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Autore: Elgas    14/10/2016    10 recensioni
[ Manga Alternative Ending, Pre-Timeskip 10 Years ]
Askin è sopravvissuto alla Sanguinosa Guerra Millenaria. Graziato dai 46, inizia a lavorare presso
l'Istituto di Ricerca. Yoruichi, di nuovo a comando della Seconda Compagnia, si ritrova a vivere
un'irritante rapporto con l'ex-nemico. Insieme a
Renji, Rukia comincia il percorso nella difficile carriera di Capitano e in breve l'amicizia si trasforma
in qualcosa di più ...! Kugo, libero dai fardelli del passato, vive felicemente assieme a Kukaku. Ma
se la guerra è finita, altre battaglie si prospettano all'orizzonte ; conflitti interiori a cui molti saranno
chiamati a confrontarsi.

N.B. Storia non collegata alle light novels, in particolare We Do Knot Always Love You e Can't Fear Your Own World.
Si consiglia la lettura da PC.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kuchiki Rukia, Kugo Ginjou, Renji Abarai, Yoruichi Shihoin
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stand by You '
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Capitolo 5 : Le Lucciole danzano sognando l'Amore



Nell'oscurità, sdraiata sul soffice futon*, avvertì qualcosa accarezzarle la schiena. Non si girò,
continuando ad assaporare quel calore che lentamente solleticava la pelle, un calore mai provato
prima, elettrizzante e sensuale. Mani sconosciute la stavano toccando … eppure non fu il panico
a sopraffarla, ma il desiderio di gustarlo maggiormente. Il tocco scese raggiungendo il fondo-schiena
e il calore divenne forte, erotico, irrefrenabile. Ansimò sollevando il bacino allorché le mani ne
approfittarono ; vogliose scivolarono in mezzo alle gambe provocandole una scossa di piacere.
Persa in un calore lascivo incurvò la schiena all'indietro, nello stesso momento una voce sussurrò
eccitata al suo orecchio.
<< Allora ti piace, Piccola Dea ? >>
Yoruichi sgranò gli occhi e …

… si svegliò.

Ansimante e sudata, avvertiva il cuore martellarle nel petto in preda alla confusione,
le tempie pulsare mentre, agitata, cercava di cancellare quel sogno. A lungo fissò il soffitto,
appena visibile nella prima luce del mattino, ma fu inutile. Completamente inutile.
Tutto era cominciato una quindicina di giorni prima ; l'idiota l'aveva abbracciata e da
allora erano cominciati i problemi. Lui si comportava bene, anzi benissimo, come se nulla
fosse successo. La colpa era solo sua … a volte guardandolo veniva colta dall'imbarazzo,
ma perché darci peso ? Era normale, in pochi l'avevano stretta così … bastava pazientare e
nel giro di … qualche settimana ogni cosa sarebbe tornata a posto.
O almeno così aveva sperato fino a due minuti prima.
Nella vergogna si raggomitolò , la testa infossata nel cuscino.
<< Non posso … crederci … >> bisbigliò nel buio << … non … posso aver sognato … ah …
è più grave di quanto pensassi … >>
Rimettendo in ordine i pezzi, i problemi erano i seguenti :
1) Sogno a evidente sfondo erotico
2) Askin
Che uniti facevano un gran bel casino. Fortunatamente in casi così gravi aveva sempre
una soluzione, o per meglio dire LA soluzione.



Era una mattina come tante nella Residenza Shiba e Kukaku stava riparando alcune tegole cadute
a causa del temporale avvenuto la sera prima.
<< Quello scemo di Ganju … sempre in giro con quel branco di idioti ! Manco una volta che si
rendesse utile ! >> borbottò tra sé finendo di sistemare l'ultimo chiodo.
Il sole brillava e il cielo era limpido come solo l'estate sa donare, a ovest però si stava rabbuiando,
cupi nubi minacciavano un'altra tempesta trasportate da un vento umido.
<< Speriamo di finire in tempo … ah … se solo lo zio fosse qui … >>
Lo zio Isshin ... le era stato vicino dopo la morte di Kaien, consolata nei momenti difficili, dato la
forza per andare avanti, poi ... improvvisamente era sparito. Nessuna avvisaglia, nessun messaggio
lasciato sul comodino, nulla di nulla. Erano passati più di sei anni e da parte del Gotei 13 ancora
nessuna notizia. Da allora tutte le giornate trascorrevano uguali, in una continua e irritante
routine.
<< Tsk ! Sono circondata da stupidi ! Un giorno lo zio si alza e decide di farsi una bella
vacanza ! Mio fratello continua a essere uno scansafatiche di prima categoria ! Ah ! Che
vadano tutti al dia- >>
<< Onee-san* ! Onee-san* ! >> la chiamò Ganju dall'altra parte della casa.
<< Accidenti a lui … >> borbottò grattandosi la fronte << … cosa vuoi ?!? Sei di nuovo caduto dal
cinghiale ?!? >>
<< Potresti … venire qui ? >>
<< Sto finendo un lavoro ! È urgente ?!? >>
<< Ecco … ci … ci sarebbe un uomo. Desidera parlare con te. >>
Alzò un sopracciglio dubbiosa. Chi mai poteva presentarsi così all'improvviso ? Probabilmente
un committente per i fuochi d'artificio … ora però non era esattamente dell'umore giusto per
accogliere clienti.
<< Non riceviamo senza appuntamento, digli di tornare domani ! >>
<< Kukaku … lui … dice di sapere dove si trova lo zio … e anche Yoruichi. >>
Il cuore ebbe un tonfo e il martello si fermò a mezz'aria. Passarono alcuni secondi prima che il
cervello ricominciasse a pensare.
“ Chi diavolo è 'sto qui ? Come si permette d'insinuare certe cazzate ?!? ”
Stringendo il pugno scattò in piedi e prese la rincorsa, balzando infine oltre il tetto.
Dall'alto vide Ganju, il viso scioccato fisso su di lei, e lo sconosciuto poco distante girato di spalle.
<< NOOO … ! Ti prego Kukaku ! >> gridò mettendosi le mani nei capelli.
<< Sta zitto !!! >> e piombò come un meteorite sul malcapitato.
Lo bloccò a terra premendo le gambe contro l'ampio petto.
<< Ecco vedi ! >> gridò infuriata rivolta al fratello << Come al solito ti sei fatto infinocchiare dal
primo imbecille che passava ! Idiota ! >>
<< Sorellona, perché sei sempre così violenta ? >> piagnucolò lui, troppo spaventato per avvicinarsi.
<< In quanto erede di questa famiglia, sono liberissima di agire come mi pare e piace ! >>
<< Ahi … ! Ahi … ! Che male … in effetti Isshin mi aveva avvertito … ora posso confermarlo …
sei piuttosto manesca, cara prima erede del Casato Shiba. >>
Una voce calda e rilassata giunse alle sue orecchie. Un attimo d'esitazione e la rabbia prese di
nuovo il sopravento.
<< Grrr ! E tu chi saresti sentiamo un po' ?!? >> sbraitò portando l'attenzione sull'intruso
<< Secondo me sei solo … !!! … >>
La frase morì in gola e l'imbarazzo la travolse inaspettato. Una tempesta dentro il cuore.
Tra le sue gambe si trovava un giovane uomo, a occhio e croce sui vent’anni anni, il cui viso era …
quanto di più bello avesse mai visto. Mascella pronunciata, occhi marroni profondi e al tempo stesso
sicuri, capelli neri e mossi. Ma il dettaglio che più la catturò furono le labbra, labbra carnose e
perfette dischiuse in un sorriso altrettanto perfetto … come se l'essere stato brutalmente atterrato
gli fosse del tutto indifferente.
“ Cos-cosa diamine mi prende … !? ”
Scosse la testa riprendendo a fatica il filo del discorso.
<< … solo … un lurido … bugiardo. >>
<< Imbecille, lurido e bugiardo … >> ripete quello senza smettere di sorridere << … aggettivi molto
coloriti devo ammetterlo, ma lascia che mi presenti. Mi chiamo Ginjo Kugo, Sostituto Shinigami.
Piacere di conoscerti Kukaku. >>
Lo fissò e in un vortice confuso d'emozioni cedette all'ira iniziando a prenderlo a pugni
in testa.
<< Visto Ganju ?!? Questo qui è un bugiardo bello e buono ! Sostituto Shinigami … che diamine
sarebbe ?!? >>
<< Beh vedi … ahi … >> rispose lui proteggendosi con le braccia << … è una nuova carica …
istituita circa tre anni anni fa … ahi … se vuoi ti mostro il distintivo … l'ha costruito Kurotsuchi
Mayuri in persona … ahi ! >>
<< Non mi interessa !!! Sarà sicuramente un abile trucchetto costruito per ingannarmi ! Ma dimmi
brutto impostore … perché affermi di conoscere Yoruichi e sopratutto lo zio ?!? >>
<< Se la smetti di menarmi e di offrimi i panorami del tuo seno barra interno-coscia,
magari potrò spiegarti meglio. >>
Dopo un attimo di blackout riprese a pestarlo, questa volta mettendoci il doppio della forza.
<< Sei pure maniaco oltre che bugiardo !!! >>
<< Ahi !!! Parla quella che mi è saltata addosso … ! >>
<< E-ehi ! Non fraintendere idiota ! La mia era … una scelta dettata dalle necessità ! E ciò non
ti dà il permesso di guardarmi le tette e sopratut- >>
<< Sorellona adesso smettila. >>
Si ritrovò bloccata tra le braccia di Ganju e l'impostore ne approfittò per sgattaiolare via.
<< Maniaco ! Maniaco ! >> ringhiò provando a rifilargli un calcio.
<< Hai proprio un bel caratterino lasciatelo dire … >> mormorò lui cercando qualcosa all'interno
del kimono* << … ora ... calmati e apri questa. >>
Sotto il naso si ritrovò una busta di carta bianca.
“ Guarda quanto è abile il bugiardo-maniaco ! Beh almeno porrò fine a questa ridicola pagliacciata ! ”
Gliela strappò di mano aprendola velocemente. Dietro Ganju osservava ogni movimento in religioso
silenzio. La prima cosa a comparire fu una lettera. Sgranò gli occhi non appena riconobbe la
calligrafica. Non poteva sbagliarsi … era quella di Yoruichi.

- Carissima Kukaku, già m'immagino la tua faccia quando riceverai la busta.
Lo so, è da un po' che non mi faccio sentire, più o meno cent'anni ? Conoscendoti avrai pestato il
tizio irritante a cui ho consegnato la lettera ... ma devi essergli grata, perché è grazie a lui se si sono
create le condizioni favorevoli a un mio, seppur lieve, riavvicinamento. Tornando a noi ; ti informo
che sto bene e godo di ottima salute, Kisuke è sempre il solito e ha aperto un emporio, l'Urahara
Shop ( che fantasia ! ) mentre i Capitani colpiti dall'hollowficazione si sono uniti sotto il nome di
Vizard ( colpa di Hirako e delle sue manie di protagonismo ! ). Al momento alloggiamo a Tokyo nel
quartiere di Karakura. Al più presto ti scriverò ancora, desidero spiegarti meglio i motivi
dietro il nostro esilio. Un abbraccio.
Con affetto Yoruichi.
P.s. Il tizio irritante si chiama Ginjo.
P.s.s. Gli piace il ramen, specie quello shirakawa.(0) -

Quando finì s'accorse che gli occhi erano diventati umidi.
<< Sorellona … c'è ancora qualcosa dentro >> fece notare Ganju.
Il cuore batté incontrollato mentre le dita tremanti estraevano il secondo oggetto. Una foto.
Nell'immagine riconobbe lo zio Isshin, sorridente e felice, vicino a lui, una ragazza il cui viso
traspariva pura gioia, e in mezzo, stretto tra le loro braccia, un neonato.
<< Dietro c'è un piccolo messaggio … >>
Non seppe dire se a parlare fosse stato il Sostituto oppure il fratello, perché quasi meccanicamente
girò la piccola foto. Una breve scritta recitava :

- Ciao miei adorati nipoti ! Vi presento la mia famiglia ! Masaki, la ragazza più solare del mondo e
Ichigo, il nostro figlioletto ! Non è un amore di tenerezza ? ”
Un forte bacio,
Zio Isshin. -

Tornò a guardare la foto e in un singhiozzo le lacrime cominciarono a scendere calde.
Pianse a lungo e a ogni lacrima la tristezza e le preoccupazioni svanirono, come portati via da una
brezza estiva, a ogni lacrima la felicità a lungo desiderata rinacque, forte e travolgente.
<< Ah … ! Allora era per questo … stupido di uno zio … perché non hai detto nulla ? >>
<< Lo ha fatto per proteggere, per proteggere tutti. >>
La voce di Ginjo giunse inaspettata, carica di conforto. Alzando il viso, lo vide seduto sulla ghiaia
poco distante. L'espressione allegra aveva lasciato il posto alla serietà e le iridi marroni fissavano
un punto indefinito davanti a sé.
<< Proteggere ? Come ? Non capisco ... >>
<< Ah … è un discorso lungo ... >> rispose tornando a sorridere << … ma si dà il caso abbia tutto il
tempo per spiegarti ogni cosa. >>
Per la seconda volta le guance divennero bollenti. Travolta dalla vergogna fece un profondo inchino.
<< Ah ! P-perdonami ! Mi sono ... comportata malissimo … avrei … dovuto crederti subito … >>
<< Uhm … scuse accettate ! Ma come extra pretendo una buona ciotola di ramen ! >>

Lentamente l'immagine si affievolì fino a comparire e Kukaku
riemerse dal mondo dei sogni.
Sdraiata sul futon* si stiracchiò godendosi il fresco del lenzuolo sopra la pelle nuda.
Intorno l'aria notturna sembrava in attesa dell'alba, i contorni della camera erano accennati,
immersi nella semioscurità. Passò qualche minuto e i raggi del sole filtrarono attraverso
gli shoji* creando uno stupendo effetto di luci. Davanti al piccolo spettacolo sentì l’animo
rilassarsi mentre forti braccia le cinsero la vita. Ancora addormentato Kugo si raggomitolò su
di lei infossando il viso nell'incavo della spalla. Kukaku socchiuse gli occhi, lasciandosi
cullare dal ritmo del suo respiro e dal tepore del corpo.
<< Sai … >> sussurrò, sicura di non svegliarlo << … ho sognato il nostro primo incontro,
non è buffo ? Tu … >> con la coda dell'occhio lo osservò, bellissimo e rilassato << … sei
cambiato da allora … ti sei fatto uomo e ora … mi stai rendendo la donna più felice del
mondo. Kugo … supera gli esami all'Accademia, entra nel Gotei 13 … fallo … prima di
tutto per te … e dopo … vorrei che mi chiedessi di sposarti. >>
Quasi l'avesse udita, lui la strinse ancora di più, mugugnando nel sonno.
<< Ma non devo sperare … so che lo farai ... >>
<< Kukaku … ! >>
Una voce improvvisa la fece sobbalzare. La riconobbe all'istante, in tempo per vedere uno
dei tanti shoji* venir aperto da una zampa nera.
<< Yo-Yoruichi ?!? Cosa diamine ci fai qui ?!? >>
<< Perdona l'intrusione … >> rispose lei con l''inconfondibile voce da uomo << … ma devo
assolutamente parlarti ! È urgente ! >>
<< Ma … sono le sei del mattino … ! >>
<< Appunto, questo dovrebbe farti comprendere la mia disperazione ! >>
In una nuvola di fumo la migliore amica riassunse sembianze umane. La leggera coltre si
dissipò rivelando le forme sinuose della Dea Lampo. Temette fosse nuda come spesso
capitava in quei frangenti … per “ fortuna ” indossava un hiyoku* che a malapena copriva
il sedere e l'incavo del seno, i capelli erano sciolti e ricadevano fluenti sopra la schiena.
<< Perché devi sempre essere mezza nuda ? >> borbottò sfregandosi gli occhi.
<< Avanti ora ! Esci da lì … ! >>
Sbuffò irritata, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non uscire da quel caldo abbraccio.
Purtroppo conosceva bene Yoruichi, sapeva quanto poteva essere insistente, testarda, ma
anche bisognosa di conforto, un conforto che solo lei poteva darle. I migliori amici in fondo
si vedono nel momento del bisogno, così un po' a malincuore scivolò via dalla stretta dell’amato,
attenta a non svegliarlo.
<< Amore … >> mormorò aprendo leggermente gli occhi << … non metterti a novanta …
così mi viene voglia di … uhm ? Yoruichi ? Sei tu ? >>
<< To-torna a dormire ! >> disse mollandogli un colpetto in testa.
Kugo sbuffò girandosi sul fianco opposto e riprendendo a respirare profondamente.
<< Kukaku … in basso … >> mormorò l'amica a sguardo basso.
Solo allora ne notò il fondo-schiena scoperto.
“ P-poteva andare peggio ! ” pensò coprendolo col lenzuolo.

