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Autore: Hilary_Hyuga    29/04/2009    2 recensioni
Che ne direste se i nostri personaggi fossero in realtà dei membri di organizzazioni gangsta in puro stile americano, dove la giutizia è sinonimo di criminalità? Due club criminali, giri di droga, belle ragazze, colonne sonore rock, tutto in stile Death Note! {Premetto che l'ispirazione mi è venuta guardando il film "RocknRolla", quindi perdonatemi se trovate qualche somiglianza di troppo ;) }
Genere: Azione, Thriller, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Matt, Mello
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Light and L - Sick Minds L and B - Sick Minds

New York, h 10:00 a.m.

Una porta venne violentemente aperta, facendo sobbalzare i presenti, ma nessuno di loro fu più di tanto sorpreso: quando la porta sbatteva in tal maniera, voleva dire che Mello era tornato. E infatti era lui: capelli in disordine, giubbotto di pelle slabbrato sul fianco, che ancora sanguinava dopo il colpo del suo nemico.
Voleva rimanere solo. Senza nessuna rottura di scatole. Ma non fece in tempo a finire di pensare questo desiderio, che fu inchiodato al muro dallo psicopatico del gruppo, che lo afferrò per il colletto del giubbotto e avvicinò tanto il suo viso che Mello potè sentirne l'alito sul collo:
"Ma Mello....quante volte ti abbiamo detto di smetterla con questa storia?? Ogni mattina torni in questo stato, chi te lo fa far..."
"Levati di mezzo, testa di cazzo!"
Non ci volle una forza stratosferica per liberarsi dalla stretta di B: il più delle volte era in uno stato pietoso, date le sue continue sniffate, ma molti cominciavano a pensare che quello era matto di suo..
Liberatosi da B, che cadde a terra come una scimmia, Mello non lo degnò più di uno sguardo e andò nei sotterranei, ad allenarsi nel suo campo da box personale: doveva sfogare la rabbia.
Ma basta ad occuparci di Mello.
Nell'atrio, dove B era ancora a cavalcioni a terra, entrò L, il suo gemello. A vederli nessuno saprebbe proprio come riconoscerli: per questo l'unica che differenza che hanno, sono gli occhi. B decise tempo fa di indossare delle lenti a contatto rosso fuoco per sembrare più 'aggressivo', come piaceva autodefinirsi. Ma a L, caratterialmente più sobrio, a tutto facevano sembrare a B quelle lenti, tranne che aggressivo.
"Alzati."
"Shhh"
"...."
Era un emerito coglione, B. Tutti lo pensavano. L invece era un genio. Ma molti consideravano anche L un coglione fumato. Certo, non quanto suo fratello, che davvero superava i limiti della pazzia, ma anche L non scherzava. Il bello era che tutti e due avevano un'intelligenza molto al di sopra della media: non erano degli amanti delle armi, anche se tutti e due praticavano la Capoeira, uno stile di combattimento di origine sud americane, e magri ed agili com'erano, nel combattimento avevano la velocità come loro punto a favore. Meno la forza.
I due fratelli erano i killer del club, dalla mente malata quanto geniale.
Ed infatti, utilizzavano la loro irraggiungibile genialità per far progredire il club: L aveva progettato e fatto costruire tutte le trappole esistenti in quella demoniaca società, a cominciare da "il bagno di cera":
"Il torturato verrà semplicemente legato in questa vasca dalla quale uscirà dai tubi della cera, inizialmente bollente. Se opporrà resistenza, il poverino verrà ustionato completamente dalla testa ai piedi, ah, ovviamente la cera inizerà a solidificarsi dopo pochi attimi: per questo gli consiglio di sbrigarsi a parlare!"
E questa è solo la più semplice delle trappole usate dal club Quilish.
B invece preferiva giocare con le vittime occupandosene con le proprie mani: ci giocava come se avesse in mano un bambolotto a cui puoi staccarci la testa, cavare gli occhi e quant'altro di bello suggeriva la fantasia. L'ultima vittima del club, che fu affidata proprio a B, rimase in vita miracolosamente, perchè decise di parlare solo dopo la tortura dello "spostamento di vene"...non penso ci sia molto da spiegare:
"Oggi sono riuscito finalmente a uccidere il banchiere che il boss mi aveva affidato. Avrò il 40% dei duemila dollari che quel vecchiaccio teneva stretti a sè come bambole. Tsk, è stato un gioco da ragazzi..."
L era a conoscenza delle sue potenzialità, e ne andava fiero. Si sedette sulla poltrona:
"Ffffff, io ho ammazzato Ms. Grace finalmente..."
"La prostituta con cui te la facevi negli ultimi mesi?"
"Sssssssssì... pensi che alla fine l'avrei lasciata vivere, dopo tuuuuutta la 'ragazza' che le ho concesso?!"
"...Contento tu. Dopotutto è il tuo lavoro."
L si alzò in piedi e, stiracchiandosi, iniziò a prendere a pugni l'aria:
"Stasera che si fa?! Ho saputo dal boss che al 'pub' mettono in palio un po' di quattrini.."
"....Fffffffff, non lo so"
Ci rinunciò: era inutile parlare con quello. Non faceva altro che contorcersi per terra come se fosse in agonia. Poco dopo gli squillò il cellulare: era il boss.
"Proprio chi speravo di sentire."
"L, sembra che stasera avrete da sbrigarvela."
"Soldi?"
"...e donne."
Come se gli importasse qualcosa:
"..e chi verrà?"
"Oh beh, sembra proprio che i nostri amici vogliano tenerci compagnia per stasera..."
L inarcò un sorriso compiaciuto:
"Molto bene, boss. Ci saremo."

