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Autore: fedepiper91    04/09/2016    1 recensioni
Sana sta tornando in Giappone, dopo 3 anni di assenza.
Il suo rapporto con gli altri sarà cambiato? E che cos'è successo fra lei e Heric?
Ormai non sono più bambini.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Fuka Matsui/Funny, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~"I never thought that you would be the one to hold my heart
You came around and you knocked me off the ground from the start

You put your arms around me
and I believe that it's easier for you to let me go
You put your arms me and I'm home..

I hope that you see right through my walls
I hope that you catch me 'cause I'm already falling
I'll never let our love get so close
You put your arms around me and I'm home .."

- Arms


Potevano scriverci una tragi-commedia sulla storia di Sana e Heric e se la rossa non fosse stata una delle parti coinvolte probabilmente avrebbe riso anche lei della faccenda.

"Sono qui da soli due giorni e non sono riuscita a non passare per di qua!" Aveva pensato,mentre  si sedeva ,sospirando, stanca per colpa di tutto lo stress accumulato da quando era tornata.
Si mise comoda e poi si guardò intorno. Era semi vuoto e quasi buio, intorno a lei.
Quel posto la teneva ancorata al passato, a quel biondino che la faceva andare fuori di testa o forse era lei a sentirsi incatenata a quel ragazzo e a quel luogo, che era stato molto importante per loro. Alissa aveva ragione,pensò poco dopo Sana.
Doveva...ma soprattutto voleva chiarire con Funny e con Heric. Voleva sapere la verità.
Voleva affrontarli per porre fine ai suoi tormenti.
Doveva capire una buona volta come stavano le cose.
Eh già. Perchè per quanto ci avesse provato non era riusciuta ancora a passarci sopra. Non era affatto riuscita a dimenticare e a chiudere con loro come voleva.
Non era tanto il tradimento; se tale poteva essere chiamato, visto e considerato che tra lei e Heric non c'era mai stata una vera e propria relazione; ad infastidirla.
 Il problema era che nessuno dei due ,si era fatto sentire durante la permanenza in America e nessuno dei due le aveva riferito la novità.
Certo..Funny le aveva scritto nei primi mesi lontane l'una dall'altra, ma poi col tempo le lettere e le chiamate erano diminuite e poi all'improvviso lei aveva saputo dalle altre ragazze che i due si stavano rifrequentando.
"Traditori" fu la prima cosa che le venne da dire,prima di farsi un'analisi di coscienza.
Per quanto sapesse che arrabbiarsi e stare male non avrebbe portato a nulla e non sarebbe stato giusto, questo non le aveva impedito di imprecare,maledirli e piangere per giorni.
In fondo nella sua mente, lei ed Heric stavano insieme da anni,si amavano...e credeva che la sua amica avrebbe rispettato il loro complicato rapporto,ma soprattutto che Heric l'avrebbe aspettata e non l'avrebbe tradita,ancora una volta, sempre con la stessa persona.
Ma in fondo cosa poteva aspettarsi da quel ragazzo?
Quando si era presentata alla "riunione" la sera prima, Sana credeva che ci sarebbero stati problemi, imbarazzi, e che la sua migliore amica si sarebbe comportata male con lei, invece,con sua sorpresa,  l'aveva abbracciata sorridendo come faceva sempre quando erano ragazzine...come se nulla fosse.
Ma mentre Funny le era sembrata la solita..anzi voleva starle vicina come se niente fosse accaduto, Heric sembrava essere risentito...bhè più del solito.
Sembrava che la sua sola presenza lo infastidisse. L'aveva guardata con occhi di rimprovero, astio...cose che lei non meritava affatto...non da lui.
Quindi era venuto il momento di mettere bianco su nero; sistemare le cose e buttarsi il passato alle spalle, poichè come le ripeteva sempre la sua cara mammina" Non puoi guardare avanti se prima non chiudi con il passato".
Era anche questo il motivo per cui era tornata a casa.
Si sentiva pronta per affrontare i demoni del suo passato, ma da quando aveva rimesso piede in patria e soprattutto aveva posato gli occhi su un certo biondino, tutta quella sicurezza era sparita all'improvviso, lasciandola spaventata.
La prima cosa da fare il giorno seguente sarebbe stato ,di certo, chiamare Funny e risolvere le cose con lei.
 Sarebbe stato probabilmente più facile del previsto,visto l'atteggiamento dell'amica nei suoi confronti, eppure non riusciva a spiegarsi il perchè di tutta quella nonchalance.
Possibile che non le importasse di lei?
"Ma quando è diventata così falsa? Come può comportarsi così dopo ciò che ha fatto? Ha completamente ignorato i miei sentimenti per Heric e ora sta qui a guardarmi come quando eravamo migliori amiche,come se non fossero passati anni ,ci vedessimo tutti i giorni e come se non mi avesse rubato Heric."
Si era chiesta quella sera,accigliata,mentre ripensava alla giovane.
 Heric , d'altra parte, sarebbe stato tutta un'altra storia e lei non era affatto pronta ad avere un confronto diretto con lui. Non ce la faceva proprio.
Peccato che il destino avesse in mente altro, per lei, in quel momento.


