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Autore: tylersanchor    30/08/2016    3 recensioni
Stiles Stilinski aveva sempre saputo di avere delle priorità sbagliate sin da quando, in terza elementare, aveva deciso che sposare Lydia Martin era più importante che imparare a fare le divisioni, cosa che gli era costata un votaccio. E le cose, quando ormai Stiles aveva raggiunto la veneranda età di diciassette anni, non erano affatto cambiate. Infatti per quale altra ragione che delle priorità sbagliate in mezzo a suo padre che usciva con la madre di Lydia, la sua media che affondava come il Titanic accompagnata da tutte le sue amicizie il suo problema più grande era perché diamine Derek Hale non si era mai innamorato pazzamente di lui?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Cora Hale, Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando un nobile gesto ti si rivolta contro perché fondamentalmente sei uno sfigato.



*





Stiles era raggomitolato sul letto con fra le mani una tazza di tè al latte e il computer sulle ginocchia e stava guardando una puntata di Stranger Things con Derek accanto che prestava una moderata attenzione allo schermo, preferendo dormicchiare sul petto di Stiles. Era una delle loro normali domeniche pomeriggio, siccome Derek era un misantropo cronico, Stiles aveva detto a suo padre di avere la febbre per non uscire con lui, Natalie e Lydia – gli erano arrivate una sequela di bestemmie per messaggio vocale da parte di quest’ultima condite da un “spero per te tu sia in fin di vita se no lunedì sarò io a provvedere a farti giungere a questa condizione” che lo avevano quasi spaventato ma poi si era ricordato di stare con Derek che oltre che bellissimo e intelligentissimo se non veniva posto davanti alla matematica era anche super atletico e muscoloso e Lydia non avrebbe certo potuto opporsi a lui. Insomma, Derek lo avrebbe protetto, Derek lo amava. Era meraviglioso ricordarselo in quelle situazioni. – e nessuno dei due, in generale, aveva tanta voglia di uscire. Cora era uscita con Malia per “fare i compiti” ovvero probabilmente erano in giro a combinare danni e quindi anche se erano solo le cinque si erano infilati nel letto a vedere telefilm con tanto di pigiama addosso.
- Non possiamo vedere altro? – si lamentò Derek, - i bambini mi inquietano.
Stiles gli diede un colpetto sulla testa.
- Dai, mancano cinque minuti alla fine.
Derek sembrò particolarmente insofferente alla cosa e quindi Stiles decise di dargli qualche bacio per tenerlo tranquillo, con come risultato l’essersi perso il finale della puntata, aver fatto finire il computer a fondo del letto ed essersi parcheggiato sopra Derek.
Il suo Derek mentale dopo aver esultato siccome era da quando Stiles aveva acceso il computer che gli aveva ricordato che col suo ragazzo in un letto non avrebbe dovuto pensare a cose come i telefilm, iniziò a mandare in onda quelle che a Stiles sembravano scene prese da un porno con le teste sue e di Derek photoshoppate su quelle degli attori. Beh, effettivamente quel Derek non sembrava avere tutti i torti però, sembrava divertente. Magari se fosse riuscito a sfilare la maglia al Derek reale …
Stava giusto avvicinando le mani al bordo della tshirt quando il suo telefono iniziò a vibrare e per la sorpresa si mosse distrattamente, piantando una gomitata in pancia a Derek che mugugnò di dolore.
- Cavolo scusa!
- Oh, tranquillo, era solo il mio fegato che hai distrutto, - borbottò Derek mentre Stiles sbirciava il telefono per sapere chi maledire.
- Era mia sorella? – domandò Derek, mettendosi seduto ancora dolorosamente vestito, come la sua versione che viveva nella mente di Stiles si premurò di sottolineare, - siete sempre a confabulare quando pensate non me ne accorga ultimamente.
