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Autore: Marxister    01/05/2009    5 recensioni
Questa ff è su il videogioco Syberia - L’avventura di Kate Walker.Cosa succede dopo che Kate lascia Hans in groppa al mammut? Leggete e lo scoprirete.Marxister
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa succede dopo che Kate lascia Hans in groppa al mammut? Fanfiction per chi ha giocato ai tre capitoli della saga Syberia - L’avventura di Kate Walker.

DOPO L’ADDIO

Addio Hans.
Lo guardavo scomparire in groppa al mitico animale. I mammut. Syberia.
Tutto adesso sembrava irreale,quasi come un sogno. Seguii Hans con lo sguardo sino a che non sparì completamente dalla mia vista. Scendeva una pioggerellina fredda.
Mi asciugai le lacrime che non ero riuscita a trattenere e sospirai. Cosa avrei fatto adesso? Fosse stato per me, sarei rimasta lì tutta la vita. Là in cima a guardare quel meraviglioso paesaggio tanto cercato.
Hans aveva finalmente raggiunto il suo scopo,avverato il suo sogno da bambino,adesso avrebbe potuto essere felice. Hans…non gli sarò mai abbastanza grata per avermi trascinata nell’esperienza più indimenticabile di tutta la mia vita. Questo viaggio mi ha cambiata,mi ha fatto vedere più chiaramente tante cose. Quelle certezze sulle quali basavo la mia vita sono adesso svanite,lasciando dentro di me uno strano senso di leggerezza…e Oscar,mio caro Oscar, sempre puntuale e meticoloso…è con te che iniziai la mia avventura e,anche se Hans rimane la persona alla quale devo di più,tu avrai sempre il primo posto nel mio cuore. I tuoi pezzi facevano parte del corpo di Hans in quel momento.
Un tuono mi scosse dai miei pensieri. La pioggia cominciava a farsi più intensa. Tutto,pensai,è finito com’è cominciato. Con la pioggia. Tornai velocemente dallo Youki per liberarlo dalla gabbia. L’arca era ancora lì a mia disposizione. Sapevo come manovrarla. Sistemai velocemente le poche cose rimaste in giro,feci scendere nella stiva il buffo animaletto bianco e issai le vele. L’arca fece mille rumori per partire,ma infine eccomi navigare nella direzione opposta,di nuovo verso la città Yokul.
Ai lati avevo una splendida visione di gelide banchise siberiane ,ma non ne ammirai neanche una,presa com’ero dalle mie preoccupazioni. Cosa ne sarebbe stato di me? Avrei dovuto tornare a casa? E come? Altrimenti,dove avrei potuto vivere? Nulla era più certo.

Gli Yokul mi riconobbero e mi ospitarono senza problemi ancora una volta. Non pretesero spiegazioni.
Mangiai qualcosa di caldo e riposai. Ne avevo proprio bisogno,fatto sta che mi svegliai undici ore dopo.
Era quasi l’alba. Andai a parlare con il capo Yokul della mia situazione. Mi disse che nessuno di loro sapeva come guidare un treno,ma che due dei più forti dei loro uomini mi avrebbero accompagnata con la slitta fino alla città più vicina che,come io sapevo bene,si trovava ad almeno 100 miglia da lì. Romansburg.
Poi però mi venne un’altra idea. Mi ricordai del capanno in mezzo alla valle innevata vicino allo schianto del treno rubato dai fratelli Burgoff,quello nel quale avevo imparato a pescare a causa di un orso affamato fuori da esso. Avrei fatto fare loro meno strada. Il viaggio non fu tutto sommato stancante e arrivammo abbastanza presto. Ringraziai i due Yokul a gesti,come potevo.
Mi diressi verso il capanno. Vidi il ponte rotto e mi tornare alla mente tanti ricordi guardandomi in giro. Lì, dove sono atterrata! Là,dove trovai Oscar immerso nella neve!
Ma non erano nient’altro che ricordi. Giunsi alla porta e non sapevo se bussare o no,dal momento che l’ultima volta era vuoto(e aperto),quando udii il mio nome.
“Kate Walker!”

