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Autore: Altair4    28/08/2016    1 recensioni
SEQUEL di “Storia di una Niana”.
Benvenuti nel mio mondo parallelo dove Marte non è più il pianeto rosso ma è diventato viola e dove le nostre tartarughe e gli alieni del pianeta Ni ne combineranno delle belle!
Grazie ad un portale inventato da Donatello, questa storia sarà ambientata anche sulla Terra… e ad un migliaio di anni-luce da noi, nella fascia di Orione.
Non mancheranno personaggi ben conosciuti e totalmente nuovi.
Storia ispirata principalmente alla mitica serie del 2003.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il gruppetto dei Niani, le tartarughe e Karai era ben nascosto su un tetto molto prossimo al palazzo corazzato di
 
Vertel, Donnie scannerizzava tutta la zona.
 
            -Ragazzi c’è una sorta di schermatura, non riesco a vedere molto a fondo…saremo costretti a fare alla vecchia maniera, entrare e vedercela sul momento…
            -Per me va bene! Anche adesso se vi va, mi piace improvvisare- disse Raph.
            -A me per niente!- gli rispose Donnie e sapeva che Leo concordava.
            -Vorrei entrare solo io e  parlare con Vertel…penso di poterlo far ragionare…non può essere spietato…non come un umano…- Disse Astrid.
            -E perché mai? Non mi sembra che il vostro Redol sia un fiore- disse Mikey che non voleva che la sua sorella Niana rischiasse la vita.
            -Ho letto un qualcosa in quella cyborg…Eugene non è crudele…- Replicò Astrid.
            -Nessuno è mai veramente buono o veramente cattivo, sono le scelte che uno fa sul momento ad essere buone o cattive- disse Mikey, tutti lo guardavano sorpresi, quello che diceva non era completamente sconclusionato e nel silenzio totale aggiunse- noi non possiamo sapere come si comporteranno con te e poi non hai fatto la fusione con quell’Eugene, ma con la cyborg…non sai la verità-
            -Ragazzi sono sicura che mi ascolteranno…-
            -Cercherò le vecchie piantine del palazzo così potremo comunque orientarci dentro, ma tu non andrai da sola!-
Specificò Donnie, sembrava che Astrid cercasse di proposito un po’ di adrenalina, forse si era annoiata a stare seduta
 
al bancone a fare la biologa molecolare.
 
            -Farò da esca, andrò da sola e li distrarrò, così potrete entrare indisturbati!-
            -Non se ne parla nemmeno!! Ma che ti prende?-
            -Leo ti prego, Donnie non è obiettivo, la nostra unione lo ha reso troppo apprensivo-
            -Credo che lo sarebbe comunque…però fare da esca potrebbe essere un’idea- Commentò Leo appoggiando il meno alla mano destra.
            -Potrei andare io a parlarci con questo Vertel, anche se vorrei prenderlo a calci!- disse Lisad.
            -Cosa cambierebbe?- disse Raph che esprimeva la sua preoccupazione nel modo meno carino possibile.
            -So difendermi meglio di Astrid!-
            -Perché non andiamo insieme allora, la mia forza psichica potrebbe servire, come la tua forza fisica!- Aggiunse Astrid.
            -Mi sembra già più ragionevole- disse Leo che comunque non era contento di mandarle in avanscoperta tutte sole.
            -Vertel si aspetterà che voi facciate da esca e che noi cerchiamo di entrare…devo capire come è alimentata tutta la fortezza, lo schermatura potrebbe significare cha ha qualche strumento Niano…devo avvicinarmi di più…Leo passami il tuo ciondolo di Enerzon e aspettatemi qui-
 
Donnie si trasformò in un mendicante coperto da un grosso mantello, scese a terra fece finta di essere ubriaco e di
 
appoggiarsi proprio all’edificio di Vertel per riposare. Da sotto il mantello usò la cintura, vide che poteva penetrare
 
più a fondo ma doveva studiarsi bene le immagini una volta tornato al rifugio. Dopo poco fece come per rialzarsi a
 
fatica e procedeva lentissimo intorno all’edificio, ad un certo punto uscì un ninja nero e gli disse:
 
