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Autore: daimler    30/08/2016    14 recensioni
La storia di Natsu e Lucy due "amici" che si sopportano a stento solo per il bene dei loro amici in comune.
Una serie di eventi però li porterà a vivere a stretto contatto, contro la propria volontà, affrontando momenti di vita quotidiana, qualche avventura e forti emozioni inaspettate.
Questa è una storia che parla d'amore e di come a volte gli opposti si attraggono creando un bel po' di scompiglio!
[Nalu]
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4
-Pace in tempi di guerra-

(Seconda parte)

 

-Lucy:


~Rovisto con apprensione all'interno di un cassetto della cucina, so di per certo che tra le varie cianfrusaglie vi è nascosto da qualche parte anche ciò che al momento mi serve con estrema urgenza e, con la lingua pizzicata tra un angolo di labbra, continuo la mia ardua ricerca.
Non mi do per vinta, saranno venti minuti che sto cercando invano in questa casa quel dannato oggetto e quando ormai la speranza sembrava essere svanita, ecco che con fortuita casualità apro questo cassetto provvisto di un sacco di roba differente messa qui a caso: un timer da forno, delle forbici, un rotolo di spago, un blocco di memo e... in un sussulto gioioso afferro tra le dita quello che stavo cercando: un pennarello!
Ghigno nel toglierne il tappo e studiarne con soddisfazione la punta grossa intrisa di inchiostro nero e indelebile, l'odore intenso di alcool mi stuzzica in maniera irritante le narici ma non posso che respirarlo a pieni polmoni e inebriarmi di questo profumo che sa di vendetta e soddisfazione mentre ridacchio follemente.
Continuo almeno finché, l'odore troppo intenso dell'indelebile dalle narici finisce dritto al mio cervello, atrofizzandomelo in un lieve capogiro. Ok direi di piantarla con la scenica teatrale e rinfilando il tappo sorrido in maniera diabolica nell'indirizzare lo sguardo verso la stanza da letto.
Di soppiatto mi muovo a passi veloci rasente alla parete, trattenendo anche il respiro pur di non fare nessun minimo rumore, mi sento tesa ma non posso permettere all'ansia di rovinare il mio piano diabolico ma quando ormai sono a pochi centimetri dalla porta, una presenza difronte a me che mi inqueta attira il mio sguardo verso il basso.
Un espressione colpevole appare sul mio volto, deglutisco un: -Happy...- nel guardare il gattone di Dragneel osservarmi con fare sospetto, seduto sulle zampette inclina appena il capo di lato studiando ogni mio dettaglio visivo con  quegli occhi tondeggianti.
Calma Lucy calma, mi ha beccato in flagrante ma basta dimostrare indifferenza e naturalezza no? E' solo un gatto... di Dragneel poi.
Fissandolo  negli occhi allora, gonfio appena il petto dimostrando la mia superiorità, le iridi vanno ad incastrarsi con quelli rame di Happy ma: -Ha iniziato lui!- sbotto battendomi una mano sulla coscia dopo qualche secondo silenzioso, non riuscendo a reggere più il suo sguardo condannatore, gesticolando e sventolando il pennarello  nel movimento di mano.
-Mi ha spoilerato il finale di un'intera serie, tu cosa avresti fatto al mio posto? Come minimo gli avresti trappato la faccia a brandelli! Io mi limito solo a decorargliela...- mi giustifico a tono basso e sicuro, un palpito di esitazione ne tradisce l'intenzione, la voce mi trema appena  ma il gattaccio mi sta mettendo soggezione.
Restiamo ancora a fissarci intensamente ma poi Happy solleva un zampa leccandosela indifferente e io mi sento improvvisamente stupida. Osservo lo spazio del salotto che ho difronte  inarcando un sopracciglio nel constatare che ho appena parlato con un gatto e che la cosa è abbastanza bislacca... scuoto il capo con forza riprendendo lucidità, è tutta colpa di Dragneel! Quel ragazzo mi farà ammattire del tutto un giorno...
Accantonato il momento con Happy mi paro davanti alla porta, tra le dita ne racchiudo la maniglia in ottone e lentamente la faccio scattare verso il basso, attenta a non produrne il rumore.
Mi basta creare appena uno spiraglio per far capolino e dare un occhiata furtiva nella stanza, come sospettavo Dragneel dorme ancora beatamente, se ne sta  a gambe e braccia larghe, supino in mezzo al letto a due piazze e fortunatamente vestito almeno dei Jeans.
Il volto mi si infiamma nel pensare solo ora che avrei potuto trovarmelo nuovamente nudo e con tutta l' attrezzatura in bella vista, l'esigenza della vendetta ha offuscato la mia lucidità e quella brillante prevenzione che solitamente uso per ogni mio piano d'attacco nei confronti di Dragneel, ma diamine se mi ha fatta indiavolare!
Solo qualche ora fa ero la ragazza più felice su questa terra: seduta su un divano e sfidando perfino i trentotto gradi di  temperatura pur di stringermi un cuscino al petto e soffocarci dentro ogni rantolo o sospiro sognante, guardando quella serie tv che tanto mi piaceva ma che Natsu mi ha rovinato spoilerandomi il finale di serie. In pochi secondi ha disintegrato in me quella curiosità, quella voglia di scoprire con entusiasmo ogni avvenimento, ogni singolo episodio.
Se ho mantenuto la calma fino a questo momento è stato solo a quei quaranta minuti di stato comatoso in cui ero caduta a causa della rilevazione scioccante di Dragneel e a poi, quella conseguente chiamata di una ignara Cana sul mio attuale stato emotivo, nell' andare a prendere un gelato in centro.
E come si può rifiutare un abuso di zuccheri e grassi in un momento così difficile? Semplicemente non si può!
Ma ora sono tornata, straripante di vendetta e voglia di rivalsa e stringendo tenacemente la mia arma tra le dita, saetto all'interno della stanza in punta di piedi. Mi avvicino al letto ghignando di soddisfazione mentre il bastardo dorme sonni tranquilli ignaro di ciò che presto combinerò su quel suo bel visetto.
Un sorriso diabolico si allarga sul volto nel stappare il pennarello, infilare il tappo alla base e accorciare le distanze dal materasso. Percepisco la tensione del momento che mi fa tremare impercettibilmente e seccare la gola ma imperterrita continuo la mia breve avanzata fino a raggiungere Dragneel e constatare in una fugace occhiata, che dorme sereno e sopratutto profondamente.
