Minseok non sapeva se si fosse
addormentato dopo la sua inaspettata dichiarazione d'amore. Tutto
quello che riusciva a ricordare dopo aver tolto la batteria del
telefono era di aver fissato il soffitto nell'oscurità, e
davvero, era difficile trovare le differenze tra quello e dormire. Si
ricordava di essere scattato al suono della sveglia, però,
quindi ad un certo punto doveva essere caduto almeno in uno stato di
semi coscienza.
Con un gran sospiro e strofinandosi gli occhi, si alzò in
piedi, sentendosi uno zombie, completamente intorpidito e senza vita, e
si diresse in cucina.
Sua madre era lì, si preparava per andare a lavoro. Gli
lanciò uno sguardo, accigliandosi. “Ti senti bene,
tesoro?”
Minseok fece un suono vago. “Non ho dormito bene,”
mormorò, senza incontrare i suoi occhi.
“Fai molta attenzione alla glicemia, allora,” gli
ricordò la madre, e lui annuì, sedendosi al
tavolo.
La donna se ne andò un minuto dopo, mentre Minseok masticava
tristemente un toast al burro, e mentre usciva la sentì
dire, “Oh, ciao Kyungsoo. Minseok si è appena
svegliato.”
Per qualche ragione, il nome del suo vicino fece fare un tonfo al suo
stomaco. “Okay, volevo solo fargli qualche
domanda,” disse Kyungsoo dal corridoio, e Minseok stava
seriamente prendendo in considerazione l'idea di nascondersi in bagno
finché non se ne fosse andato.
Prima che potesse fuggire, però, la madre di Minseok
sparì in fondo al corridoio, e Kyungsoo avanzò
con uno scopo preciso in mente, chiudendo la porta con un calcio. Si
piazzò di fronte al tavolo, e Minseok non lo stava
guardando, ma poté comunque sentire gli occhi del vicino
bruciare sulla sua pelle. “Hyung. Ti dispiacerebbe spiegarmi
perché Luhan mi ha chiamato alle 6 del mattino, chiedendomi
di parlare con te?”
Minseok mugolò, scuotendo violentemente la testa.
“No.”
“Hyung. Cosa hai fatto?”
La sua testa continuò a muoversi, come se non avesse il
controllo di essa. “Non posso farlo. Non posso. Non posso
parlare con lui adesso.”
Kyungsoo prese un profondo respiro. “È successo
qualcosa ieri notte?”
Minseok immaginò che fosse ovvio, ma annuì
comunque leggermente. “Penso di sì.”
“Pensi
di
sì?”
“È successo decisamente qualcosa.”
Una pausa, e poi, “Mi dirai che cosa?”
“No, non penso,” squittì Minseok, il
viso rosso per l'umiliazione e la vergogna.
Kyungsoo sospirò, facendo qualche passo avanti.
“Beh, lui vuole davvero parlare con te. 'Disperatamente' a detta sua.”
Minseok si morse il labbro, poi prese un altro morso di toast per
guadagnare più tempo, anche se si sentiva nauseato.
“Cosa gli hai detto?” chiese, quasi con paura.
“Gli ho detto che stavi dormendo, e che ti avrei detto di
richiamarlo. Lo farai?” chiese Kyungsoo severamente.
Il ginocchio di Minseok andava su e giù nervosamente.
“Io... non lo so.”
“Lo eviterai per sempre, allora?” chiese il
più piccolo, sembrando davvero deluso da lui.
Minseok scrollò le spalle, facendosi piccolo piccolo. Non
era ancora riuscito a guardarlo. “Forse,”
mugugnò.
“Oh, hyung,” disse Kyungsoo, come una mamma
chioccia esausta, e Minseok posò la testa sul tavolo.
“Sei così drammatico, lo sai questo?”
“No, sai cosa sono? Sono davvero bravo a rovinare le
cose,” disse Minseok, parlando con il tavolo.
“Quando muoio, e potrebbe accadere molto presto, sulla mia
lapide ci sarà scritto 'Kim Minseok: Il Ragazzo Che Ha
Rovinato Tutto.”
Kyungsoo rise poco divertito. “Questo è
esattamente quello di cui stavo parlando. Perché non gli
parli e basta?”
“Non posso,” sussurrò Minseok.
“Non posso, Kyungsoo. Puoi dirgli semplicemente questo? Se ti
chiede di parlare con me, digli che non posso. Tutto qua.”
“Dovrei dirgli che hai bisogno di più
tempo?”
Minseok si lamentò. “No. Se ti chiede
perché, dì solo 'Minseok dice che non
può' e poi riattacca. Okay?”
Kyungsoo fece una pausa, poi disse, “Gli dirò che
hai bisogno di più tempo.”
Minseok sentiva di potersi mettere a piangere.
“Kyungsoo?” Si voltò a guardare il
vicino per la prima volta, sussultando per il suo sguardo severo.
“Kyungsoo, se dovessi morire o sparire per sempre,
dì a Luhan che mi dispiace, d'accordo?”
“…glielo dirò,” rispose
Kyungsoo, con occhi più gentili. “Ma penso sarebbe
meglio se glielo dicessi tu stesso, sai.”
