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Autore: RosaDraco    29/08/2016    3 recensioni
Questo è un AU in cui tutti i dragon slayer sono in realtà dei draghi. Lucy, la protagonista, vive in una metropoli moderna dove nessuno crede più all’esistenza della magia, ma lei è una maga e sa che niente è come sembra. Questa è la storia di un incontro che cambierà la sua vita per sempre e della sua lotta per salvare Magnolia e Fairy Tail.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Drago vs Cibo

Ho sempre desiderato scrivere un capitolo come questo! Ho visto un milione di puntate di man vs food e per me Adam è una specie di eroe, non ho resistito all'idea di mettere anche l'appetito di Natsu alla prova!



Drago vs Cibo

Lucy si ritrovò scandire anche lei il tempo della musica del cd battendo le dita sulla gamba, mentre Cana e Bacchus cantavano a squarciagola, come se non ci fosse stato niente di meglio al mondo.

- Adoro anche io questo gruppo. - Confessò Lucy giusto un istante prima di riconoscere il palazzo dove abitava Gray. - Accosta! -

- Ricevuto! - E Cana fece subito come le era stato detto, salendo letteralmente con le ruote sul marciapiede. L’auto dietro di loro li sorpassò mentre il guidatore abbassava il finestrino per gridare - Dove hai preso la patente??? -

- Me l’ha data tua madre! - Replicò Cana, Bacchus scoppiò a ridere e Natsu colse al volo quell’occasione per fiondarsi fuori dalla portiera. Non era per niente contento della deviazione che gli era toccato fare per colpa dell’Ice Devil Slayer e voleva sbrigare la faccenda il più in fretta possibile - Andiamo a prendere quel cretino congelato! Svelte! -

I palazzi nel quartiere di Mott Haven sembravano tutti identici, alti cinque piani, con le facciate in mattoni e delle scale in ferro arrugginite che portavano a zig-zag da un pianerottolo all’altro. Le strade erano quasi deserte nonostante fosse ancora presto, poche macchine e pochi passanti di fretta. Per via del freddo nuvole di vapore uscivano di qua e di là, dai tombini e dalle grate, rendendo l’atmosfera ancora più grigia.

- Questo posto è davvero orrendo. - Borbottò Natsu mentre salivano le scale che Lucy e Cana avevano scelto. Cigolava tutto. - Purtroppo questo buco è dove vive Gray. - La cartomante si fermò al secondo piano, pigiando il campanello ma una voce le fece eco dall’interno - È aperto! - Ed era vero: Cana spinse la porta facendo spazio per tutti. Davanti a loro c’era un corridoio lungo e buio, ingombro di robaccia. Per poco Lucy non inciampò sui sacchi neri che erano stati abbandonati lì accanto. Quando passarono vicino alla cucina, Natsu fu costretto a tapparsi il naso. Il lavandino era colmo di piatti sporchi mentre sul tavolo troneggiava il cartone di una pizza e una bottiglia di birra vuota.

- Sul serio ... Cos’è questo schifo? -

- Juvia era l’unica ad occuparsi dell’ordine in casa. - Anche Lucy fece una smorfia disgustata, sbirciando oltre la porta - Gray si è lasciato completamente andare ... -

L’Ice Mage li stava aspettando alla fine del corridoio. In origine quella stanza doveva essere stata il soggiorno della casa ma col tempo si era trasformata in una specie di studio, colmo di attrezzi. Gray, stava lavorando ad un piccolo cubo di marmo appoggiato sul tavolo al centro della stanza, rigorosamente a torso nudo e con una sigaretta stretta tra le labbra. Appoggiate di qua e di là, contro le pareti, facevano il loro sfoggio numerose creazioni, più grandi o più piccole, realizzate in pietra o con altri materiali. Ritraevano i soggetti più disparati, volti, animali e oggetti, ma tutte quante le sculture colpivano l’occhio per la loro bellezza e la precisione. Lucy si fermò per un attimo in silenzio a fissare l’amico mentre lavorava, cercando di indovinare cosa stava scolpendo questa volta: sembrava una piccola sirena appoggiata ad uno scoglio.

- Che accidenti siete venute a fare qui travestite in quel modo? - Chiese Gray, senza staccare nemmeno per un attimo gli occhi dalla sua nuova scultura. - Non ritraggo modelle nude o mezze nude. - Il viso della sua sirena assomigliava proprio a quello di Juvia ma Lucy rinunciò subito all’idea di fare quel commento: in fondo c’erano cose più importanti di cui discutere. Nonostante fosse pieno inverno il condizionatore nella stanza era acceso a palla e l’aria era più fredda che all’esterno.

