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Autore: Aranel of Mirkwood    30/08/2016    1 recensioni
Non vi siete mai chiesti cosa nasconde il passato del re di Bosco Atro?
Oropher non è di certo il tipo di padre che tutti desidererebbero e perchè tiene suo figlio rinchiuso nel palazzo senza permettergli di vedere il mondo?
Cosa si nasconde nelle terre ghiacciate del Nord?
Ma soprattutto quale misteriosa forza oscura sta prendendo il controllo sulla Terra di Mezzo?
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elrond, Nuovo personaggio, Thranduil
Note: Lime, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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XVI

Fuoco e ghiaccio.

- non dovresti essere qui. Torna a dormire - cosa ci faceva Thranduil fuori dalla porta della mia stanza?
Voleva parlare ma io no. Sapevo fin troppo bene come sarebbe andata a finire, sarei rimasta incantata dai suoi occhi, non ero così forte da riuscire a resistergli.
Non avrei mai dovuto cacciarmi in una situazione del genere, non avrei mai dovuto innamorarmi del principe di Boscoverde!
Per prima cosa un principe merita sicuramente di meglio che un elfa qualsiasi cresciuta nei boschi quasi come un animale selvatico.
Seconda cosa io non ero nemmeno un elfa qualsiasi, io ero un mostro. Un mostro di fuoco capace di distruggere qualsiasi cosa senza nemmeno esserne cosciente.
Davvero non ne ero cosciente?
Stavo iniziando a pensare di essere come … sdoppiata, insomma che il mio corpo contenesse due spiriti, la piccola Morwen ed il mostro di fuoco.
- voglio solo parlare, per piacere fammi entrare - voleva parlare? No, non c'era nulla di cui parlare se non ripetere per la millesima volta che io non ero fatta per lui e che ancora di più il mio mostro non era fatto per lui. Ero sicura che gli sarebbe passata, insomma è un principe, avrà molte altre opportunità specialmente possedendo una vista immortale!
- guarda che ti sento - solo in quel momento mi ricordai del suo potere e mi pentii di tutti i miei pensieri che lo riguardavano - e ti ho già detto che non ho paura di te anche se sei convinta di essere un mostro - mi spostai dalla porta, sapevo che farlo entrare non era la cosa giusta ma nonostante cercassi di apparire sempre forte la realtà era un'altra.
Ero debole, troppo debole per seguire quello che è giusto secondo le regole.
Io avevo davvero bisogno di lui.
 
***
 
Non aveva più parlato, avevo sentito i suoi passi allontanarsi dalla porta così decisi di abbassare la maniglia per vedere se era aperto.
La porta si aprì con un leggero cigolio.
- Morwen … - non si era voltata a guardarmi, era rimasta immobile davanti alla finestra a fissare il paesaggio davanti a sé, le sue spalle erano scosse da un lieve tremito, stava … piangendo.
Mi avvicinai e decisi di abbracciarla da dietro poggiando il mento sulla sua spalla
"perché stai piangendo?"
"stai fuori dalla mia mente!" se prima stava solo singhiozzando in quel momento scoppiò in un pianto disperato, mi spezzava il cuore ma non potevo aiutarla se lei continuava a rifiutarmi in quel modo.
- lo sai che non mi piace vederti così -
- allora dovevi rimanere fuori dalla mia stanza - era fredda come non mai
- ti sbagli, mi sarei sentito in colpa -
- già è vero, un principe che soccorre il suo popolo - non riuscivo a capire perché continuasse a rispondermi così, era forse una colpa essere un principe? Non è stata di certo una mia scelta anzi, se avessi potuto avrei preferito evitare
- io pensavo di più ad un amante che non vuole veder soffrire la sua amata - le vidi accennare un sorriso fra le lacrime, riuscii a farla girare verso di me e a darle un bacio delicato sulle labbra - sei molto più bella quando sorridi - aggiunsi accarezzandole il viso, la baciai di nuovo stringendola a me quasi come se avessi paura che potesse scappare
 