“Non penso proprio,” sussurrò lui.
“Sei fortunato che Luhan non possa mettere piede in questo
paese. Sembrava pronto a strangolarti.”
Minseok mugolò ancora. Questo non era ciò che voleva
sentire al momento. Proprio per niente.
“Torno a casa. Tu vai a scuola. Ma spero sappia che evitare
il problema non lo risolverà,” disse Kyungsoo,
sbattendo il piede a terra.
“Sì. Lo so,” disse piano Minseok,
riportando lo sguardo sul toast.
“Bene. E prenditi cura di te, okay? Ti terrò sotto
stretto controllo.”
“Lo farò,” sussurrò.
“Okay. Ciao, hyung.”
Minseok non si sentì affatto meglio mentre Kyungsoo lasciava
la stanza. Come poteva? Aveva davvero, davvero rovinato le cose stavolta. Come
aveva potuto dichiararsi in quel modo, fuori dal nulla, al telefono, quando Luhan era bloccato in
Cina e Minseok in Corea? Come aveva potuto dichiararsi in quel modo,
quando Baekhyun aveva fatto la stessa identica cosa poche settimane
prima, e stava ancora soffrendo per le conseguenze? Non aveva nemmeno
detto che gli piaceva Luhan. Gli aveva detto, chiaro
e tondo, di amarlo.
Perché
l'aveva detto? E Minseok... Minseok non avrebbe potuto sopportare un
rifiuto ora. Non poteva. Non era nemmeno sicuro di poter sopportare di
essere accettato
al
momento, con Luhan così, così lontano,
preoccupato ad occuparsi di altre cose, e Minseok gli stava solo
causando più problemi, ed era una persona orribile. Non
avrebbe mai dovuto dire niente.
Ma non poteva tornare indietro ora.
Era orribile, estremamente e spiacevolmente ironico, il modo in cui
Minseok avesse pensato semplicemente Wow, sono contento che Luhan
non abbia anche il numero di Jongdae, quando arrivò
all'armadietto e il suo migliore amico marciò verso di lui,
dicendo, “Hyung, cosa hai fatto al povero
Luhan-hyung?”
“Cosa?” squittì Minseok, sperando che
Jongdae stesse parlando di un'altra cosa terribile che avesse
fatto.
“Mi ha chiamato stamattina, davvero molto presto, e mi ha
detto di dirti di rispondere al telefono, penso abbia usato anche
qualche parolaccia, ma erano in cinese.” Jongdae
incrociò le braccia, sembrando davvero poco impressionato.
Minseok grugnì forte, attirando su di sé
l'attenzione di alcuni curiosi. “Come fa ad avere il tuo numero?”
Jongdae si accigliò. “Gliel'ho dato io,”
disse. “Non è importante. Ciò che
è importante è che mi stai nascondendo qualcosa,
di nuovo”
“Jongdae,
ascolta, puoi smetterla? Ho passato una nottata e una mattina
terribile. Ti posso già garantire che passerò una
giornata terribile e probabilmente una settimana terribile e
possibilmente il resto della mia vita. Lasciami preservare almeno un
briciolo della mia dignità, anche solo per un paio d'ore? Ti
prego?” si lamentò Minseok, sperando che la
campanella suonasse presto.
Jongdae continuò a guardarlo male, ma alla fine
sbuffò e disse, “D'accordo. Hai fino a
pranzo.”
Minseok mugolò.
“E non causare a Chanyeol o Baekhyun alcuno stress non
necessario. Stanno già andando fuori di testa per lo
spettacolo di stasera.”
Oh, cavolo, Minseok non aveva nemmeno pensato che oggi ci fosse la
prima. “Sì. Giusto. Okay,”
mormorò, sospirando.
“Bene. E non pensare di potertela cavare senza dirmi niente,
hyung.” Jongdae lo guardò deciso.
“Abbi un po' di pietà,” si
lamentò Minseok. “Sei cattivo con me. Sto
soffrendo.”
“Sono stato svegliato alle 6 del mattino da un ragazzo cinese
molto persistente e molto arrabbiato. Ho avuto un piccolo attacco di
cuore, pensando che il governo cinese gli stesse di nuovo respirando
sul collo o qualcosa del genere. Non ho la forza di avere
pietà.”
Fortunatamente, Minseok venne finalmente salvato dalla campanella, e
Jongdae se ne andò quasi riluttante, lanciando a Minseok un
ultimo sguardo severo prima di dirigersi in classe. Sapeva
perché Jongdae si stesse comportando così,
davvero – aveva tenuto l'amico all'oscuro di tante cose
cruciali, e questo lo aveva scosso molto più di quanto non
desse a vedere – ma di certo questo non rendeva le cose
più facili.
Il resto della giornata fu, in effetti, tanto terribile quanto aveva
predetto Minseok. Come succedeva sempre quando era stressato,
passò tutte le lezioni sentendo di poter vomitare e
addormentarsi da un momento all'altro. Dovette mangiare alla pausa, ma
quello lo rese ancora più nauseato, e continuò a
pensare che prima o poi avrebbe dovuto dirlo a tutti e tutto era davvero tanto
terribile.
