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Autore: Alphamaxnova1    27/08/2016    1 recensioni
Una misteriosa guerra
Un misterioso codice
Con un balzo nel vuoto, comincia ufficialmente l'avventura della giovane Krystal
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4: Il Cavaliere di StoneWood  
 
Oured era probabilmente la città più contesa in quel momento
A Est, le forze di Fortuna restavano in aggregate, evitando il più possibile di entrare in città 
A Ovest invece, i soldati di Xavier, tenevano la difesa pronta, nel caso il nemico avesse tentato di entrare in città, tenendo cannoni anticarro e molto altro pronti
La vittoria a collina 401 ha permesso ai soldati di Lynx e alla Settima Divisione Corazzati di Fortuna di aggirare tutta la città…
…E ora…il destino del contrattacco di fortuna dipende dalle azioni di pochi uomini
L’entrata Ovest di Oured è attraversata da un fiume, che divide l’entrata a Nord e a Sud
I nemici hanno fortificato l’entrata e, sopratutto, tutti i chilometri che la precedono
10 Km più a Ovest dell’entrata alla città, c’è il punto strategico più importante: La cittadina di StoneWood
Chi controlla Stonewood controlla i rifornimenti che entrano in città dal lato Ovest
Lynx, da buon comandante, decise subito di elaborare una tattica per riuscire a prendere Stonewood e l’entrata della città il più presto possibile
La settima divisione si sarebbe divisa in due gruppi..denominati A e B
Il gruppo A doveva occuparsi del lato sud del fiume, attraversando così l’autostrada denominata dai pochi sopravvissuti del primo assalto “autostada della morte”…a questo gruppo vennero affidati molti corazzati, molti soldati e i miei amici: Krystal, Sam e Lynx stesso
Io invece…ero destinato al Gruppo B, il cui obbiettivo era solo e soltanto Stonewood, a nord del fiume
Al gruppo vennero affidati pochi carri armati…ma molta fanteria…sopratutto molte squadre di specialisti della Settima Divisione
Tra tutti questi soldati, io (Venom) ero l’unico “mercenario”
E da mercenario posso dire di avere visto molte cose nel corso della mia carriera
ma nulla di simile a quello che ho visto a StoneWood
 
“Allora Johnny…hai chiesto a Marisa come sta tuo figlio” Chiese il comandante del plotone mentre ci incamminavamo verso il nostro obbiettivo
“Beh…ieri sera ho passato il tempo a dormire più che a scrivere lettere…credo comunque stiano bene, sai no…all’inizio della guerra sono scappati su acqua”
“sisi la storia la conosco…volevo solo vedere se il morale dei miei uomini fosse rimasto alto”
“Scherza comandante? dopo la vittoria di Due giorni fa…come possiamo essere demotivati?”
“La vita non è fatta solo di guerra Johnny, la vita è fatta anche di molte altre cose
questa vittoria cosa ti lascerà nella vita in fondo?”
“Una cicatrice comandante
un proiettile mi ha sfiorato la chiappa destra sa?”
“Ah diavolo…mi dispiace
speravo fosse quella sinistra”
“Molto divertente comandante…molto divertente”
Il silenzio ricadde tra le file per qualche secondo
“Capo…come mai hanno affidato al nostro gruppo quel….beh…se possiamo chiamarlo così…cecchino?”
“Uhm…parli di Venom?”
“Si signore”
“Si è dimostrato più volte un eccellente macchina da guerra sul campo…lo hanno mandato qua per renderci il lavoro più facile”
“Si…cioè…questo lo so…però….insomma…è solo un mercenario…non penso sia mai stato addestrato…”
“Soldato Mark”
“S-si signore?”
“Quanti soldati nemici hai ucciso fino ad ora?”
“Uhm…penso 15…più o meno”
“Sai quanti ne ha fatti fuori quello che tu definisci “un mercenario poco addestrato e poco affidabile”?”
“No”
“Vuoi dirglielo tu Venom?”
“Uhm…a dire il vero ho perso il conto…penso siano almeno 200”
“COME 200?”
“Lo hai sentito Mark”
“Signore, penso che tutta la sua fama sia dovuta soltanto a delle menzogne…insomma chi ci dice che ha veramente ucciso 200 persone?”
“Sono state tutte confermare Mark
Tu invece quante ne hai fatte? 15! delle quali non sei sicuro nemmeno tu
se non ti fidi del tuo compagno ti invito gentilmente allora a cambiare gruppo e ad unirti al plotone di Wilkins”
“…Chiedo scusa signore”
Mentre discutevamo, nella distanza iniziava a diventare sempre più evidente la sagoma della cittadina di StoneWood
La cosa che temevamo di più non era tanto la città…ma la strada che stavamo percorrendo
Non sapevamo quando esattamente il nemico ci avrebbe sparato…e questo non sapere metteva sicuramente un po’ di terrore negli uomini che mi stavano attorno
molti dopo qualche minuto iniziarono a chiedere nervosamente “Dove sono i nemici?” e altre domande simili
temevamo inoltre per il tipo di nemico 
a differenza della squadra A, a noi erano stati affidati solo 15 carri
la strategia era fondamentale per raggiungere la vittoria
 
Ore 16:47
Il terrore iniziava a colpire anche me
adesso non eravamo più a chilometri di distanza dalla città
ora eravamo a credo 700 metri dal primo edificio
Il comandante del nostro plotone aveva dato l’ordine di fermarsi e di attendere Ordini dal comandante
Sdraiato a terra dietro un piccolo cumulo di terriccio, tenevo il mio fucile e controllavo ogni tanto velocemente gli edifici dinanzi a noi
anche con il mirino, non vedevo, pareva non esserci nessuno
“Cosa stiamo aspettando comandante? Perché non entriamo e la facciamo finita?”
chiese uno dei soldati
“abbi pazienza Joseph…abbiamo chiamato un aereo da ricognizione….vogliamo evitare il contatto con carri nemici…meglio agire con prudenza no?”
“Beh…si…ma non perdiamo il fattore sorpresa così?”
“Sorpresa? Credo che il nemico sappia più di noi che siamo qua”
Dopo pochi minuti, iniziai a vedere il jet da ricognizione volare attraverso il cielo grigio
si librava sopra il suo obbiettivo cambiando ripetutamente direzione 
sembrava tutto cosi pacifico
fino a quando, improvvisamente, dalla città seguito da una scia bianca, un missile cerò di colpirlo
L’aereo schivò il missile e cominciò così a tornare lentamente alla base, inseguito dai traccianti dell antiaerea
“Quiiiindi capo….abbiamo novità?” chiese un soldato
“Si: hanno visto dei corazzati nel lato ovest della città ed hanno trovato molta antiaerea”
“quindi…cosa facciamo ora?”
“Dal momento che molti dei cannoni antiaerei funzionano anche da anticarro, faremo entrare la fanteria per eliminarli”
“Ok…allora chi entra?”
“È ovvio…noi”
“Noi? Perché non il plotone di wilkins?”
“Il plotone di Wilkins resterà indietro come supporto”
“Signore mi pare un id-“
Il comandante del plotone si voltò tenendo il fucile in modo particolarmente minaccioso
“-ea geniale signore”
“Ottimo…ora non ci resta che metterci in marcia”
 