Assaporando un the verde sotto l’azzurra luce del mattino, ascoltò con pazienza il racconto
di Yoruichi, ma vuoi la sonnolenza, vuoi la piccante fantasia messa in testa da Kugo, dovette
farsi ripetere alcuni pezzi più volte. Alla fine una cosa fu chiara : un altro uomo era entrato
nella sua vita, il che era sorprendente considerato il soggetto. Questo spiegava lo strano
comportamento durante la sera dei fuochi d'artificio ... in ogni caso non aveva ancora
abbastanza elementi per consigliarla.
<< Avanti … dimmi chi è >> la stuzzicò.
<< P-Perché dovrei ?!? >>
<< Yoruichi … >>
<< … Uh ! Va bene … però avvicinati ... >> e quando fu a portata d'orecchio sussurrò << …
si … si tratta del Quincy. >>
<< Eh ?!? Come scusa ?!? >>
<< P-per farla breve … si tratta del Quincy sopravvissuto alla Guerra Millenaria, anche se
ora ha perso i poteri … comunque ! Coincidenza vuole che combattemmo uno contro l’altra …
e per una serie di ragioni, io e Mayuri siamo riusciti a salvarlo dalla sentenza di morte dei
46 ! Dopo qualche mese abbiamo cominciato a vederci e … una volta mi ha pure abbracciata
… ah ! N-non fraintendere ! Aveva bisogno di conforto tutto qui ! Recentemente però … la
faccenda ha preso una brutta piega … l'ho sognato … e … e … >>
<< Per caso era un sogno erotico ? >> chiese ironica.
Nella pausa seguente il volto dell'amica si contrasse, rosso come un peperone. Allora non
riuscì più a trattenersi ; scoppiò a ridere, rise talmente forte che in breve cadde all'indietro
tenendosi la pancia fra le mani.
<< Ku-Kukaku accidenti a te ! Smettila ! Il problema è molto serio … ! >>
<< Lo so … ! Lo so ! Aahh … solo non avrei mai pensato di sentire una cosa del genere …
per te non esisteva solo Kisuke ? >>
Sentendolo nominare la Dea divenne pensierosa e infossato il mento fra le ginocchia si
chiuse in un confuso silenzio. Era sempre stata così, quando si trattava di questioni
sentimentali Yoruichi si rivelava la persona più impacciata del mondo. Consapevole di
questo Kukaku si rimise a sedere e attese.
<< Kisuke non sa che ci vediamo >> confessò in un mormorio appena percettibile.
<< Oh ... >> fece stupita << … come mai ? >>
<< Non so … ho come l'impressione che si arrabbierebbe se glielo dicessi … o forse volevo
un momento esclusivamente mio, volevo ... solo conoscere meglio questa persona … >>
Tante volte Kukaku si era ritrovata in situazioni simili, in questo caso però il problema
pareva più complicato del previsto. Aspirò dalla kiseru* e, gettando fuori il fumo in piccoli
anelli, disse :
<< Descrivimelo. >>
<< Eh ?!? P-perché dovrei farlo ?!? >>
<< Mi hai messo curiosità ecco tutto. >>
<< Uhm… vediamo … sarà alto … più o meno uno e ottanta, magro, capelli corti e neri, occhi …
occhi lilla cre-credo … t-ti basta come descrizione ?!? >>
<< Non accuratissima, ma dai non è male. >>
<< T-ti prego evita certi commenti ! >>
Fu tentata di dirle la verità.
“ Sei sempre stata innamorata di Kisuke e trovi inconcepibile l'attrazione verso un altro
uomo. Adesso più che mai devi guardare dentro te stessa e far chiarezza nel tuo cuore. ”
Ma Yoruichi non era ancora pronta, una frase del genere per quanto sincera, rischiava solo
di peggiorare la situazione.
Posò la kiseru* e bevve un sorso del the ormai tiepido. Intanto il sole era sorto oltre le
colline poco distanti, i suoi raggi inondarono il mondo di colore e tinsero il cielo di
arancione e giallo. Osservando l'alba riuscì a trovare le giuste parole di conforto.
<< É normale trovarsi in imbarazzo quando accadono certe cose >> disse tornando a guardarla
<< come è normale che la mente giochi brutti scherzi. Tu … comportati come sempre e se lui
ha degli atteggiamenti che reputi sbagliati, faglielo notare. >>
Il viso della Dea si rilassò e in un lieve sorriso bevve un sorso di latte direttamente dalla
tokkuri*.
<< Sì … sì ! Mi pare una buona soluzione. Grazie ... >>
<< Di nulla ! Ricordati … io sono sempre qui ! Sai, un pochino mi mancavano queste nostre
chiacchierate notturne ! >>
<< … Già. Kukkaku … posso chiederti una cosa ? >>
<< Certamente. >>
<< Quando hai capito di … di essere innamorata di Kugo ? >>
In mezzo allo stupore comprese la necessità della domanda. Socchiuse gli occhi e pian
piano il paesaggio divenne la prosecuzione del sogno ; dopo un intenso pomeriggio di
chiarimenti, sorprese e gioie, Kugo era andato via salutandoli felice. Guardando avanti
le parve di vederlo, scendere il fianco della collina sotto la luce del tramonto. Avvolta da
un dolce tepore udì la voce risuonar leggera e carica d'amore.
<< L'ho capito fin da subito, complice anche una frase di Ganju. “ Quel tipo è incredibile,
ti ha fatto arrabbiare, piangere e ridere in un solo giorno ”
e in effetti quello … è stato uno
dei giorni più belli della mia vita, ricevere tue notizie dopo tanto tempo, scoprire la verità
dietro la scomparsa dello zio … innamorarmi ... >>
<< Deve essere stato bellissimo >> commentò lei dopo qualche secondo.
<< Sì … bellissimo. >>
Nel silenzio continuarono a godersi l’alba. Yoruichi pareva più serena, ma una vocina
le suggerì che una strana avventura era appena cominciata.
“ Qualsiasi strada sceglierai di percorre, ti auguro porti alla felicità. ”

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Come tante altre mattine da un mese a quella parte Askin si svegliò straordinariamente
riposato. Era felice, una felicità dovuta solo in parte al lungo riposo ; una Dea infatti aveva
iniziato a fargli visita nei sogni. Sognava Yoruichi, sognava di camminare al suo fianco
in mezzo a boschi lussureggianti, di regalarle dolci leccornie … sognava il suo sorriso.
<< A volte non mi dispiacerebbe immaginare qualcosa di leggermente più piccante ... >> si
lamentò incrociando le mani dietro alla nuca << … ma forse è meglio così. >>
Stiracchiandosi, godette ancora un po' del fresco materasso, infine s'alzò e, essendo già
nudo, ne approfittò per farsi una bella doccia mattutina.
Sotto l'acqua fredda e ristoratrice, rifletté su come impegnare la giornata. Era Domenica,
il suo giorno libero e Mayuri, stranamente, non gli aveva affidato alcun compito. Avrebbe
potuto vedersi con Yoruichi ... peccato che la Piccola Dea avesse tutti i fine settimana
impegnati in un allenamento speciale, tenuto in una zona segretissima.
“ Quasi quasi potrei andare a cercare ingredienti per un dolce estivo ” pensò asciugandosi
i capelli davanti allo specchio “ i biscotti al latte l'avranno stufata … sì, farò così ! E oggi
pomeriggio si invita Nemu a cucinare, a patto che Mayuri non faccia storie … ”
Indossò lo yukata* celeste, acquistato qualche giorno prima alla cifra di 1535 kan, si pettinò,
prese una sacca di stoffa e uscì, non prima d'aver dato un occhiata alla libreria accanto al
letto. Nel mobile sbucava il dorso del libro Parole difficili come scriverle.
“ Non vedo l'ora di riceverne altri. “

Una mezz'oretta dopo raggiunse il Quinto Distretto. Aveva girato molti mercati nell'ultimo
periodo e lì c'era qualche possibilità in più di reperire prodotti occidentali.
Subito andò a visitare la bancarella dedita alla vendita di farina.
“ Uhm … queste però non sono molto adatte per i dolci. Va beh, se preparo una
kasekuchen* dovrei farcela. Vediamo a casa ho tutto … mi manca solo il limone ... ”
Durante la ricognizione alla ricerca del giallo agrume un dettaglio lo stupì, un dettaglio
che nulla aveva a che vedere col cibo : i venditori rivolgevano parole cordiali e non poche
ragazze e signore si voltavano al suo passaggio … nessuno sembrava ricordarsi del suo
passato da Sternritten.
“ In effetti è normale … non ho quasi combattuto durante le due invasioni e non sono mai
entrato nel Rukongai. Ora sono un semplice cliente e … una piccola goduria per gli occhi
delle fanciulle. Non male… davvero non male … ”
Nessuno sapeva nulla e lui era libero di godersi il trascorrere dei giorni, in una quieta e calma
quotidianità. Come nella vita terrena, quando s'era trasferito in un piccolo villaggio sul mare
assieme alla donna che amava, come adesso ... rammentando le parole di una piccola Dea ;
scoprire il mondo, vivere, ritrovare se stessi ...
“ E chissà, magari un giorno finirò con l'innamorarmi di nuovo ” pensò mettendo il limone
appena comprato nella sacca.
Improvvisamente qualcosa, o meglio qualcuno, attirò la sua attenzione : l'uomo che stava
comprando dei fagioli azuki nel banco accanto. Gli bastò un rapido sguardo ... alto, corpo
massiccio, capelli neri, sguardo intenso … sì, non c'erano dubbi, quello era …
<< ... il Demone che ha ucciso Yhwach. >>
L'interessato si voltò di scatto. Negli occhi brillava una luce confusa e interrogativa, ma
dentro le iridi taglienti una rabbia ardeva feroce, rendendo lo sguardo non dissimile da
quello di un demone.
<< E tu chi diavolo saresti ? >>
<< P-Perdonami devo averlo detto ad alta voce >> si scusò intimorito << non era mia
intenzione offen- >>
<< Vedi di rispondere. >>
<< Ehm … come posso spigartelo in mezzo a tutta ‘sta gente … ? Oh ecco ! Sono un certo
sopravvissuto a una certa guerra ! >>
L'uomo lo squadrò da capo a piedi alzando le sopracciglia dalla forma curiosa. Poi, come
ricordando qualcosa d'importantissimo, il volto si rasserenò.
<< Forse ho capito … ti chiami Askin ? E lavori da Mayuri giusto ? >>
<< Esatto ! Accidenti … non pensavo di essere diventato così famoso … ! >>
<< Diciamo ho le mie fonti … >>
Osservandolo Askin si sentì divorare dalla curiosità. Era come trovarsi di fronte a un immenso
puzzle a cui manca un solo pezzo. In quel preciso istante si trovava davanti al secondo puzzle
della sua esistenza, quella nell'Impero Invisibile, e l'uomo davanti a lui rappresentava il pezzo
mancante.
<< Perdona la considerazione ma ... mi aspettavo di vederti ai vertici di chissà cosa, qui alla
Soul Society, e invece eccoti qui … a fare la spesa come i comuni mortali ! >>
<< Beh … la fama non fa per me >> rispose mettendo i fagioli dentro un pesante zaino e
caricandoselo in spalla << in ogni caso non mi pare il luogo per discutere certi argomenti.
Io sto tornando a casa, se vuoi accompagnarmi sarò lieto di rispondere alle tue domande. >>
<< Oh … in effetti hai ragione ... grazie mille ! >>
Usciti dal mercato superarono una fila di case giungendo a un sentiero battuto. L'uomo
camminava avanti e pareva non risentire affatto dell'enorme carico, dietro in trepidante
attesa, Askin non vedeva l'ora di ottenere le tanto ambite risposte, ma l'altro non proferì
parola fin quando non costeggiarono un ruscello sul fianco di una collinetta.
<< Demone eh ? >> ripete calmo << Mi chiamavate così nel Wandenreich. Ripensandoci …
pure quel mostro mi chiamò Demone durante lo scontro finale nella Seireitei. >>
<< Mostro ? Intendi Yhwach ? >>
<< … Non ho altri modi per definirlo >> sentenziò lui duro.
Askin non riuscì a trattenersi e decise di spingersi oltre : se voleva risposte doveva osare,
anche a costo di risultare sfrontato.
<< Sai … nel corso di mille anni l’Imperatore del Wandenreich, Yhwach, stilò una lista.
La lista dei 5 Potenziali Bellici >> esordì determinato << si trattava di cinque elementi che
avrebbero decretato l’esito della Guerra, ovviamente a sfavore dei Quincy. Il primo era
Ichigo Kurosaki, l’Abilità Latente, il secondo Kenpachi Zaraki, la Forza Combattiva,
poi venivano Ichibei Hyosube, la Saggezza, Sosuke Aizen a causa dell’enorme quantità
di reiatsu e infine Kisuke Urahara, coi suoi Mezzi Sconosciuti. Tutti gli Sternritten erano
stati messi in guardia su di loro … e poi c’eri tu, Ginjo Kugo. Non rientravi in questa categoria,
nonostante le tua forza ti mettesse al pari di Ichigo Kurosaki. Solo la Schutzstaffel conosceva
la tua reale pericolosità. Sei stato il Primo Sostituto Shinigami, l'unico a ferire Sua Maestà dopo
Genryūsai Shigekuni Yamamoto. La prima volta fu durante l'Auswahlen ... ma a questo
punto si può dire che tu, Ichigo Kurosaki e … quella persona abbiate superato uno dei più grandi
Shinigami della storia. Ora sono curioso … quale desiderio ha permesso al Demone di sconfiggere
il Dio ? >>
Senza fermasi Ginjo rimase in silenzio. Askin lo riconobbe fin troppo bene ; un silenzio
che raccoglieva ricordi lontani, frammenti di una vita dolorosa.
<< Sarà una storia molto lunga. Sei pronto ad ascoltarla ? >>
<< Mi piacciano i racconti epici ! Almeno eviterò di farti domande a raffica. >>
<< Io nacqui trentotto anni fa .... >> cominciò con voce intensa << ... nel quartiere di Naruki-shi
a Tokyo, da padre Shinigami e madre umana. Un'unione proibita che non piacque a
qualcuno nella Soul Society … così quando avevo quattro anni mio padre sparì … >>
<< … Ucciso ? >>
<< A parte la natura, mia madre non ne parlò mai molto … neanche in punto di morte.
Non so se fosse un rampollo di qualche nobile famiglia o un semplice contadino … a lungo
il suo pensiero mi tormentò, ma alla fine giunsi una conclusione ; mio padre si sacrificò
per proteggerci. Da quel momento cominciai a vedere gli spiriti e a sette anni incontrai la
persona più importante della mia vita. Masaki … Masaki Kurosaki. >>
Askin sgranò gli occhi sorpreso. Masaki Kurosaki … la madre di Ichigo.
<< … Indubbiamente … ciò chiarisce molti punti. >>
<< Quel giorno pioveva a dirotto, ma lei splendeva ... come il sole d’estate … >> riprese
Ginjo dopo una breve pausa << … cominciammo a frequentarci e fu proprio lei a spiegarmi
la costruzione del mondo spirituale : gli Hollow, l'equilibrio fra il mondo dei vivi e l'aldilà,
la Soul Society, gli Shinigami … i Quincy. Tutto cambiò durante la nostra adolescenza.
A quindici anni perse i genitori in un'incidente e si trasferì a casa degli Ishida. I due capofamiglia
avevano concordato da tempo il matrimonio dei rispettivi figli, nel desiderio di preservare
il sangue puro … >> sottolineò disgustato << ... ma non fu quello l’evento più sconvolgente.
Una notte Masaki salvò Isshin Shiba, all'epoca Capitano della Decima Compagnia, dall’attacco
di un terribile Hollow, mai visto prima. Quel mostro la infettò, rischiando di tramutarla in
un essere vuoto. A questo punto entra in gioco Urahara. Tramite un complesso procedimento
riuscì a sigillarlo all'interno del corpo di Masaki. A tener unito il sigillo c'era il reiatsu di
Isshin che di lì a poco “ perse ” i poteri … >>
<< Fammi indovinare … >> l'interruppe Askin stufo di rimanere in silenzio << … adesso
viene quella parte tipica da manga shonen, dove il protagonista, innamorato della migliore
amica, si sente inferiore perché non riesce a proteggerla ? >>
Lui si fermò lanciandogli un'occhiata stupito.
<< Oh … ci hai azzeccato. >>
<< Comunque complimenti ! Una storia molto avvincente … ! Vai avanti ... ! >>
Ginjo abbassò lo sguardo e incamminandosi ricominciò a raccontare.
<< All'epoca ero un ragazzetto, basso e magro … eppure sentivo un grande potere ribollire
in me, un potere che non si decideva a venir fuori. Dovetti aspettare due anni prima che
la soluzione bussasse direttamente alla mia porta sotto le fattezze di Urahara. “ Tu
sei Ginjo Kugo, l'amico di Masaki e … figlio di uno Shinigami “
mi disse con
quell'irritante tono finto ebete “ Sai … i casi come te sono più unici che rari ! Non ho mai
avuto modo di osservare una rarità simile. Nella maggioranza dei casi la Soul Society ha
provveduto a eliminare questi particolari “ essere umani ” … se non l'ha fatto è perché i loro
poteri erano così latenti da non risultare una minaccia. Ma tu sei un caso interessantissimo.
Un grande reiatsu freme silenzioso in te, come grande è il tuo desiderio di proteggere. Gioisci
allora ! Perché ho la soluzione al problema ! Ti avverto però … in lista abbiamo una serie
di effetti collaterali tra cui la morte. Accetti lo stesso ? ”
>>
<< Non si smentisce mai … lo stronzo ... >> commentò Askin a bassa voce.
<< Non ebbi esitazioni e accettai. Qualche giorno dopo all’Urahara Shop, lui mi trapassò
con la Zanpakuto trasferendomi una parte di reiatsu. Inutile dire che il metodo funzionò
alla grande. >>
<< Quindi ora … arriviamo alla parte in cui diventi Sostituto. >>
<< Successe circa due mesi più tardi >> confermò l'altro << venni portato, o meglio scortato
da guardie armate alla Soul Society e il caso venne esaminato sia dal Gotei 13 che dai 46.
Ovviamente dissi di conoscere solo Kisuke e spiegai il metodo tramite cui avevo ricevuto
i poteri. Alla fine si decise per la creazione della carica di Sostituto Shinigami e mi venne
consegnato il Distintivo. I successivi dodici anni furono i più meravigliosi della mia vita
nonostante la lontananza da Masaki. Del resto non potevo fare altrimenti … lei aveva
una famiglia e la mia presenza sarebbe stata solo un pericolo … ma almeno l'avrei protetta. >>
<< Quindi alla fine … hai rinunciato alla donna che amavi ? >>
L'aveva intuito dal modo in cui l'uomo pronunciava il suo nome.
<< Sì … per un periodo l'amai … ma giunti a quell'età … per me era come un libro aperto.
L'amore deve essere anche scoperta ... una continua scoperta … come Kukaku ... >>
<< Beh … su questo mi trovi d'accordo. >>
<< E infine si giunge … >> riprese l'ex-Sostituto dopo una lunghissima pausa << … alla notte
dell'Auswahlen. La notte in cui Masaki morì. >>
A sentirla nominare Askin ricordò quella sera con un misto di nausea e disgusto.
Tutti gli Sternritten e i plotoni più influenti del Wandenreich si erano riuniti nell'immenso
salone del Silbern per assistere all'ascesa purificatrice dell'Imperatore. Nel Mondo Terreno
egli avrebbe attuato l'Auswahlen e recuperato parte dei suoi poteri sottraendoli agli
“ immeritevoli ”. La cerimonia, tanto recitata nella Kaiser Gesang, si era conclusa nel
migliore dei modi ; affiancato da Hashwalth, Yhwach era tornato trionfante salutando
la folla in delirio. Ma Askin, insieme alla Schtzstaffel, aveva notato un dettaglio allarmante :
la divisa sporca di sangue. Qualche ora più tardi Jugram aveva convocato lui e quanti
avevano visto a una riunione segreta. Il volto del Grande Maestro, così gelido e inespressivo,
quella volta era solcato dall'ansia. Egli aveva rivolto ai presenti parole cariche di preoccupazione.