            -Cosa fai qui? Non venire a sporcare il nostro palazzo, levati dai piedi! A meno che…tu non voglia entrare a far parte della nostra famiglia…potresti stare bene con noi…-
 
Donnie aveva assunto le sembianze di un vecchio, abbassò il cappuccio e disse:
 
            -No ragazzo, sono troppo vecchio…me ne vado, me ne vado-
 
Si allontanò rapidamente, gli era venuta un’idea brillante, doveva assolutamente parlarne con gli altri, entrò in un
 
vicolo ed in un lampo tornò tra i suoi in forma di tartaruga.
 
            -Ho un’idea, qualcuno di noi farà finta di arruolarsi, acquisirà dati e scapperà prima che lo rendano un cyborg, basta entrare con la cintura in modalità invisibile, sarà un gioco da ragazzi-
            -Potrei far finta di voler entrare nella banda dei ninja neri, mi hanno vista solo in forma di lucertola. In seguito chiederei di parlare con Vertel, Lisad potrebbe farsi un bel giro nel palazzo e mandare dati agli altri…voi verreste con l’esercito di Karai- Disse Astrid.
            -Karai chi puoi coinvolgere?- chiese Leo.
            -Pensavo agli ex Dragoni Purpurei che vi conoscono e qualche altro volontario di mentalità aperta, penso che saremo almeno un cinquantina…volendo posso trovare altri uomini, ma ho bisogno di più tempo-
            -Basteranno, non è male visto che ce la siamo sempre cavata solo in quattro- disse Leo sorridendo. Tornarono al rifugio per definire meglio i dettagli del piano.
 
Il giorno successivo Raph approfittò di  qualche ora di libertà per tornare al parco, aveva voglia di rivedere Alina, il
 
fatto che fosse completamente diversa da Lisad la rendeva ancora più interessante e poi non parlava di cose noiose
 
come Rebecca. Leo si era dimenticato di requisire il ciondolo a Raph, il quale sapeva che sarebbe stato punito prima
 
o poi, ma era convinto che ne valesse la pena, così tornò esattamente nel punto in cui aveva conosciuto l’umana. Con
 
sua sorpresa la trovò che parlava di nuovo con il suo ex, il vigliacco Vincent. Rimase un attimo ad osservare se era il
 
caso o no di intervenire e si mise ad ascoltare non visto.
 
            -Allora dov’è quella montagna di muscoli che ti ha protetto l’altro giorno?-
            -Non lo so, non l’avevo mai incontrato prima, ma spero proprio di rivederlo è molto carino e gentile-
 
Alina stava esagerando e Vicent montò su tutte le furie.
 
            -Ah ma davvero? Scommetto che sei venuta qui a New York per lui!-
            -Ti dico che non l’avevo mai visto prima! Sono sincera, infatti ammetto che onestamente mi piace davvero tanto e spero di incontrarlo di nuovo! Anzi gli ho chiesto di venire qui anche oggi-
            -Vuoi dire che potrebbe arrivare anche da un momento all’altro?-
            -Sì certo, comunque tu hai un treno ed un aereo da prendere tra poco, quindi perché non ti levi dai piedi e sparisci per sempre dalla mia vita???-
            -Sei un’ingrata con tutto quello che ho fatto per te?-
            -Oh si certo, percosse e offese, ecco cosa ho ricevuto da te! E avresti voluto che rinunciassi agli studi per stare nel nostro ridicolo paese di bifolchi in Oregon! Bella vita mi aspettava, bella prospettiva stare con te!-
 
Alina stava reagendo perché era convinta che il suo salvatore sarebbe arrivato presto, dal canto suo Raph osservava
 
pronto a scattare se ce ne fosse stato bisogno.
 