- Ma ti rendi conto che qui dentro si gela? - Gli domandò Lucy. Gray si fermò, ma soltanto per buttare la cenere a terra - Io non sento freddo. -

- E poi qui dentro ci puzza di fumo. Fai più schifo di Wakaba! - La ragazza spalancò la finestra e pigiò il tasto off sul condizionatore, senza nemmeno aspettare il permesso.

- Se hai freddo ... - Suggerì Natsu - Posso dare alle fiamme un po’ della spazzatura che c’è qui dentro. -

- Chi accidenti ti ha invitato a casa mia? - Sbottò Gray, come se avesse notato per la prima volta l’ospite indesiderato - Vuoi vedere come ti trasformo in un ghiacciolo? -

- Fammi vedere se sei capace! -

- Volentieri! - Ma Gray non riuscì ad aggiungere altro: una maglia tutta arrotolata lo colpì in pieno viso, zittendolo. - Smettila di brontolare! Sta sera esci con noi! Tutta la città si diverte e tu stai qui a prendere polvere! - Gli gridò Cana che era quella ad averlo centrato - Non ce la faccio più a vederti mentre ti commiseri e fai sculture di Juvia! Lavati, vestiti e alza il culo! -

- Ma ... -

- E non ripetere quella stronzata che sei al verde: pago io! -

Gray non aveva speranze di rifiutarsi. Cana lo costrinse a sciacquarsi e a rivestirsi, trascinandolo di sotto dove Bacchus li stava aspettando in auto. L’Ice Mage si mise a sedere dalla parte opposta dove si trovava Natsu, stringendo Lucy nel mezzo. Aveva un’aria imbronciata e si leggeva lontano un miglio che non era per nulla contento di essere lì.

- Se ti può consolare ... - Gli sussurrò Lucy - Nemmeno io avevo programmato di uscire sta sera o di mettere un costume. Ci crederesti se ti dicessi che Virgo e Cancer mi hanno costretta? -

Questa volta quando Cana mise in moto Natsu svenne con uno schianto, spiaccicandosi con la faccia contro il vetro del finestrino. Gray gli lanciò un’occhiata disgustata - Assurdo, anche lui soffre di mal d’auto? Credevo Gajeel fosse l’unico ridotto in quel modo. -

- E invece è una cosa comune tra draghi. - Sospirò Lucy - Magari anche Wendy ha lo stesso problema ma non lo ha mai raccontato a nessuno. -

- Una volta ... - Cominciò Gray - Io e Juvia abbiamo dato un passaggio a Gajeel e Levy e ... - Ma poi il ragazzo si fermò, lanciò uno sbuffo e brontolò - Lascia stare. -

- Posso darti un suggerimento, amico? - Gli propose Bacchus - Cerca di dimenticare questa storia per qualche ora. Bevi per dimenticare! Fatti un paio di birre insieme a noi! -

- Annegare i problemi nella birra non serve a niente - Gli fece eco Cana. Una cosa del genere detta da lei sembrava incredibilmente strana. - Quando sei di mal umore e bevi troppa birra diventi quell’ubriaco piagnucolone che nessuno sopporta. Per i casi come questo ci vuole il whiskey, una bottiglia di Southern Confort e passa tutto, almeno fino a che non ti svegli con la sbornia. -

- Quando io sono tanto triste, mangio tante sardine. - Happy si affacciò anche lui dalla borsa di Lucy, toccando Gray con una zampa - Se ti riempi lo stomaco dopo stai meglio! -

- Voi non potete capire. - Borbottò il mago, per nulla rassicurato dai loro consigli - Mi ha sbattuto la porta in faccia, se n’è andata senza nemmeno dire una parola, non mi risponde e non so dove sia! Nessuno sa dove si è cacciata! In questo momento potrebbe essere ... -

- Siamo arrivati! - Cana inchiodò di nuovo sul pedale del freno e Gray andò a sbattere con la fronte contro il sediolino opposto, senza nemmeno concludere la frase. Non se n’erano nemmeno accorti, ma mentre discutevano avevano già raggiunto la loro destinazione: un locale di nome Honey Bone.

