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Autore: Bunny05    30/08/2016    2 recensioni
Cosa accade quando due mondi completamente diversi si incontrano?
La protagonista sarà costretta a cambiare il suo modo di vita, che è molto burrascoso, e entrare in un nuovo mondo, fatto di persone diverse da lei, di situazione diverse dalle sue. Nuove conoscenze, amicizie e amori sconvolgeranno la sua vita. Scoprirà che le persone di cui è circondata non sono proprio come le vede e che hanno qualcosa di più profondo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Rivelazioni.

<< Io ti ammazzo lo sai vero! >> esclama Machi quando mi vede rientrare con Jorge nel mio alloggio. La bionda mi viene incontro abbracciandomi e stringendomi forte << Non farlo mai più >> mi dice lei piangendo. Mentre mi abbraccia vedo tutti nel mio alloggio che mi guardano e poi ci raggiungono per un abbraccio di gruppo. << Sapevamo che saresti tornata >> borbotta Alba con gl’occhi lucidi e contenti, << Dove pensavi di andare senza noi? >> chiede ironico Ruggero che si stampa sulla faccia uno di quei suoi sorrisi contagiosi. << Scusatemi >> dico io quando i miei amici mi lasciano da quel forte abbraccio, << Non volevo farvi preoccupare, solo che… >>, << Solo che sei una stupita >> continua la frase Diego strofinandomi una mano sulla testa per scompigliarmi i capelli, << Ma per fortuna sei qui e non ascoltarlo >> mi dice Cande sorridendo anche lei. Ad un certo punto dietro di me una voce ci interrompe, quando mi giro vedo la direttrice sulla soglia del mio alloggio che mi guarda, è contenta di vedermi ma non lo dà a vedere, << Martina devo parlarti >> dice semplicemente lei senza aggiungere altro, io annuisco leggermente e seguo la preside lasciando la mano di Jorge che mi guarda ancora come se non ci credesse che io sia qua. L’ho notato subito quando mi ha trovata sulla collina, i suoi occhi pieni di paura, non credeva che io fossi lì davanti a lui, che mi aveva trovata. Aveva l’anima distrutta per colpa mia e in quel momento mi sono sentita male, quando ho incrociato i suoi occhi tristi e spenti, mi si è spezzato il cuore. Quando mi ha stretta a lui mi sono sentita come a casa, il suo profumo, la sue pelle morbida, le sue labbra dolci. Come potrei mai vivere senza i suoi abbracci? Come potrei vivere senza sentire la sua voce? Vedere il suo sorriso? In quel momento capii che anche io avevo bisogno di lui, come lui ne ha di me, che non riesco più ad immaginarmi una vita senza Jorge, che lo voglio sentire mio per sempre, che voglio guardarlo per il resto della mia vita. Lo amo e non posso cambiare questa cosa perché fa parte di me, è incisa nel mio cuore. Quando entro nell’ufficio della direttrice lei mi fa segno di sedermi. Io senza dire niente mi accomodo sulla poltroncina difronte alla sua scrivania e lei si mette difronte a me. Mi guarda dritta negl’occhi con le braccia incrociate al petto. << Non devi scappare >> mi dice poi lei << Hai fatto preoccupare molta gente >>, << Mi dispiace ma non vedevo altra scelta >> le rispondo io, << E invece c’è un'altra scelta, rimanere e scoprire la verità su quello che sta veramente succedendo qui >>, << Perché si fida di me? >> le chiedo spudoratamente. Non riesco a capire perché lei mi dia cosi fiducia, perché si preoccupi tanto per me. << So che non mi mentiresti mai, non è nella tua natura, conosco le persone come te Martina, non hanno paura della verità perché la verità non è niente confronto a quello che hanno vissuto, perché quando vivi senza avere niente impari a essere forte e sopportare tutto >>, << Come può esserne sicura? Come può sapere come penso nella mia testa? >>. La direttrice rimane in silenzio per qualche secondo incrociando intensamente i suoi occhi nei miei, << Perché anche io ero come te >> risponde poi, << Come me? >> domando io confusa, << Si, come te, sono stata abbandonata dai miei genitori, ho vissuto in case famiglia e non avevo niente, non ho mai avuto niente >>, << E come può essere la direttrice di una scuola come questa? >> chiedo basita, << Perché non ho mai mollato. A sedici anni una donna mi adottò e mi portò in questa scuola, mi discriminavano, perché non avevo niente e poi sono diventata la figlia