Qualche
Splendido Giorno
Correva
senza sosta da ormai un’ora ed era esausto.
I
capelli corvini incollati alla fronte grondante di sudore gli ostruivano la
vista, la gamba ferita gli faceva un male infernale e faticava a trascinarsela
dietro, si girò e vide i cinque uomini coperti da mantelli neri corrergli
incontro; stavano quasi per raggiungerlo.
Usò
tutte le sue ultime forze per un improvviso scatto disperato, gli arbusti e le
spesse radici degli alberi lo fecero inciampare più volte, ma non desistette e continuò a correre, troppo stremato per
smaterializzarsi in un posto sicuro.
-
Avada Kedavra!- la maledizione non lo
colpì per un pelo, ormai era convinto di avere i minuti contati.
All’improvviso
gli alberi iniziarono a diradarsi e il ragazzo scorse da lontano alcune case.
La periferia di Londra.
Gli
occhi scuri gli si illuminarono e concentrandosi sulle
sue ultime forze riuscì a distanziare di alcuni metri i suoi inseguitori
riuscendo ad arrivare davanti all’ingresso di un’abitazione celeste.
-
Apritemi!! Presto fatemi entrare vi prego!- prese a pugni più volte la porta
dell’ingresso, ma nessuno sembrava sentirlo.
In
lontananza vide arrivare gli uomini, allora, preso dalla disperazione, iniziò
ad urlare con quanto fiato aveva in corpo – Avanti forza! Apritemi! –
Alcuni
passi strascicati si udirono dall’interno dell’abitazione, la porta si aprì
lentamente e un uomo sulla quarantina, brizzolato, con un paio di piccoli
occhialetti sulla punta del naso lo guardò con aria assonnata, - Si? Cos’ha da
urlare?? Lo sa che ore sono!?- il ragazzo non gli
rispose e si catapultò dentro casa richiudendosi la porta alle spalle.
-
Insomma! Mi vuole spiegare chi è lei e che cosa vuole da me??- l’uomo si accorse solo in quel momento che l’estraneo oltre ad essere
ansante era anche ferito ad una gamba.
-
Ma è ferito! Presto si sieda sul divano! Jane!
Hermione! Scendete subito!- dal piano di sopra una donna arrivò correndo, stretta in una vestaglia
turchese, i lunghi capelli castani raccolti in una coda – Scott, cos’è successo?! Chi è quel ragazzo? Oddio è ferito! - la donna si inginocchiò vicino al ragazzo, - Qual è il tuo nome? - il
ragazzo socchiuse gi occhi - Jack – rispose in un sussurro.
La
donna gli prese la gamba ferita in grembo e stracciò i pantaloni scuri che il
ragazzo portava, davanti ai suoi occhi apparve una profonda ferita di almeno
venti centimetri.
-
Accidenti, cosa ti è successo?! Scott portami subito alcol, ago, filo e bende!-
il marito corse fuori dalla stanza e in quel momento
fece il suo ingresso una ragazza dall’aria stravolta, i folti capelli mossi e
castani, come quelli della madre, le ricadevano scomposti sulle spalle; appena
vide l’estraneo contrasse gli occhi dorati, - Mamma! Chi è lui? – la ragazza
corse verso la madre, inginocchiandosi davanti al ragazzo e osservando la
profonda ferita.
-
Si chiama Jack, è venuto a bussare urlando di aprirgli, ma non mi ha detto che
cosa gli è capitato!- La ragazza sbarrò gli occhi quando si accorse del tipo di
ferita che aveva davanti agli occhi, - Ma questa è una ferita da incantesimo!
Sei un mago?? Avanti rispondimi!- il ragazzo la osservò
incuriosito. Che cosa sapeva dei maghi quella ragazza
babbana?
Dopo
aver tossito più volte, Jack si fece forza e rispose - Si sono un mago, ma tu
come fai a saperlo?- - Sono una strega. Spiegami che
cosa ti è successo!- il ragazzo, stupito, si rese conto
di essere davanti ad una strega mezzosangue, proprio come lo era lui stesso.