Costruire e Distruggere
Questo è quello che fa l’uomo
costruisce cose pensando al futuro
e in futuro le distrugge
Chissà quanto era bella questa città prima della guerra
quello che una volta era un teatro ora non è altro che un vuoto scudo per cecchini
Noi abbiamo creato
e noi abbiamo distrutto
e tutto…per motivi che un senso non hanno
Era il 26 Settembre, ed il freddo del mese non tardava a farsi sentire
Quando ci siamo addentrati in città infatti, hanno cominciato a cadere i primi fiocchi di neve
camminavamo tutti assieme tenendo sempre gli occhi aperti contro eventuali imboscate 
ma quello che ci circondava appariva soltanto come una città fantasma
improvvisamente, uno dei soldati del nostro plotone si fermò, puntando il fucile contro una finestra
“Cosa succede Ron?”
“Giuro di avere visto qualcosa muoversi là sopra”
“Qualcun altro ha visto qualcosa?”
“no”
“No”
“no”
“Signore, giuro di avere visto qualcosa”
“Ti diamo 5 minuti ok? Vai a controllare”
“Grazie signore”
Il soldato abbandonò il gruppo per entrare dentro l’edificio
passarono credo due minuti
alla finestra si affacciò effettivamente qualcuno
“Ragazzi mi sono sbagliato…qua non c’è nessuno”
“Ron torna giù e smettila di fare il cretino, dobbiamo ancora raggiungere il centro città”
“Si sign-“
Improvvisamente, a squarciare il silenzio arrivò un improvviso tuono
qualcosa ruppe il vetro della finestra, colpendo anche il soldato in testa
“Cazzo state giù!” urlò il comandante
“che diavolo è successo?”
“un cecchino” risposi
“come fai a dirlo con tanta certezza?”
“abbiamo sentito un singolo sparo no? e veniva dall’esterno…solo un cecchino è così preciso credimi”
la strada sulla quale ci trovavamo andava dritta al centro
ciò nonostante, sul lato sinistro si incrociava con un altra via che portava ad una piazza
seguendo la logica, il cecchino si trovava proprio in quella piazza
“Venom, occupati del cecchino”
“Ok…però tu di ai tuoi uomini di non attraversare quella strada…se il cecchino è dove credo che sia quella strada è davvero pericolosa”
Dovevo trovare un modo per prenderlo di sorpresa
Di solito, subito dopo un colpo il cecchino cambia posizione per evitare di essere scoperto
ma nel suo caso, dato anche il fattore sorpresa, non lo darei così per scontato
guardai l’edificio dove era stato colpito Ron
Potevo cercare di attaccarlo da li…non dallo stesso piano di Ron ovviamente…ma comunque dalla stessa traiettoria
Mi lanciai velocemente dentro la porta e cominciai altrettanto velocemente a salire piano per piano, facendo particolare attenzione alle finestre
Al secondo piano incrociai ciò che restava di Ron: una carcassa con un foro in testa
arrivato al terzo piano, usai una crepa molto crossa nel muro per cercare di individuare il cecchino dalla distanza
il mio occhio non scrutava altro che edifici e il monumento a forma di cavallo nella piazza dall’altra parte della strada
qualcosa però, attirò la mia attenzione..
…niente di visivo…un rumore…molto simile a quello dell aereo da ricognizione di poche ore prima
e improvvisamente, realizzai che il cecchino aveva deciso di passare ad un piano B, chiamando in supporto un aereo d’attacco per attaccare l’ultima posizione nella quale ci aveva visti
dovevo assolutamente fare qualcosa…e di fretta!
mi affacciai senza pensare alla finestra per urlare alla squadra rimasta sotto
“Ci bombardano! Andate via da la!”
urlando però…mi ero reso visibile all acuto nemico
mi abbassai di scatto per prendere copertura
…giusto in tempo…penso di essere riuscito a sentire il suo proiettile sfiorarmi la testa
e subito dopo questa terrificante sensazione, un tremendo frastuono misto ad un pesante suono di mitragliatrice
volevo affacciarmi di nuovo…ma sapevo anche che era la cosa più pericolosa
decisi dunque di scendere di nuovo per tornare nella strada, che al momento era la posizione più sicura
e solo quando arrivai al piano terra mi resi conto di essere rimasto da solo
l’aereo nemico era passato a bassa quota sparando con i mitragliatori
e il suo attacco, è bastato ad uccidere chiunque si trovasse in strada
poteva quindi andare peggio di così per me?
.
.
.
si
tre soldati nemici uscirono improvvisamente allo scoperto per andare a controllare se ci fossero sopravvissuti
io rimasi nascosto e pronto a sparare vicino ad una finestra del piano terra
i tre soldati giravano uno per uno i corpi dei soldati, solo per controllare se effettivamente erano morti
cominciarono dal caposquadra, poi andarono ai due mitraglieri, il medico, il supporto radio…
…e poi…quando stavano per controllare un soldato semplice, due proiettili colpirono uno dei tre soldati nemici, mandando gli altri due nel panico
inizialmente non capii…ma poi, quando il secondo soldato nemico venne colpito, mi resi conto che il soldato mark (quello che tanto dubitava di me) non solo era sopravvissuto, ma si era anche messo a combattere con la sua Colt 1911
erano rimasti solo lui e il nemico ora
il suo ultimo colpo centrò il bersaglio alla gamba
dopo il centro si rese conto di essere senza munizioni
prese allora un altro caricatore e cercò di inserirlo di nuovo dentro la pistola
nel frattempo però, il nemico si era già preparato ad aprire il fuoco con il suo fucile
era quindi giunto il mio momento
mi alzai e,dopo aver preso brevemente la mira, sparai un colpo che andò a centrarlo dritto in testa
ucciso il nemico, uscii dalla mia copertura per andare a recuperare il soldato Mark, il quale pareva essere comunque ferito in modo non lieve
“P-perchè mi hai salvato?”
“Con chi diamine credi di avere a che fare?” 
lo caricai sulle mie spalle e lo portai dentro l’edificio di Ron
alla fine di tutto non avevamo molta altra scelta…e stare per strada ci avrebbe più che sicuramente portato alla morte
“staremo qua fino all arrivo dei rinforzi” gli dissi
“Si…ehn…c’è un problema a proposito”
“…cioè?”
“Hanno ucciso il nostro tecnico radio…siamo isolati…l’unica cosa che possiamo usare per comunicare è la radio a corto raggio”
“…quindi…con chi possiamo comunicare con quella radio?”
“unità nel raggio di 500 metri…se ci va bene la seconda squadra del nostro plotone”
“ah…fantastico…in pieno territorio nemico…isolati e assediati da un cecchino…ho dimenticato qualcosa?”
“il supporto aereo nemico”
“si anche quello”
“Beh…hai qualche piano per…non so…tipo non morire?”
“eliminare il cecchino nemico mi pare un buon inizio”
“ah beh…considerando che non sa dove siamo”
“…”
“….non sa dove siamo vero?”
“forse”
“…Merda”
improvvisamente però, notai che anche al piano terra vi erano delle finestre…e anche ben nascoste a dire il vero
“…potrei però…usare le finestre del piano terra per colpire il cecchino nemico”
“ma…se ti vede prima lui?”
“passami l’elmetto”
posizionai l’elmetto sulla punta del fucile, e lo affacciai alla finestra come esca
“Beh…mi pare abbastanza sicuro come po-“
nemmeno il tempo di finire la frase che vidi l’elmetto cadere a terra con un foro su di esso
“quindi…siamo ancora fottuti?”
“Si…e molto…