della preside, mi dicevano che non meritavo di stare qua perché in qualunque caso ero una stracciona che viveva in povertà, che faceva l’elemosina per poter mangiare, ed era vero e proprio come te non l’ho mai nascosto, non ho mai negato la verità, faceva male ma non volevo dargliela vinta, volevo fargli vedere quanto io valessi, quando io fossi forte rispetto a loro, quanta volontà ci mettevo e non come loro che stavano in questa scuola solo perché potevano permetterlo, io volevo meritarlo >>, << Sono contenta per lei ma io non sono stata adottata da una donna, non ho e non avrò mai una madre come è successo a lei >> rispondo io, era strepitoso quello che le era successo ma io non ero lei, io non avrei mai potuto diventare qualcuno, perché per la gente non ero la figlia della preside, ero la figlia di nessuno. << Ma sei qui >> risponde lei sorridendo << Non permetterò che tu te ne vada o che tu smetta di seguire i tuoi sogni solo perché pensi di non meritarteli >>, Miranda si piega verso di me per stare faccia a faccia << Perché te lo meriti più di chiunque altro >>, << Quindi cosa dovrei fare? Stare qua e farmi incastrare per una cosa che non ho fatto? Questa storia non finirà mai! >> dico quasi esausta, << Martina insieme troveremo il colpevole di tutto questo, ma tu non devi far capire a nessuno che sto dalla tua parte, devono pensare di aver vinto in qualche modo >> sorrise lei, << E’ un bel piano >> dico io abbassando lo sguardo a trraa, perché era una cosa che ricordava me, un mio modo di essere, cercare di incastrare qualcuno che è senza cuore, che non capisce la realtà della vita, << Sai vivere in quelle condizioni ti insegna a sopravvivere anche quando le cose ti si ritorcono contro >> dice la preside guardando fuori dalla finestra, poi rimane in silenzio senza dire una parole con lo sguardo perso a pensare.
 
Arrivo davanti all’alloggio di Jorge e busso. In pochi secondi mi apre la porta e mi guarda sorridendo e io lo ricambio. Mi fa entrare e poi mi fa sedere in parte a lui sul divano, << Non c’è Diego? >> domando io guardandomi intorno, << E’ nel tuo alloggio con Mechi >>, << Ah >> rispondo io sorridendo << Quindi tra quei due va tutto a gonfie vele! >> esclamo io quasi stupita << Si, Diego è proprio cotto di lei. Ma voglio sapere cosa ti ha detto la direttrice >>borbotta lui guardandomi, è seduto in parte a me con il corpo rivolto verso di me, con una mano appoggiata sulla mia guancia, mi guarda con dolcezza, con una profondità che mi fa venire i brividi. << Mi ha detto che troveremo il colpevole, che mi crede ma che deve far finta di prendere dei provvedimenti così la persona che ha fatto tutto questo magari uscirà allo scoperto >>, non volevo raccontargli tutto quello che la direttrice mi aveva detto, non lo trovavo giusto era il suo segreto, quel segreto che è riuscita a nascondere perché ora è una persona potente, che ha ottenuto successo facendocela da sola, con i suoi compagni che la odiavano e ora di quella ragazza tormentata non ne rimaneva nemmeno l’ombra, nessuno ci avrebbe mai creduto a una cosa del genere. << Visto? Te l’avevo detto che la preside non credeva nella tua colpevolezza e non dovevi scappare… senza di me >> continua lui, << Scusa >> dico velocemente io. Nei suoi occhi verdi noto ancora quella nota di preoccupazione << Non me ne andrò mai più senza dirti dove >> continuo poi io e lui mi sorride, << Lo spero davvero >> borbotta lui avvicinandosi lentamente per darmi un bacio sulle labbra, leggero e casto. Si allontana da me con il viso di pochi centimetri. Lo fisso negl’occhi e inizio a respirare forte. Riesco a sentire l’attrazione tra noi, come due calamite che si attraggono e non possono fare a meno di sentirsi così, << Non farlo mai più >> dice poi lui a bassa voce e io gli prendo il viso con le mani e lo bacio. Intensamente. Per fargli capire che non me ne andrò mai più, che non voglio passare nemmeno un secondo della mia vita senza lui, senza accarezzarlo, senza baciarlo. Il bacio si fa più bollente, lui lentamente smette di baciarmi e mi guarda intensamente, io mi mordo il labbro, i suoi capelli sono tutti scompigliati per via delle mie mani che si sono intrufolate tra loro. Lentamente mi sfilo la giacchetta