Arrivò il pranzo, e Minseok si gettò sul proprio
cibo, accigliandosi mentre fissava i broccoli mentre Chanyeol e
Baekhyun discutevano sull'esatta intonazione di questa o quella
battuta e sul preciso arco nel sfoderare la spada.
Una volta, però, sollevò lo sguardo e vide
Chanyeol ridere e scompigliare in modo affettuoso i capelli dell'amico,
il quale abbassò la testa e fece un sorriso che non
raggiunse gli occhi, e Minseok voleva piangere, perché non
voleva essere anche lui quel ragazzo. Baekhyun e Chanyeol
erano praticamente l'esempio perfetto, a questo punto, e Baekhyun era
felice?
“Stai bene, hyung?” chiese all'improvviso il
più piccolo, guardandolo, e Minseok emise uno strano suono
disperato.
“No,” si lamentò, alzandosi per uscire
dalla sala. Non voleva che altre persone gli facessero domande,
e che ci fossero altre persone intorno a lui quando
avesse cominciato ad esplodere.
Jongdae si alzò immediatamente per seguirlo, urlando,
“Hyung, torna qui e mangia il tuo pranzo!”
“No!” esclamò Minseok, solo per essere
contrario, anche se non aveva pensato davvero di non mangiare.
“Hyung, torna immediatamente qui e finisci di
mangiare,” lo rimproverò Jongdae, e Minseok
continuò a camminare fino a che non raggiunse il corridoio
vuoto, dove si sedette contro gli armadietti e sospirò. Un
momento dopo, Jongdae si sedette accanto a lui, posandogli una mano
sulla spalla. “Stai bene?”
“No,” gracchiò Minseok, strofinando la
fronte contro il ginocchio. Ormai sembrava essere l'unica parola che
conoscesse.
Un momento dopo, un braccio gli cinse le spalle, e Minseok
sospirò e si posò sul migliore amico, grato,
almeno, per il suo calore e il suo profumo familiare, e per il fatto
che tenne la bocca chiusa per quasi trenta secondi. “Mi dirai
cosa è successo, hyung?”
Minseok si avvicinò di più, mordendosi il labbro.
“Io non ti chiedo mai di Junmyeon,” rispose piano.
“Non più.”
Jongdae fece una pausa, come se stesse considerando la cosa, e alla
fine disse, “D'accordo. Vuoi stare semplicemente seduto qui e
tirare su col naso con me, allora?”
“Sì,” disse Minseok, premendo quanto
più fisicamente possibile, quasi sedendosi in grembo a
Jongdae. L'amico gli passò le dita tra i capelli,
confortante.
“Solo un paio di minuti, e poi devi tornare a finire di
mangiare,” rispose piano Jongdae. “Altrimenti
dovrò picchiarti. E quando Luhan-hyung tornerà,
dovrà picchiarti anche lui.”
Minseok tirò su col naso piano. “Non dirlo come se
sapessi che tornerà.”
Jongdae fece una pausa, poi disse, “Okay, se.”
“Non mi stai aiutando,” si lamentò
Minseok.
Jongdae rimase in silenzio per un po', accarezzando gentilmente la
testa di Minseok, fino a che non disse, “Hyung, ti piace
Luhan? In quel modo?”
“Jongdae, dobbiamo davvero parlare di questo?
Ora?” chiese Minseok. “Non sai già la
risposta, comunque?”
“Voglio che sia tu a dirmelo,” disse.
Minseok tirò ancora su col naso.
“Sì.”
“Lo ami?”
Minseok deglutì a fatica.
“Sì,” sussurrò.
“Okay.” Jongdae lo strinse forte.
“È tutto okay, lo sai, vero?”
“Forse,” sospirò piano lui, lasciando
poi che Jongdae lo consolasse sul pavimento, fino a che non dovette
davvero tornare a mangiare. Era stato piacevole finché era
durato, almeno.
Solitamente, Chanyeol non era il tipo di persona socialmente nervosa.
Riusciva a parlare senza problemi con gli sconosciuti, poteva suonare
la chitarra di fronte ad un locale pieno di persone, poteva
sfacciatamente togliere i metaforici pantaloni agli insegnanti
più intimidatori (anche se non aveva sempre successo). Aveva
fatto discorsi davanti al corpo studentesco durante competizioni di
dibattito, e gli piaceva fare presentazioni. Se qualcuno avesse
guardato Chanyeol e avesse detto 'Sembra un tipo con una grave ansia da
palcoscenico' la maggior parte delle persone gli avrebbe riso in faccia.
Eppure ecco Chanyeol, che andava avanti e indietro nel backstage,
completamente vestito e truccato, mentre ascoltava l'auditorium
riempirsi, e sudava profusamente e si chiedeva se avesse potuto
rimandare ancora per un po'. Non era nemmeno il pubblico che lo rendeva
nervoso per lo spettacolo, ma solo... la pressione. Da quando era tornato avevano
fatto solo una vera e propria prova completa, con costumi e tutto, su
questo palco. E se si fosse dimenticato qualcosa? E se si fosse
dimenticato dove doveva stare? E se si fosse dimenticato a chi passare
gli oggetti di scena tra un atto e l'altro? E se – e se si
fosse dimenticato le battute, improvvisando, e avesse rovinato tutto?
