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Autore: Alexiochan    25/08/2016    7 recensioni
Shindou, Kirino, Hikaru, Kariya, Tenma e Tsurugi alle prese con un'intensa giornata nel parco sopracitato. Ci saranno vertigini, acqua dentro alle scarpe, Kariya che piovono dal cielo e un'ottima bottiglia di Bellavista. Io vi ho avvisato.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Hikaru Kageyama, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Matsukaze Tenma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tsurugi Kyousuke tremava come una foglia attaccata per un sottile stelo al proprio ramo, in balia del vento impetuoso che la torturava spietatamente prima di strapparla alla sua vita e gettarla a terra assieme ai cadaveri delle sue sorelle. Quel giorno avevano deciso di andare al quinto parco dei divertimenti piú famoso in Europa: Gardaland. Perchè in Europa? Chiedetelo al finanziatore di quella "vacanza", ovvero Takuto Shindou. Lui odiava terribilmente l'altezza e si sarebbe accontentato di fare qualche attrazione che implicasse lo stare con i piedi ancorati per terra. Ma no, i suoi amici, quei disgraziati traditori, glielo avevano impedito, cominciando a prenderlo in giro con frasi come "Tsurugi ha paura delle montagne russe!" seguita da una risata di scherno, o "mia nonna è andata su attrazioni peggiori" oppure "sicuro di essere tu il seme?" e altre ancora. Perciò, stanco di essere sbeffeggiato in quel modo così infantile, aveva deciso di cedere all'orgoglio e adesso eccolo lì, seduto sul sedile che lo stava lentamente portando sulla cima della giostra piú pericolosa e adrenalinica dell'intero parco: il Blue Tornado. "Chi me lo ha fatto fare?" si chiese mentalmente stringendo le maniglie delle protezioni superiori fini a sbiancarsi le nocche. Deglutì a vuoto quando abbassò lo sguardo verso il fondo, impallidì visibilmente e chiuse gli occhi imponendosi di non piagnucolare o urlare come una femminuccia mestruata durante la discesa. Shindou era agitato almeno quanto lui, seduto oltrettutto davanti al blu e Tenma. 
-Ran, io detesto le montagne russe- mormorò senza riuscire ad impedire alla sua voce di tremare.
-Allora perché ci sei salito?- domandò Kirino con aria confusa.
-Non lo so...credo che...forse volevo solo dimostrare di essere coraggioso...per te- rispose lui mordendosi il labbro con le lacrime agli occhi di paura e agitazione. Il rosa gli sorrise dolcemente e si sporse dal suo sedile a quello del compagno, con una mano gli voltò il viso per baciarlo dolcemente. Poi gli strinse forte la mano, intrecciando le loro dita in una stretta calda e sudata per l'adrenalina e il calore del sole. 
-Sei piú che coraggioso. Ti amo, Shindou.- e il moro sorrise, pronto a morire stringendo la mano del suo adorabile fidanzato. 
 Tenma, seduto nel sedile dietro,  guardava il proprio fidanzato con evidente preoccupazione. Avrebbe tanto voluto prendergli la mano e stringerla per infondergli coraggio come Kirino con Shindou, ma il blu stringeva convulsamente le maniglie della protezione e lui non aveva certo intenzione di agitarlo piú di quanto non fosse già. I sedili si fermarono per pochi secondi proprio davanti alla discesa verticale, in modo da far vedere ai passeggeri cosa li aspettava. Tsurugi sbiancò passando dalla tonalità "pallido-come-un-morto" a "piú-che-cadaverico", le gambe e le braccia sospese nel vuoto e la discesa verticale sotto di lui gli avevano completamente fermato il cuore. Non ce la poteva fare, al diavolo l'orgoglio, lui voleva scendere e subito. Ma prima che potesse anche solo provare ad avvisare qualcuno, non si sa bene chi, del suo ripensamento la giostra fece uno scatto sui cardini metallici con un forte stridio e cominciò a scendere in caduta libera. Tsurugi era paralizzato dal terrore, gli occhi sgranati e l'aria intrappolata nei polmoni improvvisamente incapaci di respirare, non un suono fuoriusciva dalla sua bocca. Poi si sentì l'impensabile, un urlo che sembrava tutto fuorché reale. Tenma stava urlando a squarciagola la parola "marmelattah" con lo stesso accendo perverso e ironico di Banderas. Nessuno su quella carrozza riuscì a trattenersi e ben presto le risate isteriche di Shindou, Tsurugi, Kirino e Tenma riempirono l'aria. In quel momento Kyousuke sentiva meno agitazione rispetto a prima, la parola "marmelattah" urlata in quel modo su una montagna russa era proprio qualcosa che solo il suo fidanzato potesse fare. Riusciva a farlo star bene, a farlo ridere e a farlo sentire a suo agio pure in un momento di terrore a livelli estremi come quello. Ma il castano non aveva finito, appena iniziarono gli avvitamenti lui strinse forte la protezione e gridò:
-IO AMO TSURUGI KYOUSUKEEEEEEEEE!- scoppiando a ridere per tutta l'adrenalina che gli stava scorrendo nel corpo. Tsurugi avvampò, si girò verso il suo ragazzo con aria furibonda e intenerita al tempo stesso.
-Che cavolo ti viene in mente?! Sei impazzito?!- lo sgridò subito, senza essersi accorto che il giro era già finito e loro si stavano lentamente fermando alla postazione. 
-Io...non sapevo cosa urlare...- si giustificò il piú piccolo assumendo un'aria mortificata -Volevo solo evitare di farti pensare alla tua fobia dell'altezza, giuro-- fu interrotto dalle calde labbra del fidanzato sulle sue. Si separarono solo per togliersi le protezioni, tornando subito a baciarsi, niente di osceno, solo due ragazzi che si amavano. Tenma scrutò quei meravigliosi occhi ambrati che lo ipnotizzavano ogni volta che posava lo sguardo su di loro, carezzando sognante il viso di Kyousuke. 
-Grazie, Ten.- mormorò piano quest'ultimo e Tenma sorrise felice come non mai. Un colpo di tosse li ridestò dal momento magico che si era creato. Kirino e Shindou stavano intimando loro con la testa di scendere dai sedili per permettere agli altri di salire. 
-Certo, scusate...- borbottò il castano affrettandosi ad abbandonare i sedili subito dopo Tsurugi. 

