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Autore: Najara    30/04/2009    5 recensioni
(Stargate Sg1) Una missione Tok'ra con il solito epilogo disastroso... la fortuna è ancora una volta dalla parte dell'Sg1, ma sarà davvero così? O è l'epilogo della vita che hanno condotto fino ad ora?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo capitolo: Nobili

Primo capitolo: Nobili

 

Quando Sam tornò dalla sala macchine le scosse erano ormai più che frequenti, quando la videro arrivare si voltarono verso di lei, non fu necessario che dicesse niente la sua espressione e la violenta scossa che l’accompagnò, erano più che eloquenti. “Altre idee Carter?” “No signore, mi dispiace…” “I sensori cosa dicono?” Daniel si alzò e lasciò il posto a Sam che osservò per alcuni istanti lo schermo “Ancora niente” Rimasero in silenzio poi Teal’c, ora più impegnato che mai nella guida a causa delle scosse, richiamò la loro attenzione “Maggiore Carter, i sensori hanno identificato qualcosa” Sam si voltò mentre l’attenzione di tutti era concentrata su di lei, la risposta non si fece attendere, un sorriso si dipinse sulle labbra di Sam “Un pianeta!” “Sì!” Jack strinse i pugni davanti al volto chiaramente soddisfatto “Quando atterriamo?” “Signore c’è un problema…” O’Neill fece roteare gli occhi “Lo sapevo, annotazione per me, non accettare più le missioni suicide dei Tok’ra! Se non fosse per quella loro geniale idea di una ricognizione su quel  ‘pacifico’ pianeta, non saremmo stati catturati, non avremmo dovuto fuggire e rubare questo catorcio!” Daniel non disse nulla, per una volta era d’accordo con Jack, i Tok’ra avevano assicurato che si sarebbe trattato di una missione senza rischi. “Allora qual è il problema?” “Il pianeta non è segnato sulle mappe goa’uld” “Beh questa è un ottima notizia!” “Non direi O’Neill” “Perché Teal’c?” “Signore se non è nella mappa è probabile che non abbia uno Stargate o peggio che non sia abitabile…” “Oh…” Jack rimase in silenzio per un attimo “Questo è un problema…” Daniel fece un passo verso di loro “Non è detto! Potrebbe semplicemente essere stato ignorato dai Goa’uld, magari hanno seppellito lo Stargate, oppure semplicemente la mappa di questo al’kesh non è esatta!” Sam lo guardò dubbiosa, una nuova scossa ruppe gli indugi “Carter non credo che abbiamo alternative!” “Sì signore” Teal’c seguì le istruzione di Sam e cinque minuti dopo uscirono dall’iperspazio. Il pianeta era molto vicino, Sam aveva calcolato con esattezza i tempi. La paura che fosse un pianeta ostile alla vita evaporò, sembrava di osservare la terra, c’era una vasta distesa d’acqua e della terra emersa. “Ottimo, dove scendiamo?” Jack guardò interrogativo verso Sam, che era concentrata ad osservare i dati provenienti dall’analisi della superficie. Sam indicò lo schermo “Sembrano costruzioni umane queste…” Daniel si avvicinò “Sì non ci sono dubbi, sembrerebbe una cittadina, costruita intorno a questo edificio centrale…” Improvvisamente un  boato lo interruppe “Carter?” Jack urlò per farsi sentire “Stanno cedendo! Non riusciremo ad atterrare in tempo!” Teal’c si alzò “Le navette di salvataggio” Nessuno obiettò, era l’unica opzione possibile. Si divisero, ognuno entrò in un sarcofago. Jack rimase in attesa mentre Sam impostava l’espulsione poi quando la vide entrare nell’angusto spazio del sarcofago fece altrettanto. Pochi istanti dopo erano espulsi a tutta velocità dalla nave. Sopra di loro l’al’kesh esplose.