***
 
Quello che stava succedendo era completamente sbagliato.
Lo sapevo, eppure non riuscivo a separarmi da quegli occhi di ghiaccio e da quelle labbra morbide. Lasciai scorrere le mie dita fra i suoi capelli di luce lunare spingendolo contro al mio viso, non volevo che la sua bocca si staccasse dalla mia.
Sentii il contatto dell'argento freddo con la mia pelle, mi aveva messo sulla testa la sua corona un altra volta, avvampai
- la mia regina - le sue parole mi fecero arrossire ancora di più, continuai a baciarlo per non dover sopportare il contatto con i suoi occhi, le mie mani scivolarono prima sulle sue spalle e poi sul suo petto mentre cercavo di seguire il ricamo ruvido della sua tunica argentata.
Sembrava quasi che per una volta tutto fosse perfetto.
No.
Non era così.
C'era qualcosa che non andava.
Iniziavo a sentire le mie mani diventare più calde.
Lo spinsi lontano da me
- Morwen che succede? - aveva un aria piuttosto preoccupata e come dargli torto, fino ad un istante prima lo stavo praticamente mangiando e poi lo avevo spinto via in quel modo decisamente non aggraziato
- io non posso, le mie mani, no, vai via, non voglio farti male - sputai fuori quelle parole il più velocemente possibile mentre l'ansia cresceva sempre di più. Se davvero dentro di me viveva un altra anima quest'ultima non aveva apprezzato cosa stava succedendo.
- Morwen calmati. - Più cercava di avvicinarsi più io indietreggiavo fino a quando mi trovai imprigionata fra la parete dietro di me e lui
- ti prego stammi lontano - stavo iniziando a piangere di nuovo, io non volevo fargli del male ma il mio mostro aveva preso una decisione diversa
- stai tranquilla, non mi farai del male - sentii le sue mani stringere i miei fianchi, cercai di liberarmi dalla sua presa ma non sembrava intenzionato a lasciarmi andare. Stavo andando a fuoco, lo sentivo dentro e non riuscivo a spiegarmi come lui non lo sentisse.
- ti prego lasciami - le mie parole erano spezzate dal pianto che ormai quasi mi impediva di parlare, Thranduil ignorò le mie parole e pochi istanti dopo sentii di nuovo la presenza delle sue labbra sulle mie
- ti prego calmati. Non succederà niente te lo prometto -
- non lo senti? - si staccò un attimo dalle mie labbra rimanendo a guardarmi con un espressione perplessa
- di cosa stai parlando? -
- io sto andando a fuoco, le mie mani bruciano -
- sicura di stare bene? - annuii abbassando lo sguardo e fu in quel momento che la mia attenzione venne catturata dalla piccola pietra che portavo al collo, non era più bianca, era rossa come le fiamme di un incendio ... Riportai lo sguardo al viso di Thranduil che non aveva cambiato espressione.
Nonostante la preoccupazione velasse il suo sguardo era bellissimo come sempre, non volevo farmi distrarre dal mio fuoco, tutto quello che volevo era dedicare a quella creatura tutte le attenzioni che si meritava e gli avevo negato fino a quel momento.
Sfiorai le sue labbra con la punta delle dita per poi baciarle mentre gli accarezzavo il viso, non aveva affatto cambiato espressione
- potresti anche smettere di guardarmi come se provenissi da un altro pianeta -
- dopotutto è vero, sei una stella - avrei dovuto trovare qualcosa per ribattere alla sua provocazione ma non lo feci, era tornato a sorridermi, probabilmente questo l'avrebbe davvero stupito
- e tu uno stupido principe di luce lunare - dissi ridendo mentre riprendevo ad accarezzargli i capelli.
Passai la notte fra le braccia del bel principe di Boscoverde e finalmente dopo tanti giorni riuscii davvero a sentirmi felice nonostante quello che ci stava capitando.
Forse davvero quel cristallo mi avrebbe aiutata a controllarmi, forse Ithilsel non era la strega che credevo, forse voleva davvero aiutarmi.
Aiutarci.
Ero sicura che sapesse, lei sa sempre tutto.
Sia che mi fidassi di lei sia che non mi fidassi, non avevo altre scelte.
Il mio fuoco non si sarebbe fermato, anzi:
Sarebbe cresciuto con me.
- lo so - la voce di Thranduil mi riportò alla realtà: mi sembrava così strano non sentirlo ribattere con una delle sue frecciatine - non avrei mai pensato che una stella potesse essere così testarda - ecco, era tornato tutto alla normalità. Rideva e di certo non l'avrebbe passata liscia, gli tirai i capelli costringendolo a staccarsi dalle mie labbra
- certo che per essere un principe hai davvero ricevuto una pessima educazione - non gli avrei permesso di mantenere il controllo della situazione, non mi piaceva l'idea di poter essere controllata da qualcuno. Non lo avrei permesso nemmeno se avessi avuto davanti un re quindi di certo non lo avrei permesso a lui.
Mi sollevò da terra stringendo saldamente i miei fianchi per farmi sedere sul davanzale della finestra spingendo il suo bacino contro al mio, un gesto che mi lasciò decisamente spiazzata, che razza di membro di nobile famiglia avevo davanti? Non riuscivo a sopportare l'idea di non avere alcun controllo su quello che stava succedendo, non ero affatto pratica di ... Quelle cose.
Sentivo il calore concentrarsi fra le mie gambe e non mi piaceva per niente, era ... Decisamente imbarazzante. Avrei voluto chiudere le gambe e schizzare via da li ma il corpo di Thranduil me lo impediva
- fai la timida? - gli avrei tirato volentieri un pugno in faccia ma ero troppo imbarazzata per farlo, lo odiavo in quel momento. Cercai di allontanarlo da me poggiando le mani contro al suo petto ma non lo spostai nemmeno di un millimetro, non ero abbastanza convinta per farlo.
Intrecciai le braccia attorno al suo collo quando mi prese in braccio per poi lasciarmi sul letto ed inginocchiarsi davanti rimanendo a guardarmi senza dire nulla con un sorrisetto piuttosto ambiguo stampato sulle labbra. Facevo abbastanza fatica a vedere il suo volto a causa della luce della luna che entrava dalla finestra alle sue spalle ma probabilmente lui poteva vedere il rossore delle mie guance e di certo l'idea non mi faceva sentire più tranquilla.
- che succede? Ti faccio paura? - non avevo paura di lui, avevo paura del modo in cui mi guardava e di quelle che pensavo fossero le sue intenzioni. Una paura probabilmente irrazionale che però riusciva a bloccarmi completamente.
 
