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Autore: Angel TR    01/09/2016    2 recensioni
She saw my silver spurs and said let's pass some time
And I will give to you summer wine

Lana del Rey - Summer Wine.
{Avvertimenti e note all'interno | Raccolta disomogenea | LilixAsuka}
{Storie partecipanti alla "Le situazioni di lei&lei" indetta da starhunter Challenge indetta su EFP}
{Partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" indetta da Sou_Shine su EFP}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Bondage, Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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Rating: giallo
Genere: sovrannaturale
28. Licantropi!AU
Nickname: Angel Texas Ranger
Titolo: Prohibé

Il vento secco delle Highlands scompigliò i capelli corti di Asuka Kazama. La luna splendeva alta nel cielo, tonda, bianca e grossa come una fetta di mozzarella.
Annusò l'aroma selvaggio della sua terra prima di lanciarsi in quella che doveva essere una corsa di pura vitalità.

Era giovane, forte, una vera femmina alpha, come amava ripetere suo padre. Amava affermare che il lupo che avesse voluto sua figlia, avrebbe dovuto saggiare i morsi della stessa.

Niente può fermarmi, stasera.

Asuka non sapeva che, di lì a poco, qualcosa l'avrebbe fermata e costretta a tornare sui suoi passi.
Continuò a correre, libera come il vento, l'aura della bestia che aleggiava su di lei, appagata. La notte avvolgeva le brughiere in un abbraccio morbido di amante e Asuka ne gioiva: la sua vista da lupo le consentiva di ammirare ogni dettaglio di quello splendido e aspro paesaggio che si stendeva a perdita d'occhio e le tenebre la proteggevano dagli sguardi indiscreti.

Era una serata perfetta per sgranchirsi le membra e ringraziare la Luna per aver infuso la vita. Asuka annusò la minaccia ancor prima che un urlo squarciasse l'aria.

Si voltò verso il villaggio con un grugnito, il ringhio che le sgorgava dalla gola, baritonale.
Prese a correre, macinando i chilometri che la separavano dagli aggressori. Seguì la pista grazie al suo olfatto portentoso, gli occhi spalancati per la paura.
Sarà pure stata una femmina alpha, come la definiva suo padre, ma non aveva mai annusato un tale pericolo.

Si fermò davanti al cancello d'ingresso del villaggio, annaspando quando vide che era stato scardinato. Il sudore le imperlava la fronte e la schiena e iniziava a sentire freddo con quella blusa di stoffa lacera.

Eppure, fino a poco prima, il vento l'aveva appena accarezzata...

Fu allora che comprese che i brividi non erano dovuti al freddo, bensì alla minaccia che si annidava nel cuore del suo villaggio. Annusò di nuovo l'aria.

Vampiri.

Anzi, uno. Femmina, a dire dal profumo vagamente floreale e seducente che aleggiava.

Asuka mosse un passo. Doveva essere furtiva, se voleva sfruttare l'effetto sorpresa. Avanzò quatta quatta, strisciando lungo le mura di pietra. Si fermò di nuovo; la notte fu rischiarata dalle fiamme.

I licantropi avevano finalmente acceso le torce: potevano rallentare un po' l'azione del vampiro.
Non c'era più tempo da perdere e Asuka abbandonò ogni precauzione per sfrecciare verso la scia che conduceva a suo padre.

Il suo odore era speziato e selvaggio, degno di un lupo alpha. Era di schiena e brandiva una grossa torcia, agitandola avanti e indietro come a voler scacciare il mostro.
Asuka era orgogliosa di lui ma non poté evitare di gemere: suo padre era anziano ormai e non poteva nulla contro un vampiro.
L'intero villaggio era radunato attorno al capo.

«Asuka!» la chiamò suo padre, avvertendo il suo odore.

Lei si lanciò tra le sue braccia e fu allora che la vide, illuminata dal bagliore delle fiamme. Gli occhi di Asuka si riempirono della sua immagine.

La vampira era bellissima.
Sarebbe potuta apparire come una fata o una dea se non fosse stato per l'eccessivo pallore della pelle e il vivace rosso dell'iride che brillava come un tizzone ardente grazie al fuoco delle torce.
I capelli biondo chiaro le sfioravano l'ombelico e il corpo era snello e flessuoso, con gambe scattanti e vita sottile.
Portò i suoi occhi orlati da lunghissime ciglia bionde su Asuka e incurvò un angolo della bocca carnosa. Arricciò appena il nasino aristocratico al percepire la scia della lupa.

Restava lì, in posizione eretta, immobile davanti ai suoi nemici naturali.

Troppo immobile.

«Hai un odorino davvero delizioso, mon chien» disse la vampira. Aveva una voce vellutata, musicale e sconvolgentemente sensuale.

I lupi ringhiarono.

«Potresti essere il mio nuovo animaletto di compagnia. Vieni qua, fatti vedere da vicino» continuò l'intrusa, facendo un cenno con l'indice ad Asuka. Era mortalmente sicura di sé. Le labbra erano ancora curvate verso l'alto, arroganti.

Asuka era ipnotizzata. Lasciò le braccia di suo padre per avvicinarsi alla vampira, barcollando come un bambino ai primi passi. I lupi guairono.
La vampira sorrise e i suoi canini aguzzi scintillarono rossastri.

«Tu es belle» sussurrò quando Asuka le fu sufficientemente vicina. Le afferrò il mento tra due dita bianche per osservarla meglio. I suoi occhi scintillavano avidi mentre percorrevano la lupa dalla testa ai piedi.

«Lasciala, abominio!» ringhiò il padre di Asuka, agitando la torcia. Lei lo sentì a malapena.

La vampira inclinò la testa da un lato, valutando la situazione. «Che scortesi che siete. Meritereste una bella punizione. Ma, siccome io sono una signora perbene, vi offro uno scambio... equo.» Puntò gli occhi cremisi sul capo.

«Non oserai, mostro» la anticipò lui, muovendo un passo.

La femmina non si mosse. Continuava a fissarlo, immobile, senza battere le palpebre. «Andiamo. Voi mi consegnate questa cucciola e io smetterò di farvi visita. Mi mancherà questo canile!». Si portò una mano al cuore con fare teatrale.

La madre di Asuka si appese al braccio del marito. Gli rivolse un'occhiata supplicante. «No» mormorò prima di scoppiare in lacrime.

I lupi non stavano valutando l'offerta, comprese Asuka. La lealtà che provavano verso il branco li obbligava a combattere: non avrebbero mai dato lei in pasto al nemico.
Suo padre fissò gli occhi della moglie intensamente. Il richiamo mentale giunse anche ad Asuka.

"Ora."

I lupi si lanciarono in massa sulla vampira, l'alone della bestia li avvolse completamente e si trasformarono. I loro occhi scintillavano di azzurro ghiaccio.
La vampira sibilò e lasciò andare Asuka per dare le spalle al branco e sfrecciare via, così veloce da risultare invisibile ad un occhio umano. Ma Asuka poteva vederla e restò impassibile, a bocca aperta, senza capire veramente, mentre i lupi scattavano, ringhiando, le lunghe zanne pronte a squarciare il collo della vampira.

Asuka non partecipò a quell'inseguimento, quella notte di luna piena.

  
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