Quando si aprirono le porte del sarcofago Sam dovette socchiudere gli occhi perché i raggi del sole le colpirono il volto, ferendo i suoi occhi abituati all’oscurità del sarcofago, tentò di alzarsi, ma per un attimo le sue gambe non la ressero, si era dimenticata di quanto poco piacevole fosse quell’esperienza, al secondo tentativo si alzò in piedi ed uscì, poco lontano si trovava un altro sarcofago, ma era ancora chiuso. Si avvicinò velocemente. Il sarcofago era bloccato, l’impatto aveva danneggiato il meccanismo di apertura. Seguito da Teal’c, Jack spuntò da dietro la collina “Tutto bene Carter?” “Sì signore, voi?” Teal’c e Jack annuirono poi quest’ultimo aggiunse “Dov’è Daniel?” Due sonori colpi si fecero udire dal sarcofago “Il meccanismo è bloccato signore… Daniel, ci vorrà un attimo” “Teal’c mi serve qualcosa per fare leva” Il Jaffa si allontanò e quando tornò aveva un bastone, lo tese a Sam “Non ho trovato di meglio” “Andrà bene” Dieci minuti e tre bastoni dopo, Daniel poté finalmente vedere la luce del sole “Ragazzi iniziavo ad impazzire!” “Più pazzo del solito? Difficile da credere!” Jack rivolse un candido sorriso in risposta all’occhiataccia di Daniel. Sam sorrise poi iniziò seriamente a guardarsi intorno, erano caduti in una foresta, piuttosto rada, sulla sinistra c’era un fiume e su di loro troneggiavano alte montagne. La giornata era limpida, ma fredda. “Come dice il manuale delle giovani marmotte facciamo l’inventario, cosa abbiamo e cosa ci serve” “Uno Stargate” “Sì Daniel, ma a meno che non ce ne sia uno dietro quella collina direi che è meglio pensare ai bisogni più primari, Carter?” “Siamo senza cibo e senza armi” “Giusto.. e vista la temperatura senza vestiti adeguati… dovremmo raggiungere la città, siamo finiti molto lontani?” “Non credo signore, al massimo qualche chilometro… sempre se non siamo stati spostati dalla spinta dovuta all’esplosione dell’al’kesh” “Pensiamo positivo, qualche idea della direzione da prendere?” “O’Neill” Teal’c si era allontanato di qualche passo ed ora era sul bordo del fiume. Gli altri lo raggiunsero “Ci sono delle tracce, questo è un luogo di passaggio” “Perfetto allora a te la guida, ti seguiamo” “Signore credo che dovremmo nascondere i sarcofagi…” “Perché?” Fu Daniel a rispondere “Sam a ragione, non sappiamo nulla di questo pianeta, non dobbiamo rischiare…” “Va bene” Guardò verso il sole, “Non dovrebbe essere più di mezzogiorno inoltrato, dovremmo farcela senza farci sorprendere dalla notte a girovagare per le montagne, forza”. Nascosero le quattro capsule in un anfratto, che difficilmente avrebbe attratto dei curiosi, poi si misero in marcia. Come aveva detto Teal’c poco davanti a loro si aprì un sentiero e mezz’ora dopo una strada lastricata. “Teal’c come sei messo con la tritonina?” “Ne ho per parecchi mesi… forse un anno” Jack si voltò per guardarlo “Cosa?” “Teal’c alzò un sopraciglio e Jack spiegò il suo stupore “Vai in giro con tutta quella roba addosso e oltre a non notarsi non te l’hanno trovata quando ci hanno tolto le armi e le attrezzature?!” Fu Sam a rispondere “Qualche settimana fa Teal’c mi ha fatto notare che essendo dipendenti dalla sostanza, e non potendo portarne grandi quantità, i Jaffa rischiavano di avere gravi problemi nel caso fossero rimasti a lungo lontani dai possibili rifornitori… così ho creato un concentrato in polvere, in un sacchetto facile da nascondere ce ne sta una quantità pari a molti mesi di somministrazione, è sufficiente diluirne una minima parte e il gioco è fatto!” Sam sorrise, soddisfatta della sua trovata, mentre Teal’c inchinava la testa in segno di riconoscenza verso Sam. Jack emise un leggero fischio di totale ammirazione “Geniale! Un problema in meno, almeno per il momento!” annuì ancora, poi si rivolse a Daniel “Qualche idea su chi troveremo?” “E come faccio a saperlo?” “Non lo so, sei tu l’esperto!” “Dalla tipologia di costruzione della città potrebbe essere un mondo di stampo medioevale… prima di esserne certi però