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Autore: zaynseyes_    25/08/2016    1 recensioni
Neo Bartosz aveva spezzato il cuore ad Alexander Sullivan solo per ottenere la sua vendetta. Alexander cerca disperatamente di andare avanti con la sua vita sebbene sia ancora innamorato di Neo, iniziando perciò una nuova relazione. Quando dopo qualche mese Neo ritorna nella sua vita, entrambi i ragazzi si rendono conto di quante cose siano cambiate. Le uniche cose che erano rimaste inalterate erano i loro sentimenti l'uno per l'altro, e il dolore che essi avevano causato.
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[La storia NON è mia e non mi appartiene, tutti i crediti vanno a @SkeneKidz e alla sua fervida immaginazione. Questa è solo una traduzione. Il primo libro appartenente a questa serie, The Show Must Go On che potete trovare qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3046758&i=1. La storia è disponibile anche su wattpad. Grazie per l'attenzione e buona lettura!]
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Toby ritornò dal bagno e lo agganciai per i jeans con un dito, portandolo più vicino a me. Mi guardò confuso e sobbalzò leggermente quando portai una mano nella tasca anteriore dei suoi pantaloni e l'altra in quella posteriore. 

"Whoa, vacci piano ragazzo. Pensavo che facevamo le cose con calma?" chiese con divertimento negli occhi.

"Dove hai messo le mie pillole per dormire?" chiesi.

"Oh, quelle" mi regalò un'innocente sorriso.

"Sì, quelle" alzai un sopracciglio, aspettando una sua risposta.

"Non ne hai bisogno" affermò, sedendosi sulle mie gambe.

Gli circondai la vita con un braccio, ghignando subito dopo "Hai intenzione di farmi stancare in qualche altro modo?"

Potei vedere un veloce lampo di dolore nei suoi occhi. Tuttavia quel suo sorrisetto rimaneva stampato in viso.

"Non mi userai per il sesso per aiutarti a farti dormire." Disse lui "Pensavo di avertelo già detto che non riuscirai ad usarmi per i tuoi scopi"

"E tu non riuscirai ad usarmi per i tuoi scopi" risposi, ricordando Neo e Jake.

"Non ti uso" disse lui serio in viso.

"Neo è preoccupato che tu mi stia manipolando"

"È così." Confermò lui "Ti sto manipolando affinchè tu non te la faccia con tutti e non prenda quei sonniferi, e non mi sento in colpa per questo. Quindi suppongo abbia ragione"

Il campanello suonò e sia io che Toby ci alzammo. Probabilmente erano i miei amici che venivano qui per scappare dalla noia.

Scendemmo quindi le scale e rimanemmo sorpresi nel vedere il padre di Toby in piedi in cucina a parlare con i miei genitori.

"Papà?" esclamò Toby confuso "Che ci fai qui?"

"I Sullivan mi hanno invitato!" rispose Henry Reed.

Toby gli si avvicinò e il padre gli scompigliò i capelli affettuosamente. Li guardai, molto affascinato da quanto differenti Toby ed Henry fossero da Neo e suo padre. Con Neo era come se tutti vivessero in una casa con dei completi sconosciuti. Ma con Toby potevi davvero sentire quanto fossero intimi i due.

Se Toby si fosse mai presentato a casa con dei lividi come quelli di Neo, Henry sarebbe andato a cercare quei figli di puttana e li avrebbe strangolati personalmente. Invece il Professore Bartosz si arrabbiava con Neo solo per la sua tendenza alle risse e le sue costanti ferite.

"Dov'è mamma?" chiese Toby.

"Doveva lavorare fino a tardi." Rispose Henry con un sospiro "Ma domani uscirà prima dal lavoro e ti vuole a casa per una cena in famiglia. Dovremo perciò allontanarti da Alexander per un pò" gli fece l'occhiolino, scompigliandogli nuovamente i capelli.

"Dovrò affrontare un'intera serata senza Toby? Dannazione, cosa ne farò della mia vita adesso?" dissi con un esagerato sospiro.

Henry rise "Pensavo saresti stato felice di una pausa da lui"

Toby si accigliò "Non è carino, papà"

Ridacchiai ma dentro ero un pò nervoso. Chiaramente suo padre non sospettava cosa io e Toby facevamo nella maggior parte delle serate passate insieme. E i miei lo sospettavano? Non ne avevo idea ma avevo una terrificante idea di ciò che il signor Reed avrebbe fatto a chiunque facesse sesso con suo figlio.

