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Autore: Ryu Hime    04/09/2016    2 recensioni
Un Regno da dove la magia è stata bandita per motivi oscuri. Inquietanti esperimenti sulle creature magiche. Un’allegra compagnia circense e amori sbocciati grazie ad un temporale. Che cosa succederebbe se il destino non dipendesse più da una Gilda ma da un Circo?
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Levy McGarden, Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La mia casa è dove ci sei tu
 
Natsu aprì gli occhi e subito la luce della stanza in cui si trovava lo accecò. Mise una mano davanti al viso per diminuirne l’intensità e poco a poco riuscì a mettere a fuoco l’ambiente circostante. Era in uno dei carri del Circo. Leggermente stordito fece per alzarsi, ma subito un fitto dolore alla testa gli fece cambiare idea. Fece vagare lo sguardo da una parte all’altra fino a trovare la finestra, doveva essere pomeriggio inoltrato a giudicare dalla luce. Non appena il mal di testa si placò si mise seduto. Le ferite che aveva riportato in seguito allo scontro erano state medicate ed erano fasciate con delle garze immacolate, mentre tutti i lividi e i tagli superficiali erano spariti; subito pensò a Wendy e si ripromise di ringraziarla. Lentamente e con attenzione si mise a sedere, poi si alzò. Fu costretto ad appoggiarsi ad una parete a causa delle vertigini dovute alla testa ancora pesante. Attese qualche secondo e finalmente riuscì a muoversi liberamente. Uscì dal carro e non appena individuò la figura che aveva davanti rimase impietrito. Una serie di emozioni vorticavano nella sua testa, era felice, finalmente si rivedevano dopo tanti anni –Yo Natsu! Ti vedo cresciuto!- lo salutò allegramente un enorme dragone dalle squame rosso fuoco, gli occhi gialli e alcune cicatrici sul muso. Natsu non riuscì a trattenersi, gli corse incontro e gli saltò al collo _per quanto fosse possibile_ finalmente felice di rivedere il padre che tanto gli era mancato. Quando finalmente si staccò dal padre _aveva rischiato di farlo soffocare per la troppa forza usata nell’abbraccio_ aveva gli occhi leggermente umidi –Mi sei mancato vecchio.-
-Anche tu, testone che non sei altro.- Igneel gli spiegò che era rimasto incosciente per tre giorni e che nel frattempo si erano risolte un paio di situazioni. Mistgun si era ripreso quasi completamente grazie a Polyscha _Happy l’aveva notata per puro caso e le aveva chiesto aiuto_, Eligor aveva ricevuto il castigo direttamente da Grandine. La dragonessa lo aveva privato della magia e della memoria, entrambe non sarebbero mai più tornate e con un incantesimo lo aveva confinato in una terra desolata, condannato a vagare senza meta in quel luogo da solo per il resto dei suoi giorni. Gerard e Makarov stavano lavorando per rimettere ordine nel Regno e avevano quasi terminato le ultime questioni burocratiche –Tra poco dovremo tornare nella nostra foresta, alcuni dei nostri si sono salvati e ci stanno aspettando, partiremo fra due giorni. Ti consiglio di salutare i tuoi amici, anche noi abbiamo delle faccende urgenti da sbrigare.-
Natsu fu colto all’improvviso dalla malinconia, non ci aveva pensato; una volta ritrovato Igneel sarebbe dovuto tornare nella Hiryū no mori no insieme a lui e Happy.