….ma ho un piano”
“si esprima”
“tu usi l’elmetto per fare da esca al piano terra…cambiando posizione più volte mi raccomando…io cerco di individuarlo dal tetto”
“Usiamo la radio per comunicare?”
“Si”
“ok…sali…io aspetto qua il tuo via”
Iniziai dunque a salire le scale, facendo attenzione piano dopo piano alle finestre
arrivato all’ultimo piano, presi la radio e dissi
“ok…comincia a fare l’esca”
“ricevuto”
non mi affacciai ancora
volevo evitare di farmi vedere fino al primo sparo
tolsi la sicura al fucile e sentii il primo bang nella distanza 
“Lo ha preso…ehm…a proposito come ti chiami”
“Venom…continua a fare l’esca”
lo sparo non veniva dal alto…anzi sembrava venire da più in alto di me
prima di appoggiare il mio fucile alla finestra, scrutai con l’occhio il paesaggio
c’era solo la piazza…ma apparentemente nessun palazzo più alto del nostro
improvvisamente…il secondo sparo
“lo ha preso di nuovo Venom”
lo sparo sembrava provenire dal basso…forse mi ero sbagliato con l’approssimazione del primo sparo
“continua”
Il terzo sparo squarciò l’aria
questa volta però riuscii a vedere il tracciante
edificio davanti alla piazza…secondo piano
il bastardo non stava sparando affacciato alla finestra, ma stava sparando da dietro le scale
la posizione gli permetteva di vedere sia la finestra sopra che la finestra sotto di lui…inoltre essendo la zona poco illuminata appariva invisibile a tutti
“Fermati Mark…lo vedo”
“Fallo secco”
appoggiai il mio fucile alla finestra e iniziai a prendere la mira
distanza di 120 metri approssimativamente 
vento parato dagli edifici
poco prima di potergli sparare, lo vidi togliere l’occhio dal mirino e guardare preoccupato nella mia direzione
premetti il grilletto
fu un istante
lui si gettò a sinistra, ricevendo il proiettile sulla gamba anziché sulla testa come previsto 
si era nascosto dietro a un muro
“Lo hai preso?”
“alla gamba…si è nascosto ora”
Non volevo lasciarlo scappare
spostai il mio mirino sul muro dietro il quale si era nascosto e sparai tre colpi in posizioni casuali
“allora?”
“temo sia ancora vivo…non ne sono sicuro però”
improvvisamente però, qualcosa colse la mia attenzione
il muro collegava ovviamente due finestre
e la finestra più a sinistra aveva qualcosa di diverso
già…dal mirino riuscivo chiaramente a vedere l’aria condensata del respiro nemico
si era nascosto là…e stava aspettando qualcosa per contrattaccare
e pensare che a tradirlo è stato il freddo
ripresi bene la mira e puntai il mio fucile su quel muro
quello che sparai era l’ultimo colpo del mio caricatore
vidi però il proiettile colpire il muro, e il respiro vicino alla finestra cessare
cambiai velocemente caricatore e ripresi a scrutare il paesaggio
“Venom…lo hai preso ora?”
“Penso di si”
dopo un minuto, iniziai a vedere dalla mia posizione il sangue nemico sul pavimento dell edificio sulla piazza
era la mia conferma
mi alzai e iniziai lentamente a ri-scendere le scale
“è morto Mark…il cecchino non è più un problema”
“ottimo…salgo anche io allora”
ci incontrammo al terzo piano, posto dove ci siamo poi accampati per un attimo
“Sai Venom…volevo chiederti scusa..”
“Per cosa?”
“Per aver dubitato delle tue abilità…credevo solo che per farti un nome da mercenario ti fossi inventato di aver ucciso almeno 200 nemici…ma da quello che ho visto sembra essere vero”
“Non ti preoccupare, sono abituato oramai a farmi chiamare “sporco mercenario””
“Come mai però…con le tue abilità non ti sei arruolato nell esercito?”
“Ci ho provato credimi…ma a quanto pare mi manca…la forza”
“In che senso scusa?”
“sai no…nell addestramento devi riuscire a fare determinate cose
beh…io avevo un ottima mira…ma non abbastanza forza da riuscire a tenere un mitragliatore pesante nel modo corretto”
“Oh…insomma...ti avrebbero dato un lavoro d’ufficio”
“Probabilmente si…come mercenario invece non ho bisogno di addestramenti…se voglio posso combattere”
“Beh….almeno combatti per conto tuo”
“Già”
“…e come mai sei qui allora?”
“Per due motivi…
primo: voglio dare una mano a Fortuna
secondo: Per distruggere la più grande minaccia per tutte le persone che conosco…
…hai mai sentito parlare del getter?”
“Si abbastanza”
“beh…voglio distruggerlo prima che causi troppi danni”
“…io in realtà non ho mai voluto combattere…
…sono qui solo perché hanno imposto la leva militare dove vivo…
….alla fine di tutto voglio solo tornare a casa…per poter vivere tranquillo la mia vita”
“Beh…sei ferito ora no? quelle due o tre bende che ti sei messo bastano a non farti morire dissanguato…da dove vengo io i feriti tornano a casa”
“Beh…è difficile che mi rispediscano su acqua dopo tutto quello che è successo”
“…ah…vieni anche tu da Acqua?”
“Si…alla fine di tutto non siamo così diversi io e te
…combattiamo per difendere quel poco che ci resta”
guardai fuori dalla finestra un attimo
la neve continuava a cadere in massicce quantità mentre il sole calava rivelando lo stellato cielo
“comunque…come ti chiami?” mi chiese
“…uh..te l’ho già detto…mi chiamo Venom”
“Nono non parlo di quel nome….dico il tuo vero nome”
“oh…beh…porta sfortuna dire il proprio nome tra mercenari sai?”
“beh…non sono un mercenario”
“lo so…ma sono comunque un uomo molto sfortunato in natura”
“beh…capisco allora”
improvvisamente, la quiete della sera finì interrotta da degli spari nella distanza
“che diamine sta accadendo?”
“non lo so”
nell distanza iniziammo a sentire anche delle esplosioni 
“cazzo sembra serio” mi disse affacciandosi alla finestra
alcuni tetti della città stavano andando a fuoco
incuriosito, utilizzai il mirino del mio fucile per vedere cosa diavolo stava accadendo
a quanto pare, qualcuno aveva sabotato le postazioni antiaeree nemiche
un rumore però attirò la nostra attenzione
…un continuo cigolare
improvvisamente…dalla piazza davanti a noi uscii un carro armato di Xavier
“Cazzo!” Urlò Mark riabbassandosi
“Ah fantastico…abbiamo risolto il problema del cecchino ed in compenso ora abbiamo il problema di UN CAZZO DI CARRO ARMATO”
“Qualche piano ora?”
“Hai granate?”
“Beh si un paio”
“Se riesco a saltargli sopra siamo a cavallo”
“Si ma…come gli saltiamo sopra?”
“Andiamo non è mica la prima volta che salto dal terzo piano di un palazzo”
“ah fantastico…mi chiedo davvero cosa possa andare sto-“
e improvvisamente, un esplosione attirò la nostra attenzione
il carro armato, che stava venendo verso di noi, era saltato per aria senza un apparente motivo
“oh…beh…niente salto acrobatico allora”
“Che diamine è stato?”
improvvisamente, da uno dei palazzi della via che porta alla piazza, iniziarono ad uscire dei civili pesantemente armati, i quali fermatisi davanti al carro armato iniziarono a parlarsi dicendosi cose del tipo
“bel colpo jim”
“Grazie”
“chi diamine sono quelli?” chiesi a Mark
“…so che può sembrare una teoria stupida…ma credo che i civili di StoneWood si siano ribellati…scatenando una ribellione”
“Ah beh se ci sono alleati allora…”
mi alzai, mi affacciai alla finestra ed urlai
“SIAMO ALLEATI, NON SPARATE”
 
