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Autore: Strange_Guy99    29/08/2016    2 recensioni
Crossover: Crybaby and Blurryface.
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Crybaby ride tra le sue lacrime. È una ragazzina che non ha mai avuto niente di buono dalla vita e che continua ad andare avanti nella speranza che qualcosa cambi.
Blurryface è un mostro. Odia con tutto sé stesso Tyler e lo scopo della sua vita è quello di annientarlo per poter essere vivo.
Tyler non vive. È una persona che preferisce osservare gli altri. Ha intrapreso una battaglia contro Blurryface ed in palio c'è tutto.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“E spero vivamente che riuscirai a venire alla mia fantastica festa.”
Crybaby sorrise soddisfatta, lasciando la sua sbilenca firma in fondo al foglio di un color rosa pastello.
Era eccitatissima.
Tra qualche giorno sarebbe stato il suo compleanno e tutto doveva essere perfetto.
Aveva già tirato fuori gli addobbi: i cappellini, i festoni, le trombette... Aveva persino iniziato a preparare la torta.
Tutto sarebbe stato magico.
I suoi amici sarebbero venuti e le avrebbero portato un sacco di regali.
Tutti si sarebbero divertiti e l'avrebbero adorata.
"Crybaby questa è una tra le migliori feste del mondo!"avrebbero detto "Sei la mia migliore amica."
Riusciva quasi a sentire le loro voci nella sua testa.
Sorrise, saltellando fuori la sua casetta, diretta verso la cassetta delle lettere.
Non c'erano dubbi, sarebbe stato il giorno più bello della sua vita.
Imbucò le curatissime lettere ed alzò l'asticella rossa della cassetta della posta.
Il suo primo impulso fu quello di aspettare il postino per dirgli esattamente cosa fare e di minacciarlo di morte nel caso in cui avesse rovinato una singola missiva.
Ma poi si rese conto che aveva ancora una marea di cosa da fare e saltellò di nuovo dentro casa sua.
C'erano così tanti preparativi da svolgere.

