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Autore: Zugzwang_scaccomatto    03/09/2016    0 recensioni
[Scream - The TV Series]
[Scream - The TV Series]"-Emma, corri!- urlai, divincolandomi dalle catene che mi tenevano immobilizzata, incrociando il suo sguardo sorpreso.
-Corri- ripetei, con voce strozzata -Almeno una di noi due scapperà-
Non volevo che quel pazzoide mi uccidesse, ma non volevo nemmeno che nessuno sapesse la verità su di lui. Kieran, che in quel momento giaceva ai miei piedi, ma sembrava già in grado di rialzarsi. Kieran, con quella luce folle negli occhi, quello sguardo disumano. Kieran, il ragazzo di Emma, che come Piper l'aveva tradita e ferita nel modo più profondo di tutti. Avevo bisogno che riuscisse a scappare, avrei preferito sacrificarmi piuttosto che vederla morta." Un piccolo cambio di finale, un tocco Emrey ed ecco a voi la nostra storia.
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Slash, FemSlash
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi con un altro capitolo di questa fanfic improvvisata. Vi chiedo come al solito di lasciare una recensione (anche negativa, benvengano le critiche costruttive) e magari di aggiungere la storia nelle seguite. Grazie di cuore!

Cap.2 "Restart"

-Quindi spiegami- Noah bevve un sorso di caffè e socchiuse leggermente gli occhi -Lei ti ha baciata?-
Annuii. 
-Wow-
-Puoi dirlo forte- concordai, rivolgendogli uno sguardo d'intesa.
Lui tacque un po', poi domandò -Sei preoccupata, non è vero?- 
Era impressionante come Noah sapesse esattamente cosa provavo. Eravamo come due gemelli. Quella cosa, la connessione mentale che hanno i monozigote. Si, lo so, se fossimo stati davvero monozigote separati alla nascita saremmo dovuti essere entrambi maschi, ma il senso era quello. 
-Credo che Emma sia solo confusa, ma io non lo sono e ho paura che possa di nuovo spezzarmi il cuore- adocchiai il muffin che mi aveva portato -Ehi, quello è mio, vero?-
-Dovresti vedere come va la prima uscita. Tanto tu sei già innamorata persa di lei, non credo la situazione possa peggiorare. Comunque lo dividiamo, era l'ultimo al cioccolato-
Mi porse la mia metà -Tu come stai "elaborando lo stress"? Terapia?-
-Oh, non farmi iniziare. I miei hanno deciso di farmi vedere da un loro amico che fa il terapeuta. È assurdo! Un terapeuta non dovrebbe aver nessun tipo di rapporto precedente col paziente, è alla base di qualsiasi tipo di trattamento! Invece questo tipo viene a mangiare da noi due volte all'anno da quando ho quattro anni, ho cercato di farglielo notare, ma a quanto pare sto solo cercando di "evitare gli aiuti" che mi stanno offrendo- scosse la testa e addentò il muffin -Tuo padre?-
-Sa che posso cavarmela da sola- 
-Mmmh-
Cadde un silenzio rilassato. Noah era anche una di quelle persone con cui puoi stare in silenzio per delle ore senza sentirti minimamente in imbarazzo. Ed era piacevole avere qualcuno come lui. 
-Tu ti aspettavi fosse Kieran?- 
Mi voltai di nuovo verso di lui, sorpresa per la domanda. Continuò a ricambiare lo sguardo, aspettando una risposta. 
-Era in troppi posti al momento sbagliato, avevo qualche sospetto. Ma ho giustificato questi dubbi con il fatto che lo odiavo perché era il ragazzo di Emma. Evidentemente avrei dovuto fidarmi un po' di più del mio istinto-
-Io no- ammise. -Non trovavo un movente, suo padre era stato ucciso, si era dimostrato d'aiuto in varie situazioni...tutto puntava su Eli- sospirò -Ci eravamo tutti fidati di lui, errore da principianti: "ogni assassino è l'amico o il parente di qualcuno"-
-Vediamo il lato positivo, ora è finita. Del tutto-
Con il suo tipico tono da inquietante fanatico di horror osò aggiungere -Non è mai finita del tutto-
Lo fulminai con lo sguardo, brandendo la tazza da caffè vuota come un'arma -La vuoi in testa?-
Sorrise ironicamente -Quello che voglio dire è che il "ora è finito del tutto" negli horror equivale a "ehi, nuovo killer ancora più psicopatico di quello precedente, la strada per Lakewood è questa, ed oh, per ogni cinque omicidi le verrà dato un coupon per vincere un magnifico coltello da macellaio omicida!"- feci per ribattere, ma mi bloccò -Non osare negarlo-
-Foster, evitiamo di richiamare ulteriore sfiga in questa città, quella che ha già basta e avanza- lo avvertii.