la teoria di mark non era errata
i civili di StoneWood si erano organizzati per ribellarsi la sera…proprio perché era il momento nel quale i nemici li tenevano meno sotto controllo
nel corso della notte, grazie ad un azione di sabotaggi vari, xavier ha perso tutte le postazioni antiaeree della città, tutti i corazzati al suo interno e ha visto i suoi coraggiosi soldati fuggire verso Oured
ora…gli abitanti potevano finalmente urlare solo per loro stessi “la vittoria è nostra”….per ora
 
passai la notte in uno dei campi creati dai civili
mentre noi eravamo riusciti a entrare dentro la città, la seconda e la terza squadra del nostro plotone sono state costrette a ritirarsi durante l’entrata in città a causa di una forte resistenza nemica
ora che abbiamo il controllo di questo punto strategico, non ci resta che difenderlo
stranamente, il nemico non ha chiamato rinforzi da November City (che si trova ancora più a Est di noi), bensì ha deciso di mobilitare la squadra di corazzati presenti all’ingresso Est (che si trova ad Ovest rispetto a noi) verso di noi
si stimava che i carri nemici sarebbero arrivati in città in due giorni (la prateria che separa Stonewood da Oured è molto vasta)…e noi dovevamo fare tesoro per preparare le difese sulle colline adiacenti a Stonewood
La resistenza creatasi in questa città era stranamente organizzata
prima di dare il via alla rivoluzione, i cittadini avevano già organizzato piccoli gruppi 
uno di questi in particolare si è occupato delle armi, andando a rubarle ai magazzini militari nemici durante la notte
giorno dopo giorno piazzavano una carica in preparazione di quel giorno
e alla fine, tutti i loro sforzi e tutti i loro sacrifici sono stati ripagati
alla fine del primo giorno, StoneWood era stata conquistata, mentre la squadra A si trovava ancora a metà della famosa autostrada
la sera riuscii a mettermi in contatto con Sam
mi ha detto che il lavoro dalla sua parte era abbastanza noioso dato che i carri facevano il 90% del tutto
loro stavano avanzando verso oured su un tappeto rosso, mentre noi stavamo preparando il possibile sulle colline, mettendo li tutti e 15 i carri a nostra disposizione
15 carri contro un intera squadra di corazzati…
…ma pensa te…
 
il secondo giorno cominciò tranquillo
a svegliarmi non fu il suono di una qualche arma da fuoco, bensì il freddo cadere della neve
stava ancora nevicando…tutta la città era ricoperta di un bianco irreale
a dire il vero però, non mi importava troppo della neve
ero interessato più che altro al cercare un modo per aiutare la popolazione a preparare le difese
grazie alla radio, saremmo riusciti a chiamare il supporto aereo in qualsiasi momento
per quanto riguarda le difese fisiche piazzate sulla collina….beh
15 carri certamente non bastavano, motivo per il quale si è andato a cercare in tutti i magazzini della città armi di tutti i tipi
avevo a malapena finito di controllare le munizioni del fucile 
un ragazzo corse verso di me chiedendomi di gran fretta
“Sei un militare?”
“Beh…più o meno”
“Seguimi…abbiamo trovato qualcosa…cioè non sappiamo come funziona e magari…”
“sii ho capito arrivo”
il ragazzo condusse me e Mark (che per qualche strano motivo continuava a seguirmi) ad un magazzino, dentro il quale vi erano stazionati vari tipi di cannoni…anche varianti per battle gears
“Voi…sapete cosa diamine è quello?” ci chiese indicando un oggetto nell’angolo del magazzino
pareva un cannone…ma non aveva alcun punto di scarico….gli unici buchi presenti erano uno davanti e uno dietro…il cannone stesso pareva inoltre fatto di una qualche lega metallica speciale e pareva avere uno speciale aggancio che permetteva di agganciarlo ad un battle gear
“uhm..c’è scritto qualcosa qua” mi fece notare Mark
già…una scritta
un enorme “PC-975” inciso sul lato
“cosa diamine è questo affare?”
“Non lo so…un qualche tipo di bazooka per battle gear?”
il mio occhio cadde su una cassa con sopra scritto “PC-975”
“Mark…quella cassa”
“forse sono le munizioni”
Aprimmo la cassa e vidimo qualcosa di incredibile
non erano veri e propri proiettili
erano capsule con una leggera fosforescenza viola
“C-che cosa?” disse Mark
“Cosa sono?” chiesi
“Quelli…sono frammenti di KR-40….
….il cristallo”
“tu dici…quel cristallo? Quello del meteorite?”
“Si…parlo di quello…sembra contenere un solo granello…non so dirti quanto pesa però”
“Beh…ho sentito dire che un grammo può alimentare tipo una città”
“Beh…questo è meno di un grammo…però…
…se usano il cristallo come munizione vuol dire che…”
“…quel cannone spara energia”
il cannone, essendo fatto per essere usato da un battle gear, non è utilizzabile come cannone normale
di conseguenza, fummo costretti ad abbandonarlo li
il resto della giornata lo passai ad aiutare i soldati a portare i vari cannoni alla collina
solo la sera ci fermammo effettivamente sulla collina stessa
eravamo stati messi nella parte ricca di foreste, assieme ad un gruppo di scouts (a quanto pare le loro nozioni di sopravvivenza alla natura si potevano applicare anche allo scontro a fuoco)
ci fermammo li, nella foresta, in attesa di due sole cose: la mattina e una possibile fine all incessante nevicata che continuava
alla città mancava l’elettricità, motivo per il quale quella sera fu illuminata solo dai nostri fuochi
“Conosci il detto delle stelle?” mi chiese Mark
“Forse…qual era?”
“secondo un detto popolare, su ciascuno di noi veglia una stella…e quando moriamo, quella stella sparisce dal cielo per lasciare spazio a quella di qualcun altro”
“Beh..si…ne ho sentito parlare”
Guardammo entrambi il cielo 
“…però…alcune stelle sono eterne….”
“Niente è eterno Mark”
“…beh…è vero”
“….”
“….comunque…ieri ti ho mentito….”
“….riguardo cosa?”
“Riguardo la questione dei nomi….il mio vero nome non è Mark”
“Davvero?”
“no…è il nome che mi ha dato il mio patrigno…quello dato da mio padre non gli piaceva”
“E come ti aveva chiamato tuo padre?”
“…Cesare”
“…beh…tanto vale essere sincero allora”
Mark…o Cesare se preferite, mi guardò e sorrise
“Cioè?”
“Andrea….il mio vero nome è Andrea…ho deciso di farmi chiamare Venom sul campo di battaglia perché Andrea non mi piaceva come nome”
“Beh…anche Cesare se ci pensi non è un granché come nome….
….ma alla fine di tutto…se ci pensi…non ci sono nomi belli e nomi brutti….siamo tutti uguali”
Sorrisi anche io e gli dissi
“Tutte le stelle hanno nomi diversi
e ciò nonostante….sono tutte così simili e al contempo così diverse….”
Un breve silenzio interruppe la nostra conversazione
“Lo sai Venom…alla fine di tutto la verità è una sola
non torneremo mai a casa…indipendentemente da quanto ci proviamo siamo destinati a rimanere qua”
Volevo tanto rispondergli dicendo qualcosa di positivo…o anche solo controbattere
ma questa volta…Mark aveva ragione
Nessuno di noi sarebbe mai tornato per davvero a casa alla fine
Nessuno
E la neve cade
 