E poi mi ritrovai nuovamente a pensare ai genitori di Neo. Erano così contrari alla sua sessualità. Cosa avrebbero fatto se avessero saputo che aveva perso la sua verginità con un ragazzo?

Oh, cavolo. Quanti genitori mi avrebbero castrato se avessero saputo cosa avevo fatto ai loro figli?

"Alexander?" mi chiamò Toby scuotendomi leggermente "Sei tra le nuvole!"

Mi alzai, realizzando che avevo una famiglia che amavo e con cui avevo bisogno di imparare a parlare. Andai da mio padre, punzecchiandolo sul braccio.

"Ehi, posso parlarti un minuto?" chiesi.

"Naturalmente." Rispose lui asciugandosi le mani in un panno. Lasciammo la stanza e, dopo essere fuori portata d'orecchio, mio padre si poggiò contro il muro "Che succede, ragazzino?"

"Papà io...mi sento un pò perso." Ammisi "Mi piace Toby...ma mi piace anche Neo...ho paura di star ferendo entrambi. No, so che è così"

Mio padre annuì "Io e tua mamma eravamo preoccupati che sarebbe successo questo, se avessi incominciato nuovamente a correre dietro Neo"

"È successo" dissi miseramente.

"Vorrei poterti aiutare, Alexander, ma non so cosa provi. Solo tu sai con chi potrai essere più felice." Rispose lui, stringendomi la spalla "Quando uscivo con tua madre sapevo che lei era l'unica donna che avrei mai amato e con cui sarei stato felice. E avevo sempre voluto due o tre bambini ma quando sei nato mi sono reso conto che tu eri tutto ciò che volevo. A volte le cose ti sembreranno quelle giuste, anche se non sono esattamente come tu le avevi pianificate"

"E se entrambi sembrano quelli giusti per me?" borbottai, più a me stesso che a lui.

"So che probabilmente te lo sei sentito dire un milione di volte dai tuoi amici, ma sii cauto." Disse lui nervosamente "So che Neo ti ha ferito. Forse si sente in colpa e ha cercato di farsi perdonare, non so i dettagli dell'intera situazione, assicurati solo che con chiunque ti ritroverai nella vita non ti faccia del male"

Sorrisi debolmente "Inizi a sembrare il padre di Toby"

"Bene. Le persone sono troppo spaventate da suo padre per anche solo pensare di ferire il figlio" mi strizzò nuovamente la spalla prima di lasciare la stanza.

Crollai contro il muro e chiusi gli occhi. A volte mi dimenticavo di quanto i genitori amassero i propri figli.

Mi raddrizzai e ritornai in cucina. Mi sedetti accanto a Toby mentre mia madre e mio padre posavano il cibo sul tavolo.

Link abbaiò e mi corse incontro, sedendosi ai miei piedi con aspettativa. Gli diedi di nascosto una carota, rivolgendo un sorriso innocente a mia madre quando socchiuse gli occhi verso di me.

Il telefono mi vibrò e lo tirai fuori dalla tasca, controllando il mittente della chiamata. Mia madre si schiarì rumorosamente la gola.

"Alexander, stiamo cenando e abbiamo degli ospiti"

"È Bennett," risposi "Solitamente non mi chiama se non è per qualcosa di importante"

"Non è una cena formale," affermò Henry sorridendomi "Se pensi sia importante allora rispondi. Mi prenderò io la responsabilità per tua madre"

Mi alzai, scusandomi e allontanandomi dalla sala mentre rispondevo al cellulare "Pronto?"

"Ha iniziato di nuovo a fare a botte" affermò Bennett.

Grugnì "Neo. Mi ha detto che stasera doveva studiare"

"Studierà la sua nuova faccia." Rispose lui "È stata una rissa violenta"

"Lui dov'è?" chiesi.

"Non lo so"

"Grazie per avermelo riferito"

"Lui non va bene per te. Smettila di avere questa romantica idea sui ragazzi che ti trattano di merda" disse lui ed io riattaccai.

Fissai il telefono per un lungo momento prima di riporlo in tasca. Forse aveva ragione, o forse no. Oramai non ne avevo idea nemmeno io.

Mi voltai e gli occhi mi si spalancarono quando guardai fuori dalla finestra. Parlando del diavolo.

Neo stava camminando per la strada e, anche a questa distanza, potevo vedere che era messo piuttosto male. Si stava massaggiando il fianco e c'era del sangue essiccato sul viso.

Sembrava stordito e allo stesso tempo arrabbiato, come se non sapesse dove si trovava e non gliene importava. Guardava dritto di fronte a sè, come se si fosse dimenticato che vivessi lì.

