Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: YukiWhite97    30/08/2016    2 recensioni
Storia ambientata sei anni dopo la fine del film.
Elsa è ormai regina e governa sul regno di Arendelle con saggezza, nonostante la giovane età. La ragazza però si porta dietro un segreto che l'ha profondamente segnata, di cui solo Anna e Kristoff sono a conoscenza. Questo segreto le viene ricordato ogni qualvolta che guarda negli occhi il figlio Helge, principe illegittimo avuto da un uomo sconosciuto.Il suo cuore verrà messo nuovamente alla prova quando farà la conoscenza di Jack Frost, spirito dell'inverno e dotato come lei di poteri sensazionali.
Cosa si nasconde dietro l'apparente perfezione della regina dai poteri di ghiaccio?
E la sua famiglia riuscirà a rimanere unita dinnanzi a tutte le minacce che incomberanno su essa?
.
Jelsa - Kristanna - Accenni Helsa
ATTENZIONE: Alcuni capitoli potrebbero salire al rating giallo
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
14 - Voglio andarmene

Helge si assicurò che tutti dormissero quando uscì dalla propria camera. Non voleva essere disturbato da nessuno, per questo quando aprì la porta badò bene a guardare prima a destra e poi a sinistra: completamente via libera.
Si mosse a piccoli passi, indirizzandosi verso la camera dove avrebbe dovuto trovarsi Hans. Quando vi arrivò, vide il principe intento a sonnecchiare, ma era palese che non dormisse. Rimase dapprima immobile, incerto su cosa dire.
Fortunatamente non ebbe bisogno di pensare a lungo. Fu lo stesso Hans ad aprire gli occhi e ad accorgersi della presenza del piccolo principe.
"Principe Helge" - chiamò.
"Principe Hans - sussurrò un po' incerto - state bene?"
"Oh, non preoccupatevi per me. Credo che l'unica conseguenza sarà un brutto raffreddore e nient'altro"
Helge gonfiò le guance, distogliendo lo sguardo.
"Voleva uccidervi" - sussurrò.
"Chi?" - domandò.
"Jack Frost! - esclamò - è geloso di voi, perché è innamorato di mia mia madre!"
"Beh, in fondo chi non ucciderebbe per vostra madre..."
"Vi prego, portatemi con voi!" - esclamò ad un tratto.
Hans strabuzzò gli occhi.
"Con me? Intendete nel mio regno? Mi piacerebbe molto ma... questo è impossibile"
"Perché è impossibile? - domandò Helge avvicinandosi - dopotutto voi siete mio padre"
"Sì, ma...." - Hans fece per rispondere, ma dovette interrompersi quando si rese conto di cosa il principe avesse detto. Lui sapeva tutto, ma com'era possibile? Non era certo stato lui a dirglielo.
"Voi - sussurrò - come fate a..."
"L'ho sentito dire alla mia mamma - spiegò tristemente - per tutto questo tempo ho pensato che non avrei mai avuto una famiglia normale perché fosse giusto così, invece... è stata lei a tenermi nascosto tutto..."
"Non è esattamente così" - cercò di spiegare.
"Mi ha detto che le avete fatto del male. E' vero?"
Il principe adulto a quel punto chinò lo sguardo.
"Ahimè, sì è vero. Per questo motivo non vi ha mai detto nula di me. Vi prego di non farne una colpa a vostra madre"
"Ormai non mi importa - dichiarò freddamente - ha altro  a cui pensare. Per questo voglio venire con voi! Conoscervi meglio e voglio conoscere il vostro regno. Per favore non ditemi di no!"
Hans si portò una mano sulla testa, parecchio in difficoltà. Se fosse dipeso da lui, avrebbe portato con sé Helge immediatamente. Ma sapeva anche che Elsa non sarebbe stata d'accordo e l'ultima cosa che voleva era crearle problemi.