- Grazie tante! - Mormorò Gray sfregandosi la fronte mentre Cana si faceva passare le scarpe da Bacchus per infilarle di nuovo. - Prego molte. Mi ringrazierai sul serio quando capirai che l’ho fatto per il tuo bene e adesso ... Ragazzi benvenuti alla serata a tema più pazza del Bonx! -

- Selvaggioooo! - Bacchus le fece eco con un lungo ululato.

Lucy non era mai stata ad Honey Bone e per un po’ rimase in piedi accanto alla macchina a fissare lo spettacolo a bocca aperta. Il pub dove Cana li aveva portati era davvero grande: aveva un grosso parcheggio e dei posti all’aperto per il periodo estivo. Honey Bone aveva uno stile messicano ed il logo che scintillava accanto all’ingresso riproduceva un teschio di zucchero tutto colorato. C’era un po’ di coda per entrare ma tutti quelli in fila avevano un costume: spettri, scheletri, streghe e  zombie.

- Certo, non sarà come la parata sulla 6th avenue ... - Ammise Bacchus - Ma anche qui c’è raccolto un bel campionario d’umanità! Io e i ragazzi di Quatro Cerberus ci veniamo sempre, ci sono dei tacos eccezionali! -

- Una parata? - Esclamò invece Natsu - Andiamo anche lì! -

- È già finita a quest’ora. - Gli spiegò Lucy mentre prendeva posto in fila. A quelle parole il drago fece una faccia sconfortata e gli occhi lucidi, proprio come un bambino deluso. - Non è giusto! Io ci volevo andare! -Sembrava così buffo e allo stesso tempo così carino che la ragazza non riuscì a resistere alla tentazione di accarezzargli la testa. - Promettimi che ci andremo insieme l’anno prossimo! -

- Promesso. - La ragazza acconsentì senza nemmeno rifletterci e Natsu sorrise, cogliendo al volo quell’occasione per stringerle il mignolo - Promesso Luce! -

- Il tavolo sette è libero. Vi porto ai vostri posti. - Una delle cameriere li chiamò. Il loro turno era arrivato ma Lucy rimase ancora per qualche istante bloccata vicino alla soglia. Perché aveva promesso una cosa del genere? Sapeva benissimo che il suo tempo con Natsu era limitato e che le loro strade si sarebbero separate non appena il drago avesse trovato una sistemazione in città. E poi ...

- Chi ti ha autorizzato ad affibbiarmi un soprannome? -

Dentro Honey Bone era praticamente piena fino all’orlo. Tutto il locale era stato decorato rispettando la tradizione messicana del giorno dei morti e anche gli inservienti si erano truccati, seguendo tutti il tema degli scheletri. Un chiacchiericcio allegro riempiva la sala, così come l’odore di cibo speziato e alcol.

Il gruppo prese posto al tavolo che gli avevano indicato e cominciò a sfogliare il menù ma proprio allora un annuncio attirò l’attenzione di tutta la sala. Sul palco in fondo era appena salito un uomo armato di microfono. Aveva un costume davvero originale: una grossa zucca arancione al posto della testa, un cappello da strega, degli abiti verdi ed un lungo mantello. Sembrava proprio uno spaventapasseri diabolico. Accanto a lui c’era anche un carrello portavivande coperto con un lenzuolo nero.

- Prima di tutto voglio ringraziarvi per aver scelto il nostro locale, Honey Bone, per la vostra festa di Halloween! - Annunciò la strana mascotte - Il mio nome è Mato e vi farò da guida nell’evento speciale che abbiamo organizzato! - Il pubblico rispose gridando con entusiasmo. Lucy non sapeva nemmeno che ci sarebbe stato uno spettacolo. - Di cosa si tratta? - Quando lo domandò a Cana, lei scosse la testa - Spero solo sia una gara a chi beve di più! -

- Ma non hai scelto tu questo posto??? -

- Oggi noi di Honey Bone vogliamo lanciare una sfida a tutto il pubblico presente. Una sfida da paura, perfetta per una notte spaventosa come questa! - Mato sfilò il lenzuolo che copriva il carrello con un colpo secco: era strapieno di cibo. - Questo è il nostro menù speciale di Halloween dall’antipasto fino al dolce! Ma guardiamolo più nel dettaglio! Ecco a voi tre porzioni di deliziose ali di pipistrello arrosto! - La mascotte sollevò in alto il piatto mostrandolo bene a tutti. Ovviamente non si trattava di ali di pipistrello ma di semplici ali di pollo fritte in una pastella nera.