leggera color verde militare facendola scendere sulle spalle, lui mi guarda ancora più intensamente e poi ricomincio a baciarlo, sulle labbra, sulle guance sul collo mentre le sue mani accarezzano il mio corpo in modo forte, mi stringe le cosce nelle sue mani e mi porta a sedermi a cavalcioni sulle sue gambe. Con la mano gli prendo la maglietta al collo e lo baciò sempre più forte tirandolo verso di me. I miei capelli spettinati, gl’occhi roventi, è tutto una scarica di adrenalina pazzesca. Gli afferrò il bordo della maglietta e gliela sfilo lasciandolo a torso nudo, con i muscoli ben visibili, lo spingo un po’ all’indietro per poterlo toccare, per sfiorare ogni centimetro del suo corpo con le mie mani. Le sue, di mani, invece si insinuavano sotto la mia canotta attillata, mi sfiora la schiena con le dita leggere, sento il suo desiderio mischiato al mio, che fa fuoco, che crea quest’atmosfera esplosiva. Con un gesto veloce mi tolgo la canotta e rimango in reggiseno. Jorge mi guarda per pochi secondi come incantato e poi si alza dal divano tenendomi salda contro il suo corpo. Le mie gambe incrociate al suo corpo, le sue mani sulle mie cosce mentre continua a baciarmi sulle labbra e sul collo dandomi dei piccoli morsi lenti che mi mandano in estasi. Con un calcio apre la porta della sua camera e con un altro la richiude, sorride malizioso mentre mi sdraia sul suo letto e inizia a baciarmi delicatamente le labbra, per poi scendere sul collo, le spalle. Quando arriva alla pancia mi dà dei piccoli morsi che mi fanno ansimare dal piacere, lo sento sorridere sulla mia pelle. Avverto la sua felicità, il suo amore per me e tutto questo mi fa sentire in un mondo lontano. Le sue mani continuano a toccarmi e poi si spostano sui miei pantaloni che lentamente slaccia, sorridendomi, per poi sfilarmeli. Sensualmente striscia verso di me facendo aderire perfettamente il suo corpo con il mio e ricominciando a baciarmi con passione e vorrei che questo momento non finisse mai, vorrei sempre rimanere qua in questo letto e amare il mio ragazzo fino alla fine dei miei giorni.
 
Sono sotto le coperte ancora svestita quando Jorge rientra nella sua stanza con indosso solo le mutande. Lo guardo attentamente pensando a quanto sia bello, a quanto io sia fortunata. << Smettila di guardarmi così >> mi dice lui appoggiando il bicchiere d’acqua sul comodino per poi sdraiarsi in parte a me << Altrimenti non ti faccio più uscire da qui >> sorride Jorge, << Sei bello >> gli rispondo io sorridendo a mia volta e mettendomi su un lato girandomi verso di lui, << Grazie lo so >> dice lui sarcastico e poi mi dà un delizioso bacio sulle labbra, << Sono quasi le dieci devo andare nel mio alloggio >> sussurro io con il tono dispiaciuto, non voglio andarmene, non vooglio più uscire da questo letto e restare con lui, se poi lui è mezzo nudo e con quello sguardo malizioso mi risulta ancor più difficile uscire da lì, tutto di me mi dice di rimanere lì con lui, ma sono già abbastanza nei guai. Mi tiro su a sedere in cerca dei miei vestiti sparsi in terra, mentre lui con una mano mi accarezza la schiena, << Jorge non fare così >> dico ridacchiando, << Sto solo cercando di non farti andare via >>, << Lo so >> rispondo io << Ma è meglio che vada ne ho abbastanza dei guai >>, << Hai ragione >> mi risponde lui << Ma vorrei tanto che tu restassi con me >>, << E io vorrei tanto restare con te >> gli dico gattonando sopra di lui per baciarlo ancora una volta prima di andarmene dal mio paradiso privato. Quando esco dall’alloggio di Jorge mancano dieci minuti alle dieci. Io e Diego ci siamo incrociati sulla porta, proprio mentre io stavo uscendo, lui stava rientrando, ci siamo fatti un paio di battutine maliziose e poi ci siamo salutati ridendo. Diego è diventato molto più sereno e spensierato da quando sta con Mechi, lei ha un effetto benefico su di lui e viceversa. Sono entrambi più felici e meno complicati. Mentre cammino per i corridoi verso il mio alloggio un’ombra attira la mia attenzione e in lontananza scorgo Stephie sgattaiolare via, si nascondeva e stava attenta che nessuno la vedesse ma evidentemente non si è accorta di me. La seguo senza farmi sentire, tengo una certa distanza da lei perché