"D'accordo - sospirò - ma prima voglio che ne parliate con vostra madre. Non vi rapirò di nascosto"
"Uffa e va bene - sbuffò sgambettando verso la porta - ma verrò, con o senza il suo permesso!"

La notte passò dolcemente, soprattutto per la regina. Non si lasciava andare ad un sonno così piacevole ormai da anni ed inoltre aveva passato la notte più bella della sua vita. Finalmente aveva lasciato fuori le sue paure e aveva aperto il cuore a Jack, dopo anni a credere che non sarebbe riuscita ad amare. Eppure adesso amava e intensamente anche.
A svegliarla furono i caldi raggi del sole che, entrando dalla finestra, andarono a sfiorarle il viso. Infastidita si lasciò andare ad un gemito, per poi aprire gli occhi. Quando fece ciò, si rese conto che Jack la stesse fissando, sorridendo.
"Buongiorno dormigliona" - le disse.
"Buongiorno - sussurrò lei - sei rimasto a fissarmi in quel modo tutta la notte?"
"Beh, io non ho bisogno di dormire. Quindi sì, ho pensato di fare qualcosa di piacevole.
Elsa sorrise.
"Non avrei mai pensato di rivivere questo tipo di esperienza E' stato... magico, oserei dire"
"La cosa positiva è che potrai avere questo tipo di magia quando vuoi" - sussurro con un velo di malizia. La regina si lasciò andare ancora una volta ad una risatina.
"Credo che dovremmo dire ad Helge di noi" - disse poi.
"Non sono sicuro che la prenderà bene. Lui mi odia, dopotutto sono colui che si è intromesso nella relazione fra i suoi genitori"
"Oh, non è colpa tua e lo sai bene - spiegò - gli parlerò io. Solo che..."
"Solo che?"
"Non è nulla - fece scuotendo il capo - stavo solo pensando che. Tutto questo è meraviglioso e assurdo al contempo. Tecnicamente io e te stiamo insieme ma... Come possiamo stare insieme realmente? Io sono un'umana e tu... uno spirito.. immortale..."
"Ci... sarebbe un modo in realtà..." - mormorò Jack.
"E quale?" - chiese. Il guardiano fece per rispondere, ma non appena aprì bocca, qualcuno bussò energicamente alla porta.
"Elsa!" - esclamò Anna.
"Accidenti! - fece Elsa saltando giù dal letto - è mia sorella! Vola via di qui, adesso!"
"Va bene, d'accordo, sparisco. Però sta notte posso tornare, vero?"
"Sì, sì, tutto quello che vuoi! - esclamò - avanti dai, vai via!"
Prima di andare via però, il guardiano le posò un passionale bacio sulle labbra, tanto da lasciarla interdetta.
"E adesso, posso andare veramente - disse sorridendo - a dopo"
La regina rimase a fissarlo con fare attonito e con il sorriso stampato in viso. Solo l'incessante bussare di Anna la riportò alla realtà.
"Elsa! - esclamò ancora la principessa - ma insomma, stai dormendo ancora?"
"Eccomi" - rispose ad un tratto la regina, aprendo la porta.
"Finalmente, ma cos'hai combinato? E' già tardi! E poi hai fatto una lotta con i cuscini? Sei completamente in disordine"
Elsa si sgranchì la voce. Effettivamente non si era neanche preoccupata di essere un minimo presentabile, ma non ne aveva avuto il tempo. E poi era ancora presa dalla sua "lotta coi cuscini" della sera prima.

Aurora aveva gli occhi spalancati e le mani sul viso.
"Come sarebbe a dire che vuoi andare via?!" - esclamò.
"Sssh, non urlare! - la zittì Helge - è solo per un po'! Mio padre è d'accordo, sarà difficile solo convincere la mia mamma!"
"La zia Elsa non ti farà mai andare lontano" - borbottò l'altra.
"Grazie, sei molto d'aiuto - sbuffò - vedrai che andrai come dico"
Aurora non rispose, limitandosi a gonfiare le guance. Sinceramente sperava il contrario. Non voleva che il suo adorato cugino, nonché migliore amico, se ne andasse, anche se per poco.
