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Autore: Giuly1296    27/08/2016    1 recensioni
Un viaggio, un tesoro da scoprire... il resto scopritelo voi stessi. di che tesoro si tratta ?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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27 Agosto 2016

Iniziasti il viaggio decenni orsono, non ricordi nemmeno più il giorno in cui partisti. Com’era il tempo ? Quali amici sono venuti a salutarmi ? Sei cresciuto per mare, per terra, lontano dalla tua patria, un uomo senza confini, senza suolo e forse … anche senza meta. Ti sei lasciato tutto alla spalle per inseguire quel sogno, per trovare che cosa ? Durante tutte queste lune persino tu ti sei chiesto cosa stavi cercando, dove stessi andando, ma non ti sei arreso hai proseguito ogni volta lungo il sentiero che tu stesso tracciavi.

Antiche leggende narravano di un tesoro inestimabile, nascosto agli occhi umani, lontano da mani avide. Un tesoro inimmaginabile, fatto di pietre preziose, unguenti, antichi manuali misteriosi e oro, tanto oro da poter riempire l’intero letto del Nilo. Mille e mille uomini si avventurarono in cerca di esso, attraversando deserti, foreste e città, senza mai aimè trovarlo. Si racconta che sia un tesoro che gli Dei persero durante una delle grandi guerre, saperi immensi e grandi ricchezze alla mercè degli uomini, forse gli Dei non avrebbero mai permesso una simile perdita.

Ore e ore di cammino sotto il sole, le tue membra iniziano a cedere e a tremare. Il sole inizia a muoversi verso Ovest, lentamente come se non volesse ritirarsi e dare spazio al crepuscolo. Cocente ancora scalda la terra e vieni rinfrancato quando ogni tanto una nuvola copre i suoi raggi. Riesci ad arrivare in un angolo di pace, sfinito ti stendi a riposare dopo esserti dissetato delle acqua di quel lago. Senti il tuo corpo rilassarsi i muscoli dolere dopo tante ore di cammino. Inizia ad esserci una leggera brezza che sale dal lago; e ti senti bene quando il sonno ti pervade lasciando spazio al beato torpore. Solo quando senti i peli delle braccia rizzarsi ti desti, era così bello quel sogno che non avresti voluto porne fine. Ancora stordito dal sonno rimani li steso, con l’erba che ti sfiora la nuca, le gambe e il busto. Quella brezza che accarezza la tua pelle che si difende dal freddo, rimani così beatamente disteso finchè non ti giunge alle orecchie il suono di una risata cristallina. Una risata disumana, eterea e troppo acuta. Più di una in effetti. Un gruppo di voci femminili, lontane ma allo stesso tempo assordanti.

Quello che vedi è un tripudio di danze, musica e risa. Forse il paradiso ? il Nirvana ? Oppure è questo il tesoro tanto agognato. Fanciulle di tutte le razze volteggiano tra le acque del lago, giocano e cantano. Tu rimani li seduto, con lo sguardo perso tra quelle danze. Sei confuso ma per la prima volta non pensi più a nulla, finchè davanti al tuo viso non vedi una di loro, troppo vicina rispetto alle altre. Ti sta chiamando, invitando, con il braccio esile protratto verso di te. È inverosimilmente bella, i capelli neri come gli abissi e la pelle così chiara da sembrare irreale. In un attimo  sei in mezzo a loro, balli e ti inebri del loro profumo. Non sai più con chi ballare, tutte ti chiamano, ti desiderano e ti bramano. Le loro voci ti confondono come il canto delle sirene rapiva Ulisse. Ti senti così ma nessun compagno è li per salvarti e tenerti lontano da loro. Dentro la tua testa sai che dovresti fuggire, devi trovare il tesoro e tornare a casa, dalla tua famiglia, da tua moglie. Ma rimani li a bearti delle loro morbide mani, delle loro avide bocche. Resti a ballare tra le acque drogandoti dell’odore di menta che emanano i loro capelli, e l’odore di lussuria che rilasciano i loro corpi. È una danza senza fine, lo sai ma sei un uomo debole, solo da troppo tempo e per te quello è il paradiso e l’inferno. Sembra un sogno, il sogno della tua mente malata, un orgia di musica e di corpi. Ti lasci trasportare dalle note, dalle risate di quelle donne, dalle loro parole sconce, non ti accorgi che stai andando sempre più in fondo, è sempre più buio, denso. Non riesci nemmeno più a muoverti ma le percepisci, attorno a te senti solo una forte musica lacerante fino a quando l’oblio non ti spinge lontano dalla luce, lontano dalla vita. L’ultima cosa che riesci a scorgere e il viso di lei, così pallido ma così malvagio, diverso da quello che ti aveva ammaliato, un ghigno spaventoso abitava le sue labbra, e poi fu tutto nero come i suoi capelli d’inchiostro.

Ebbene ancora una volta il tesoro era salvo, al sicuro e lontano dall’imperfezione umana. D'altronde no, gli Dei non avrebbero mai permesso una simile perdita.

   
 
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