*

Tyler rientrò in casa.
Era scosso. Molto scosso.
Blurryface era andato in giro da solo e, per quanto potesse sembrare una liberazione, non era una buona cosa.
Di solito se lo portava sempre in giro, come se fosse un cane molto molto seccante.
Quella volta, invece, il parassita era rimasto a casa. 
Aveva avuto la forza di opporsi agli ordini di Tyler.
Il potere che il demone stava acquisendo lo stava spaventando.
Non voleva essere rimpiazzato.
Singhiozzò al solo pensiero, lottando contro le lacrime.
Serrò i pugni mentre il suo corpo veniva colpito da violenti scossoni.
Non voleva essere rimpiazzato. Non voleva essere rimpiazzato.
Non voleva! Cazzo, non lo avrebbe permesso.
«Le tue lacrime sono sempre uno spettacolo magnifico.»la voce soddisfatta del demone fece capolino dalla stanza del ragazzo emotivo che non esitò minimamente a raggiungerlo.
Era vestito in un modo dannatamente formale: il cappellino rosso era stato tolto e messo nella tasca posteriore di un paio di pantaloni fin troppo eleganti per lui, la t-shirt sgualcita era stata sostituita da una maglia a tinta unita dalle maniche lunghe e un paio di vans a scacchi avevano preso il posto delle scadenti sneakers.
Tyler era perplesso. Dannatamente perplesso.
«Cosa stai facendo?»gli domandò, cercando di dimostrarsi sicuro di sé.
«Non è evidente?!»rispose il demone di rimando.«Mi sto preparando, idiota. Si dà il caso che io abbia una festa.»
Tyler sgranò gli occhi e scosse la testa.
Una festa? Come sarebbe a dire?!
Non poteva andare da nessuna parte senza di lui.
Era un fatto inconcepibile!
Blurryface stava veramente diventando più popolare di lui?
Questa cosa era dannatamente degradante.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, chiudendosi in un totale mutismo.
Blurryface sghignazzò, orgoglioso del suo lavoro.
Adesso non era più così sicuro di sé quello stronzo.
Lo avrebbe buttato giù, lo avrebbe umiliato come non mai.
«Già, il compleanno di Crybaby. Non te lo avevo detto?»chiese il demone con il tono più falso del mondo.
Aveva elaborato il piano più cattivo che gli potesse venire in mente dopo che il postino si era presentato alla porta di casa.
«Ha invitato anche te, stupida testa di cazzo.»continuò, indicando l'invito color giallo acceso poggiato sulla mensola.
Tyler si buttò letteralmente sulla piccola lettera e la aprì, non mostrando il minimo rispetto per la busta.
L'intero invito servì a infondergli speranza.
Crybaby gli voleva ancora bene! Non preferiva il suo demone a lui.
Sorrise, felice di constatarlo, finché non arrivò alla data.
«Ma è oggi.»sussurrò, alzando lo sguardo verso Blurryface che iniziò immediatamente a sghignazzare.
«Ops.»si scusò lui, per niente dispiaciuto.«Mi sono dimenticato di avvisarti.»
Lo sorpassò, colpendolo alla spalla per poi dirigersi verso la porta.
Agguantò un vistoso pacchetto regalo con un enorme bigliettino che recitava quattro parole solenni: "con affetto da Blurryface".
Il nome di Tyler non era nemmeno menzionato.
«Beh, non credo che tu possa presentarti senza regalo, giusto?»domandò il demone sghignazzando mentre apriva la porta.«Ci si vede, sfigato.»
E uscì.
Tyler era senza parole. I suoi occhi puntavano fissi sul pavimento e non riusciva a finire di formulare un pensiero che subito un altro compariva.
Aveva perso? La sua vita era finita così? A causa di un invito nascosto?
Si morse il labbro inferiore, quasi fino a farselo sanguinare.
Era ovvio che non potesse farcela da solo. Aveva bisogno di un aiuto e Crybaby al momento non sembrava molto disponibile.
Non aveva alternative.
Agguantò il suo cellulare, guardandolo con un certo fare nostalgico.
Aveva paura di disturbarlo. Chissà cosa stesse facendo in quel momento.
Magari era in difficoltà anche lui.
Non essere stupido Tyler, lui non è mai in difficoltà.
Ricordò le dolci parole del loro patto, stretto prima che il ragazzo emotivo dovesse partire.
"Se tu dovessi mai essere in difficoltà, chiamami. Per qualunque stronzata."
Aveva già esitato abbastanza.
Digitò il numero e si portò il telefono all'orecchio.
In una frazione di secondo la sua voce calda e sicura si fece sentire e Tyler non poté fare a meno di sorridere come un ebete.
«Pronto?»
«Josh.»sussurrò lui.«Ho bisogno di te.»

