Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: Berlin__ED    30/04/2009    0 recensioni
‘ciao…’ ‘ciao. ’ Si strinsero la mano, e si sorrisero. Se poteva chiamarsi sorriso quello che Bella cercava di fare. Sorridere per lei era già qualcosa di arduo, figurarsi con Tom. ‘non ti ho già vista?’ Abbiamo scopato sei mesi fa. ‘forse qualche mese fa. Ero nella tua stanza d’albergo per una partita a briscola.’
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3 CAPITOLO. ‘ti piace Berlino?’ Certo idiota, altrimenti non sarei qui. ‘A parte qualche dettaglio insignificante…si, molto.’ ‘per esempio?’ ‘gente poco sostenibile.’ ‘come me?’ Centrato. ‘si. ’ Non c’era bisogno di specificare perché lui fosse tanto fastidioso per lei; non era un’oca, di conseguenza quella notte la valutava come una grande baggianata, quindi l’idea di considerarla una notte di “follie”, una notte “magnifica” o altre cavolate così non le sfiorava neanche il cervello. ‘simpatica tua cugina Krì.’ Stava per saltargli al collo e freddarlo all’istante. Simpatica tua cugina? Quello era davvero troppo. Non si conoscevano neanche e senza esitazioni le dava della SIMPATICA. Bhè, dire che non si conoscevano era abbastanza erroneo, ma Bella non era sicura che per dire di conoscere una persona bisognava andarci a letto. Lei diceva di non conoscere abbastanza neanche Amelie, figurarsi uno che si sputtana ai giornali come un playboy mai innamorato, mai amato, e incapace di dare amore se non a suo fratello… no, non lo conosceva affatto. Quando –finalmente- si fece tardi, Kristian decise di salvare la giornata di Bella riportandola a casa e cercando di evitare l’argomento Tom che le dava solo impiccio. Davanti a casa di zia Klivia, c’erano una Mercedes classe C, grigio scuro e una Lexus nera, segno che suo padre e suo zio, erano tornati dalle rispettive mansioni pacatissime, e sarebbero rimasti tutti lì per una cena dedicata a Bella, alla salute, a cosa è bene mangiare e cosa no, ai soldi, le partite di golf,…non che a Bella desse noia, tutto quel lusso sfrenato, ma se non lo avesse avuto, sicuramente non se ne sarebbe lamentata, dopotutto, lei voleva solo essere felice…e aveva attorno gente che provavano a renderla tale. Nonostante la poca voglia di avere i riflettori su di se, era contenta di sapere che qualcuno le voleva bene. Scese dall’auto senza aspettare che Kristian si fermasse del tutto ed entrò in casa, nella quale c’era già zio Friedrich ad aspettarla. Zio Friedrich era una visione. Biondo, alto, un fisico asciutto e un sorriso strabiliante…esattamente come Kristian ma con qualche ruga e capello bianco in più. Era l’uomo che l’aveva vista crescere con sua nonna quando ancora era viva, ed era sempre il primo che si offriva di andarla a prendere in aeroporto ogniqualvolta lei fosse arrivata a Berlino, per il suo compleanno, a Natale, e in ogni occasione, Zio Friedrich era lì, su una sedia di plastica consumata dal tempo, ad aspettare la piccola bimba che si vestiva ancora con vestitini rosa confetto, con due trecce castane lunghissime, e con in mano una bambolina bionda…era la principessa della famiglia e Kristian era sempre stato il suo principe. Una vita perfetta rovinata da chi aveva già tanto, ne era convinta… senza quella notte nella testa sarebbe stata felice e contenta. Si rintanò in bagno dopo aver salutato affettuosamente zii e genitori, lasciando che Kristian pensasse che ce l’avesse con lui. Affermazione decisamente veritiera. Era immersa nei suoi pensieri, o meglio nel suo pensiero fisso. Tom, Tom, Tom. Dopo mesi, dopo mesi in cui aveva considerato quel ragazzo una cosa terrificante, riusciva ancora a tenerlo al primo posto tra i suoi pensieri. Bussarono, e dalla delicatezza completamente mancante, capì –senza sforzo- che era Kristian. ‘che vuoi?’ ‘apri.’ ‘No. ’ ‘Bella, so che ce l’hai a morte con me…ma dovrei parlarti di una cosa abbastanza importante.’ A quel punto nulla potè che aprire. Kristian la guardava con lo sguardo di chi sta per chiederti qualcosa a cui sai che risponderai già di No. ‘muoviti.’ ‘allora, so che non ti è proprio simpatico, ma perché non provi ad uscirci…un paio di volte…per vedere come va.’ ‘No. ’ ‘eddai…’ ‘No. ’ Sorpassò suo cugino e andò fuori dal bagno, ma una conversazione a monosillabi, le fece riconsiderare la sua corsa verso la cucina. Kristian aveva chiamato Tom. ‘Ehi…ti chiamo per questo…no, non vuole…come vuoi…tienimi aggiornato….e attento a quello che hai intenzione di combinare…ciao fratello.’ Balzò giù per le scale, seriamente stupita. Doveva essere pronta a tutto, quel ragazzo era nato per corrompere e persuadere ogni persona gli fosse tornata utile, e la prima persona a cui pensò, fu Klaus, il portinaio della scuola, ma aveva il brutto presentimento che fosse ormai troppo tardi.*************Grazie per la recensione di niky94 ^_^
  
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