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Autore: Gagiord    01/09/2016    2 recensioni
I ricordi caratterizzano l'uomo e lo rendono tale. Tuttavia, alcuni sono celati nei meandri del nostro inconscio, e ci è difficoltoso rimembrarli. Ma siamo certi che vogliamo portarli tutti a galla? Shiho Miyano, sicuramente, no.
Tratto dal primo capitolo:
"«E… e se l’esito fosse positivo?» azzarda. Teme la risposta, ma non riesce a pensare di vivere con l’ansia, con la morsa che le attanaglia anima e corpo. Lo guarda negli occhi, sperando che anche lui li fissi nei suoi e li alzi da te, soggetto di quella discussione e delle pene dei tuoi genitori.
Anche Atsushi fa scivolare il suo sguardo in quello del collega, aspettando la replica con trepidanza.
L’uomo vestito di nero incatena i suoi occhi marroni, che brillano di una luce perversa, in quelli verdi e limpidi di Elena. «La porteremo all’estero, tra qualche anno.»
"
[Gin x Sherry]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Altro Personaggio, Elena Miyano, Gin
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Ti tiene in braccio e ti culla, e tuo padre sorride vicino a lei. Si accovaccia, cosicché anche la tua piccola sorellina di appena sette anni possa vedere che spettacolo sei.
Apre la bocca, affascinata e ancora un po’ incredula. Già, incredula di poter avere una sorella minore con cui condividere gioie e soddisfazioni, dolori e frustrazioni; una sorella minore con cui condividere una vita normale. Ma estremamente felice, perché sa di poterti avere sempre accanto, anche nei momenti peggiori: siete sorelle, no?
Tu stringi i pugni minuti, agitandoli leggermente, e serri gli occhi dalle iridi azzurrine, quasi grigie. Ma, i tuoi genitori ne sono a conoscenza, è del tutto normale questo colore, per via della temporanea assenza di melanina, che il tuo corpo comincerà a produrre solo successivamente.
Tuttavia, sin dal giorno della tua nascita – in cui eri stata in grado di colorare i cuori di Elena e di Atsushi di un’allegria ormai sconosciuta –, la tua sorellina crede che tu avrai sempre quella sfumatura fredda, algida, ma capace di scaldare le creature a cui donerai amore.
 
Sicura di riuscire ancora a farlo, Ai?

Tuo padre fa leva sulle ginocchia, abbassandosi all’altezza di sua moglie e di Akemi, e il riso non abbondona il suo volto. È autentico, non come quello che simula in pubblico, apparendo gentile e composto; è sereno.
«È bella, vero?» Elena lo dice in un sussurro, quasi abbia paura di rompere quest’attimo magico, nel quale ci siete solo voi. Nessuna Organizzazione, nessun malvagio esperimento, nessun uomo perfido pronto ad uccidere chiunque; solo voi quattro, come una famiglia normale.
Il sorriso dell’uomo si accentua, e lui muove impercettibilmente il capo in consenso. Ti guarda intensamente, e si chiede come una creatura così piccola, indifesa possa ornare l’ambiente con così tanta gaiezza.
La piccina, invece, annuisce energicamente, sfoggiando il sorriso radiante che solo un bambino può modellare. Perché i bambini sono liberi, senza preoccupazioni da reggere sulle spalle.
E tu, Shiho – che nome meraviglioso che hanno scelto di regalarti, eh? –, anche tu riesci a percepire la contentezza aleggiare in aria, seppure tu abbia solo poche settimane di vita. Riapri le palpebre, osservi il viso della tua mamma lievemente ridente che ti sta rivolgendo uno sguardo amorevole, lo studi con i tuoi grandi occhi. Ti passi la manina sui pochi e morbidi capelli ramati, e inizia a nascere dentro di te un’emozione tipica dei bambini, di cui non possono fare a meno: la curiosità.
Passi a squadrare tuo padre, curvando un po’ la testa fasciata nel soffice telo di mussola color beige. Allunghi un braccio per tentare di toccarlo, ma è troppo corto perché possa raggiungerlo.
Lui avvicina, dunque, il capo, chiudendo gli occhi. Arriccia un po’ il naso e ride nel sentire le tue minuscole dita carezzargli la leggera barba che non ha avuto il tempo di radere, quasi interessata.
Crei un sorriso, ed è pressoché buffo non poter dire “a trentadue denti”, perché sarebbe l’espressione perfetta per descriverlo. I peli pungenti ti fanno il solletico, e ti piace. Emetti qualche strano verso, che potrebbe essere identificato come una risata.
La donna, tua genitrice, per poco non s’incanta. Non è mai stata molto emotiva né tantomeno espansiva, ma vedere te, la propria figlia, e l’uomo che ama in atti così belli la riempie di gioia, la fa sentire piena di vita.
Volgi lo sguardo a tua sorella, e ti incuriosisci ancora di più: riconosci il suo viso più puerile, meno segnato dal tempo. Stavolta, protendi ambedue le braccia verso di lei, dimenandole e continuando ad esprimerti in un modo che solo tua madre potrebbe capire.
Akemi sorride, sensibilmente meravigliata. Allunga leggermente il collo, così da bearsi delle tue attenzioni. Poi, quando tu le tocchi il naso, visibilmente attirata, scoppia a ridere, e i vostri genitori giurano di non aver mai visto visione più bella.
Uno scatto di serratura, però, li fa trasalire. Si voltano entrambi verso la porta d’ingresso, situata nel salone in cui quel momento incantevole stava avendo vita, ed Elena smette di dondolarti tra le braccia che, fino a un momento fa, ti stavano infondendo calore e gioia; ora, invece, ti trasmettono inquietudine.
Si alzano di scatto, entrambi con un’espressione spaventata dipinta in volto. Si scambiano delle occhiate per un secondo appena, pensando la stessa cosa: no, non possono farlo. Sei la loro bambina.
Tua sorella, invece, vira lo sguardo sconvolto e attento prima alla madre e poi al padre.
La porta si apre, mostrando un uomo completamente vestito di nero.
Smetti totalmente di ridere: anzi, ora stai per cominciare a piangere. Avverti il cambiamento di atmosfera, riesci a distinguere il senso di preoccupazione finora a te estraneo.
La scienziata riacquisisce il suo consueto distacco, dissimulando il timore che le stringe lo stomaco e le fa palpitare il cuore troppo velocemente nello sterno.
Atsushi è capace solo dopo qualche secondo di impadronirsi dell’atteggiamento pacato e impassibile che lo contraddistingue. Muove qualche passo verso l’entrata, ove un uomo sulla cinquantina sta lì, imperterrito, ad aspettare.
«Masuyama.» Si ferma, lo fissa. Lo fissa come fosse il peggior demone gravato in una terra serafica.
L’appellato ghigna un po’. «Dobbiamo prendere la bambina, Miyano. Lo sai.»
Elena lo osserva con risentimento. No, non poteva permettere di farti andare con loro; è stata fortunata con la primogenita, ma con te? Se, secondo i loro test, risultassi una bambina prodigio, ti implicherebbero nel giro losco e vorticoso di affari in cui, ormai, è intrappolata anche lei. Porta la mente al farmaco che, insieme a suo marito, sta realizzando in questo periodo: il Silver Bullet. Ecco, un motivo in più per cui impedire loro di portarti via da lei.
Ti stringe più forte al suo petto, gelosamente, perché sei, con tua sorella, il più prezioso dei suoi gioielli.
Masuyama – come l’aveva chiamato tuo padre qualche secondo prima – avanza qualche passo verso la donna, mentre Akemi si nasconde dietro le sue gambe, intimidita da quell’uomo dall’aspetto crudele, infame.
Il chimico, purtroppo, non può far altro che stare a guardare mentre ti sottraggono alla tua famiglia, sentendosi un inetto.
«Quanto ci vorrà?» chiede la ricercatrice, mascherando il nervosismo che la sta divorando.
Ah, quanto ti vuole bene, Shiho.
Sì, ma ora è morta, Ai.
 