A dire il vero era semplicemente l’operatore telefonico di Stiles che gli notificava che il suo credito era esaurito. A forza di mandare cuoricini a Derek, probabilmente, ma nessun rimpianto.
- Uh, no, ma in realtà io e Cora parliamo di Lydia.
- La ragazza che le piace?
- Derek, so che sei in negazione ma a Cora piacciono i maschi e un giorno non troppo lontano si fidanzerà con uno di loro.
Derek sembrò all’improvviso aver ingoiato un limone.
- Quindi Malia è single?
Una piccola parte di Stiles non poté che gioire di questa inaspettata gelosia. Aveva sempre pensato che Derek tifasse per il lato lesbo – inesistente – di Cora perché non voleva che lei avesse un uomo nella sua vita che non fosse lui, e invece usciva fuori che Derek era geloso della sua ex ragazza. Beh, considerando che in fin dei conti era Malia ad averlo piantato era comprensibile l’atteggiamento di Derek. In fondo Stiles era stato meno palese nel suo costante sbavargli dietro quando stava con Malia perché a quel tempo era o credeva di essere completamente libero da ogni sentimento che non fosse di amicizia per lui. Ma insomma, Derek pensava che un altro essere umano potesse reputare Stiles interessante, quindi era una vera botta di autostima. Il Derek che viveva nella sua mente gli suggerì di ringraziare in modi molto fantasiosi il suo equivalente reale e Stiles per poco non cadde dal letto al solo pensiero. Solo quando riuscì a riprendersi si rese conto che Derek aspettava una risposta che non fosse “rotoliamoci in questo letto strappandoci i vestiti di dosso finché morte non ci separi”.
- Oh, ehm, sì, credo, boh.
Derek non sembrò soddisfatto della risposta.
- Dai, hai paura che ti molli per lei? Va beh che sono scemo ma mica così tanto.
Derek lo fissò qualche secondo con uno sguardo che cercava di sembrare vagamente indifferente ma sembrava più quello di un pulcino bisognoso di coccole, così Stiles si avvicinò e gli diede un bacio sul naso.
- Le paranoie posso farmele solo io, okay?
Derek diventò tutto rosso, probabilmente sull’orlo del suicidio, e Stiles lo trovò così adorabile che non riuscì a non dargli un bacio sulle labbra. Derek nonostante sembrasse così infelice ricambiò con entusiasmo. Poi però cercò di far dimenticare a Stiles la conversazione precedentemente avvenuta cambiando argomento anziché spogliandosi come sarebbe stato legittimo facesse. Il suo gemello che viveva nella testa di Stiles emise un verso di disapprovazione.
- E così parlate di Lydia …? Perché?
Stiles, che però era in modalità coccole, accettò di rispondere solo quando si fu accomodato contro il petto di Derek.
- Beh, Lydia ha problemi di autostima. Tipo me solo che uhm, non ha un te che la fa stare bene – Derek arrossì un sacco e nascose il viso contro i capelli di Stiles – e quindi volevamo aiutarla ma siccome nessuno di noi la conosce davvero bene, insomma, la sua unica vera amica era Allison, vogliamo provare a scrivere a Jackson.
- Il suo ex? Io vi ucciderei se scriveste a Braeden.
Stiles non poté che essere soddisfatto di questa uscita.
- Beh ma non per farli tornare insieme, anche se Cora vorrebbe. Vogliamo solo sapere come tirarla su di morale.
- E chi pensa a tirare te su di morale?
Stiles non se lo aspettava e la domanda lo mise un po’ in crisi. Era Derek, no? Era lui che lo rendeva felice in quel periodo. Stava forse dicendo che avrebbe smesso di farlo? La vocina inquietante, quella che Stiles aveva ribattezzato Nogitsune, gli ricordò che probabilmente Derek, un adulto, si era rotto le scatole di un ragazzino come lui. Probabilmente non ne poteva più dei suoi problemi pallosi. Stiles cercò di cacciarla via, perché non era vero. Insomma, no. Derek diventava rosso quando lo baciava ed era sempre dolce con lui. Così, quasi più per sfida alla vocina che altro, mormorò un “tu?” che era quasi un pigolio.
