Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: YukiWhite97    01/09/2016    2 recensioni
Storia ambientata sei anni dopo la fine del film.
Elsa è ormai regina e governa sul regno di Arendelle con saggezza, nonostante la giovane età. La ragazza però si porta dietro un segreto che l'ha profondamente segnata, di cui solo Anna e Kristoff sono a conoscenza. Questo segreto le viene ricordato ogni qualvolta che guarda negli occhi il figlio Helge, principe illegittimo avuto da un uomo sconosciuto.Il suo cuore verrà messo nuovamente alla prova quando farà la conoscenza di Jack Frost, spirito dell'inverno e dotato come lei di poteri sensazionali.
Cosa si nasconde dietro l'apparente perfezione della regina dai poteri di ghiaccio?
E la sua famiglia riuscirà a rimanere unita dinnanzi a tutte le minacce che incomberanno su essa?
.
Jelsa - Kristanna - Accenni Helsa
ATTENZIONE: Alcuni capitoli potrebbero salire al rating giallo
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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15 - Inaspettato

Un mese. Trenta, lunghi, silenziosi giorni. Elsa li aveva passati in balìa di due sentimenti opposti, quali l'amore e la preoccupazione. Jack riempiva le sue giornate di gioia, ma il pensiero che il figlio non potesse godere della sua stessa felicità, la faceva stare male. Helge, d'altro canto, si era completamente chiuso in sé stesso, oltre che nella sua camera. Usciva di rado, non giocava più neanche con Aurora, era diventati praticamente intrattabile.
L'unica cosa che poteva fare era aspettare, aspettare che Hans fosse pronto a partire. Quest'ultimo infatti, si era ripreso circa due settimane prima. Non aveva avuto conseguenze dopo quell'attacco da parte di Jack, ma pensava che sarebbe stato meglio tornare nel proprio regno. Ormai doveva metterci una pietra sopra. Elsa non sarebbe tornato da lui, per quanto ci avesse provato. Ma almeno qualcosa l'aveva ottenuta, ovvero la benevolenza di Helge.
Ed era a causa di ciò, se la regina non riusciva a darsi pace. Helge desiderava andare via, lontano, ma non se la sentiva di lasciarlo andare. Era troppo piccolo e poi... non voleva separarsene. Ma questa sua scelta aveva portato suo figlio ad odiarla. In realtà ella non sapeva che il principe fosse in collera per ciò che aveva visto. Quel bacio, segno che tra lei e Jack dovesse essersi instaurato un rapporto molto forte. Uno strano, improbabile, ma comunque intenso, legame.
Voleva crearsi una famiglia... ma come fare?
Doveva assolutamente chiarire con Helge. Se ci era riuscita una volta, poteva riuscirci anche una seconda... o almeno così sperava.
Bussò in camera del figlio, il quale non rispose neanche. Dopo alcuni minuti allora, decise di entrare. Helge stava seduto sul letto, immobile, con la fronte corrugata. Le parete intorno a lui erano gelate, così come il tetto e il pavimento.
Elsa aveva intuito subito. Anche lei era stata solita a congelare tutto, quando si era ritrovata costretta nella sua stanza. Si avvicinò con cautela.
"Helge" - sussurrò.
"Che vuoi?" - domandò brusco.
"Sono settimane che stai chiuso qui - sospirò - non ti fa bene, dovresti uscire"
"E a te che importa? Tu pensi solo a te stessa"
"Te l'ho già detto, non me la sento di lasciarti andare..."
"Non è solo per quello - borbottò - ti ho visto, sai. Tu e Jack vi amate"
Elsa sospirò.
"Ebbene sì, Helge. Ma non c'è nulla di male"
"Tu dovresti amare mio padre" - rispose.
La regina chiuse gli occhi.
"Non è così facile come credi tu. Mi sarebbe piaciuto, ho provato ad amarlo, ma non ci riesco. I sentimenti non possono essere controllati. Lo capirai anche tu, quando sarai più grande. Io ho bisogno di darmi una seconda possibilità e voglia darla anche a te. Perchè non provi a farti piacere questa famiglia?"
"Perché non è la famiglia che voglio - dichiarò stringendo i pugni - preferirei essere orfano"
Quelle parole colpirono profondamente la regina, la quale rimase completamente interdetta. Provò ad allungare una mano verso i capelli biondi del figlio, ma quest'ultimo si scostò, adirato.
Helge era cambiato, su questo non aveva dubbi. E il sentirsi dire che avrebbe preferito essere orfano, era la chiara dimostrazione che le parole sarebbero servite a poco.
Con un nodo in gola, si sollevò, dando le spalle al bambino. Due lacrime rigarono il suo volto. Non poteva saperlo, ma anche Helge, girato in modo che non potesse vederlo, si stava lasciando andare ad un pianto silenzioso.

