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Autore: Mail Keehl    03/09/2016    0 recensioni
La missione in Edonia e la perdita di molti dei suoi uomini, sconvolgono la vita del capitano Chris Redfield che colto da un'amnesia scappa dal suo passato, abbandonando la BSAA; Piers Nivans compreso, la sua spalla destra, il suo miglior soldato.
Il giovane si ritrova a farne le veci e con il resto della squadra si impegna nei mesi successivi a ricercare e trovare il loro capitano. Ma quei mesi di assenza hanno cambiato quest'ultimo, che si mostra loro completamente diverso dall'uomo valoroso che li ha allenati e per cui hanno sempre messo in discussione la vita.
Piers ripercorre in prima persona gli avvenimenti di Edonia, quando ancora era al fianco del suo capitano; per poi descriverne il ritrovamento, e scoprire infine che lui è stato l'unico sopravvissuto della sua amnesia. L'unico uomo che nonostante la lontananza Chris non ha mai dimenticato.
Il giovane, scoprirà infine anche un altro segreto a lui completamente ignoto, che però Chris sembra ricordare molto bene...
Genere: Guerra, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chris Redfield, Piers Nievans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
{ CHRIS. CALL ME CHRIS. }
 

Ahhh!
Tutto bene, capitano?

Mentre guido, noto con la coda dell’occhio che successivamente a quel gemito, Chris porta i polpastrelli alle tempie. Che stiano riaffiorando in lui i ricordi?
Sì, sto bene.
Dice freddo. Poi, cade nuovamente un silenzio tombale.

E’ strano non poter dialogare con lui come facevo sei mesi fa. Quei momenti sembrano mancarmi più adesso che prima, quando lui non c’era.
Piers, Piers, Piers…
Ripete il mio nome tre volte.
Sì, capitano?
Piers Nivans.
Fa qualche secondo di pausa. Poi continua.
Io so chi sei.
Allora ricordi?
Comincia a guardarsi intorno, a fissare l’automobile.
Tu sei il miglior autista della BSAA…
Sgrano gli occhi e quasi perdo il controllo dell’auto. Non per colpa mia, ma a causa di qualche guasto che proprio in quel momento, successivamente alla ricomparsa dei ricordi di Chris, decide di lasciarci per strada. Freno e seccato sbatto i pugni sul cruscotto.
Paradossale! Proprio adesso.
Sbuffo, poi mi rimbocco le maniche e nonostante la pioggia, riconosco di essere costretto ad uscire fuori per comprendere e aggiustare il guasto.

Scusa capitano, risolverò il problema in un attimo!
Mi catapulto fuori dall’auto e cerco di capire a cosa è dovuto il guasto quando Chris scende a sua volta, seguendomi.
“Capitano, torna in auto, con quest’acqua prenderai un raffreddore.
Gli dico. Ma lui non mi da retta. Se ne rimane in silenzio, accanto a me a fissarmi. Provo un po' di soggezione. E’ probabile che guardandomi si stia ricordando di me, delle missioni che abbiamo portato a termine insieme, dei duri allenamenti a cui mi ha sottoposto per farmi divenire ciò che sono oggi e di Edonia…
Poi mi afferra un polso improvvisamente, impedendomi di continuare il mio lavoro. Sono costretto a guardarlo. Il suo sguardo è cupo e i suoi occhi meno spenti, la sua espressione più viva.
Piers… quando hai detto che cerco di nascondermi dal mio passato. Avevi ragione.
C-capitano?

Scuote la testa lentamente, chiudendo gli occhi. Mi sento impreparato. Ma gli sorrido. Questo è il Chris Redfield che conosco.
Puoi ripararla?
Mi domanda.
Credo di sì. Ci vorrà solo qualche minuto.
Torno al mio compito, smanettando tra motore e radiatore mentre Chris con le braccia conserte si poggia contro il paraurti.
Mi sento così strano. Tutta questa situazione mi scuote un po’. Sento la piacevole sensazione di aver finalmente ritrovato qualcosa realmente importante. Senza Chris lo ammetto, mi sentivo un militare perso. E ho impiegato tutte le mie forze affinché nessuno della squadra si sentisse come me. Certamente sono dispiaciuto per le perdite che abbiamo avuto, così come sono rammaricato per il dolore che prova il capitano. Ma quello di abbandonarci così trovo sia stato un gesto fin troppo egoistico.
Questo suo ritorno era fondamentale per la squadra. Abbiamo bisogno di lui. E’ l’unico che può guidarci perché è il capitano migliore che potessimo avere.
Ecco fatto!
Esclamo, sollevandomi. Chris si sposta per farmi chiudere il cofano anteriore, ma non appena lo sistemo ecco che si rimette comodo.
Capitano, dobbiamo tornare in auto. Ci stiamo bagnando.
Le mie parole sembrano scivolargli addosso come la pioggia. Rimane con le braccia conserte e lo sguardo basso. Mi permetto di chiamare il suo nome.
Chris?
Non mi da una risposta a voce. Si limita ad allungare un braccio di scatto e ad afferrarmi un polso. Lo fa con forza. E mi tira a sé. Noto che paradossalmente la pioggia sta diminuendo. Le goccioline che ci cadono addosso sono molto meno fastidiose. Questa è una leggera pioggia, per fortuna.
Sono di fronte a lui, scrutando il suo sguardo nel buio della notte. L’unica cosa che fa luce sono i fari dell’auto rimasti accesi quando sono sceso.