Intanto, in un tavolo più avanti, Elsa, Anna e Kristoff stavano facendo colazione, nonostante quest'ultimo si sentisse abbastanza fuori luogo, visto gli argomenti di discussione delle due sorelle.
"No, non posso crederci! - esclamò Anna entusiasta - tu e Jack, finalmente! Oh, sapevo che sarebbe finita bene. Adesso vi sposerete e farete dieci bambini, è perfetto!"
"Piano, piano - fece Elsa arrossendo - stai viaggiando troppo di fantasia. E come se non bastasse, bisogna dirlo ad Helge, prima di tutto"
"Oh, andiamo, sarete una famiglia perfetta e... Posso fare da testimone al tuo matrimonio? Magari Aurora può farti da damigella"
"Anna..." - la chiamò imbarazzata.
"Amh, scusala, sai come si esalta quando si parla di matrimonio" - sbuffò Kristoff.
"Beh, scusa se sono un'anima romantica! - esclamò - anzi, sai che ti dico? Sarò io ad organizzare il suo matrimonio, sì, e farò anche un buon lavoro"
"Oh, mamma...."- sospirò il biondo. Elsa trattenne una risata. Nonostante si imbarazzasse, quelle attenzioni da parte della sorella le piacevano. E poi non era male fantasticare su un possibile matrimonio con Jack.
La conversazione dei tre fu interrotta da Helge, il quale si fece avanti con le mani dietro la schiena.
"Madre" - chiamò.
"Helge - lo chiamò l'altra - buongiorno, mi chiedevo dove fossi... C'è una cosa importante di cui devo parlarti..."
"Emh... in realtà anche io" - rispose dondolandosi.
"Oh - rispose sorpresa - allora parla prima tu"
"Va bene - sospirò - io... volevo dirti che... Vorrei tanto lasciare Arendelle però un po'..."
"Cosa? - domandò con un sorriso nervoso - ma di che parlo?"
"Di andare con il principe Hans. Dopotutto lui... saprà prendersi cura di me. Ed è anche d'accordo"
"Helge - rispose, parecchio in difficoltà - questo non è possibile. Tu sei un abitante di Arendelle e sei mio figlio"
"Ma sono anche suo figlio. Mi hai avuto con te per sei anni, non puoi lasciarmi andare?"
"No! - esclamò questa volta più severa - non posso! Sei ancora troppo piccolo per decidere per te cosa è giusto o meno!"
"E allora? Tu sarai grande ma sbagli comunque! Perché devi essere così cattiva"
"Non sono cattiva, Helge. Mi preoccupo per te, che è diverso"
"No, non è vero - rispose puntandole il dito contro - tu pensi solo per te, non ti importa di cosa voglio io. Non è giusto, non è affatto giusto!"
Come di solito faceva quando era arrabiato, Helge corse via. Elsa rimase lì a fissarlo, accasciandosi poi sulla sedia. Non poteva crederci, erano addirittura arrivati a quel punto, Helge che le chiedeva di andare via.
Che si fosse realmente stancato di stare lì con lei? Era assurdo, se la sua vita amorosa stava iniziando ad andare bene, quella familiare stava divenendo un vero disastro.
"Emh... Elsa..." - sussurrò Anna.
"Lascia stare, Anna - sospirò - va bene così..."

La piccola Aurora, assieme ad Olaf, aspettava che il cugino uscisse dal palazzo per giocare come sempre. Quando però la principessa lo vide arrivare, con la fronte aggrottata e i pugni chiusi, intuì immediatamente che vi fosse qualcosa che non va.
"Helge! - chiamò - va tutto bene?"
"Lasciami stare - sbottò - voglio rimanere da sola"
"Uffa! - piagnucolò l'altra - ma perchè ogni volta che mi prometti di fare un pupazzo di neve poi non lo fai mai? Sei cattivo Helge, cattivo!"