-
Sono stato attaccato da un gruppo di Mangiamorte mentre ritornavo verso casa.
Mi hanno rubato la bacchetta e sono stato ferito da una Bombarda e… - la
ragazza scattò in piedi agitata, - Mangiamorte?? Ti
hanno seguito fin qui? Saranno ancora qua fuori allora!-
Corse alla finestra disperata, scostò di poco una tenda e vide un gruppo di
Mangiamorte perlustrare la zona lì intorno, - Sono ancora qui fuori? Mi
dispiace avervi creato disturbo, ma se non mi fossi nascosto da qualche parte
mi avrebbero sicuramente ucciso- la ragazza si calmò leggermente, rivolgendo un
sorriso al ragazzo,- Non ti devi scusare, hai fatto
bene. Io sono Hermione Granger e questa è mia madre,
Jane Granger. Tu devi essere mezzosangue se i Mangiamorte ti volevano fare la
pelle, sbaglio? – Jack rimase stupito dalla parlantina veloce e tranquilla di
Hermione, ma fece finta di niente e annuì - Si sono un
mezzosangue. Mi chiamo Jack McGregor, piacere.- Scott Granger entrò con tutto il materiale e dopo averlo consegnato alla
moglie si presentò a Jack con un sorriso per poi sedersi su una poltrona.
Jane
ricucì la ferita a Jack, che non emise neanche un gemito di dolore e quando
ebbe finito gli fasciò con cura la gamba.
-
Bene, adesso dovrai rimanere fermo per qualche giorno, senza fare eccessivi
sforzi…- la signora Granger era una pediatra molto conosciuta a Londra e amava
il suo lavoro più di ogni altra cosa; si alzò dal divano
e si girò verso il marito - Scott dobbiamo tenere qui con noi il ragazzo per
qualche tempo, non è sicuro per lui andarsene così presto, i Mangiamorte
potrebbe rintracciarlo subito e non può muoversi ancora con la ferita che si
ritrova-
- Ma certo tesoro, non c’è alcun problema,
rimarrà qui per tutto il tempo necessario..- Jack
sospirò e sorrise a quella famiglia così gentile che non aveva perso tempo e
l’aveva aiutato in ogni modo, - Vi ringrazio davvero, manderò un gufo alla mia
famiglia per informarli di tutto, appena sarò in grado di smaterializzarmi
toglierò il disturbo..- - Ma quale disturbo! Tu starai qui in modo che io ti
possa curare a dovere finché non sarai completamente guarito!- Jane sorrise
materna, - Ora però dovresti riposare, Hermione
accompagnalo nella sala degli ospiti, fai attenzione a non fargli fare male
tesoro- Hermione annuì e aiutò Jack ad alzarsi.
Jack
si appoggiò ad una delle spalle di Hermione e facendolo non poté fare a meno di
sentire quanto era piacevole il suo profumo di more, arrossì senza farsi vedere
e cercò di guardare altrove.
Hermione
salì le scale fino al piano di sopra, dove c’erano le stanze da letto,
oltrepassò la sua e aprì la porta seguente entrando una bella stanza con al centro un vasto letto matrimoniale dalle coperte di
cotone bianco e con un comodino di acero lì vicino, uguale all’armadio
finemente intagliato.
Quando
Hermione ebbe accompagnato Jack a letto non se ne andò
subito, ma rimase in piedi con le braccia conserte, - Senti dobbiamo parlare…-
Jack aprì un occhio facendole cenno di continuare - …ora che i miei genitori
non ci sono devi spiegarmi tutto di te e perché i Mangiamorte ti stavano
inseguendo.- Jack alzò un sopracciglio curioso – Cos’è aspiri a diventare
Auror? - - Può essere, ma ad ogni modo non è questo il problema. Devo saperlo.. per favore parlamene.- detto questo, Hermione tacque.