La mattina seguente, venimmo svegliati da uno scout, il quale stava correndo per svegliare tutti il più presto possibile
I carri nemici a quanto pare erano apparsi all’orizzonte
li vedevo pure io, dal mirino del mio fucile
“Quanti sono?” mi chiese Mark con una voce leggermente tremolante
“Almeno venti…ma credo ce ne siano di più…
…si sono fermati però”
“Cosa staranno facendo?”
“Staranno elaborando una strategia per attaccarci…a dire il vero non lo so nemmeno io”
La sera precedente, la Squadra A aveva raggiunto e conquistato l’entrata per Oured, costringendo i nemici a intrappolarsi all’interno della terra di nessuno
Ora non ci restava che resistere fino ad un possibile arrivo di rinforzi della squadra A
“Beh…stanno elaborando qualcosa…noi invece che strategia abbiamo?”
“Credo che difendere questa collina e la città in generale sia il nostro imperativo”
la colonna di carri nemici si fermò a diversi chilometri da noi, lasciando avanzare in avanscoperta una jeep
“Una jeep?” Disse Cesare “Cosa diamine stanno facendo?”
“Una ricognizione…vogliono capire cosa andranno ad affrontare”
alla radio ci dissero di non aprire il fuoco
“cosa? ma se ci scoprono è finita…”
“appunto per questo non dobbiamo sparare….gli alberi sulla collina ci forniscono una copertura naturale….e di solito gli alberi non sparano”
la jeep continuò ad andare avanti e indietro davanti alla collina per una decina di minuti
dopodiché, ritornò alla fila di carri
“Non mi piace Venom…non mi piace per niente”
“Stai calmo Cesare…tutto andrà per il meglio”
“E in base a cosa lo dici?”
“Oggi è il 28 settembre”
“…è il tuo compleanno?”
“No…però magari è quello di qualcuno dalla nostra parte”
“Va bene ho capito…cercherò di restare positivo…se è questo quello che stai cercando di dirmi”
“Più o meno si…è quello che sto cercando di dirti”
Dalla linea, iniziarono ad avanzare diversi carri armati nemici, preceduti da diverse decine di soldati a piedi
“…Ci siamo” Dissi
Cesare prese il suo mitragliatore e lo ricaricò…giusto per essere sicuro di avere un caricatore pieno
Io invece mi tenevo fermo dietro un albero, tenendo il fucile appoggiato ad un ramo
I soldati nemici avevano cominciato a salire la collina, passando tra un albero ed un altro
Guardai alla mia destra
Cesare stava lì, con un occhio poggiato sul mirino del suo mitra e con una dito sul grilletto
Guardai alla mia sinistra
L’intera divisione di scouts stava ben coperta dietro gli alberi, con fucili e pistole puntate verso il nemico
Guardai dentro il mirino, e vidi tra un fiocco di neve ed un altro i soldati nemici avanzare e rigirarsi preoccupati nel paesaggio
a sto punto erano a meno di 100 metri da noi
e proprio mentre avanzavano, qualcosa cadde ai loro piedi
un oggetto molto piccolo dalla forma simile ad una pigna
“Granata!” sentii urlare prima di vederli scomparire dietro un esplosione
…la battaglia era cominciata
aprii il fuoco contro il primo nemico che vidi nel mio mirino
il silenzio che avvolgeva la collina fino a pochi secondi fa era ora rimpiazzato da continui spari
un colpo dopo l’altro i nemici cadevano
proiettile dopo proiettile morivano
e in mezzo al chaos cercavano di organizzarsi
quando i carri armati si resero conto che la collina era popolata, cercarono di aprire il fuoco su di essa
ma non fecero in tempo…dato che i cannoni che loro stessi ci avevano prestato erano puntati su di loro sin dall’inizio
una sola parola per descrivere tutto ciò: Un massacro
dopo 2 minuti la situazione iniziò a tranquillizzarsi
i carri nemici stavano cercando di ritirarsi mentre i soldati nemici cercavano di rimanere nascosti dietro le poche coperture offertegli dalla natura
Tra uno sparo ed un altro si sentivano le varie grida dei soldati…amici e nemici
Pensavamo i nemici volessero ritirarsi…ma dopo poco ci esimo conto che loro erano di gran lunga più organizzati di noi…
…avevamo concentrato tutte le nostre difese sulla collina, per renderla impenetrabile…
…ma cosi facendo avevamo lasciata scoperta la stessa entrata che avevamo adoperato noi per entrare: Quella a sud
Lo capii solo quando vidi i carri muoversi verso sud, ignorando il nostro fuoco di artiglieria
“Venom…cosa stanno facendo?”
“Vanno verso sud…
….cazzo”
“Cosa?”
“Passami la radio Cesare”
Presi la radio e cercai la frequenza usata dai nostri 15 carri
“Qui Venom a Divisione Carri B…I nemici stanno cercando di entrare in città da sud..dovete fare qualcosa!”
“Qui Divisione B, negativo, la squadra di carri nemici si è divisa in due, ma il contingente principale sta attaccando la collina, Non possiamo occuparci dei nemici che stanno andando a sud”
“CI CIRCONDERANNO”
“Lo sappiamo, ma noi non possiamo farci niente”
Guardai Cesare e gli chiesi
“qual’è la frequenza dell’aviazione?”
“87.95”
impostai la frequenza
“Qui Divisione fanteria B, richiediamo supporto aereo nella zona sud di StoneWood, diversi carri stanno cercando di accerchiarci!”
“Qui Centro Comando FaF, abbiamo diversi aerei d’attacco terrestre diretti verso di voi, cercheremo di fornirvi supporto nonostante le condizioni meteo sfavorevoli, buona fortuna”
“Tra quanto saranno qua i cacciabombardieri?”
“almeno 15 minuti”
“Ricevuto”
Cesare mi guardò preoccupato 
“15 minuti?”
“Troppo…io vado a piazzare qualche mina all entrata in città”
“Vengo con te?”
“se ci tieni…”
appena rientrati in città iniziammo a correre verso l’entrata sud
il nemico, per cercare di indebolire le nostre difese, aveva chiamato il supporto d’artiglieria sopra tutta l’area della città
Quindi noi eravamo li, a correre sotto una pioggia di colpi esplosivi
Quando arrivammo però davanti all’entrata, ci rendemmo conto che era troppo tardi e che avevamo commesso un errore
l’unità di carri che avevo avvistato senza usare il mirino del fucile non era composta da carri…
…ma da stramaledetti Battle Gears misti a Carri
e quando siamo arrivati all’entrata della città, ci siamo ritrovati faccia a faccia con uno di quei mecha
“Q…quello è uno dei nostri vero?” mi chiese Cesare
prima della battaglia avevamo preso in considerazione la possibilità di trovarsi ad affrontare battle gears
e per prepararci ad un possibile scontro, ci eravamo presi dietro un buon quantitativo di granate EMP (granate che mandano in tilt il sistema visivo di carri e battle gears per un breve periodo di tempo) misti a bazooka/granate anticarro
quello che avevamo davanti sembrava essere il primo di tanti altri
impugnai il fucile (che per l’occasione avevo rifornito con colpi di calibro maggiore) e iniziai lentamente ad indietreggiare
l’unità nemica era munita di un mitragliatore a rotaia sul braccio destro e di uno scudo abbastanza pesante su quello sinistro
“Cesare…” dissi
