … comunque siamo quasi vestite uguali >> disse notando
i piccoli orecchini sferici.
L'altra arrossì vistosamente abbassando lo sguardo.
<< Ah ! Ho scelto questi abiti … per via di Toshi-chan … >>
Rukia la osservò stupita. Lei e il Capitano Hitsugaya si conoscevano fin da piccoli, il
ragazzo l'aveva protetta più volte e sorretta nei momenti più bui. Dopo il tradimento
di Aizen e nei mesi prima della Guerra, il Capitano della Decima s'era allenato duramente
per migliorare il proprio Bankai ; esso s'era manifestato nello scontro finale contro Gerard
elevandolo fisicamente e mentalmente. Persino adesso ricordava lo stupore provato
quando l'aveva riconosciuto … per Momo doveva essere stato ancora più scioccante.
<< Ti sei fatta bella … ne sarà felice. >>
<< S-sì … veramente me l'ha detto lui “ Vestiti bene, così mi verrà più voglia … ” >> s'interruppe,
il viso rosso come un peperone.
<< Uhm … cosa ? >> chiese avvicinandosi.
Momo esitò guardandosi attorno e accertatasi che nessuno ascoltasse, si porse vicino al suo
orecchio.
<< “ … di coccolarti. ” >>
Rukia arrossì cercando a fatica di non immaginarsi nulla di compromettente. Un goccio di
curiosità la spinse però a continuare il discorso.
<< Ah … quindi … avete fatto già il grande passo ? >> chiese in un sussurro impacciato.
<< N-no … ! No ! >> balbettò Momo al limite dello svenimento << C-certo … crescendo
Toshiro è diventato più intraprendente … ci siamo fidanzati … ma … come dire … né io
né lui vogliamo … accelerare troppo i tempi ecco ! >>
“ Uhm … più meno la stessa cosa che mi ha detto il Nii-san* ” si ritrovò a pensare.
<< M-mi pare giusto … in ogni caso congratulazioni Momo ... ! Sono felicissima per te. >>
<< Grazie mille. Oh … ecco Toshi-chan e Matsumoto ! >>
Si voltò. A pochi metri il Capitano della Decima Compagnia giungeva affiancato dalla
Luogotenente. Il “ Piccolo Genio ” adesso era alto sì e no quanto Ichigo, pure il viso e
il fisico lo ricordavano leggermente, a esclusione degli incomparabili capelli bianchi come
la neve e delle iridi verdi che splendevano taglienti e sicure. Indossava un semplice
kimono* blu, ma di ottima fattura, Matsumoto uno yukata* rosa ornato di obi* giallo
acceso, la cui l'ampia scollatura lasciava intravvedere il seno prosperoso.
<< Aveva detto “ al bando le formalità ” Comandante, e ora vi ritrovo a capo tavola. Dovrei
scrivere una lettera di protesta … ! >> disse Toshiro allargando le braccia.
Ci fu una risata generale che Shunsui bloccò schiarendosi la voce.
<< Allora mi metterò al centro, così eviterò di vedere le vostre facce antipatiche. Oh … !
Ci sono pure Abarai e Kuna. >>
Rukia sgranò gli occhi appena udì i nomi e la sorpresa si fece ancora più forte quando
lui e Mashiro comparirono a fianco agli altri due. Renji vestiva uno yukata* a metà tra il
marrone e il rosso dal quale s'intravedeva il petto tatuato, ma la sua attenzione, come
quella di molti altri, ricadde sui capelli sciolti. La probabilità di vedere l'ex-Luogotenente
con la chioma al vento era la stessa di sentire Kurotsuchi complimentarsi con Urahara.
I capelli, simili a fiamme, ricadevano dietro le ampie spalle e in parte ai lati del viso.
“ Accidenti com'è bello … ”
<< Non siamo troppo in ritardo spero >> disse il ragazzo rivolto a Kyoraku.
<< No assolutamente … ora ci siamo tutti. Urahara e Kurotsuchi hanno dato forfait quindi
come ogni banchetto che si rispetti possiamo cominciare ad abbuffarci ! >>
Il pranzo durò all'incirca tre ore, vennero serviti squisiti piatti d'ogni forma e colore, tra
cui spiccarono uramaki* farciti con gambero in tempura, osomaki* con ventresca di tonno,
ramen con manzo e zaru soba* con alghe nori. L'ottimo cibo donò serenità e allegria, Rukia
aveva un motivo in più per rallegrarsi, visto che stava mangiando accanto all’amato Renji.
La lunga abbuffata si concluse con un dolce offerto dalla casa ( lei scelse mochi con ripieno
di anko* ) e un brindisi a base di sakè, dopo di che la tavolata si divise in piccoli gruppi
andando verso i tavolini allestiti ai lati del pergolato, divisi da siepi alte circa un metro e
mezzo. Rukia si sedette insieme a Momo, Kiyone e Isane. Poco dopo s’accorse che Renji
era rimasto indietro. Lo trovò in piedi vicino al grande tavolo intento a parlare con Mashiro
e Matsumoto. Discutevano a bassa voce e il viso di Rangiku diventava via via più grave,
ma passati circa cinque minuti le due lo salutarono e Rukia ne approfittò per andargli
incontro.
<< Tutto okay ? >> chiese notandone l'espressione pensierosa.
<< Sì … scusa se mi sono attardato. >>
<< Di nulla figurati. Piuttosto … Matsumoto mi sembrava preoccupata. >>
<< … Venendo in qua ci siamo incontrati … >> cominciò Renji non proprio entusiasta << …
tra una cosa e l'altra è venuto fuori il discorso di quello scemo d'Hisagi. Visto che l'argomento
si stava dilungando le ho promesso di riprenderlo con calma dopo pranzo. >>
<< … La situazione non è migliorata ? >> chiese Rukia sfiorandogli un braccio.
<< Stabile da due mesi a questa parte … quanto meno Rangiku è stata gentilissima : andrà
a trovarlo uno di questi giorni. Speriamo in bene. >>
<< … Forse un tocco femminile è quel che gli serve. >>
<< Tocco femminile non è esattamente l'aggettivo più adatto, quando si tratta di smuovere
gli altri Rangiku è piuttosto manesca ... me l'ha confessato una volta Toshiro … >> precisò
a bassa voce << … ma ora cosa dici se ci isoliamo un po' anche noi ? >>
<< Oh … ! Beh ecco … >>
<< TOSHI-CHAN ! >>
Entrambi si voltarono. La scena che si presentò era piuttosto divertente : la povera Momo,
le guance rossissime, si premeva la mano sul collo mentre con l'altra cercava d'allontanare
Hitsugaya che incombeva su di lei. Al loro fianco Kiyone e Isane assistevano allibite al
piccolo spettacolo.
<< Ed dai … ! Ti ho solo dato un bacino … >> protestò lui.
<< Toshi-chan … non sono cose da fare in pubblico … ! >> replicò la ragazza debolmente.
<< A voi ha dato fastidio ? >> chiese rivolto alle sorelle Isane che risposero con un
sbrigativo cenno di no << E a te Renji ? >>
<< Per così poco ? >> gli fece eco lui.
<< No-non sono agitata per voi … ma per … >> cominciò Momo a capo chino.
Una siepe si mosse e Shinji s'elevò in tutta la sua altezza.
<< L'hai fatto di nuovo dannato Hitsugaya ! >> sbraitò agitando lo sakazuki*.
<< Quanto rompi Hirako … >> disse l'interessato senza degnarlo di uno sguardo << …
manco avessi fatto chissà cosa. E come ti ho già detto, smettila d'impicciarti. >>
<< Smetterò d'impicciarmi quando tu smetterai d'importunare la mia Luogotenente ! >>
<< Che è la mia fidanzata se non l'avessi ancora capito … ah puzzi d'alcol sai ? >>
<< Io ho tutto diritto di … di difenderla ...! Essendo il suo Capitano ! >>
<< Ah … ora non la finiranno più … >> sospirò Momo come se quelle scene le fossero fin
troppo famigliari.
“ In effetti aveva ragione, Toshiro è diventato molto intraprendente. ”
Assorbita com'era dalla scena non s'accorse dell'improvvisa vicinanza di Renji.
<< Direi di lasciarli alle loro questioni … vieni … >> sussurrò prendendola per mano.
L'inaspettato contatto fu come il più potente degli incantesimi : Rukia non reagì
ritrovandosi a camminare dietro di lui. Passeggiando nel magnifico giardino si rese conto
di quanto la sua mano fosse grande, calda … incredibilmente protettiva. La strinse e
un piacevole tepore l'avvolse. Guardò in alto, lui era lì, coi suoi passi decisi e la schiena
pronta a proteggerla da ogni pericolo. All'improvviso Renji si voltò e sorridendo le chiese :
<< Va bene se ci sediamo qui ? >>
La voce giunse melodiosa, leggera.
<< Sì … va benissimo >> rispose ricambiando il sorriso.
Seduti sull'erba soffice parlarono un poco, ma non ci volle molto prima che, quasi
senza accorgersene, si ritrovassero distesi sull'erba abbracciati l'uno all'altra.