***
 
Il desiderio mi stava letteralmente consumando ma mi imposi di mantenere il controllo sulle mie azioni. Non volevo avesse paura di quello che stava succedendo. Potevo percepire chiaramente la tensione crescere.
- hai paura di me? - ripetei la mia domanda cercando di non assumere un tono né freddo né distaccato, non sapevo se aspettarmi una risposta ma speravo di riuscire almeno a vedere cosa frullava in quella testolina. Scosse la testa abbassando lo sguardo dal mio volto al pavimento ma i tremiti che scuotevano leggermente le sue spalle tradivano quel gesto.
Rimasi a guardarla in silenzio lasciando passare il mio sguardo dalla sua chioma rossa al suo petto …
Sapevo che non sarei riuscito a controllare il mio desiderio ancora a lungo ma non potevo gettare quell'occasione, non volevo rischiare di perderla.
Ripensai ai miei doveri di principe e futuro re, alle parole di mio padre ed anche a quelle di mia madre. Forse la cosa giusta da fare era seguire i loro consigli.
No.
Quando sarei salito al trono per prendere il posto di mio padre nessuno di loro sarebbe stato con me a suggerirmi cosa fare. Le decisioni sarebbero spettate a me.
Come avrei potuto decidere le sorti del regno se non avevo nemmeno il coraggio di decidere le sorti della mia vita?
Anche se mia madre avesse avuto ragione e Morwen si fosse rivelata un errore lei sarebbe stata l'errore più bello della mia vita. Non avrei mai potuto commettere un errore più grande degli anni passati fra le mura del palazzo senza cercare una via di fuga per vedere il mondo.
Morwen mi aveva cambiato. Il suo fuoco aveva alimentato il fuoco dentro di me.
La miglior cosa che potesse capitarmi.
Mi resi conto solo in quel momento del fatto che la mia compagna mi stava osservando, probabilmente chiedendosi cosa mi stesse passando per la testa. Le sorrisi per poi lasciarle un bacio sulla fronte.
- melin le[1] - sentirle pronunciare quelle parole per me era la cosa più bella al mondo - le bain[2] - sorrisi senza dire niente anche se in realtà avrei tanto voluto risponderle che era lei l'unica ad essere veramente bellissima, non volevo iniziare una discussione con un elfa testarda quanto lei
- miqula amin[3] - non c'era altro che desiderassi in quel momento.
O forse c'era, però era meglio non farlo notare. Anche se non credevo affatto che volesse farmi del male dopotutto quell'elfa sarebbe comunque stata capace di incenerirmi all'istante come uno dei ragni dai quali aveva salvato me ed Elrond, ridacchiai cercando di nasconderlo pensando alla scena nella quale quella piccola stella di fuoco mi arrostiva
- be iest lin …[4] - il contatto con le sue labbra morbide e dolci mi portò via dai miei pensieri e decisi di abbandonarmi a quel bacio.
Non potevo aspettare oltre.
Al diavolo l'etichetta da principe.
 