            -Tu sei una stronza bastarda!-
 
Fece per colpirla, ma un pezzo di legno gli arrivò dritto in fronte, Raph aveva preferito non usare le stellette ninja .
 
            -Ma che succede?-
            -Succede che ora te ne vai!-
 
Raph si avvicinò con uno sguardo aggressivo ed un passo da strafottente, Vicent sbiancò.
 
            -Lei è la mia ragazza…tu che vuoi?-
            -Non è un tuo oggetto, non la puoi picchiare quando vuoi e farle fare cosa vuoi!-
            -E’ forse la tua ragazza?-
            -No, ma potrebbe anche diventarlo, che ne sai?-
 
Raph si pentì di quello che aveva appena detto, Alina lo guardava speranzosa.
 
            -Tu maledetto bastardo newyorkese!-
 
Vincent sferrò un colpo che andò a vuoto, quasi cadde da quanto era scoordinato e sbilanciato.
 
            -Sai benissimo che posso atterrarti senza problemi, perché insisti? Vattene, non ho tempo da perdere con uno come te-
 
Il ragazzotto non si dava per vinto e tirò fuori un coltello.
 
            -Oh ma quanto siamo aggressivi e pericolosi. Stai indietro Alina, potrebbe colpirti-
 
L’umano tremava mentre puntava l’arma a Raph, il quale si avvicinò ancora e cominciò a ridergli in faccia.
 
            -Coraggio cosa aspetti? Fammi vedere se picchi solo gli indifesi-
 
Vincent si gettò nuovamente contro di lui cercando di ferirlo, ma Raph gli colpì la mano disarmandolo, lo afferrò per
 
il braccio, fece un movimento di torsione e lo costrinse a terra in ginocchio.
 
            -Ahi! il braccio me lo spezzi!-
            -Prometti che te ne andrai e che non tornerai mai più a tormentare Alina!-
            -No mai!-
 
Raph fece ancora più forza, la ragazza lo guardava preoccupata ma non disse una parola.
 
            -Ahi! Va bene! Va bene! Lo giuro su mia madre!-
            -Allora Alina gli crediamo?-
            -Non lo so…-
            -Ahi! Maledetti…ve lo giuro su quello che ho di più caro-
            -Adesso lascerò la presa e tu te ne andrai, sono stato chiaro?-
            -Sì…chiarissimo…lasciami ora!-
 
Raph lo mollò e Vincent scappò via come un fulmine, senza girarsi nemmeno per un secondo.
 
            -Grazie Raph…era armato…ho rischiato molto…-
            -Pensi che ritornerà?-
            -No… non l’ho mai visto così impaurito-
            -Sa dove abiti? Può trovarti in qualche modo?-
            -No, sono stata previdente e credo che cambierò zona del parco per studiare… hai qualche minuto? Ti mostro un posto nuovo dove vendono un gelato buonissimo-
            -Stavolta però offro io- Raph tempo fa aveva venduto dei fumetti da collezione, la vendita di oggetti on line
 
era sempre stato il loro sistema per racimolare un po’ di soldi senza farsi vedere dagli umani, giusto quelli che
 
servivano per il cibo e per le armi.
 
            -No! Insisto per offrirtelo io…non so come altro ringraziarti…ho sperato tanto che tu tornassi…-
            -Anche oggi sono libero, ma può capitare come ieri…sai mio fratello potrebbe avere bisogno di me-
            -E’ bello vedere due fratelli che si aiutano…-
            -Ne ho altri due-
            -E siete tutti così affiatati?-
            -Oh sì…però siamo molto diversi l’uno dall’altro e quindi litighiamo spesso-
            -Anche loro praticano arti marziali?-
            -Sì, ma io sono quello più forte! E tu hai fratelli o sorelle?-
            -Un fratello minore che vive con in miei, è ancora piccolo, ha dieci anni-
            -E tu quanti anni hai?-
            -Ho ventitre anni…ho dovuto lavorare per mettere da parte i soldi per l’università…al momento mi basta fare la cameriera nel weekend in una pizzeria qua in centro, si chiama da Antonio’s, la conosci?-
            -Scherzi? Ci ordiniamo sempre la pizza! E’ il mio piatto preferito!-
            -Anche il mio! Tu quanti anni hai?-
            -Quasi 29…-
            -Ti facevo più giovane-
            -Ehm… li porto bene perché faccio una vita sana!-
 