“ Sta succedendo così in fretta ... forse sono stata rapita … ” pensò nel silenzio mentre
s'infossava nel petto tatuato “ … forse mi trovo in un sogno … in un bellissimo sogno. ”
Invece era lì, tra a quelle braccia a lungo desiderate. Nella vicinanza e nella pace poté
percepirne l'odore della pelle, il calore del corpo, la potenza e la sensualità dei muscoli
sotto il kimono*, alzando lo sguardo vide i capelli ricadere sui fili d'erba, simili a lingue
di fuoco. Lui la guardava dolcemente, gli occhi semichiusi.
“ Questo non è un sogno … ma la più meravigliosa delle realtà. Ora … ora … ”
<< … sono felice Renji. >>
Di risposta lui la strinse ancora più forte. Rukia chiuse gli occhi lasciandosi cullare … pian
piano ogni pensiero scomparve e rimasero solo loro due dentro un piccolo mondo verde
e azzurro. Fu la loro dichiarazione, non occorreva altro ; ogni parola, ogni motivazione
erano racchiuse in quel bellissimo abbraccio.
“ Solo quando si è in pace con se stessi ... si riescono a vedere i sentimenti celati nel
profondo del cuore. ”
Stava per dirlo quando s'accorse che Renji s'era addormentato. Ne osservò il viso e un senso
di felicità la invase. In breve cadde in un sonno sereno, stretta stretta all'uomo che amava.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Se avesse dovuto fare un paragone si sentiva come un eroe delle antiche leggende;
un comune mortale che oppresso dalle fatiche del mondo si smarrisce nel bosco
trovando conforto nell'apparizione di una dea. Camminava tra gli alberi vestito d'un
semplice kimono* blu, e un po' più avanti stava Yoruichi, elegante e bellissima, il corpo
racchiuso in un attillato e provocante abito nero.
L'inizio dell'estate era stato più tiepido del solito e intorno a loro si stagliava un bosco
fitto e lussureggiante, non dissimile da quelli di fiabe o leggende ; faggi, querce e qualche
più raro acero donavano al sentiero una fresca ombra, oltre le fronde i raggi del sole
filtravano simili a sciabole luminose nell'oscurità, creando un bellissimo gioco di luci,
lontano s'udiva il canto degli uccelli. Askin osservava il paesaggio con serenità e lieto
stupore, ma troppo spesso lo sguardo si posava sulla Dea, che proprio in quel momento
stava concludendo il suo discorso.
<< … per riassumere … quando scrivi devi immaginarti fisicamente la parola. >>
Era la quarta volta che si vedevano e Askin stava iniziando ad apprezzarne aspetti più
nascosti e sottili ; Yoruichi sapeva essere divertente, curiosa come un gatto, acuta nelle
osservazioni, veloce nelle risposte.
<< Questo l'ho capito, ma vedi l'alfabeto occidentale è completamente diverso, si basa sulla
fonetica della parole. Nella maggioranza dei casi i suoni corrispondono a una determinata
lettera e in altri cambiano un pochino ; ad esempio in geschenk, regalo, la k è muta. >>
<< Uhm … in ogni caso te la cavi già bene, alcune parole ti posso assicurare, sono difficili
da scrivere anche per un madrelingua. Quindi per aiutarti … >> annunciò Yoruichi
rovistando dentro la sacca che portava a tracolla << … ti ho preso questo ! >>
Si ritrovò sotto il naso un libro spesso e dalla copertina bianca.
<< Parole difficili come scriverle ... >> lesse prendendolo in mano << … vediamo … c'è
la traduzione occidentale, in kanji … con le relative varianti in base al contesto … >>
<< Il … ringraziamento per i biscotti … ! >> precisò lei distogliendo lo sguardo.
<< Grazie mille ! Mi sarà davvero utile … ! Appena riesco compro una libreria e questo
sarà il suo primo libro ! Però meglio se lo rimetti in borsa, fuori rischiamo di rovinarlo. >>
<< … Sono felice ti piaccia ! >>
<< D'ora in avanti riceverai lettere più ordinate. Ma dimmi … sei andata a “ prenderlo ”
nel Mondo Terreno ? >>
<< Beh ovviamente sì. >>
<< Uhm … non l'avrai per caso rubato ? >> chiese ironico incrociando le braccia << È
molto comune tra voi Shinigami, “ prendere in prestito ” le cose utili. >>
<< Invece no ... ! L'ho comprato in una libreria a Tokyo >> ribatté quasi soddisfatta.
<< Whaoh ... complimenti allora ! E … cos'altro tieni in questa borsa bella piena ? >> chiese
facendo un passo in avanti.
Yoruichi strinse le maniglie e indietreggiò, un lieve imbarazzo solcava gli occhi ambrati.
Una reazione che trovò incredibilmente dolce.
<< Ho portato qualcosa da mangiare ... panini, qualche dolcetto e … del the freddo … >>
<< Oh … hai fatto benissimo. Ci voleva proprio uno spuntino. >>
La Dea Lampo si volse e prese a guardare avanti studiando il terreno.
<< S-se risaliamo quel ruscello arriveremo a una spiaggetta. Potremmo fermarci lì … >>
Al tono impacciato Askin non poté non provare un senso di tenerezza.
<< Mi pare un'ottima idea ... >>
Seguirono il corso d'acqua per un centinaio di metri arrivando infine alla meta. In mezzo a
una rientranza del terreno, sotto i rami di un'enorme acero, trovava posto una spiaggetta
tipica delle acque dolci, formata da sabbia spessa e grigia. Alla base dell'albero alcune
grosse pietre ricoperte di muschio e ciuffetti d'erba creavano un perfetto tavolo da pic-nic.
Seduto tra le spesse e nodose radici Askin ebbe modo d'assaggiare i panini preparati da
Yoruichi. Pur non sapendo come se la cavasse in cucina, gli spuntini si rivelarono
particolarmente gustosi e il the verde dissetante.
<< Tu invece cosa bevi ? >> chiese notando il suo thermos da cui spuntava una cannuccia.
<< Latte fresco … ! >> rispose la Dea dopo aver mandato giù l'ennesimo sorso.
<< In effetti era fin troppo … scon … tato … >>
L'attenzione era stata catturata da un baffo di latte. Un baffo di latte poco sopra la bocca.
Le labbra di Yoruichi … non avrebbe pensato di poterle trovare così invitanti.
<< Uhm ? Cosa c'è ? >> chiese lei scrutandolo confusa.
<< T-ti rimasto un po' di latte … sul labbro. >>
<< Oh … ! Qui ? >>
<< N-no … dall'altro lato. >>
<< Qui ? >>
<< In alto. >>
<< Uffa … ci vorrebbe uno specchio in questi casi. >>
<< Aspetta … >>
Il tempo parve fermarsi mentre accarezzava quella pelle morbida. Piano, forse troppo
piano, tolse col pollice l'intrusa macchia.
<< … ecco … a posto ora. >>
Yoruichi s'era fatta più vicina, non capì se fosse stato lui o lei ad avvicinarsi. Dall'alto
osservò il rossore farsi largo nel viso, una sottile agitazione solcava gli occhi, sentì la pelle
diventar calda ...
<< A-Askin ! >>
Quella nota agitata lo fece rinsanire e abbassando il capo ritirò le dita.
<< Scu … scusami … ! >>
“ Forse ho esagerato … ma cosa posso farci ? È così carina … ”
Senza preavviso un'immagine riaffiorò nella mente, sfumata e violenta al tempo stesso ;
il viso di una ragazza, i cui capelli mossi dal vento si stagliavano nell'azzurro del cielo.
Fu come se una spina gli si fosse conficcata nel petto. Quello … era il frammento di un
passato sepolto che tale sarebbe dovuto rimanere.
<< Ah … ! Ho bisogno di rinfrescarmi un pochino … ! >>
La voce della Dea lo catturò. La seguì con lo sguardo mentre s'alzava e con passo veloce
camminava verso il ruscello. I piedi, lasciati liberi dagli alti stivali, non producevano alcun
rumore sopra la ghiaia e solo l'incresparsi dell'acqua provocò un leggero e piacevole suono.
- Askin … ! Non vieni a bagnarti ? -
Allora la udì chiaramente, una voce risuonare limpida e melodiosa come il miele. Così
tutto riapparve, nella più bella e dolorosa delle magie ; una spiaggia di sottile sabbia bianca,
il vento dall'odore di sale, l'eco dei gabbiani sopra il mare calmo e piatto. Poi c'era lei,
nel suo abito celeste, il capello di paglia tenuto stretto sulla testa, i capelli color grano
scivolavano lungo la schiena perdendosi nell'azzurro come fili d'oro, il viso incantevole,
gli occhi blu come zaffiri.
- Non vieni ? Oh … ma così mi sento sola sola … Ah ! No aspetta ! Mettimi giù ! … Ohh … ! Il
capello … è volato via ! -