Chanyeol non aveva paura di rendersi ridicolo. Chanyeol si rendeva
ridicolo regolarmente, di fronte a tutti i tipi di persone. No,
Chanyeol aveva paura di rovinare lo spettacolo, perché
questo era lo spettacolo di Baekhyun, era qualcosa su cui Baekhyun
aveva messo anima e corpo per mesi, questo spettacolo era la vita di Baekhyun. Chanyeol non voleva rovinarlo.
Non voleva deludere Baekhyun.
Lo aveva già deluso così tanto ultimamente.
“Non posso farlo,” mormorò Chanyeol,
continuando ad andare avanti e indietro. Le persone lo circondavano da
ogni lato, sbirciando da dietro il sipario e parlando rapidamente di
decisioni dell'ultimo minuto, ma Chanyeol non guardava nessuno.
“Non posso farlo. Non posso.” Si mise le mani tra i
capelli, tirando nervosamente, rovinando l'acconciatura che gli avevano
fatto le assistenti poco prima. “Cosa sto facendo?”
“Cosa stai facendo?” chiese
all'improvviso una voce, e Chanyeol si voltò e vide Baekhyun
lì in piedi, che lo guardava in un misto di preoccupazione e
dispiacere. “Ti stai rovinando i capelli.”
“Sto—” Chanyeol si strozzò con
l'aria. “Penso potrei avere un leggero attacco di
panico.”
Tutto ciò di negativo che poteva esserci nello sguardo di
Baekhyun si dissolse, rimpiazzato da compassione e comprensione.
“Starai bene?”
“Um. Non sono sicuro?” deglutì Chanyeol.
Baekhyun si accigliò preoccupato, facendo un passo verso di
lui. “Potrai—sarai in grado di recitare nello
spettacolo?” chiese.
Immediatamente, Chanyeol annuì ferventemente.
“Sì! Certo! Io – posso decisamente
farlo. Di sicuro.”
Baekhyun non sembrava molto convinto. “Ne sei sicuro? Stai
grondando di sudore, Yeol.”
“È solo – ho solo molto caldo. Ah
ah.” Si allargò il colletto della camicia.
“Sto bene. Posso recitare.” Deglutì
forte, poi disse, “Sono solo... un po' nervoso.”
Baekhyun si morse il labbro, più rosa del solito per il
trucco di scena, poi guardò l'orologio più
vicino. “Dai, vieni qui.” Allungò un
braccio, chiudendo le dita attorno al polso di Chanyeol, e lo
tirò di lato, dove era meno frenetico e caotico. Chanyeol
dovette stargli vicino e abbassare leggermente la testa per sentire
quando l'amico cominciò a parlare, a voce bassa.
“Senti, Chanyeol, non sono completamente certo per cosa tu
sia nervoso, perché tu non sei mai nervoso, ma – non
esserlo e basta, okay? Tu – sarai fantastico. Assolutamente
fantastico. Se devi preoccuparti di qualcosa, preoccupato per me, che rovini tutto o qualcosa del
genere. Tu. Tu eri la scelta perfetta per questo ruolo, l'ho detto
quando ti ho dato la parte e lo dico ancora. Puoi andare lì
e improvvisare tutto e sarebbe comunque perfetto.”
Chanyeol strinse i denti, guardando il migliore amico, e
piegò le dita, il polso ancora stretto nella sua mano.
Baekhyun lo fissò – dritto negli occhi, senza
distogliere lo sguardo – con espressione aperta e onesta.
“Tra cinque minuti andremo là fuori, e ci
esibiremo esattamente
come
abbiamo provato nei cinque mesi passati, e anche se commetterai errori,
andremo avanti e ci rideremo su dietro le quinte e tutto
andrà bene. Tu sarai fantastico, io probabilmente
sarò decente. E tutto andrà per il meglio. Lo
giuro.”
Chanyeol deglutì e annuì. Aveva sempre avuto
problemi a prestare attenzione a quello che diceva Baekhyun quando
entrava in questo mood, quando il suo sguardo diventava così
intenso e i suoi occhi così grandi e accesi e luminosi. E
non aiutava il fatto che ora Baekhyun fosse tutto imbellettato per lo
spettacolo, con linee di eyeliner drammatiche e le labbra rosa e i
capelli scompigliati ad arte che gli ricadevano sulla fronte. Prese
Chanyeol leggermente in contropiede. Lo fece fissare un po' troppo.
“D'accordo,” disse Baekhyun, lasciandogli andare il
polso. A Chanyeol mancava quel calore. “Ora, ho qualcosa da,
ah, chiederti.”
“Cosa?” chiese stupidamente Chanyeol.
“Io—è solo che... ci ho pensato. E,
Yeol, noi – non dobbiamo fare il bacio, sai. Non è
davvero un problema. Voglio dire, so che dovrebbe essere il gran finale
e tutto, ma non dobbiamo farlo, davvero. Possiamo fare finta. Non
sarà difficile.”