- Per primo abbiamo un calderone di zuppa con occhi! - Quando Mato mostrò il piatto al pubblico Cana fece una smorfia disgustata - Questa sembra vera! -

- Sul menù dice che è zuppa di pomodoro. Gli occhi sono fatti con bocconcini di mozzarella e le pupille con olive nere. - Le spiegò Bacchus, sfogliando la carta che avevano sul tavolo.

- E per secondo ... - Mato fece una pausa, lasciando gli spettatori in un lungo istante di suspense - Una gigantesca pizza con condimento di vermi e sporcizia! - Ovviamente non si trattava di sporcizia ma di un accozzaglia di verdure e mozzarella. Nemmeno i vermi erano veri ma dei wurstel tagliati a striscioline sottili. - La cosa più spaventosa di questo piatto ... - Mormorò Gray, disgustato - Sono le dimensioni: saranno due chili di pizza! -

- E per finire ecco il dolce: un’intera pumpikin pie con panna! - Annunciò Mato. La torta era l’unica cosa del menù ad avere un aspetto più tradizionale anche se per decorarla lo chef vi aveva disegnato un jack o’lantern col cioccolato.

- Il vincitore o la vincitrice ed il suo tavolo, non pagheranno il conto! E in ricordo della sua impresa appenderemo qui sulla parete una foto! Abbiamo in palio anche una maglietta con il logo ufficiale del pub! - Lo spaventapasseri mostrò il trofeo al pubblico. Si trattava di una semplice t - shirt nera con un teschio di zucchero messicano e la scritta Honey Bone.

- Allora? C’è qualcuno che vuole partecipare? - Mato non fece nemmeno in tempo a finire la domanda ...

- IO! - Strillò Natsu, alzandosi in piedi.

- Allora fatti avanti amico! - Lo spaventapasseri gli indicò di raggiungerlo mentre il pubblico gridava per incoraggiarlo. Fece sedere Natsu proprio sul palco passandogli il microfono per presentarsi.

- È impossibile. - Sentenziò Gray - Cervello bruciato non ce la farà mai. -

- È possibile invece ... - Lucy scosse la testa - Questo locale è rovinato. -

Cana e Bacchus stavano già ridendo come matti, pronti a gustarsi lo spettacolo. Anche Happy tirò la testa fuori dalla borsa per sbirciare.

- Le regole sono semplici! - Spiegò Mato - Hai un’ora esatta per mangiare l’intero menù. Puoi procedere nell’ordine che preferisci e bere tutto quello che vuoi ma non puoi alzarti per andare in bagno né chiedere pause. È tutto chiaro? Sei pronto per cominciare? -

- Dammi il via! Sto morendo di fame! -

- Allora cominciamo: pronti, partenza e via! -

Natsu passò subito all’attacco della zuppa di pomodoro, bevendola direttamente dal piatto. Il pubblico ammutolì, mentre tratteneva il fiato per un lungo interminabile istante, ma dopo qualche attimo di shock le persone ricominciarono a fare il tifo, gridando più di prima. Natsu schiantò il piatto sul tavolo: era già vuoto.

- È una cosa ... - Gray non sapeva nemmeno lui come descriverla. Adesso ossi di pollo stavano volando da tutte le parti, perfino giù dal palco. - Rivoltante? - Azzardò Lucy - Non dimenticarti che potrebbe inghiottire una persona intera con un sol boccone. -

- Ma Wendy e Gajeel non mangiano così tanto! - Obiettò il mago - Non è normale nemmeno per la sua specie! -

In men che non si dica le ali di pollo erano già finite e Natsu si era gettato sulla pizza. Divorava una fetta dopo l’altra senza sosta. Quando si fermò per bere, afferrò la bottiglia d’acqua appoggiata sul carrello, scolandola tutta in un sol sorso.

- Quanto appetito! - Esclamò il presentatore - Non ho mai visto niente del genere! Ti sei preparato in anticipo per questo evento? Da quanto non mangiavi amico mio? -

Natsu si fermò giusto per un attimo per raccogliere tutto il ripieno caduto dalla pizza sul piatto - Noo! Ho fatto anche uno spuntino prima di uscire. -

- E cosa? -

- Credo fosse un chilo di gelato. -

E il pubblico lanciò uno strillo scioccato.