- Subito dopo la Purificazione, Sua Maestà ha percepito la morte di una Quincy non molto distante
dal luogo in cui eravamo, la causa è stata attribuita all'Hollow Grand Fisher. L'avvenimento l'ha
incuriosito, desiderava osservare quella Gemisht mentre veniva divorata. L'anima della giovane
si è dimostrata molto resistente ; dopo lo spezzamento delle catene è fuggita via, rifugiandosi
in un boschetto a circa un chilometro dal luogo del decesso. Arrivati non avvertiamo più la
presenza di Grand Fisher, una volta inoltrati fra gli alberi abbiamo trovato niente meno che
il Sostituto Shinigami. Egli teneva tra le braccia l'anima quasi dissolta della Gemisht. Ho
suggerito a Sua Maestà di ritirarci, ma di risposta … lui ha fatto qualche passo avanti e si è
rivolto all'uomo :
- Quale scena commovente … se posso darti un piccolo consiglio risparmiati la caccia all'Hollow,
perché ... IO SONO LA CAUSA DELLA SUA MORTE ! -
Senza proferire parola lui lo ha attaccato, il suo sguardo … pareva quello di un demone. Fiamme
si sono elevate tutt'attorno e in mezzo a quell'inferno Yhwach ha iniziato a combattere … pure
lui era cambiato ... era felice … godeva dell'improvvisa e feroce lotta … tanto da non accorgersi
della ferita. Alla vista del sangue sono intervenuto infilzando il bastardo al petto. Stavo per
dargli il colpo di grazia, ma Sua Maestà mi ha fermato dicendo che “ potrebbe diventare
interessante in futuro ”
. Francamente ... spero ci pensino tutti quegli Hollow a divorarlo ...
se dovesse sopravvivere sarebbe un problema. -

Improvvisamente ogni cosa fu chiara. Nel mentre Ginjou era rimasto in silenzio, come
se Askin rammentando quei momenti gli stesse risparmiando un'enorme sofferenza.
Per questo sentì la necessità di modulare le parole.
<< Ora ho capito… fu lei, Masaki Kurosaki, a morire quella notte tra le tue braccia ...
la pura vendetta ti ha donato la determinazione per affrontare e uccidere Yhwach. Una
vendetta scaturita da un legame forte e importante. Giunti qui, solo una cosa mi sfugge ...
perché abbandonasti il ruolo di Sostituto ? >>
Dall'Auswahlen infatti, Jugram non ne aveva più fatto parola, se non quando ne aveva
annunciato la cacciata dalla Soul Society.

- Una preoccupazione in meno … inoltre siamo riusciti a rintracciare Grand Fisher. È stato
facile persuaderlo a passare dalla parte giusta. Grazie a lui infetteremo l’Hueco Mundo e sono
già molti gli Adjuchas disposti a unirsi alla nostra causa. Per quanto riguarda il Sostituto
Shinigami mi raccomando … la sua pericolosità non deve trapelare oltre le vostre fila. -


<< Io … mi sentivo un fallito, non ero riuscito a salvarla … io ... che avevo il potere di
proteggere … >> rispose l'uomo, la voce solcata da una lieve tristezza << ... nei mesi
successivi il dubbio e l'ansia cominciarono a divorami, finché non scoprì alcuni segreti
riguardanti la Soul Society e il mio " destino ". Tale scoperta … decretò la mia morte.
Nella fuga uccisi molti Shinigami. Salvato dalla donna che amavo tornai nel Mondo
Terreno e implorai Kisuke di sigillarmi i poteri, non volevo … più saperne niente.
I sette anni successivi furono una discesa nell'Oscurità, la mia anima si distrusse,
consumata dall'odio verso gli Shinigami e dal disprezzo verso me stesso. All'improvviso
un anno fa ricomparve Isshin ... mi spiegò della Guerra imminente, dell'Impero Invisibile,
mi rivelò ... chi avrebbe guidato l'avanzata contro la Soul Society … >> trasse un profondo
respiro e riprese il discorso << … organizzammo un piano. Ichigo non sapeva nulla di
me e, ironia della sorte, rappresentavo l'unica “ minaccia ” prima dello scoppio del conflitto.
Se mi fossi rivelato un pericolo il Gotei 13 sarebbe intervenuto in suo aiuto … mentre io,
morendo, avrei purificato l'anima, cancellato l'odio e riottenuto i poteri. Infine … eccomi
qui ... senza spettri o paure, a rendere felice colei che amo. >>
Nell'ennesimo silenzio Askin comprese che il racconto era finito. Ora il puzzle era completo e
Richiuse quella parte dell'esistenza dentro di sé, questa volta per sempre. Una strana quiete
lo avvolse. Inspirò assaporando l'aria pura di campagna.
<< Waoh … adesso mi è tutto chiaro. Hai avuto una vita intensa non c'è che dire … non
credevo potessi raccontarla a un perfetto sconosciuto. >>
<< … Forse certe cose vengono più facili con gli sconosciuti ... >> disse Ginjo come si fosse
tolto un peso << … oh guarda ! Mi sono dilungato troppo e siamo arrivati a casa ! >>
Concentrato com'era sul discorso, si accorse solo in quel momento di quanta strada
avevano percorso. Si trovavano alla base di una collina, molto distante rispetto alle mura
del Seireitei , il terreno era coperto per la maggior parte da erba alta, spighe e fiori di mille
colori puntellavano il mare verde. Sulla cima sorgeva una casa i cui lati erano abbelliti da
due enormi braccia di pietra, che reggevano uno striscione con su scritto “ Benvenuti al
Palazzo
di Kukaku Shiba ! ”

<< Abiti lì ?!? Molto … ehm … bizzarra come costruzione. >>
<< Un consiglio, non usare certi termini con la padrona di casa, potresti ricevere un bel
pugno in testa … o peggio ... >> lo mise in guardia l'altro e alzò un dito in direzione delle
braccia << … per quanto facciano schifo, loda quegli obbrobri come se fossero le più belle
sculture al mondo. >>
<< Sembri … saperla lunga a riguardo. >>
<< Dillo ai miei bernoccoli >> ribatté Ginjo indicandosi la testa.
<< Ah ! Ah … ! A quanto pare ti piacciono le donne aggressive … >> commentò scherzoso
<< … aspetta … Kukaku Shiba … non sarà parente di Isshin per caso ? >>
<< Sei sveglio, infatti Isshin è suo zio. Ma adesso vieni … sei arrivato fin qui, mi sentirei
maleducato a non offriti nulla. >>
Askin rimase un momento spiazzato. Oltre a essere incredibile quell'uomo era anche
parecchio strano, ma sorprendentemente sentì di potersi fidare, dopo tutto gli aveva
appena raccontato tutta la sua vita.
<< Molto gentile, accetto volentieri. >>
Lo seguì attraverso il sentiero appena visibile tra gli alti fili d'erba. Avvicinandosi la casa
si rivelò più grande del previsto. Era costruita alla tipica maniera giapponese, in legno
col tetto formato da tegole. Dall'interno provenivano due voci, indistinte a causa della
porta chiusa. Come da galateo aspettò fosse il padrone di casa a presentarlo. Intanto che
questi s'avvicinava all'entrata ne approfittò per studiare meglio le insolite statue.
“ In effetti sono proprio orribili. Questa Kukaku ha davvero un pessimo gusto estetico. ”
<< Eccomi tornato Signore ! >> annunciò Ginjo facendo scorrere lo shoji*.
Askin sgranò gli occhi. Davanti a lui si presentava una scena piuttosto … compromettente.
Al centro dell'ingresso-salotto sedeva una donna, l'abbondante seno racchiuso in top rosso
e scollato, le gambe e i fianchi sinuosi coperti da una lunga gonna bianca. Una parte dei
capelli neri arriva quasi al fondo-schiena mentre in cima essi erano corti e ciuffi ribelli
sbucavano qua e là, stretti da una fascia.
<< Ehi ! Potevi almeno bussare prima di entra- >> la donna s'interruppe appena notò il
nuovo ospite insieme … a un paio di occhi gialli.
Sì, perché accanto a Kukaku c'era la Piccola Dea, il corpo leggermente piegato, intenta a
indossare una delle inconfondibili tutine attillate. Intenta appunto : il completo arrivava
giusto all'altezza delle ginocchia. Dalla sua posizione Askin ne ammirò la schiena sensuale,
le gambe sinuose e soprattutto il punto B …
“ Ah … senza quegli odiosi fulmini è ancora più invitante … ”
Per qualche secondo regnò il silenzio totale, infine Yoruichi parlò, la voce agitatissima
mentre finiva di vestirsi in fretta e furia.
<< C-che … cazzo ci fai TU qui ?!? >>
<< Ah … io … >> rispose Askin distogliendo a fatica lo sguardo << … ho solo seguito lui ! >>
<< Quindi ci ho azzeccato ! >> esclamò felice Ginjo posando lo zaino << Sai, è da qualche
giorno che la qui presente Dea Lampo non parla che di un certo ex-Quincy , quindi appena
mi hai detto “ Sono un certo sopravvissuto a una certa guerra ” ho pensato “ Sta a vedere che è
lui ”.
Inoltre come ha detto Yoruichi … quegli occhi viola sono inconfondibili. >>
<< M-mai detta stupidaggine simile !!! >> protestò l'interessata infilandosi gli stivali.
<< Aspetta un attimo … >> disse Askin leggermente confuso << … hai accettato la mia richiesta
solo per trascinarmi fin qui ?!? >>
<< In parte sì ! >> confermò lui << Comunque gli amici di Yoruichi sono anche nostri amici,
vero tesoro ? Oh ! Non vi ho ancora presentato ! Kukaku, lui è Askin, Askin, Kukaku.
Bene ! Già che siamo in tema, tra due Domeniche organizziamo una cena e … >>
Una figura minacciosa comparve dietro il Primo Sostituto. Askin avvertì qualcosa simile a
una folata di vento seguito da un boato. Una nuvola di fumo era comparsa a metà collina.
Diradandosi scoprì il povero Kugo steso a terra e una a dir poco furibonda Kukaku intenta
a prenderlo a calci.
<< COME DIAVOLO TI VENGONO IN MENTE CERTE CRETINATE ?!?!? >>
<< Non preoccuparti … ahi … ! Sto bene … AHI ! >>
<< SCEMO ! DEFICIENTE ! GUARDA CHE FIGURE MI HAI FARE !!! >>
“ Quella è peggio di Yourichi … accidenti … guarda in che razza di situa- ”
<< Attento Askin … ! >> lo avvertì l'uomo sotto la raffica di colpi.
<< Eh ? Cos- ? >>
Una seconda aura ostile gli fece gelare la schiena. Deglutì e voltandosi vide due occhi gialli
saettare verso di lui. L'attimo successivo si ritrovò spiaccicato al suolo, la guancia dolente,
ma non fu quella la prima preoccupazione. Yoruichi l'aveva immobilizzato, le gambe premute
contro le costole, le mani a bloccargli i polsi. Pareva molto arrabbiata, anche se Askin non
seppe bene su cosa concentrasi, se sul viso infuriato o sulle forme particolarmente vicine.
<< Ah … ciao micetta … >>
<< TU-non-hai-visto-nulla … ci siamo capiti ? >>
<< C-come ti ripeto non avevo alcuna intenzione di offen- >>
<< Tu non hai visto niente ! Ah ! E non provare a chiamarmi di nuovo micetta ! >>
Osservandola ne vide l'imbarazzo nascosto dietro la furia implacabile. Allora il timore
sparì sostituito da una tenera ironia.
“ Che divertente … sembra di essere tornato a quando mi prendevi a calci appena mi
avvicinavo … ah ... cos'è questo solletico ? ”
Yoruichi … aveva i capelli sciolti. Lunghi fili dai riflessi blu ricadevano fluenti, bellissimi
ai lati del viso, finendo per accarezzargli l'incavo del collo. Rimase incantato, come se fosse
finito nel più meraviglioso degli incantesimi. Poi senza preavviso un'immagine riaffiorò,
potente. Un'immagine di un'esistenza ormai finita ; lui inerme, in mezzo alle macerie del
Wahrwelt. Nel buio della morte era rimasto immobile tossendo sangue a causa del cuore
riattaccato da Kisuke. All'improvviso aveva avvertito un lieve tepore all'altezza del labbro
e aprendo gli occhi … aveva trovato lei ... nuda, avvolta da una coperta, intenta ad levargli
il sangue con un lembo di stoffa.
E adesso, proprio come allora, un pensiero si fece largo nel suo cuore.
<< Sei bellissima ... >>
<< Cos … co-cosa ti metti a blaterare ora ?!? >> esclamò lei arrossendo.
<< Ops ! Perdonami, devo averlo detto ad alta voce ... >> sussurrò delicato << … comunque
tranquilla Piccola Dea, io non ho visto nulla. >>
In risposta la donna divenne ancora più rossa e involontariamente allentò la presa.
<< A-Askin n-non … >>
<< Bene bene ! Anche voi avete fatto pace ! >>
Alzando lo sguardo trovarono Ginjo in piedi, il volto solcato da lividi. Subito dietro c'era
Kukaku, le braccia conserte, gli occhi abbassati a nascondere un profondo imbarazzo.
<< Gioisci Askin ! Ho convinto la padrona di casa ! >> continuò l'uomo entusiasta << Puoi
venire al nostro splendido banchetto ... sempre se sei libero. >>
Dal silenzio dell'altra, intuì che il metodo doveva essere stato molto “ persuasivo ”. In ogni
caso una domanda sorse spontanea.
<< Ci sarai anche tu, Yoruichi ? >>
La richiesta parve ricordare alla Dea l'equivoca posizione in cui si trovava. S'alzò frettolosa
incrociando le braccia con fare nervoso.
<< Ah ! S-sì ! Ve-verranno pure Ichigo, Isshin, Ganju e … non so bene chi altro ! >>
<< E … ti farebbe piacere se ci fossi anch'io ? >>
Yoruichi parve in difficoltà. Quegli occhi felini, persi nella confusione più totale, erano
incredibilmente teneri.
<< Pe-per me non ci sono problemi ! È Kugo ad averti invitato, mica io ! >>
Felice desiderò abbracciarla ... un semplice abbraccio giusto per ringraziarla.
Ma vuoi la paura di ricevere altri pugni, si limitò a sorridere.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