dobbiamo incontrare qualcuno, o trovare un edificio, suggerisco però di non rivelare nulla su di noi…” “Completamente d’accordo, visto cosa è successo l’ultima volta!” Jack portò una mano alla tempia facendo ruotare la mano intendendo che erano dei pazzi, per poco Teal’c non era morto perché accusato di stregoneria! “Arriva qualcuno” Ad avvertirli era stato Teal’c “Usciamo dalla strada, non siamo pronti per un incontro” Eseguirono l’ordine di Jack e si gettarono tra gli alberi, da lì potevano osservare senza essere notati. Dall’angolo della strada sbucò una giovane donna, stava correndo a perdifiato, pochi istanti e capirono il perché, un gruppo di uomini la stava inseguendo, ridevano sguaiatamente “Signore!” Jack guardò il suo secondo “Non avevamo detto niente incontri?” Carter lo guardò decisa, mentre Teal’c e Daniel osservavano l’inseguimento, che sarebbe durato ancora per poco, gli uomini erano ormai a pochi passi da lei “E va bene!” Jack si arrese senza problemi, non avrebbe lasciato una donna sola con quei bruti! “Ok tutti pronti?” Non aspettò la risposta, si alzò e ridiscese in strada precedendo di poco l’arrivo della donna. La ragazza stava guardando i suoi inseguitori e non li vide finché non si scontrò con forza contro Daniel, che malgrado la sorpresa, la sorresse. Gli uomini si fermarono “Toglietevi dalla nostra strada! Questa pollastrella è nostra!” Jack sorrise amabilmente “Non vedo pollastrelle io… Carter?” Sam fece un passo avanti, mettendosi al suo fianco “No signore” “Teal’c?” chiese ancora Jack “No O’Neill” Anche lui aveva fatto un passo avanti. Quello che sembrava il capo del gruppo si mise a ridere “Quattro contro sette? Considerando che uno è uno studioso e l’altro… o mio Dio è una donna!” Tutti risero, il capo però li zittì con una mano e continuò “Siamo generosi, lasciate la nostra strada e vi risparmieremo” Detto questo portò con nonchalance la mano alla cintura spinse indietro il mantello ed espose la spada “Carter, quelle, e con la testa accennò alle spade, saranno vere?” Sam fece una piccola smorfia, forse avevano sottovalutato la situazione, non si erano accorti che gli uomini erano armati. La donna dietro di loro gemette, era aggrappata a Daniel “Vi prego, signori, non abbandonatemi!” “Sentito la signora? Niente da fare… mi dispiace…” Il capo sputò a terra, poi scattò in avanti, Jack non attese che estraesse la spada e si gettò a sua volta su di lui, quando si incontrarono la lama era a metà ancora nel fodero, Jack colpì l’uomo con un violento colpo al naso poi con ampio gesto estrasse la spada nella sua interezza. Accanto a lui gli altri non erano rimasti fermi, Teal’c aveva steso già due uomini e Sam mandò al tappeto il suo. Non poté rimanere inattivo oltre, un altro uomo si gettò su di lui con la spada sguainata, alzò la sua e parò l’affondo, più per istinto che per altro, schivò un altro colpo e un altro ancora, poi quando l’uomo fu abbastanza vicino lo sorprese lasciando cadere la spada, l’uomo, che aveva concentrato tutta la sua forza nel contrastarlo, si sbilanciò e Jack lo colpì lasciandolo, poi, cadere a terra. Si guardò attorno, Sam era impegnata con un uomo, era disarmata mentre l’altro la teneva sotto il giogo della spada, Jack non ebbe il tempo di venire in suo aiuto, cogliendo l’attimo di distrazione del suo avversario, lei lo raggiunse con un calcio al ventre evitando con cura la spada, con un secondo colpo lo gettò a terra. In quello stesso momento Teal’c fece mordere la polvere all’ultimo uomo rimasto in piedi. “Grazie mille Daniel sei stato di grande aiuto!” Daniel non poté replicare, un gruppo di uomini a cavallo, stava arrivando “Ecco ora siamo nei guai! Daniel sarai contento, non volevi incontrare qualcuno!” Daniel lo guardò di traverso poi, seguendo gli altri, si mise da lato per lasciare il passaggio. La ragazza però si fece avanti lasciando per la prima volta il braccio di Daniel. Ad un ordine del cavaliere in testa il gruppo si fermò. L’uomo, evidentemente a