Mentre Raph chiacchierava amichevolmente, in laboratorio gli altri si scervellavano per preparare un piano e Mikey li
guardava mangiando popcorn.
 
            -Ora abbiamo una piantina abbastanza dettagliata grazie anche a quello che ho trovato su internet, però la parte più interna del palazzo era troppo protetta…non so esattamente cosa troveremo, forse è dove si trova il laboratorio per l’assemblaggio dei cyborg…l’energia che usano probabilmente non è Niana. Il dottor Stockman deve aver inventato qualche diavoleria su richiesta di Vertel, ma non sarà un problema disattivare la schermatura, solo che va fatto da dentro. Ora dobbiamo trovare il modo di farci arruolare da loro- Disse Donnie molto serio in volto.
            -Vorrei andare spontaneamente dicendo che ho un cancro alle ossa e che sto per morire, sarebbero ben felici di trasformami in cyborg, ho letto nella mente di quella ragazza, Barbara, che faceva il palo al supermercato…c’è un tipo a cui rivolgersi, si trova nella Decima strada all’incrocio tra la Centosessantanovesima est e Prospect Avenue, mentre qualcuno di voi potrebbe far finta di essere un barbone come ha fatto Donnie, verrebbe reclutato subito!- commentò Astrid.
            -Come facciamo ad andare insieme? Mica posso dire che sono moribonda pure io- chiese Lisad.
            -Mi accompagni e dici che sei delusa dalla vita, che il tuo ragazzo non ti vuole…perchè ha trovato un’altra…-
 
Astrid voleva vedere come reagiva l’amica, voleva assolutamente trovare il modo di parlarle di Raph.
 
            -Anche se fosse vero non vorrei mai diventare una macchina solo per questo! Ma perché ti è venuto a mente un esempio così patetico?-
            -Era per dire…-
            -No cara quando fai quello sguardo non me la racconti giusta-
Prese Astrid per un braccio e la portò nella stanza della televisione dicendo:
            -Noi torniamo tra un attimo-
Appena Lisad si assicurò che non c’era nessuno che potesse sentirle, chiese con molta insistenza:
            -Allora cosa c’è? Riguarda Raph? Cosa ha detto?-
            -Non cosa ha detto…cosa ha fatto…-
            -Che cosa ha fatto???-
            -Bè ecco…non so se è giusto che te lo dica io…però so che non state più insieme…quindi non so nemmeno se te lo racconterà mai…-
            -So che c’è sotto qualcosa! Dimmi cosa ha fatto!-
            -In effetti la cosa non ti riguarda più…sei tu che non lo vuoi…-
            -Allora Astrid vuoi parlare o no? Che cosa avrà fatto mai? Ha trovato un'altra tartaruga? Un’altra svitata come Isabel o Karai?-
            -Ha usato il ciondolo di Enerzon…è stato via tutto il giorno con una umana…-
            -Si è approfittato di un’umana e la poveretta non sa che è un rettile?-
            -Praticamente…non ti facevo così sensibile… a te piace Raph fisicamente perchè non può piacere a qualche umana-
            -Sì…ma ricordi? Ho letto i pensieri di Mikey…lui aveva tanta paura di disgustare Isabel per il suo aspetto…immagino che sia molto strano per un’umana avere a che fare con squame e guscio…-
            -Aveva bevuto e si è comportato da idiota…è anche colpa tua!-
            -Cioè era ubriaco e si è fatto un’umana per ripicca nei miei confronti?-
            -Forse era meglio se non ti dicevo nulla…-
            -No hai fatto bene! Ora so che non voglio averci a che fare con quello stronzo! Ma adesso dov’è?-
            -So che è uscito in superficie, credo che abbia un ciondolo di Leo-
            -E Leo non dice nulla?-
            -Mi ha detto che quando avremo sistemato la questione Vertel, lo rinchiuderà in camera sua e butterà la chiave!-
            -Non  basta! Dobbiamo andarlo a prendere non può comportarsi così!-
            -Non è che sei gelosa?-
            -No! Non direi proprio, sono arrabbiata con lui, è proprio un verme schifoso!-
 