<< Askin … ! Askin ! >>
Qualcosa lo scosse e in un lampo, così com'era apparsa, la magia scomparve.
Si ritrovò seduto contro l'albero, il respiro leggermente affannato. Sgranò gli occhi mentre
il mondo riacquistava nitidezza. Yoruichi era inginocchiata davanti a lui, le mani strette
intorno alle sue spalle.
<< Ehi … tutto bene ?!? >> chiese, visibilmente preoccupata.
<< Ah … Yoruichi … >>
<< Sì sono io, per tutti gli Hollow ! Per poco non mi facevi prendere un colpo ! >>
<< … Perché ? >>
<< Come perché ?!? Ti stavo parlando e poi ti ritrovo a fissare il vuoto come un pesce
lesso ! Si può sapere cos'hai oggi ? Sei … strano. >>
A nulla valse la dolce nota finale ; un'irrefrenabile stanchezza lo invase da capo a piedi,
una stanchezza fin troppo conosciuta e a lungo creduta dimenticata.
<< Ah … perdonami … non mi sto comportando affatto bene … ora se vuoi scusarmi
ancora, ho bisogno di riposare. >>
Si girò sdraiandosi sopra l'enorme telo. Poi chiuse gli occhi.
Alle sue spalle Yoruichi non disse più nulla e in breve cadde in un sonno profondo.
Ben presto esso si trasformò in un incubo. Ricordi a lungo sopiti riaffiorarono ; momenti
appartenenti a una vita terrena vennero a galla, come voci nell'oscurità.

