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Autore: Carol2000    31/08/2016    1 recensioni
Mi rivenne in mente Trent, quel ragazzo che mi aveva colpita come un dardo...come poteva un mortale avere un aspetto tanto sovrannaturale?
I maschi del regno più o meno si assomigliavano tutti ed erano terribilmente seri, caratteristica che non sopportavo.
Inoltre erano ligi alle regole, tutto l'opposto rispetto a me: io non mi sarei fatta nessun problema ad infrangerle, probabilmente ero più diabolica che angelica.
SPOILER: il finale potrebbe non essere quello che vi aspettate.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bridgette, Dawn, Gwen, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Trent/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Trent era mio fratello ed eravamo entrambi figli di terreni...che cos'avrebbe potuto sconvolgere ulteriormente la mia esistenza?
In quel preciso istante mi trovavo sdraiata sulla mia nuvola, intenta a riflettere e contemplare il vuoto.
Tutto quell'infinito e quel bianco mi facevano venire voglia di fuggire, scappare da quella perfezione e da quella monotonia.
"Gwen...come ti senti?"
Mi voltai nella direzione da cui proveniva il suono e non mi stupii di vedere Bridgette, visibilmente preoccupata per me.
"Tu lo sapevi?"
"Io no, ma Geoff e Izzy sì, solo che non me ne avevano mai parlato".
Sapevo di poterle credere, lei con me era sempre stata molto sincera.
"Sinceramente? Non mi ha stupita per niente quella confessione, in fondo me lo immaginavo di essere diversa".
Era vero, sapevo di non sentirmi un angelo al cento per cento, solo che non sapevo dell'esistenza di quel neo.
Una sola e minuscola macchia era stata la prova lampante delle mie origini.
"Tu non sei diversa, per me sarai sempre una di noi...non importa che cosa accada, rimarrai sempre la mia migliore amica".
Affermò con un luccichio negli occhi, poi la strinsi forte fra le mie braccia.
"Grazie, tu sei l'unica che mi capisce".
Se solo ci fosse stato un modo per tornare umana, non avrei esitato un minuto e avrei fatto qualsiasi cosa necessaria.
Non smettevo un singolo secondo di pensare a lui, era il mio chiodo fisso e non riuscivo a staccarlo dalla testa.
I suoi occhi verdi e profondi erano rimasti impressi nella mia mente, come due smeraldi grandi e luminosi.
La sua voce ricordava il canto di un angelo, il suo sorriso era più vicino al paradiso di quanto non fossi mai stata.
"Ti va di fare un giro con me?hai qualche richiesta particolare?"
Riflettei un attimo.
"In effetti ci sarebbe una cosa che dovrei fare. Sierra, la mia ex coinquilina, mi aveva parlato di un ragazzo scomparso all'improvviso dalla sua vita, così ho pensato che potesse trattarsi di un angelo.
Tu ne sai qualcosa?"
Ci pensò un attimo.
"In effetti non mi suona nuovo, ma non ne sono sicura...non vorrei sbagliarmi, ma credo si tratti di Cody".
«oh, no, tutto ma non lui».
Per qualche assurda ragione non lo sopportavo, non sapevo esattamente il perché.
"Va bene, ti ringrazio. Ora...potresti lasciarmi un attimo sola? Ho bisogno di riflettere".
Volò via e mi abbandonò con i miei pensieri.
 
***
 
Ancora una volta in volo verso l'ottavo cielo, proprio come quando mi recai lì per cercare Dawn.
Le anime beate mi guardavano, probabilmente sapevano e non me ne stupivo, ormai quasi anche ai dannati era arrivata l'informazione.
Mi osservai intorno, finché non scorsi una sagoma minuta e intenta a giocare con due bambini con un pallone dorato.
"Cody?"
Lo chiamai, egli si girò e sorrise, poi fece cenno ai piccoli di continuare senza di lui.
"Ciao Gwen, qual buon vento ti porta qui?"
Il suo viso e la sua voce erano molto infantili, facendolo apparire un eterno ragazzino.
"Dovrei chiederti una cosa, ma si tratta di una questione un tantino delicata".
Aggrottò la fronte.
"Certo, tutto ciò che desideri".
"Io sono scesa sulla terra per sei mesi, lo sai vero? Beh, lì ho conosciuto due ragazze e tra cui una di nome Sierra...la conosci?"
I suoi occhi si fecero più cupi quando la nominai, poi si grattò il braccio e abbassò lo sguardo.
In parte quell'esperienza doveva incidere sullo spirito degli angeli, perché un residuo di sensibilità restava, mentre per gli altri era impossibile non essere imperturbabili.
"Sì, so bene di chi si tratti. Lei ti ha parlato di me?"
"Non ti ha menzionato, ma ne ho discusso con Bridgette e mi ha detto che si trattava di te".
Il resto fu seguito da qualche minuto di imbarazzante silenzio, poi mi schiarii la voce per romperlo.
"Tu la amavi?"
Sospirò.
"Ti dirò la verità, all'inizio la detestavo perché pensavo fosse troppo appiccicosa, ma in seguito mi affezionai al suo carattere.
Penso che innamorarmi di lei fu il più grande errore che commisi, lo sto ancora pagando e non smetto un secondo di pensare a lei".
Quella confessione me lo fece vedere con occhi diversi, quasi lo rivalutai e mi pentii di averlo giudicato male in passato.
"Scommetto che a te è successa la stessa cosa, vero?"
Annuii.
"Sì, purtroppo".
"Trent...è di sicuro una ragazzo fortunato".
Sorrisi, poi mi osservai intorno e mi sollevò vedere che fossimo soli.
"Ora devo andare, a presto".
Mi voltai di scatto e poi volai via.
Un fiume di pensieri scorreva nella mia mente, poi pensai alle mie amiche e mi chiesi che cosa avessero fatto quando si accorsero della mia scomparsa.
Forse pensarono che fossi scappata, oppure che mi avessero rapita.
"Gwen, aspetta!"
Mi fermai un attimo e aspettai un po' prima di voltarmi, felice di udire quella voce melodiosa.
  
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