Derek lo baciò sulla fronte.
- Quello sempre. Ma non dovrei essere il solo.
- Beh sai com’è Scott, Lydia ha i suoi problemi e sono sicuro che Cora …
- Io parlavo di te, - lo interruppe Derek, - quando ti deciderai a risolvere i tuoi problemi anziché pensare a quelli degli altri? Sono qui, sto con te, possiamo farlo insieme.
Stiles abbassò lo sguardo.
- Sai … è solo che vorrei più tempo. Le cose a scuola le sto sistemando ma non sono pronto a parlare con papà. Ho detto tante di quelle bugie e fatto cose così idiote che non so se mi vorrà ancora bene.
Derek gli diede un altro bacio sulla fronte.
- Il fatto è che tutti sbagliamo. È inevitabile sbagliare, anche in fisica, no? L’errore relativo e assoluto di cui parlavi è quello, no? Non conta tanto quanto sbagliamo ma cosa facciamo per rimediare, secondo me. E tuo padre ti vorrà sempre bene.
Stiles si strinse a lui e non disse nulla.
- Perché pensavo questo ho cercato di aiutare Scott. Per colpa mia erano morti i membri della mia famiglia ma avrei potuto salvare lui.
Stiles rimase immobile qualche secondo. Persino la sua vocina-Nogitsune ammutolì per ciò che aveva appena sentito. Ripensò a Derek quando l’aveva appena conosciuto, a quanto faceva paura, certo, ma anche a quanto sembrasse solo. A quanto Stiles, che all’epoca non sapeva se lo odiava o cosa, si fosse sentito sollevato ad essergli accanto quando stava male. A sapere che stava bene, quando lo avevano creduto morto. E si rese conto che quello era il massimo che Derek aveva avuto, dei ragazzini che ogni tanto si preoccupavano per lui. Si rese conto che Derek non poteva chiedere scusa a suo padre o scappare dai suoi genitori se le cose andavano male. E pensava che quello fosse successo per colpa sua. E nonostante quello era rimasto ad ascoltare i problemi di Stiles per ore, cercava di essere carino con lui nonostante fosse misantropo e asociale.
- Io … mi dispiace. Lo so che i miei problemi sono stupidi e …
- Non stavo dicendo questo. Stavo solo dicendo che non devi pensare che sei una persona brutta o non meriti l’amore di tuo padre perché hai fatto qualcosa di sbagliato.
- Tu lo pensi ancora? Che è colpa tua, dico.
Derek si ammutolì completamente e Stiles, a cui le parole erano scappate di bocca ancora prima che se ne rendesse conto. Naturalmente, a vedere l’espressione di Derek, allibita, si detestò profondamente per tutta la manciata di secondi di silenzio che precedettero l’inaspettata risposta.
- A volte, quando sono triste, ci credo ancora. Ma lo so che non era colpa mia, alla fine. Laura me lo diceva sempre.
- Non lo era, - esclamò Stiles, prendendolo per mano e guardandolo dritto negli occhi, - non lo devi pensare.
Derek abbassò lo sguardo.
- Lo so.
- Vedi, è esattamente come hai detto a me. Sei una persona a cui sono successe cose brutte, non una brutta persona. Anzi, sei una bella persona, sai? Certo, con me hai fatto il cretino un sacco di tempo ma ora sei davvero un bravo ragazzo e so che alla fine tieni a tutti anche se sei un musone asociale.  Anzi, sei più che bravo, quando vuoi. I tuoi genitori sarebbero fieri di te.
L’espressione di Derek divenne d’un tratto pericolosamente neutra, tanto che Stiles pensò di aver detto qualcosa di sbagliato, poi notò che Derek aveva gli occhi lucidi.