Corsi attraverso la cucina, ignorando i miei genitori che mi chiamavano. Mi avvicinai alla porta di casa, sperando che non fosse ferito gravemente.

"Neo!" gridai, correndo lungo la strada "Neo!"

Lui sembrò risvegliarsi dallo stato di confusione e quando notò casa mia i suoi occhi si spalancarono. Scosse leggermente la testa.

"Non intendevo venire qui," ringhiò quando mi ci avvicinai "Stavo solo camminando. Credo che stavo cercando di raggiungere la casa di Donnie"

"Donnie vive nella direzione opposta"

"Non stavo pensando lucidamente. Se no perchè diavolo volevo andare a casa di Donnie? Ero solo arrabbiato"

C'era un taglio sulla sua guancia e sul suo labbro. Si massaggiò delicatamente il fianco, gemendo.

"Alzati la maglietta" ordinai.

"Oh mio dio, siamo in pubblico"

"Neo" gli lanciai un'occhiataccia.

Sospirò e si tirò su la maglietta, rivelando dei terribili lividi sotto le costole. Abbassò la maglietta, poggiando la mano sopra la zona danneggiata, quasi volesse proteggerla.

"Pensavo non facessi più risse?"

"Beh, sì, poi però ti ho baciato ed ero invaso da tutte queste emozioni." Alzò lo sguardo verso il cielo e strizzò gli occhi "Odio le emozioni. Non riesco a gestirle bene"

"Non puoi fare a botte solo per le tue emozioni!" Risposi arrabbiato "Potresti farti male!"

"Disse il ragazzo che quando è ferito o annoiato infila il suo pene in ogni creatura vivente." Rispose guardandomi "Il tuo sesso è più pericoloso del mio fare a pugni. Non corro il rischio di prendermi l'HIV quando colpisco un ragazzo. Solo perchè Friction degli Imagine Dragons potrebbe risuonare in sottofondo per liberarmi dallo stress, non lo rende pericoloso. Preferisco avere cicatrici invece che qualche malattia sessualmente trasmissibile"

"Uso la protezione" mi difesi.

"Non sempre." Rispose lui "Fidati, lo so per esperienza personale. È sufficiente solo una volta. Dio, non guardi How To Get Away With Murder?"

"Entra dentro. Fammi pulire le ferite prima che si infettino"

"So prendermi cura di me stesso" rispose lui.

"Smettila di fare il testardo." Gli afferrai il polso e lo trascinai dentro casa "Hai appena fatto un'intero discorso su come non vuoi infettarti"

Aprì la porta di casa, facendo entrare dentro un riluttante Neo. Passammo per la cucina e vidi tutti osservarlo sorpreso.

"Buonasera, per favore non lasciate che la mia faccia insanguinata vi rovini la cena" disse Neo, facendo un cenno con la mano in segno di saluto.

"Stai bene?" chiese Toby corrucciato.

"Starei molto meglio se in questo momento non mi parlassi"

"Neo" lo rimproverai bruscamente. Era già abbastanza grave che avesse fatto incazzare Toby, ma sarebbe stato ancora peggio se avesse fatto incavolare il padre.

"Sei il figlio del Professor Bartosz, giusto?" chiese appunto quest'ultimo.

"Sono così famoso?" chiese Neo e trasalì quando gli diedi una gomitata "Ow, okay, sono già ferito non c'è bisogno di altra violenza"

"Neo, cosa ti è successo?" chiese mia madre preoccupata "Sei stato aggredito?"

"Un ragazzo mi ha dato un pugno." Rispose lui "E potrei o non potrei aver risposto con un altro pugno"

"Vado a pulirgli le ferite" affermai, e cercai con tutte le mie forze di non guardare Toby. Non volevo vedere la sua espressione, non volevo vedere se era geloso. Avevo abbastanza per la testa senza dovermi preoccupare anche della sua gelosia.

Guidai Neo al piano superiore fino al bagno, lasciando la porta aperta. Mentre prendevo il disinfettante, il ragazzo si sedette sul bancone. Sibilò di dolore quando glielo passai sulle parti lese.

"Non entrare in risse se non vuoi provocarti delle ferite" dissi facendo spallucce. Presi poi della carta, la bagnai e cercai di togliergli i grumoli di sangue sul viso.

Mi mostrò i denti "Non farmi incazzare, fuckboy"

"Lo stai facendo di nuovo." Affermai "Atteggiarti più violento di quello che sei"

"Non sono proprio l'esatto ritratto di tranquillità"

"Ma sei diventato più aggressivo. E ti comporti anche peggio di così" affermai.