Ha le labbra appena schiuse, il respiro lento e il petto contratto in un dolce sali scendi, sembra quasi sorridere nel sonno e io mi fermo un istante con la punta del pennarallo a mezz'aria a guardare il volto di Dragneel: I tratti, ora rilassati, sono decisi e virili rendendolo attraente e accattivante, il tutto incorniciato da quella zazzera di capelli rosa,  non troppo corti ma nemmeno esageratamente lunghi, il giusto per fiondarci le dita.
Mi scuoto da questa serie di pensieri inappropriati e sporgendomi verso di lui, allungo il braccio armato che trema dalla tensione, voglio pasticciargli la faccia e per quanto questa vendetta sia indubbiamente infantile, non posso che ammettere la soddisfazione nel pensare di conciargli il suo bel visetto da stronzo. Ma appena mi sporgo un tantino in più, mi irrigidisco perdendo qualche battito di cuore nel sentirlo mugugnare nel sonno e voltare poi il viso di profilo.
Respiro a fondo artigliando con le dita una porzione di tessuto tra i seni e, tachicardia a parte, ritorno a compire la mia vendetta, poggiando un ginocchio sul materasso e il palmo oltre il corpo di Nastu senza sfiorarlo con il braccio.
Nel posare la punta dell'indelebile sul suo volto e tracciarne qualche ghirigoro trattengo il respiro, ma Natsu sembra dormire profondamente e per nulla disturbato dai miei tocchi d'inchiostro. Sollevo un angolo della bocca quando, scostando la punta, osservo compiaciuta il mio lavoro: è come se la faccia di Dragneel si fosse appena schiantata contro un quadro di Kandinsky...
Gongolante ma ancora non  pienamente soddisfatta.
Mi manca l'altra metà di volto e delicatamente poso indice e medio sullo spigolo del suo mento in modo da inclinare il viso di Dragneel verso di me ma quando sto per posare nuovamente la punta sulla sua pelle quel: -Heartphillia- sbiascicato in un mugugno mi fa sprofondare il cuore nello stomaco.
Resto immobile ma Dragneel sembra dormire ancora, che stesse parlando nel sonno? Poi però sorride ancora ad occhi chiusi e quasi non sobbalzo nel percepire le sue dita accarezzarmi un fianco e salire fino alla scollatura posteriore del vestito, solleticarmi la pelle della schiena con i polpastrelli.
-Sapevo che prima o poi avresti ceduto- mormora in un ghigno senza sollevare le palpebre, io roteo gli occhi e: -Che pallone gonfiato- ma lo penso soltanto, ancora non mi ha scoperto e dato che pensa che ci stia provando è meglio farglielo credere ancora per un po', il giusto per lasciare la stanza senza che lui si accorga della mia vendetta.
-Si- dico piano assecondandolo solo con le parole mentre le dita di Dragneel, sempre più audaci, mi accarezzano i capelli fino ad ingarbugliarli, facendomi  tentennare un poco  perché porca miseria devo ammettere che è piacevole quando ti coccolano dietro la nuca ma, autoimponendomi che è di Dragneel che si tratta, tento di scostarmi da lui lentamente prima che apra gli occhi e mi becchi con pennarello alla mano.
-Ma mi vergogno... continua a dormire- soffio sempre più nervosa e zero salivazione.
Sto per posare un piede sul pavimento, ma prima che possa tirare un  sospiro di  sollievo, Dragneel mi afferra per le braccia sbattendomi contro il materasso, sovrastandomi con la sua figura possente e nell'impatto lascio scivolare dalle dita l'indelebile cha dal pavimento rotola fino a scomparire sotto il letto, inghiottito per sempre probabilmente...
E adesso che faccio? Dragneel ha spalancato gli occhi e schiuso le labbra in un ghigno malizioso, se ne sta in ginocchio tra le mie gambe e i palmi che prima bloccavano i miei polsi, ora scivolano lungo le braccia fino a posarsi sulla morbidezza del letto in modo da puntellarsi meglio. Deglutisco ma almeno non mi ancora scoperto e: -Avanti tirale fuori- mi dice ghignando, facendomi corrugare le sopracciglia indignata oltre ad imbarazzarmi a livelli esorbitanti.
Incrocio le braccia sul petto -Be che non fossi un tipo romantico l'avevo capito ma chiedere così a una ragazza... in un momento così dolce poi- borbotto quasi offesa inclinando il volto da una altra parte, insomma che ne sono state delle carezze di prima? Non che volessi fare qualcosa con lui, ovvio e stringendo meglio le braccia sui seni gliene nascondo la vista.
-Heartphillia- mi chiama lui, dal tono di voce percepisco cipiglio e sollevando gli occhi verso lo sguardo di Natsu lo trovo a fissarmi con sufficienza -Piantala con la farsa, so di per certo che stavi complottando qualcosa, avanti tira fuori le forbici... volevi tagliarmi i capelli no?- mi domanda inclinando il capo di lato.
-Ah- mugolo io con perplessità, il rossore della vergogna che si estende da un orecchio all'altro, ma cosa diavolo avevo capito?
Devo ammettere che a volte sottovaluto la sua intelligenza, sollevo appena il capo per negare tutto ma quando sto per schiudere le labbra resto in silenzio a causa del pensiero appena concepito, un pensiero brutale con lo stesso impatto di un pugno nello stomaco.
Quindi anche lui non ci stava provando con me.
Dragneel mi osserva interrogativo e io sono ancora immersa nel momento, ciò che mi sconcerta è la mia reazione, mi ha dato fastidio scoprire che lui facesse finta... perché?
Ego femminile, è solo ego femminile.
-Heartphillia- mi richiama nuovamente, la voce carica di impazienza e io scuoto il capo sorridendogli dolce -Non so di che parli- gli dico senza però intaccare il suo sguardo sospettoso.
-Che ci facevi qui?- mi domanda tenendomi ancora intrappolata tra il materasso e il suo corpo seminudo.
-Volevo solo svegliarti... dobbiamo andare al Fairy stasera ricordi? Insieme a tutti gli altri...- farfuglio tentando una via di uscita da questa situazione usando la mia tipica astuzia, fortunatamente è stata proprio Cana a ricordarmi  dell'uscita tutti insieme per questa sera, gli ultimi due giorni sono stati un vero è proprio delirio insieme a Dragneel e probabilmente anche lui se ne deve essere dimenticato.
Mi osserva ancora, come a leggermi dentro e io gli sorrido a trentadue denti -Niente forbici vedi?- continuo sicura dato che effettivamente su questo non sto mentendo, sollevando i palmi parallelamente al mio volto per dargliene prova ma Natsu corruga le sopracciglia cambiando appena le forme astratte dell'inchiostro che gli segnano metà viso.