La sera tanto attesa finalmente arrivò. Kugo con l'aiuto di Ganju allestì un'enorme tavolata
fuori dalla Residenza. Zabuton* finemente decorati vennero posizionati per ogni invitato
mentre una ventina di lanterne rosse furono appese tramite pali ben piantati nel terreno.
Al contrario di loro due, Kukaku era stranamente agitata e qualche ora prima dell'arrivo
degli ospiti si mise in testa di cucinare.
<< Cosa stai facendo ? >> chiese l’ex-Sostituto entrando in cucina.
<< S-sto preparando la tempura ! >> rispose agitandosi dietro ai fornelli.
<< Ecco cos'era questo odore di bruciato … >>
Avvicinandosi trovò una padella in cui verdure annerite navigavano in un mare d'olio.
<< Kukaku la tempura deve friggere pochissimo, inoltre visto che non abbiamo la friggitrice,
devi prendere una pentola bella alta >> precisò aprendo l'alta del mobile affianco.
<< Ooops ! Hai ragione ! Che razza di pasticcio ho combinato … ! >>
<< Tranquilla amore. Ora aggiustiamo tutto. >>
Per quanto l'abitazione fosse tradizionale, la zona della cucina rispecchiava una qualsiasi
casa moderna nel Mondo Terreno, con un lato lungo provvisto di forno, sei fuochi e
lavandino, un grosso tavolo centrale e mobili colmi d'ogni attrezzatura possibile. Cucinare
quindi gli risultava molto più comodo e facile. Era infatti lui a preparare colazioni, cene e
all'occorrenza i pranzi quando non era occupato con l'Accademia. Non per vantarsene,
ma sapeva cucinare piuttosto bene e i suoi piatti facevano la gioia di Kukaku e Ganju.
Riempì la pentola d'olio fino a metà e la mise sul fornello a fuoco basso. Sopra al tavolo lei
aveva già tagliato ( abbastanza rozzamente ) il resto delle verdure, quanto meno la pastella
risultò buona. Intanto che l'olio si scaldava, cominciò a tagliare a striscioline le rimanenti
carote, zucchine e melanzane. L'amata osservava attenta ogni gesto, nonostante ciò una
tensione s’agitava negli occhi verdi.
<< Ehi … come mai siamo così preoccupate ? >>
<< P-perché 'sta domanda improvvisa ? >>
<< Perché ti conosco ... e quando sei turbata cominci a far cose per cui sei … un pochino
negata ecco … >>
<< Verranno più persone del previsto ... >> disse gesticolando nervosa << … inoltre sono
la padrona di casa … è giusto che cucini ... >>
Sorrise comprensivo e la baciò. Colta alla sprovvista Kukaku s'irrigidì e lui ne approfittò
traendola a sé. Fu un bacio lungo e intenso. Quando staccatosi vide le guance velate da un
rossore peccaminoso, per un attimo pensò di mandare all'aria tutto e usare il tavolo in
maniera più intelligente.
<< Non preoccuparti … >> sussurrò dolcemente << … ognuno porterà qualcosa. Ora lascia
fare a me e osserva attentamente. Osservando s'impara come dice il proverbio. >>
<< Ah … ! Sì Kugo ! >>

Un'oretta dopo avevano finito. C'erano le undici porzioni raffreddate di zaru soba* condite
con tempura, gli ayu* infilzati nello spiedo pronti per essere cotti intorno al fuoco, i tre
vassoi pieni di tori dango* e le quattro angurie tagliate a spicchi messi in frigo.
Tra gli invitati la prima ad arrivare fu Yoruichi. Indossava uno yakuta* nero decorato con
fiori di ciliegio e aveva avuto la “ brillante ” idea di portare sei bottiglie di saké*.
<< Mangiando voi uomini reclamate spesso alcol … oh ! E attento a non ferirti ! >> (1) si
giustificò mollandogli di peso i due sacchetti.
<< Di cui due minorenni. Piuttosto vedi tu di non ubriacarti >> replicò lui.
Alle otto giunsero puntuali Rukia e Renji. Lei vestiva un semplice yukata* celeste con obi*
blu marino, mentre il ragazzo un abito sobrio color marrone. Come contributo al banchetto
avevano comprato degli squisiti yakitori* da grigliare.
<< Almeno loro sono coscienziosi … >> mormorò tra se sistemando gli spiedini nel frigo.
Una decina di minuti dopo arrivò il gruppo più folto, composto da Isshin, Ichigo, Orihime
e Chad. Il capofamiglia Kurosaki indossava un'orribile camicia hawaiana tendente al verde
e i pantaloni di lino bianchi uniti a un paio di sandali non miglioravano il quadro. Il figlio
aveva avuto più gusto optando per camicia bianca e jeans chiari. Chad invece sfoggiava il
solito look sportivo ; scarpe da ginnastica, pantaloni larghi grigi, t-shirt bianca e felpa con
cappuccio blu. L'unica a indossare abiti tradizionali era Orhime con uno yukata* rosso
arricchito da obi* color oro e i capelli raccolti, tenuti insieme da mollette floreali.
Li accolse fuori chiamando nel frattempo i due giovani Capitani. Era dalla fine del conflitto
che i tre ragazzi non incontravano gli amici Shinigami, questo era stato uno dei motivi
per cui lui, Kukaku e Isshin avevano organizzato la serata. I saluti tra loro furono quindi
lunghi, calorosi e pieni d'affetto.
<< Ah … complimenti per la camicia >> disse nel mentre canzonando Isshin.
<< Almeno io sono elegante >> si difese lui tirando il collo dell'indumento.
<< Sarebbe stato meglio il completo da Shinigami … così sembri tornato dalle Fiji. >>
<< Uffa … riesci sempre a smontarmi eh ? >>
<< Non sempre Isshin ... >>
S’apprestavano verso l’entrata, se non che una voce li fece voltare.
<< Scu … scusate … spero … di non essere arrivato in ritardo. Accidenti che caldo … ! >>
All'inizio della discesa Askin era piegato in due, le mani poggiate sulle ginocchia in un
leggero fiatone. Se Kugo si meravigliò dell'abbigliamento ( camicia bianca a maniche corte,
pantaloni neri e scarpe di tela semplici davano l'idea d'essere costati non poco ), lo stupore
degli altri fu grande, specie da parte di Ichigo. Il ragazzo ebbe una reazione fin troppo esagerata
e, mentre i due Capitani tentavano di spiegargli il retroscena relativo all'ex-Quincy, con
sorpresa fu Orihime a rompere il ghiaccio.
<< Che bello ! Hai portato qualcosa anche tu ! >> disse indicando le borse ai piedi di Askin.
<< Hime ! Cosa stai facendo ?!? Non ti avvicinare ! >> gridò il giovane nel tentativo di fermarla.
<< Tranquillo Ichigo ... >> rispose raggiungendo l'ultimo arrivato << … allora, cosa hai
portato di buono ? >>
<< Oh ! So-sono dolci … >> rispose Askin, stupito dall'improvviso cambio di scena
<< … ho esagerato come al mio solito, ma visto siamo tanti credo non avanzerà nulla. >>
La ragazza fece una piccola pausa e quando parlò la voce risuonò, chiara e solare come
il suono delle campane.
<< Sei cambiato dal nostro primo incontro. >>
<< EH ?!? >> esclamò l'uomo seguito da quasi tutti i presenti.
<< È vero … ci siamo visti sono una volta e di sfuggita però … il tuo sguardo è diverso …
sei felice e quei dolci saranno sicuramente deliziosi. >>
Kugo vide la tensione abbandonare l'ex-Sternritter e non solo ; grazie alle coraggiose
parole di Orihime tutti si rasserenarono, nonostante Ichigo continuasse a essere un po'
diffidente, salutando l'ultimo arrivato e interrogandolo circa le sue leccornie.
<< Ho preparato biscotti con la marmellata di ciliegie e due tipici dolci tedeschi : le strauben,
delle specie di frittelle e Sachertorte al cioccolato fondente. Si va dal leggero al pesante … ! >>
<< Ehi Askin ! Se continui così va a finire che li divoriamo qui sul posto ... >> disse Kugo
avvicinandosi << … dammi pure, porto tutto in cucina. La torta va in frigo per caso ? >>
<< Ah sì grazie Kugo … però no, la Sacher lasciala fuori. >>
Tornato guidò tutti al tavolo dove Kukaku e Yoruichi avevano già preso posto, la prima a
capotavola la seconda alla sua sinistra, insieme a Ganju seduto qualche posto più in là.
La Dea Lampo s'agitò vedendo Askin, agitazione che divenne più palpabile appena questi
le chiese se poteva sedersi vicino a lei.
<< Avanti Yoruichi … >> fece eco prendendo posto affianco a Kukaku << … in fondo sei
l'unica che conosce bene. >>
L'amata lanciò un'occhiata funerea, ma lui la ignorò gustandosi l'espressione impacciata
dell'amica.
<< Va bene ... puoi sederti. >>
<< Ah … ! Grazie mille Piccola Dea, davvero gentile ! >> disse lui con un piccolo inchino.
“ Come si dice … una piccola spinta non fa mai male ” pensò versando il sakè nel sakazuki*.
Si focalizzò su Isshin che, nel frattempo, aveva preso posto come il resto degli invitati, e
sui piatti che Koganehiko e Shiroganehiko stavano cominciando a servire.
La cena fu di quanto più festoso e rilassante si potesse immaginare. Ogni piatto dal primo
all'ultimo scaldò i cuori diffondendo serenità e allegria. In tutto quel rimescolarsi di dolci
emozioni, non gli sfuggì l'intesa tra Rukia e Renji e quella più lieve tra Ichigo e Orihime.
" Si stanno avvicinando ... sono contento … però … cosa ti turba, Ichigo ? ”
Una strana aura circondava infatti il giovane Kurosaki, un'aura che il Secondo Sostituto
faceva ben attenzione a non far trapelare. L'aveva notata fin da subito, soprattutto dopo la
disputa riguardo Askin ... ostile, scura, carica di dubbi e ansie. Osservandolo rammentò
la battaglia contro Yhwach, l'iniziale freddezza con cui l'aveva trattato, la consegna della
croce di Masaki, l'atto finale in cui insieme l’aveva ucciso il mostro trapassandolo da parte
a parte, logori di sangue e allo stremo delle forze.
“ Lo immaginavo … hai ancora bisogno di risposte … e solo io posso dartele. ”
Così quando le prime stelle comparvero nel cielo e le lanterne furono accese, lo prese da
parte insieme a Isshin. Le portate principali erano state servite e ora tutti si stavano
rilassando in attesa dei dolci. Ganju, Renji e Chad discutevano su quale fosse il modo più
veloce e salutare per allenare i muscoli delle braccia, a tratti Rukia li ascoltava, ma per la
maggior parte rivolgeva l'attenzione su Orihime, intenta a farsi spiegare da Askin quale
fosse il metodo migliore per cucinare una torta.
<< Lavoro in una panetteria e a volte cucino dolci, ma sempre quelli tradizionali come ad
esempio i dango*. Il quindici Ichigo compie gli anni e vorrei preparagli una bella torta … >>
spiegò appena lo vide allontanarsi << … a lui servirebbe tanto ... >>
A meno d'un metro Kukaku e Yoruichi parlavano a bassa voce per cui non riuscì a capire
quale fosse l'argomento della discussione, di certo non gli sfuggirono alcuni sguardi fugaci
lanciati dalla Dea al vicino.
Dopo la rapida panoramica raggiunse padre e figlio conducendoli sul lato nord-ovest della
collina, al limitare del bosco. Arrivato, si sedette poggiando la schiena su di un tronco, la cui
grande infossatura creava una rientranza simile a una conca. Il fusto apparteneva a un albero
molto speciale …
“ All'epoca in cui ero Sostituto … quanti pomeriggi abbiamo passato sotto queste fronde a
baciarci ? Eh Kukaku ? … “
<< Ginjo … >>
<< Oh … ! Scusami Ichigo, ero sovrappensiero. >>
Seduto sull’erba, il ragazzo parve incerto su come continuare ; i gomiti poggiati sulle
ginocchia ebbero un fremito mentre le iridi non osavano incrociare il suo sguardo.
<< Potresti cominciare dandogli del tu >> suggerì Isshin in piedi poco distante, la sigaretta
accesa a illuminare debolmente il volto.
<< … Immagino tuo padre ti abbia raccontato tutto. >>
<< Si … qualche settimana dopo la fine della guerra ... >> e con un enorme sforzo aggiunse
<< … Kugo tu … eri amico di mia madre ... >>
<< Ci incontrammo la prima volta da bambini … si la conoscevo ... meglio di chiunque
altro >> rispose senza esitazioni.
Nel silenzio che seguì osservò alcune lucciole danzare tra l'erba alba ai margini del bosco.
Riportò lo sguardo su Ichigo. La tristezza e la frustrazione avevano preso il sopravento in
un'espressione che tanto gli ricordò Masaki. Stava per parlare quando lui fece qualcosa di
assolutamente inaspettato. S'inchinò, la testa premuta contro le mani a terra, la voce rotta
da un singhiozzo crescente.
<< E dire l'avevi pure detto al nostro primo incontro … di conoscere i segreti della famiglia
Kurosaki. Sono stato un' idiota … dopo la tua morte non ho chiesto nulla ... nè al Gotei 13
nè al vecchio … avevo paura …. paura di sapere le mie origini … ho sempre rimandato ...
sempre ... finché la verità non è diventata inevitabile … allora … quando ho riforgiato
Zangestu … allora … quando mi hai consegnato la croce di mia madre … ogni cosa è stata
chiara … e … e … >>
<< Non fartene una colpa >> lo interruppe calmo << per il piano che avevano congegnato,
quelli erano gli unici momenti in cui potevi sapere … a seguito dalla rottura di Zangetsu e
dopo la morte di Yhwach. >>
<< Ah … sono stato ... molto irrispettoso nei tuoi confronti … >> mormorò il ragazzo
indifferente all’ultima frase.
<< Non dire così, hai seppellito il mio corpo nel Mondo Terreno … e poi tutti noi abbiamo
delle colpe grandi e piccole. La mia fu credere che tutti gli Shinigami fossero uguali.
Grazie a te ho liberato il cuore dell'odio, ho visto la Soul Society … la Soul Society che tu
sei riuscito a cambiare e soprattutto … ho potuto riconciliarmi con Kukaku. Senza di te e
Isshin non avrei ottenuto il potere in grado di sconfiggere quel mostro. >>
<< Io … ti ho … >> ripeté Ichigo sull'orlo del pianto.
<< Ero disposto a morire pur di salvare il figlio di Masaki, anche se ciò significava
ingannare, raccontare bugie su bugie, mentire a tutti fino all'ultimo istante. Se non ci fosse
stato il potere di Tsukishima avrei avuto più difficoltà ... dopo anni senza vederti troppe
volte ho desiderato raccontarti la verità. Questo compito però spettava a tuo padre. E come
ti ripeto non mi hai ucciso, mi hai salvato Ichigo ... e io, a mia volta, ho fatto lo stesso. >>
Senza cambiar posizione il giovane si chiuse in una profonda riflessione e pian piano
i singhiozzi cessarono. In ogni caso non aveva intenzione di mettergli fretta.
<< Ultimamente … mi sento così confuso … >> mormorò a certo punto quasi rivolto a se
stesso << … adesso che ogni pericolo è passato … non so se vale la pena continuare a
essere Sostituto … io sono vivo … nella mia vita ci sono altre preoccupazioni, altri pensieri
… l'ultimo anno di superiori, il diploma … l'università … Hime … portare avanti questa
doppia esistenza … io davvero … non lo so … >>
Kugo trasse un profondo sospiro riportando l'attenzione verso il banchetto, verso
quell'insieme di voci gioiose … e per un attimo la risata di Orihime riecheggiò nell'aria.