Aveva riflettuto molto, ma alla fine aveva preferito non dire di essere la migliore amica di Harry Potter e di far parte
dell’ Ordine della Fenice a quello che era ancora un perfetto estraneo e di cui
non sapeva ancora se potersi fidare o no.
Il
ragazzo dopo quell’attimo di silenzio si decise a parlare.
-
Come ti ho già detto mi chiamo Jack McGregor e sono mezzosangue,
figlio di madre babbana e padre mago. Mi sono trasferito da poco a Watford,
prima abitavo a Dublino e frequentavo lì una scuola di
magia. Io e la mia famiglia ci siamo dovuti trasferire a causa del lavoro di
mio padre che lavora in banca ed è stato trasferito alla Gringott che suppongo
tu conosca già. Per quanto riguarda i Mangiamorte
invece, suppongo che tu sappia perfettamente quali sono le loro manie, non
credo abbiano avuto altro motivo di attaccarmi se non
per perseguire i loro piani malati… soddisfatta? – Hermione sorrise al mago,
ora del tutto rilassata - Si decisamente. Suppongo
quindi che tu a settembre inizierai il tuo ultimo anno a Hogwarts, giusto? - il
mago annuì - Si e ne sono molto orgoglioso, ho saputo
grandi cose di Hogwarts e soprattutto sulle persone che la frequentano, se non
sbaglio dovrebbe essere la scuola del famoso Harry Potter e dei suoi due
compagni di avventure!- Hermione scosse la testa - Io e Ronald facciamo
soltanto il possibile per proteggere Harry in qualsiasi modo e…- la ragazza si
fermò osservando la bocca spalancata di Jack che probabilmente aveva smesso di
respirare da qualche minuto - …c-c-come scusa?? Tu-tu e Ronald?? Cioè tu sei la migliore amica di Harry Potter, il bambino
che è sopravvissuto??- Hermione scoppiò a ridere osservando la faccia
meravigliata del ragazzo - Ebbene si! Per quello ti ho chiesto così tante
informazioni, siamo ancora in piena guerra con Voldemort e i suoi, anche se al
momento gli ultimi sono stati dei mesi piuttosto tranquilli, ma l’esperienza
insegna che finché Lord Voldemort è in vita, la calma può solo che essere
apparente…- Hermione osservò il ragazzo stupita dal
fatto che non si fosse buttato giù da letto al nome del Lord Oscuro, ma che
invece non aveva fatto una piega e aveva annuito serio per tutto il tempo. Quel
ragazzo le piaceva, sembrava sveglio e in gamba.
-
Ora me ne torno a dormire, tu continua a riposare, ora
sei al sicuro. La casa è sotto incantesimo per cui i
Mangiamorte o qualunque altro malintenzionato non può vederla, quindi dormi
sereno e fai sapere ai tuoi genitore che sei qui sano e salvo, il mio gufo
Robert è a tua disposizione.-
Detto
questo un grande gufo grigio fumo apparve
all’improvviso sul davanzale della finestra.
-
Va bene Hermione, grazie mille davvero. A domani.-
Hermione
uscì dalla stanza ed entrò nella sua rimettendosi in fretta sotto alle coperte.
Era
stata una notte decisamente movimentata, ma il giorno
dopo lo sarebbe stato ancora di più probabilmente, avrebbe dovuto fare da balia
al suo ospite malandato e avrebbe anche dovuto raccontare tutto a Harry e Ron
per far sapere loro che i Mangiamorte erano tornati a farsi vedere in giro.
Dopo
qualche minuto si addormentò profondamente, esausta.
La
mattina del 20 Agosto Hermione si alzò tardi, appena scesa dal letto iniziò a
frugare nel suo baule per cercare una pergamena bianca, appena la trovò si mise
seduta alla scrivania di ciliegio posta accanto al suo letto e scrisse
velocemente a Harry e Ron tutto l’accaduto.
Robert
dopo aver ricevuto la missiva spiccò il volo tranquillo verso la Tana.
La
ragazza andò a farsi una doccia veloce, poi dopo essersi vestita scese al piano
sottostante dove non c’era nessuno.