Fece per abbracciarlo, ma lui parlò prima.
- Penso mia mamma ti avrebbe adorato. Se ci fosse stata lei probabilmente staremmo ancora insieme dalla prima volta. Avrei fatto le cose per bene, con lei che diceva che ‘uno così dove l’avrei ritrovato?’
Stiles gli sorrise e lo baciò sulle labbra.
- Beh, ma ora è così e siamo comunque insieme. Ed è questo che conta. Insomma, magari potevi farmi salire l’omicidio qualche volta in meno comportandoti come un dodicenne rimbambito, ma ora sto bene con te.
- Ah, io? Seriamente? Continui a dire che ti ho mollato io!
- Avresti dovuto non lasciarmi andare, ma il karma ti ha punito facendoti finire con Braeden. Spero tu sia soffocato nelle sue tette.
Derek roteò gli occhi, ma inaspettatamente lo strinse a sé e gli diede un bacio, sdraiandosi con lui stretto al petto.
- Grazie, - mormorò piano e tutti e due sapevano che non era per l’augurio che Stiles gli aveva appena fatto.
Stiles gli prese il volto fra le mani, lo accarezzò piano e poi gli diede un bacio sulle labbra e poi un altro e un altro ancora, finché non perse il conto di quanti gliene aveva dati.
 
 
 
*
 
 
 
Non avevano riparlato di genitori di Derek, ma in qualche modo il passato di quest’ultimo era diventato occasionalmente oggetto di discussione, mentre prima era un totale tabù. Aveva scoperto che Derek era stato capitano della squadra di basket, aveva avuto un pupazzetto di panno di nome Cappy e il suo migliore amico del liceo si chiamava Tanner. Erano aneddoti che capitavano per caso nelle conversazioni ma che Stiles custodiva gelosamente. Erano pezzi della vita di Derek e gli piaceva che avesse deciso di confidarsi con lui. Certo, non era tutto rose e fiori e ogni tanto Derek era una vera testa di cazzo, faceva i capricci come un bambino piccolo se Stiles cambiava canale della tv mentre stava vedendo qualcosa anche se c’era la pubblicità, scartava le verdure da ogni piatto esistente, compresa l’insalata negli hamburger, e le dava a Stiles che in quanto fidanzato doveva mangiarle lui, non spegneva mai la luce prima delle quattro di notte anche se Stiles era a dormire da lui – e non la spegneva neanche nei momenti in cui non dormivano esattamente e Stiles aveva pensato sarebbe morto di imbarazzo le prime volte e aveva seriamente pensato di uccidere Derek dolorosamente – per leggere i suoi libri barbosi, ma alla fine erano piccole cose e per il resto era davvero un ottimo fidanzato.
Infatti, in quel momento stava sopportando un’intensa conversazione per messaggio che aveva come oggetto che cosa avrebbero dovuto vedere insieme quella sera. Stiles aveva cacciato il suo Derek mentale che, con una decisamente imbarazzante mancanza di vestiti, gli aveva sottolineato come l’unica cosa che avrebbe dovuto pensare di guardare sarebbe stata il soffitto della stanza di Derek, ma l’immagine estremamente vivida ed esemplificativa che il suo Derek mentale gli aveva fornito continuava a perseguitarlo ed era sicuro che prima o poi, se non avesse trovato qualcosa con cui distrarsi, avrebbe scritto qualcosa di ben poco pertinente a Derek, tipo “dovresti girare nudo perché se ti vesti copri tutto quel ben di Dio che è patrimonio dell’umanità” e che sicuramente non avrebbe fatto piacere al suo amato fidanzato, che aveva categoricamente vietato qualunque cosa fosse tratta dagli scritti di Tolkien e proposto un film assolutamente inquietante che si chiamava L’onda e che Stiles non aveva alcuna intenzione di vedere per evitare di avere incubi il resto della sua vita.
“Non preferiresti qualcosa di un po’ più leggero, The Social Network?” propose.