- È strano Ku-chan … -

Una frase lontana si fece largo nella mente. Socchiudendo gli occhi rivide tutto ; il parco in
una fresca giornata di metà primavera, loro due seduti su una panchina, Masaki … le mani
poggiate sul pancione.

- Cosa è strano ? -
- … Sentire un'altra vita vita crescere dentro di te … è bello ... ma anche stranissimo … -
- Deve essere … una sensazione unica … -
- Sì … lo è. -
- Con Isshin avete già deciso il nome ? -
- Lo chiameremo … Ichigo. -
- Fra-fragola ?!? Curioso … beh in effetti a te piacciono molto, anche se -
- Ah ! Aahh … ! No ! Non “ fragola ” … ! Lo scriveremo come “ Colui che protegge. ”-
- Oh ! P-perdonami ! I-in questo caso il discorso cambia …! -
- … Se avremo altri figli, lui dovrà impegnarsi a proteggerli. Proteggerli in un mondo normale ... -


<< Sai ... >> sussurrò tornando a guardare Ichigo << … pochi mesi prima della tua nascita,
Masaki mi confessò che non avrebbe più cacciato Hollow. Lei ... rinunciò alla sua esistenza
spirituale, al suo essere Quincy … lo fece per proteggerti. Tu puoi fare lo stesso per Orihime
e i tuoi amici. La scelta spetta solo a te. >>
Qualche minuto e Ichigo si mise in ginocchio, nelle iridi brillava una ritrovata serenità.
<< Ah … te ne sei accorto ? >>
<< È una ragazza in gamba. Sarai felice con lei. >>
<< Sì … lo so. Grazie ... >>
<< Uh ? E di cosa ? >> chiese facendo spallucce.
<< Per tutto. Ora … ho capito. >>
<< Naah … ! I miei sono semplici consigli. Sta a te decidere se seguirli o meno. >>
<< … Ne farò tesoro. Kugo io … ti auguro tanta felicità, a te e a Kukaku. >>
<< Anche a te … qualsiasi strada deciderai di percorrere. Appena sarà possibile verremo a
trovarvi, lei e Ganju sono ansiosi di conoscere le loro cuginette. >>
<< Non vedo l'ora ... sarà una bellissima ... giornata ...ne sono sicuro. >>
Il ragazzo s'alzò asciugandosi gli occhi col dorso della mano, lanciò uno sguardo al padre
e salutò entrambi con un breve inchino avviandosi poi in direzione della tavolata.
<< Oh ! Quasi mi dimenticavo ! Ho incontrato Tsukishima qualche giorno fa, adesso
lavora part-time in un ristorante e frequenta l'Università di Lettere. Ti saluta tanto. >>
<< Ah … grazie per avermelo detto ! Andrò a trovarlo il prima possibile. >>
Osservandolo risalire la collina, un pensiero lo colse dolce e affettuoso.
“ Cresci Ichigo … vivi, sii felice, innamorati. Masaki desiderava solo questo. Tsukishima …
sono fiero di te … alla fine ... sei riuscito a percorre la tua strada insieme agli altri … ”
Non appena il giovane si riunì agli altri, Isshin si fece avanti offrendogli una sigaretta dal
pacchetto mezzo vuoto.
<< Complimenti … sei stato più sintetico del solito >> commentò sedendosi.
<< Ho smesso anni fa, dovresti ricordartelo. >>
<< Perché l'hai presa allora ? >>
<< Mai rifiutare un regalo. Accendino ? >>
Accese la sigaretta e un sottile fumo prese a danzare sulla punta infuocata. Inspirò
profondamente ed essa si fece più rossa mentre il fumo defluiva nei polmoni lasciando
una lieve sensazione di leggerezza. Lo espirò in una botta sola, come da vecchia abitudine.
<< Così la finisci subito ... ! >> fece notare l'altro.
<< Colpa tua ... fumi sempre marche del cavolo >> disse in una smorfia.
<< Ehi ! Sono Malboro ! >>
<< Naah … ! La prossima volta porta le Chesterfield … >>
<< Parla l'intenditore che aveva smesso ... ! >>
Per un po' nessuno disse nulla. Immersi nell'aria estiva si godettero le rispettive sigarette,
come ai vecchi tempi quando s'incontravano in un bar, lui portando notizie di Kukaku e
Ganju, Isshin raccontando gli ultimi aneddoti di famiglia. Proprio come allora una lieve
tensione aleggiava tra loro ; a distanza di anni l’Ex-Capitano non aveva ancora compreso
il suo rapporto con Masaki e probabilmente non ci sarebbe mai riuscito.
<< Grazie per Ichigo >> esordì a metà sigaretta.
<< Di nulla … tu come va coi poteri ? Li stai recuperando ? >>
<< Più o meno … ci vorrà ancora qualche mesetto … >>
<< Uhm … >> fece gettando via il fumo e osservandolo mentre si dissolveva << … e dimmi
… la tiene sempre con se ? >>
<< Sì … è grazie alla croce di Masaki se ora la Zangetsu è veramente completa … croce che tu hai
custodito per otto anni ... >>
In quelle ultime parole Kugo percepì invidia. Ma resistette alla frecciatina … se avesse
ceduto quell'immagine sarebbe riemersa dalle nebbie del passato, portando con sè un
dolore e una tristezza senza nome. L'immagine di lei ... in un’ultima lontana notte d’estate.
<< Già … e un giorno dovrò menarti. Sappilo. >>
<< Oh ! Pensavo l'avessi dimenticato ! >> ammise l'uomo grattandosi la nuca.
Kugo socchiuse gli occhi e un ricordo riaffiorò rabbioso : la tomba di Masaki, il temporale,
la lite, i pugni di Isshin, lacrime confuse nella pioggia ...
<< No, non l'ho dimenticato … >> replicò duro spegnendo la sigaretta nel terreno << …
solo che al momento non è fra le mie priorità. >>
L'altro lo fissò intensamente, infine, quasi fosse conscio di non poter sfuggire a quel destino,
sorrise amaro.
<< Mi farò trovare pronto >> promise dandogli una pacca sulla spalla.
Senza aggiungere altro tornarono alla tavolata. Giunti in cima rimasero a bocca aperta ; gli
altri erano già intenti a gustarsi i dolci leccandosi i baffi come gatti golosi.
<< Ehi cos'è questa storia ?!? >> protestò scherzoso.
<< Ginjo-san ! Signor Kurosaki ! Venite presto ! Questa Sacher … è la fine del mondo ! >>
disse Orihime con la bocca tutta sporca di cioccolato.
<< Non l'avevo mai assaggiata ... veramente ottima … >> aggiunse Ichigo vicino a lei << …
complimenti Askin. >>
<< Forse un pochino pesante>> intervenne Ganju che già aveva spazzolato il piatto.
<< Vi avevo avvertito, non era un dolce leggero ... >> precisò allegro il cuoco << … e tu cosa
ne pensi, Yoruichi ? >>
<< … Non è male >> rispose la Dea a sguardo basso.
“ Sbaglio o è leggermente ubriaca ? ” pensò sedendosi e addentando la propria fetta.
Un'esplosione di morbidezza al gusto di cioccolato invase la bocca.
<< Accidenti quanto è buona … ! Complimenti, davvero ! >>
<< Ehi ! Se dite ancora qualcosa giuro che aprirò una pasticceria … ! >>
Così in una risata contagiosa la serata s'avvio alla fine ; verso mezzanotte il quartetto del
Mondo Terreno sparì dietro al Senkaimon salutandoli affettuosamente, poco dopo anche
Ganju, Rukia e Renji tornarono verso casa. Infine, più o meno all'una, Askin e una
leggermente brilla Dea Tuono scomparvero nella notte illuminata dalle stelle.
<< Speriamo non succeda nulla … >> mormorò Kukaku mentre sparecchiavano.
<< Non credo ci sia da preoccuparsi, amore mio. >>
<< … Nonostante le mie parole Yoruichi continua a essere … parecchio turbata. >>
Kugo sospirò. Dopo giorni passati ad ascoltare le solfe della gatta, la questione gli era fin
troppo chiara, ma per ora aveva preferito non intromettersi, onde preservare il proprio
equilibrio mentale.
<< Voi donne vi fate troppi castelli in aria. Ogni volta vi sfugge la soluzione più semplice. >>
<< Davvero ? Illuminami allora … ! >> chiese la compagna provocatoria.
Alzò lo sguardo. Lei era lì, le spalle rivolte al tavolo … lo spacco della gonna lasciava
intravvedere la gamba e il fianco sensuali. Erano però il seno raccolto in un top scollatissimo
e le guance macchiate da un lieve rossore a renderla provocante all'inverosimile. La cena
era stata bellissima e stancante allo stesso tempo, sopratutto a causa della parentesi con
Ichigo e Isshin. Adesso un solo pensiero gli frullava nella testa e il mobile dietro Kukaku
capitò a fagiolo facendo riecheggiare la fantasia del pomeriggio.
Si mise in ginocchio avvicinandosi al collo.
<< Diciamo che … non mi dispiacerebbe se concludessero la serata in maniera più …
piccante. >>
<< Co-come ti vengono in mente cert- >>
La zittì con un bacio impetuoso, per dopo spingerla indietro fino a sdraiarla sopra l'asse.
Ne cercò la lingua frenetico, ma il bacio fu breve. Sciolto l'iniziale contatto prese ad
accarezzare le gambe finite intorno al suo bacino, calmo e paziente ... perché più lento
arrivava più il piacere sarebbe stato intenso.
<< Non vedo il problema ... >> disse in un sussurro caldo << … per tutta la sera non ha fatto
che mangiarselo con gli occhi. Askin è un bell'uomo, simpatico, bravo a cucinare …
scommetto che sotto-sotto non vede l'ora di sbottonargli i pantaloni. >>
Kukaku lo guardò male, ma la rabbia durò un secondo. Sentendo i seni contro il suo
petto inclinò il capo scrutandolo in un'espressione teneramente lasciva. Lui sorrise
cominciando a massaggiarla e non ci volle molto prima che cominciasse ad ansimare ;
gemiti sommessi a celare un crescente e peccaminoso desiderio.
<< Credi … non l'abbia vista ?!? Però l-le questioni di cuore non ... si risolvano con quello
… ah ... come fate voi uomini. Lei … dovrà prendere una decisione prima o poi ... ah … in
ogni caso … trovo ingiusto intromettersi … in questo modo … aah ! ... >>
<< Non mi sto intromettendo ... do solo una piccola spinta quando serve. >>
<< Ahh … compreso il non invitare Kisuke ? >>
<< Anche l'avessi fatto avrebbe rifiutato, sai com'è fatto … mia Piccola Kukaku. >>
<< Ah … Kugo … ho la sensazione che tu lo stia evitando … >>
Un'osservazione all'apparenza innocua si tramutò in una spina nel fianco. In un attimo
tutta l'eccitazione sparì. Tolse le mani dai seni e la fissò serio, come non mai.
<< … Lo evito perché lo trovo irritante, tutto qui. >>
Kukaku sgranò gli occhi e in essi intravvedeva già un profondo rammarico.
<< Ma ... devi molto a lui … dopo la sconfitta di Aizen, è rimasto nel Mondo Terreno solo
per te … >>
<< Gli devo molto … questo non posso negarlo ; mi donò i poteri, m'insegnò a legarmi
alla zanpakuto … fu un buon mentore … però ... >>
Forse era meglio lasciar cadere il discorso, ma ormai il dado era tratto. La mente vagò
persa in ricordi lontani, ma dove Kisuke compariva costantemente, fastidioso e snervante
come una mosca.
<< Il suo è un falso aiuto, un aiuto che ti obbligherà prima o poi a fare il lavoro sporco ... >>
continuò a pugni stretti << … l'aver nascosto Hogyoku dentro Rukia, mandato Ichigo a
salvarla … gli esempi sono fin troppi … vuoi metterla sul personale ? Quando arrivai al
Rukongai da semplice “ anima”, lui venne ad accertarsi che nessuno del Gotei 13 fosse
sulle mie tracce e mi spiegò un paio di cosette … bisognava considerare un'eventuale morte
del Soul King e ... se tale scenario si fosse avverato … io sarei stato fondamentale per non
far crollare il mondo su stesso … io … il suo primo allievo. Tsk ! Il giochetto dei mille
scenari … l'ha fatto pure con te … >>
<< … D-di cosa parli ? >> domandò Kukaku in un fil di voce.
<< Lo rivelò in quell'occasione … così, tra una battuta e l'altra, manco fosse una stupida
barzelletta ! >> ringhiò stringendo i pugni << La prima volta che Ichigo ottenne i poteri ...
una sera venne qui e ti raccontò ogni cosa … di me e di come mi ero ridotto ! >>
Lei tremò distogliendo lo sguardo, un tremito appena percettibile che non sfuggì al suo
occhio attento.
<< Sì … e ne fui felice. Finalmente dopo anni di silenzio avevo tue notizie … e al tempo
stesso provai un dolore immenso … di nuovo … non potevo far nulla per salvarti … e quelle
notizie divennero il debito nei suoi confronti ... >>
<< … Lui è così, ti tende la mano, quando in realtà non fa che legarti al guinzaglio pronto
a sfruttarti alla prima occasione utile. Peccato ci abbia messo anni per capirlo … >>
In quelle ultime parole la rabbia scomparve. Ma se da un lato si sentiva più calmo,
dall'altro avvertiva di aver commesso un terribile errore ; esprimendo il proprio giudizio
su Kisuke aveva scavato in profondità, facendo rivivere a Kukaku momenti dolorosi.
La strinse ... nella speranza di farle dimenticare tutto.
<< … Perdonami. Non … non dovevo dire certe cose … non ora ... >>
<< No ... sono stata io a cominciare il discorso, scusami tu amore ... >> ammise ricambiando
l'abbracciò << … sai neanch'io lo sopporto per lo stesso motivo. Ma Yoruichi lo ama …
quindi mi sono sempre frenata dall'esprimere certi giudizi. >>
<< Uhm … ora non pensiamoci. >>
<< Sì … giusto … >>
Senza preavviso lo baciò aggrappandosi con forza alle sue spalle. Trascinato in una danza
bollente avvertì l'eccitazione annebbiargli il cervello. Felice, dimenticò ogni cosa e liberò
i seni dalla prigione del top facendoli rimbalzare sopra lo stretto tessuto. Alzò il busto
in modo da gustarsi la visione di quel corpo perfetto, i cui contorni risplendevano sotto
la debole luce rossa delle lanterne, come il più prezioso dei tesori.
<< Ah … ! Ku-Kugo aspetta … ! Davvero vuoi … farlo sul tavolo ? >>
<< Adoro coccolarti in posti nuovi, dovresti saperlo ormai. Uhm … si dà il caso abbia
ancora fame ... >>
Così dicendo iniziò a leccare i capezzoli. Immergendosi in un piacere via via più intenso,
la testa divenne leggera, il calore aumentò e l'erezione crebbe. Continuò, finché le dita di
Kukaku s'insinuarono fra i capelli.
<< Ah … mettiti in ginocchio … voglio … coccolarti un po' io adesso ... >>
Non se lo fece ripetere due volte.
La giornata poteva dirsi felicemente conclusa.