Rossana, troppo presa dagli amari ricordi,non sentì dei passi dietro di lei,che aveva la mente ormai annebbiata e gli occhi persi, lontani...nostalgici.

<< Ciao! >> La fece infatti sussultare una voce familiare dietro di lei,che vedendo il suo interlocutore, internamente stava pensando:

"Deve smetterla di apparire così all'improvviso e di soppiatto. è diventato un ninja,per caso? è la seconda volta che non lo sento arrivare." per poi mormorare un "ciao" con voce piccola,mentre avrebbe voluto urlargli in modo poco delicato: "che cavolo ci fai qui?"alzandosi in piedi irritata.
Non voleva avere niente a che fare con Heric,in quel momento. Non ne aveva la forza...e forse neanche la voglia.
"Uffa..e adesso? che faccio? che gli dico? Perchè ci siamo dovuti incontrare? e perchè proprio qui?"
Continuava a pensare l'attrice, dando internamente di matto, mentre di sottecchi guardava il ragazzo che le si era posizionato davanti e la stava guardando come suo solito,senza proferire parola.
Di nuovo quel silenzio. Quella tensione di cui parlava Alyssa.
La ragazza abbassò lo sguardò,non riuscendo a sostenere quello penetrante di Heric e fu in quell'istante che si accorse di un particolare.
<< Hai preso la cintura nera? >> Esclamò incredula ,poco dopo, senza pensare, posando nuovamente  lo sguardo su di lui e guardando l'abbigliamento del giovane.
Ovviamente la cinta fu la cosa che più la colpì e la sola vista fece strabuzzare i suoi occhi e velocizzare il battito del suo cuore.
L'aveva presa alla fine....ma la cosa per quanto la rallegrasse,la rese anche molto triste.

<< Sì..un anno fa >> Rispose lui,facendosi serio e cupo,per poi avvicinarsi e sedersi a pochi passi da lei.

"Probabilmente anche Heric sta pensando alla stessa cosa che sto pensando io"  Si disse mentalmente lei,ricordando la frase che Heric le disse quella mattina di tanti anni prima, sulla terrazza, dopo averla baciata " Se vincerò la gara..se diventerò cintura nera. Ecco io..vorrei parlarti".
La cintura nera. Quella che quasi 5 anni prima non aveva preso e così loro due non avevano più avuto quella famosa conversazione che tanto,seppur in segreto,entrambi agognavano.
Si era molto tormentata negli anni addietro per capire se quello di cui il ragazzo volesse parlarle, fosse la medesima cosa a cui pensava lei.
Era sempre stata curiosa di sapere se l'argomento fosse lo stesso.