<< É davvero una vergogna … una linea di sangue puro spezzata in questo modo ! >>
<< Colpa di una comune borghesotta ho sentito dire. Askin è un'eccellente tiratore,
il migliore che abbia visto da venticinque anni a questa parte. Peccato averlo perso ... >>
<< Ah ! Per le questioni serie gli è sempre mancata la voglia, suo padre avrà un motivo in
più per essere infuriato questa volta ! >>

<< Ho sentito che tra poco tu e ****** vi sposerete, congratulazioni Askin ! >>

<< Dicono che ormai la guerra sia inevitabile … >>

<< Lei dunque è il Signor Nakk Le Vaar, il noto genio della chimica. >>
<< … A cosa devo questa convocazione … Signor Generale ? >>
<< Odia i convenevoli ... mi fa piacere, anch'io li ho sempre trovati insopportabili. Come
saprà le notizie dal fronte non sono delle migliori : l'esercito della ******* sta riconquistando
territori, dove molti dei nostri valorosi soldati hanno versato il proprio sangue. E qui
veniamo al motivo della mia visita … io e le alte cariche crediamo che le vostre conoscenze
si riveleranno cruciali per dare finalmente una svolta al conflitto. >>
<< … Cosa volete ? >>
<< Una nuova arma … il più letale possibile. >>

<< Ehi …! Non fare quella faccina triste. >>
<< Domani parti … come posso gioirne ? >>
<< Ti ricordi la nostra promessa ? … Sorridere sempre … qualsiasi cosa accada ? >>
<< Lo so … però ora ... abbracciami … ! Abbracciami ti prego … ! >>
<< … Ti amo ******. >>
<< … Ti amo Askin. >>

Poi il buio prese forma : nell'oscurità lampi di luce scoppiarono accompagnati da tremendi boati.
All'improvviso tutto cessò e le voci tornarono.

<< Askin ! Sei tornato ! >>
<< La lettera ! Non hai letto la lettera ?!? La casa … la casa è bruciata due giorni fa !!! ******…
****** è … ! >>

<< Non ci sono dubbi … sono stati gli Dei della Morte. >>
<< … Come fai ad esserne certo ? >>
<< Sono azioni rare, ma se necessario non si fanno scrupoli a uccidere i vivi. >>
<< … Lei non era una Quincy. >>
<< L'azione era diretta a te, figlio mio. Dobbiamo vendicarci il prima possibile. >>
<< Avevo messo sigilli ovunque, nessun Hollow o Dio della Morte si sarebbe potuto avvicinare. >>
<< Ma l'hanno trovata …! É giunto il momento d'impugnare nuovamente l'arco ! >>
<< … Ti ringrazio, ma la vendetta non fa per me ... >>
<< Persino adesso rifiuti le tue origini ?!? La tua mancanza di rispetto mi disgusta !
La tua inerzia non ha fatto altro che gettare fango sul Casato ! Invece di salvarti avrei
dovuto lasciarti a marcire in quella latrina … ! >>
<< Hai ragione … è davvero curioso ... l'amorevole padre salva il figliol prodigo nel
momento più disperato … un po' troppo curioso … >>
<< Askin … cosa diamine stai insinuando ?>>
<< Soltanto … che non bisogna credere troppo alle coincidenze. Padre. >>
<< Cosa stai facendo ?!? Posa l'arco ... TI ORDINO DI POSARLO ! >>

Poi l'oscurità cedette il posto alla luce. Tutto divenne bianco e puro come la neve.