Chanyeol sbatté le palpebre, sorpreso, e finse che le sue
guance non si fossero arrossate alla parola Bacio. “No!”
esclamò velocemente, quasi in automatico. “No,
posso farlo!” Non voleva rovinare lo spettacolo a Baekhyun.
Non lo avrebbe rovinato, solo per un piccolo bacio ed un grande errore.
“Giuro, Baek, posso farlo!”
Le sopracciglia di Baekhyun si aggrottarono immediatamente.
“No, Chanyeol, io—”
“Farò un buon lavoro!” insistette lui.
“È solo un bacio, giusto? Voglio dire, ripeteremo
lo spettacolo più di una volta, ma va bene! Posso
farlo!”
“Chanyeol, no,” disse Baekhyun,
con voce improvvisamente alta e irritata. “Non capisci, io
non voglio
fare
il bacio.”
Chanyeol rimase leggermente a bocca aperta. “Tu –
non vuoi farlo?”
“No!”
esclamò
Baekhyun. “Tu sei così – così
stupido.”
“Ma pensavo che—” Le parole che ti piacessi gli morirono in gola quando
qualcuno li chiamò, dicendo che avevano tre minuti prima che
il sipario si alzasse.
“Non.
Voglio,” sibilò Baekhyun,
voltandosi. “Okay, andiamo! In posizione, tutti!”
Chanyeol barcollò stupidamente al proprio posto, non ancora
sul palco ma sull'ala sinistra. Baekhyun si mise in posizione,
poggiandosi ad un albero finto, e mentre aspettava che le luci
calassero e che il sipario si alzasse, Chanyeol guardò il
suo migliore amico scambiare qualche parola con un altro attore e
ridere piano, gli occhi incurvati in mezze lune per un secondo prima di
ricomporsi, e Chanyeol non riusciva a smettere di fissarlo.
Baekhyun non voleva fare il bacio?
E poi, così semplicemente, se ne dimenticò del
tutto perché in quel momento, le luci si spensero, e una
lunga nota alta riecheggiò nell'auditorium, e Chanyeol smise
brevemente di respirare. Le luci si riaccesero, un riflettore puntato
su Baekhyun, il quale sorrise largamente mentre cominciava a cantare,
chiaro e allegro, e si faceva avanti verso il pubblico, e Chanyeol
rimase stupidamente colpito per un secondo, per quanto fosse bello.
Ma poi, pensò Chanyeol, Baekhyun era sempre bello. Baekhyun
era sempre stato bello, si da quando erano bambini, e Chanyeol lo aveva
sempre ammirato così tanto. Erano amici da così
tanti anni che, sinceramente, Chanyeol non riusciva a ricordare come
fosse successo, ma c'era stato un momento in cui si era chiesto come
potesse piacere a Baekhyun, quando Baekhyun era così
fantastico e Chanyeol solo... Chanyeol. Baekhyun era sempre stato sin
troppo buono per Chanyeol, che era fastidioso e insensibile e troppo
strano e così tante altre cose, e Chanyeol aveva sempre
provato davvero duramente a meritarsi l'amicizia dell'amico. Baekhyun,
che andava d'accordo con tutti, che era intelligente e talentuoso e
amichevole e fantastico, che avrebbe potuto scegliere chiunque come
migliore amico, e che aveva scelto Chanyeol. Chanyeol aveva lavorato tanto
per meritare il titolo di Migliore Amico di Baekhyun.
Falliva costantemente.
Ma ci aveva pensato così tanto nelle scorse settimane. A
tutto. Baekhyun – Baekhyun lo amava. Baekhyun aveva detto di amarlo.
Amava Chanyeol. Come se Chanyeol, stupido e pieno di difetti, meritasse
il suo amore. Non meritava nemmeno la tolleranza di Baekhyun. Ma ci stava
provando, davvero tanto.
E poi... Baekhyun gli era mancato così tanto, in quelle due
settimane e mezzo in cui non si erano parlati. Baekhyun gli era mancato
così
tanto. Si
era sentito solo, ovviamente, con nessun altro con cui parlare oltre
Jongdae, che a volte aveva provato pena per lui, ma più di
tutto gli era mancato l'amico. Il suo migliore amico. All'inizio, in un
certo senso aveva dato la colpa a Baekhyun, per essersi dichiarato in
quel modo, rendendolo confuso e spaventato, ma con il passare del
tempo, Chanyeol aveva smesso di chiedersi di chi fosse la colpa.
Perché Chanyeol avrebbe voluto semplicemente che le cose
tornassero come erano sempre state, che tornassero ad essere amici,
perché aveva bisogno di Baekhyun, ma mai prima d'ora
se l'era meritato così poco. Non solo Chanyeol era stato uno
stronzo, non solo aveva abbandonato Baekhyun nel momento in cui aveva
più bisogno di lui, rovinando tutto, ma non era nemmeno
stato in grado di dare a Baekhyun la cosa che voleva di più.
