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Autore: RosaDraco    05/09/2016    1 recensioni
Questo è un AU in cui tutti i dragon slayer sono in realtà dei draghi. Lucy, la protagonista, vive in una metropoli moderna dove nessuno crede più all’esistenza della magia, ma lei è una maga e sa che niente è come sembra. Questa è la storia di un incontro che cambierà la sua vita per sempre e della sua lotta per salvare Magnolia e Fairy Tail.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un diario

Ciao a tutti! Ecco il nuovo capitolo di questa settimana. Nessuno sa ancora chi sia il ragazzo misterioso apparso durante la serata di Halloween e se è veramente collegato alla scia di omicidi che sta insanguinando Magnolia, l'unica cosa certa è che il cellulare di Lucy è stato distrutto e che ha assolutamente bisogno di uno novo ...



Un diario

Mentre girava il caffè nella sua tazza Lucy non riusciva a smettere di pensare alla conversazione che aveva avuto con Cana quel mattino. Bacchus conosceva i due maghi di Quatro Cerberus uccisi durante la notte, anche se non erano amici stretti.

“ Quando ha saputo la notizia è andato di matto.” Le aveva raccontato l’amica. “ Non hai idea di cosa ho dovuto fare per calmarlo! Voleva farsi giustizia da solo. Mi ha perfino costretta a usare le mie carte per cercare informazioni sul colpevole, ma ... i tarocchi non hanno risposto. Chiunque sia, l’assassino non è un comune essere umano: i miei poteri non funzionano su di lui.” Era per questo che nessuno riusciva a prenderlo? Nemmeno quelli del Consiglio? Chi era il prossimo sulla lista? Forse qualcuno di Fairy Tail? Lucy capiva come si sentiva Bacchus: per lei la gilda era una seconda famiglia e l’idea che fosse in pericolo la faceva impazzire. Che cosa avrebbe fatto se avesse perso uno dei suoi amici?

Lucy scosse la testa per allontanare quei pensieri e prese un sorso del suo caffè ma rabbrividì non appena l’amaro le toccò la lingua. Stava mescolando da mezz’ora eppure si era scordata di mettere lo zucchero.

- Mi passi il ... - Soltanto allora Lucy si accorse di Natsu che le stava porgendo la zuccheriera, con un sorriso divertito. Era seduto al posto davanti a lei da chissà quanto tempo, eppure non lo aveva nemmeno visto.

- Lucy è così sbadata! - Sospirò Happy, che si era seduto anche lui a tavola per far colazione e stava divorando una scatoletta di sardine. La ragazza si sforzò di ignorarlo, mentre aggiungeva lo zucchero al caffè e prendeva finalmente un sorso della bevanda corretta.

Passò qualche momento di silenzio prima che Lucy ricominciasse a parlare - In realtà stavo pensando a quel ragazzo di ieri sera, era un tipo piuttosto sospetto ... Perché ti sei agitato così tanto quando ti ho detto di lui? - Natsu mandò di traverso il biscotto che stava mangiando e fu costretto a battersi un pugno in petto per farlo scendere, ma il pasticcino sembrava come incastrato. Lucy rimase ferma a guardarlo, mentre si dibatteva ed Happy cercava di aiutarlo in tutti i modi, colpendolo dietro la schiena. Alla fine, per salvarlo, la ragazza fu costretta a riempirgli un bicchiere di latte. Il drago l’afferrò e lo scolò tutto d’un sorso e soltanto così riuscì ad ingoiare il biscotto e a ricominciare a respirare - Ma di che stai parlando??? -

- Quando sei venuto fuori a cercarmi sembravi agitatissimo. - Rincarò Lucy - Hai fatto una faccia! - Ma Natsu sminuì la cosa, riprendendo la sua colazione come se niente fosse - Stai esagerando. Quel tizio aveva un cattivo odore di magia nera, ecco tutto. E la puzza di magia nera non mi piace. - Anche Lucy aveva percepito la stessa negatività quando quell’aura l’aveva sfiorata, ma la risposta di Natsu non la convinse per niente - Lo sai? A volte ho la sensazione che tu mi dica un mucchio di bugie. -

- Non è vero! I principi non dicono bugie! - Replicò il drago con uno dei suoi soliti sorrisi.