<< Ehi ! Quello non è il novellino appena promosso ? >>
<< Già ! Askin Nakk Le Vaar, The Deathdealing, Dose Letale. >>
<< Come mai questo nome ? >>
<< Ho sentito Jugram l'altra volta … quando Sua Maestà l'ha trovato morente, aveva ingerito
una ventina di veleni ... >>
<< Oh … beh almeno sappiamo da cosa deriva il suo potere ! >>

<< Se non sbaglio tu sei Askin … ! >>
<< E tu signorina devi essere una delle nuove arrivate … Bambietta Basterbine se non erro. >>
<< Esattamente, ma chiami Bambi, odio il mio nome completo, suona così da mocciosa ! >>
<< Va bene … Bambi. Cosa ti porta qui da me ? >>
<< Semplice curiosità … è un po' che ti osservo … te ne stai sempre in disparte. >>
<< Non amo le folle mettiamola così. Comunque mi fa piacere sentire che una così bella
signorina mi abbia studiato a lungo. Motivo di tale interesse, se posso essere indiscreto ? >>
<< Oh ... ! Preferirei ... parlarne nei miei alloggi se non ti dispiace. >>
<< Ehi … so cosa fate alle povere reclute ... tu, Candice e Meninas. Da questo punto di
vista siete delle donne orribili … però non è che, divorata dalla curiosità, stai puntato a
una preda troppo grossa ? Perché vedi … io non sono come quegli aitanti e innocenti
ragazzini che adori far esplodere, Dolce Bambi. >>
<< L-lo so ! Per questo ho aspettato prima di … di farmi avanti … ! >>
<< Allora andremo “ d'amore e d'accordo ”. Sai esistono molte “ dosi letali ” … e di me
fidati non riuscirai a farne a meno. >>

<< Senti … posso chiederti una cosa ? >>
<< Dimmi Bazz … >>
<< È una semplice curiosità … continui ancora a farti Bambi ? >>
<< … A volte. >>
<< … Quindi … insomma non provi nulla ? >>
<< Uhm … una donna che ricerca il puro piacere carnale non può aspettarsi di ricevere altro.
Inoltre dalla lussuria difficilmente nasce qualcosa. Ma perché me lo chiedi ? Non mi dirai che … >>
<< No figurati ! Ripeto era semplice curiosità. Non ci terrei proprio a finire tra le sue grinfie, ne tra
quelle delle altre quattro scatenate ! >>
<< Ah ! Ah ! In effetti non hai tutti i torti !>>
<< Soprattutto Lilotto … dicono sia la più terribile. >>
<< … Sai Bazz … nella mia vita ho conosciuto molte persone … e molte di queste si sono rivelate
ipocrite fino alla nausea. Sono contento d'aver incontrato uno come te. >>
<< Ah ! Ora ricominci a fare il filosofo … ! Comunque ... lo stesso vale per me. >>

<< Sei in ritardo. >>
<< Perdonami Jugram … il giro d'esplorazione è stato più lungo del solito. >>
<< Sei andato di nuovo lì vero ? >>
<< … Ci sono problemi forse ? >>
<< Il compito d'ogni Sternritten è studiare tutti gli Shinigami. Ho notato che … nell'ultimo
periodo ti stai concentrando troppo su Yoruichi Shihoin. >>
<< … Si tratta di un elemento pericoloso, ci sarà sicuramente d'intralcio durante l'invasione. >>
<< Di questo non dubito … almeno hai notato qualcosa d'interessante ? >>
<< È una donna forte … e preferisce le tecniche corpo a corpo alla zanpakuto. >>
<< Bene, voglio un rapporto dettagliato domani mattina. >>
<< Ai suoi ordini, Futuro Imperatore. >>

<< Sternritter D, Askin Nakk Le Vaar, d'ora in avanti entrerai a far parte della Schutzstaffel. >>
<< Vi ringrazio. Sarà un onore per me servirvi ancora più fedelmente ... Vostra Maestà. >>
<< Mi raccomando … non scordare il potere finale della Vollstandig Hasshein. Anche
se considerata la tua particolarità, dubito che ritornare in vita da semplice anima possa
essere considerato un dono. >>
<< … Un dono di Sua Maestà, rimane tale fino alla fine. >>

<< Oh … ma guarda un po' … respira ancora … Grimmjow gli ha strappato il cuore eppure è
ancora vivo. Meglio ricucirglielo… sarebbe un vero problema se morisse Yoruichi cara …
devo fargli alcune domande … così avremo una possibilità di vincere questa guerra … >>

Dopo un tempo indefinito riuscì a vedere il proprio corpo, ma le tenebre erano tornate e
nessun rumore osò penetrarle. Nello stupore un dolore lo colpì, trapassandolo da parte a parte.
Guardò in basso. A terra il cuore pulsava mentre il sangue usciva a frotte dal buco nel petto.
Immagini cominciarono a turbinargli davanti agli occhi, confuse e terribili. Cercò di resistere, di
cacciarle via, ma fu inutile. Sconfitto s'accasciò. Una melma nera cominciò a ricoprirlo,
strisciando viscida sopra il suo corpo. Poi urlò.

<< Askin … >>


<< Askin svegliati ! >>
In un sussulto il mondo riacquistò luce. Non seppe per quanto rimase immobile senza che
alcun pensiero attraversasse la mente, udendo soltanto il cuore martellargli nel petto.
I secondi sembrarono dilatarsi e dopo quella che parve un'eternità una voce lo richiamò,
dolce e inquieta. Abbassò il capo. Yoruichi era lì, sdraiata poco più in basso. Ora ne
avvertiva il respiro irregolare sfiorargli la pelle in mezzo alle pieghe del kimono, e vedendo
le iridi specchiarsi dentro le sue dimenticò ogni turbamento.
<< Ah … ancora una volta mi hai salvato … Piccola Dea. >>
Ma fu un attimo fugace. Il dolore lo stritolò e a quel punto non riuscì a trattenersi.
L’abbracciò, in una disperata ricerca di calore e pace.

