“Guarda quel nerd, tutti si stanno divertendo mentre lui se ne sta dietro a quella console, mi fa pena!”
Quelle parole lo colpirono come una secchiata d’acqua gelida, Kenma si alzò velocemente e uscì di cosa da quel bar.
Era stato trascinato lì dai suoi compagni di squadra ma poi si era appartato a giocare con la sua amata psp.

Corse a perdifiato verso una strada conosciuta, lasciò perdere le persone contro cui si scontrava e che gli rifilavano parole poco carine, tenne il cellulare in mano e compose il primo numero della lista dei contatti mentre una sensazione di soffocamento gli stringeva la gola.
“Hey micetto, allora come va la serata dopo la vostra prima vittoria?” La voce di Kuroo era allegra come sempre e Kenma sentì gli occhi pizzicare.
“Ku...ro...” Fu solo un sussurro strozzato, l’aria sembrava mancargli e singhiozzi furono gli unici rumori udibili attraverso l’apparecchio telefonico.
“Kenma! Hey che succede?” La voce prima di calma di Kuroo si era fatta subito preoccupata
C’erano così tanti pensieri nella mentre di Kenma, così tante domande, così tante cose da buttare fuori, ma niente uscì dalle sue labbra tremanti.
“Kenma, ti prego parlami...”
“Ti vorrei qui...” Quelle furono le uniche parole che uscirono dalle labbra di Kenma, il respiro era sempre irregolare ma la paura e il senso di oppressione che sentiva alla gola stavano sparendo.
“Amore… Vorrei anch’io essere li con te, non sai quanto mi manchi...” La voce roca di Kuroo si fece dolce e bassa, sorrise appena stringendo il cellulare mentre qualche piccola lacrima gli faceva bruciare gli occhi. “Però c’è un modo per farti sentire che ti sono vicino, tutte le sere ti parlerò, ti dirò tutte quelle cose sdolcinate che tu odi tanto e poi prima che tu ti addormenti ti manderò un bacio...” La voce di Kuroo tremò nel pronunciare quelle parole e un piccolo sorriso gli piegò le labbra mentre i suoi occhi piangevano; Kenma gli mancava terribilmente e sapere di averlo così lontano lo stava facendo impazzire.
“La tua voce sarà la tua ninnananna...” Mormorò Kenma sorridendo fra le lacrime, arrivò a casa e subito si rinchiuse in camera.
“Sì, micetto… Poi beh non ti abituare troppo, quando verrò da te per le vacanze non ho nessuna intenzione di parlarti per farti addormentare, non ti farò proprio dormire!” La risata di Kuroo fece ridacchiare anche Kenma, il cuore del biondo si era piano piano calmato e ora ogni paura era sparita.
“Grazie...”
“Ti amo, micetto...”
“Ti amo anch’io, Tetsu...”