“S-si?”
“Dobbiamo tenerlo occupato per almeno 10 minuti…”
“O-ok…ma quindi cosa facciamo?”
“Io direi che con molta calma e con molta maestria noi SCAPPIAMO”
Iniziai a correre in direzione contraria al nemico
Cesare mi seguii a ruota
girammo giusto in tempo…il nemico stava già cercando di colpirci con il suo mitragliatore
“DOVE SCAPPIAMO?” mi chiese urlando
“NON LO SO…TU HAI IDEE?”
“NON SO DENTRO UN QUALCHE EDIFICIO MAGARI?”
“MI PARE UN OTTIMA IDEA”
entrammo cosi dentro il primo edificio disponibile 
salimmo tutti i piani per finire sul tetto
arrivati li, ci buttammo a terra e iniziammo a cercare di capire dove si trovava il nemico
l’unità nemica ci aveva seguiti, ma non aveva ancora capito che eravamo sul tetto
“Cesare…” sussurrai “…hai per caso un lanciaqualcosa di particolarmente utile?”
“ho un lanciagranate…dovrebbe andare bene no?”
“Lo spero”
ci avvicinammo lentamente al bordo del tetto
l’unità era li sotto, si stava guardando attorno per cercare di capire dove diavolo eravamo finiti 
cesare prese il lanciagranate, lo caricò, prese bene la mira e sussurrò poco prima di sparare
“arrivederci”
il colpo colpii il nemico avvolgendolo in una coltre di fumo nero
“Lo abbiamo distrutto? Davvero?” disse sempre Cesare
“…no”
poco prima di farsi colpire, il battle gear aveva alzato lo scudo, parandosi così dalla granata
rimanemmo a guardare quella nebbia per qualche secondo
e alla fine, da essa spuntò fuori il suo cannone…puntato verso di noi
“merda…”
ci alzammo ed iniziammo istintivamente a correre in un altra direzione
“SIAMO IN TRAPPOLA”
“NO” gridò invece Cesare, saltando letteralmente dal tetto del palazzo alla finestra di quello adiacente
lo guardai incredulo per qualche secondo…poi però mi convinsi e mi dissi
“vabbè…tanto un giorno moriremo tutti”
Saltai anche io, finendo così dentro il secondo palazzo
Corremmo per tutto il tempo, evitando tra un palazzo ed un altro i vari proiettili lanciatici contro
il battle gear non era intenzionato a lasciarci andare
e cosi….tra un palazzo ed un altro, finimmo esattamente dentro l’edificio del cecchino di due giorni fa
decidemmo solo allora di fermarci
“Lo…lo abbiamo seminato?” mi chiese Cesare, respirando pesantemente tra una parola e l’altra
“Credo….di si” Gli risposi con un una stanchezza simile
“Diavolo…come lo battiamo un affare simile?”
“Aspettando il supporto aereo…ecco come”
“…e quanto tempo è passato?”
“…due minuti…”
“troppo poco…ci troverà”
“Lo so……dobbiamo pensare a qualcosa”
mentre parlavo, il semisilenzio veniva più volte interrotto da esplosioni varie causate dall’artiglieria
“e se…” continuò Cesare “…lo attirassimo sotto l’artiglieria?”
“impossibile…non c’è modo di capire dove cadrà la prossima bomba”
“…a proposito…quell affare aveva uno strano affare sulla schiena”
“il propulsore dici? quello gli permette di saltare e di effettuare movimenti rapidi”
“no…non il propulsore…un altro affare…rispetto al propulsore si trovava leggermente a sinistra…”
“…puoi descrivermelo?”
“due cilindri molto lunghi…con la punta superiore colorata di rosso”
dalla finestra che dava sulla piazza intravidi il battle gear…si trovava esattamente davanti al palazzo dentro il quale mi ero accampato per uccidere il cecchino due giorni fa
rimase fermo li per qualche secondo, prima di far salire sulla spalla sinistra l’oggetto definitomi da Cesare
“…la punta di colore rosso hai detto?”
“si”
“…è un lanciarazzi”
l’unità aprii il fuoco su di noi, lanciando un razzo sull’edificio nel quale ci trovavamo
cercai di urlare “STA GIÙ!”
ma non feci in tempo
il razzo passò attraverso la finestra, andando a colpire il muro dietro di noi
l’esplosione fu così potente che venimmo scaraventati sulla piazza
io atterrai ad almeno 15 metri dall’edificio, Cesare invece atterrò a poco meno di 5 metri dallo stesso
cercai di rialzarmi, ma sentivo il dolore paralizzarmi
non credevo di essermi rotto qualcosa, le ossa le sentivo paradossalmente tutte
eppure, continuavo a sentire una pesante fitta in diversi punti del mio stomaco
sentivo chiaramente il sangue scorrermi su diverse parti del corpo
sulla parte sinistra del mio volto in particolare
“V-Venom!” sentii gridare
“Cesare!…stai…bene?” urlai a fatica
“credo di essermi spezzato una gamba…
…fai due”
quando mi girai a pancia in giù, vidi il battle gear avanzare lentamente verso cesare
il ragazzo cercò in tutti i modi di allontanarsi da esso…ma ogni suo sforzo fu inutile
l’unità lo afferrò e lo tenne in mano 
lo teneva immobile, voleva osservare da vicino la causa di molti dei suoi problemi da vicino
“CESARE! Resisti!” gridai mentre cercavo di raggiungere il mio fucile…che era finito a pochi metri da me
cercai di rialzarmi, ma il dolore me lo impediva
iniziai a strisciare il più velocemente possibile
“V-venom!”
“Resisti!”
“no…è inutile…”
“No..cosa stai blaterando?”
“ricordi? nessuno di noi tornerà mai a casa…te lo avevo già detto”
“non dire stronzate Cesare…resisti”
“Venom…è chiaro oramai…anche se dovessi sopravvivere a questo nemico, le ferite lasciatemi dall’esplosione mi uccideranno…”
“No…non è vero…ti riprenderai…tornerai su acqua…proprio come volevi…”
“Venom…Andrea…”
l’unità era intenzionata ad ucciderlo lanciandolo contro il muro
Cesare mi guardò, sorridendo leggermente 
“…io e te abbiamo obbiettivi molto simili alla fine di tutto…
…non ti sto chiedendo niente se non una cosa…
….porta avanti la nostra causa…
…porta avanti….tutto…”
e finito di dire quella frase, venne scaraventato contro il muro
l’impatto lo ferii ulteriormente…ma ad ucciderlo fu una pietra che, staccatasi dopo l’impatto, andò a schiacciare Cesare
Ha colpito come una tempesta
È stato schiacciato da una pietra
E ciò che resta di lui ora è una pozza di sangue
improvvisamente il dolore mi sparii
tutto ciò che provavo scomparve per fare spazio ad una sola emozione: La Rabbia
mi alzai, raccolsi il mio fucile e cominciai a guardare il nemico dritto negli occhi
Il battle gear cominciò ad avvicinarsi molto lentamente…sembrava non volere sprecare munizioni su di me…
…pessima scelta
quando mi arrivò a circa 5 metri di distanza, tirai una granata EMP
appena se ne accorse, il nemico tentò di spararmi con il mitragliatore a rotaia presente sul suo braccio destro
l’esplosione però lo accecò
non voleva lasciarmi scappare
e cosi, pur di potermi vedere, aprii il portellone anteriore, rivelandomi così il suo pilota
ci guardammo entrambi negli occhi per pochi brevi secondi, prima che a squarciare quell irreale silenzio fu il mio sparo
lo colpii al petto
non volevo prenderlo in testa…non volevo che quel bastardo abbandonasse questo mondo senza soffrire nemmeno un po’
volevo vederlo soffrire
volevo vederlo morire
 