Lisad prese il suo cellulare di tecnologia Niana e vide che Raph era a Central park, se lo immaginava infrascato con
 
qualche umana inconsapevole di amoreggiare con un mostro.
 
            -L’ho trovato andiamo!-       
 
La soldatessa Niana non dette il tempo ad Astrid di avvertire Donnie, la trascinò fuori dal rifugio e per far prima volle
 
usare una scorciatoia che non usava da secoli: la metropolitana, non certamente come tutti gli umani normali, ma
 
saltandoci sopra in corsa. Grazie alla cintura le due Niane erano rapidissime, non rischiarono di rompersi l’osso del
 
collo ed in poco tempo arrivarono vicinissime a dove si trovava Raph. Lisad ed Astrid osservarono da dietro un
 
cespuglio la scena:  Raph era in forma umana e stava mangiando un gelato con una biondina, erano seduti su una
 
panchina.
            -Meno male…credevo peggio…- sussurrò Astrid.
            -Anche io…ma guarda come parla con quella svampita…non credevo gli piacessero le tappe magre-
            -Meno male non eri gelosa…-
            -Ma guardalo, con me non parla mai così tanto!-
            -A me sembra che si limiti a rispondere alle domande-
            -Guarda! Lei gli ha appoggiato una mano sul ginocchio! Tenta un approccio-
            -Allora che farai? Li trafiggerai entrambi con la tua lancia?-
            -Non fare la spiritosa…ma guarda come la sta adescando bene bene…gli ha sussurrato qualcosa all’orecchio… ridono come due idioti!!-
            -Senti a me non sembra che stia facendo qualcosa di male…non mi va di andare lì e poi mi sembra di fare la guardona nascosta dietro questo cespuglio-
 
Lisad non resse più, uscì allo scoperto, Astrid rimase nascosta a pensare ad un piano di riserva. Man mano che la
 
Niana si avvicinava notava quanto fosse bello Raph in versione umana, poteva capire perché quella ragazzina
 
pendesse dalle sue labbra, poi quel briccone quando voleva faceva dei sorrisi così teneri da sciogliersi. Ormai era
 
davanti a loro, non poteva più tornare indietro e lui l’aveva riconosciuta.
 
            -Ciao Lisa, cosa ci fai da queste parti? Non sei un po’ fuori dalla tua zona?-
            -Ciao Raph cosa stai combinando? Adeschi le ragazzine?-
            -Scusa tanto ma tu chi saresti? E poi non sono una ragazzina ho ben ventitre anni!- Disse Alina.
            -Infatti non sono affari che ti riguardano...ormai!- Commentò Raph sprezzante.
            -Ma è la tua ex?-
            -Sì è lei-
Alina la squadrò da capo a piedi, era veramente bellissima, alta, atletica, capelli mogano, tutto quello che non era lei.
            -…allora… se avete bisogno di parlare…vi lascio soli- disse Alina sentendosi di troppo.
            -No davvero! Non abbiamo nulla da dirci io e Lisa, infatti se ne sta andando!-
            -Non ti puoi comportare così, lo sai bene!-
            -Ma state ancora insieme o no?-
            -No- rispose Raph.
            -Vorrei sentirlo dire da Lisa…perché non mi sembra che questa situazione sia chiara- Disse Alina risoluta.
 