“L0 ho già visto ed è idiota, mentre L’onda parla di un fenomeno importante che è come il totalitarismo plagia le menti …” e poi Derek era andato avanti a blaterare su nazismo e roba noiosissima che piaceva solo a lui per venti righe, così Stiles aveva ceduto.
Il Derek nella sua mente roteò gli occhi deluso, ma lui lo rassicurò dicendo che Derek non sarebbe stato l’unico a usare il sesso per distrarre il proprio ragazzo durante i film che non apprezzava. Anche se il Signore degli Anelli non si poteva certo paragonare a quella roba depressa tedesca che sembrava più un compito di scuola.
- Messaggi con mio fratello? – lo interruppe Cora, sbirciando il telefono sulla sua spalla, - oh, vedo che è nella sua fase totalitarismi. Buona fortuna.
- Ne avrò bisogno, anche se non si sbircia il telefono altrui, - le ricordò Stiles, - tu piuttosto, hai parlato a Jackson?
- Ho fatto di meglio, - disse Cora tutta allegra, - l’ho invitato per il fine settimana.
Stiles si rese conto che si era appena tirato la zappa sui piedi. O meglio, non la zappa, un intero trattore. Se c’era qualcuno che Lydia non voleva vedere, a giudicare dalla sua espressione disgustata quando si nominava il suo nome, era proprio lui. ­E se avesse saputo che Stiles aveva intenzione di raccontargli tutti i suoi problemi perché lui la aiutasse, beh, probabilmente lo avrebbe ucciso così in fretta che neanche se ne sarebbe reso conto. Sicuramente era più salutare andare a sdraiarsi sui binari del treno che far stare Jackson e Lydia nella stessa città.
- Ma sei pazza?! Lydia lo odia!
- Beh ma potrei avergli detto uh, una versione un po’ romanzata dei fatti …
- CORA.
- Eddai, - esclamò lei, - se avessimo seguito il tuo piano avremmo finito nel prossimo secolo. Viene, gli parliamo e vediamo, okay?
- Che gli hai detto?
Cora borbottò qualcosa.
- Ma è genetico allora che vi esprimiate a versi o cosa?
Cora sbuffò.
- Ti ricordo che fai le peggio cose con mio fratello che è peggio. E comunque gli ho detto che tu e Lydia stavate insieme ed è scoppiato a ridere istericamente per mezz’ora.
Stiles era sicuro di aver sentito male.
- Cosa scusa?
- Stava palesemente soffrendo, andiamo, poi ha condiviso Red di Taylor Swift su Facebook e sappiamo tutti che cosa vuol dire.
- Che ha gusti musicali decenti, stranamente? – borbottò Stiles, - e comunque cosa accidenti viene a fare qui?
- Ah, vuole vedervi uscire insieme e ridere, così ha detto.
A Stiles Jackson era sempre stato discretamente sulle palle. Non solo si credeva Dio sceso in terra solo perché era bello e intelligente e bravo negli sport, era anche maleducato, egocentrico e narcisista. Neanche Derek nel suo periodo peggiore gli era mai stato così tanto sulle scatole ed era tutto dire perché aveva immaginato più volte di ucciderlo nonostante lo amasse. Con Jackson non aveva assolutamente nessuna obiezione, anzi, c’era pure in mezzo la cosa che lui era stato con Lydia nei tempi gloriosi in cui a Stiles piaceva ancora lei. Jackson era, in sostanza, il classico tipo sempre fra le palle che tendeva ad avere tutto ciò che Stiles avrebbe voluto. Beh, certo, non più: Derek sembrava abbastanza convinto a stare con lui – del resto chi accidenti avrebbe sopportato uno psicopatico che leggeva fino all’alba – e Jackson sembrava abbastanza convinto della sua eterosessualità. O perlomeno, così Stiles sperava. Se si fosse trovato a competere con Jackson anche per Derek probabilmente prima avrebbe preso a testate il muro così forte da farsi uscire materia cerebrale, poi avrebbe ucciso Jackson e poi avrebbe posto fine alla sua vita perché una serie di sfighe tali non era tollerabile umanamente.