"Sono un adolescente irascibile e confuso ed ho bisogno di nascondere la mia angoscia con la rabbia e il sarcasmo"

"Quanto sei originale"

"Penso di aver ispirato ogni innamoramento tra ragazzi dello stesso sesso in ogni libro per ragazzi e adulti." Disse "Ad eccezione di Jem Carstairs"

"Dovresti denunciare tutti gli autori," gemette quando passai il disinfettante sul labbro "Cosa faranno i tuoi genitori quando ti vedranno ridotto in questa maniera?"

"Probabilmente mi sgrideranno per aver fatto a botte" rispose facendo spallucce, come se per lui non era un novità. E non lo era. Era sempre la stessa storia per Neo Bartosz.

"Vorrei che non facessi a botte"

"Ed io vorrei che tu non frequentassi ragazzi che ti vogliono fregare, ma suppongo che nessuno dei due otterrà quello che vuole perchè l'altro è uno stupido testone"

Mentre gli pulivo il taglio applicai più forza del necessario e lui gemette. Subito dopo grugnì.

"Dio, sei così fottutamente suscettibile" disse.

Chiusi a chiave la porta del bagno "Neo, basta. Dobbiamo smetterla di fingere che ci odiamo e che non ci importa niente dell'uno e dell'altro. Dobbiamo smettere di fingere che il passato non sia mai esistito. Ci siamo fidanzati. Ci siamo innamorati. Tu ancora mi ami. Io ancora amo te. Vogliamo voltare pagina ma non possiamo"

"Bene, cosa consiglieresti di fare, Alexander? Cantare Mayday Parade fino a quando avremo una risposta? Posso cantare le canzoni di Marshall Traver se ti può essere d'aiuto"

"Neo, sono serio" esclamai.

"E anch'io." Rispose lui "Lascia che ti usi come lama per scolpire un sorriso nel mio viso"

"Smettila di cantare"

"Adesso dormo sul pavimento perchè il tuo profumo tappezza le mie lenzuola. Sei lì? Stai ascoltando? Perchè sono stanco di fingere che non significhi nulla" continuò a cantare.

Gli misi una mano sulla bocca, stando attento al taglio sul labbro. Lui mi guardò con un sopracciglio alzato, pronto a mordermi.

Tolsi la mano e non potei trattenermi dal tirarlo verso di me, afferrandolo prima che potesse cadere dal bancone. Poggiai le mie labbra sulle sue, e il mio cuore accelerò i battiti quando lui ricambiò il bacio. Potevo sentire l'esitazione e la perdita di controllo mentre ci abbandonavamo l'uno alle braccia dell'altro.

Tutto quello non aiutava per niente a migliorare la situazione ma era una bella sensazione avere le sua mani ingarbugliate tra i miei capelli, il suo corpo contro il mio, il sapore della sua bocca, la sensazione familiare della sua lingua che ruotava attorno alla mia.

Ci separammo e i suoi occhi gridavano per lui quanto fosse dispiaciuto per quello che aveva fatto, dispiaciuto per la sua freddezza nei miei confronti, dispiaciuto per il suo non aver saputo gestire la nostra relazione. Scivolò giù dal bancone e mi sistemò i capelli. Qualcosa nel mio viso aveva dovuto tradire le emozioni che velocemente mi si erano insinuate addosso.

Pressò la sua fronte contro la mia, chiudendo gli occhi e respirando affannosamente "Hai bisogno di un momento da solo. Io vado nella tua stanza"

Mi accarezzò poi la guancia delicatamente, guardandomi come se c'era ancora molto altro che volesse dirmi. Purtroppo però l'unica cosa che fece fu quella di far cadere la mano al suo fianco e abbandonare il bagno senza un'altra parola, chiudendo la porta alle sue spalle.

Sprofondai sul pavimento con la schiena contro il bancone. Le mie gambe tremavano e la mia testa era un turbinio di pensieri, memorie, emozioni, confusione.

Perchè doveva essere così difficile? Perchè dovevo passare tutto questo? Perchè non potevo semplicemente odiare Neo per quello che mi aveva fatto?

Lacrime mi offuscarono la vista e una di queste scivolò indisturbata sulla guancia. Poggiai il capo contro le ginocchia, cercando di ricompormi. C'erano cose peggiori nel mondo rispetto a quello che stavo passando io.