Il principe ignorò le lamentele della cugina, camminando spedito sulla neve umida. Era di nuovo arrabbiato e nuovamente poteva sentire la magia che quasi lo supplicava di venir fuori. Sentiva le dita pizzicargli, una sensazione che aumentò il suo fastidio.
"Basta, basta! - esclamò - ora basta!"
Nel dire ciò, aveva istintivamente alzato un braccio, congelando un ramo che era poi caduto. Nel vedere ciò il bambino sussultò, più sconsolato che mai.
Riprese a camminare, lasciando che la rabbia lasciasse posto ala tristezza.
Anche Elsa non era dell'umore migliore. Dopo la sua sfuriata con Helge, era andata nei suoi giardini e si era seduta su una panchina, contemplando il paesaggio innevato. Non sapeva più come comportarsi. Il legame fra lei e suo figlio era sempre più incrinato... anzi, forse era già spezzato da un po'.
Le parole del bambino la facevano pensare... Possibile che davvero avesse sol pensato a lei, per tutto quel tempo?
"Suppongo che sia andata male" - disse poi una voce a a lei familiare. Elsa alzò il capo. Jack si era materializzato accanto a lei.
"Jack - sussurrò - no, ma che male. Non gli ho parlato di noi"
"Allora cosa mai di turba?" - domandò.
"Helge... vuole... andare via con Hans - spiegò - ma io non posso lasciarlo andare. L'ho cresciuto per sei anni, lui è sempre stato solo mio. E poi... ho la paura che non possa più tornare... o che non voglia..."
"Ma cosa vai a pensare? Tu sei sua madre"
"Sì, una madre che gli ha tenuto nascosto una parte importante della sua vita. Forse è giusto così Jack, forse è giusto che Helge cresca con qualcuno che possa volergli bene"
"Hey - sussurrò afferrandola per un braccio e avvicinandosi - non conosco nessuno che potrebbe volergli più bene di te Dovresti smetterla di darti delle colpe"
Il caso volle che proprio in quel momento, Helge si stesse ritrovando a passare di lì. Adesso che si era un po' calmato, pensava che forse, se avrebbe spiegato bene ad Elsa quali fossero le sue intenzioni, questa l'avrebbe lasciato andare se troppi problemi. Ma sì, poteva funzionare, doveva solo mantenere la calma.
Fu attratto ad un certo punto, da delle voci che provenivano da un ampio cespuglio. Sì avvicinò a quest'ultimo, facendosi spazio tra le foglie. Quando cacciò l'occhio dentro gli spazi aperti, vide Jack ed Elsa incredibilmente vicini, più del solito.
"Oh Jack - sussurrò la regina - fortuna che ci sei tu..."
"Sono io quello fortunato ad averti" - rispose l'altro.
Helge spalancò gli occhi, mentre il cuore batteva a mille. Si sorridevano, si guardavano come in genere facevano le persone innamorate.
Poi li vide avvicinarsi e baciarsi. Quel gesto fu una chiara risposta che però lo deluse altrettanto. Loro stavano insieme per davvero, non era più solo sua immaginazione. Allora non si era sbagliato: sua madre aveva trovato la felicità con qualcun'altro, non aveva bisogno di lui. Non aveva bisogno di sapere se fosse o no andato via...
Indietreggiò, con le lacrime agli occhi. Era stanco di piangere e stare male. Da quel momento in poi avrebbe agito come voleva e nessuno lo avrebbe fermato.






Angolo mio
Eh allur. Hans sa che Helge sa ed Helge, da bravo bambino ribelle, vuole andare con lui. ,Ma ovviamente Elsa non vuole. D'd'altronde quest'ultima è presa dalla sua nuova relazione con Jack (chi non lo sarebbe), ma Helge, al solito, scopre le cose in malo modo, quindi si è arrabbiato e... niente, guai in vista, per lui, per Elsa e anche per Jack, uo-uo, come sono cattiva XP
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: YukiWhite97