- Ahaha, Lucy! - Ridacchiò Cana - Scommetto che ospitarlo ti sta costando una fortuna! -

- Sta letteralmente divorando i miei risparmi. - Ammise la ragazza mentre il drago si gettava sulla torta. Capovolse il ruoto per tirarla fuori e cominciò a  prenderla a morsi come se non ne avesse mai vista una in tutta la sua vita. Il pubblico ormai batteva le mani per scandire il ritmo della sfida, si erano scordati tutti dei piatti che avevano ordinato e di quello che stavano mangiando. Anche lo staff della cucina si era affacciato in sala e i camerieri fissavano Natsu a bocca aperta. Quando alla fine il ragazzo mandò giù l’ultimo morso di torta, tutti esplosero in un unico grido d’esultanza. In soli quindici minuti aveva divorato abbastanza cibo per sfamare una persona tre giorni.

- Fate tutti un bell’applauso per il nostro amico! Questa sera ... - Annunciò il presentatore - Nella storica lotta dell’uomo contro il cibo ha vinto ... l’uomo! -

- Il drago ... - Lo corresse Happy, ma nessuno poteva sentire l’exceed infilato nella borsa.

- Hai visto Luce? - Gridò il ragazzo chiamando la ragazza dal palco - Ho vinto! La maglietta puoi prenderla tu così posso ripagarti un po’ per tutto quello che fai per me! -

- Che fidanzato dolce che hai ... - Un tizio seduto al tavolo affianco le diede un colpetto di gomito ma Lucy si scansò - Non siamo fidanzati! - Non voleva darlo a vedere ma il sorriso di Natsu era davvero contagioso e anche lei stava ridendo. Si vergognava da morire, ma come faceva a dirgli di no, dopo che si era impegnato così tanto?

- In ogni caso ... - Lucy si girò a guardare Happy che la chiamava.

- Che c’è? -

L’exceed le tese il suo cellulare - Questo coso sta vibrando da un’ora, non lo sopporto più. -

Lucy lo afferrò giusto un attimo prima che la suoneria si spegnesse:

Pretty pretty please, no birds and the bees
But ecstasy with extra cheese ...

- Perché non me lo hai detto prima? - Con tutto il rumore che c’era in sala non si era accorta di niente. Quando lo aprì, Lucy scoprì che quella era già la terza chiamata persa da parte di Erza. Perché stava cercando di contattarla? Di sicuro doveva trattarsi di qualcosa di importante se stava insistendo tanto.

- Vieni qui! Facciamoci un selfie! - Mato teneva Natsu stretto per fare la foto ricordo da appendere alla parete ma Lucy li ignorò entrambi. Si alzò dal tavolo, sussurrando a Cana che usciva un attimo per richiamare. Lì dentro il rumore era così assordante che parlare a telefono sembrava praticamente impossibile. La porta dell’uscita di sicurezza era aperta e Lucy sgusciò fuori per evitare la folla accalcata all’ingresso che aspettava i propri tavoli. C’erano dei gradini di ferro ma la ragazza non ci fece nemmeno caso, era troppo impegnata a digitare il numero sulla tastiera. Sfortunatamente uno dei tacchi andò a ficcarsi in una fessura tra i gradini e Lucy perse immediatamente l’equilibrio. Il cellulare le sfuggì di mano e la ragazza lanciò uno strillo, chiudendo istintivamente gli occhi. Sembrava destinata a schiantarsi ma la sua caduta si arrestò bruscamente prima che potesse toccare terra. Quando Lucy riaprì gli occhi scoprì che il suo corpo era inspiegabilmente sospeso a qualche centimetro di distanza dal terreno anche se non c’era niente e nessuno a trattenerla. Come era possibile? Si trattava di un incantesimo? Soltanto allora Lucy si accorse che non era la sola nel parcheggio. A qualche metro di distanza c’era un ragazzo con un semplice cappotto scuro e il cappuccio sollevato, ma Lucy riuscì comunque a scorgere il suo viso: pelle diafana, capelli e occhi neri e uno sguardo molto malinconico. Teneva una mano sollevata ma quando la mosse verso il basso il corpo di Lucy rispose al comando e si adagiò dolcemente a terra.

- Dovresti fare più attenzione, questa è una notte pericolosa. Si dice che la morte in persona vaghi tra gli esseri umani ... - L’avvertì il ragazzo mentre si girava e continuava per la sua strada, sparendo nella notte. Anche se l’aveva salvata Lucy sentì ugualmente un brivido gelido passarle nelle ossa mentre la sua magia si dissolveva.