-Mi sembra strano- afferma mantenendo il suo sospetto sulla mia totale, quanto fasulla difatti, gentilezza -Insomma non sei arrabbiata per Lost?- mi domanda poi tenue, con un dito a darsi una grattatina su uno zigomo e l'espressione appena lontanamente dispiaciuta.
-No- rantolo con voce strozzata e labbra stirate in un sorriso plastico, conficcando le unghia nel lenzuolo pur di mantenere la calma -Quel telefilm non era poi così interessante... probabilmente fra un paio di puntate avrei smesso di guardarlo- mento -E poi siamo pari no? Con lo scherzo dei pannoloni dico..-
Natsu sembra imbarazzarsi appena, bofonchia un: -Già- stizzito e io devo trattenere le risate per non fare saltare la copertura, ma lo scherzo dei pannoloni è stato geniale dai!
Osservo il suo viso rivolto da un altra parte, Natsu sta meditando su chissà quale cosa e quando sono certa che tutta questa pantomima sia servita a qualcosa, vedo Dragneel sollevare vagamente gli occhi proprio verso la parente difronte.
-No- Sussulto dal timore che possa scoprire tutto, istintivamente gli intrappolo il volto tra i palmi trascinando il suo sguardo perplesso verso il mio in modo da impedirgli di specchiarsi alla specchiera dell'armadio posizionato proprio contro quella parete.
A causa della mia avventatezza, sgrana gli occhi di un intenso verde sincero, osservandomi stranito e incredulo.
L'impatto che hanno su di me quei suoi occhi grandi viene fuori sotto forma di un muto sussulto sorpreso: non avevo mai notato quelle screziature dorate, a dire la verità non ho mai pensato che potessero essere così belli gli occhi di Dragneel. Schiudo le labbra per dire qualcosa ma ne esce solo un flebile rantolo, ho agito d'istinto senza pensare e ora sono incapace di fare altro se non restare con le punte delle dita tra i suoi capelli fulvi rimanendo entrambi assorti in uno strano silenzio.
-Heartphillia stai bene?- mi chiede, il tono appena roco e io annuisco ma poi mi schiarisco la voce, qualche parola che esce dalla gola un poco gracchiata e: -Che ne dici di una tregua? Per il bene della convivenza- formulo a fatica sforzandomi di sorridere dolcemente e socchiudere gli occhi a mezza luna.
Dragneel mi studia attentamente -Ok, tregua- annuncia.
Io sorrido ancora lieve, la schiena ancora pressata contro il materasso, il suo corpo ancora a intrappolare il mio e il sorriso che sta per mutare in una paresi: -Dragneel puoi levarti ora...- mormoro nervosamente sperando che si sollevi dal letto senza notare il suo riflesso allo specchio ma ecco.. perché diavolo non si sposta?
Annuisce ma non sembra intenzionato a spostarsi e quando sto per lanciare un ringhio spazientito e poco signorile, entrambi sobbalziamo a causa di quella  insopportabile suoneria che trilla sonoramente, diramandosi per la stanza.
Natsu solleva gli occhi puntandoli contro lo schermo piatto del suo smartphone che ronza a scatti sul comodino accanto al letto.
-E' Gray- afferma, ma senza ancora liberarmi dal peso del suo corpo sporge un braccio verso il cellulare per afferrarlo e rispondere, spalmandosi su di me fino a premere il suo petto contro il mio.
Inclino il capo di lato deglutendo, Natsu ha muscoli da vendere, gli è bastato allungarsi di un poco per avvolgermi tutta, stringendomi in un abbraccio involontario e caldo.
E non parlo del caldo di luglio, ma di quel calore traditore che sti sta diffondendo tra le mie gambe.
-We bello! Si che mi ricordo benissimo e no non stavo dormendo...- lo sento parlottare concitatamente con Gray, il tono di voce che va ad incrinarsi man mano la conversazione prosegue facendomi roteare gli occhi perché che Natsu e Gray, migliori amici dalla prima liceo, finiscano per bisticciare ogni santa volta, non è una novità ma in questo momento lo trovo ancor più fastidioso dato la totale immobilità a cui sono costretta.
Natsu continua a borbottare ignorando le mie flebili proteste, mi gira la testa, sento il calore del suo torace bollente e il profumo muschiato della sua pelle trascinarmi in pensieri maliziosi. E' Dragneel ma è pur sempre un uomo e io una donna che non fa "ginnastica" da un po' e  poi maledizione ci saranno quaranta gradi in questa stanza e lui dovrebbe essere sudato e puzzare come un pesce vecchio di tre giorni invece no... quasi mi infastidisce quel suo essere naturalmente perfetto!
-Puoi levarti?-  mormoro ancora, sospirando sollevata quando stacca il cellulare dall'orecchio rotolando finalmente via da, mettendosi seduto al bordo del letto con le spalle rivolte alla specchiera per infilarsi le Converse di quel verdognolo dal dubbio gusto.
Mi metto seduta anche io affiancandolo e: -Io sto andando adesso, vuoi un passaggio?- mi domanda arraffando una maglietta tra le tante di quel mucchio, malamente buttate nel sacco nero che sosta incastrato tra letto e comodino.
Arriccio il naso nel vederlo annusarne prima il tessuto e, dopo aver proclamato che si, la maglietta non puzza ed è buona per un altra serata, infilarsela al volo. Sono indignata del suo essere così sciatto e guardandomi intorno noto solo ora con orrore di come la stanza si stia per tramutare gradualmente in una giungla. Vestiti e cartacce di snake e patatine se ne stanno sparsi per il pavimento, quasi non mi viene un tic nervoso all'occhio nel visualizzare addirittura un paio di boxer per metà cadenti su un comò: io odio il disordine e viverci immersa mi fa venire l'orticaria.
-Metti a posto questo casino- sibilo meccanicamente e assorta dalla visione disastrosa a cui sono sottoposta ma lui si volta mugugnando un -Umh?- interrogativo, poi osserva ciò che sto osservando io e: -Ah si, lo farò dopo...- mi dice con non curanza in una scrollata di spalle.
Ma so che non lo farà e io stanotte non riuscirò a dormire in questa stanza nel saperne le condizioni e sopratutto non mi metterò a pulire al posto suo.
