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Autore: Carol2000    27/08/2016    1 recensioni
Mi rivenne in mente Trent, quel ragazzo che mi aveva colpita come un dardo...come poteva un mortale avere un aspetto tanto sovrannaturale?
I maschi del regno più o meno si assomigliavano tutti ed erano terribilmente seri, caratteristica che non sopportavo.
Inoltre erano ligi alle regole, tutto l'opposto rispetto a me: io non mi sarei fatta nessun problema ad infrangerle, probabilmente ero più diabolica che angelica.
SPOILER: il finale potrebbe non essere quello che vi aspettate.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bridgette, Dawn, Gwen, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Trent/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Ancora un giorno e anche il mio sesto mese sulla terra sarebbe passato, mentre Trent si preparava per partire.
Mi sentivo pervasa da una profonda malinconia, con il cuore pesante e gli occhi che pizzicavano.
In quel preciso istante mi trovavo a casa sua, mentre egli era intento a fare i bagagli.
Io stavo allestendo le stanze per il party di addio, posizionando i vari alimenti per il rinfresco sul tavolo e attaccando festoni sulle pareti.
Sia io che lui eravamo affranti, ma più che altro non riuscivo ad intuire il perché di tutta quella tristezza, in fondo avremmo potuto sentirci comunque.
Era arrivato il momento giusto per confessargli la mia vera natura, anche se forse non avrebbe compreso.
Mi avvicinai a lui e lo avvolsi fra le mie braccia da dietro, mentre egli ricambiava la stretta.
"Stasera devo dirti una cosa".
Affermò con un tono serio.
"Oh, anch'io...che coincidenza. Di che cosa mi devi parlare?"
"Ancora non te lo posso dire, lo scoprirai dopo la festa".
Annuii, poi mi staccai e restammo a contemplarci per qualche secondo, finché il campanello non ci fece sobbalzare.
Corsi ad aprire e mi ritrovai davanti tutte le ballerine del Mclean's House, Zoey, Sierra e dei ragazzi che non avevo mai visto in tutta la mia vita.
"E questa chi è?"
Domandò un giovane con i capelli lunghi e gli occhi verdi, che teneva per mano Heather.
«così è lui quello di cui parlava Sierra».
Pensai, mentre i miei occhi correvano da una persona all'altra.
"Alejandro, lei è Gwen".
Ci stringemmo la mano e la stessa cosa feci con gli altri: Sam, Duncan, Harold, Dj, Owen e Mike, il fidanzato di Zoey.
Era un tipo abbastanza alla mano, molto gentile e disponibile con tutti...d'altronde ero pur sempre un angelo, il potere di leggere le anime mi era rimasto.
Tuttavia c'era qualcosa in quell'Alejandro che non mi convinceva, lo trovavo un tantino falso.
Trent mise un po' di musica, partendo con counting stars dei One Republic.
"Adoro questa canzone".
Commentai, mentre mi stringeva al suo petto.
Un gruppetto chiacchierava in disparte, mentre qualcun altro si scambiava effusioni.
Mi stupì scoprire che Dakota e Sam stessero insieme, poiché lui non sembrava esattamente il suo tipo di ragazzo.
"Strani quei due, eh?"
Disse Trent indicando Duncan e Courtney, nonostante stessero insieme trovavano ogni scusa buona per bisticciare.
"Hanno entrambi un bel caratterino".
Commentai, lasciandomi scappare un sorriso.
"Beh, gli opposti si attraggono".
Aggiunse.
Ritornammo a ballare, poi si susseguirono una serie di canzoni a me sconosciute, fin troppo ritmate e rumorose per i miei gusti.
Heather e Alejandro si compensavano a vicenda, entrambi molto belli, determinati e a volte meschini.
Tuttavia c'era qualcuno che non riusciva a divertirsi, una certa ragazza dai capelli viola era seduta in un angolo avvilita.
Mi allontanai un attimo da Trent, poi avvicinai alla mia amica e mi sedetti accanto a lei.
"Sierra, perché te ne stai in disparte?"
Scosse il capo.
"Perché mi manca una persona, solo che è scomparsa per sempre dalla mia vita".
"In che senso? Non vuole più vederti?"
"Siamo stati insieme per un po', poi se n'è andato senza alcuna spiegazione.
Ho tentato di chiamarlo, ma ora mi dice che il suo numero è inesistente".
E se fosse stato anche lui un angelo? Avrei potuto chiedere una volta tornata in paradiso, magari qualcuno mi avrebbe risposto.
"E allora? Non hai bisogno di un ragazzo per divertirti, vieni a ballare con noi!"
La trascinai in pista, mentre le note di wake me up aleggiavano nell'aria.
Riuscii persino a strapparle un sorriso, poi Zoey le fece segno di avvicinarsi per danzare insieme a lei.
Quasi tutti erano ubriachi tranne me e Trent, forse aveva deciso di restare sobrio per la confessione che avrebbe dovuto farmi...o almeno così credevo, poiché anch'io lo feci per la stessa ragione.