Gli altri due amici li stavano aspettando di sotto.
-Bene, vedo che purtroppo siete ancora tutti vivi.- li accolse Kariya con un sorrisetto furbo e malizioso. 
-Mi spiace, Kariya, per ucciderci serve ben altro.- disse Kirino, poi diede una pacca sulla scapola del turchese con quel pizzico di forza che serve a farlo piegare in avanti, giusto per stuzzicarlo un pò. 
-Comunque, io mi faccio un giro sullo Space Vertigo, chi viene con me?- domandò Kariya lanciando uno sguardo assassino al suo migliore amico.
-Io non trovo alcun divertimento nell'essere scaraventato a terra da quarantacinque metri.- commentò Shindou. 
-Ma se ti sei appena fatto il Blue Tornado.- 
-Ma il Blue Tornado è una montagna russa, con tanto di avvitamenti e giri della morte. Lo Space Vertigo, invece, consiste solamente nel precipitare a terra e a me, personalmente, non diverte.- rispose paziente il moro, come se avesse a che fare con un bambino piccolo. Gli altri amici annuirono concordi. Kariya sbuffò sentendosi punto nell'orgoglio per quel trattamento. 
-E va bene, ci andrò da solo!- esclamò dirigendosi all'entrata Express grazie ai braccialetti acquistati da Shindou che permettevano di saltare la coda chilometrica.
-Nooooo! Ti prego, Kariyakun! Non ci andareeeee!- piagnucolò Hikaru accozzandosi ad una gamba del fidanzato per impedirgli di proseguire. 
-Ma che ti prende?! Lasciami la gamba!-
-Nooo, se sali su quella giostra rischi di morire!-
-Seriamente, di quale disturbo soffri?- domandò retoricamente il turchese, scollandosi di dosso il povero Hikaru che aveva le lacrime agli occhi di disperazione. Kariya si avviò sulla giostra mentre Tenma cominciò a pattare l'amico. Passarono tre giri prima che i cinque ragazzi vedessero il loro amico salire sulla cima della torre, tutto imbragato con le protezioni. Lui gli sorrise furbescamente e fece il pollice, poi precipitò ed urlò assieme alle altre persone. 
Inutile dire che Hikaru svenne. 
Tenma lo sorresse sgranando gli occhi per la sorpresa e lo adagiò a terra, sistemandogli uno zainetto sotto la testa mentre Kirino gli reggeva alte le gambe nel tentativo di far tornare il sangue al cervello. Quando Kariya li raggiunse assistette alla scena seguente:
-Takuto! Non in bocca!- gli urlò il rosa prima che Shindou potesse dare da bere ad un piú che intontito Hikaru, appena ripresosi dallo svenimento. Il turchese sbatté le palpebre un paio di volte, perplesso, poi si rivolse con aria interrogativa verso Tsurugi. 
-È stato troppo scioccante vederti sullo Space Vertigo, non ha retto.- gli rispose semplicemente, mettendo un braccio attorno alla vita del proprio fidanzato per tirarlo piú vicino a sè. Kariya borbottò sottovoce qualcosa di incomprensibile e aiutò il suo ragazzo a rialzarsi, dandogli del baka e abbracciandolo.
-Aaaaw, ti eri preoccupato.- lo canzonó Kirino, ridacchiando e abbracciando da dietro Shindou. 
-Assolutamente no!- sbraitò il turchese staccandosi in malo modo da Kageyama e tirandolo per il polso verso la prossima attrazione. Hikaru sorrise felice di vederlo sano e salvo e si lasciò trascinare. 
-Sì, si era preoccupato.- rise Shindou prendendo per mano il rosa e arrancando per seguirli. Tsurugi sospirò e guardò il cielo, pregando ogni divinità che gli venisse in mente di farlo sopravvivere a quella giornata, prima che Tenma lo tirasse a sua volta verso un'altra tortura. 