Non appena si ritrovò in quell'assurda posizione non ebbe dubbi : quello sarebbe stato
uno dei giorni più imbarazzanti della sua vita. Le braccia di Askin premevano lungo la
schiena bloccandola contro il petto dell’uomo. Provò a liberarsi, solo per rendersi conto
di quanto l'imbarazzo le impedisse la ben che minima reazione.
Come si dice “la curiosità uccide il gatto”. Tutto era cominciato una decina di minuti prima,
quando ancora un po' scossa aveva continuato a riflettere sull'inusuale comportamento
dell'altro. L'aveva osservato a lungo addormentato al suo fianco, notando pian piano
alcuni piccoli dettagli : i capelli, specie quelli alla base del collo, erano cresciuti ancora,
il tronco era stretto, le spalle larghe e solide. Nel silenzio più assoluto s'era sporta di lato e
sì ... aveva dovuto ammetterlo ; a esclusione degli zigomi leggermente pronunciati Askin
non era affatto male.
Era arrossita ma, scossa la testa, la curiosità l'aveva sopraffatta. Silenziosa come un'ombra
si era sdraiata a circa un metro di distanza. I minuti erano passati, lenti e quieti, scanditi
dal respiro regolare dell'uomo, dal torace che s'alzava e abbassava. Poi senza preavviso
Askin aveva iniziato a muoversi nel sonno, scatti nervosi in preda a un incubo, e lei colta
dall'agitazione l'aveva svegliato.
Ma nemmeno nelle peggiori previsioni avrebbe immaginato di ritrovarsi fra le sue braccia.
“ Accidenti … questo non-non va bene … non va affatto bene ! ” pensò nervosa ”Aspetta
… anch'io che mi vado a mettere proprio lì … me la sono cercata !... Ah …! Ah …! ”
<< Yoruichi … >>
La chiamò e mai la sua voce fu più delicata, calda, bisognosa d'aiuto, macchiata da un
pizzico di sensualità. Sentì le guance avvampare e per un nanosecondo ringraziò d'esser
infossata nel petto, invisibile alla sua vista. L'attimo successivo un brivido la scosse, perché
Askin s'era spostato seppellendo la testa nell'incavo della spalla sinistra ; poteva percepirne
il respiro irregolare sopra la pelle e le labbra vicinissime dallo sfiorarle il collo nudo.
Nel breve silenzio riuscì soltanto a socchiudere gli occhi, cercando d'ignorare lo strano
tepore che pian piano le invadeva il corpo.
<< Ehi Piccola Dea … non mi riempi di pugni ? >>
Sì, forse avrebbe dovuto farlo e liberarsi da un contatto indesiderato e sbagliato. Finora
aveva permesso a un solo uomo di abbracciarla ... Kisuke però non aveva mai avuto
bisogno di consolazioni. Bastò questa piccola riflessione per accantonare tutto, ogni
buonsenso, ogni razionalità, ogni coscienza che suggeriva di ribellarsi. Fantasmi dal
passato erano venuti alla luce e se Askin voleva sconfiggerli allora gli occorreva quella
vicinanza e soprattutto doveva parlare, in modo da rasserenare l'animo turbato.
<< … Cos'hai sognato ? >>
Lui rimase zitto tanto che pensò non avesse sentito. Stava per riformulare la domanda
quando un sussurro giunse, macchiato tristezza.
<< Parecchie volte io … ho invidiato le anime che giungevano nella Soul Society. >>
<< Da-davvero ? Come mai ? >>
<< Perché … >>
S'interruppe scostandosi un poco e la Dea rimase incantata ; gli occhi viola avevano
assunto una tonalità più scura, macchie di luce filtravano dall'alto illuminando la pelle
chiara in alcuni punti del viso e del collo, ciocche di capelli ricadevano scomposte sulla
fronte. Confusa, si ricompose in fretta. Fortunatamente Askin non se ne accorse perché
continuò il discorso, lo sguardo puntato sul terreno.
<< … perché una volta giunti qui … ogni memoria della vita terrena scompare. >>
<< Cu-curioso … avrei detto il contrario. Insomma se fossi nata nel Mondo Terreno sarei
stata felice di ricordare le persone care e i bei momenti passati con loro. >>
<< … Dipende da come finisce … perché io … >>
Ricordò il discorso avvenuto quella sera poco prima dei fuochi d'artificio.
Un'esistenza macchiata dal sangue e dalla guerra , queste erano state le esatte parole.
“ Forse ho sbagliato … devo star più attenta … dev-”
<< … morì suicida. >>
La conclusione arrivò, potente e improvvisa.
Il cuore mancò d'un battito. Turbata e incapace di replicare, distolse lo sguardo.
<< “ Morì ” la prima volta a trentadue anni, avvelenando il mio corpo >> continuò Askin,
e dopo un'interminabile pausa riprese a raccontare << … l'inizio nell'Impero Invisibile
fu difficile. Sognavo spesso … ricordi belli, felici e spensierati, fallimenti e dolori. Ma
quasi due secoli sono passati e ancora ne passeranno qui. In un tempo così dilatato
i ricordi si affievoliscono. Ho dimenticato molte cose, persino il nome di colei che amavo.
Quando essi riappaiono, come vedi spesso si tramutano in incubi. Per rilassarmi nel
Wandenreich andavo da Bambi e … >>
<< Ah ricordo ! La donna che nominasti quando combattemmo, giusto ? >> chiese riacquistando
un po' di sicurezza.
<< Esatto … ma lascia stare ... >> fece lui scuotendo il capo << … non è importante. >>
Stranamente, il sesto senso le suggerì di non approfondire il discorso.
<< Senti … io sono sicura … >>
Ma la frase morì in gola. Alla vista di quegli occhi lucidi, Yoruichi smarrì il pensiero o
forse ebbe paura, paura d'offenderlo o peggiorare una situazione già molto delicata.
<< Uhm … ? Di cosa sei sicura ? >> domandò sfiorandole la guancia.
Al contatto, proprio come il precedente, le guance divennero bollenti e un brivido
indescrivibile attraversò il suo corpo. Trattenne il respiro mentre il confuso vortice di
pensieri prese forma costringendo le parole a uscire di getto una dietro l'altra.
<< So-sono sicura c-che questa nuova vita ti riserverà momenti ancora più felici … e …
pian piano gli incubi scompariranno … per sempre … ! Devi solo aver fiducia ... ! >>
Nel silenzio che seguì temette d'aver sbagliato, che frasi dettate dall'imbarazzo suonassero
troppo scontate e superficiali. Miracolosamente un'espressione serena riapparve nel viso
di Askin : ogni ombra era sparita, il fardello che l'opprimeva dissolto.
<< E questo … lo potrei già aggiungere all'elenco ? >> chiese avvicinandosi ancora.
Deglutì e non osò alzare il capo. Il suo respiro era vicino, troppo vicino, appena sopra la
fronte. Imbarazzata guardò in basso, ma la situazione non migliorò, soprattutto se ti
ritrovi sdraiata e a mezzo centimetro dal petto di un uomo.
<< Cre … credo di sì ! >>
<< … Quando vuoi sai essere molto tenera. >> la canzonò allegro.
<< A -Ascolta io … ti ho aiutato … però non … no- >>
<< Non voglio sentire storie … questa volta ti meriti un forte abbraccio. >>
Senza aver tempo di reagire si ritrovò immobilizzata per la seconda volta.
<< …. Grazie Yoruichi. Prometto ... ti preparerò tanti … tanti biscotti. >>
Di nuovo un piacevole tepore la avvolse, lento.
“ Non gli stai concedendo troppo ? ” sussurrò la coscienza.
“ Lo so … però … ”
E mentre il pensiero prendeva forma, le dita presero a scorrere sul corpo di Askin. In un
misto d'incoscienza e curiosità risalì i fianchi, passò dietro alla schiena cingendo infine le
spalle. Percepì i muscoli sottili, ben delineati sotto il kimono*, infine chiuse gli occhi
lasciando che quella sensazione l'avvolgesse calma e soffice.
<< Ah … non vedo l'ora d'assaggiarli. >>
“ … non è male … una piccola fuga … solo una piccola fuga … ”
“ O forse … vorresti fosse Kisuke a stringerti così ? ”
Poi la coscienza tacque lasciando dietro di se un'immensa vergogna.