-Dragneel- ringhio e Natsu sbuffa -Senti ti ho detto che lo farò dopo quando torno, lo vuoi un passaggio o no?- mi chiede appena esasperato sollevandosi di scatto dal letto per osservarmi infastidito, io sto per rispondergli nuovamente male ma poi qualcosa scatta a molla nella mia testa: lo specchio! E tirandomi su di scatto lo faccio sobbalzare -Si grazie!- urlacchio costringendolo ad avanzare poi verso la porta, chiudendola una volta varcati la soglia del salotto,  come a proteggere all'interno della stanza il mio piccolo e lurido quanto soddisfacente segreto.
Avrei voluto cambiarmi e ripassare il trucco ma preferisco portare a termine la mia vendetta, sinceramente non mi sarei aspettata questo risvolto e che quindi andasse anche meglio di quanto avessi previsto, mi attendono grasse risate al Fairy ai danni di Dragneel e senza più aspettare oltre, corro ad arraffare la borsa lasciata su uno sgabello in cucina.
Mi sistemo i capelli con le mani, stiracchiando anche un po'  le pieghe del vestito intorno alla cosce nel dirigermi verso l'ingresso, Dragneel è ancora in salotto precisamente difronte all'impianto stereo, con metodica attenzione sembra scrutare dei cd, probabilmente ne vuole scegliere qualcuno da ascoltare durante il traggitto.
Forse non lo conosco abbastanza ma quel suo amore verso la musica non mi è mai sfuggito.
-Prendi questo!- esclamo alle sue spalle in un sorriso nel mettere a fuoco la copertina di "X"  ma Natsu ovviamente mi ignora riponendo il cd sulla mensola, reclina il capo nel registrare il mio sbuffo offeso.
-Mi spiace principessa ma nella mia auto non si ascolta musica lagnosa e sopratutto da femmina- mi conferma sorridendo in modo antipatico.
-Ed Sheeran non è lagnoso!- sbotto io a pugni stretti , insomma ha appena offeso il cantante preferito mio e di Levy!
Scrolla le spalle e: -Fidati è meglio questo- mi dice passandomi un cd dalla custodia in copertina nera e uno strano smile contorto giallo impresso sopra, quasi mi inquieta e leggendo un: -Nirvana- sollevo gli occhi verso quelli di Dragneel, col capo reclinato mi guarda con una strana luce negli occhi, come a cercare un riscontro positivo da parte mia ma: -Non mi piace la musica spacca timpani!- borbotto io facendogli contorcere la bocca in una smorfia esasperata.
-E be chi se ne frega! La macchina è mia e decido io! Puoi sempre prendere un taxi- ghigna sfilandomi la custodia dalle mani, io incrocio le braccia al petto accartocciando la faccia in un espressione truce, ha il coltello dalla parte del manico e quindi se ne approfitta sfoggiando quella sua arroganza che mi da sui nervi.
E si potrei prendere un taxi, ma perché spendere trenta jeweels quando potrei arrivarci gratis?
Sorride sfottente e una linea di nero d'inchiostro si corruga insieme alla pelle tirata dello zigomo, basta guardare il volto di Natsu pasticciato dalla mia folle vendetta per calmarmi all'improvviso e pensare che appena metterà piede al Fairy, il senso di soddisfacimento si allargherà in me a livelli estasianti.
Il suo sorriso muta, si spegne e mi guarda a tratti perplessi quando sono io a sorridergli: -Va bene, sei tu il cantautore no? Sicuramente ne capisci più di me - dico e un pizzico di verità ci sta dentro a queste parole dette solo per rabbonirlo e uscire presto da questa casa.
-Be si..- risponde vago stringendo a due mani un paio di custodie senza guardarmi, ora che ci penso Natsu non ha mai vantato il suo talento musicale, rare le volte in cui l'ho sentito cantare ma soltanto durante qualche momento goliardico, quando troppo su di giri sbiascicava qualche nota distorta e io ero troppo alticcia per comprenderne la bravura.
Anche se da ubriaco riesce sempre è comunque a cantare meglio di me probabilmente, dire che sono stonata come una campana è un eufemismo, per questo evito di farlo in pubblico.
-Comunque sei strana- mi dice sospetto ma quel mio: -Nah- con tanto di mano svolazzata sembra dissuaderlo da losche insinuazioni -Te l'ho detto voglio la tregua e convivere serenamente, andiamo?- continuo insistente avanzando verso la porta d'ingresso.
Nell'aprirla mi volto in direzione di Natsu, faccio in tempo a vederlo arraffare un cd posto su un'altra mensola e mescolarlo svelto in  mezzo a quelli che aveva già in mano.
Scrolla il capo difronte alla mia espressione interrogativa e: -Andiamo?- mi dice raggiungendomi, insieme ci chiudiamo la porta di casa Redfox dietro le spalle pronti a una serata dall' apparenza tranquilla.

 

***


Aspiro dalla cannuccia un ultima sorsata di daiquiri alla fragola prima che il tintinnare dei cubetti ghiaccio all'interno del bicchiere, mi avvisi di aver terminato il mio secondo giro di bevuta.
-Te ne faccio portare un altro?- mi sento dire e voltandomi sorrido in senso di diniego  a Mavis, seduta accanto a me. Mi gira già la testa ed è meglio evitare una qualsiasi tipo di sbronza, una volta tornati a casa potrei ritrovarmi Dragneel girovagare seminudo per il salotto.
Aspetta... perché ho appena pensato a lui come una tentazione? Rimango a fissare il fondo del mio bicchiere tentando un ragionamento lucido: si sa l'alcool annichilisce la ragione e aumenta la libidine ma io sono una persona troppo ponderata per cedere al fascino tentatore di Drganeel, nonostante l'astinenza... e il mio sentirmi a volte sola senza un uomo... e quel suo maledetto corpo che sembra avere su di me un effetto mai preso in considerazione prima della convivenza... e...
-Lucy, è tutto ok?- Mavis mi stringe una spalla corrugando le sopracciglia con fare preoccupato strappandomi via dai pensieri.
Scuoto il capo -Si tranquilla- mormoro in un sorriso tirato -E' un periodo faticoso per non parlare di questa scellerata convivenza con Dragneel...tuo cognato mi sta letteralmente facendo impazzire!- sbotto poi sincera facendola ridacchiare divertita e: -Natsu è fatto così... farebbe perdere le staffe anche a un santo- dice scostando la mano dalla mia spalla per portarsela sul suo mega pancione di otto mesi.
-Ma è un bravo ragazzo- afferma poi -Magari questa convivenza potrà annientare le vostre ostilità una volta per tutte- sorride furba guardandomi di sottecchi ma io storco il naso scettica -Non credo proprio- replico sostenendomi il volto con una mano, osservandola.
