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Autore: LADY_youkai    29/04/2009    2 recensioni
Ruki non deve combattere solo contro se stesso, ma anche contro qualcun altro per potersi aggiudicare le attenzioni di una persona importante...
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Eight- History of the revenge

 

Sono passati due giorni e io non mi sono mai allontanato dal letto. Sono stanco, vorrei dormire, ma non voglio rischiare… la stanza bianca fa da contrasto al mio stato d’animo, così lugubre e mortifero. Non ho più pianto, ho consumato tutto quella sera, sull’ambulanza.

Se penso che la colpa è tutta mia…

I tuoi genitori sono arrivati disperati, ti sono rimasti accanto. Anche mia madre è venuta e si è mostrata per la prima volta amorevole nei miei confronti. Le ho detto tutto di noi due ed era felice perché mi sono innamorato di una persona meravigliosa.

Non pensavo la prendesse così.

Ti accarezzo la mano e ti guardo, ormai consumato: non ti sei ancora svegliato, ma i medici hanno detto che sei fuori pericolo. Appoggio la testa al materasso e cerco di bloccare i gemiti di dolore che mi vengono dal cuore. Se solo io non fossi andato a quella maledettissima festa!

I miei pensieri vengono interrotti da due piccoli battiti sulla porta. Mormoro un “avanti” e la porta di apre, rivelando l’ultima persona che vorrei vedere in questo momento

-Ciao- Un sussurro, ma che mi rimbomba nella testa fastidiosamente. La osservo, inespressivo: non ho nemmeno la forza per odiarla e per dirle di andarsene. Si avvicina al tuo letto e non posso far altro che guardarla mentre io vengo fatto da parte. Ma quando cerca di accarezzarti scatto bruscamente

-Che cosa vuoi?- Lei si volta verso di me e mi guarda con uno sguardo spento, che aumenta ancora di più il mio nervosismo

-Parlarti- So già di che cosa. Guardo Reita, ancora addormentato e le dico di andare fuori: non vorrei che si svegliasse adesso che siamo tutti e due nella sua stanza, non vorrei che pensasse di dover scegliere tra noi due.

Usciamo e raggiungiamo il terrazzo. Non diciamo assolutamente nulla, semplicemente ci guardiamo, aspettando la prima mossa dell’altro

-Takanori, io devo spiegarti…- Alla fine hai capito che non mi devi chiamare con il soprannome che lui ha scelto per me –Di quella sera-

-E che cosa dovresti dirmi? Che ti è piaciuto?-

-No! Io…- Abbassi lo sguardo, non riesci a sostenere il mio –Sapevo di voi, e come potevo non accorgermene? Voi eravate come noi due all’inizio, o comunque sapevo che tu provavi qualcosa. Quella sera- Respira con affanno, mentre io continuo ad ascoltare, in silenzio, mentre le parole mi trafiggono –Era venuto a casa mia e dalla sua espressione avevo capito che mi avrebbe lasciato…per te…e credimi, quello non potevo sopportarlo-

Nemmeno io sopportavo la tua presenza…

-Sapevo della festa e allora ho costretto Reita a portar mici, non l’ho neanche fatto parlare. l’ho fatto bere e lui alla fine si è mezzo ubriacato. Dopo siamo andati in camera da letto-

Il resto lo conoscono

-Mentre lui era sdraiato, ti ho mandato quel messaggio, dicendoti di venire-

-Lo immaginavo…-

-Sì..sapevo che non avevi il mio numero, quindi era impossibile che scoprissi prima del tempo chi te lo aveva mandato. Rei…Akira… non voleva farlo, mentre lo baciavo mi diceva di fermarmi, perché doveva dirmi una cosa importante ma io già sapevo…lo abbiamo fatto…e poi…- Lo conosco il finale, non c’è bisogno di aggiungere altro

-Io ero disperata! Tu mi avresti portato via Akira e io lo amavo! Io lo amo! Non te lo avrei mai permesso…- Piange, tanto…ma  a me non importa, non interessa quello che sta provando in questo momento. Mi ha fatto soffrire, per colpa sua Reita è qui…non posso perdonarla…

-Ma poi…ho capito, che non avrei mai potuto competere con te…perché lui ti ama per davvero-

Lui mi ama…

Io spero che sia ancora così...

-Mayu, se speri nel mio perdono o cose simili hai sbagliato di grosso. Ti odio e credo che tu lo sappia-

-Lo so…anche io mi odio…-

-Non posso obbligarti ad andartene, ma ti pregherei di non stargli troppo vicino- Non potrei sopportare la vista di te accanto a lui, che gli tieni amorevolmente la mano, mentre io soffro e piango. Scuote il capo, dicendomi che non potrebbe mai farmi una cosa del genere, che saprebbe l’ulteriore dolore che mi causerebbe.

 

Torno in camera e nel corridoio vedo mia madre, che piange e sorride allo stesso tempo. Corre verso di me e mi abbraccia

-Si è appena svegliato- Spalanco gli occhi e guardo mia madre, aspettando che in realtà mi dica che è morto.

Ma così non accade.

Corro e mi fermo sulla soglia: i tuoi genitori ti sono vicino e piangono, tua madre ti bacia la fronte e tuo padre cerca di trattenere le lacrime. Io non ce la faccio invece, non sono così forte.

Posso intravedere il tuo volto e i tuoi occhi: sebbene stanchi, non hanno perso la loro luce. Ti volti piano e poi mi vedi.

Sorridi e io non posso far altro che cercare di ricambiare: avrei voluto esserti accanto, vedere per primo i tuoi occhi riaprirsi.

Ma mi basta quel sorriso.

continua....
  
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