- Che tizio inquietante ... - Ma la ragazza aveva problemi più pressanti di cui occuparsi: tipo le condizioni del suo cellulare. - Merda! - Dopo l’impatto lo schermo si era completamente rotto e accenderlo sembrava un’utopia - E adesso come faccio a richiamare Erza? -

- LUCY! - La voce di Natsu la fece letteralmente sobbalzare. Il ragazzo era appena comparso sulla porta in cima alle scale. - Che cosa è successo? Stai bene? - Natsu sembrava agitato e l’aiutò a rialzarsi in fretta, tenendola stretta. Annusava l’aria e si guardava freneticamente intorno ma ormai nel parcheggio non c’era più nessuno. - Sono soltanto inciampata e un tizio mi ha aiutata prima che cadessi per terra, ha usato un incantesimo ma non credo fosse nulla di strano ... - Lo rassicurò Lucy - È andato subito via ... -

- Torna dentro. - Natsu si guardò ancora per un po’ attorno prima di spingerla via - E non andartene in giro da sola in quel modo. Non allontanarti mai più, devi stare dove posso vederti. Mi hai fatto preoccupare. - C’era qualcosa di strano nello sguardo del drago, molto più strano di quando aveva incontrato Cana. Ma Lucy non vi prestò molta attenzione: pensò solo che Natsu stava esagerando.

Per il resto della serata il gruppo continuò a divertirsi, bere e mangiare. Ma, anche se rideva e scherzava, lo sguardo di Natsu sembrava sempre rivolto da un’altra parte. Lucy e gli altri erano troppo impegnati e non si accorsero che il drago si guardava attorno come se avesse avuto paura di veder spuntare all’improvviso uno spettro in mezzo alla sala. Per fortuna al pub non accadde niente del genere.

Bacchus e Cana si ubriacarono e Gray fu costretto a mettersi alla guida per riaccompagnarli tutti a casa. Si salutarono sotto il portone di Lucy e quando la ragazza tornò finalmente nel suo appartamento ormai era notte fonda. Non c’erano più spiriti ad aspettarla ma non era comunque sola.

- Anche se il mio cellulare è stato distrutto, devo ammettere che è stata un serata fantastica! - Se le avessero detto quel pomeriggio che si sarebbe divertita così tanto non ci avrebbe creduto.

- E abbiamo anche vinto questa! - Esclamò Natsu agitando la maglietta con il logo del pub - Non vedo l’ora di infilartela. - Il drago le fece l’occhiolino e Lucy arrossì. Ci stava provando con lei?

- Però ti conviene prima fare una dieta. Non credo la L sia abbastanza grande per te. -

- Io non sono grassa! - La maga reagì con un colpo di borsa - Qui quello che deve mettersi a dieta sei tu! Mi stava venendo un’indigestione solo a guardarti! -

- Scappiamo Natsu! Prima che si trasformi in un gatto mannaro e magi anche noi! - Happy schizzò fuori dalla borsa e il drago lo seguì a ruota sghignazzando a più non posso.

- Questi due mi faranno impazzire! Un mucchio di gente desidera un drago come animale domestico, ma si tratta di persone che al massimo hanno letto qualche libro di Paolini o visto un film della Pixar, nessuno di loro sa cosa significhi realmente avere un bestione squamoso in giro per casa. - La ragazza si riavviò una ciocca di capelli ma lo fece con un sorriso. Era vero che Natsu le incasinava la vita ma il era pur sempre un caos divertente.

- Un giorno o l’altro potrei anche abituarmi a questo delirio ... - Lucy si sfilò il cappotto e fu allora che notò che la segreteria del telefono accanto all’ingresso stava lampeggiando, segno che qualcuno le aveva lasciato un messaggio. La ragazza pigiò il bottone avviando la registrazione. “ Lucy.” Si trattava della voce di Erza. “ Ho provato a contattarti sul cellulare ma non mi hai risposto, quindi ho deciso di fare un tentativo anche qui. Ti ho chiamata per dirti di fare attenzione, intorno alle 22 hanno trovato altre due vittime vicino allo Yankee Stadium, erano maghi di Quatro Cerberus. So che è la stessa zona dove tu e Cana dovevate andare a cena, per favore richiamami appena torni a casa.” Il messaggio in segreteria si chiuse senza aggiungere altro, lasciando Lucy con una terribile stretta allo stomaco. Aveva passato una splendida serata ma quella notte non tutti sarebbero tornati dai festeggiamenti. Magnolia non avrebbe fatto sonni tranquilli.
  
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