A palmo aperto muove un pollice sul tessuto bianco del vestitino vaporoso che indossa, che le copre il ventre gonfio che lei accarezza con devozione e non posso che sciogliermi difronte a ciò che sto vedendo. E' sempre stata bella Mavy ma la maternità sembra darle una luce diversa. Con quegli occhi verdi e il viso da eterna bambina, incorniciato da lunghissimi capelli biondi, ha conquistato Zeref tanto tempo fa, ma è stato il suo essere speciale  a farlo innamorare perdutamente di lei. Ma Zeref non è stato l'unico a cadere nel trappolone "Vermillion", Mavis ha conquistato anche me facendomi innamorare di questo posto, la sua seconda casa, il suo amato pub che gestisce da anni insieme al signor Sequen, nonché il nostro sacro luogo di ritrovo con tutta la compagnia.
Sono stata l'ultima persona ad entrare nel "gruppo", in realtà è stata l'unione di Levy e Gajeel a farmi conoscere a gradi  Mavis e Zeref, Mira, Cana  e poi anche Gray e Juvia. E' stata proprio la mia piccolina ad insistere nel farmi nuovi amici quando cinque anni fa dopo l'università, mi trasferii a Magnolia raggiungendola, e meglio di quali se non quelli del suo nuovo fidanzato?
Ma purtroppo conobbi anche Dragneel e quasi non sbuffo una risata nel pensare  a quell'idea malsana di Levy nell'organizzare un appuntamento a quattro, che poi quella serata era iniziata già malissimo, quando l'idiota, a soli pochi minuti dal nostro incontro, mi aveva chiamato Luigi. Mi ero lasciata da poco con Hibiki, il mio storico ragazzo del periodo universitario e Levy voleva solo farmi conoscere qualcuno nonostante i miei continui: -No-.
Ma devo ammettere che la mia migliore amica aveva toppato alla grande quella volta.
Non sono il tipo di ragazza che rimpiazza l'ex con nuove avventure ma: -Al massimo ti farai un amico in più! Natsu è simpaticissimo!- aveva insistito Levy fino all'esaurimento nervoso, il mio almeno. Ma durante quella cena, non eravamo arrivati nemmeno al dolce che già entrambi stavamo dando di matto, insomma Levy mi aveva fatto uscire con un cannibale divoratore di carne al sangue, dal modo di fare poco serio e con un opinione completamente opposta alla mia su qualsiasi argomento affrontato durante l'appuntamento. Mi promisi di non incontrare mai più Dragneel, ma il destino è un gran cialtrone: legai molto con Cana, la storia tra Levy e Gajeel funzionava sempre meglio, le mie visite al Fairy diventarono abitudinarie e senza rendermi conto mi ritrovai a fare parte del loro gruppo. Rinunciare a tutti loro oggi sarebbe per me impossibile.
E poi sarebbe stato anche inutile non frequentarli per evitare Dragneel, dato che un mese dopo me lo sono ritrovato come vicino.
Lo stridio sul linoleum della seduta di Mavis scostata indietro,  mi porta al presente e a rivolgere lo sguardo verso di lei, con fatica tenta di sollevarsi sorreggendosi a palmi ben aperti sul tavolo.
-Devo fare pipì... di nuovo- mi informa stancamente e: -Vuoi che venga con te?- le chiedo ma lei scuote il capo -Tranquilla, sei un medico e sai meglio di me che sono incinta e non incapace di fare qualsiasi cosa come pensa Zeref- mi risponde asciutta rivolgendo un sguardo appena stizzito verso suo marito, intento a parlottare accanto al bancone con Gray e Natsu -E dato che in questo momento è distratto, mi conviene sgattagliolare verso la toilette prima che mi noti, sarebbe capace di tenermi in braccio mentre faccio pipì...- continua mentre io ridacchio perplessa tentando di non darlo a vedere.
-Ha perfino costretto Warred e Mira a vietarmi di girare dall'altra parte del bancone come se fossi un inconsciamente e mettermi a sgobbare, mettendo a rischio fagiolino! Lo sa che vengo qui solo per non stare a casa da sola durante il giorno ma non posso fare ciò che voglio nemmeno nel mio locale!-
-Fagiolino?- balbetto interrogativa
-Non abbiamo deciso ancora un nome dato che ci siamo astenuti nel sapere il sesso, Natsu lo chiama così..- mi spiega facendomi assumere un espressione eloquente... come ho fatto a non arrivarci prima infatti..
Mavis sembra sull'orlo di una crisi isterica nell'elencarmi le forse un po' troppo premurose cure di Zeref, sostenendo che di questo passo la sua morbosità e la sua ansia paranoica la porteranno al manicomio ma poi d'un tratto sembra calmarsi di colpo e la voce sfuma quando sofferma lo sguardo verso il capanello di gente che affolla il bancone.
Sorrido nel vederla guardare solo Zeref, riempirsi gli occhi che diventano lucidi, della sua figura e sfiorarsi ancora la pancia con le dita -Gli ormoni sai.. mi fanno diventare isterica- farfuglia ridente ma io scuoto il capo sorridendole di rimando prima di vederla scomparire tra il turbinio di clienti.
Capisco benissimo tutta la situazione e guardando Zeref l'ha compreso anche Mavis: Questo bambino è arrivato quando ormai entrambi avevano rinunciato all'idea, una sorta di miracolo ma come dice sempre Mavy: -L'amore è la magia più forte di tutte- e il loro è qualcosa di troppo immenso per non creare miracoli.
Rimango così da sola al tavolo: Juvia non ci ha ancora raggiunto, Cana è sparita in un qualche punto imprecisato del Fairy mentre i restanti si sono dileguati, fermandosi a chiacchierare al  bancone.
Il brusio della gente che affolla il Fairy Tail si mescola alla musica che, dalle casse posizionate qua e la per il locale, si diffonde per l'ambiente regalandomi un breve momento di canticchiata silenziosa con tanto di polpastrelli battuti a ritmo sulla superfice del tavolo. Mi guardo intorno notando di come il pub sia ritornato al suo solito aspetto dopo il matrimonio di Gajeel e Levy, il signor Sequen e Mavis avevano gentilmente offerto il posto come location per il dopo cerimonia, addobbandolo a dovere e nonostante Levy e Gajeel potevano permettersi di festeggiare il loro matrimonio in un posto dieci volte più lussuoso, hanno preferito farlo qui, al Fairy Tail.