-Va bene, va bene- finì il suo muffin e tornò sull'argomento scottante del giorno -Quando hai intenzione di portare al cinema Emma?-
Feci spallucce -La ferita alla panica sta bene, anche domani, se lei acconsente, Doc-
-Credo che per una ragazza come lei potrei chiudere un occhio sulla tua situazione medica e permetterti di alzarti-
-Grazie Virgin-
Lui si fece pensieroso -Credo sia il caso di cambiare quel soprannome-
-Anche il mio-
Mi lanciò il telefono -Chiamala-
-Ora?- 
-Non credo sia necessario- 
Mi girai di scatto verso la voce proveniente dalla porta, sobbalzando nel riconoscerla. 
-Scusate, io..- si voltò verso la porta aperta -..io avrei dovuto bussare-
-Probabilmente hai preso il vizio da Audrey- disse Noah, beccandosi una gomitata sul braccio.
Sorrisi alla ragazza appena entrata -Noah se ne stava andando-
-Cosa? Ma veramente dovevi farmi vedere quel montaggio del...-
-Noah-
Lui realizzò -Oh si, me ne stavo proprio andando- mi diede una pacca affettuosa sulla spalla -A domani- 
Aspettai che la porta si richiudesse alle sue spalle, poi volsi lo sguardo verso Emma.
-Ehi- mormorai.
Lei sorrise -Ehi- 
Si sedette anche lei sul letto dove ero distesa.
-In teoria avrei dovuto chiamarti per proporti una serata interessante, ma come puoi notare non sono ancora del tutto attiva- mi scusai. 
-In realtà ero passata per chiedere a tuo padre come stavi, non volevo disturbare, ma mi ha detto di salire e cosi..- rise -..così ho fatto cacciare Noah. Oh, a proposito, l'altro giorno ho ritrovato uno dei libri che mi avevi prestato anni fa- mi allungò Shining di Stephen King -Avrei voglia di rileggerlo, ma con tutto quello che sta succedendo ultimamente penso che mi limiterò a libriccini romantici da quattro soldi per un paio di mesi-
-Concordo pienamente, anche se dubito di riuscire a far a meno di tutti i miei thriller per più di due settimane, ma tenterò-
Cercò di iniziare una conversazione -Che hai fatto oggi?- 
Apprezzai lo sforzo, ma feci una smorfia comunque -Ho dormito fino a tardi, scesa a fare colazione tra le imprecazioni per il taglio alla gamba, che per quanto mi riguarda è anche peggio di quello allo stomaco, e il pomeriggio è rimasto Noah con me. Il tuo braccio è cicatrizzato del tutto?- domandai, notando che continuava a portare la fasciatura.
Lei abbassò lo sguardo per darle un'occhiata -Penso di si, ma tengo la fasciatura per far assorbire meglio la crema. Preferirei non rimanesse il segno- 
-Le cicatrici sono sexy- mi azzardai a commentare. 
-Puoi giurarci- sussurrò -Soprattutto quando te le procuri cecando di salvare la vita alla sua amica mentre un pazzo psicopatico ti tiene incatenata con una pistola puntata alla testa-
Rimasi per un attimo senza parole. Era la frase più da flirt che le fosse mai uscita.
-La tua ferita come sta?- mi chiese. 
-Non del tutto cicatrizzata, ma sta molto meglio-
Si avvicinò ulteriormente a me con tranquillità e poggiò le mani sul bordo della mia maglietta -Posso?-
Annuii, leggermente perplessa. Lei con delicatezza la rimboccò il necessario per vedere la fasciatura all'altezza dell'ombelico. 
-È a destra o sinistra?- domandò, continuando a studiarla.
-Sinistra- Ricordavo molto bene il movimento della mano destra di Kieran e il dolore improvviso.
-Mi dispiace tanto per tutto questo- posò la mano sulla mia pancia e sentii un brivido percorrere la mia spina dorsale, mentre il suo pollice disegnava piccoli cerchi sulla mia pelle.