Camminò con la testa fra le nuvole fino a sera, sempre immersi nei suoi pensieri tornò al campo e appena arrivò incontrò Gray. Stava parlando con Juvia e il giovane drago decise di non disturbarli. Rimase nascosto dov’era, dalla sua posizione però non poteva sentire quello che si dicevano. Gray parlava alla sirena serio e con un’espressione triste, lei ribatteva con un atteggiamento deciso. Continuarono a discutere con quel tono per cinque minuti buoni, finché Juvia sbottò spazientita –Juvia è sicura di quello che dice! Gray-sama non può lasciarla indietro! Juvia vuole andare con Gray-sama!- con un tremolio che indicava un pianto prossimo a scalfire il tono fermo che usava, il demone rimase impietrito, disse ancora qualcosa, troppo sommesso perché Natsu potesse sentirlo. Non capì cosa continuarono a dirsi, ma alla fine di quel discorso Juvia abbracciò il demone che sussurrando parole che dalla posizione del drago erano incomprensibili. La cosa che lo fece rimanere basito però fu la reazione dell’amico: ricambiò l’abbraccio con una dolcezza che non gli aveva mai visto, non aveva mai fatto così, con nessuno. Dopo qualche istante Gray allentò la presa sulla sirena, le alzò il viso con l’indice e la baciò. Il drago si girò dall’altra parte di scatto, imbarazzatissimo. Si allontanò lentamente e facendo attenzione a non farsi sentire per lasciare ai due la loro privacy _anche se lui l’aveva già violata_.
Subito pensò a Lucy. Come stava? Che cosa le avrebbe detto? Quel pensiero fisso lo tormentò per tutta la notte, impedendogli di dormire.

L’alba non si fece attendere colorando il mare dei colori del fuoco, insieme al cielo mattutino. Le stelle si spensero una a una e il cielo nero lasciò spazio a quello blu. Natsu si mise a sedere, lasciò che la brezza marina gli accarezzasse il viso e inspirò profondamente l’odore del mare. Aveva preso una decisione. Ci aveva pensato tutta la notte ed era giunto ad una sola conclusione. Amava davvero Lucy, ma non voleva trascinarla in un mondo pieno di pericoli per lei. Le avrebbe dovuto parlare per dirle addio. Il solo pensiero lo faceva stare male, ma era la cosa giusta da fare. L’unico problema ora era trovarla per parlarle. Andò in spiaggia nella speranza di incontrarla, ma era deserta fatta a eccezione di alcuni gabbiani placidamente addormentati sugli scogli –Stai cercando Lucy-san?- chiese una voce alle sue spalle, il drago si voltò di scatto, era Juvia –Esatto, sai dove posso trovarla?-
-Sì, resta qui.- rispose prima di tuffarsi in mare. Riemerse poco dopo, insieme alla sirena rosa –Juvia vi lascia soli.- disse con una nota maliziosa nel tono di voce andandosene.
I due rimasero in un silenzio imbarazzante per svariati minuti, nessuno dei due sapeva come cominciare la conversazione –Come va la ferita?- chiese ad un certo punto Natsu –Va meglio, grazie. E tu? Come stai?-
-Non c’è male.- rispose lui. Seguì un nuovo imbarazzante silenzio –Lucy… ascolta. Ti devo dire una cosa molto importante. Io… devo partire domani.- la sirena lo guardò con gli occhi sbarrati, il cuore aveva accelerato i battiti fino all’inverosimile e non sentiva più la terra sotto i piedi –E quando tornerai?- chiese timorosa –Probabilmente mai più.- rispose lui –Devo tornare nella Hiryū no mori no al più presto. Ma prima di andare dovevo dirti una cosa.- anche i battiti del drago accelerarono, faticava a trovare le parole e la gola era completamente asciutta –So che ci conosciamo da poco tempo, ecco… però io…- balbettava imbarazzato come non gli era mai capitato prima, la faccia completamente rossa –Per me è lo stesso.- lo interruppe Lucy. lui alzò lo sguardo di scatto. La sirena aveva le guance rosse come dei peperoni maturi e teneva lo sguardo sulla sabbia –Io… io non voglio che tu te ne vada dalla mia vita proprio ora.- disse con la voce tremante –Proprio ora che ti ho trovato.-

Le sirene, come tutte le altre creature magiche donavano il proprio cuore una volta sola, amavano una volta soltanto. Nessuno aveva mai capito il perché, ma era come se il loro destino si intrecciasse fin dalla nascita con quello di qualcun altro, la cui forza magica emetteva le stesse vibrazioni. Nessuno al mondo era mai riuscito a capire perché, ma era così. Due energie simili destinate a incontrarsi ed intrecciarsi per non essere più separate.