Lascio scorrere lo sguardo qua è la, immagini di clienti visti e mai visti si susseguono in brevi momenti fatti per lo più da chiacchiericcio e chiazze di colore almeno finché i miei occhi cadono sul quel Cocktail appena fatto scivolare con due dita sotto il mio naso.
Sollevando lo sguardo mi stupisco nel trovarmi seduto difronte a me proprio Dragneel, le braccia conserte sul tavolo e un espressione neutra sul volto.
-E questo?- domando interrogativa indicando con l'indice quello che è chiaramente un Cosmopolitan, il mio preferito.
-Offro io, per simboleggiare la tregua no?- soffia tra le labbra -Mira mi ha detto che è il tuo preferito, volevo solo essere gentile- continua infatti ma il totale scetticismo mi solca il viso facendomi arretrare appena il volto dal drink mentre con le dita ne tocco la gamba del bicchiere.
-Non ci avrai sputato dentro?- domando asciutta facendolo sobbalzare.
-Cosa? no!- sbotta indignato e mi sembra abbastanza sincero, solitamente le sue ripicche non sono vili fino a questo punto ma ecco...
-Non vuoi vendicarti per lo scherzo del pennarello?- mormoro senza guardarlo, un polpastrello a tracciare il bordo della coppetta ma lui sibila un: -No- dal tono tranquillo.
Osservandolo però sembra teso, ha la mascella serrata e un espressione forzatamente rilassata traspare chiaramente dal volto.
-Entrare al Fairy e far collassare dalle risate chiunque mi guardasse in faccia? Facendomi  diventare lo zimbello della serata? C'è gente che ancora mi addita come il "coglione"...- ridacchia non facendomi capire se lo stia dicendo in modo divertito o incazzato.
Ma: -E' stato divertente- conclude poi convincendomi un po'.
-Tregua ufficiale allora?- mi domanda sporgendosi appena verso di me, io sorrido afferrando tra le dita il mio cocktail -Tregua ufficiale- confermo bagnandomi le labbra di quel sapore dolciastro che tanto mi piace. Non facevo Dragneel così maturo a dire la verità ma sono felice che abbia preso lo scherzo sul ridere e che finalmente sia finita la nostra lotta.
-E poi sai ogni tanto è bello prendersi in giro no? Mostrare a tutti qualcosa di buffo, magari fino a  farne le spese ma cosa c'è di meglio nel regalare una bella risata a tutti?- soffia con voce mielata da significati ambigui, un senso di allerta mi scatta nel cervello ma Natsu mi sorride ancora e forse sono io che sto sempre sull'attenti se si tratta di lui.
Restiamo a fissarci, io a cercare qualcosa in quegli occhi verdi ma quel: -Ragazzi, vi porto qualcos'altro?- cinguettato da Mira, mi fa distogliere lo sguardo da Dragneel per puntarlo verso di lei.
Bellissima e raggiante ci sorride con taccuino alla mano e la punta della stilografica  già puntata a scalfirne la carta. La frangetta solitamente costretta in un ordinato codino, il perenne sorriso dolce e la maglietta con la stampa del Fairy, che fa da divisa, le calza a pennello rendendola sexy e provocante in maniera naturale e anche apparente perché Mira ecco...
-Oh! Natsu hai ancora una traccia di pennarello!- esclama infatti leccandosi un pollice prima di sfregare il polpastrello intriso di saliva contro la pelle di Natsu, appena sotto l'orecchio.
Mi porto una mano sulla bocca per non ridergli in faccia, la sua espressione è semidisguatata, un vero e proprio spasso e: -Ok Mira.. non faceva nulla.. grazie- mormora imbarazzato incastrando gli occhi sul tavolo mentre Mira sorride un: -Figurati!- con tanto di mano svolazzata.
La sensualità di Mira solitamente si sgretola difronte a questi atteggiamenti materni, se non da nonna oserei dire... una doppia personalità la sua se non addirittura multipla dato quel suo essere in alcuni momenti  una bimba solo cresciuta in altezza o peggio ancora quando si arrabbia... non auguro a nessuno una Mira arrabbiata! Un demonio scapperebbe con la coda tre gambe in confronto.
-Allora volete ordinare?- insiste.
-Io prendo un doppio cheeseburgher e una birra media- esclama Natsu facendomi accigliare.
-Ma non hai già mangiato prima? E poi a quest'ora?- domando ad impulso, roteando gli occhi quando scrollando le spalle mi risponde un ovvio: -Ho ancora fame-
Un pozzo senza fondo.. ecco che cos'è!
-Io sono a posto, grazie- sorrido cordialmente verso lo sguardo inquisitore di Mira rivolto a me dopo aver appuntato velocemente  l'ordinazione di Natsu. Istintivamente poi distolgo lo sguardo da lei per puntarlo alle sue spalle nel riconoscere il timbro di quella esclamazione giunta in lontananza.
-Juvia vorrebbe un Margarita!- la voce squillante di chi stavamo ancora aspettando si insinua tra le nostre chiacchiere innalzandosi oltre il vociare della gente e passa solo una manciata di istanti prima che Juvia faccia la sua apparsa, schioccando un bacio sulla guancia di Mira e uno anche a me dopo essermi seduta accanto.
-Natsu- lo saluta con un cenno del capo, lui le sorride e : -Signora Fullbuster-  replica facendole affilare il volto in un espressione appena piccata.
-Non sei simpatico- borbotta infatti -Sull'anulare di Juvia non spicca nessuna fede nuziale, quindi Juvia è Juvia Lockser no Juvia Fulbuster- descrive dettagliatamente mostrando il dorso della mano a Dragneel.
-Nonostante gli otto anni di convivenza con Gray-sama- continua senza nascondere una nota acida nel dirlo e io conficco le unghia nel tavolo quando Natsu sibila: -Si può sapere che ti cambia se ti sposa o no? Ti ama l'importante è questo- dato che con questa affermazione prevedo una catastrofe dato la suscettibilità di Juvia riguardo a questo argomento.
-Non è la stessa cosa- ringhia infatti torva.
Fortunatamente Mira sembra prendere in mano la situazione distraendo Juvia nel domandarle come preferisce il Margarida, io ne approfitto per rifilare un occhiataccia storta a Dragneel ma lui ignaro si stringe tra le spalle -E' la verità- afferma ancora, fortunatamente a tono basso.
-Bene!- esclama Mira richiudendo il taccuino e prima di lasciarci si rivolge verso Dragneel: -Natsu per quella cos...- almeno tenta di dire, prima che lui le salti letteralmente addosso e formulare dei concitati: -Si.. si- nel trascinarla lontano da noi.