Sul
tavolo c’era un biglietto, probabilmente di sua madre che amava lasciarle
messaggi ovunque, infatti Hermione sorrise appena vide
che era effettivamente suo – Buongiorno tesoro! Io sono a lavoro, tuo padre è
partito stamattina, tornerà il 31 Agosto per salutarti prima che tu parta per
la scuola, io arrivo stasera verso l’ora di cena, controlla che Jack stia bene,
cambiagli le bende e disinfetta la ferita! Un bacio!-
Hermione
si preparò la colazione, poi decise di andare a ripassare per l’ennesima volta
Trasfigurazione, ma venne distratta da un sonoro
CRACK.
-
Ciao Herm! – Hermione si girò di scatto, un ragazzo dai capelli neri arruffati
e gli occhi verdissimi, con un paio di occhiali tondi
sul naso le sorrise facendo risplendere una fila di denti bianchissimi.
-
Harry!! - Hermione corse in contro a Harry James Potter e lo abbracciò stretto,
- Come mai sei venuto? Hai ricevuto la mia lettera? – Il ragazzo annuì serio -
Si è per quello che sono qui, vorrei parlarne con te ,
fra poco arriverà anche Ron, sai è ancora alle prime armi con la
smaterializzazione e deve fare molte soste prima di essere qui, ma comunque sta
migliorando molto..- Hermione sorrise sedendosi sul divano e facendo cenno a
Harry di sedersi vicino a lei.
-
Allora, dov’è il tizio? - Harry si stravaccò sul divano facendosi apparire una
sigaretta, da quando era diventato maggiorenne usava la magia sempre per
qualunque cosa, anche per le cose più semplici, dopo anni di proibizioni
finalmente poteva usarla quando e come gli pareva.
-
Sta ancora dormendo, è nella stanza degli ospiti..- lo
stesso suono sentito precedentemente catturò l’attenzione dei due ragazzi e
Ronald Billius Weasley apparve in tutto il suo metro e ottanta davanti a loro.
-
Ehi Ron!- Hermione si alzò e corse ad abbracciare l’amico, che divenne
istantaneamente rosso paonazzo, così da sembrare tutt’uno con i suoi capelli
fulvi.
-
Ciao Herm, scusa il ritardo, mi ci è voluto un po’ ma
ce l’ho fatta…- Ron era cresciuto molto durante i tre mesi estivi, i capelli
rossi sempre scompigliati e i suoi occhi blu però erano sempre gli stessi,
nonostante ormai il corpo fosse quello di un uomo e non più di un bambino.
I
tre si sedettero sul divano del salotto e dopo qualche attimo di esitazione fu Ron a prendere la parola -Allora… dov’è il
ragazzo? Come hai detto che si chiama? James?- -No, si chiama Jack McGregor ed è un
mezzosangue irlandese trasferitosi qui da poche settimane, a settembre entrerà ad Hogwarts, è anche lui al settimo anno- Harry dette un
tiro alla sua sigaretta, poi diventò serio e i suoi due amici capirono che era
arrivato il momento di parlare di ciò per cui tutti e tre fremevano - E così sono tornati…era troppo tempo ormai
che non si facevano vedere, effettivamente siamo stati ingenui a pensare che
non avrebbero più fatto niente, era logico che prima o poi avrebbero attaccato
qualche civile e ora che è avvenuto dobbiamo darci da fare. Ho avvisato Sirius
che mi ha promesso di parlarne con l’Ordine, al più presto ci sarà una riunione
straordinaria..- Hermione annuì in direzione del
bambino sopravvissuto - Bene, al momento possiamo soltanto fare questo, intanto
dobbiamo prenderci cura di Jack, rimarrà qui a casa mia fino a quando non si
sarà completamente ripreso. Alla Tana come va? Ron i tuoi fratelli stanno tutti
bene?- il rosso fece una smorfia annoiata mentre giocava con la cerniera della
sua felpa bianca - Si, Ginny ha un nuovo ragazzo, il terzo in un mese, è Fabian
Costner, quell’essere tutto muscoli del settimo anno
di Tassorosso; è un cretino allucinante, ma lei è convinta che sia “adorabile”,
chi la capisce è bravo…- in quel momento alcuni passi strascicati si udirono dal
piano superiore - Questo deve essere Jack- Hermione si alzò dal divano proprio
mentre McGregor appariva in cima alle scale.