Molte persone a Magnolia studiavano la magia nera, nonostante il Consiglio avesse cercato di limitare la pratica. Quella non era una prova sufficiente per incolpare il misterioso ragazzo di Halloween di essere il serial killer di maghi. Perfino Bickslow utilizzava la magia nera!

- Mi sa che riparleremo di questa storia in un altro momento. - Sospirò alla fine Lucy. Era evidente che non avrebbe convinto Natsu a parlare e poi aveva altri problemi di cui occuparsi. - Purtroppo ieri è successa un’altra tragedia. - La ragazza pigiò con rabbia il dito sul cellulare, che teneva appoggiato sul tavolo, ma senza ottenere alcuna reazione. Lo schermo era completamente rotto, irrecuperabile. L’idea di rimanere offline per qualche giorno le faceva gola, ma aveva bisogno di essere sempre raggiungibile per via dell’azienda.

- Andiamo! Mi tocca prenderne uno nuovo! -

Dopo la colazione Lucy portò Natsu in uno degli store di elettronica più famosi e importanti di Magnolia. Si trovava in una piazza sulla 5th avenue e per entrare c’era la coda. L’unica cosa visibile a livello della strada era un semplice cubo di vetro, perché la maggior parte dell’edificio si trovava sotto terra. Bastava scendere le scale per ritrovarsi in uno spazio immenso, con grandi volte e lampadari di cristallo. Sembrava quasi una cattedrale, eppure sui tavoli c’erano esposti cellulari, PC e tablet per ricordare a tutti che, in fondo, quello era solo un negozio. Per un po’ Natsu rimase impalato a guardarsi intorno, abbagliato dalle luci e dagli scintillanti gadget elettronici. Non riusciva a capire quale fosse la ragione di tutto quello sfarzo.

- Una volta credo di essere stato in una sala del tesoro che somigliava proprio a questa stanza. - Sussurrò il drago tra sé e sé e Lucy si lasciò scappare una risatina - In un certo senso anche questa è una sala del tesoro, visto quanto costa ognuno di questi affari. Vieni, prima facciamo meglio è! - La maga lo strattonò vicino uno dei banchi, dove li aspettava un commesso con la divisa arancione.

- Cosa posso fare per te oggi, Lucy? -

- Guarda Warren. - La ragazza sfilò il cellulare dalla borsa per mostrarglielo ed il commesso fece una smorfia - Che gli hai fatto? Sembra che abbia avuto un incontro ravvicinato con Erza! Lo hai usato come scudo? -

E fu allora che Natsu capì che entrambi si conoscevano già, perché anche Warren faceva parte di Fairy Tail.

- Credo sia stato uno spigolo. - Sospirò Lucy - Che ci devo fare secondo te? -

- Lascialo perdere Lucy, non vale la pena ripararlo quando ormai lo puoi sostituire con il 6. Ti faccio vedere io! - Il ragazzo si procurò in tutta fretta il modello che aveva in mente per mostrarle tutte le sue incredibili caratteristiche - Ci sono 16Gb di memoria, fotocamera iSight da 8 megapixel, time - lapse, Siri, geotagghing, HRD, True Tone Falsh e ... - Warren continuava a parlare senza sosta, sparando una parola insensata dopo l’altra mentre Lucy annuiva e di tanto in tanto gli faceva qualche domanda. Natsu rimase per un bel po’ in silenzio, completamente tagliato fuori dalla conversazione, a fissarli come se fossero stati una coppia di alieni. La tecnologia aveva fatto passi da gigante negli ultimi cento anni e lui era rimasto completamente  indietro. Per la prima volta da quando era tornato a Magnolia si sentì un perfetto idiota.