Tornando alla sua abitazione Askin si sentiva leggero come una piuma ; una vorticosa
felicità lo permeava da capo a piedi, la mente era serena, libera da qualsivoglia
preoccupazione o ansia. Il turbamento dovuto all'incubo s'era dissolto come la nebbia
spazzata via dal vento del mattino … merito di Yoruichi, che per la seconda volta aveva
scacciato l'oscurità dal suo cuore. Se all'inizio l'abbraccio era stato dettato dalla pura
necessità, un bisogno istintivo di calore e conforto, tutto era cambiato quando la Dea
l'aveva stretto a sua volta ; un tepore l'aveva avvolto, inaspettato e incredibilmente
piacevole. Se la immaginò ancora, raggomitolata contro al suo petto, il rossore del volto,
le reazioni impacciate ...
“ Non pensavo un semplice abbraccio potesse essere così miracoloso … spero solo non
abbia frainteso … anche se … era così carina … ! Ah … è proprio vero … le donne piccole
sono le più comode da abbracciare ! ”
Il sole s'avviava al tramonto, tinte arancioni e rosse solcavano il cielo simili a pastelli
quando giunse davanti alla porta d'ingresso. Il finale perfetto per una giornata perfetta.
Stava per entrare quando qualcosa lo bloccò. Durò un battito di ciglia ma l' avvertì ...
forte e chiaro : un'aura restia, carica di odio. Esitò, per dopo far scorrere lo shoji*.
Dritto davanti a lui, seduto su di una delle sedie attorno al tavolo, stava Kisuke,
pacato e sorridente, le mani poggiate sul manico della zanpakuto a forma di bastone.
<< Oh … finalmente sei tornato. Scusa se mi sono permesso d'entrare, ma vedendo non
arrivavi … >>
Rammentando la sgradevole sensazione di poco prima, Askin lo scrutò interrogativo e
guardingo.
<< Non preoccuparti … piuttosto, a cosa devo l'inaspettata visita ? >> chiese entrando
e chiudendo la porta.
<< Ero solo curioso di vedere come stavi, in fondo è da tanto che non ci vediamo … >>
<< Come se fossi preoccupato per me … >>
<< Perché dovrei mentire ? >> chiese il Capitano spalancando gli occhi << Intanto
complimenti, hai trasformato un semplice alloggio in una casetta confortevole. >>
“ Complimenti a te, sei riuscito a sviare la mia domanda in men che non dica … va bene
starò al gioco … per un po'. ”
<< Ci sono riuscito coi soldi risparmiati ... >> disse rivolgendogli un sorriso cordiale << … in
una casetta così confortevole risulterei maleducato a non offriti nulla ... >> continuò
andando ad accendere la luce dall'interruttore posto sul muro a destra << … dimmi …
gradisci qualcosa da bere ? >>
<< Volentieri … ! >>
<< Acqua ? Aranciata ? Coca-Cola ? Ho anche una bottiglia di vino bianco. >>
<< Nahh … il vino non mi ha mai entusiasmato più di tanto, vada per l'aranciata. >>
Nonostante l'apparente cordialità Askin continuò a rimanere vigile ; quando posò il regalo
di Yoruichi sopra una delle mensole, quando chiuse il frigo, quando verso il succo in due
bicchieri, quando si sedette porgendo la bevanda ...
<< Grazie ancora … >> disse Kisuke dopo il primo sorso << … sai ho parlato con Mayuri
mentre venivo qua. Stai progredendo in maniera eccelsa all'Istituto di Ricerca. Raggiungere
una tale posizione in così poco tempo … complimenti ancora. >>
<< … In un modo o nell'altro bisogna tirare avanti. Tu invece ? >>
<< Nulla di eccitante purtroppo : ho ripreso a fare il Capitano come ai vecchi tempi,
inoltre stavo pensando di … >>
Askin seguì poco o nulla del discorso, troppo concentrato sull'irritazione che irrefrenabile
cresceva in lui. Odiava le persone così, false, che usano costantemente giri di parole ... e
forse, a giudicare dalla perenne faccia da volpe, pure il biondo covava un sentimento del
genere nei suoi confronti.
“ Accidenti, perché non te ne vai ? ” si ritrovò a pensare “ Non intento rovinare una
giornata così bella ... ”
Quasi avesse fiutato il pensiero l'altro lo scrutò beffardo e con voce ironica chiese :
<< Ma tornando a te … cosa fai nel tempo libero ? >>
<< Passeggio. Ci sono boschi meravigliosi intorno al Seireitei. >>
<< Oh li conosco bene … oggi ci sei andato ? >>
<< Certo. Passeggiare fa bene al corpo. >>
<< Oh … non ho dubbi a riguardo. >>
In un breve e teso silenzio, l'espressione di Kisuke cambiò, un mutamento quasi
impercettibile ; negli occhi verdi balenò un lampo di rabbia, celato con abilità sotto
lo sguardo quieto. Askin avvertì un brivido gelido attraversargli la schiena e una paura,
istintiva e primordiale, lo scosse. Ma non volle arrendersi, prese coraggio, anche se questo
significava giocare col fuoco.
<< Hai qualche problema con le passeggiate ? Non vedo come ci sia qualcosa di ma- >>
Proprio in quel momento il Capitano mosse le dita. Allora il fuoco si manifestò tramutato
in sottili e invisibili fili che lo bloccarono in una morsa tremenda. Erano ovunque, intorno
al collo, al petto, al bacino, alle braccia, alle gambe … stranamente però la paura scomparve
cedendo il posto alla rabbia e all'ironia. Lo guardò e si lasciò sfuggire una risatina.
<< Sei davvero un fottuto bastardo lasciatelo dire. Prendersela coi più deboli … è da
stronzi aggiungerei. >>
<< … Alcune tecniche le posso mantenere anche dopo il Bankai, come questi fili … te li
ricordi vero ? >> domandò Kisuke muovendo l'indice.
La morse intorno alla gola si strinse leggermente.
<< C-certo … ! Come potrei dimenticarli … ! >>
<< Per attivarli come ben saprai mi sono ferito >> disse mostrando il leggero taglio sul
braccio sinistro << ho usato un coltello ma tranquillo, l'ho lavato e rimesso a posto. Uffi
… tornando a noi, mi stavi chiedendo se ci fosse qualcosa di male nel passeggiare … nulla
in effetti, l'aria pura fa bene ai polmoni, camminare tonifica le gambe ... il problema, mio
caro Askin, è con chi si va a passeggiare e tu sfortunatamente ... hai scelto un'affascinante
compagnia. >>
<< Interessante …e da cosa l'avresti intuito, Mr. So-Tutto-Io ? >>
Kisuke rimase in silenzio, poi s'alzo portandosi alla sua destra. Nonostante sorridesse Askin
ne percepì la totale assenza di bontà. Tale percezione trovò conferma non appena le dita
affusolate gli strinsero i capelli all'altezza della nuca e tirarono. Con un violento strattone le
vertebre si piegarono all'indietro. Nel dolore socchiuse gli occhi e quando li riaprì Kisuke
torreggiava su di lui, vicinissimo all'orecchio.
<< Prima mi hai definito uno stronzo bastardo … non è vero, semmai avresti dovuto
usare l'aggettivo previdente. Prima d'agire, infatti, ho voluto accertarmi di quanto era
giunto alle mie orecchie … e poi l'ho sentito … appena ti sei avvicinato … lo sento
chiaramente anche ora ... il profumo di Yoruichi. >>
A quelle parole ogni pensiero razionale abbandonò Askin. Cominciò a ridere osservando
l’altro uomo con un misto di frenesia e disprezzo. Tutta la situazione era … semplicemente
ai limiti del ridicolo ! Era assolutamente divertente !
<< Ah … Ah … Aaaah ! Gelosia ?!? Ma dai, non pensavo un sentimento simile potesse
toccarti. Urahara Kisuke, uno dei cinque potenziali bellici della Seireitei, geloso ?!? Ah !
Sembra una barzelletta ! >>
Qualcosa si mosse, veloce e improvviso. L'attimo dopo era a terra, contorto su un fianco,
la guancia segnata da un profondo livido, la bocca impastata di sangue. Contorse il collo
mentre un rivolo di scarlatto scendeva sul mento, in tempo per vedere il Capitano
inginocchiarsi dietro di lui, le mani conserte intorno al manico delle spada.
<< Non la definirei gelosia … >> continuò Kisuke con irritante calma << ... più previdenza come
ti ripeto. Io e Yoruichi ci conosciamo da quando eravamo bambini. L'ho vista crescere,
maturare in tutti i sensi ... l'ho vista elevarsi sopra ogni-altra-singola-donna della Soul
Society, al punto da essere soprannominata Dea. E ora per ironia della sorte … dopo mille
patimenti e sofferenze è comparso un verme … e un verme non può essere paragonato a
una divinità … capisci cosa voglio dire ? >>
Nonostante la minaccia, nonostante la tortura, Askin rise … rise di gusto e la risata
riecheggiò nell'aria, nervosa, macchiata da un pizzico di follia.
<< Ah … ah ! Ma quanto sei ridicolo ! Talmente ridicolo che potrei vomitare ! Di cosa hai
paura … che la baci ?!? Accarezzi il suo bel corpicino ?!? Che me la scopi ?!? Avanti
dimmelo !!! >>
Di risposta fili si mossero frenetici inchiodandolo completamente contro il pavimento.
Alcuni però continuarono il loro percorso, come lame calarono sulla schiena, penetrando
i vesti e la carne. Sgranò gli occhi … ma nell'ultimo briciolo di lucidità e orgoglio, strinse
i denti.
“ Non voglio darti … la soddisfazione di vedermi urlare … ”
I fili affondavano, il sangue cominciò a uscire iniziando a imbrattare il kimono. Kisuke lo
fissava in un'espressione indifferente, quasi annoiata. A un certo punto, quasi a voler
rendere il macabro gioco più interessante, iniziò a muovere i fili avanti e indietro su e giù.
La carne parve prendere fuoco, sangue s'aggiunse ad altro sangue e dopo un minuto di
quella sadica danza, Askin cedette. Stava per urlare quando Kisuke gli tappò la bocca e
senza smettere la torturarlo, s'avvicinò portandosi a pochi centimetri dal suo viso.
<< Yoruichi non ha colpe, è sempre stata volubile, curiosa come un gatto ... >> disse in
un sussurro che a stento calava la rabbia << … tu caro Askin, sei un lurido verme, e cosa
fanno i vermi ? Strisciano e vengono fatti a pezzi, proprio come te in questo momento.
Un verme non dovrebbe neanche posare lo sguardo su di lei. Sono stato chiaro ? >>
I fili interruppero l'orrendo lavoro e Kisuke tolse la mano in attesa di risposta. In un
silenzio sospeso, Askin fissò il suo carnefice e l'odio a lungo trattenuto esplose come un
mare in tempesta.
<< Fottiti … ti basta ... come risposta stronzo ? >>
Un pugno lo centrò dritto in faccia. Nel nuovo dolore, il sapore metallico del sangue si fece
più intenso. Annaspò in mezzo a una pozza scarlatta e melmosa, sputando resti di sangue
e saliva, gli occhi semichiusi, la vista annebbiata. Kisuke ormai era invisibile, lontano, a
mala pena ne percepì i passi allontanarsi.
<< Lascia che mi congratuli … pur perdendo i poteri ti è rimasta una sorprendente
resistenza fisica. In ogni caso, spero rifletterai sulle mie parole. >>
I fili si dissolsero mentre la presenza di Kisuke scomparve oltre la sagoma dell'ingresso.
L'improvvisa liberazione fu un sollievo indescrivibile, ma ridotto com'era poté soltanto
rimanere immobile. Pian piano la tensione lasciò posto alla stanchezza, una stanchezza
così densa da impedirgli di pensare. A lungo rimase accasciato su un fianco e lentamente,
cullata da respiri via via più lunghi, la mente riacquistò lucidità.
<< Yoruichi … come cazzo fa a piacerti un mostro simile ? >> ringhiò in un sussurrò
carico d'odio.
<< Oh ! Guarda guarda che bel laghetto rosso … ! Quasi quasi potrei farci un tuffo ! >>
Con uno sforzo immenso volse il capo in alto. Al limitare della porta Mayuri e Nemu lo
scrutavano con espressioni contrastanti : gli occhi gialli dello scienziato erano serrati in
uno sguardo divertito, quelli di lei solcati da un misto di preoccupazione e sgomento.
<< Mi sembrava d'averti avvertito … >> continuò lui entrando a grandi passi, le braccia
incrociate dietro alla schiena << … dovevi stare lontano da lei e questo è il triste epilogo
dovuto alla tua negligenza. Nahh … ! Urahara ci è andato giù pesante ! Nemu vieni a
curarlo per favore. >>
Come liberata da pesanti catene, la ragazza si precipitò su di lui. Lo trascinò via dalla
pozza di sangue e con estrema delicatezza sfilò la parte superiore del kimono ponendo
le dita appena sopra la schiena.
<< Tranquillo Askin-san, tra poco si sentirà meglio ... “ Fiorisci in mezzo alle acque
pure. Nel bianco dei tuoi petali troverò la pace.“
Incantesimo numero 32 … Iyashino hasu ! >>
Una luce comparve alle sue spalle. Intravide una ninfea luminosa all'altezza delle scapole,
dove i tagli erano più profondi, seguito da un piacevole senso di sollievo.
La guarigione avrebbe richiesto tempo, così ne approfittò per riportare l'attenzione su
Mayuri che nel mentre si era seduto.
<< Veramente … mi avevi messo in guardia dal Casato Shihoin. >>
<< Beh a quel tempo non avevo ben chiara la situazione … >> replicò lui bevendo l'aranciata
rimasta nel bicchiere di Kisuke << … ora dopo attente ricerche ho capito : a loro non
importa nulla di Yoruichi, cinquant'anni or sono designarono Yushiro a primo erede.
La considerazione della loro primogenita è pari a quella di bell'abito da esibire. Pure la
decisione di rimetterla a comando delle Unità Mobili Segrete è stata dettata più dal
desiderio di far bella figura, non so se comprendi. E poi sì, ho dimenticato Urahara,
ma in quel momento non potevo certo screditare un “ collega ” appena rieletto. In
fondo però ... tu conoscevi già i rischi, sbaglio ? E nonostante ciò sei andato avanti ... >>
<< Sì … >> rispose Askin dopo un silenzio riflessivo << … per anni ho osservato la Soul Society …
so quanto siano legati … e quante speranze ripone Yoruichi in lui. Ora che sono qui …ho
compreso quanto soffra a causa sua. >>
Mayuri sgranò gli occhi e una risata soffocata per poco non lo fece cadere dalla sedia.
<< Ah ! Ah ! … Dal tono con cui parli sembri quasi innamorato ! >>
Udendo tali parole un ricordo riaffiorò. Un ricordo piacevole, tranquillo, che nulla aveva a
che spartire con l'incubo del pomeriggio ; un viale alberato, alti palazzi i cui contorni ormai
erano sbiaditi nelle nebbie della memoria, un profumo di rose, una piccola figura che
passava al suo fianco … un libro a terra ...