-Buongiorno!-
-
Buongiorno Jack! Come va la gamba? Riesci a camminare?- il
ragazzo iniziò a scendere con calma le scale, appoggiato saldamente al
corrimano di legno.
- Meglio grazie, anche se dà ancora
fastidio- Hermione
gli andò incontro facendolo accomodare su una comoda poltrona di velluto rosso.
- Jack, questi sono Harry Potter e Ronald
Weasley- Jack spalancò gli occhi alla vista della
leggenda che gli stava seduta di fronte – Molto piacere! Sono felice di
conoscerti!- Harry gli sorrise di rimando, osservando
quel ragazzo che sembrava essere davvero in gamba: i capelli erano neri come il
carbone e gli ricadevano sulla fronte in sottili ciocche proprio sopra due
calorosi occhi castani; la bocca carnosa era tirata in un sorriso a scoprire
due file di denti bianchissimi che risaltavano sulla carnagione abbronzata del
ragazzo - Non sembri Irlandese, hai un aspetto molto mediterraneo – costatò
Harry guardando ammirato il bel ragazzo posto di fronte a lui - Si me lo dicono
tutti. Mia madre è Portoghese, di Lisbona-
- Davvero?? Fica Lisbona! Non ci sono mai
stato ma mi ispira particolarmente!- Hermione scoppiò
a ridere dopo l’uscita di Ron - Oh si è davvero bella e poi è calda, io amo il
caldo!- i ragazzi continuarono a parlare tranquilli per una buona mezz’ora,
quando furono interrotti da un ticchettio ripetitivo alla finestra.
Hermione
si alzò per andare ad aprire ai quattro gufi appollaiati sul davanzale - Però!
Hai molti spasimanti Herm?? – Hermione guardò storto Harry, mentre slegava le
lettere dalle zampe dei volatili – Stupido, sono le
lettere da Hogwarts!- la ragazza passò a distribuirle ai ragazzi, ce n’era una
anche per Jack. Hermione prese la sua da cui uscì il luccicante distintivo da
Caposcuola che la fece sorridere orgogliosa.
- Non ci stupiamo neanche Herm, era scontato fossi tu, c’è scritto chi è il secondo?- Ron era rimasto
deluso dal fatto di non essere il secondo Caposcuola, ma non lo diede a vedere.
- No non c’è scritto, lo scopriremo il primo
giorno..- qualche secondo dopo un altro gufo planò sul
davanzale ed Hermione sbuffando andò a vedere chi fosse.
-
Jack c’è posta per te! Probabilmente sono i tuoi genitori- Jack
annuì dopo aver preso la posta dalle mani della nuova Caposcuola di
Grifondoro.
-
Si sono loro. Mi scrivono di ringraziarti da parte loro e che verranno di
persona durante i prossimi giorni per vedere come sto e per ringraziarvi di
persona..- all’improvviso però il ragazzo sbarrò gli
occhi mentre gli occhi scuri scorrevano sulle righe - Ehi cos’è successo?-
Harry si avvicinò al ragazzo - C’è scritto che i mangiamorte hanno lasciato una
scritta sul muro di casa nostra e…- -
E??? Avanti che cosa c’era scritto??- Hermione si avvicinò preoccupata - ..
c’era scritto: SE TENETE ALLA VITA CONSEGNATECI CIO’ CHE CI APPARTIENE.- Harry
corrugò la fronte confuso - Di cosa parlano? Cos’è che possedete e che loro
vogliono?- Jack scosse la testa amareggiato.