-C'è un lato positivo in tutto questo-
Lei rise -Ah, c'è?-
Abbassai il tono di voce -Non saremmo in questa situazione. Tu non staresti posando una mano sulla mia pancia con quell'aria rilassata e io non starei qui a sperare che tu non la tolga per i prossimi dieci anni-
Emma alzò lo sguardo verso di me, incrociando il mio. Forse avevo esagerato, il patto era aspettare di andare al cinema per provarci apertamente, invece questa specie di dichiarazione mascherata aveva palesemente infranto il proposito. Emma aprì la bocca per dire qualcosa, poi la richiuse, come se ci avesse ripensato. Poi scosse la testa, si allungò verso di me, distendendosi sul letto e mi baciò. Fu un bacio diverso dai due precedenti, questa volta era consapevole e più profondo. Mi morse leggermente il labbro e io la lasciai fare, poggiandole una mano dietro la schiena e stringendola a me. Si separò per lasciarmi una scia di baci sul collo, leggeri, che mi fecero quasi solletico. 
-Emma..Em..- la chiamai, mormorando.
Le presi delicatamente il mento, per alzare la testa verso di me e tornare a baciarla. Una sua mano si intrufolò sotto la mia maglietta, ma ero talmente intontita dalle sue labbra da non rendermene quasi conto. Il bacio stava diventando più passionale, sentivo il sangue affluirmi alle guance e le mani fremere per iniziare a strappare i vestiti di dosso a Emma. Finii per sbottonare la sua camicetta alla cieca, godendomi il calore di quel corpo cosi vicino al mio. Tutto d'un tratto, appena terminato di sfilarle la prima manica, mi separai, ridacchiando -Okay, okay, dammi un secondo. Dovremmo calmarci-
Lei aveva il respiro corto -Non sarà facile-
-C'è mio padre al piano di sotto- le ricordai.
-In realtà stava uscendo, mi aveva giusto chiesto di avvisarti- 
La squadrai per un secondo, cercando di capire se mi stesse prendendo in giro. 
-Emma non so se sia una buona idea- la avvisai.
Lei mi studiò qualche istante, poi annui -Hai ragione, non lo è per niente. Ma ti prego, non dire mai più cose come quelle oppure non credo che la prossima volta mi farò fermare- 
Sorrisi, cercando di immaginare come sarebbe stato tentare di placcare Emma contro la sua volontà. Camicia di forza, unica maniera.
-Si sta facendo comunque tardi, forse è meglio che vada a casa-
-No!- di riflesso, ordinai. Mi guardò, sconcertata. -Chiama tua mamma. Dille che dormi da me, stanotte-
-Cos...Audrey, non avevi detto..?-
-Chiamala- ordinai. 
La guardai allungarsi verso il comodino per afferrare il telefono nella borsa e mi resi conto di come la camicetta fosse ancora aperta e di come lasciasse scoperta parte del corpo di Emma, compreso il reggiseno nero. Deglutii e distolsi lo sguardo.
-Mamma? Si..no, no, sono da Audrey. Posso dormire da lei? Ho già cenato...no, non è in casa, siamo da sole. Mamma! Fingerò di non aver sentito. A domani-
Scoppiò a ridere, lanciando il telefono verso i piedi del letto -Mia mamma ha detto di fare attenzione a non fare "cose strane"- 
Sgranai gli occhi -Tu hai detto a tua mamma di noi?-
Lei continuò a ridere -No!-
Iniziai a ridere anche io -Oh mio dio-
Lei tornò seria e, cercando di utilizzare un tono di voce sexy, domandò -Per cosa mi hai fatta restare, allora?-
Aprii le braccia -Vieni qua- 
Lei mi guardò, perplessa, poi si avvicinò e si accoccolò tra le mie braccia, appoggiando la guancia sulla mia spalla.
-Ora ordiniamo cinese e guardiamo un film- le diedi un bacio sulla fronte -E poi dormiamo. Domani mattina potrai tornare da tua mamma, se ne hai voglia, ma stanotte detengo il possesso di Emma Duval-
Tacque per un po', pensai addirittura che si fosse spaventata per la proposta, poi però riprese parola e disse -Non serve nessuna uscita al cinema-
-Come?-
Alzò lo sguardo, tenendosi comunque appoggiata alla mia clavicola -Non serve nessuna uscita al cinema per convincermi di essere innamorata di te- le fossette si materializzarono sulle sue guance -Direi che lo sono, parecchio- 
Sorrisi a mia volta -Allora, involtini primavera?-
-Solo una cosa- Alzai una sopracciglio, domandandole implicitamente che cosa volesse dire. -Odio il cinese-
Risi di cuore -Pizza-
-Pizza-
   
 
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