capo del gruppo si fece avanti. Diede due ordini e saltò a terra, mentre i suoi uomini accerchiavano l’SG1 sguainando le spade, lui fu raggiunto dalla ragazza che si gettò al suo collo piangendo. Malgrado la situazione, Sam non poté fare a meno di notare che era un uomo estremamente attraente, sembrava uscito da qualche storia sui cavalieri. Vestiva elegantemente, la giubba era di colore blu, con dei ricami in argento, un mantello gli copriva le spalle, alla vita portava una spada e al dito un anello. Aveva gli occhi verdi e i capelli neri, cavalcava una destriero completamente nero, l’effetto era notevole, per non parlare del suo seguito, chiaramente una scorta. Tutti indossavano una leggera armatura, alcuni avevano, oltre alla spada che stavano puntando contro di loro, un arco o una lancia, tutti erano impeccabili, le uniformi scintillanti e i mantelli in ordine, così come i cavalli tutti splendidi esemplari. “Calma ragazzi, non abbiamo fatto niente!” Jack mostrò i palmi delle mani per dimostrare di essere disarmato e cercò di fare un sorriso alle guardie, ma suoi loro volti c’era solo rabbia e voglia di vendetta. Un ordine proveniente dall’uomo a capo del gruppo fece finalmente ringuainare le spade dei soldati che volsero la loro attenzione ai tizi stesi a terra. L’uomo si avvicinò e si rivolse a loro parlando con voce calma, era chiaramente una domanda, non c’era ostilità nella sua voce, solo una cauta curiosità. Il problema era che parlò in una lingua sconosciuta, Jack gli fece un leggero sorriso, poi lasciando sbalorditi tutti, tranne Teal’c, rispose, non disse che poche parole, poi guardò Daniel e con un cenno lo invitò a farsi avanti. Daniel totalmente sbalordito, dopo un attimo di incertezza, prese la parola, dopo poche frasi passò all’inglese “Vi presento il Duca di Sendiburg” Il nobile fece un sorriso a tutti loro, Sam notò che poteva essere ancora più affascinate se sorrideva, “E sua sorella Catherine Carbury” La giovane, che si era fatta avanti, fece un leggero inchino “Signore e milady, vi presento il Colonnello O’Neill, il Maggiore Samantha Carter e Teal’c, io sono il dottor Daniel Jackson” “E’ un piacere conoscervi, a quanto mi ha detto mia sorella vi devo la sua vita, temo di non aver mai sentito questi titoli, è ovvio che siete dei nobili, le vostre azioni parlano per voi, non solo siete intervenuti in difesa di una sconosciuta, ma, disarmati, avete sbaragliato sette uomini… Posso chiedere, se non vi disturba, da quale paese venite?” Questa volta si rivolse a Jack, che essendo il primo ad essere stato presentato ed ad aver parlato, fu individuato come il capo “Da un paese molto, molto lontano” Daniel intervenne nel vedere l’incomprensione sul volto del Duca “Da un reame oltre il mare” Il duca annuì “Abbiamo poche notizie da quelle terre, il vostro seguito deve raggiungervi?” Daniel si sistemò gli occhiali, in difficoltà, doveva ragionare velocemente, chiaramente il Duca li credeva dei nobili, a causa dei titoli, del loro modo di agire e dal fatto che sia lui che, sorprendentemente, Jack, si esprimessero in latino, lingua con la quale aveva iniziato la conversazione, se dovevano trovare lo Stargate tanto valeva sfruttare la situazione “Siamo stati vittima di un naufragio, siamo gli unici sopravissuti” Il Duca guardò con sgomento verso di loro “Sono profondamente dispiaciuto, la costa è molto lontana, non avrete fatto a piedi tutto quel tragitto?” Daniel annuì “Temo di sì signore, non conosciamo queste terre e voi siete il primo uomo che incontriamo” “Avreste dovuto chiedere aiuto al mio cavaliere, il signore di Lanec, controlla il porto, vi avrebbe ospitati come si conviene al vostro rango!” “Temo che la sfortuna ci abbia perseguitato anche dopo il naufragio, non siamo mai giunti alla vostra città costiera, ma ci siamo addentrati nella foresta” Daniel cercava disperatamente di ricordare le brevi immagini del pianeta analizzato dalla nave, sperava che la storia fosse plausibile “Certo, le correnti vi