- Natsuuu ... - Lo chiamò la vocina ovattata di Happy da dentro lo zaino - Ma che stanno facendo? Leggono un libro di magia nera? -

- Se fossero rune sarebbero più semplici ... -

- Questo telefono è straordinario! Hai sempre linea e puoi chiamare chiunque dovunque tu sia! E se prendi la versione plus, da 128gb, non c’è alcun limite alle cose che puoi metterci dentro! - Esclamò Warren e fu proprio a quel punto che Natsu decise di fermarlo, alzando una mano - Quindi quel coso può fare il Requip? E ti permette anche di usare la telepatia e parlare con gli altri a distanza? -

Il commesso fu costretto a riflettere qualche secondo per processare cosa gli stava dicendo. Lui e Lucy si scambiarono un’occhiata e poi alla fine Warren annuì - In un certo senso sì, ma non si tratta di magia ... -

Magia oppure no, Natsu non poteva più permettersi di rimanere indietro, doveva tornare al passo con i tempi.

- Ne prendo uno anch’io! - Ma Lucy spense subito il suo entusiasmo - Non puoi prendere un cellulare da mille yewel! -

- E perché? -

- Prima di tutto non credo tu sia cosciente del prezzo e poi non ho alcuna intenzione di comprarti un telefono che finirai per distruggere in meno di ventiquattro ore! -

- Scommettiamo? -

- NO! -

- E dai Luceee! Ho visto che tutti in città ne hanno uno! Perché non posso averlo anch’io? -

Di nuovo quegli occhi da cucciolo implorante. Per un attimo Lucy sentì una stretta al cuore e pensò di essere la strega più cattiva di tutta Magnolia. Ma poi la sua parte razionale tornò a prendere il sopravvento.

- E va bene. - Sospirò alla fine - Warren hai presente la cosa più semplice che c’è in negozio? Quella che daresti alla mia bisnonna? Dalla a lui. Io prendo il sei plus. - In fondo un cellulare poteva tornare utile anche a Natsu.

- Subito! - E il commesso sfrecciò via per eseguire l’ordine, lasciandosi dietro un drago molto scontento.

- Credo che la tua bisnonna si sarebbe offesa sentendo una cosa del genere. -

- Hai ragione, forse dovevo chiedere per te qualcosa che anche la mia trisavola avrebbe capito. - Sghignazzò Lucy e Natsu rispose con una linguaccia.

Quando la coppia uscì finalmente dal negozio ognuno dei due stringeva un cellulare nuovo di zecca. Quello di Lucy era sottile, leggero, nero e scintillante, quello di Natsu invece era squadrato e con dei tasti grandi come un segnale stradale. Il drago non era per niente contento del suo telefono e pigiava un numero dopo l’altro con una smorfia. - Sicura che questo coso funzioni? -

- Certo che funziona! Devi solo capire come si usa: vieni ti spiego io come fare. Troviamoci un posto a sedere, Central Park è a due passi. - Da quanto tempo non faceva un giro nel suo amato parco?

Quella mattina a Central Park c’era un mucchio di gente, quasi tutti avevano avuto la stessa idea perché con quel bel sole, una passeggiata all’aria aperta era proprio l’ideale. C’erano persone impegnate a fare jogging, altre distese sull’erba e qualche coppia che camminava romanticamente mano nella mano.

- Lo sai? Io adoro questo posto. - Confessò Lucy mentre cercava una panchina libera su cui sedersi - A volte mi piace portarmi il laptop, sedermi nella natura e scrivere mentre guardo il panorama. In tutti i miei racconti c’è almeno una scena ambientata in un parco come questo. -

Natsu alzò la testa dallo schermo che stava pigiando per guardare la ragazza che camminava qualche passo più avanti. Il sole faceva scintillare i suoi capelli biondi, come tanti, piccoli fili d’oro. Per un attimo il drago pensò che davanti a lui ci fosse un’altra persona, qualcuno che veniva direttamente dal suo passato. Per cancellare il pensiero fu costretto a sfregarsi gli occhi.