“Qui centro di controllo aereo, a causa delle condizioni meteo il supporto aereo tarderà di altri 15 minuti”
e solo dopo aver sentito queste parole mi resi conto…di essere solo
15 battle gears stavano entrando in città
ed io ero da solo
dovevo pensare a qualcosa…e velocemente
piazzare trappole esplosive? no avrebbe richiesto troppo tempo
scappare? non pervenuto
combatterli a colpi di granate? troppe poche munizioni
e proprio mentre pensavo, l’occhio mi cadde sul battle gear appena sconfitto
era integro, la cabina era aperta e mi pareva anche ben armato
alla fine di tutto…non avevo molta altra scelta
rimossi il cadavere del precedente pilota e salii a bordo
e qui….tutto mi parve incredibile
era come se…guidare quell affare mi venisse naturale
come se una parte di me conoscesse per istinto tutti i comandi 
improvvisamente, un senso di potenza, di immortalità mi prese
ora ero io a trovarmi ai loro stessi livelli
ora ero io quello che poteva capovolgere le sorti della battaglia
 
cambiai il segnale di identificazione per farmi riconoscere dai miei alleati come “amico” e non nemico
controllai il quantitativo di munizioni rimastomi nel cannone a rotaia e vidi se tutti i comandi rispondevano 
ero pronto
usai i propulsori per raggiungere una posizione sopraelevata
atterrai su un tetto con la delicatezza necessaria per non farlo crollare e iniziai a cercare nella distanza possibili nemici
Due unità nemiche stavano avanzando a poca distanza da me
era il momento di entrare in azione
saltai ancora una volta con l’aiuto dei propulsori ed atterrai sopra uno dei due nemici, distruggendolo nell atterraggio 
il secondo si accorse di essere in pericolo quando era già troppo tardi
quando si girò infatti venne travolto da un immane quantitativo di proiettili, saltando conseguentemente per aria
sollevai il cannone a rotaia e dissi tra me e me “ancora 13”
mi girai e vidi un incrocio
sulla neve presente sulla terra c’erano delle impronte molto grandi
chi era passato di li si doveva essere ritirato con molta urgenza
guardai a destra e, nascosto dietro la parete potevo chiaramente vedere il braccio di un altra unità
alzai il mitragliatore e cominciai di nuovo a sparare
questa volta il nemico era preparato
schivò i proiettili rilanciandosi al centro dell incrocio, e contrattaccò lanciandomi un missile addosso
con prontezza alzai lo scudo sul braccio sinistro, parandomi così dal esplosione
tenendo sempre lo scudo alzato attivai i propulsori, ottenendo così una spinta orizzontale sufficientemente potente da riuscire a colpire l’unità nemica e a scaraventarla contro un muro, causando così un conseguente crollo ed una conseguente distruzione della corazza nemica
ora ne mancavano 12
iniziai a camminare per le strade in cerca di nemici
qualcosa attirò la mia attenzione
per quanto strano, mi era parso di vedere un ragazzo vestito di nero stare sopra un palazzo 
sparii pochi istanti dopo…sembrava quasi un miraggio in uno scenario simile
questa mia svista mi costò caro però
quando rimisi i miei occhi sulla strada, vidi due unità nemiche dritte davanti a me e altre due dietro di me
“fine dei giochi” mi dissero via radio
tutti e quattro aprirono il fuoco con missili e mitragliatrici contemporaneamente
erano convinti di potermi eliminare così…
….si sbagliavano
attivai i propulsori e saltai quanto più in alto possibile
sotto di me, due missili si colpirono creando così una cortina fumogena
allo stesso modo però, altri due si incrociarono, andando a colpire i due lanciatori, distruggendone solo uno però
finita la spinta, iniziai a ricadere
approfittai della confusione per sparare diversi colpi in caduta libera
colpi che andarono a penetrare letalmente un altra unità nemica
atterrato, alzai lo scudo mentre usavo i propulsori per spingermi indietro
lo scudo parò diversi colpi di mitragliatore sparatimi dal nemico
la spinta invece mi permise di colpire l’unità alle mie spalle, la quale era stata prima stordita dal missile
continuai a spingermi indietro fino a quando andai a colpire con le spalle un edificio
fermatomi, il nemico dinanzi a me decise di cambiare posizione, mentre quello dietro di me cercò in tutti i modi di liberarsi dalla mia stretta
come riuscii ad allontanarmi di un metro, io ne approfittai per rigirarmi e per scaricargli un buon carico di proiettili antipatico attraverso la corazza frontale
pochi colpi ed è saltato per aria pure lui
abbandonati i resti del nemico, tornai a caccia di quello che aveva cambiato posizione
iniziai a guardarmi attorno
a destra nessuno
a sinistra nessuno
e sopra di me…
….beh…eccolo li
stava cercando di scaricarmi addosso un enorme quantitativo di missili
alzai il braccio destro e cominciai a distruggere tutti i missili uno ad uno in volo, riuscendo inoltre nell impresa
continuai a sparare anche dopo aver fermato il suo attacco
sparai cosi tanti colpi che alla fine non tocco più nemmeno terra
 
“Qui Vodoo 1-1, sto eseguendo una ricognizione aerea su StoneWood….il sistema radar mi sta dicendo che un vostro corazzato ha già eliminato 7 unità nemiche…e non sembra intenzionato a fermarsi…confermate?”
“Qui Squadra corazzati B…negativo…non abbiamo nessun unità dispiegata in città…”
“Qui Venom…voi idioti dovreste concentrarvi sul tenere la linea sulla collina, mi sono impossessato di un Battle Gear nemico e mi sto occupando di quelli rimasti”
Per qualche strano motivo, non ricevetti alcuna risposta via radio
“ne restano 8” pensai tra me e me
camminando per le strade, mi imbattei in altri due nemici…i quali ovviamente dopo avermi notato si sono messi a mo di barriera difensiva per evitare di farmi “passare”….
….implicando ovviamente che il mio scopo era passare di li
li guardai, alzai il mitragliatore ed aprii il fuoco
…o cosi credevo
le canne stavano effettivamente roteando…ma di proiettili nemmeno l’ombra
solo allora l’idea che le munizioni avevano un limite mi passò per la testa
presi in mano una granata EMP e iniziai a pensare ad una possibile via di fuga
i nemici si stavano preparando ad eliminarmi con i loro mitragliatori
io invece, per tenerli sulle spine continuavo a tenere il mitragliatore alzato
tolsi la sicura dalla granata e preparai i propulsori per una fuga verso destra
appena la granata esplose, sganciai il mitragliatore dal braccio e mi gettai a destra in piena cecità
(vi ricordo che la granata EMP disturba le funzioni visive del battle gear per…beh…tipo 10 o 20 secondi)
vagai nell’oscurità per qualche secondo
il tempo passato a scappare lo usai per pensare ad un piano B
cosa diamine faccio ora?
sono senza munizioni…e l’unica cosa in mio possesso è uno scudo…
improvvisamente, il lume di un idea illuminò la mia mente
il magazzino
le uniche cose lasciate li erano le armi per battle gears
direi che capitavano proprio a fagiolo
attivai i propulsori ed iniziai a dirigermi a piena velocità verso il magazzino
ero sicuro che quei due mi stessero seguendo…ma alla fine dei conti non importava
arrivato al magazzino, entrai sfondando il tetto
non avevo molto tempo, dovevo cercare ogni tipo di arma possibile
lasciai anche lo scudo…oramai era consumato…
presi un mitragliatore anticarro e lo agganciai al braccio destro
poi però…una cosa catturò la mia attenzione
un cannone con sopra la sigla “PC-975”…il famoso cannone a cristalli
lo guardai e mi dissi
“beh…tanto moriremo tutti”
prima di montarlo e caricarlo con un solo colpo
finito il caricamento, sentii dei ruggiti provenire da fuori
le unità che mi stavano seguendo mi avevano finalmente raggiunto…
…era giunto il momento di testare il nuovo giocattolo
sfondai il muro e finii in mezzo alla strada
i due nemici si girarono verso di me
nemmeno il tempo di reagire che li guardai urlando
“SALUTATE IL MIO PICCOLO AMICO”
il cannone lanciò un fascio di luce viola che andò non solo a colpire i due battle gears, ma andò a vaporizzarli assieme ai quattro palazzi adiacenti in una fragorosa e potentissima esplosione
bene…ora avevo per me una buona ed una cattiva notizia
la buona notizia era che ora mancavano solo 6 nemici
la cattiva era che tutti e 6 sapevano dove mi trovavo
rientrai nel magazzino in cerca di altre munizioni per il cannone
a quanto pare quella appena sparata era l’unica rimasta
presi allora un secondo mitragliatore anticarro e, dopo averlo agganciato, uscii all esterno, ritrovandomi circondato da ben 5 nemici
sicuramente questa volta non sarei uscito da quella situazione senza un minimo di danni
ma come ho già detto prima…
“tanto moriremo tutti un giorno….
….ma per me…non oggi”
e detto ciò attivai i propulsori, scaraventandomi in aria e rivelando che dietro di me gli avevo lasciato diverse bombe
in aria puntai entrambe le braccia contro il nemico ed aprii il fuoco, colpendo diversi nemici e facendo saltare per aria le bombe, distruggendo così almeno tre dei nemici presenti
atterrai dall’altra parte del magazzino
il nemico, se avesse tentato di raggiungermi, poteva tentare di colpirmi da due posizioni diverse…destra oppure sinistra
alzai entrambe le braccia in entrambe le direzioni e cominciai ad aspettare
i due si erano organizzati
uscirono contemporaneamente da entrambe le direzioni, aspettandosi un nemico confuso ed indifeso
….beh….si sbagliavano
una breve scarica da entrambi i mitragliatori ed erano entrambi morti
anche se loro erano riusciti a far atterrare qualche colpo sulla mia corazza, il danno era davvero minimo
“e ora…ne resta soltanto uno”
mi risollevai in volo e iniziai a scrutare il paesaggio in cerca dell’ultimo avversario
era li, in una via…sicuramente mi aveva notato dato che riuscivo chiaramente a vedere il suo sguardo andare nella mia direzione
attivai un ulteriore volta i propulsori ed andai in contro al nemico con entrambi i mitragliatori puntati contro di lui
aprii il fuoco tenendo una precisione davvero bassa
come però osservai meglio il nemico, notai che mi stava anche lui puntando con una specie di bazooka
quando lo notai, tentai una manovra evasiva gettandomi leggermente a destra…
…ma era troppo tardi
anche lui stava usando uno di quei cannoni a cristallo
il laser arrivò ad una velocità inverosimile ed andò a trafiggere il mio battle gear alla spalla
tutti i sistemi di movimento finirono immobilizzati
continuavo a cadere verso di lui…ma per la mia unità sembrava finita
in caduta libera…sconfitto da un nemico che non stava nemmeno dando il meglio di se…
…aspetta…
…anche io non stavo dando il meglio di me….
….avevo ancora una carta da giocare…
….il sistema Overdrive
si…il sistema che rimuove le limitazioni di energia del battle gear, rendendolo più agile e più potente per un non troppo breve periodo di tempo
attivai il sistema e subito tutta la cabina di pilotaggio si ri-illuminò 
tutti i sistemi di movimento erano effettivamente immobilizzati…tutti tranne uno
…i propulsori
diedi piena potenza ai propulsori
iniziai ad andare contro al nemico a massima velocità
non potevo usare i mitragliatori anticarro dato che le braccia erano immobilizzate
…ma potevo ancora usare l’arma della quale mie ero completamente dimenticato: il lanciarazzi da spalla
di solito ha solo due colpi…ma dato che quello che ha ucciso Cesare era stato già sparato mi restava un solo colpo
a piena velocità, lanciai un missile che andò a colpire e distruggere il nemico
e tutto, poco prima di schiantarmi a piena velocità contro il nemico, finendo così con lo strisciare sulla neve per un centinai di metri, a bordo di un unità corazzata oramai senza energia
e proprio come il battle gear si fermò, tutti i computer di bordo si spensero, lasciandomi un un inquietante silenzio
esausto, lasciai i comandi e, rimanendo dentro la cabina, mi addormentai…
 