– Non ne ho idea, ma non voglio che la mia
famiglia debba vivere nell’ansia di essere attaccata costantemente..-
- Non ti preoccupare Jack, chiederemo a
qualche membro dell’Ordine di tenere d’occhio la tua abitazione, così i tuoi
genitori staranno al sicuro- Ron annuì alle parole di
Hermione.
– Certo! Manderò un gufo a mio padre e gli
spiegherò tutto- Jack sembrò confortato anche se un
velo di preoccupazione si poteva scorgere sempre sul suo volto.
-
Credo che dovreste andare a parlare con i membri dell’Ordine di persona, io
rimarrò qui con Jack, nel frattempo gli farò un incantesimo per rimarginare la
ferita, in modo che possa guarire più rapidamente- Harry e Ron annuirono alle
parole di Hermione e dopo aver salutato Jack e la Grifoncina, si
smaterializzarono via.
Erano
le tre del pomeriggio e il caldo di Agosto rendeva la
casa un forno.
Hermione
era stesa sul divano con una granita al limone vicino e i capelli raccolti in
una coda alta mentre Jack era seduto su una sedia, le braccia appoggiate al
tavolo e un bicchierone di burrobirra davanti.
-
Come va la gamba?-
-
Meglio, quell’incantesimo è stato davvero straordinario, riesco a camminare
quasi come prima- Hermione sorrise soddisfatta.
-
Si è un incantesimo avanzato che ho scoperto qualche
mese fa; mia madre è un medico molto preparato, ma la magia è comunque il
rimedio più veloce!-
Il ragazzo sorrise tornando a sorseggiare la burrobirra ghiacciata.
Hermione
sbuffò per l’ennesima volta asciugandosi la fronte grondante di sudore e tornò
ad osservare Jack; sembrava più tranquillo rispetto a quando aveva letto la
lettera dei suoi genitori quella mattina, ma forse per distrarlo del tutto ci
voleva dell’altro.
La
ragazza si alzò con un piccolo balzo sorridente – Forza! Ti porto a fare un
giro a Diagon Alley, suppongo che tu non ci sia mai stato, sbaglio?- il ragazzo
scosse la testa, un po’ intimorito dall’entusiasmo della Grifondoro – No non ci sono ancora mai stato- .
-
Perfetto! Allora vestiti così partiamo -
Diagon
Alley quel giorno era affollata da molte persone e turisti.
Hermione
e Jack passeggiavano attraverso le bancarelle e i
negozi da qualche minuto quando il ragazzo si bloccò di fronte alla vetrina di un
nuovo negozio chiamato “ Manici per tutti i gusti”, in cui una serie di manici
di scopa lustri e costosissimi facevano la loro figura in vetrina.
Hermione
scosse la testa ormai arresa all’idea che ogni mago di sesso maschile perdesse quel briciolo di materia grigia che possedeva per
un misero manico di scopa.
-
Avanti Herm entriamo, ci sono delle scope bellissime!-
la ragazza lo seguì all’interno con aria afflitta.
Era
molto affollato, ragazzi e uomini di tutte le età si aggiravano fra gli
scaffali chiedendo informazioni agli indaffarati commessi che correvano da una
parte all’altra del negozio per soddisfare le esigenze di tutti.
Hermione
si guardò in torno scorgendo qualche volto conosciuto, molti ragazzi di
Hogwarts la salutarono complimentandosi con lei per il nuovo incarico da
Caposcuola che non si sa come tutti sapevano le fosse
stato assegnato.
In
lontananza scorse Calì Patil, la sua compagna di Casa a Hogwarts e decise di
raggiungerla senza però perdere d’occhio Jack che era in un angolo tutto
intento a parlare con un commesso su un lucido e velocissimo manico di scopa.
Fece
qualche passo facendo attenzione a non scontrare le mille scatole impilate
negli scaffali quando senza rendersene conto andò a sbattere contro qualcuno che le fece arricciare il naso all’istante.