Per un attimo credei di aver udito la voce di Oscar,o di Hans. Poi però mi accorse che quella era per me una voce estranea. Mi voltai. Davanti a me c’era un uomo di circa trentacinque anni,alto e piuttosto infreddolito.
Portava una giacca invernale e un cappello.
“È l-lei v-vero?” mi chiese tremando.
“Sì. Lei chi è?”
“M-mi chiamo N-Nick Cantin,signorina. Mi ha mandat-t-t-o la Marson e L-lormont.”
“Ah.”
Restammo per un po’ a guardarci.
“Kate”mi disse avvicinandosi. “Deve tornare a casa. La sua famiglia è molto…troppo preoccupata. La prego. Lo siamo anche noi.”
“Io…”
“La prego. Venga con me.”
Non sapevo cosa fare. Cantin mi tese la mano. E io la l’afferrai.

Avevo viaggiato su un aereo,un treno,un aerostato,un’arca,una marchingegno strano con gabbia rotante per lo Youki,un paracadute,ma non avevo mai pensato ad un cavallo. Era a cavallo che Nick Cantin era arrivato fin lì. Durante il tragitto egli mi disse che tutto era già predisposto per tornare in America,che la società mi avrebbe rimborsato danni di ogni tipo e che tutti erano pronti ad accogliermi a braccia aperte.
Io lo ascoltavo senza dire niente. In fondo,però,una volta tornata a New York mi sarei probabilmente riabituata alla vita di prima. Ma non avrei mai,mai dimenticato.

Prima di giungere ad Aralbad,dove l’elicottero ci aspettava,volli passare a Romansburg per salutare il signor Cirkos,il colonnello Emelioff e Malka,alla quale lasciai lo Youki perché avesse un amico con cui giocare.
Furono tutti molto felici di rivedermi e mi dissero che qualora fossi tornata sarei stata loro ospite e sempre benvenuta. Diedi persino loro il mio numero di cellulare.
Aralbad: stavolta non sarei fuggita proprio all’ultimo momento,non avrei cambiato idea.
Salii sull’elicottero insieme al (fin troppo) premuroso Cantin. Non sapevo perché,ma avevo dentro di me un senso di solitudine,di tristezza,di angoscia. Era come se stessi lasciando un luogo a me caro e da sempre amato per andare in un luogo sconosciuto. Eppure era esattamente l’opposto.
Sarei tornata a casa…. La mamma con le sue chiacchiere,Dan con le sue cene di lavoro,Olivia col suo shopping,Marson con le sue pratiche…avevo davvero voglia di rivedere tutte queste persone? Avevo ancora voglia di quella vita? Quella vita che all’inizio mi sembrava un sogno,un carriera brillante,un adorabile fidanzato,un’amica su cui contare,una madre affettuosa…
Un mese via da casa era bastato a far crollare una struttura dalle fondamenta che io credevo indistruttibili.
Dan,che non ero più così sicura di amare, mi aveva tradita con Olivia,la mia migliore amica. Marson si era rivelato un ipocrita,lodandomi quando le cose mi andavano bene e rimproverandomi quando degeneravano.
La mamma mi avrebbe tempestato di domande. Volevo davvero tornare a tutto questo?
NO! Fu la risposta immediata nella mia mente. Appena sentii il rumore dell’elica saltai giù con un grido. Sentii Cantin atterrare accanto a me e l’elicottero partito,non accortosi di nulla(ma chi diavolo lo guidava?)

Ed eccomi qui,Kate Walker – Cantin, madre di due adorabili bambini,Oscar e Hans, a raccontare loro le mie avventure. Nick e io rimanemmo in Syberia e ci innamorammo. Passai una serata memorabile con lui,raccontandogli tutto per filo e per segno nella locanda del colonnello Emelioff. Si dimostrò incredibilmente comprensivo, brillante e piacevole. Provo per lui un amore che per Dan non avrei mai provato. Nick è la prima e unica persona, a parte i miei figli, a sapere tutto sulla mia avventura.
Viviamo in una casetta a Romansburg,dove quell’orribile fabbrica dei Burgoff è stata demolita. Come avevo previsto nel corso delle mie imprese,quell’avventura mi avrebbe cambiato la vita. E l’ha fatto. In meglio.

Spero che vi sia piaciuta, mi raccomando recensite!

Marxister

  
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