<< Ah.. Bhè.. congratulazioni allora! Te la sei meritata. E poi.. Dopo tutto questo tempo..>> Fu l'unica risposta che riuscì a dare la ragazza a quel punto, mentre sentiva le lacrime bruciarle gli occhi.
Non poteva permettersi di piangere. Non più. Non per lui e soprattutto non in quel momento.
Si fece forza e disse cercando di usare un tono sicuro, fallendo e quasi balbettando in cerca di una scusa per allontanarsi da lì:

<< Io ora vado perchè..perchè uhm,domani -  >>

<< Aspetta.. Sana! >> Esclamò lui, senza pensare, con voce bassa e stringendo i pugni, facendola fermare sul posto dopo essersi sentita chiamare per nome.

"Che cosa gli dico adesso? Idiota. Che l'ho fermata a fare!" Si disse il giovane,maledicendosi.

Era successo in un'attimo.
Heric l'aveva vista allontanarsi e agendo d'istinto, l'aveva chiamata ,sperando che si femasse per poi afferrarle il braccio e attirarla a se.
Non sapeva spiegarsi neanche lui perchè l'avesse fatto.
Era stato un'impulso? Forse.
Se l'era ritrovava davanti,nel loro posto pieno di ricordi,bella come non mai..ma aveva notato che c'era qualcosa di diverso in lei , sin dalla cena e lui era curioso ,anzi era bisognoso di capire, di sapere.
Forse invece l'aveva fatto perchè l'aveva vista triste e amareggiata,quasi come se stesse sul punto di piangere e quello aveva reso triste anche lui, o forse era semplicemente che voleva stare un pò da solo con lei.
Forse aveva semplicemente reagito così ,perchè quella ragazza che gli aveva rubato il cuore all'età di 11 anni, gli era mancata da morire, ogni giorno di quegli ultimi 3 anni e sentiva,inspiegabilmente, il bisogno di averla il più vicino possibile al suo corpo e al suo cuore.
Quando l'aveva vista a casa d Alyssa non era riuscito a trattenersi dal comportarsi come al solito,gli era venuto naturale litigare con lei e trattarla male, nonostante il tempo passato.
Era sempre stato il suo modo di comunicare,soprattutto con lei.
Forse non sapeva con certezza il motivo che gli aveva fatto decidere di fermarla,ma sapeva che non voleva farla andare via,ancora una volta...lontana da lui. Non ora che era lì. L'aveva sognato tante volte il suo ritorno, immaginandosi il loro incontro, la sua reazione.
Sana nel frattempo,sorpresa da quel gesto, faceva respiri profondi,mentre si girava a guardarlo per poi incontrare il suo sguardo. Era diverso in quel momento.
Non sapeva bene come definirlo,ma non la guardava più con astio.
Era rimpianto quello? E magari poteva essere lei a volerlo vedere, ma nei suoi occhi si leggeva anche una punta di affetto.
Possibile che Alyssa avesse ragione? Che ci fosse ancora un sentimento forte fra loro?
Certo era che le era mancato sentirgli pronunciare il suo nome.
Heric adorava farla arrabbiare chiamandola per cognome. Sapeva che non lo sopportava,poichè essendo così formali,le sembrava come se fossero quasi dei semplici conoscenti e invece lui per lei era tutto,che lo dicesse ad alta voce o no.
Il modo in cui la chiamava, davvero raramente c'era da aggiungere, le aveva sempre donato un senso di protezione e di serenità assoluta.
Era qualcosa che non aveva mai provato prima.
Quel tono di voce che Heric usava solo per chiamare lei, la faceva sentire importante, speciale e al sicuro,quasi come se,ingenuamente,nulla di male potesse succederle.
Fin quando l'avrebbe chiamata Sana, con quel tono familiare e dolce, tutto sarebbe andato bene.