Vuoi sapere la verità, Piers?
Mentre pronunciava queste parole ho come avuto il presentimento di non parlare con una persona che ha sofferto di amnesia. Un brivido mi percuote tutto il corpo. Ho parlato con il mio capitano. Dopo sei lunghi mesi, il leggendario Chris Redfield mi ha rivolto la parola proprio come faceva un tempo.
Non dico niente. Il mio sguardo si fa più serio e attento a ciò che intenzione di dirmi. Sono pronto ad ascoltare questa verità a cui ha accennato. Fa qualche istante di pausa.
Tu non sei mai stato parte della mia amnesia.
Chiudo e riapro gli occhi diverse volte, poi alzo un sopracciglio. Cosa?
Che significa?
In Edonia, quando siamo stati attaccati ho ricevuto un trauma cerebrale che mi ha provocato la perdita di gran parte della mia memoria. Sul resto ci ho lavorato io perché non mi sono mai sforzato di ricordare nulla, non volevo. L’unica cosa che volevo era scappare dal mio passato tormentato e dimenticarlo.
Distoglie per un attimo lo sguardo, fissando l’asfalto bagnato per terra, poi accenna un piccolo sorrisetto.
L’alcool mi ha aiutato molto a distarmi in questo periodo. Ho dimenticato chi ero, da dove venivo, il mio passato…

Si ferma ancora, ma torna a guardarmi profondamente negli occhi. La sua mano è ancora stretta attorno al mio polso. Sembra non essere intenzionato a lasciarmi andare.
Ma l’unica cosa che non ho mai dimenticato, eri tu Piers.
Inspiro con la bocca, spalancandola e rimanendo di stucco. Ma Chris non mi da il tempo di ragionare, tirandomi a sé, diminuendo sempre di più i centimetri che ci dividevano.
Con un braccio mi cinge la schiena, con l’altro mi passa una mano tra i capelli, poi mi accarezza il viso. L’uomo trasandato che abbiamo ritrovato in quel bar, ora è solo un lontano ricordo. Questo è Chris, il mio capitano, ma ancora una volta in vesti differenti da quelle che conoscevo. Mi sento confuso come se fossi io quello ubriaco.
Posso osservare da vicino i lineamenti del suo viso che non sono affatto cambiati, la barba incolta, gli occhi scuri e i segni profondi del passato. Ma posso anche vedere la sua voglia di vendetta e la sua forza di volontà trasudargli dagli occhi color nocciola.

Dal mio canto, non so proprio cosa rispondergli, se non qualcosa di troppo banale e scontato…
Nemmeno io ti ho mai dimenticato, Chris. E se sono qui oggi è perché il mio dovere era quello di ritrovare il nostro capitano e riportarti da noi.
E… mi ricordo anche del bacio.

Bacio? Ha completamente sviato il discorso, rendendolo bizzarro.
Quale bacio, capitano?
Chiedo sconcertato. Questa mi è nuova.
Il bacio in Edonia. Tra noi due.
Oh, no. Questo proprio non mi risulta.
Cosa? Questo lo avrai sognato. In Edonia non c’è stato assolutamente nulla del genere tra noi due, capitano!
Come diavolo gli salta in mente? Che situazione imbarazzante.
Sono preparato a circostanze pericolose, ad imbracciare il mio fucile anticarro, ma non certamente a questo! Non sono addestrato per faccende del genere.
Invece sì che c’è stato…
Sussurra, avvicinandomi ulteriormente a lui. Cerco di mantenere le distanze. Eppure questa sensazione non mi dispiace. Sembra assurdo, ma comincio a realizzare di avere un piccolo debole per il capitano. E pare proprio che lui ce l’abbia per me. Questo è molto più assurdo delle invenzioni del bio-terrorismo.
Sento l’odore dell’alcool su di lui. Ora si spiegano un po’ di cose.
Accenna un sorrisetto tra il malizioso e il soddisfatto. Lo sguardo di Chris è diventato improvvisamente sensuale come mai l’ho visto prima. Ho dovuto aspettare sei mesi per riscoprire un capitano così? Forse questo tempo svelerà che qualcosa di positivo in quest’allontanamento egoistico c’è stato.
Tu hai bevuto, Chris…
Sussurro flebilmente.
Il leggero fruscio del vento e della pioggia che cade sulla macchina, quasi supera il volume del mio tono di voce.

Socchiudo gli occhi. Le mie labbra sono così vicine alle sue… probabilmente sto sognando.
Ma il bacio che ricevo è talmente profondo e passionale che non riuscirei a credere possa essere solo il frutto di un sogno.
Bensì il frutto di un'umana e familiare, nonché inspiegabile follia.
Shhh, il tuo sapore è così dolce, Piers… meglio dell'alcool.

Capit…
Chris. Chiamami Chris.

 

THE END


 

{ N O T E }

Come accennato nelle note dei due precedenti capitoli, questa storia nasce dall'ispirazione che ho tratto esattamente dalla trama del sesto capitolo di Resident Evil. Più esattamente, dalla campagna di Chris e Piers.
Volevo però dare una svolta più romantica, riconducendo tutto ai fatti avvenuti in Edonia (giocabili nel capitolo secondo della campagna).
Difatti, le scene descritte nel primo e nel secondo capitolo sono esattamente ricopiate dal gioco, ma con l'aggiunta di questo terzo e ultimo che è frutto della mia fantasia.
Era anche mia intenzione lasciare un po' di interpretazione al lettore, in particolare sull'ultima scena descritta.
Detto ciò, concludo questa mia prima pubblicazione ringraziando tutti coloro che hanno dedicato un po' del loro tempo a questa lettura, che sia stata apprezzata o meno.

(^ _ ^)/~~
   
 
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