***
 
Iniziavo quasi a pensare che la situazione si fosse calmata quando improvvisamente Thranduil mi sollevò da letto per prendermi in braccio e trasformare le nostre posizioni in qualcosa di davvero sconveniente. Non avrei mai creduto che quel principe fosse capace di una cosa del genere, insomma l'etichetta … ma in fondo cosa ne sapevo io dell'etichetta?
Nulla.
Non volevo stare così vicino a lui, avevo paura, ma le sue mani dietro la mia schiena mi impedivano di staccarmi dal suo petto.
Morwen sei debole, non cercare scuse.
Non riuscivo a staccarmi dal suo petto perché in realtà non volevo smettere di sentire il calore del suo corpo. Perché non riuscivo a scollegare il cervello almeno per una volta? Mi avrebbe risparmiato un sacco di paranoie.
Non poteva essere una cosa così cattiva quella che stava succedendo.
Decisi di lasciarmi andare contro al petto del bel principe annodando le braccia attorno al suo collo e quasi spingendolo verso le mie labbra come se avessi paura che decidesse di staccarsi da me. Potevo sentire le sue mani scivolare sul mio petto per liberare la mia pelle dalla stoffa della tunica, il mio volto stava letteralmente andando a fuoco ma non mi importava.
- sai che non potremo stare insieme vero? - fui costretta a trattenere una lacrima mentre sputavo fuori a forza quelle parole, il principe prese il mio volto fra le mani costringendomi a guardarlo negli occhi
- non dire sciocchezze. Mio padre mi ha impedito di fare quello che volevo per troppo tempo. Non ho più intenzione di permetterglielo - rimasi a specchiarmi in quelle iridi ghiacciate senza dire nulla, non avevo il coraggio di sottolineare il fatto che non spettava lui la decisione. Un re non può fare quello che vuole. Un sorriso amaro si dipinse sul mio volto, non cercai nemmeno di nasconderlo, sapevo bene che nonostante qualunque mio tentativo lui se ne sarebbe accorto
- fidati di me - in fondo cosa mi costava? Le sue intenzioni erano nobili e se fossimo stati costretti a separarci non sarebbe stata sua la colpa.
Non risposi, mi limitai semplicemente ad avvicinarmi alle sue labbra per lasciarvi un bacio delicato. Thranduil poggiò una mano dietro alla mia testa approfondendo quel contatto.
Quel bacio valeva più di mille parole.
Lui mi amava.
Non avrei permesso a nessuno di portarmelo via.
 
 
 
[1] Melin le: ti amo
[2] Le bain: sei bellissimo
[3] Miqula amin: baciami
[4] Be iest lin … : come desideri
  
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