Renji era nervoso, anche se cercava di non darlo a vedere. Tale agitazione aveva un nome :
Ichigo. Non che l'amico avesse fatto chissà cosa, anzi era felice d'averlo rivisto, l'averne
constatato l'ottimo stato di salute e soprattutto l'intesa con Orihime. A irritarlo erano stati
i discorsi con Rukia, il modo in cui lei gli aveva sorriso. Gelosia ?
Sì, un'inutile gelosia che a ogni passo cresceva incontrollata rodendo il cervello come un
tarlo col legno. Alla fine un dubbio prese forma.
“ A lei … è mai piaciuto Ichigo ? ”
Quel pensiero risuonò pesante e sgranando gli occhi riportò l'attenzione sull'amata.
Rukia camminava poco più avanti. Le gambe immerse nell'alta erba argentea, i capelli
mossi dalla brezza e l'abito risplendente nel buio della notte, la rendevano simile a un raro
fiore notturno. La voce risuonava felice mentre commentava la splendida serata. Era così
rilassata … forse non era il caso di rovinare tutto per una sciocchezza simile, ma il bisogno
di risposte fu troppo forte e appena sentì pronunciare quel nome, le parole uscirono,
cariche d'astio.
<< Rukia tu … tu hai mai provato qualcosa per Ichigo ? >>
Lei si bloccò interrompendo il discorso e dopo attimi che parvero interminabili si voltò.
Nei magnifici occhi blu brillava la confusione insieme a una strana consapevolezza, come se
in fondo si fosse aspettata proprio quella domanda.
<< Perché me lo chiedi ? >> domandò calma e senza timore.
<< Non lo so … però ecco … voglio saperlo. >>
Inaspettatamente la vide sospirare e alzar lo sguardo al cielo.
<< Sai Ichigo … mi ha sempre ricordato Kaien … >> cominciò con voce tinta di malinconia
<< … forse se non ci fosse stata questa somiglianza ... quella notte avrei esitato a salvarlo ...
e anche salvandolo non mi sarei affezionata a lui come lo sono ora. Kaien era una persona
speciale … e ripensando adesso nel mio rapporto con lui c’era anche quella stupida
infatuazione da adolescente, un'adolescente innamorata di un uomo sposato. Ichigo … è
e rimarrà il mio migliore amico. È grazie a lui se noi ci siamo pian piano riavvicinati.
Tu sei diverso Renji … un sentimento del genere non potrei riservarlo a nessun altro uomo. >>
Le ultime parole furono come una dolce brezza, una dolce brezza che rasserenò il suo
animo. L'iniziale felicità però lasciò presto spazio alla frustrazione e alla vergogna.
Quell'assurda richiesta … non aveva messo in discussione la loro relazione ?
" Sì ... è grazie a lui se ci siamo riavvicinati ... lo dissi io stesso in quel tunnel oscuro ...
prima dello scontro contro Yhwach ... accidenti ! Come ho fatto a dimenticarlo ?!? "
Strinse i pugni distogliendo lo sguardo da quel viso sincero e maturo.
<< Perdonami … non avrei dovuto chiederti una sciocchezza simile. >>
Nel silenzio rotto soltanto dal canto dei grilli, la udì avvicinarsi e i suoi piedi, così piccoli e
teneri, fecero la loro comparsa a meno di un metro da lui. Nonostante questo, la vergogna
era ancora troppo forte e gli impediva la benchè minima reazione.
<< Sono contenta invece. >>
<< Co-come ?!? >> esclamò stupito tornando a guardarla.
<< Dentro di me ... >> disse Rukia, una mano poggiata sul petto << … c'era un cassetto, un
cassetto che volevo assolutamente chiudere, ma per quando mi sforzassi non ci riuscivo.
Tu mi ha dato forza. Ora mi sento più matura, più sicura … e voglio continuare a esserlo …
insieme a te. >>
Rimase senza parole, mai si sarebbe immaginato un risvolto del genere.
La guardò perdendosi nel blu dei suoi occhi. In quel mare bellissimo la pace arrivò, potente
e inaspettata, portando con sé un solo desiderio. L'abbracciò, stringendola forte come mai
prima d'allora.
<< R … Renji ! Così mi stritoli … ! >>
<< Ti amo Rukia >> e mentre lo diceva il cuore esplose di gioia, o forse era una sensazione
più intensa, sconosciuta e ancora senza nome.
<< Renji … anch’io … anch’io ti amo ... >> sussurrò lei abbracciandolo a sua volta.
A lungo stettero immobili, coccolati dalla brezza notturna e dal tepore dei loro corpi, infine
quasi all'unisono si baciarono. Renji non desiderò che fermare quel momento continuando
a sfiorare all'infinito le sue piccole, calde e soffici labbra. In fondo, si trattava del loro
primo bacio.


Poche volte era stata così ubriaca. Quando capitava di solito era a causa del latte, ma il latte
era riservato ai momenti personali, non certo se si doveva portare un pensiero a una cena.
A parte ciò l'essersi scolata quasi una bottiglia di saké* non era stata, come si dice, una
buona idea. Camminava nella notte, il passo pesante e barcollante, le guance bollenti.
In questo stato precario ogni tanto provava a pensare, ma le parole sfuggivano veloci,
era come cercar di prendere dei pesci a mani nude, pesci che nuotavano nel suo cervello
divenuto un mare soffice e inconsistente.
<< Yoruichi … >>
Una voce la chiamò alle sue spalle, preoccupata e dolce al tempo stesso. Controvoglia e a
fatica riuscì ad articolare una frase, indirizzandola verso la causa principale della sbornia.
<< Che vuoi ?!? >>
<< Stai barcollando lo sai ? >>
<< Che rabbia ! Saarò libera di bar … collare coome mi pare e piace ! >> sbraitò voltandosi.
Il brusco movimento le fece perdere l'equilibrio. Il mondo vorticò su se stesso fermandosi
all'improvviso. Si ritrovò a pochi centimetri dal suolo e l'attimo dopo avvertì qualcosa
stretto intorno alla vita.
<< Non lo metto in dubbio, ma se continui così rischi di farti male. >>
La sua voce … era così vicina. Scosse la testa nella speranza di riacquistare un minimo di
lucidità. In un goffo tentativo di ribellione si sentì afferrare, questa volta attorno alle spalle
e sotto le ginocchia. Subito dopo il mondo vorticò, ma in senso opposto.
<< Ecco fatto, ora sei al sicuro. Oh … sei leggera come una piuma ! >>
<< Ah ! M-ma cosa… ?!? >>
Fu come essere catapultata in un incubo … Askin … la stava tenendo in braccio.
L'imbarazzo fu così forte da coprire per qualche attimo l'effetto dell'alcol. Allarmata alzò
lo sguardo. Lui era lì, sorridente con quei ... dannati occhi viola e quel maledetto profumo
al muschio bianco. Il cuore accelerò incontrollato costringendola ad abbassare il capo.
Inconsciamente desiderò trovarsi in un altro posto, lontano da tutti, specie da lui.
<< Me-mettimi giù !!! >>
<< Sta tranquilla, mica ti mangio ! >> ribatté lui ironico stringendola ancora << Il galateo
impone d'aiutare sempre una donna, specie se è molto bella, mi permetto d'aggiungere.
Finché la sbornia non sarà passata rimarrai qui … dopo ti lascio andare. >>
Rimase interdetta, ma in un barlume di coscienza si rese conto di non poter continuare,
a meno di non voler concludere la serata raggomitolata in mezzo all'erba.
<< O-okay … giu-giuri ? >>
<< Certo, non sono il tipo d’uomo da rimangiarsi le promesse >> le disse lui incamminandosi.
Seguì un silenzio imbarazzante, almeno per lei. Dopo un po', non seppe dire quanto,
Askin iniziò a canticchiare uno strano motivetto.
<< Jâ enwil ich niemer des eralten,
swenne ichi si sihe, mir sî von herzen vol …
>>(2)
“ La voce … è completamente diversa … è più bassa e calda ... ”pensò infossandosi su se
stessa “... e … pure irritante ! ”
<< Co … cosa vuol dire ? >> domandò nella speranza di farlo smettere.
<< … Si tratta di una poesia … >> rispose lui con una goccia di malinconia << … una poesia
antica, scritta molto tempo fa nel mio paese, purtroppo ricordo solo questo pezzetto. >>
<< E … cosa ssignifica ? >>
<< Se-gre-to ! >>
Subito dopo la testa divenne pesante, un turbinio alcolico l'attraversò facendole perdere
ogni interesse per l'argomento, quanto meno Askin non riprese a cantare. Assaporando
un po' di tranquillità socchiuse gli occhi e poggiò il capo intorpidito contro il suo petto.
Lentamente un tepore la avvolse e per poco non s'addormentò. A impedirle di cadere tra le
braccia di Morfeo fu un suono profondo e ritmico.
Thum-Thum ! ...Thum-Thum !
“ Ah … ! Questo … è il suo cuore … ah … che strano … è … rilassante … ”
Sollevò le palpebre e prese a osservarlo con la coda dell'occhio.
Askin era persino più bello sotto la luce delle stelle. I contorni del viso risplendevano
avvolti da una debole luce argentea, le iridi viola brillavano intense e serene, i capelli neri
erano resi più affascinati da sottili riflessi blu. Ogni singolo dettaglio era reso ancora più
incantevole, ancora più sensuale. Sensuale …. non avrebbe mai creduto di poterlo pensare
nei confronti di un altro uomo ...
<< È … strano … >>
<< Uh ? Cosa Piccola Dea ? >>
<< Ah ! No ! Sta-stavo riflettendo … so-sono passati solo 4 mesi … da quando abbiamo
combattuto … e … >>
<< È strano che adesso ti stia portando in braccio come una principessa ? >>
<< S-sì … ! Volevo dire … questo … >>
<< Ah ! Ah ! In effetti è vero ! >> confermò rivolgendole il più luminoso dei sorrisi << E al
tempo stesso … lo trovo molto bello >> concluse tornando a guardare avanti.
Per qualche ragione continuò a fissarlo e a nulla valsero i tentativi della coscienza di farla
smettere. Era come caduta dentro un incantesimo, un incantesimo dal sapore alcolico e
maledettamente attraente.
“ Lui … è sempre gentile, io invece … mi sono comportata da stupida … specie ‘sta sera
… manco fossi una ragazzina alla prima cotta … ”
“ Ci stai pensando troppo ! ” gridò la coscienza.
“ Forse … ma non m'importa … ”
“ Dovresti pensare a Kisuke …! Pensare all'onore del Casato ! ”
“ Ora voglio solo … solo … ”
Mosse la mano sinistra … fino a sfiorargli la guancia. A quell'improvviso contatto Askin
sgranò gli occhi bloccandosi di botto, ma lei, attirata com’era dalla pelle, non ci badò.
“ Ah … è calda e … morbida … chissà se pure le labbra lo sono … ”
<< Yo-Yoruichi ... ? Cosa stai … ? >>
Successe in pochi secondi. Una violenta scossa elettrica percorse la spina dorsale, l'aria si
frantumò sotto piccole scintille e il mondo ... diventò buio.


- I progressi cominciano a vedersi Yoruichi ! -
- Già ! Ora riesco a rimanere cosciente per quasi dieci minuti … ! Anche se … -
- Cosa ? -
- Nah ! Niente, una sciocchezza, Kisuke mi ha avvertito qualche giorno fa, ha detto potrebbero
esserci effetti collaterali ... come trasformazioni improvvise e incontrollate. -
- Davvero ?!? E quando dovrebbero manifestarsi questi … effetti collaterali ? -
- Beh sai com'è fatto, certi dettagli adora tenerli per sé ! -


Kukaku ricordò il discorso all’improvviso e nel momento meno opportuno. Kugo era
dentro di lei e a ogni spinta le regalava intense scosse di piacere.
Quasi avesse percepito la piccola distrazione, lui le premette le mani sulla schiena facendola
incarnare ancora di più. La penetrò di nuovo, più profondamente, più intensamente,
piegandosi su di lei e facendole sentire il proprio respiro perso nell'estasi. Kukaku gemette
allargando le gambe in modo da offrirgli più spazio. Così, in una successione di spinte,
dimenticò la piccola preoccupazione. Gettò la testa all'indietro e, perdendosi nel viso
sudato di Kugo,
lo incitò a continuare.