"Possibile che nonostante tutto questo tempo, lui si preoccupi ancora per me? "
Stava pensando la giovane mentre ,immobile, cercava di capire cosa fare.
Il bello era che non lo sapeva neanche lei cosa voleva fare.
Da un lato voleva scappare, correre il più lontano possibile da quel biondino che l'aveva ferita e delusa ,ma che aveva anche amato più di chiunque altro al mondo.
Dall altro però,l'ultima cosa che voleva fare era allontanarsi da lui, anzi.. voleva stargli il più vicino possibile. Voleva stringerlo a sè e sentirsi a casa.
Lei parve non spostarsi,quando lui la raggiunse a passo lento, per poi posare le sua mani sui fianchi di lei ed avvicinarla al suo petto.
Non stava obbiettando..non l'aveva pestato o insultato pesantemente.
"Strano" Fu il primo pensiero di lui,convinto che appena fossero venuti in contatto,lei avrebbe iniziato a picchiarlo e a urlare ,come al solito.
"Che lo voglia anche lei? Che brami, anche lei, quanto me, un contatto fra di noi?"
 Era il pensiero del giovane,che senza accorgersene strinse l'attrice ancora di più a sè.
Quando gli sarebbe ricapitata un'opportunità del genere?
"Sana è imprevedibile" Pensò a quel punto ,sorridendo, Heric.
La giovane ancora non si muoveva e il biondino non riusciva a comprendere se fosse una buona cosa o no, ma decise che ne avrebbe approfittato quanto più poteva.
Le era mancata come l'aria,anche se non l'avrebbe mai ammesso ad anima viva.
Per molto tempo aveva evitato di ammetterlo anche a se stesso,orgoglioso com'era.
Rossana non parlava, non si muoveva,non lottava.
"Sta male?" Si era chiesto poi il giovane,preoccupandosi, mentre la stringeva forte,inspirando il fresco profumo che la giovane emanava.
Heric sorrise impercettibilmente, pensando che quell'odore ,che tanto la contraddistingeva, non era cambiato affatto.
Lei sospirò , aggrappandosi alle braccia del ragazzo ,avvicinandosi leggermente, probabilmente desiderosa di un contatto maggiore.
Il suo orecchio era all'altezza del cuore di lui, che in quel momento stava battendo davvero forte. Probabilmente tanto quello di lei.
Non sapeva perchè ,ma quel gesto inaspettato, le aveva riportato alla memoria il loro abbraccio prima della sua partenza per New York la prima volta,quando lui prendendola alla sprovvista l'aveva abbracciata con forza, ma delicatezza e lei aveva pensato che avrebbe voluto restare per sempre in quell'abbraccio,a crogiolarsi del suo calore,del suo odore,del suo amore.
Fu in quel momento , in quel gazebo, tornando con i piedi per terra, realizzando la situazione, che Sana capì che era davvero tornata a casa..e aveva finalmente capito che la sua casa, non era un posto.. No! Era una persona...Era Heric ..Lui era la sua casa e lo sarebbe sempre stato.
Le sembrava assurdo e ironico pensare che dopo tutti quegli anni era l'unico che la facesse sempre sentire a casa. Era sempre stato a suo agio, vicino a lui, fin dall'inizio del loro strano rapporto. Le sembrava come se il suo posto fosse accanto a lui.. quasi come se lei gli appartenesse, in un certo senso.
La faceva sentire bene anche il minimo contatto con il ragazzo e quell'abbraccio era così confortante..caldo...che per un attimo aveva pensato di non volerlo più lasciar andare.
"Esattamente come 5 anni fa" Le disse una vocina nella sua testa.
Non aveva idea che lui stesse pensando le sue stesse cose.
Ritrovarsi così vicini, cuore contro cuore ,sembrò ad entrambi quasi come sognare ad occhi aperti. Entrambi,in silenzio,si stavano godendo quel contatto inaspettato, non preoccupandosi della conseguente e imbarazzante discussione.
I due si stavano abbracciando e tutto sembrava ,in quel momento, aver ritrovato il proprio posto, secondo l'armonia dell'universo.
Il mondo era tornato a girare... e con lui, anche Sana e Heric.

<< .. Uhm...H- Heric.. >> Mormorò Sana,sciogliendo ,di malavoglia, la presa sulla maglietta e sul corpo del giovane.