-Ma io devo andare Lucy, cerca di capire…-
-Allora voglio venire con te!- esclamò all’improvviso. Natsu la guardò stupito –Non posso lasciartelo fare. La Hiryū no mori no è pericolosa per una sirena, non voglio metterti in pericolo!-
-Non mi interessa!- ribatté testarda –Io voglio stare con te Natsu.- disse sull’orlo delle lacrime. Al drago si stringeva il cuore nel vederla così, ma non voleva trascinarla in un luogo tanto pericoloso, era così insidioso che solo i draghi di fuoco riuscivano a viverci _non per niente la foresta aveva il loro nome_
-Lucy…- lei alzò lo sguardo, aveva gli occhi lucidi e tremava leggermente –Ti prego Natsu… non lasciarmi indietro…- il drago la abbracciò con affetto, nella speranza di calmare quello sfogo disperato –Cerca di capire… sarai più al sicuro qui. È pur sempre la tua casa no?- disse cercando di convincerla –No Natsu, la mia casa, ora e per sempre, è dove ci sei tu; e se tu te ne vai questo mare non lo posso più considerare casa.- il drago rimase colpito da quelle parole –Se verrò non avrò paura finché ci sarai tu con me.- disse ancora cercando di soffocare le lacrime nel petto del drago. Lui rafforzò la stretta, tutta la sicurezza che si era imposto durante il tragitto sfumò completamente. Rimasero abbracciati finché il pianto della sirena non si fu calmato. Si divisero a malavoglia. Lucy prese un oggetto che aveva tenuto accuratamente in una borsa di coralli –Questa è tua.- Natsu prese fra le mani la sua sciarpa, era completamente pulita; il sangue che la impregnava era stato completamente lavato via ed era tornata bianca immacolata –Sappi che verrò con te.- disse infine –D’accordo.- rispose solamente Natsu, ora sapeva con certezza che non avrebbe potuto vivere senza di lei.

Natsu guardava per l’ultima volta il mare dall’accampamento del Circo –Anche a te ha dato una bella strigliata eh?- si girò di scatto, a parlare era stato Gray –Che cosa intendi Ghiacciolo?- -Lucy, non ha intenzione di rimanere qui, vero?- -E tu come fai a saperlo?- chiese sospettoso –Diciamo che passavo di lì e ho sentito parte della conversazione.-
-E Juvia invece?- chiese di rimando –Non ha voluto sentire ragioni, vuole venire sulle  Kōri no akuma no yama.- rimasero in silenzio ancora per un po’, lasciando che la brezza marina accarezzasse loro il viso.
La notte con le sue stelle non si fece attendere. Mille puntini argentei creavano magnifiche combinazioni scrivendo storie nel cielo e manifestando uno spettacolo di luci che, ai maghi che quel giorno avevano combattuto contro l’oscurità, sembravano ancora più luminose.

Il giorno giunse troppo presto per tutti coloro che dovevano partire. Avevano affrontato mille peripezie insieme, animato spettacoli, scoperto indizi, viaggiato, litigato; tutte cose che sarebbero per sempre rimaste impresse in tutti i membri del Circo di Fairy Tail, che proprio quel giorno si sciolse.
Furono versate molte lacrime malinconiche quella mattina, si abbracciavano, ma nulla avrebbe potuto colmare le loro distanze, con tutta probabilità non si sarebbero più rivisti –Nonostante questo ricordatevi sempre che siamo una famiglia e anche se ora vi sembra impossibile, anche se adesso vi sentite tristi, non dimenticate che non è un addio. Ora stiamo solo prendendo strade differenti, ma tutti questi sentieri che si dividono per snodarsi nell’immensa foresta della vita un giorno si ricongiungeranno. Quindi non siate tristi e spiccate il volo, mocciosi!- disse Makarov con un moccolo al naso da competizione nonostante il discorso appena fatto. Alzò al cielo l’indice e il pollice e gli altri fecero altrettanto _sempre col moccolo al naso_.

Igneel, Natsu, Happy e Lucy furono i primi a partire. La sirena aveva salutato le amiche ed era partita senza rimpianti, felice della sua scelta e accanto al drago che amava. Natsu dal canto suo non poteva essere più felice, era con il padre e la sirena della sua vita e stavano andando verso casa, quella foresta che in quei quattro anni gli era mancata tanto.
Gli altri draghi partirono subito dopo di loro, ognuno per una strada diversa, ansiosi di ritornare ai loro luoghi d’origine. Grandine Wendy e Charle alle  Kaze no tsuyoi heiya; Metaicana Gajeel Levy e Lily si diressero verso le Tetsu no yama; Weisslogia Sting e Lector andarono alle Kirari to hikaru hirogari; Skidarum Rogue e Frosh invece alle Kurai kyōkoku.
Gray partì dopo qualche ora con Juvia e altri demoni dei ghiacci che aveva ritrovato.
I membri rimanenti del Circo trovarono varie mansioni e con il tempo quella vita così nuova e così particolare, divenne pian piano una routine.
 