Passarono così le ore successive, fra sigarette, risate e musica fino a tardi.
Quando finalmente giunsero le due del mattino, tutti se ne andarono.
Li salutai uno ad uno, poi cercai di pulire un po' il soggiorno e di rimettere a posto i mobili che avevano spostato.
"Sei sicura di essere pronta a quello che ti sto per rivelare?"
Mi domandò con aria accigliata.
"Certo, non so se tu lo sia altrettanto per la mia confessione".
Mi prese per mano e mi portò verso la sua camera, poi ci sedemmo sul letto e ci fissammo in attesa.
Mi fece segno di iniziare per prima, così mi feci coraggio e cercai di preparare un discorso sensato.
"Bene...sappi che non sono quello che tu hai sempre creduto che fossi, ma iniziamo dal principio.
Hai mai sentito parlare di quegli strani individui che guidano gli esseri umani verso la retta via? Beh, quelli sono gli angeli custodi e vivono in paradiso.
Sono proprio come tutti se li immaginano, con grandi ali piumate e aureola, sempre puri e sinceri.
Ecco, io sono una di quelli, nonostante il mio aspetto molto tetro faccia intendere il contrario.
So che ti sembra assurdo da credere, ma è realmente così e te lo posso giurare.
Ora ti starai chiedendo, che ci fa un angelo sulla terra e in forma terrena? La risposta è semplice, ho percorso il tunnel metamorfico per diventare umana per sette mesi, dopodiché dovrò sparire per sempre e tornare a casa.
Il mio ritorno avverrà fra un mese esatto e mi spaventa la cosa, poiché ho commesso diversi atti che non ci si aspetterebbe da un sempiterno come me.
Soprattutto ho conosciuto te e questo mi ferma, perché vorrei che fossimo una coppia normale, vorrei che fossimo come tutti gli altri, ma so che è impossibile.
Perché ho scelto di abbandonare il regno per tutto questo tempo? Semplice, perché volevo provare le sensazioni che si percepiscono toccando un oggetto rovente o freddo, come tutte le persone.
Soprattutto, ho intrapreso questa scelta difficile per te, perché già quando ti vidi la prima volta dalla mia nuvola, intento a leggere in quella biblioteca, persi la testa per te.
Ora starai pensando che sono una squilibrata, ma ho un tatuaggio e un segno sulla schiena che te lo possono provare".
Mi sarei aspettata una risata o uno sguardo divertito, ma non una reazione così calma e preoccupata, come se ciò che mi stesse per confessare fosse qualcosa di ancora più grande.
"Non sono per niente scioccato o nemmeno ti considero una pazza, ma sai perché? Perché anch'io sono un sempiterno.
Hai mai sentito parlare di quel luogo sotterraneo, quello in cui si trovano tutte le anime dei dannati? Io vengo proprio da lì.
Il mio compito è tentare o confondere gli umani, spingerli a compiere la scelta sbagliata, esattamente l'opposto rispetto a te.
Ebbene, anche Lucifero ci dotò fin dal principio del libero arbitrio ed è esattamente come per voi angeli, solo che io scesi a Toronto un mese prima rispetto a te.
Le ragioni per cui lo feci sono molto simili alle tue, più che altro volevo fuggire da tutte quelle ingiustizie dell'inferno.
Poi mi innamorai di te e le cose si complicarono, per questo ora non voglio tornare a casa.
All'inizio avevo inventato la scusa del trasferimento perché pensavo che non mi prendessi seriamente".
Ci contemplammo per un po', poi per la prima volta vidi una piccola lacrima rigargli il volto, la quale asciugai con il mio pollice.
"Allora...è per questo che quando abbiamo fatto l'amore la terra ha tremato in quel modo, perché abbiamo compiuto un sacrilegio!
Angeli e demoni non possono stare insieme, le leggi divine lo vietano e noi abbiamo infranto la regola...ora comprendo perché lo sentimmo solo noi.
Però, sai una cosa? Non mi importa, io ti amo e farò il possibile per rimanere al tuo fianco per sempre, sei meglio di qualsiasi altro serafino o cherubino che abbia mai conosciuto.
Ti dirò di più, sembri fin troppo angelico per essere un diavolo".
Egli sorrise e mi attirò a sé, stringendomi fra le sue braccia forti.
"E tu sei anche fin troppo diabolica per essere un angelo, in senso buono".
"A che ora verranno a prenderti?"
"Alle quattro, ma non te ne accorgerai nemmeno".
Restammo avvinghiati su quel letto per quasi due ore, immersi fra le nostre lacrime, consapevoli che non ci saremmo mai più rivisti.
Quando fu il momento, vidi una strana luce rossa dalla finestra, poi Trent sussurrò al mio orecchio, con gli occhi ancora lucidi:
"Ti amo"
"Ti amo anch'io".
Prima che me ne rendessi conto, mi addormentai e poi non vidi più nulla, se non il buio totale.
  
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