Askin non capiva e per quanto si sforzasse ogni tentativo risultava inutile : in una posizione
del genere persino pensare risultava al limite del possibile. Era successo in pochi secondi
e ora eccolo lì, incollato al suolo e con una Yoruichi ubriaca intenta a baciarlo.
Nonostante l'alettante prospettiva avvertiva qualcosa di sbagliato, motivo per cui aveva
serrato la bocca appena ne aveva sentito il respiro pericolosamente vicino.
Provò a divincolarsi e per la terza volta la donna aumentò la pressione.
“ Ahi … ! Sbaglio o è diventata più pesante ?!? Sarà il reiatsu ?!? ”
Irritata Yoruichi si staccò scrutandolo come una gatta infastidita … in quel momento li
vide … scintille dentro le iridi gialle, una lunga coda ricoperta da fulmini azzurri …
allora fu tutto chiaro, maledettamente e spaventosamente chiaro.
<< Yo-Yoruichi … mi capisci vero ? >> balbettò in un fil di voce.
Lei rispose con un secondo bacio accompagnato da un verso non dissimile da un miagolio.
Rammentando attimi dolorosi, sentì un brivido gelido attraversargli la spina dorsale e una
sgradevole sensazione invadere la testa.
Yoruichi aveva assunto quella forma ( forse senza volerlo e a causa dello stato brillo )
tramutandosi in una gatta famelica bisognosa di coccole. Troppo bisognosa. Alla ricerca
di un contatto più appagante la sentì premere con insistenza, in lui però sopravviveva
un barlume di razionalità, una razionalità che pulsava logorante nel cervello, in netto
contrasto con l'eccitazione crescente nel resto del corpo.
“ È sbagliato … è tutto sbagliato … ”
Senza preavviso lei spostò l'attenzione sul collo. Piccoli morsi s'alternarono a succhiotti.
Strinse i denti nel tentativo di trattenere il calore via via più intenso.
<< Pi-Piccola Dea … ti prego … ah … ti prego torna in te … >>
<< Mao … ! >>
<< … Ah … aiuto ... qualcuno mi salvi … >>
La sentì scendere lentamente, attenta a non lasciarsi sfuggire un centimetro di pelle.
<< Uhm … ! Dai … dai Yoruichi … sme … smettila … ! >>
<< Fffssh ! >>
Mani elettriche si posarono sopra il petto. Se ne accorse appena, perché l'attimo successivo
artigli fulminei squarciarono il tessuto della camicia. Passato l''iniziale spavento tirò
un sospiro di sollievo, a parte leggeri segni rossi sul petto era integro. Ma la consolazione
durò un battito di ciglia … i propositi dell'altra infatti erano fin troppo chiari.
Disperato annaspò cercando di spingerla via. Si sa però, i gatti son testardi, e in risposta
Yoruichi gli graffiò le braccia, giusto per precisare le proprie intenzioni : non avrebbe
smesso, non fin quando non avesse soddisfatto il suo bisogno carnale.
<< Aahi ! … Aah … co-cosa vuoi fare ? Mangiarmi ? >>
Lei, seduta sinuosamente sopra il suo bacino, l’osservò vogliosa e sensuale cominciando ad
accarezzargli il petto e gli addominali. Se ne accorse allora ; in mezzo ai pantaloni la
situazione stava precipitando in maniera preoccupante. Nell'allarme un calore arrivò
intenso inebriandolo da capo a piedi.
“ Ah … questa sensazione … da quanto non la provo ? ”
Era un pensiero sbagliato, un pensiero sbagliato in una situazione altrettanto sbagliata …
ma lo pensò ancora e ancora non appena lei prese a muovere i fianchi.
La guardò e di fronte a quella visione così potentemente erotica non riuscì a trattenere un
gemito eccitato. Yoruchi ... il cui corpo perfetto danzava alzandosi e abbassandosi,
Yoruichi ... che lo fissava bellissima e terribile, gli occhi solcati da una luce peccaminosa.
Quello sguardo … sembrava desiderare lui e solo lui. Di sicuro sarebbe stata più
provocante con indosso una tutina attillata, o meglio ancora nuda, bagnata di sudore, col
bacino proprio sopra ...
Ricordati ! Ricordati … è sbagliato ! ” urlò l'ormai debole razionalità.
“ Ah ... già … è vero … ”
La coscienza lo salvò. La coscienza gli permise di vedere un sasso al limitare del sentiero.
<< Non sei lucida Piccola Dea … ah …e pure io rischio di … perdere il controllo … l'ultima
cosa che desidero ... è approfittar di te … >>
<< Maao ? >>
<< Ora devo … aahh … distarti un pochino … >>
Afferrò la vita sottile sollevandosi a sua volta. Yoruichi sobbalzò, in risposta a un contatto
di cui non era padrona. Dal canto suo, Askin si perse nelle sue labbra assaporandone il
calore e la morbidezza. Chiuse gli occhi cercandone la lingua, trovandola e gustando
appieno il sapore elettrico e maledettamente sensuale.
“ Ah … ancora … ne voglio ancora … ”
Stretta fra le sue braccia, lei si calmò e cominciò a corrispondere al bacio accoccolandosi
nel petto. Solo quando il respiro divenne corto e il calore nei pantaloni insopportabile
Askin si decise a staccarsi.
<< Ah … sei veramente tenera … ora si vede che ti sto simpatico ... >>
<< Roor … roor … >> fece strusciandosi.
<< In futuro potrei riprovarci … ma ora devo assolutamente fermarti … perdonami … >>
Afferrò la pietra e la colpì dritta in testa. Yoruichi s'accasciò al suolo. Un paio di secondi e
fulmini e coda scomparvero accompagnati da un lieve scoppiettio. L'iniziale sollievo
venne sostituito dall'agitazione. Si sporse in avanti controllando accuratamente di non
averla colpita troppo forte. Non trovò alcuna traccia di sangue e anzi … la gatta dormiva
tranquilla emettendo soffici respiri.
<< Meno male … adesso ti porto a casa … anzi fino in camera, non oso immaginare come
reagirebbe la tua famiglia vedendoti in questo stato insieme a me … >>
L'aveva presa in bracciò che avvertì l'erezione premere nei pantaloni.
<< … Questo potrebbe essere un problema … scusami un secondo. >>
S'allontanò e per cinque minuti, oltre a calmare le acque, continuò a tirare testate contro
un albero nella speranza di cancellare il triste episodio.
“ Nel caso chiederò a Mayu … a Nemu uno di quei trasformatori di memoria … ” pensò
mentre un rivolo di sangue gli scendeva sulla fronte.


Passando rasente alle mura e fermandosi tra le folte piante appena avvertiva passi o voci,
riuscì a non farsi beccare da nessuna guardia o servitore della Residenza Shihoin giungendo
alla tanto ambita metà.
“ Uno dei vantaggi di non possedere la ben che minima traccia di reiatsu ” pensò facendo
scorre lo shoji*.
La stanza era silenziosa, l'aria ferma e al centro del pavimento trovava posto un futon*.
Facendo attenzione sdraiò Yoruichi e la coprì col lenzuolo. Lei si raggomitolò come una
gattina coprendosi il viso con una mano chiusa a mo di zampa. A quel punto … sarebbe
dovuto andare, eppure rimase immobile a osservarne il viso dormiente.
<< Sei così calma ora … >> sussurrò avvicinandosi << … quasi quasi potrei darti il bacino
della buonanotte. >>
Ma parole dette per scherzo si trasformarono in un desiderio pressante : voleva baciarla ...
ancora una volta. S'avvicinò, perdendosi nel tepore della pelle ambrata e nel profumo
leggermente alcolico del respiro.
<< Ah … continua a dormire … Yoruichi … >>
<< Uhm … Askin … ? >>
Mai prima d'allora aveva pronunciato il suo nome con così tanta tenerezza. Non pote far
a meno che fermarsi, lì a pochi centimetri, catturato da occhi assonati e socchiusi che lo
fissavano in cerca di risposte.
<< Askin … do … dove siamo ? >>
<< A casa … a casa tua … >>
<< A casa ? >> ripetè lei in un lieve sbadiglio << Stavo … stavo camminando e mi hai preso
in braccio … poi … uhm … non ricordo … devo essermi addormentata … >>
<< No-non ricordi ?!? >> esclamò senza riuscire a nascondere la gioia.
“ In effetti pure l'altra volta non rammentava nulla, probabilmente anche la memoria viene
sostituita da quella … da quella del gatto se si può dire … ”
<< No … scusami … sono stata maleducata … >>
<< Fi-Figurati ! È facile addormentarsi quando si è brilli. >>
<< Ahi … mi fa male la testa … >> mugugnò tastandosi il capo, all'incirca sopra il punto in
cui l'aveva colpita.
<< Oh … ! Bevi tanta acqua e vedrai passerà tutto … ora scusami … ma devo andare … >>
<< No … rimani qui … ! >> protestò lei cingendogli il collo e traendolo a sé.
Volente o meno oppose una debole resistenza ritrovandosi sdraiato sul morbido futon*
e con Yoruichi infossata nel petto. Per un secondo temette seriamente che fosse rimasta
qualche traccia di gatta famelica, ma posando lo sguardo sul suo viso, ogni agitazione
scomparve. Passarono i minuti, minuti intesi in cui la osservò addormentarsi mentre un
senso di leggerezza lo avvolse, non dissimile dalla prima volta in cui l'aveva abbracciata
nel bosco. Questa però era più intensa … molto più intensa ... gli parve d'averla già
provata, da qualche parte … lontano. Cullato dal tepore dei loro corpi rischiò di finire anche
lui tra le braccia di Morfeo, se non che Yoruichi si mosse nel sonno mugugnando contro
il suo collo.
<< Vorrei tanto rimanere … ma non voglio incappare nell'ira del tuo adorato fratellino
domani mattina … e in quella di Urahara … >>
<< Uh … ! Uh … ! >>
<< Aspetta ti sciolgo la coda … dormire coi capelli legati deve essere fastidioso… >>
Delicatamente tolse il nastro liberando i fili di seta viola dalla loro prigione.
<< Ecco fatto … ora va meglio … >> disse accarezzandoli un poco.
Di risposta sentì il respiro lambirgli la pelle. La guardò e il senso di leggerezza divenne
più forte, così come il desiderio di baciarla, riflettendoci però … forse sulla bocca sarebbe
stato eccessivo.
<< Guten nact, Yoruichi, träum schön. >> (3) sussurrò dandole un bacio sulla fronte.
A malincuore s'alzò facendo attenzione a ogni minimo movimento, e uscì, non senza
lanciarle un ultimo e intenso sguardo.
Abbandonata la Residenza Shihoin camminò sotto il cielo luminoso, gli occhi puntati sul
mare di stelle.
Bisognava andare a letto, domani sarebbe cominciata un'altra settimana e Mayuri mal
digeriva i ritardi al Lunedì ( rispetto a tutti gli altri giorni della settimana ). Questi brevi
e alquanto insignificanti pensieri lo occuparono per qualche minuto, poi la mente tornò
a lei ... a quando l'aveva baciata e su quella sensazione che non accennava a lasciarlo andare,
intensificandosi a ogni passo, impregnandogli il corpo e il cuore.
In uno stato d'assoluta beatitudine riuscì a ricordare …
<< Quella poesia … se non sbaglio faceva così ...
Der ichi leben sol
unde an der ist mîn wunne behalten
Jâ enwil ich niemer des eralten,
swenne ichi si sihe, mir sî von herzen vol.
>> (5)
Appena finì di recitarla un'immagine riaffiorò dalle nebbie del passato ; la villetta azzurra
sul mare, il grande tasso nel giardino, loro due mano nella mano … lei …sorridente e
luminosa come sempre.

- Una poesia dolcissima. -
- L'ho letta da piccolo nella biblioteca di mio padre … purtroppo ricordo solo questa strofa. -
- Non importa Askin ... è perfetta per noi due. -
- … Perfetta come te. -
- Uffi … ! Mi fai sempre troppi complimenti ! -
- E non smetterò mai di farteli. -
- Come i tuoi dolci ... ne stai cucinando tantissimi ultimamente ! Diventerò una balena
così ! -
- Beh ... allora ce ne saranno di più per me, Annett … ! -


In un violento turbine d'emozioni urlò quel nome dentro di sé. Era riuscito a ricordarlo …
il nome della donna amata quand'era in vita. La sua dolce e meravigliosa Annett.
Piccole lacrime cominciarono a scendere sulle guance e in quel misto incontrollato di gioia
e tristezza riuscì a dar un nome a quella sensazione.
<< Sai Yoruichi … mi basta vederti per essere felice, ti penso spesso, insieme a te ... ogni
preoccupazione scompare. Piccola Dea, che mi hai donato un motivo per vivere, che
riempi i miei giorni di gioia … tu … >> e puntando gli occhi al cielo concluse << … mi
piaci. Mi piaci tanto. Gli eventi di stasera, per quanto irrazionali, penso abbiano aperto una
piccola breccia nel tuo cuore. Non sarà facile … ma scalerò quella montagna, fino a farti
provare i miei stessi sentimenti. >>



Extra 0 : Strani risvegli in un giorno “ qualunque ”

Hisagi riemerse lentamente dal buio del sonno. Davanti a lui si stagliava il solito e
monocromatico soffitto di legno scuro. Una vista monotona che contribuì ad appiattirgli
l'animo fino all'inverosimile, un'anima piatta … come piatta era ormai la sua esistenza.
Kensei, il suo idolo, colui che l’aveva salvato da piccolo, era morto, morto senza che lui,
il suo Luogotenente, potesse impedirlo. Quello stupido Luogotenente non era riuscito a
dargli una degna sepoltura, perché egli era stato ridotto a un fantoccio dalla pazzia di Mayuri,
quello stupido Luogotenente ... completamente inutile nelle Battaglie contro il Wandenreich.
E così giorno dopo giorno aveva perduto ogni ragion d’essere, ogni obiettivo, ogni emozione.
Una volta aveva pensato di andare a salvarlo, il suo adorato Kensei, ma alla fine aveva
rinunciato. L'idea di vederlo ridotto in quell’orribile stato avrebbe solo aggiunto sofferenza
al già precario stato d'animo. L'unica consolazione in una vita divenuta apatica e inconsistente
era l'alcool … e poco importava fosse sake*, vino o birra, l'importante era dimenticare.
<< Hisagi ! >>
Una voce arrivò, inaspettata, destandolo dalla cupa riflessione.
A fatica volse lo sguardo in direzione della porta.
<< Rangiku … sei tu ? >>
<< Si sono io ! Ora apri 'sta dannata porta ! >>
Era già la terza volta che la Luogotenente della Decima veniva a fargli visita e ogni incontro
era sempre più stancante, sempre più irritante. Lei come gli altri, lo guardava dall'alto in basso
con occhi pieni di pietà e lui della pietà non sapeva proprio cosa farsene, voleva solo essere
lasciato in pace.
<< No … vai via … >>
<< Scordatelo ! Alzati da quel letto puzzolente e vieni ad aprimi ! >>
Puzzolente ? … Il futon* in effetti non profumava di rose e anche lui non era da meno ...
a quando risaliva l’ultimo bagno ? Cinque giorni prima ? Non avrebbe saputo dirlo …
<< Lasciami in pace … >> borbottò girandosi sul lato opposto all'entrata.
Un fragoroso boato squarciò l'aria. Un brivido gelò la spina dorsale mentre pezzi di
legno volavano qua e là mezzi bruciacchiati. Deglutì voltandosi con molta cautela.
Attraverso l'enorme buco della porta distrutta, Rangiku Matsumoto lo scrutava furente,
le braccia conserte sotto il seno prosperoso, messo in risalto dall'ampia scollatura.
<< Hisagi ! Alzati … SU-BI-TO ! >>
Avrebbe tanto voluto farlo … peccato in quel momento fosse senza vestiti. L'idea di farsi
vedere così, nudo e sporco dalla Signorina Rangiku … al solo immaginarselo provò un’immensa
vergogna e ancora una volta desiderò che ogni cosa scomparisse, lei, la porta distrutta,
tutto. Invece la donna continuava a fissarlo imperterrita coi penetranti occhi azzurri, in attesa
di una reazione. Hisagi però non aveva alcuna intenzione di muoversi e si coprì col lenzuolo
fin sopra la testa, sperando di dissuaderla dal suo intento. Speranza che andò in frantumi
appena la udì avvicinarsi a passi decisi.
“ Avevo dimenticato quanto fosse determinata ” pensò tristemente.
<< Rangiku … non avvicinarti … ho la febbre … non vorrei attaccartela … >> biascicò in un
ultimo disperato tentativo.
<< Si si ! Smettila di poltrire e vieni fuori ! >> tuonò strappargli via il lenzuolo.
L'imbarazzo lo invase da capo a piedi mentre la donna, per nulla inebetita dalla sua
nudità, lo afferrò per i capelli tirandolo violentemente a se e, vuoi per la debolezza dovuta
dall'alcool, vuoi per la forza bruta della Luogotenente, fu costretto ad alzarsi.
Rangiku non parve soddisfatta, gli diede giusto il tempo per un secondo ahi! e lo trascinò
verso il bagno.
<< Ma-Matsumoto ! Aspetta ! Che vuoi fare ?!? >>
<< Puzzi come una capra ! Anzi … peggio di una capra ! >> sbraitò lei senza peli sulla lingua
<< Adesso ti lavi bene bene … ! >>
<< Un secondo non … >>
Uno strattone più forte lo lanciò direttamente dentro la doccia e fu quasi per miracolo se
non sbatté contro la parete. In preda al panico si voltò solo per vedere la mano dell’altra
chiudere la porta scorrevole con un tonfo.
“ Sono in trappola … “ constatò disperato nel silenzio che seguì.
<< Signorina Rangiku … è ancora lì ? >>
<< … Scusami … >> rispose la sua voce rammaricata << … sono stata troppo brusca … >>
Hisagi vide la sagoma allontanarsi e per un attimo sperò di sentirla uscire, invece il suo
reiatsu rimase ben piantato nella stanza. Sì … era proprio in trappola. Non aveva il
coraggio d'uscire, forse l'avrebbe fatto con un asciugamano addosso se solo non fosse
rimasto all'esterno, così come saponette e shampoo.
All'improvviso eccola ricomparire … la figura della Signorina Rangiku, eccone la mano
aprire la doccia, eccola … completamente nuda ?!? Si girò fulmineo incollandosi alla
parete, immerso nella confusione e nell'imbarazzo più totale. La udì chiudere la porta
scorrevole … rimanendo a pochi centimetri dalla sua schiena ...
“ Che … che razza di situazione! Possibile sia tut-”
<< AAHI ! >> urlò sentendo il getto bollente della doccia sulla pelle << Matsumoto non- >>
Senza accorgersene si girò, senza accorgersene la ritrovò stretta a sé. Il cervello andò in
tilt e il corpo si pietrificò non appena quelle braccia sottili risalirono la schiena fino a
cingergli le spalle, con una delicatezza che mai avrebbe pensato di ricevere da lei.
<< Hisagi … >> lo chiamò dolce << … io … ho capito … >>
<< Co-cosa … ?!? >>
<< Vedendoti … stando con te … ho capito … >> mormorò lei nell'orecchio << … tu finora
… non hai pianto per Kensei. Vero ? >>
Sgranò gli occhi e un dolore immenso si fece largo nel petto. Quel dolore celato, quel dolore
che solo l'alcool era riuscito a tenere a bada … perché lui aveva deciso di non piangere.
Piangere era inutile, piangere non avrebbe risolto nulla, non gli avrebbe ridato indietro
il suo Capitano. Le lacrime erano per i deboli, per gli uomini deboli … eppure …
<< Ah … ! Come … come hai fatto … a indovinare ? >>
… in una tristezza via via più crescente desiderò soltanto piangere.
<< Anch'io ho perso una persona cara … >> rispose lei accarezzandogli il collo << ...
quando Gin morì piansi a lungo, da sola. E poi … poi sono andata avanti a testa alta,
facendo tesoro di ogni momento passato con lui. Gin ... sarebbe fiero di me vedendomi
adesso. Tu adesso devi fare lo stesso. Rendi orgoglioso Kensei, ma prima … piangi. >>
In quell'ultima parola Hisagi la strinse a sua volta. La strinse cercandone il calore del
corpo, un corpo caldo, morbido, dove finalmente rifugiarsi e … piangere, lontano da tutti,
lontano dallo sguardo del mondo.
<< Grazie Rangiku … grazie … >>
Le lacrime cominciarono a scendere, confondendosi con l'acqua.