Lisad non sapeva cosa fare, forse era meglio che ci pensasse Leo a punire suo fratello, per cui si arrese.
            -No…non stiamo insieme…ma non è il tipo per te bambina…tu non lo conosci-
            -Mi ha detto che tu una volta lo hai ferito, è vero?-
            -Sì! E’ stato un incidente…-
            -E lui ti ha mai picchiato? Intendo per farti del male, non in allenamento-
            -No… mai…-
            -Allora cosa vuoi da lui? Perché non lo lasci in pace?-
            -Ti ripeto…tu non lo conosci-
            -Infatti siamo qui per questo motivo, parliamo per conoscerci…mi ha aiutato prima, il mio ex voleva farmi del male… questo mi basta per dargli un po’ di fiducia, poi so badare a me stessa, non preoccuparti per me!-
            -Va bene, hai vinto tu ragazzina…Raph non fare niente che io non farei-
 
Dopo quella frase che ad Alina sembrò molto strana, Lisad se ne andò tristemente e raggiunse Astrid.
 
            -Andiamo…non posso prenderlo a sberle davanti a tutta questa gente…ci penserà Leo-
            -Mi sembra saggio…-
 
Con quel gesto Lisad aveva peggiorato le cose, ora Alina sapeva che Raph era stato sincero, anche se non poteva
 
sapere fino a che punto.
 
            -A me sembra che tu gli piaccia ancora…era chiaramente gelosa…- Commentò Alina abbassando gli occhi.
            -No…non credo…teme che possa farti del male…-
            -Perché dici così? Potresti farmelo?-
            -No…non lo farei mai…ma sono irascibile…non è vero che non sono violento…però non ha mai picchiato una donna indifesa questo no…ma a volte con il mio comportamento rovino tutto…-
            -Tu sei ancora innamorato di lei…vero?-
            -Non lo so…ti giuro che preferirei di no-
 
Anche se Raph era stato più sincero possibile non aveva molta esperienza col gentile sesso, non conosceva l’effetto
 
crocerossina, quell’atteggiamento che le donne hanno quando pensano di poter salvare un uomo dal suo destino.
 
            -Ma… ti fa piacere essere qui con me?- Chiese Alina.
            -Sì certo…mi piaci molto…ma la mia vita è così complicata…non posso spiegarti tutto…per il momento-
            -Anche tu mi piaci, magari un giorno ti passerà, nel mentre possiamo essere buoni amici, se vuoi…a me farebbe piacere-
 
Alina gli tese la mano sorridente, Raph la prese nella sua, non sapeva che pensare, forse si era messo davvero in un
 
mare di guai, forse no. Il cellulare cominciò a vibrare, Raph  rispose:
 
            -Sono subito da te! Devo andare Alina, magari ci rivediamo…-
            -Mi troverai sempre qui tutti i pomeriggi e nel weekend sono da Antonio’s, passa qualche volta, magari ti faccio fare qualche sconto!-
 
Alina lo baciò sulla guancia, Raph le sorrise e si avviò fuori dal parco.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Spero che il piano per fermare Vertel sia chiaro: Astrid e Lisad fingeranno di arruolarsi nella banda dei ninja neri cyborg e cercheranno di parlare con il Niano Vertel. Subito dopo le nostre tartarughe tenteranno di infiltrasi anche loro all’interno della fortezza con qualche stratagemma (che vedrete). Troveranno il modo di togliere la protezione dal palazzo di Vertel e a quel punto interverrà Karai con il suo piccolo esercito.
Raph, approfittando della libertà che gli rimane, incontra nuovamente Alina…che ve ne pare del comportamento di Lisad? Sarà gelosa o preoccupta del comportamento di Raph e cosa combinerà la nostra tartaruga irascibile?…tutto sarà più chiaro tra qualche capitolo.
Grazie a tutte voi che mi seguite e soprattuto grazie ad Eyes per la sua recensione.
Alla prossima
Altair
   
 
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