Quello era lo stesso giorno in cui Hans sarebbe tornato alle Isole del Sud. Prima di andarsene però, aveva richiesto un incontro con la regina per porgerle i suoi saluti, certo che non sarebbe più tornato.
"Sono mortificata per quanto è successo - si scusò Elsa - hai rischiato grosso..."
"No, sto magnificamente adesso - la tranquillizzò - è stato un piacere per me poter godere della tua compagnia e quella di Helge. Lui... avrebbe voluto venire con me..."
"Lo so - sospirò - ma non posso..."
"Lo immaginavo. Beh, forse è meglio così"
"Tu però... puoi tornare quando vuoi"
"Sono felice di questo. Spero tanto che tu trovi la felicità, qualsiasi essa sia"
Elsa annuì.
"Lo spero anche per te" - sussurrò. Hans a quel punto le donò un breve inchino, per poi allontanarsi. Elsa rimase a guardarlo con fare attonito. Forse anche Hans in fondo era un po' cambiato. Sembrava maturato in qualche modo, e ciò le faceva piacere.
Proprio alle sue spalle, la figura di Jack si materializzò.
"A quanto pare ti piace guardarlo" - affermò con un leggero velo di gelosia
"Jack - rispose sorridendo - non è buona educazione origliare"
"Non mi permetterei mai di origliare - disse a braccia conserte - allora se n'è andato?"
"Già... e adesso rimaniamo io, te... ed Helge. Temo che mi odi davvero"
"Non ti arrendere così in fretta. Helge ha scoperto troppe cose tutte insieme, ed è ancora piccolo. Sarà il suo modo di reagire..."
"Io provo a renderlo felice, ma temo di non essere in grado"
Il guardiano a quel punto si avvicinò, afferrandole dolcemente il viso con due dita, costringendola a guardarla negli occhi.
"Se continui così sarò costretto a zittirti"
Elsa a quel punto fu portata a sorridere.
"Beh, se è per questo non smetterò di parlare"
Entrambi si avvicinarono, facendo per baciarsi. Quando però le loro labbra furono in procinto di sfiorarsi, accadde qualcosa. Elsa fu costretta ad indietreggiare, portandosi un mano sull'addome, in preda a dolori atroci.
"Elsa? - domandò Jack, cercando di sorreggerla - che ti prende?"
"Io... non lo so - gemette - stavo bene fino a pochi secondi fa... e adesso..."
Non finì la frase. Un altro dolore, ancora più forte del primo, la costrinse ad inginocchiarsi al suolo. Era come se qualcuno la stesse prendendo a calci da dietro.
"Ce la fai ad alzarti?" - domandò il guardiano.
"Non riesco neanche a respirare" - ansimò con gli occhi spalancati.
"Sarà meglio chiamare qualcuno allora" - rispsoe cercando di mantenere la calma.

Ignaro di tutto quel trambusto, Helge si era finalmente deciso ad uscire dalla propria camera, ma per un motivo in particolare. Dopo essersi guardato attentamente attorno ed essersi accertato che non vi fosse nessuno, prese a camminare sulle punte, cercando di non fare rumore. Doveva assolutamente uscire dal palazzo prima che Hans si imbarcasse, ma sicuramente sarebbe passato in osservato, inoltre era anche abbastanza tardi, la luce all'esterno stava infatti divenendo più fioca.
Era tanto concentrato nel cercare di non far rumore e il suo respiro talmente azzerato, che sussultò violentemente quando si sentì chiamare.
"Helge" - lo chiamò Aurora. Il principe si voltò, notando come la cugina avesse un'espressione delusa.
"Aurora! - esclamò l'altro - cosa fai, perdo tempo così! Mi devo sbrigare!"
"Allora è così - disse a braccia conserte - scappi veramente. Da me, da tutti"
"Non ho altra scelta - cercò di giustificarsi - sono costretto a scappare. Ti prego Aurora, fa finta di non sapere nulla"
La principessa, con lo sguardo basso, annuì.
"E se poi non torni?"
"Ma che dici - disse sorridendo - certo che torno". Il principe si accorse solo in quel momento di come la principessa stesse piangendo. Quest'ultima infatti aveva sollevato lo sguardo, mostrando gli occhi ricolmi di lacrime.
"Stupido Helge! - esclamò - sei uno stupido! Ti caccerai nei guai e non potremmo più giocare insieme! Non ti importa niente di me,  non ti mancherò neanche!"
Immediatamente dopo quella sfuriata, la bambina lo abbracciò, continuando a versare lacrime. Helge non poté fare  altro che ricambiare, portandole una mano sulla testa.
"Non è vero che non mi importa e non è vero che non mi mancherai - sussurrò - io ti voglio bene, Aurora. Ti prometto che quando tutto questo sarà finito  faremo un pupazzo di neve insieme?"
"Questa volta per davvero?" - domandò guardandolo.
"Per davvero, promesso! - esclamò portandosi una mano sul cuore - adesso vado via. Ci vediamo presto!"
Aurora rimase a guardarlo, mentre lo salutava con la mano, fin quando non lo vide sparire del tutto. Poi sospirò. Non poteva lasciarlo andare... o quanto meno non poteva lasciarlo andare da solo!