Come aveva potuto tornare da Baekhyun implorando il suo perdono, quando
non sarebbe mai potuto essere quello che Baekhyun voleva che fosse?
Ma Baekhyun non voleva fare il bacio.
Perché non voleva fare il bacio?
“Chanyeol, tra un minuto tocca a te,” disse
qualcuno, e Chanyeol si riscosse e guardò la scena familiare
di fronte a sé, mentre il suo grande ingresso si avvicinava.
Strinse forte la spada.
La dichiarazione di Baekhyun era stata un grande shock per Chanyeol.
Non si sarebbe mai, mai aspettato, nei loro tredici
anni di amicizia, che Baekhyun potesse sentirsi in quel modo. E non era
che provasse... disgusto, o niente del genere. Era stato
semplicemente sorpreso. E così spaventato. Perché
Baekhyun era il suo migliore amico, il suo unico migliore amico, e questo
avrebbe cambiato le cose? Non voleva che cambiasse niente. Non voleva
che le cose fossero strane. Perché Baekhyun aveva dovuto
rendere le cose strane, quando erano sempre state perfette?
Alla sua scena, Chanyeol avanzò sul palco, muovendo
selvaggiamente la spada, cercando di non colpire accidentalmente
qualcuno. Poteva sentire se stesso recitare le battute, poteva sentire
se stesso reagire agli atri attori e attrici sul palco, ma la sua mente
era lì solo in parte. “Bella fanciulla!”
esclamò, e Baekhyun si voltò a guardarlo, e
sorrise, e Chanyeol si sentì avvampare. Ma poi Baekhyun
corse via dal palco, e Chanyeol rimase solo a recitare il suo primo
monologo, fronteggiando il pubblico, le parole radicate nella sua mente
bruciavano sulla sua lingua, e prima che potesse rendersene conto,
completò la scena e seguì Baekhyun dietro le
quinte, sorpreso da quanto facilmente le battute avessero lasciato la
sua bocca.
“Fantastico, Yeol!” esclamò Baekhyun,
avvicinandosi a lui e illuminandosi. “Sei stato bravissimo.
Assolutamente bravissimo.”
“Grazie,” sospirò Chanyeol, e rimase
perfettamente immobile quando Baekhyun gli abbracciò
brevemente i fianchi.
“Sapevo che ce l'avresti fatta,” disse, sorridendo
prima di voltarsi nuovamente verso il placo. “D'accordo,
tocca di nuovo a me!” E si avviò, a testa alta,
per recitare la scena successiva. Chanyeol lo guardò andare
con gli occhi spalancati, e il cuore che batteva forte per l'adrenalina
e sentimenti confusi.
Ma Chanyeol non aveva tempo per pensare a questi sentimenti. Non ne
aveva. C'era troppo da fare; correre dietro le quinte, cercare gli
oggetti di scena, cambiare i costumi, riapplicare il trucco, riprendere
fiato prima di scappare via da qualche altra parte. Eppure, la sua
mente non smise di correre per il resto dello spettacolo, che fosse sul
palco o no, e nessuno di quei pensieri aveva qualcosa a che fare con
principi stupidi ed eroine bellissime (o forse solo in senso
metaforico).
Alla fine dell'Atto I, proprio prima dell'intervallo, Chanyeol
salì sul palco per cantare il suo unico assolo, serio e alto
e per la prima volta da quando il sipario si era alzato, mise tutto se
stesso per non sbagliare. Chanyeol non era affatto un cantante, anche
se Baekhyun gli diceva che aveva davvero una bella voce, e non aveva
nemmeno un talento innato come Baekhyun. Dovette concentrarsi e
sforzarsi per raggiungere ogni nota e ricordarsi ogni parola. E ci
provò, davvero tanto.
Alla fine della canzone, Baekhyun lo raggiunse sul palco, come da
copione, e cantò insieme a lui l'ultimo verso, armonizzando
senza problemi. Poi il sipario calò, e Chanyeol si
voltò verso l'amico, ansimando. “Come –
com'ero?” chiese senza fiato, incollato sul posto mentre gli
assistenti di scena cominciavano a spostare la scenografia dietro di
loro.
Baekhyun gli sorrise, gli occhi luminosi e le guance rosse, e disse,
“Sei fantastico.”
Tutto ad un tratto, Chanyeol si ritrovò senza parole, preso
alla sprovvista da quanto carino fosse Baekhyun, mentre gli sorrideva
in quel modo, lo guardava in quel modo, e allo stesso
tempo preso in contropiede perché sapeva cosa significava quello
sguardo, ora. Sapeva perché Baekhyun lo
guardasse in quel modo. (Lo sapeva? Baekhyun era ancora –
giusto? Ma il bacio…)
In ogni caso, quando Chanyeol aprì la bocca, quello che
uscì fu un automatico e sentito, “Tu sei fantastico.”
Baekhyun si immobilizzò, gli occhi sgranati, e Chanyeol
sussultò. Aveva di nuovo detto qualcosa di stupido?
Perché doveva sempre rovinare tutto?
“Io—voglio dire. No, no, voglio dire, non volevo
dire niente.” Chanyeol voleva tirarsi i capelli.