- Mettiamoci qui. - Lucy gli indicò una panchina libera, in un bell’angolo soleggiato. Natsu si mise subito a sedere accanto a lei ed Happy saltò fuori dallo zaino; il tepore del sole era troppo invitante ed era curioso di vedere in azione lo strano oggetto magico che avevano appena comprato.

- Dammi il tuo telefono. - La ragazza si fece passare il cellulare e Natsu si appiccicò a lei per vedere meglio, così vicino da toccarla con la gamba e tutto il fianco destro. - Che devo fare per parlare con qualcuno? -

Lucy si irrigidì, stupita da quell’improvvisa vicinanza.

- Allora? - Ma in fondo Natsu non aveva secondi fini, l’unica cosa che gli interessava era il suo nuovo gadget elettronico.

- Se vuoi chiamare qualcuno devi digitare prima il suo numero e poi premere questo tasto qui. - Gli spiegò Lucy cercando di nascondere l’imbarazzo - Puoi anche salvare i numeri in rubrica, così non devi digitarli ogni volta. -

- Tutto qui? - Esclamò Natsu. Sembrava davvero la cosa più semplice del mondo, ma cosa poteva fare adesso con quell’incredibile potere a sua disposizione? Una lampadina si accese nella testa di Natsu ed un sorriso diabolico gli apparve sulle labbra. Lucy intuì subito che quell’espressione non significava niente di buono.

- Ehi, Luce ... -

- Sì? -

- Se io chiamo qualcuno, lo sa chi sono? -

- Se conosce il tuo numero sì, ma la tua scheda è nuova quindi per ora nessuno può riconoscerti. -

Natsu non poteva ricevere una notizia migliore di quella - Dammi il numero di Gray. -

- Co ... sa? -

- Facciamogli uno scherzo! -

- Oh, Natsu! Non faccio queste cose da quando avevo tredici anni! Anche se ... - Lucy si fermò a riflettere con un dito appoggiato sulle labbra - Devo ammettere che è piuttosto esilarante! - Quando andava ancora al liceo, fare scherzi telefonici era uno dei suoi hobby preferiti. Lei e Levy si divertivano a tartassare tutti quelli del gruppo. - E va bene! - Acconsentì alla fine - Ma niente di cattivo, Gray è già di mal umore. -

- È solo una cosa per ridere! Svelta ho un’idea fantastica! - Natsu le diede una gomitata per incoraggiarla e la ragazza lo accontentò, scrivendo il numero sulla tastiera - Metti il vivavoce così posso sentire tutto quello che vi dite! Premi qui! -

Natsu appoggiò il telefono sulla gamba mentre iniziava a squillare - Che cos’è questo rumore? -

Lucy gli fece segno di aspettare, sussurrando - Sta chiamando, aspetta ... -

- Pronto? - Gray rispose proprio quando sembrava che la chiamata stesse per terminare. Natsu e Lucy si scambiarono un’occhiata e il drago si tappò immediatamente il naso per cambiare voce - Salve, parlo con il signor Gray Fullbuster? -

- Sì. - Rispose l’Ice Devil Slayer, con la solita voce annoiata - Lei chi è? -

- La chiamo per conto della Firestorm Inc perché abbiamo visto una delle sue opere e siamo molto interessanti. -

- Una mia opera? - Domandò Gray, questa volta la sua voce suonava confusa - Ma di che sta parlando? -

- Parlo di quel bottone gigante davanti al negozio della Thunder God Tribe. Una scultura così brutta può essere soltanto opera sua. Il peggior scultore di Magnolia. -

- Chi hai chiamato il peggior scultore di Magnolia? - Strillò Gray e Lucy fu costretta a tapparsi la bocca per non scoppiare a ridere. Anche Happy si coprì il muso con le zampe.