Elsa intanto era stata portata nelle sue stanze. Anna l'aveva fatta visitare da alcuni medici, ma nessuno di questo parve individuare la vera causa del suo malessere. La regina intanto continuava però a stare male, anzi, più il tempo passava e più il dolore diveniva intenso, tanto da portarle quasi le lacrime agli occhi.
"Non capisco - sussurrò Anna - non hai mai avuto problemi di salute? Che cosa mai sarà? Cosa senti?"
"Non lo so spiegare - gemette la sorella maggiore - è un dolore che mi viene da dentro, tanto forte da impedirmi quasi di respirare. E' quasi come se... la mia energia venisse risucchiata..."
"Oh, non va bene - tremò Anna spaventata - non so come comportarmi..."
"Lascia, faccio io - disse a quel punto Jack, sollevandosi - forse riuscirò a carpire qualcosa che gli umani non possono sentire... Dov'è che ti fa male?"
Elsa gli indicò il punto, proprio al centro del ventre. Non appena però Jack lo sfiorò con le mani, si ritrasse immediatamente, quasi come se si fosse scottato, lasciando scappare un gemito di sorpresa. Le due sorelle rimasero a fissarlo, in attesa che dicesse qualcosa.
"Allora? - domandò Elsa - che cosa c'è che non va?"
"Elsa... tu - sussurrò sconvolto - c'è qualcosa dentro di te..."
"Qualcosa dentro di lei?! - esclamò Anna - forse qualcosa che ha mangiato?"
"No - cercò di spiegare il guardiano - è ancora piccolo, quasi invisibile ma... hai un bambino dentro di te"
Nell'udire la parola "bambino", per un attimo Elsa si dimenticò del dolore stesso. Provò delle sensazioni già provate una volta, come la sorpresa, la felicità e la paura e soprattutto smarrimento. Non immaginava che sarebbe successa una cosa del genere, non pensava neanche che fosse possibile una cosa del genere, non con Jack, che non era neanche più un umano.
"Un bambino? - sussurrò appena - noi avremo un bambino?"
Jack annuì, ancora completamente senza parole.
"Ma è - sorrise - è... fantastico! Jack, avremo un bambino!"
L'altro a quel punto sorrise, non aspettandosi una reazione tanto positiva da parte della ragazza. Il suo buon umore però fu stroncato all'istante, da un altro malore, ancora più intenso del primo.
"Ma è normale che stia così male?" - domandò Anna.
"No, non è normale - disse Jack, circondando le spalle di Elsa con un braccio - d'accordo che stiamo parlando di magia, ma non dovrebbe soffrire così tanto"
"Ma le passerà? - domandò preoccupata - voglio dire... la gravidanza andrà avanti... e se starà più male?"
"No - sussurrò Elsa - non starò male. Vi prego, ho già vissuto una gravidanza preoccupandomi e soffrendo, almeno questa volta vorrei... poterla vivere serenamente"
"Ti prometto che sarà così, Elsa" - la rassicurò Jack, stringendole una mano.