non voglio mettermi nei guai, sono le dieci in punto e tutti dovremmo essere nei loro alloggi. Cosa ci faceva Stephie fuori? Dove stava andando? La seguo finché non la vedo uscire dall’edificio degli alloggi. Sembra molto attenta a nascondersi, a non farsi scoprire e questo mi dal sospetto che sta tramando qualcosa, qualcosa di strano. Stephie si ferma dietro l’edificio, un posto dove praticamente nessuno va perché c’è solo la siepe che divide la scuola dalla strada. E’ li che sta aspettando, appoggiata al muro e con le braccia incrociate al petto e poi dall’ombra sbuca qualcuno che non riesco a vedere. Lei abbraccia questa persona molto affettuosamente, non riesco ad avere una buona visuale, la luce illumina solo il volto di Stephie che sorride compiaciuta. << C’è l’abbiamo fatta, in pochi giorni quella randagia sarà fuori di qua >> dice poi lei soddisfatta. Mi manca il respiro per qualche secondo dopo aver sentito quelle parole, allora è sempre stata lei. Prendo il mio telefono e senza far rumore accendo la videocamera, << Non vedevo l’ora che arrivasse questo momento, non poteva più stare qua ridicolizzava questa scuola e quando se ne andrà mi occuperò di riavere anche Jorge e di sposarlo >> sembrava un piano ben escogitato << Abbiamo fatto bene ad incastrarla, anche se disobbedisce alle regole ed è un assassina la direttrice non l’avrebbe mai espulsa >>, << La direttrice è un incapace >> borbotta poi una voce che mi sembra molto famigliare, la persona che è con Stephie si muove e il suo volto si illumina sotto la luce. Il professor Brown guarda soddisfatto Stephie, << Possiamo festeggiare quindi >> dice Stephie poi con un tono malizioso, << Come vuoi festeggiare? >> chiede il professore facendo un passo verso di lei, Stephie sorride e poi si avvicina per baciarlo. Baciarlo in modo intenso, come se fosse una cosa normale, come se fosse una cosa comune e allora finalmente inizio a capire. Stephie ha una relazione con il professor Brown, lui odia la direttrice per via della sua storia proprio come Stephie odia me. Si sono trovati, penso nella mia testa mentre ancora sconvolta li guardo. Capisco come Stephie sapesse tutte quelle cose su di me, il professore deve aver preso il mio fascicolo dall’ufficio della direttrice, è stato lui a raccontare a Stephie tutte le cose che aveva fatto, tutti i miei segreti più oscuri. Mi sento una stupida per non averci pensato, mi sento così stupida di aver pensato che Stephie avesse questo tipo di potere quando in realtà usava un professore per arrivare ai suoi scopi, per ottenere quello che voleva, la mia espulsione. Ma dopo stasera tutto molto probabilmente cambierà. Senza far rumore spengo il mio telefono e rientro nell’alloggio senza farmi vedere.

P.S.: Eccomi qua, sono ritornata. Sono stata via un pò e mi dispiace un sacco, solo che il mio computer è morto e ho dovuto mandarlo ad aggiustare ed era anche periodo di ferie quindi ho dovuto aspettare un pò! Ma ora è ritornato. Dovevo pubblicare gl'ultimi due capitoli ma purtroppo il computer ha cancellato tutto, per fortuna avevo stampato la storia e ora sto riscrivendo gl'ultimi due capitoli che per problemi di tempo dividerò in 3 capitoli più corti, cercherò di pubblicarli il prima possibile promesso! Per quanto riguarda questo capito abbiamo delle grandi rivelazione che spero vi abbiano un pò preso alla sprovvista. Sulla direttrice scopriamo un passato simile a quello di Martina, anche se lei è stata adottata dalla precedente preside di quella scuola. Ha spiegato a Martina che sa benissimo come ci si sente e che crede in lei perchè anche a lei succedevano cose orribili quando entrò a far parte di quel mondo. Poi abbiamo un altra rivelazione, Stephie ha una tresca con il professor brown. Scioccante vero? Scopriremo nel prossimo capitolo cosa succederà. Si capisce come Stephie otteneva le informazioni su Martina, ma vediamo comunque una Stephie determinata a ritornare comunque con Jorge, cosa ci sarà sotto? Bene vi ringrazio e mi scuso ancora con voi per il mio enorme ritardo ma davvero non avevo niente con cui pubblicare! Un abbraccio a tutti e il prossimo capitolo spero di pubblicarlo al più presto! 
 
   
 
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