Click
Il 'contorsionista' si fermò, guardò il fratello e disse:
"C'è tanta 'ragazza', stasera??"
La sua euforia sembrava quella di un bambino che non aspettava altro che le caramelle: in effetti la cosa era molto simile.
"Eheh, se fai il bravo, la avrai a volontà, fratellino."
B si sedette sulle ginocchia, sempre buttato per terra, e portandosi un dito alle labbra con fare infantile, chiese:
"Come mai sei così felice?"
L posò piano il cellulare sul tavolo, da dove l'aveva preso prima per rispondere al boss Mr. Wammy. Si girò dando le spalle a B, ma quest'ultimo sapeva che stava ridendo di gusto. Poi L con una mano si cacciò i nerissimi capelli ribelli all'indietro, e tornò a guardare il fratello con gli occhi spalancati al massimo e un sorriso tanto largo da sembrare finto:
"Stasera...UCCIDERO' LIGHT YAGAMI, FRATELLINO!"
Ed ecco a voi i due killer del Club Quilish all'opera!

Light Yagami...ne abbiamo già avuto modo di presentarvelo. Ma in realtà nessuno conosceva bene Yagami come il suo acerrimo nemico: L.
Anche lui killer nel club Roger, il club nemico, Light avrebbe potuto regalare tutto il suo denaro pur di uccidere L. Ed L avrebbe fatto altrettanto.
"In confronto, quelli di Matt e Mello sono corsette alla Guardia e Ladri!" spiegava l'ambiguo Near nel descrivere i combattimenti fra i due. Solo che avevano stili di combattimento molto simili fra di loro, sia per scontrarsi faccia a faccia, sia per uccidere le proprie vittime: L, come abbiamo già detto, era un esperto di Capoeira, la praticava da quando era un ragazzino che ancora commetteva piccoli crimini da principiante. La capoeira aveva il vantaggio di stendere il nemico senza il supporto di una forza particolare: L non era mai stato un tipo muscolo, anzi. Proprio per questo eccelleva in questo sport.
Light al contrario, scarseggiava nel corpo a corpo, ma aveva dalla sua parte le armi: a differenza di Mello, che eccelleva in ogni campo del combattimento, Light usava esclusivamente pistole, e la sua mira era temibile: Roger fece entrare il ragazzo nel suo club proprio per questo. Una mira così infallibile poteva essere solo un talento naturale, e con un po' di pratica sarebbe diventata la caratteristica principale di questo cecchino professionista.
Light era il cecchino del club Roger.
Ed era sempre un piacere sfidare il grande lottatore L: metteva alla prova le sue capacità, ma solo con lui ammetteva di utilizzare tutte le sue energie, perchè lo riteneva l'unico nemico degno di poterlo sfidare...ma non ucciderlo. Ed L la pensava esattamente come lui. Adorava sfidarlo, ma non si sarebbe mai lasciato uccidere! Piuttosto l'avrebbe fatto lui, quella sera...o, almeno, ci avrebbe provato.

L afferrò per la maglietta B, preso da un attacco di euforia omicida:
"Va' a chiamare Mello, e digli che siamo pronti per andare!"
B barcollò un po' mentre si tirava su, poi si avviò verso i sotterranei del loro ritrovo con la solita andatura: schiena ricurva e piedi scalzi.
I sotterranei potevano essere raggiunti con le scale, ma c'era anche un passaggio segreto raggiungibile dalla stanza di B, che aveva appositamente creato: una semplice botola che, attraversata una strada maleodorante e fangosa, finiva proprio al centro dei sotterranei, dove B riuscì a scorgere Mello intento a colpire a suon di pugni il sacco da boxe.
I sotterranei avevano un odore di chiuso, dopotutto all'inizio era una parte della fognatura di NY. Quella stupida della polizia doveva ancora accorgersi che mancava una parte della fognatura...
"Ehi!"
Mello si arrestò di colpo.
"Mh?"
"Si va...stasera...a divertirsi!"
Aveva già capito tutto:
"Donne, soldi, 'ragazza' e...gli amici?!"
B slinguazzò come se stesse leccando un gelato invisibile:
"Tutto!!"
E ovviamente Mello non potè fare a meno di sfrecciare verso il suo motorino...
"Qualcuno deve restituirmi le pistole!"




  
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