<< Scusa.. Non so che mi è preso. >> Borbottò Heric, allontanandosi bruscamente  riprendendo il controllo di sè, sentendosi ancora addosso il profumo  vanigliato della giovane.

<< Non fa niente. Davvero. Anzi.. Ma perchè l'hai fatto? Voglio dire, non è da te- >> Chiese lei, confusa e rossa in viso, ancora provata da ciò che era appena successo.

<< Non lo so..io- .. uhm volevo farlo,credo..E poi ho pensato che ne avessi bisogno! >> Ripose lui,sincero, imbarazzato, con sguardo indagatore.

<< ..G - Grazie!Avevi ragione. >> Sussurrò a bassa voce e balbettando la ragazza, agitata e imbarazzata ,per poi pensare fra se e se:
"Possibile che Heric riesce ancora a vedere dentro di me? Che riesca a capire quando sto male? Dopo tutto questo tempo?"

 << Stai bene? Ti vedo strana! >> Domandò poi Heric, con tono apprensivo,vedendo che la ragazza sembrava assente.

"Non ti si può nascondere nulla,eh?" Si disse ancora Sana,mentalmente,sorridendo.

Una delle cose che la giovane più detestava, ma allo stesso tempo amava di Heric, era proprio quella capacità di sapere sempre quando c'era qualcosa che non andava in lei.
Riusciva a capirla da un solo sguardo. Non c'era mai stato bisogno di parole fra loro.

<< Sto bene adesso. >> Rispose a quel punto Sana, sfoderando lo sguardo più convincente e sincero possibile, per poi dire, cercando di cambiare discorso:
<< Tu piuttosto.. Che ci fai qui,comunque? >>

<< Sto facendo una maratona! >> Rispose ironicamente il ragazzo, col suo sorriso sghembo ,per poi continuare dicendo:

<< Cosa ti sembra? Mi alleno,no? >>

<< Le fai ancora? >> Chiese la giovane, incredula,alludendo alle corse che spesso faceva durante la sera,quando erano ragazzini.
Non si aspettava che dopo tutti quegli anni, il ragazzo facesse ancora i suoi allenamenti serali.
Bhè.. A dire la verità , non sapeva nemmeno che facesse ancora Karatè.
Le sue amiche non le parlavano quasi mai del giovane, le rare volte in cui si sentivano e lei era troppo ostinata e orgogliosa per chiedere notizie su di lui.
Di quel giovane di fronte a lei, ormai non sapeva più nulla.
Praticamente per quanto ne sapesse lei, poteva essere una persona completamente diversa da come lo ricordava e forse era anche per questo che aveva evitato e soprattutto aveva tardato a tornare e parlargli.
 Fortunatamente o sfortunatamente - non aveva ancora deciso - il ragazzo sembrava molto simile al vecchio Heric, che lei conosceva.

<< Ne sembri sorpresa. >> Ribattè il giovane,facendola tornare con i piedi per terra.

<< Le vecchie abitudini sono dure a morire,a quanto vedo! >> Esclamò a quel punto Sana,sorridendo genuinamente stavolta.
Dopotutto era contenta che Heric non fosse cambiato poi tanto...e soprattutto che potessero parlare tranquillamente.
Aveva paura che parlare con lui si sarebbe rivelata una catastrofe...e invece ,in fondo, erano sempre loro.

<< Comunque.. tu che fai qui a quest'ora? >> Domandò a quel punto Heric,curioso.
Era una domanda che stava pensando di farle da quando se l'era ritrovata davanti all'improvviso.

<< Passavo di qua. Ho parlato con Alyssa un paio d'ore fa e.. avevo bisogno di stare un pò da sola a riflettere... Tutto qui. >> Borbottò lei, mentre sentiva l'agitazione tornare.

<< Uhm... Io ho visto Terence invece! >> Replicò il biondino, con tono tranquillo.

<< Ah.. Ti ha detto qualcosa? >> Gli chiese lei, d'un tratto molto attenta alle sue parole.

<< Di che tipo? >> Fece lui, confuso,alzando il sopracciglio destro.