“hey…sei ancora vivo?”
queste furono le parole che mi portarono al risveglio
“Co-cosa?”
ero ancora dentro la cabina…mentre dormivo avevano capovolto il mio mezzo e avevano aperto la cabina
“Uff..grazie a dio…cominciavo a pensare che fossi morto”
“Cosa? Nono…cosa…cosa è successo comunque?”
“Siamo riusciti a difendere la città, abbiamo vinto!”
“Ce l’abbiamo fatta?”
“Puoi giurarci
…e, da quello che ci ha riportato l’aviazione, il merito è tutto tuo”
“Merito per cosa? per aver fermato quei nemici?”
“Ovviamente”
“Bah…non è stato nulla di che…”
“Fino ad ora non era mai stato riportato nulla di simile
hai distrutto 15 unità nemiche da solo…è straordinario!”
“Oh…beh….bene”
più tardi venni a sapere che per le mie azioni venni soprannominato dai soldati “Il cavaliere di StoneWood”
tutti sostenevano che le mie azioni fossero degne di una medaglia all’onore…
…ma alla fine di tutto..non ero io il mercenario privo di onore di cui tutti parlavano prima di entrare in questo labirinto di edifici?
Per quanto mi rifiutassi di ammetterlo, Cesare aveva ragione
Non sono altro che uno sporco mercenario…uccido per conto mio e non per nessun altro
E di solito, un mercenario non può diventare un eroe pieno di onore…non dopo aver fatto ciò che ha sempre fatto: uccidere
 
impressionati dalle mie azioni, i soldati decisero di affidarmi un altro battle gear, rimasto illeso in qualche strano modo dopo la battaglia
se volevo arrivare al mio obbiettivo, dovevo continuavo a seguire l’esercito
la sera mi accampai sopra la collina 
tutti i soldati si erano messi a festeggiare per le strade della città…ma a me sinceramente non interessava stare assieme a loro, ero più che altro interessato a ricongiungermi con i miei amici
e mentre guardavo Oured all’orizzonte, qualcosa interruppe la quiete della mia zona
“E cosi….tu sei il tanto riconosciuto “cavaliere””
mi girai
era lui…
…quel ragazzo vestito di nero…lo stesso che mi era parso di vedere durante la giornata
“Si…sono io”
mi guardò, fece una breve risata e disse
“ottimo…” poco prima di estrarre la sua katana e puntarla verso di me
io, con un istintivo riflesso, presi il mio fucile e glie lo puntai addosso
“fossi in te…” mi disse “…non aprirei il fuoco”
“E per quale motivo?”
“prima di tutto, anche da questa distanza riuscirei senza problemi a deflettere il proiettile
…secondo…anche se lo sparo dovesse attirare l’attenzione di tutti, riuscirei a dileguarmi prima del loro arrivo….”
lo guardai dritto negli occhi e gli dissi
“…Chi diavolo sei tu?”
“oh si giusto…è scortese non presentarsi
Il mio nome è Ramiel…sono l’attuale comandante delle forze armate di Xavier”
“Ramiel?”
“Si Venom…non è un nome così difficile da ricordare”
come disse quelle tre parole, notai che sulla sua mano erano presenti delle linee simili a quelle presenti sulle mani di Sam, Krystal e Lynx
“Quelle linee….cosa diavolo sei venuto a fare qui?”
“Intanto ti devo gentilmente chiedere di abbassare il tuo fucile,
come ti ho già detto è inutile tentare di spararmi…e inoltre avere un arma da fuoco puntata contro mi rende leggermente nervoso”
abbassai lentamente il fucile, lo guardai e gli dissi
“Fatto…ora rispondi”
“Si calmi signor Venom…non sono qua per ucciderti…
…sono qua per darvi un avvertimento”
“un avvertimento?”
“Vi chiedo gentilmente di fermare la vostra avanzata qua…a StoneWood
non ve lo sto chiedendo perché siamo sfiniti dai continui combattimenti…
….ve lo sto chiedendo per evitare un numero di vittime maggiore del necessario”
“Numero di vittime maggiore del necessario? Di cosa diavolo stai parlando?”
“Hai mai sentito parlare….
….del cannone Getter”
“Il cannone…”
“No…ti sbagli…il Getter non è solo un cannone sai?
Durante la scorsa guerra abbiamo imparato una cosa molto importante
Se vuoi costruire un’arma molto potente, non renderla accessibile al nemico
Il primo Cannone Getter era statico…e ciò lo rendeva un facile bersaglio
…il nuovo cannone Getter invece…il Getter II…è stato montato su un incrociatore pesante di classe S…e sai perché?”
“Perch-“
“Ssssh…domanda retorica
perché cosi può essere spostato a piacimento…anche nello spazio”
“Perché mi stai dando tutte queste informazioni?”
“Perché comunque vada, quel cannone non lo vedrete mai…
…e poi…alla fine di tutto non è quello che vuoi sapere?”
“Si…ma la domanda è…perché mi stai dicendo tutto questo…ora?”
“Ti dirò un altra cosa
Il Getter II è ancora incompleto…stiamo ancora cercando di ridargli la potenza di fuoco necessaria per distruggere i pianeti
Per vostra fortuna, ora come ora il Getter II è meno distruttivo di quanto lo era prima”
“…E quanto è potente ora?”
Ramiel guardò l’orologio sul suo braccio 
“Lo vedrai con i tuoi occhi…
ora”
Ed improvvisamente, il cielo si illuminò di viola
La notte sembrò diventare giorno sotto un enorme fascio di luce viola
Il raggio andò a colpire oured, oscurandola sotto un esplosione di dimensioni colossali…pari a quelle di una bomba atomica
non potevo credere ai miei occhi
la terra di nessuno…Oured….che fino a poco fa si erigeva fiera all’orizzonte…era sparita…vaporizzata
non rimaneva più nulla, solo macerie infiammate e colonne di fumo nero
“Questo…caro il mio Venom…era solo un avvertimento….
…avanzate, e vedrete la stessa cosa accadere di nuovo…ma da più vicino”
detto ciò, ramiel ritirò la katana e sparii nell’ombra
una parte di me voleva inseguirlo, ma la mia mente era più che altro concentrata su un altro pensiero
“come staranno Sam e gli altri?”
Abbandonai la collina, salii a bordo del mio battle gear, ed iniziai ad avanzare verso i resti di Oured
 
28 Settembre 1984
 
Le forze di fortuna hanno conquistato Oured e StoneWood
nella notte tra il 28 ed il 29 però, un attacco a sorpresa del Getter II ha distrutto Oured e, assieme alla città anche l’intero contingente principale di corazzati che stava attraversando la città
 
La guerra sembra essere rientrata in stallo
   
 
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