“Voglio dire, lo penso davvero. Tu sei fantastico. Posso
dirlo.”
Baekhyun non disse niente, ma le sue sopracciglia si aggrottarono
leggermente, e strinse i denti, e Chanyeol conosceva quell'espressione.
Dolore, delusione, frustrazione. Non sapeva come fare niente. Tutto
ciò che voleva era poter fare liberamente dei complimenti a
Baekhyun. Baekhyun era fantastico. Doveva saperlo.
Doveva sapere che Chanyeol lo sapeva.
“Io... mi dispiace,” sussurrò Chanyeol,
abbassando la testa.
Baekhyun sospirò, forte e chiaro anche sopra tutto il rumore
degli assistenti e degli attori attorno a loro. “No, no, va
bene. Solo... andiamo a prepararci. Scusa.”
Prima che Chanyeol potesse assicurargli che niente di tutto questo era
colpa di Baekhyun, ma sua, l'amico si fece trascinare
via da una truccatrice, e Chanyeol andò a mettersi un'altra
camicia. Prima che se ne accorgesse, l'intervallo era finito, e
tornò sul palco, la mente piena di parole che avrebbe dovuto
dire, e di un discorso completamente diverso che avrebbe voluto fare al
ragazzo di fronte a lui.
Sarebbe stata una bugia bella e buona dire che Chanyeol non avesse
pensato di baciare Baekhyun prima. Con la Scena Del Bacio che si avvicinava rapidamente
– mancavano solo poche scene, solo poche scene brevi
– Chanyeol ci aveva pensato quasi costantemente. Anche prima
che Baekhyun si dichiarasse, Chanyeol ci aveva pensato molto. Troppo,
forse. Come sarebbe stato? Chanyeol non aveva mi baciato nessuno prima,
davvero. Anzi, se contava quella volta in cui l'amico lo aveva
accidentalmente baciato quando erano bambini, allora Baekhyun era il
suo unico
bacio.
Ma non se lo ricordava. Non proprio. Non si ricordava come fosse stato.
Probabilmente bello. Ultimamente Chanyeol aveva fissato spesso la bocca
di Baekhyun. I suoi sorrisi, e i suoi bronci, le smorfie, e il modo in
cui si mordeva il labbro inferiore quando era preoccupato. Aveva delle
labbra davvero rosa. E sembravano morbide. E probabilmente calde. Come
sarebbe stato baciare Baekhyun? Baciare un ragazzo sarebbe stato
orribilmente sbagliato? Baciare Baekhyun sarebbe stato sbagliato?
Baekhyun non voleva nemmeno farlo il bacio. Eppure la scena si stava
avvicinando, con ogni momento che passava, e Chanyeol non riusciva a
pensare ad altro, le parole uscivano dalle sue labbra con l'autopilota.
Il bacio. Il Bacio. Il—
“—bacio.” Aspetta, cosa? Chanyeol rimase
di sasso, sapendo non appena la parola uscì dalla sua bocca
che non era quella giusta. Che cosa stava dicendo? Che scena era?
Fissò Baekhyun, che ricambiò lo sguardo con occhi
leggermente sgranati e sorpresi, e lo implorò
silenziosamente di dirgli cosa fare.
E poi l'espressione scioccata di Baekhyun si dissolse, e rise
leggermente. “Buon Dio, mio caro Principe!” disse.
“Non pensi di star andando un po' troppo veloce? A malapena
ci conosciamo.”
Chanyeol chiuse la bocca, deglutendo, poi la riaprì. Il
pubblico rise affabilmente, e Chanyeol dovette lottare per rimanere nel
personaggio, sorridendo un poco mentre diceva, “Certo, certo.
Tutto per te. Ciò che intendo
è—” e continuò con le proprie
battute, e le spalle di Baekhyun si rilassarono.
Ovviamente Baekhyun lo avrebbe salvato. Quante volte Baekhyun era
intervenuto, durante la loro amicizia, per salvargli il sedere?
Baekhyun impavido, Baekhyun leale, Baekhyun fantastico, senza cui
Chanyeol non poteva vivere. Chanyeol non sarebbe sopravvissuto se
Baekhyun lo avesse odiato, se Baekhyun lo avesse evitato per il resto
delle loro vite. Forse Chanyeol era egoista, ma aveva bisogno di
Baekhyun, che il suo migliore amico lo amasse o meno.
Baekhyun lo amava. Baekhyun aveva detto di amarlo, e Chanyeol. Chanyeol
aveva sempre amato Baekhyun, anche se non allo stesso modo.
E se invece sì? Se fosse stato in quel modo? Onestamente,
più Chanyeol ci pensava – più pensava a
quanto ammirasse Baekhyun, a quanto lo volesse vicino tutto il tempo, a
quanto avesse bisogno di lui e non poteva sopportare il pensiero di
perderlo, più pensava a baciarlo nello spettacolo, baciarlo fuori dallo spettacolo, a baciarlo
solo perché voleva farlo – e se l'avesse davvero
amato? E se... e se Chanyeol fosse semplicemente stato troppo stupido
per capirlo?
E se lui non
l'avesse
amato?