Con una mano afferrai i capelli e li tirai forte, così forte che il mio cuore sembrava sobbalzare nel petto. Chiusi gli occhi, li tirai ancora una volta, sentendoli spingere contro la cute mentre la paura cresceva sul fondo della gola.

Tutti avevano dei demoni da affrontare. Sia io che Neo che Toby. Ed io ero scappato da miei anche troppo a lungo. Inghiottì il nodo alla gola, rilasciando lentamente i capelli.

La porta del bagno si aprì leggermente e non ero sicuro chi mi aspettavo che entrasse. Forse Neo, forse Toby.

Fu mio padre ad entrare, il quale mi si sedette accanto senza dire una parola. Fu abbastanza rispettoso da non guardare le condizioni in cui ero ridotto mentre un'altra lacrima mi scendeva lungo la guancia. Si limitò a mettermi un braccio intorno alle spalle, facendomi capire che lui era lì se ne avevo bisogno.

Mi poggiai contro di lui, imbarazzato e confuso e sommerso da pensieri e ricordi. Chiusi gli occhi, chinando la testa all'indietro. Era ora che io, Neo e Toby affrontassimo i nostri demoni prima di tessere questi pericolosi fili attorcigliati su cui stavamo lavorando.






 

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Buonasera bella gente!

Adesso mi prenderò un pò di spazio d'autore-- non è vero, sarà molto di più, lol.

Su wattpad una ragazza mi ha chiesto chi immaginavo interpretasse i vari personaggi della storia (tra cantanti, modelli, attori, ecc...) e mi è sembrata un'idea carina poter condividere questa sua proposta con voi!

((Vorrei comunque precisare che questi ragazzi sono come io immagino siano i protagonisti della storia, quindi non rasentano alla perfezione la descrizione dell'autrice)).

Detto questo, ecco qui la mia lista: 

 

🔱Alexander,

Lui sarebbe in realtà Francisco Lakoswky (che è un gran bel pezzo di ragazzo e ci sbaverei volentieri sopra e non me ne vergogno)


Lui sarebbe in realtà Francisco Lakoswky (che è un gran bel pezzo di ragazzo e ci sbaverei volentieri sopra e non me ne vergogno).

Anche se in realtà Alexander doveva essere biondo-- spero di non sbagliarmi e fare una clamorosa gaffe-- Francisco mi ispira molto. Emana quel senso di comando e imperturbabilità, e poi ce lo vedo come uno spezzacuori.

🔱Neo,

Il mio adorabile Troye Sivan (a cui tra l'altro piacciono i ragazzi e quindi è già un punto a suo favore gnaw)

Il mio adorabile Troye Sivan (a cui tra l'altro piacciono i ragazzi e quindi è già un punto a suo favore gnaw). Ho scelto lui perché Neo, nel libro, è descritto come una bellezza delicata, quella che magari sfugge a prima vista, è delicato ma allo stesso tempo aggressivo. Secondo me Troye potrebbe rappresentarlo benissimo.

E poi lo adoro quindi chi se ne frega.

🔱Bennett,

Wynston Shannon

Wynston Shannon. Non so, ho scelto lui forse per la sua espressione da ti-posso-ricattare-da-un-momento-all'-altro-stai-attento-a-quello-che-fai. Ha proprio il viso da duro, mh?

🔱Scotty, oh mio Scotty,

Alex Lee, bello come il sole

 

Alex Lee, bello come il sole. Dai, ce l'ha quello sguardo da 'non mi importa di niente e di nessuno tranne che dei koala e del mio tritone'!

🔱Donnie,

Dylan Sprayberry, come potevo non metterlo

Dylan Sprayberry, come potevo non metterlo. Per chi come me segue Teen Wolf può capire il mio sclero interiore.

🔱E dulcis in fundo, il tanto odiato (ma anche amato) Toby!

🔱E dulcis in fundo, il tanto odiato (ma anche amato) Toby!

Sotto le vesti di Lucky Blue Smith. Mi sono innamorata di lui, niente da fare.

 

Ed ecco a voi la mia meravigliosa lista ;)

Come avrete notato non ho messo Clifton perché, essendo stato descritto poco a livello estetico, non riesco proprio ad associarlo a qualcuno in particolare.

Ditemi nei commenti se anche voi li immaginavate così (anche se non penso proprio lol), se ho azzeccato almeno uno dei ragazzi della vostra immaginazione o se in pratica non ci ho preso un ciufolo. Sono curiosissima di sapere come ve li immaginate voi!

In ogni caso mi posso giustificare dicendo che vi ho fatto rifare almeno un pò gli occhi AHAHAH

  
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