Io e Juvia restiamo qualche istante basite prima di guardarci e iniziare così a parlottare un po'.
-Turno impegnativo?- le chiedo dando un'altra sorsata al mio Cosmopolitan nel guardarla di sottecchi, lei annuisce stanca -Tra due parti, parecchi monitoraggi e qualche ecografia, oggi è stato particolarmente pesante- mi da ragione infatti arraffando qualche patatina da aperitivo rimasta superstite all'interno del cestino.
Capisco benissimo di quanto stress si accumuli tra le corsie ospedaliere, nonché io sia già ai livelli professionali di Juvia, devo affrontare ancora quest'ultimo anno da specializzanda prima che possa definirmi un chirurgo pediatrico a tutti gli effetti mentre la dottoressa Lockser ha già una carriera da ostetrica di tutto rispetto.
Averla come amica e collega è una grande fortuna, nonostante i percorsi professionali diversi Juvia in questi cinque anni mi è stata di grande supporto in ospedale. Ha un cuore grande ma difficilmente da confidenza a chi non conosce, forse se non avessi avuto la possibilità di conoscerla fuori dall'ambiente lavorativo a quest'ora saremmo solo sue perfette sconosciute.
-E tu invece? Come va la convivenza con Natsu?- sogghigna nel chiedermelo e non mi sbaglio nell'affermare che quelle parole sono rotolate dalla lingua con una certa malizia.
Quasi non mi strozzo con il Cosmopolitan -Juvia!- rantolo in un singulto -Come vuoi che vada?! Un disastro!- esclamo con perplessità mista a stizza ma lei sorride sorniona, punta i gomiti sul tavolo reggendosi il volto tra le mani chiuse a coppa.
-Sarà.. eppure in questa situazione a me sembrate tanto due protagonisti di un film- sospira, storcendo le labbra a quel mio: -Si, i protagonisti di un thriller- sbuffato con noia.
-Volevo dire romantico!-
-Sei tu ad essere troppo romantica- l'ammonisco poi gochicchiando con quel ricciolo di scorza d'arancia che fluttua all'interno della coppetta.
-Forse hai ragione- borbotta lei scrollando le spalle.
-Comunque le cose tra di noi dovrebbero andare meglio d'ora in poi- mormoro  -Niente più ripicche e vendette ma la totale tregua per una convivenza tranqu...- ma la mia voce sfuma fino a spezzarsi perché ciò che ho appena sentito mi ha paralizzato, congelandomi il sangue nelle vene.

https://www.youtube.com/watch?v=RQa7SvVCdZk

Dalle casse non si sta diffondendo più la canzone di qualche attimo prima, ma qualcosa di diverso, di sbiascicato e distorto, fin troppo acuto è terribilmente simile al mio tono di voce.
Orrendamente famigliare.
Anche Juvia sembra notare ciò che sta succedendo guardandosi intorno spaesata fino a focalizzare la fonte da cui proviene il suono sbiascicato della mia voce, come il resto della clientela: la maggior parte di loro hanno spostato il loro interesse verso il palchetto, precisamente sulla parete dove è situato lo schermo a telo per le proiezioni.
Solitamente viene collegato al decoder per trasmettere gli incontri sportivi, ma non è una partita di calcio quello che al momento viene mandato in onda.
-Non può essere- sibilo io afferrandomi tra indice e pollice il ponte del naso senza trovare il coraggio di sollevare il mio viso già infuocato dall'imbarazzo, ma dopo qualche altra nota distorta di "Lady Marmalade" e un boato di risate con tanto di incitamento nei miei confronti, sposto lo sguardo anche io verso lo schermo.
Cio che vedo purtroppo corrisponde a ciò che temevo: I capelli sconvolti, una collana di Ibiscus al collo, un movimento di bacino al quanto provocante accompagnato dalle mani, una tiene stretta una bottiglia di brandy ... aspetta avevo bevuto anche quello? La complicità dei miei cari amici e tutta la follia che si può avere durante una notte d'estate.
La vacanza passata a Galuna qualche anno fa mi ha regalato bei momenti e uno al quanto imbarazzante, proprio quello che al momento viene trasmesso, quando ubriaca a causa di un paio di rum di troppo, mi ero ritrovata a ballare e cantare, se così si può definire quello che sembra più una serie di guaiti di un branco cani,  sul bancone di quel bar all'aperto.
E' raro che io compia follie del genere ma quella sera è terribilmente successo, non  nascondo che mi sia divertita un casino, almeno finché tutto l'alcool ingerito mi si è rivoltato contro... ho passato la mattinata seguente abbarbicata al water dell'albergo che ci ospitava a causa della mia incoscienza e quello no, non è stato tanto piacevole.
E dato la rarità di una tale perla, come non poteva Levy riprendere anche quello con la sua telecamera? Ma diamine le avevo chiesto di nascondere quel video ad ogni costo.
-Come se fosse quello di "The ring" Levy! Uguale!- le avevo istericamente ordinato quella sera a casa sua, quando l'avevamo guardato tutti insieme, compreso il bastardo... so che c'è lui dietro ciò.. avrà cercato con prevenzione il video per tirarmi un brutto scherzo.
Le risate, gli applausi e fischi d'incoraggiamento nel riproporre la scenetta, arrivano al mio indirizzo come un fiume in piena facendomi contorcere lo stomaco dalla vergogna.
Mi sento derisa e presa in giro, odio farmi vedere in tali atteggiamenti sprovveduti e sopratutto stare così a centro dell'attenzione! Ma non mi sento avvilita ma furiosa.
Sono talmente arrabbiata da conficcare le unghia contro il legno del tavolo, masticare una serie di insulti verso il Dragneel e desiderarne la morte istantanea quando visualizzo la sua faccia ridente e soddisfatta, guardare il filmato e ridere con le lacrime a gli occhi.
Sono stanca di lui e delle sue vendette!
-Io lo ammazzo...- mormoro a denti stretti, a ripetizione come un mantra occulto -Lo ammazzo...- attirando le attenzioni di una Juvia allarmata.
-Lo faccio fuori quello stronzo!- urlo poi tirandomi su di scatto, attraversando il salone come una furia, inseguita da Juvia e dai suoi: -Lucy!- concitati. Ma a differenza di come la mia amica pensa, non è a Dragneel che sto puntando ma ben si da un altra parte e approfittando del momento distratto, sorpasso il bancone varcando la soglia della cucina del Fairy.