*** 

Erano passati alcuni anni. Incredibile quanto il tempo passi in fretta, si ritrovò a pensare Lucy mentre guardava il sole sorgere da dietro le montagne. Accarezzò pensierosa il suo grembo che aspettava di dare alla luce la loro prima bambina, sua e di Natsu. Per l’occasione avevano deciso di fare visita a Fiore.
Ci sarebbero stati tutti. Juvia e Gray con il loro primo genito Silver e i gemelli appena nati; Erza _anch’ella in dolce attesa_ che era diventata Capitano della Guardia reale insieme a Gerard che preferiva l’azione alle noiose questioni burocratiche di cui si occupava invece Mistgun, il nuovo re di Fiore, aiutato da Makarov il primo consigliere. A quanto sapeva dalle lettere che le erano arrivate nel corso degli anni i vari membri del Circo avevano fondato una Gilda che avevano chiamato Fairy Tail, in onore delle loro avventure passate, Laxus era il Master _inutile dire quanto Makarov ne fosse orgoglioso_.

-Pronta a partire?- chiese una voce alle sue spalle. Lei si girò, il suo Natsu non era cambiato molto, eccezion fatta per i capelli che erano cresciuti così tanto da tenerli legati in una coda, aveva sempre la sua fidata sciarpa e quel sorriso che lo aveva sempre contraddistinto. Lei gli sorrise –Come sempre.- rispose tendendogli la mano che lui afferrò sorridendo.
La strinse a sé e la baciò lieve, come ormai faceva prima di cominciare qualsiasi cosa.

Come aveva detto Makarov un giorno si sarebbero ricongiunti e quel giorno era finalmente arrivato e i loro destini sarebbero tornati ad incrociarsi. Con il sole che era ormai alto partirono per far ricongiungere quei sentieri che si erano separati in quell’enorme ed intricata foresta che è la vita.
 
Fine
 
*si presenta con il solito aspetto, solo che sta volta indossa uno yukata -che ha due fessure dietro per ali e coda- viola con dei motivi di fiamme argentee; i capelli neri raccolti in un complesso chignon ornato con una stecca per capelli d'argento con una fiamma sulla cima*
Ehi là!
Avete visto? Mi sono anche vestita bene.
Anche questa storia è finita, che nostalgia...
Ma come dico io tutte le storie sono destinate a finire ed in parte è questo che le rende belle.
Spero ardentemente di non avervi deluso nel finale, è una cosa che non sopporterei.
Il discorso spero di averlo fatto abbastanza "alla Makarov"
Comunque entriamo nel dettaglio: lo so,la Gale l'ho solo citata, ma non ho trovato il momento giusto oppure il ontesto per inserirla come averi voluto e per questo chiedo umilmente perdono. Al contrario non credo di aver fatto un cattivo lavoro con la Gruvia o con la Nalu -almeno spero-
Eligor... eh già, credevate che me ne forri dimenticata? Invece no! E gli ho riservato una condanna con i controfiocchi.
Allora cos'altro?
Giusto! Ammettetelo che vi sieti spaventati quando ho scritto dell'imminente partenza di Natsu!
Invece questa volta ho optato per un lieto fine -in genere le mie storie si concludono con la morte di qualcuno quindi non lamentatevi più di tanto-
Non vi ringrazierò mai abbastanza per aver seguito questa storia a cui mi sono dedicata moltissimo, ringrazio in particolar modo coloro che hanno recensito e in tal proposito ringrazio con mille inchini e giochi di coda midnight witcher e FairyTail_Anty per aver recensito.
Spero di allietarvi ancora con le mie prossime storie -ci sto lavorando, non temete-
Quindi come ha detto Makarov: Che i nostri sentieri possano ritrovarsi ancora.
Grazie tantissimo <3  ^.^
Ciau!!!
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