(E se Baekhyun non lo avesse amato più?)
Chanyeol lanciò uno sguardo all'amico dall'altra parte del
palco, che gli sorrideva con le guance rosa e gli occhi luccicanti, e
si rese conto che questa era l'ultima scena. La scena. Chanyeol deglutì,
avanzò. Baekhyun si avvicinò, e i piedi di
Chanyeol si mossero di testa loro, portandolo al centro del palco,
verso il migliore amico. La sua mano si allungò, posandosi
sul fianco di Baekhyun, tirandolo vicino. Baekhyun lo fissò,
col respiro corto, e aspettò. Gli occhi di Chanyeol si
fermarono sulle sue labbra. Aveva pensato così tanto a
baciarlo. Aveva pensato così tanto a Baekhyun.
E se lo avesse amato?
Con un incompreso e ribelle pensiero di “beh, c'è
solo un modo per scoprirlo,” Chanyeol si sentì
recitare la sua battuta, e poi si chinò in avanti, e gli
occhi di Baekhyun si stavano spalancando, e Chanyeol non poteva
più vederli perché premette con decisione le loro
labbra insieme.
Ci fu un coro di urla e incitazioni, e sopra di loro, Chanyeol
sentì vagamente il debole suono che Baekhyun fece prima che
lui premesse ancora di più e muovesse incerto le labbra, e
sentì il migliore amico stringergli le maniche rimanendo
però in posizione, barcollando leggermente sui piedi.
Chanyeol tenne gli occhi chiusi e si limitò a sentire – quanto fossero davvero morbide
le labbra di Baekhyun, quanto fossero calde e umide, e... piacevoli.
Era bello.
Il pubblico esplose improvvisamente in un applauso e, sorpreso,
Chanyeol si rese conto che il sipario era calato. In quel momento,
Baekhyun si ritrasse, districandosi dal suo abbraccio, e lo
fissò con occhi grandi e sconvolti. Chanyeol
deglutì a fatica, aspettando che l'amico dicesse qualcosa,
ma non lo fece. Continuò a fissarlo, e Chanyeol
ricambiò lo sguardo, e poi il sipario si alzò di
nuovo, e si inchinarono al pubblico che continuò ad
applaudire. I ringraziamenti passarono offuscati, mentre Chanyeol
cercava di guardare Baekhyun, cercava di spiegarsi, cercava di capire
come Baekhyun
si
sentisse, ma non ci riuscì. Alla fine, il sipario
calò ancora, e Chanyeol andò a cercare il
migliore amico.
“Baek!”
“Hey, Chanyeol,” disse un altro attore con un
sorriso. “Bel lavoro, amico. Non hai lasciato che quel bacio
ti intimidisse affatto.”
“Già, non pensavo l'avresti fatto,”
disse il loro pianista.
Chanyeol rise nervosamente, gli occhi studiavano ancora il cast attorno
a loro.
“Hey, Lover Boy—”
“Baek!” Chanyeol lo vide alla fine, il viso rosso e
le mani che tremavano. “Baekhyun!”
Non riuscì a beccarlo fino a un momento dopo, quando lo
costrinse a seguirlo in un angolo silenzioso e lo fece voltare, con il
cuore che gli batteva forte. “Senti, Baek,
io—”
“Tu cosa, Chanyeol?” scattò Baekhyun, e
Chanyeol sentì il sangue gelarsi nelle vene. “Sei
un idiota? Perché sì, lo sei.”
“Mi dispiace,” mugolò Chanyeol,
lasciando andare il suo braccio. “Sono
solo—”
“Sei uno stronzo,” disse Baekhyun, e
Chanyeol si spaventò per quanto stesse tremando.
“Io—ugh.” Gli occhi gli luccicavano
pericolosamente.
“Baek—”
Ma prima che Chanyeol potesse dire qualcosa, Baekhyun scappò
via, ancora vestito con il costume, sulle scale e poi in corridoio.
Chanyeol lo guardò andare, tirandosi i capelli, ignorando le
persone che si congratulavano con lui e gli facevano complimenti mentre
provava a pensare cosa fare. Non poteva nemmeno pensare ai propri sentimenti confusi al
momento, non quando Baekhyun era chiaramente così arrabbiato
con lui. Di nuovo. Perché Chanyeol non riusciva a fare nulla
di giusto?
Con un sospiro disperato, Chanyeol scese le scale dopo Baekhyun, non
sapendo nemmeno cosa avrebbe fatto, e si guardò intorno.
Trovò il migliore amico un momento dopo, in piedi in
corridoio, e c'era una mano sulla sua spalla. La mano di Minseok.
Minseok stava parlando con lui, la preoccupazione chiara sul suo viso,
e mentre Chanyeol guardava, Baekhyun scoppiò a piangere,
coprendosi il viso con le mani mentre le spalle gli tremavano.
Chanyeol si sentì male.
Come se i sentimenti confusi di Chanyeol non fossero abbastanza, ora si
sentiva in colpa e terrorizzato che Baekhyun
potesse davvero, sinceramente odiarlo. E Chanyeol lo meritava
assolutamente.