-Lu calmati... e poi cosa ci facciamo qui!- tenta di rabbonirmi Juvia osservandomi palesemente impaurita.
La cucina fortunatamente è deserta.
-Niente di che.. voglio solo porre fine alla vita di quello stronzo!- blatero io, un folle bagliore che mi attraversa gli occhi nel visualizzare il vassoio con l' hamburgher e la birra destinati a Dragneel.  Ancora follemente accecata dall'odio esasperato che provo in questo momento, arraffo un coltello dalla lama affilata.
-Lu non vorrai accoltellarlo!- guaisce Juvia, sospirando di sollievo poi quando mi vede intenta a triturare un paio di spicchi d'aglio con più foga del dovuto, inarca un sopracciglio interrogativa senza capire le mie intenzioni ma quando comprende ciò che sto per fare mi raggiunge in sola falcata.
-Cerchiamo di essere ragionevoli ok?- farfuglia, ma io ho già imbottito quel panino d'aglio rendendolo una vera e propria bomba. Con metodica precisione posiziono la fetta di pane al sesamo sopra il manzo condito dalla tritura micidiale, Juvia mi blocca un polso e: -Juvia forse ha capito... Lucy, Natsu è allergico all'aglio!-  mi ricorda seria.
-Be sei un medico no? Nel caso sta per morire intervieni tu- borbotto io in un primo momento ma poi incrocio gli occhi blu di Juvia, fa un cenno eloquente col capo e solo ora comprendo cosa diavolo stavo per fare.
-Dio... cosa mi è preso?- mormoro lucidamente scostando le mani dal vassoio per unirle, questa vendetta avrebbe potuto portare a un risvolto molto spiacevole.
-Non sopporto Dragneel, non voglio di certo la sua morte.. o farlo stare male- soffio sincera sentendomi sciocca difronte allo sguardo di Juvia, per nulla severo. Ci allontaniamo dal panino voltandogli le spalle, Juvia mi circonda un braccio intorno alle scapole -Juvia capisce l'esasperazione di Lucy... devi solo tentare di sopportare Natsu un pizzico in più rispetto al solito- mi dice indicando tra indice e pollice la quantità di sopportazione che dovrei avere, a me sembra anche troppa.
-Magari mettendo da parte l'astio, tu e Natsu potreste trovare qualcosa in comune- mi suggerisce in un sorriso ma io scuoto il capo.
-Juvia non c'è niente che potrebbe legarci io e lui siamo agli antipodi... siamo.. ecco siamo come miele e limone- dico indicando con lo sguardo verso il banco di lavoro, quel mezzo limone appunto, distrattamente dimenticato accanto a un barattolo di miele senza tappo.
Anche Juvia sembra darmi ragione, abbassando lo sguardo e stringendosi appena nelle spalle, conosce entrambi, Natsu un po' di più, me un po' di meno ma sa benissimo la veridicità delle mie parole. Niente al mondo potrebbe farci andare d'accordo.
-Sforzati ok? Almeno il giusto necessario per non ucciderlo... saresti sprecata in galera, sei un medico troppo promettente e Natsu... be senza di lui non potrei sposarmi dato che probabilmente Gray sceglierebbe solo lui come testimone di nozze- scherza facendomi sbuffare una risata e annuire convinta.
Juvia ha ragione e: -Che ne dici se ritorniamo di la? Scommetto che potresti vendicarti in qualche altro modo meno devastante- mi schiocca un occhiolino nel dirlo e mi ritrovo ad annuite nuovamente serena.
Ma quando entrambe ci voltiamo per raggiungere la porta, vagamente scopro con orrore la mancanza del vassoio sul banco, l'ordinazione di Natsu è sparita!
-L'hai spostato  tu?- domando nervosamente con qualche ottava di troppo, ma Juvia scuote il capo, uno stesso stato di allerta simile al mio le sfigura il volto ma prima che una delle due possa insinuare che qualche cameriera sia entrata in cucina e preso l'ordinazione a nostra insaputa, distratte dalla conversazione, un boato da confusione proveniente dalla sala ci fa sobbalzare e correre verso quella.
Un capannello di  gente circonda il nostro tavolo e a forza di spintoni riesco a farmi largo raggiungendo il posto.
Non mi stupisco nel trovarmi davanti la scena di Natsu in difficoltà.
-Ma che succede?- sento urlare a Mira, anche Gray sembra notevolmente sconvolto, atipico per lui -Non so! Ha dato un morso al panino e ha incominciato a soffocare!- risponde agitato mentre Dragneel, con la faccia a chiazze rossastre e due mani strette al collo, sbuffa faticosamente una serie di ansiti strozzati, usciti soffocati dalla gola.
Senza perdere tempo intervengo e agendo puramente d'istinto, scatto dietro le spalle di Natsu, circondandogli il busto con le braccia, sporgendo un ginocchio tra le sua gambe divaricate.
-Indietro!- urlo prima di compiere la manovra di Heimlich ed, esercitando con le mani, una pressione sul diaframma, in un paio di colpi riesco a far sputare a Natsu un boccone di panino avvelenato finendo dritto nel mio Cosmopolitan.
Tra applausi e qualche mugugno di disgusto, lui senza più forze si lascia cadere indietro a peso morto, travolgendomi e atterrando sul pavimento.
-Heartphillia?- mi domanda con quel poco di voce rimasta osservandomi ad occhi sbarrati, so che gli serve d'urgenza un antisettico per riprendersi per bene, ma almeno non rischia più la vita e ciò mi solleva.
Lui continua a fissarmi stravolto e io gli sorrido colpevole -Tregua?- domando in una risata nervosa e gracchiata.
Questa volta credo sia il caso farla sul serio...

 

ANGOLO DAIMLER: Vi chiedo scusa, molti di voi stavate aspettando questo cap. da un bel po' ma il rientro a lavoro è stato più traumatico di quanto avessi previsto, per non parlare del soliti impegni e roba varia.
A mia discolpa posso dirvi che ho scritto la parte finale con un occhio chiuso dato il sonno, pur di finirlo e, a parte la speranza di non aver scritto baggianate, sono davvero felice di essere riuscita a postare questa storia che sta piacendo e conquistando. Grazie mille, davvero! Il vostro affetto è qualcosa che mi sorprende ogni volta.
Salvo polemiche, più che altro dettate dalla mia paranoia, ci tengo a dire che ho preso spunto da un film per una idea che avete visto in questo capitolo, ma completamente plasmato a mio piacimento.
Ora vado a nanna perché sto per collassare, un grazie di cuore a tutti!!
Tanti baci.

   
 
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