<< Sento uno strano sapore … >>
Udendo la sua voce Yushiro alzò gli occhi verso la splendida sorellona.
Stranamente ci aveva messo di più del solito a svegliarla ; raggomitolata com'era nel
lenzuolo aveva dovuto scuoterla più volte per destarla dal sonno. Adesso Yoruichi era di
fronte a lui, ancora assonnata e coi capelli tutti scombinati.
“ Proprio come prima dell'esilio One-san* … ”
<< Sarà la zuppa di miso* … è troppo salata ? >>
Yoruichi guardò confusa il brodo dentro la ciotola.
<< No, non è la zuppa … >> rispose confusa << ... è un sapore diverso … strano … non
saprei come spiegartelo. >>
<< Ieri sera hai cenato a casa di Kukaku, forse è qualcosa che hai mangiato lì … >>
Lei ci riflette un attimo e facendo spallucce riprese a mangiare.
<< Uhm … probabilmente sì. >>
“ Io ... voglio rimanga tutto così ... per sempre. ”


<< Il trasformatore di memoria cancella i ricordi più recenti, se gli eventi risalgono alla
scorsa notte ormai non c'è più nulla da fare. Mi dispiace. >>
<< Ah … grazie mille Nemu. Sei stata … davvero gentile ... >>
Nemu inclinò il capo senza smettere d'osservare il suo interlocutore.
Quella mattina Askin-san era davvero strano ; la voce bassa e roca, la schiena piegata un poco
in avanti, il viso ispido e segnato da profonde occhiaie, uno strano livido al centro della fronte.
Non l'aveva mai visto in un simile stato … s'era pure dimenticato di farsi la barba.
Lo vide fare qualche passo e sbattere contro il muro.
<< … Sicuro di star bene, Askin-san ? >>
<< Alla perfezione Nemu adorata … >> rispose barcollando con un cenno della mano << …
non preoccuparti … ora torno al lavoro … >>
Osservandolo allontanarsi sospirò lievemente.
<< Mayuri-san si arrabbierà parecchio appena lo vedrà … >>





Glossario

*ayu : piatto tipico dei festival estivi, si tratta di piccoli pesci cotti allo spiedo per ottenere
una forma che ricordi l'animale mentre nuoti.
*dango : tre palline fatte di farina di riso e riso glutinoso, spesso servite con tè verde.
*futon : materasso giapponese, interamente in cotone, rigido, sottile e arrotolabile.
*hiyoku : sotto-kimono, oggi caduto in disuso.
*kasekuchen : dolce tedesco simile alla cheesecake.
*kiseru : sottile pipa tradizionale giapponese.
*obi : fascia tipica di kimono e yukata.
*miso : condimento derivato dai semi della soia gialla a cui spesso vengono aggiunti
cereali come orzo, riso, segale, grano saraceno o miglio.
*ramen shirakawa : tipologia di ramen i cui ingredienti sono arrosto di maiale, scalogno,
germogli di bambù, torta di pesce, alghe nori, cipolle, spinaci.
*saké : liquore giapponese ottenuto dalla fermentazione del riso.
*sakazuki : una tazza bassa simile a una scodella in cui si beve il sakè.
*shoji : tipico pannello delle porte scorrevoli giapponesi.
*tori dango : simili alle nostre polpette di pollo.
*tokkuri : brocchetta in ceramica in cui viene servito il sakè
*yakitori : spiedini di pollo, esistono le relative sotto-categorie ( momo, coscia di pollo,
negima, cipolla e pollo, tebasaki ala di pollo, ecc. )
*yakuta : kimono informale indossato nei periodi primaverili o estivi.
*zabuton : cuscino per sedersi posto sopra il tatami. Originalmente fatto con stoffe
pregiate, nella seconda metà del periodo Edo s'inizio a fabbricarlo col cotone.
*zaru soba : tipico piatto estivo delle torride estati giapponesi, spaghetti di grano saraceno
consumati freddi intinti in un brodo saporito.


(0) Qualità di ramen caratterizzata da spaghetti molto gommosi conditi con carne di maiale,
scalogno, germogli di bambù, naruto, wanton, spinaci.

(1) Ginjo, scritto con ideogrammi diversi, indica una qualità molto pregiata di sake.

(2) Il pezzo è estratto da una poesia del genere Minnesang, un tipo di componimento
lirico sviluppato in Germania tra il XII e XIV secolo, spesso sotto forma di canzoni,
il cui tema principale è l'amore.
Letteralmente la traduzione significa :

Finché vivrò riceverò sempre tanta gioia
ogni volta che riesco a vederla.

(3) Guten nact, lett. Buonanotte. Träum schö, Sogni d'oro.

(4) Altro pezzo della poesia :

Perché lei è la mia vita
e la fonte di ogni mia gioia
Finché vivrò riceverò sempre tanta gioia
ogni volta che riesco a vederla.

La poesia e la relativa traduzione sono tratte dal libro “ Traduzione e Scrittura ” di Johann
Drumbl, edito dalle LED Edizioni Universitarie di Letteratura Economia Diritto.





Tana Oscura :

Questo capitolo è stato molto Kugocentrico ^^. Ho dato molte risposte a dilemmi rimasti irrisolti nel manga. Per l'ennesima volta si tratta di farina del mio sacco, una mia personale interpretazione dei pochi indizi trapelati all'interno del manga, da come Kugo abbia ottenuto i poteri a come abbia abbandonato il ruolo di sostituto ( e chissà magari non è andata tanto diversamente da quanto me descritto ). Versione molto molto fancontorta riguarda l'aver affrontato direttamente Yhwach per ben due volte ( a fine storia dedicherò un extra alla mia versione della battaglia finale e dell'immediato seguito antecedente la sconfitta del Baffo ) e il fatto che conoscesse Masaki, Isshin, Kukaku ecc.

Ma non sono cose tutte campate in aria ! Ecco di seguito i punti del manga a cui mi sono ispirata :

1) La sede dell'Xcution si trova nel quartiere di Naruki-ki, lo stesso dove si svolgono
gli eventi di EBTR.

2) All'inizio della Saga del Sostituto Shinigami Scomparso, Kugo afferma di conoscere
alcuni segreti della famiglia Kurosaki … segreti che non verranno mai svelati.
Nel Capitolo 474, Isshin è preoccupato ch'egli possa rivelare una shockccante verità
al figlio, verità di cui pure Kisuke sembra a conoscenza … io l'ho letta come il rivelare
la natura Quincy di Masaki.
Inoltre Kugo dimostra in più di un'occasione di possedere parecchie informazioni su Ichigo.
( vedere parte allenamento nel game di Yukio ).

3) La saga si svolge a poca distanza dall'inizio della Guerra e comunque ben 17 mesi
dopo la fine di quella di Aizen. Quindi, sempre secondo me, Isshin, Kisuke e Kugo
erano d'accordo per far sì che il Gotei 13 intervenisse a ridare i poteri a Ichigo, oltre a
liberare Kugo dal suo odio verso gli Shinigami, vendicare Masaki e ricongiungersi con Kukaku.

4) Nel breve flashback tra Kugo e Tsukishima, il primo ci viene presentato come già
adulto ( 25-32 anni ), mentre Tsukishima come un ragazzino ( 12-14 anni ). Tenendo
contro che entrambi sono umani, possiamo stimare che Kugo sia stato Sostituto tra i 8 e
i 15 anni prima di Ichigo, difatti non pare cambiato molto rispetto al passato mentre
Shukuro sembra avere tra i 18 e i 25 anni.

5) La croce viene definita un oggetto a cui Kugo è molto affezionato, lo afferma
Riruka quando Ichigo si allena nella Doll House. Nella mia versione apparteneva
a Masaki ( anche perché durante ETBR per qualche X ragione non la vediamo ).

Altri chiarimenti :

6) Quando Ichigo riacquista per la seconda volta i poteri, Hitsugaya spiega che Rukia
conosceva già il metodo per passare i poteri da umano a Shinigami, perchè Kugo
tempo addietro ( non viene specificato quando ) aveva ricevuto i poteri nello stesso
modo. Ho attribuito tale scoperta a quella volpe di Kisuke.

7) Nella mia storia Kugo scopre altre verità oltre a quella sul Distintivo. Una volta
tornato nel Mondo Terreno chiede a Kisuke di farsi sigillare i poteri. Il sigillo è un
espediente che usato per spiegare come mai il Gotei 13 non sia riuscito a localizzarlo
in tutti gli anni successivi. Il Distintivo funge anche da localizzatore, ma senza una
fonte di r0u0affianco perde la sua funzione. Allo stesso modo Ichigo nell'allenamento
con Kugo colpisce più volte la claymore senza riuscire a percepirne nulla. Inoltre il Gotei 13
non conosce la reale potenza del Primo Sostituto dopo 8 anni di assenza e decide
di donare il reiatsu di tutti i Capitani nella spada di Urahara, così da rendere Ichigo
abbastanza potente per batterlo. Essendo il sigillo rotto a metà, il Gotei 13 non riesce
comunque a individuarlo una volta giunto nella Soul Society.

8) Nel combattimento finale con Ichigo, egli ha usato il proprio Fullbring fondendolo
con quello del ragazzo e successivamente con la parte Hollow.

9) Nel capitolo 477 The Lost 2 Riruka afferma : " Noi non siamo riusciti a salvare Ginjou.
È lui che ha salvato noi. A salvare lui è stato Ichigo. " la parte finale della frase conferma
quanto detto in questo capitolo 5. La centrale verrà approfondita successivamente. Inoltre
se prendiamo in considerazione anche i pensieri di Shukuro a fine capitolo 478 e la cover
del 479, s’intuisce, almeno per me, che Kugo sapeva di dover morire contro Ichigo.

10) Soi-fon afferma che egli uccise molti shinigami. Tale evento l'ho collocato nella notte
in cui Kugo scoprì alcuni segreti riguardanti la Soul Society e il suo " destino "( Tite lo affermò
in un'intervista ) quindi uccise si … ma per autodifesa.

11) << Quelle notizie … divennero il debito nei suoi confronti ... >>
La frase di Kukaku si riferisce al Capitolo 78 del manga, quando la donna sottintende di
aver un debito nei confronti di Kisuke.

Partendo da questo insieme bello corposo, secondo me Kubo aveva in mente un destino diverso per Kugo, come per altri personaggi vedi Grimmjow, Nel, Isshin, ecc, ma per tutta una serie di questioni è andata come è andata … accidentaccio …

Tornando a noi, in questo Capitolo si sono dette moltissime cose circa il Primo Sostituto, e quindi … ! Per aiutarvi ecco un riassunto delle tappe della sua vita, a cui ho aggiunto altri piccoli dettagli.

0 anni
Nasce da madre umana e padre Shinigami, la donna incinta viene attaccata da un
Hollow e salvata dal marito
4 anni
Il padre scompare nel nulla, ucciso dal Gotei 13 su ordine speciale del Consiglio dei 46.
7 anni
Primo incontro con Masaki ( 9 anni )
7-14 anni
L'amicizia con la ragazza si fortifica
Viene a conoscenza della costruzione del mondo spirituale
A 15 anni Masaki perde i genitori e si trasferisce a casa degli Ishida.
15 anni
Mini-arc EBTR, Masaki ha 17 anni
17 anni
Kisuke risveglia i poteri da Shinigami trafiggendolo con la Zanpakuto
18 anni
Isshin perde completamente i poteri.
Il Gotei 13 e i 46 esaminano il suo caso
Creazione carica Sostituto Shinigami
Ukitake gli consegna Distintivo creato da Mayuri
19 anni
Allenamento da parte di Kisuke
Risveglio spirito Zanpakuto
Morte della madre a causa di un cancro
20 anni
Matrimonio tra Masaki e Isshin
21 anni
Nascita Ichigo
Incontro con Kukaku
25 anni
Nascita Yuzu e Karin
30 anni
Morte Masaki 32 anni , consegna croce, scontro con Yhwach ( Giugno )
Incontro con Shukuro ( Agosto )
La scoperta della funzione del Distintivo e altri segreti ne decretano la condanna a
morte. Nella fuga uccide molti Shinigami. Viene salvato da Kukaku che ne cura
le numerose ferite. 2 giorni dopo Kugo le dà un freddo addio, con l'aiuto di
Kisuke riesce a tornare nel Mondo Terreno e farsi sigillare i poteri da Shinigami
con l'aiuto di lui e Tessai ( Novembre )
37-38 anni
Saga Soul Society ( metà Luglio )
Saga Arracan/Aizen ( Agosto-Ottobre )
1 mese dopo ( Novembre ) Isshin rivela la verità sulla morte di Masaki e sulla
Guerra imminente, si elabora un piano insieme a Kisuke per ridare i poteri a
Ichigo e al contempo togliere il sigillo. Kugo promette di non rivelare al ragazzo
la verità circa il rapporto con Masaki e il reale motivo per cui lasciò il ruolo
di Sostituto. Ancora oggi questo secondo punto rimane un mistero per il
giovane protagonista.
10 mesi dopo ( Settembre ) viene creata Xcution
17 mesi dopo ( Aprile ) Saga Fullbringer
38 anni
Saga Fullbringer ( Inizio Aprile) durata 3 giorni
Saga Guerra Millenaria ( Metà Aprile ) durata 5 giorni → 2 settimane dopo inizio “ Ikiru Riyu ".


N.B.
A differenza di quanto viso nel Mini-Arc EBTR, Isshin perde gradualmente i poteri.
Dopo aver sigillato White, rimane nel Mondo Terreno e grazie a un Gigai speciale creato
da Urahara, non viene più localizzato dal Gotei 13.
I poteri scompaiono, come confermato da lui stesso, 20 anni prima dello scoppio della
Guerra Millenaria.

N.B.B.
Rispetto al manga, l’ultima Saga si svolge ad Aprile e non a Giugno.


Spero di essere stata utile XD

Curiosità : il kanji iniziale di Kugo e Kukaku è lo stesso e significa cielo. <3
Se vi interessa leggere altro Fic su di loro leggete “ Smoke in a Spring Night “ e “ Dopo la Fine Voglio Dirti “.

Rukia e Renji si sono baciati e … ci sono state scene piccanti !!! Vi aspettavate questo risvolto tra Askin e Yoruichi ? XD
Il piccolo extra spero sia riuscito ad appassionarvi XD Almeno il povero Hisagi non è stato brutalmente friendzonato e Rangiku si è decisa a donare il suo cuore a un altro uomo XD

Bene, anche il capitolo 5 è stato lungo e bello pieno, anzi il più pieno dell'intera storia (ma dovevo condensare tutta questa mole di roba in una botta sola ), qui aggiornerò fra due mesi XD In fondo … a Natale dovrò pur farvi un regalo no ?

Piccola anticipazione !

Nel commento a Capitolo 6 saranno elencate le principali differenze tra il mio finale e l'originale.

Un saluto e a dicembre ( perdonatemi … ^^” )

Elgas


   
 
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