Insieme al buio che era ormai calato, la nave dove il principe Hans si trovava, aveva lasciato il porto di Arendelle ormai da un po'. Si stava lasciando alle spalle un cuore infranto e dei rimpianti, ma tuttavia era meglio così. Aveva guadagnato l'affetto di suo figlio e questo gli bastava per essere felice. Ciò che il principe non sapeva era che Helge non si trovava affatto lontano da lui, anzi, era più vicino di quel che pensava.
Con lo sguardo rivolto verso dove il suo regno si trovava, Hans non aveva idea di cosa quel ragazzino avesse combinato. Si era infatti insinuato abilmente nell'imbarcazione, senza che nessuno se ne accorgesse. Ce l'aveva fatta e adesso nessuno avrebbe potuto dirgli cosa fare o meno.
"Helge - sussurrò Hans - chissà come sta..."
Dopo averlo cercato a lungo, il principino lo aveva visto voltato di spalle ed era arrivato giusto in tempo per udire quella frase. Sorridendo e fremendo dall'eccitazione, si avvicinò.
"Sto benissimo adesso!"
Hans tremò, voltandosi immediatamente. Quella non era una visione, né un miraggio... era proprio Helge, in carne ed ossa!
"Helge? - domandò sconvolto - cosa... tu... ma che ci fai qui? Come...?"
"Te l'avevo detto che sarei venuto!" - rispose.
"Sì ma... tu non dovresti essere qui. So per certo che Elsa non era d'accordo"
"Infatti lei non sa che sono qui - disse facendogli l'occhiolino - sono scappato"
Hans spalancò la bocca. Come poteva un bambino tanto piccolo arrivare a fare gesti tanto avventati?
"No! - esclamò - questo non va bene! Non puoi stare qui! Devo riportarti immediatamente indietro!"
"Non puoi riportarmi indietro! - protestò - sappiamo tutti e due che ti fa piacere che io sia qui"
"Infatti mi fa piacere, ma la tua casa è ad Arendelle!" 
"No, non è vero! - esclamò - la mia casa è dove lo decido io!"
"Siamo in vena di fare i saggi, vedo - disse afferrandolo - ma i saggi di sei anni dovrebbero imparare ad ascoltare"
"No! - esclamò dimenandosi - io a casa non ci torno!"
"Poche storie Helge, si fa quello che..."
"HELGEEEE, TI HO TROVATO FINALMENTE!"
Una voce femminile e totalmente inaspettata. Padre e figlio alzarono il viso nello stesso momento: davanti a loro, un'allegra Aurora si guardava intorno, con gli occhi lucidi.
"Aurora?! - esclamò Helge - ma cosa fai qui?!"
"Beh, io sono la tua compagna d'avventura! Non potevo lasciarti andare da solo!"
"Ma sei completamente pazza! - esclamò - tu avresti dovuto coprirmi! Adesso ci scopriranno di sicuro! Torna indietro!"
"Ma perchè devi fare il guastafeste! - si lamentò - volevo venire con te, che c'è di male?"
"Queste non sono cose da femmine!"
"Uffa, sei fissato!" - borbottò facendogli una linguaccia.
Hans si portò una mano sul viso, sospirando rumorosamente. Quelle due piccole pesti gli avrebbero fatto passare dei guai...

Intanto, ad Arendelle, la situazione non migliorava di certo. Elsa stava cercando in tutti i modi di controllare il dolore, ma ogni tentativo pareva vano. E le veniva anche difficile pensare che tutto quel dolore fosse causato da quella gravidanza inaspettata ma che aveva stranamente ben accettato. Jack ed Anna non capivano cosa ci fosse che non andava.
"Possibile che non c'è una spiegazione logica?" - domandò la principessa.
"Il bambino che Elsa porta in grembo ha dei poteri magici, questo è poco ma sicuro, non ho mai avvertito una forza del genere. Però è strano, non ho mai sentito nulla del genere"
"E' pericoloso, potrebbe morire?!"
"Non lo so, ti dico! - esclamò Jack, nervoso - ne so quanto te!"
"Per favore, smettetela di litigare!" - li supplicò Elsa. I due decisero di non farsi prendere dal panico, ma solo per amore della regina, in apparente difficoltà, ignara del fatto che il proprio figlio avesse lasciato il regno.
"Non so Helge come potrà prenderla" - sussurrò.
"Finché non troviamo una risposta ai tuoi malori sarà meglio non diglielo - suggerì Jack - anche se sarà difficile"
In quel momento, Kristoff fece il suo ingresso, con il fiato corto.
"Kristoff - lo chiamò Anna - ma che hai fatto?"
"I bambini - ansimò - non li trovo da nessuna parte"
"Come sarebbe a dire non li trovi da nessuna parte? Hai guardato nel palazzo? O nei giardini e d'intorni?"
"Il problema è questo, non si trovano nei dintorni - ansimò - temo si siano cacciati in qualche guaio"
In quel momento Elsa fu colta da un pensiero: se Helge era scappato, c'era solo un posto dove sarebbe potuto andare. Fece per dire qualcosa, ma troppo sconvolta e fragile per farlo, si lasciò cadere con la testa sul cuscino, priva di sensi.






N.D.A
E ciriciao! bene, bene, com'era prevedibile, Elsa è incinta ma... non è tanto questo a sconvolgere lei e Jack, ma piuttosto i suoi strani sintomi legati alla gravidanza. A cosa sarà dovuto e sarà davvero pericoloso?
Intanto, Helge ha preso la sua decisione, è scappato, e per non lasciarlo solo Aurora l'ha seguito.... quindi povero Hans XD

 
   
 
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