*

Crybaby se ne stava in piedi.
Il pavimento era disseminato di pupazzi sventrati, la torta era spiaccicata sui muri, lo striscione era stato fatto a pezzi.
Abbassò lo sguardo sulle sue mani, macchiate di glassa e cioccolato mentre le lacrime zampillavano copiose dai suoi occhi.
Nessuno si era presentato.
L'avevano lasciata completamente sola. Abbandonata a sé stessa.
Di nuovo.
Ma perché? Dove aveva sbagliato questa volta?
Voleva sparire.
Non riusciva a capire. Ogni anno si impegnava per pensare a giochi sempre più divertenti e, puntualmente, ogni anno nessuno si presentava.
Ma quel giorno aveva dato il peggio di sé, non si era limitata alle lacrime.
Aveva sfogato la sua rabbia, accanendosi contro qualunque cosa fosse alla sua portata.
Era così stanca di essere considerata nessuno.
Singhiozzò sonoramente mentre qualcuno iniziò a smanettare con la serratura della porta.
«Tanti auguri alla mia bimba.»disse Blurryface sempre più stranito mano a mano che entrava in casa.«Ma che diavolo è successo?!»
Crybaby corse verso il demone, abbracciandolo come se fosse la sua ancora di salvezza.
Poco le importava se gli stava appiccicando glassa ovunque.
Aveva bisogno di lui. Aveva bisogno di chiunque.
«Non posso credere che tu sia venuto!»esclamò la ragazzina, sorridendo nel modo più candido possibile.
Anche Blurryface sorrise non appena si sciolse dall'abbraccio.
Non aveva paura. 
Tyler non poteva rubargli la scena ed avrebbe potuto godersi Crybaby tutto da solo per una volta nella vita.
Era felice per quella che sembrava la prima volta della sua vita.
«Non dovevo?»rispose ridacchiando per poi porgerle il pacchetto regalo.«Questo è per te. Buon compleanno, bambola.»
E le diede un tenero bacio sulla fronte, facendola arrossire.
Crybaby spacchettò immediatamente il suo agognato regalo e spalancò gli occhi dalla sorpresa non appena si rese conto che in una scatola erano state confezionate due bambole esattamente identiche a lei e Blurryface.
Tutto era rifinito nei minimi dettagli: i capelli bicolore di lei, il cappello rosso fiammante di lui.
Non si chiese nemmeno dove le prese.
Erano perfette.
«Sono bellissime.»sussurrò lei, mordendosi il labbro inferiore mentre teneva lo sguardo puntato su quel bellissimo dono.
Era tutto così perfetto.
Aveva un regalo, aveva un amico, casa sua non aveva il miglior aspetto, ma infondo cosa importava se si aveva un amico al proprio fianco?
Blurryface sorrise soddisfatto di sé. 
Non era un ghigno malefico, era un sorriso carico di sincerità.
«Tyler non è venuto?»domandò la ragazzina, alzando gli occhi verso il demone.
Il suo sorriso si spense immediatamente.
«No.»rispose seccamente.«Qui ci sono io.»
Crybaby annuì, per niente offesa o spaventata; ormai lo conosceva abbastanza.
Sorrise candidamente mentre una voce del tutto fuori luogo si fece sentire al di fuori della casa della ragazzina.
«UNO! DUE! TRE! QUATTRO!»
E poi quello che sembrava il suono di una batteria iniziò a diffondersi.
Il primo pensiero di Crybaby fu: speriamo che il vicinato non si arrabbi.
Il primo pensiero di Blurryface fu: li uccido.
Voleva ucciderli veramente.
Avvolgere le mani nere attorno ai loro colli e vedere la vita che li abbandonava lentamente.
Lo sfigato e l'imbecille.
Tyler e Josh.
Crybaby guizzò alla finestra, notando con piacere che una batteria era stata installata nel suo giardino e che un ragazzo dai capelli dallo stesso colore dello zucchero filato la stava suonando con foga.
Tyler era in piedi a pochi metri da lui, aveva un microfono in mano e se ne stava immobile.
Poi iniziò a cantare.
"Sometimes you got to bleed to know that you're alive and have a soul."
Parole belle, che continuavano a migliorare mano a mano che Tyler andava avanti.
Crybaby spalancò la finestra, poggiandosi al balcone tenendo gli occhi chiusi.
Era completamente inebriata da quella canzone che era il suo regalo di compleanno.
Tyler salutò timidamente la ragazzina mentre continuava a cantare, vomitandole addosso i suoi sentimenti sotto forma di canzone.
Sì, Crybaby lo faceva sentire vivo.
Blurryface si stava tappando le orecchie, implorando che le corde vocali del ragazzo emotivo sarebbero saltate in aria.
Quell'infame aveva rubato il SUO momento.
Per una volta stavamo parlando di Blurryface e Crybaby; non di Tyler, Blurryface e Crybaby.
Gli e l'avrebbe fatta pagare, a lui e a Josh.

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Non pensate che sia finito qui! Il Pity Party è solo all'inizio lol, ci sarà una seconda parte. Figuratevi se Josh rimane per così poco.
  
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