Si trova a fronteggiare tua madre, e stende un braccio, quasi voglia un oggetto, più che una neonata. «Quando gli esami finiranno, ve la ridaremo.»
Marito e moglie affilano lo sguardo, sempre più irritati: “ve la ridaremo”? Ti tratta davvero come un corpo inanimato, senza vita.
Alla scienziata trema leggermente un sopracciglio: non era forse scontato? «E… e se l’esito fosse positivo?» azzarda. Teme la risposta, ma non riesce a pensare di vivere con l’ansia, con la morsa che le attanaglia anima e corpo. Lo guarda negli occhi, sperando che anche lui li fissi nei suoi e li alzi da te, soggetto di quella discussione e delle pene dei tuoi genitori.
Anche Atsushi fa scivolare il suo sguardo in quello del collega, aspettando la replica con trepidanza.
L’uomo vestito di nero incatena i suoi occhi marroni, che brillano di una luce perversa, in quelli verdi e limpidi di Elena. «La porteremo all’estero, tra qualche anno.»
Entrambi si ritrovano ad auspicare che quella risposta non fosse mai arrivata, e trasferiscono l’interesse nuovamente a te, che hai già iniziato a divincolarti e a gridare, con gli occhi rinserrati.
Masuyama tende anche l’altra mano, e non aspetta nemmeno che sia lei a concederti alle cure dell’Organizzazione che le ha rovinato l’esistenza. Ti strappa dalle braccia sicure e confortevoli della tua mamma, che in questa situazione sa di aver nutrito, per la prima volta in vita sua, odio.
Vira la traiettoria del suo corpo verso l’ingresso dove qualche minuto prima restava, uscendo dall’appartamento, seguito da tre paia di occhi: uno intimorito, gli altri angosciati.



Salve! Allora, parto col dire una cosa: questa storia è un esperimento, che non so se riuscirà bene o meno. Be', nel secondo caso, liberissimi di fare critiche! Non è nemmeno una long vera e propria, solo momenti della vita di Shiho, e i capitoli non saranno tanti. Inoltre, è senza pretese, e non so nemmeno quando aggiornerò. Tra l'altro, alla fine ci sarà una scena piuttosto forte, e vi prego di dirmi se dovrò alzare il rating (perché lo sto dicendo ora? Non si sa), perché sono ancora un po' inesperta xP 
Devo essere sincera, questo primo capitolo non mi soddisfa per niente... E' più che altro un prologo (anche se non ci dovrebbero essere prologhi in questa long), e quindi è abbastanza cortino. Non so se sono andata OOC con Atsushi ed Elena (con Shiho non credo, dato che è una neonata xD), dal momento che si sa poco e niente sul loro carattere, ma ho provato a renderli più umani possibile (dai, chi non sorride davanti alla propria bambina?).

Ah, nel caso non ricordaste, Masuyama sarebbe Kenzo Masuyama, ovvero Pisco.
Be', che altro dire? Spero che abbiate gradito questo capitolo, e ringrazio chiunque legga, recensisca o metta tra le preferite/ricordate/seguite questa storia!
Ci vediamo al prossimo chap! ;D

Baci
Shizuha
  
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