- Ah … ! Mi scusi signorina … ! Le è caduto questo. -
- Oh ! Mi perdoni …! Come sono sbadata ! -


Una mano delicata, bianca come la neve, il viso più bello che avesse mai visto. Insieme a
lei avrebbe condiviso gioie e dolori di una breve vita terrena.
In un sospiro tornò al presente. Le ferite erano state quasi del tutto rimarginate
permettendogli di recuperare un po' di forze. Si mise a sedere, dietro Nemu non osò
interrompere l'incantesimo, e rivolse all'altro uno sguardo serio.
<< Innamorato non è un aggettivo da usare con leggerezza. Al momento … posso solo
ammettere di starci bene e … credo valga lo stesso per lei … >>
<< Interessante … quindi non intendi arrenderti ? >>
Conosceva già la risposta, la sapeva fin da quando Kisuke aveva stretto quei dannati fili
intorno a lui. In un sorriso deciso alzò un braccio puntandosi il pollice contro il petto.
<< Lo stronzo potrà ridurmi così altre mille volte, ma sta pur certo non mi fermerò ! >>
<< Oh … parole molto ardite … >> ammise lo scienziato alzandosi << … sarà affascinante
osservare l'evolversi della situazione. Buona fortuna. Scusami, ma adesso devo continuare
alcuni esperimenti. Nemu … appena hai finito raggiungimi. >>
<< Sì, Mayuri-san. >>
Non appena superò l'entrata il Capitano si fermò e senza voltarsi aggiunse.
<< Askin, mi aspetto grandi cose da te. Non smettere di sorprendermi ! >>
E detto questo s'avviò scomparendo alla vista.
Askin fissò la porta lasciata aperta chiedendosi quale fosse il significato dietro l'ultima
frase ; conoscendo Mayuri c'era da aspettarsi di tutto, ma in quel momento non era il primo
dei suoi pensieri. Nel frattempo Nemu aveva finito la cura, la schiena era completamente
a posto : le ferite cicatrizzate, le ossa riformate, nonostante questo, uno sporco e una
puzza nauseante permeavano il corpo.
All'improvviso qualcosa venne gettato sul pavimento. Si girò. Nemu si stava proprio
dando da fare, silenziosa, aveva preso un secchio e alcuni stracci da sotto il lavandino e
ora s'accingeva a lavare il pavimento.
<< Aspetta ti aiuto >> disse allungando un braccio.
<< Tranquillo Askin … ora pensa a riposarti >>
<< Sicura ? >>
<< Certamente … non c'è alcun problema. >>
<< Allora vado a lavarmi … >> s'alzò e continuando a fissarla aggiunse << … grazie. >>
In bagno fece una lunga e intensa doccia calda. L'acqua lavò via il sangue, ma anche l'odio
e la rabbia, adesso voleva solo ricordare le magnifiche emozioni di quella strana giornata.
Uscito si vestì e tornò nell'altra stanza. Il pavimento intorno al tavolo pareva luccicare,
nell'aria aleggiava una fragranza di pulito. La ragazza, china sul lavandino, era intenta a
risciacquare gli stracci sporchi.
<< Che profumino ! Sei stata veramente brava ! >> si complimentò avvicinandosi.
<< … Quand'ero piccola la maggior parte del tempo lo passavo pulendo i corridoi e le
attrezzature dell'Istituto. >>
<< Oh … non l'avrei mai detto, sai ? >>
<< Mayuri-san dice spesso che pure le attività banali possono rivelarsi utili in futuro. Lui ...
ha sempre cercato di farmi vivere più esperienze possibili. >>
<< … All'inizio non capivo bene quale rapporto vi legasse, ma … evidentemente tiene
molto a te, nonostante abbia un strano modo di manifestarlo. >>
<< Sì … io sono il più grande capolavoro di Mayuri-san. >> mormorò lei un pochino rossa.
<< Se è stato lui a dirtelo, di certo è il migliore dei complimenti. >>
<< No-non me l'ha detto direttamente … co-comunque come stai adesso ? >>
La domanda risvegliò in lui un'innaturale stanchezza, il ristoro trovato durante la doccia si
affievolì, le membra divennero pesanti e non desiderò altro che dormire. Volse lo sguardo
sul letto in fondo alla stanza, sul morbido materasso e sui cuscini vaporosi.
<< Abbastanza … ho solo bisogno di riposare una mezz'oretta … poi semmai … cucinerò
qualcosina per cena ... >>
Si sdraiò assaporando il fresco di quel piccolo rifugio. Stava per addormentarsi quando gli
tornò in mente una frase.
- Ma quanto sei ridicolo, talmente ridicolo che potrei vomitare ! Dimmi di cosa hai paura …
che la baci ? Accarezzi il suo bel corpicino ? Che me la scopi ?!? -

Rimase interdetto. Davvero … aveva detto una cosa simile ?
“ SÌ !!! ” urlò la coscienza sdegnata.
La vergogna gli invase il cuore. Poche volte s'era sentito così … così stupido, così idiota,
così incosciente … così egoista. Si raggomitolò rivolto verso il muro, come se fissare la
parete di legno potesse proteggerlo dal giudizio del mondo.
“ Perdonami Yoruichi … non lo pensavo veramente ... ero accecato dall'ira … perdonami
… perdonami … ”
Strinse uno dei due cuscini immaginandosi la piccola Dea infossata nel petto. Ripeté
quell'ultimo pensiero più e più volte, finché l'animo non si rasserenò e finalmente, cullato
da un dolce tepore, s'addormentò. Passata una mezz'ora Nemu lo chiamò. Non ottenendo
risposta, la giovane s'avvicinò e vide che dormiva profondamente.
Lo coprì col lenzuolo e silenziosa tornò da Mayuri.





Incantesimo 32 : *kido inventato da me, letteralmente significa Loto Guaritore.






Glossario

*anko : marmellata di fagioli azuki.
*Aoi ha : lett. Foglie blu.
*geschenk : regalo in tedesco.
*haori : soprabito indossato coi kimono
* kimono : abito tradizionale giapponese sia maschile che femminile.
*Nii-san : fratellone
*Onee-san : sorellona
*osomaki : sushi piccolini arrotolati con alga Nori sulla parte esterna.
*sakayuki : ciotola in cui viene servito il sake.
*shoji : pannello giapponese che costituisce le tipiche porte scorrevoli.
*uramaki : roll con alga interna.
* yukata : kimono informale indossato nei periodi primaverili o estivi.
* zaru soba : piatto tipico estivo. Spaghetti di grano saraceno serviti con alghe nori arrostite
su fiamma, di solito si accompagna con un piatto di tempura o altri condimenti altrettanto
ricchi.






Tana oscura :

Finisce l'estate ed ecco a voi il nuovo capitolo :D questo si molto intenso e ricco ricco di novità e colpi di scena ! <3
Ma intanto un cordiale saluto alle mie adepte che mi seguono ( la Tana Oscura in effetti fa molto setta ) : Tammy1997, Hiraki_Sengoku e soumi25.
Ringrazio poi d4rkr4198 per aver aggiunto la storia tra le preferite.
E un saluto infine a tutti i miei silenziosi lettori <3

Finalmente Rukia e Renji si sono dichiarati ! Che bello ! E piccola confessione ; per delineare la parte finale mi sono ispirata a una vicenda personale. Col mio fidanzato ci siamo confessati proprio nel modo descritto ; un tenero abbraccio silenzioso. <3 <3 <3 <3

E finalmente ho presentato a spizzichi e bocconi, ma spero ugualmente potente, il passato del protagonista principale, di cui purtroppo Kubo non ha mostrato nulla …. quindi si, è tutta farina del mio sacco, sviluppata grazie ad alcune frasi dello stesso Askin ; in particolare mi sono ispirata ai Capitoli 656, 657, 662 e 666 ( a cui si riallaccia l'astio verso Kisuke e il discorso fatto con Yoruichi nel Capitolo 3 ).

Quando Nel avverte 4 reaitsu all'interno della Gift Ball (capitolo 666), io li ho attribuiti ad Kisuke, Grimmjow, Yoruichi e appunto Askin. Anche il modo in cui Askin ritorna in vita ( esplicato nel sogno ) è farina del mio sacco, ma comunque credibile e in linea col potere del personaggio.

Infine ... ecco un piccolo regalo ai miei lettori/recensori e seguaci silenziosi <3 ; ho creato la scheda basandomi sull'aspetto di Askin e aggiungendo dettagli come quelle dei personaggi nei primi volumi di Bleach.

ASKIN NAKK LE VAAR

1, 80 M
69 KG
Gruppo Sanguigno AB
Nato l'11 Dicembre ( Sagittario )

Gli piacciono il cioccolato fondente,
la marmellata di albicocche e
i romanzi di fantascienza.
Afferma che la Bellezza Femminile
non debba basarsi solo sull'aspetto
fisico.
Appena può schiaccia un pisolino.
Odia i posti rumorosi e i cibi troppo
amari.

Theme music : “ Beautiful Lie “ 30 Seconds To Mars


Insieme a questo piccolo dono debbo darvi una “ brutta ” notizia ; vista la lunghezza e intensità di questo capitolo, il prossimo aggiornamento sarà fra due mesi, così avrete tempo per leggere questo primo blocco.

Un saluto e ci vede a fine ottobre <3

Elgas
   
 
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