Tutti seduti ed imbragati sul barcone di Fuga da Atlantide, i sei ragazzi della Raimon si stavano preparando psicologicamente ad essere inzuppati come pulcini. Kariya, il piú sadico e masochista, si era posizionato nella prima fila assieme al povero Hikaru, il quale non aveva avuto né la forza né la volontà di contrastare il suo fidanzato. Kirino e Shindou, invece, si erano messi nel centro con la speranza che i corpi della altre persone attorno a loro li proteggessero dagli schizzi causati dal percorso della giostra. Tsurugi e Tenma erano stati i piú sfortunati ed infatti si ritrovarono seduti negli ultimi posti, dove l'acqua entrava anche dentro al barcone. Cominciarono a salire nel primo scivolo acquatico. Tsurugi serrò la presa delle proprie mani sul sedile davanti fino a sbiancarsi le nocche. 
-Se urli qualcosa di buffo avrai meno paura.- gli disse Tenma con un sorriso rassicurante. 
-Scordati che io mi metta a urlare "marmelattah" o "fette biscotatteh" o altre cose assurde.-
Tenma rise. Loro iniziarono la prima discesa e lui urlò a squarciagola "oh oh oh", manco fosse la versione estiva di Babbo Natale, ringiovanito anche di un'ottantina d'anni. E Tsurugi gli mollò uno scapellotto sulla nuca, intimandogli di smettere perchè c'erano anche dei bambini assieme a loro. 
La seconda discesa fu quella piú traumatica, arrivarono alla stazione di partenza con l'acqua dentro le scarpe e ad ogni passo si sentiva uno "sguish sguish" che stava facendo saltare definitivamente i nervi a Tsurugi. 
-È ufficiale- disse Kirino con i codini sfatti e i capelli fradici appiccicati al viso -Non importa dove tu ti metta, sarai ugualmente inzuppato.-
-Che ne dite se ci compriamo una maglietta di ricambio al negozio di souvenir?- propose Shindou levandosi una scarpa e rovesciandola in giù per far uscire l'acqua che vi si era infiltrata. 
-Bisognerebbe comprare anche un paio di pantaloni e di scarpe.- obiettò Hikaru strizzandosi la maglietta bagnata. 
-A questo punto facciamo prima ad appenderci a qualche balcone e asciugarci al sole.- disse Tenma, scuotendo il capo a destra e sinistra come un cane, schizzando nuovamente Shindou e Tsurugi accanto a lui. 
-Sentite, non possiamo andare ad asciugarci sul Mammutt?- domandò Kariya, che aveva deciso di rimanere con l'acqua nelle scarpe per infastidire Tsurugi con il rumore molesto che provocavano. 
-Bella idea!- concordò entusiasta Tenma. Hikaru annuì vigorosamente e guardò gli altri tre in attesa della loro risposta. 
-Direi che si può fare, sarebbe un peccato non approfittare degli ingressi vip.- ridacchiò il rosa dando una gomitata a Tsurugi, il quale, pallido come un morto, già tremava al solo pensiero di salire su un'altra montagna russa. 

A fine giornata, i nostri eroi della Raimon erano completamente sfiniti: Kirino ridacchiava da solo, l'aver bevuto tre bicchieri di Bellavista a cena lo aveva totalmente disinibito. Kariya continuava a scattargli delle fotografie minacciando di pubblicarle su Internet anche se era ben chiaro a tutti che le avrebbe gelosamente custodite nella galleria del telefono solo per poterlo ricattare un giorno. Shindou sorreggeva il fidanzato vedendolo barcollare pericolosamente e al tempo stesso tentava di gestire il singhiozzo che lo aveva colto e che, contro ogni limite fisico, andava avanti da una buona mezz'ora. Hikaru camminava con espressione traumatizzata e vari tic agli occhi, i capelli bruciacchiati per motivi che non racconterà mai in giro e che mai riuscirà a dimenticare. Infine Tenma e Tsurugi camminavano mano nella mano, il castano con la testa appoggiata sulla spalla del maggiore per rilassarsi meglio, entrambi visibilmente stanchi. Giunsero al pulmino turistico che li avrebbe scortati in hotel ma tutti si addormentarono sui sedili ancora prima di partire, sognando, chi con meno piacere di altri, di essere di nuovo su qualche giostra di quel fantastico parco dei divertimenti. 


Tana del disagio

Shiao a tutti, sono tornata! (Non vuole essere una minaccia ma lo sembra, ne?) 
Sono stata due giorni a Gardaland con la mia famiglia e mi è venuta l'idea per questa storia, non l'avreste mai detto, vero?
Bene, vi lascio dondolare in un angolino nel tentativo di riprendervi dalla lettura.
Alla prossima! 
                             Alexiochan
   
 
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