Draco
Lucius Malfoy se ne stava eretto in tutto il suo metro e ottantacinque di altezza mentre la osservava con aria altezzosa; gli occhi
grigi del ragazzo la scrutavano dall’alto mentre alcune ciocche di capelli
biondissimi gli solleticavano la fronte.
-
Guarda chi si rivede, la Mezzosangue! Come mai sei
sola? I tuoi cari compagni di avventure sono rimasti
fuori a proteggere il mondo dai cattivi?- un ghignò sensuale e arrogante al
tempo stesso si disegnò sul volto perfetto del Serpeverde.
-
Sai Malfoy, gli anni passano, ma il tuo cervello non cresce di un milligrammo, fossi in te mi farei vedere da un medimago competente-
Hermione non perse tempo a fronteggiare il ragazzo più borioso e maledettamente
affascinante di tutta Hogwarts senza perdere il suo cipiglio battagliero e
senza staccare i suoi occhi dorati da quelli argentati di lui.
Dal
canto suo il ragazzo non fece una piega, sempre con il solito ghigno sulla
bocca.
-
Che ridere Mezzosangue, le tue misere battute hanno sempre il potere di
renderti la solita Grifondoro irritante-.
-
Proprio tu parli Malfoy ? Qui di irritante
vedo solo la persona che mi sta di fronte e..- ma non finì di parlare perché
Jack la raggiunse con un sorriso sulle labbra – Questo negozio è fantastico
Herm! Dovresti venire a vedere da quella parte, c’è una scopa a dir poco
favolosa..- Draco alzò un sopracciglio infastidito
dall’arrivo di quel ragazzo che non aveva mai visto.
-
Abbiamo un nuovo amico del cuore Granger? O forse è il
tuo fidanzatino? Sarebbe anche il momento sai? – Hermione assottigliò gli occhi
– Non è il mio fidanzato, si chiama Jack McGregor, non è di Londra – sibilò in risposta.
-
McGregor… un mezzosangue suppongo- Jack guardò di
traverso quel ragazzo biondo che non aveva neanche avuto la buona educazione di
presentarsi.
-
Si, la cosa ti crea problemi?- Jack guardò il biondo con aria di sfida.
-
Effettivamente si…- Malfoy si rigirò verso la Grifoncina senza più degnare di
uno sguardo Jack.
-
Bene Mezzosangue, ora devo andarmene, non strapparti i capelli in mia assenza
mi raccomando..- Hermione non gli rispose neanche, ma
prese Jack per un braccio e lo trascinò fuori dal negozio.
- Chi era quel tipo odioso?-
-
Draco Malfoy, l’essere più razzista e meschino di tutta Hogwarts, non lo
ascoltare è soltanto un cretino-.
Hermione
e Jack ripresero a camminare, ma dopo pochi passi
vennero fermati da una ragazzina bionda con molte lentiggini sul naso e un paio
di occhi azzurri vispi che gli porse due volantini sotto il naso – Ciao! Siete
di Hogwarts vero? Il 25 c’è una festa alla Baia Lyme, vicino
Plymouth, ci saranno tantissimi ragazzi, faremo il bagno a mezzanotte e
ci sarà tantissima bella musica, vi aspettiamo!- detto questo la ragazza si
allontanò in cerca di altre prede.
-
Wow, io amo le feste!-
-
Io non particolarmente, c’è sempre troppa gente…- disse Hermione strappando il
biglietto.
-
Dai secondo me sarebbe carino andarci, potresti
chiedere anche a Harry e Ron se vogliono venire!- disse il ragazzo che non
vedeva l’ora di rivedere la leggenda di Harry Potter dal vivo.
-
Non lo so.. non ne ho molta voglia- Hermione guardò
Jack che la fissava con sguardo da cucciolo bastonato; pensò allora che visto
il momento non proprio felice che stava vivendo il suo amico, sarebbe stato
carino fargli passare una bella serata.
-
E va bene mi hai convinta, andremo alla festa sulla
spiaggia..- il ragazzo le sorrise felice con la mente già al 25 Agosto.