avranno portato a Nord della città, ma ora siete qui e spero che accetterete di essere miei ospiti per tutto il tempo che vi sarà necessario” Daniel si voltò verso Jack e fu quindi lui ha rispondere “Grazie, sarà un piacere” Il Duca sorrise soddisfatto “Gordon, presto dei cavalli, accompagnali al castello” mentre il suo sottoposto obbediva prontamente agli ordini, il nobile si rivolse ancora a Jack “Mi dispiace non potervi accompagnare, ma devo scortare mia sorella in un luogo sicuro” “Ma certo, vi ringraziamo della vostra ospitalità” il Duca scosse la mano come per eliminare la questione “Vi devo la vita di mia sorella, non ripagherò mai abbastanza il mio debito, stasera sarò di ritorno, spero vorrete cenare con me, mi piacerebbe sentire la vostra storia e magari vorrete raccontarmi del vostro paese” “Saremo felici di cenare con lei” “Bene a questa sera” Fece un cenno della testa ai tre uomini e un leggero inchino verso Sam, poi agile risalì in sella. Gordon era già pronto con quattro cavalli presi a quattro degli uomini che erano stati messi a guardie degli aggressori della giovane. Il Duca salutò ancora, mentre Catherine saliva a sua volta su un cavallo si volse verso di loro: “Grazie” in quella semplice parola c’era più gratitudine che in mille frasi, Teal’c inchinò leggermente la testa, Jack scacciò con la mano i ringraziamenti e sorrise come a dire che era stato nulla, Sam sorrise alla giovane incoraggiante, mentre Daniel le fece un saluto con la mano. I due nobili partirono seguiti dai restanti uomini, tranne i quattro appiedati che si occupavano dei sette banditi, che erano ora legati ed imbavagliati. L’uomo chiamato Gordon si avvicinò a loro “Miei signori, se volete salire, vi condurrò al castello”. Sam aspettò il cenno di Jack, poi agile salì in sella imitata dal colonnello e da Teal’c, Daniel guardava con diffidenza il suo animale “Andiamo Daniel! Non è peggio di un cammello!” “Non è la prima volta, ma questi non sono cavalli da noleggio!” In effetti non aveva tutti i torti, quelli erano animali da guerra, alti e forti, probabilmente addestrati a mordere e scalciare se si fossero trovati in una mischia. Dopo aver raccolto il coraggio salì anche lui in sella, fortunatamente a lui era rimasto l’animale più docile e quando vide partire al passo gli altri li seguì senza badare agli strani movimenti del suo ospite. Aspettò che Gordon fosse in testa alla breve colonna e leggermente staccato, poi si avvicinò a Jack “Da quando in qua parli latino!” Jack lo guardò stupito “Ma che dici? Hai passato dei mesi ad insegnarmelo e poi ho solo risposto al saluto…” Daniel spalancò la bocca per ribattere ma Teal’c che aveva ascoltato intervenne “Si tratta della volta in cui io e O’Neill siamo rimasti intrappolati nell’anello temporale” “Oh capisco…” Daniel rimase comunque estremamente dubbioso “Sono riuscito a farti studiare il latino?” Jack sbuffò, poi diede un colpo ai fianchi del cavallo e si portò più avanti, affiancando Sam, lei gli sorrise “Signore, io le ho insegnato qualcosa?” Jack la guardò dritto negli occhi, oh sì, Sam gli aveva detto molto più di quello che avrebbe dovuto! Sam distolse lo sguardo imbarazzata, ogni volta che accennava agli anelli temporali aveva diritto a quello sguardo, avrebbe proprio voluto sapere cosa era successo!

 

 

23jo: Spero che il primo capitolo abbia confermato le tue aspettative! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, sì il mio preferito rimane sempre quello sulla verosimiglianza con il telefilm… quindi grazie sei gentilissima!

 

Jolinar: Dici che è la primavera? Può essere… comunque grazie per il commento e spero che la storia continui a promettere bene anche dopo questo capitolo!

 

Sam93: In effetti i quadrifogli potrebbero servire, ma per ora se la sono ancora cavati, in fondo sono loro i protagonisti no! Grazie mille per i complimenti e la fiducia nel metterla già tra i preferiti, spero di meritarla…

  
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