<< No niente. Lascia perdere. >> Rispose poi Sana,scuotendo la testa.
Se anche Terence gli avesse parlato della loro situazione, la ragazza era quasi certa che Heric non le avrebbe rivelato niente.

<< Kurata! >> La richiamò però Heric, con tono di rimprovero.
Aveva capito che c'era qualcosa che gli stava nascondendo.
La ragazza gli sorrise,nonostante l'averla chiamata per cognome, cercando di evitare che si preoccupasse e disse, con tono dolce:

<< Non preoccuparti.. Allora... ci vediamo. Buonanotte Heric. >>

<< Buonanotte...Sana ! >> Fu la risposta a tono del giovane.

Al sentire,nuovamente, il suo nome, le guance della ragazza si imporporarono e le labbra si aprirono in un bel sorriso,mentre si voltava , per poi iniziare a camminare, dopo averlo guardato un'ultima volta e averlo salutato.
Lui rispose con un cenno della mano e si voltò nella direzione opposta ,per riprendere il suo allenamento.
Alla fine il loro incontro improvviso non era andato male..e non aveva litigato, il che si poteva chiamare progresso.
Tornata a casa, evitando altri pensieri,soprattutto su quel biondino, Sana decide di cucinare e guardare un pò di tv.
C'era un telefilm a cui avevano preso parte insieme, lei e Charles...sarebbe stata una buona distrazione.
Prima di andare a dormire, decide però di chiamare Funny.

" Cosa le dico? "Pensò la giovane,mentre incerta,componeva il numero dell'amica.

<< Pronto! Chi è? >> Fece una voce squillante,dall altro capo del telefono.

<< Ciao Funny, sono io! >> Disse l''attrice usando lo stesso tono di voce,cercando di apparire normale.

<< Sana? Che bello sentirti! Come va? >> Chiese tranquillamente e gentilmente, col sorriso sulle labbra, la ragazza,sorpresa da quella chiamata.

<< Bene. Ti disturbo? >> Domandò allora l'attrice,un pò titubante.

<< No.. Tutto bene?è successo qualcosa? >> Rispose Funny,con tono preoccupato.

<< Tranquilla. Volevo solo parlarti. Ci possiamo vedere domani? >> Chiese quindi Sana, con tono sicuro e determinato.

<< Assolutamente sì... Sono liberissima. >> Disse la ragazza castana, che in quel momento pensò:
"Avrà saputo di me e Heric?O magari lo sapeva già..quando è tornata?"

<< Vorrei vederti,parlarti di persona. Credo sia è importante chiarire le cose, sempre
se per te va bene e se tu vuoi- >> Riprese a parlare l'attrice, con tono di voce serioso,facendo agitare la castana che , interrompendo l'amica, rispose secca e con convinzione:

<< D'accordo. Hai ragione. Probabilmente è ora della verità. >>
 
Sana ribattè dicendo:

<< Allora ci vediamo davanti la fontana,in piazza? >>

<< Va bene. A che ora? >> Domandò successivamente Funny, mentre l'altra rispose incerta:

<< Uhmm.... facciamo per le 5? >>

<< Ok! Ma non fare tardi come al solito! Sai che odio aspettare. >> Esclamò Funny,cercando di sdrammatizzare e rendere più leggera la conversazione.
Non le piaceva la tensione che si stava creando. Lei voleva bene a Sana e l'ultima cosa che voleva era litigare con lei.

<< Hei.. Guarda che sono diventata più puntuale negli anni! >> Rispose, con tono di voce stridulo l'attrice, punta nel vivo.

<< Ahaha ok! Se lo dici tu. A domani. >> Parlò poi,ridendo, Funny ,a mo di presa in giro.

<< Ciao >> Dissero nello stesso momento,per poi scoppiare a ridere entrambe e dire , ancora una volta all'unisono, "buonanotte".

"E anche questa è fatta!" Fu il primo pensiero della giovane attrice che si buttò sul letto e come al solito si addormentò velocemente.

   
 
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