- Beh digli che può benissimo andare a farsi fottere. Io non ci riparlo faccia a faccia, potrei vomitare.
- Dopo tutta la fatica che ho fatto! Così si renderà conto di aver sempre amato Lydia!
- Tu non hai capito il punto, - disse Stiles sospirando, - a Lydia non serve un ragazzo a Lydia serve capire che non le serve un ragazzo.
Cora lo guardò male.
- Senti, okay, ma io so quando uno è deficiente e cotto di una persona e non lo ammette. L’ho visto con te, mio fratello, Malia …
- Malia? – domandò Stiles, sospettoso.
Quindi a quanto pareva Derek non doveva temere più la concorrenza. Stiles fu sorpreso di non sentirsi minimamente geloso ma al contrario, sollevato. Insomma, si era reso conto che stare con una ragazza e farsi fantasie sul cugino non era esattamente un comportamento da essere umano decente e, per quanto lei l’avesse mollato e la cosa lo avesse fatto stare male, per quanto per motivi puramente egoistici, ovvero che aveva paura di non trovare nessun altro come lei, si era sempre sentito leggermente uno schifo per averla trattata così. Ma sapere che lei era riuscita a dimenticarlo senza problemi lo rassicurava, per quanto non fosse una botta così grande di autostima. Insomma, ci aveva messo di meno di quanto ci aveva impiegato Taylor Swift a dimenticare Calvin Harris.
- Se accetti di parlare a Jackson e dirgli ciò che dico io ti dico chi le piace.
- Beh, potrei arrivarci anche da solo sai.
In fondo, era quasi sicuramente qualcuno del liceo e non c’erano tante persone, considerando che lui era già escluso. E Liam anche naturalmente.
- Beh, okay, se non sei curioso … ti avrei anche raccontato di come ho capito che piacevi a mio fratello con tanto di aneddoti imbarazzanti di lui che palesava i suoi sentimenti per te, ma pazienza.
Il Derek mentale di Stiles gli urlò di vendere la sua dignità perché se Derek aveva fatto qualcosa di anche solo remotamente disagiato lui doveva saperlo.
Stiles cercò di resistere alla tentazione dicendosi che magari Derek gli avrebbe parlato di sua spontanea volontà.
- Peccato, sarebbe stato divertente ricordare quando l’ho beccato a stalkerarti su facebook e avevi una foto con Malia e ha lanciato il pc attraverso la stanza e ..
- E?
Stiles lasciò che l’ultimo grammo della sua dignità svanisse definitivamente e per poco non si arrampicò su Cora.
- E poi?
- E lo scoprirai solo se segui alla lettera il mio piano.
- Fai schifo quanto tuo fratello, - le  disse con disprezzo.
- Lo prendo come un complimento siccome lui sembra piacerti un sacco a giudicare da quante volte vi becco a scambiarvi saliva. Che non ti vengano idee del genere nei miei confronti, ho degli standard ben diversi da mio fratello.
Stiles roteò gli occhi.
- Ripassa quando avrai degli addominali come i suoi.
Il suo Derek mentale, naturalmente, li mise subito in mostra e Stiles ebbe seriamente paura che sarebbe annegato nella sua stessa bava, ma in qualche modo riuscì a evitarlo.
- Oh, Dio, sei disgustoso. Cos’hai in testa, un porno con voi due come protagonisti?
Veramente no, ma al suo Derek mentale sembrò una bellissima idea farne iniziare uno e Stiles iniziò a cercare di concentrare la parte della sua mente che non era completamente partita dietro a cose decisamente poco caste sulle cifre del pi greco. Tre, uno, quattro …
- Non ho parole, - Cora alzò gli occhi al cielo, - comunque siamo d’accordo. Jackson verrà questo fine settimana e tu dovrai fare il finto ragazzo di Lydia.
- E Lydia non deve sapere nulla però, - le ricordò Stiles, proprio mentre il suo Derek mentale lanciava via le mutande.
- Okay, però devi dirlo tu a Derek.
- A chi scusa?
- Derek, sai il tuo ragazzo? Mio fratello? Jackson si fermerà a dormire da noi, devi convincerlo a lasciarmelo fare e a partecipare al piano e ad accettare che tu ti spacci per il ragazzo di Lydia.
Stiles rimase così in stato di shock che il suo Derek mentale smise anche di fare porcherie.
- Non accetterà mai, lo sai vero? È già contrario al parlare con Jackson.
- Beh, ma convincilo, non so, addolciscilo facendoti trovare nudo sul letto insieme a un libro noioso o ancora meglio, insieme a Emilia Clarke.
Sicuramente la seconda opzione non era contemplata, anzi, Emilia se ne stesse il più lontano possibile. Aveva sempre odiato Daenerys in Game of Thrones. Anzi, odiava proprio Game of Thrones in generale. Quello stupido telefilm e quelle stupide tette di Emilia Clarke che si vedevano ovunque.
- Perché non lo convinci tu è tuo fratello!
- Perché la cosa che hai tu fra le gambe gli piace di più e perché lo rendi stupido. Andiamo, ti ha regalato quella stupida collana, è pazzo di te.
Stiles strinse la Stella del Vespro.
- Non capisci, - borbottò, - e comunque, va bene, ci proverò. Ma sappi che le mie possibilità di successo sono pressoché nulla e non mi farò certo trovare nudo o altre cose idiote.
- Peccato, sono sicura Derek avrebbe apprezzato. 




 

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Salve a tutti! Lo so, sarete enormemente stupiti perché non pubblico alle due di notte come sempre ma purtroppo devo iniziare ad alzarmi presto in previsione di VoiSapeteCosa. E in tema, non so quanto aggiornerò la storia fino al sei settembre. Non fraintendetemi, adoro scrivere ma qui si tratta del mio futuro che si deciderà fra una settimana e devo davvero darmi una mossa. Voglio ovviamente continuare a scrivere e avere dei momenti di break ma sicuramente non dedicherò le serate a scrivere, per intenderci. Dopo il sei sarò in piena ansia post esame e pre risultati, quindi chissà. Magari scriverò così tanto da finire la storia. Comunque, sono emozionatissima perché arriverà Jackson e onestamente ora che Derek deve comportarsi decentemente mi mancava qualcuno che fa la testa di cazzo in cui io giustamente mi rivedo. Ma non aspettatevi un After 2.0 fra Jackson e Lydia, ho un piano che onestamente mi piace davvero moltissimissimo. Per quanto riguarda la coppia principale devo ricordarmi la cosa bellissima e dolcissima per loro ma voglio anche che succeda qualcosa in termini di vicende, anziché far fare loro seghe mentali infinite - non non ho intenzione di far fare loro quelle non altrimenti sarebbe una descrizione copiata pari pari dal mio libro di medicina e nessuno di voi penserà più al sesso nello stesso modo - parlare dei poteri di Derek e un sacco di cose, poi Stiles deve parlare con Scott anche e niente, non riesco a far succedere tante cose in un capitolo, non so perché (perché mantieni la lunghezza standard di 6 pagine, Ron). Anyways, ABBIAMO 50 PREFERITI E TROPPI SEGUITI AMICI PERCHE' LEGGETE QUESTA STORIA CHE POI MI ALZATE L'AUTOSTIMA. E niente, anche se non me lo merito grazie davvero di cuore. Prometto che un giorno scriverò un capitolo con un senso, non nominerò i VoiSapeteCosa e sarò normale. Siete tutti dei pulcini <3
  
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