- Mi scusi. - Continuò Natsu, sforzandosi di rimanere il più serio possibile - Volevo dire il peggior scultore del mondo. -

- DEL MONDO? Ma che accidenti vuoi da me? -

- Vede la nostra agenzia si occupa di demolizioni: l’ho contattata perché vogliamo radere la sua opera al suolo. -

- Prima di tutto quella schifezza non l’ho scolpita io e poi smettila di prendermi per il culo! Si può sapere chi diavolo sei? -

A quel punto Lucy non riuscì più a resistere ed esplose. La sua risata cristallina riecheggiò per tutto il parco e anche Gray la sentì dall’altro capo del telefono. - Un momento ... Io conosco quella voce! Lucy? Sei tu che mi stai chiamando? Tu e quel cretino di Natsu? -

La ragazza si avvicinò di più al cellulare per farsi sentire. Stava ridendo così tanto che le lacrimavano gli occhi. - E dai Gray, non te la prendere era uno scherzo innocente, giusto per ridere un po’! -

- Innocente o meno dici a quell’idiota del tuo amico che da questo momento in poi il suo numero sarà eternamente bloccato! -

- Gray! - Ma il ragazzo non l’ascoltò. Si sentì che borbottava - Io sono un ottimo scultore! - E poi la linea cadde bruscamente.

- Credo non sia interessato alla nostra proposta. - Concluse Natsu con la stessa voce da segretaria che aveva usato per chiamare, poi scoppiò anche lui a ridere. Per un po’ rimasero entrambi sulla panchina piegati in due per le risate. - È ... è stato fantastico! - Annaspò Lucy. Era proprio come ai vecchi tempi con Levy!

- Che ne dici se chiamiamo anche qualcun altro? Presto dammi il numero di Gajeel! - Ma questa volta quando Natsu pigiò sulla tastiera, il suo cellulare si spense di colpo.

- Ehi! - Esclamò il drago - Che accidenti sta succedendo? È colpa di Gray? -

- No, è soltanto scarico. - Gli spiegò Lucy - Bisogna caricare i cellulari nuovi prima di usarli. È già un miracolo che abbia funzionato tanto a lungo. -

- E come si fa a caricarlo? -

- Devi collegare la spina e infilarlo nella corrente. - Lucy gli mostrò il cavetto contenuto nel pacco ma il drago non le diede minimamente ascolto - Se gli serve po’ d’elettricità basto io: conosco l’incantesimo giusto! -

- NO! Non farlo! -

Tempo di vita totale del cellulare di Natsu: meno di trenta minuti.

Il drago attivò un pizzico della sua magia, iniettando nel telefono l’energia elettrica di cui aveva bisogno, ma la batteria non apprezzò il suo trattamento. L’apparecchio sfrigolò e dopo pochi istanti scoppiò, causando una grossa nuvola di fumo nero. Lucy ed Happy riuscirono a scansarsi giusto in tempo, gettandosi a terra ma Natsu non fu altrettanto veloce.

- Stai bene? - Quando Lucy alzò la testa e lo vide scoppiò nuovamente a ridere: Natsu era rimasto praticamente paralizzato sulla panchina, l’esplosione l’aveva centrato in pieno ed adesso aveva la faccia completamente nera e i capelli dritti come fusi. Qualche passante si era fermato a guardarli e gli stava chiedendo cos’era successo, ma Lucy non riusciva nemmeno a sentirli tanto era impegnata a ridere - Ti avevo detto di non farlo! -

Per un po’ Natsu rimase a fissare il rottamente, stretto nel pugno della sua mano, ma poi lo gettò via, esclamando - Okay, adesso credo di aver capito come funziona. Sono pronto per un 6 plus! Lucy comprami un cellulare nuovo! -

La ragazza si bloccò all’istante, piegata ancora in due per le risate - Neanche per sogno! -

- Ma come no? Dai! Ti prometto che non lo rompo! Torniamo al negozio! - Natsu si alzò di scatto e provò a prenderla per un braccio ma la ragazza lo schivò - Per oggi basta con l’elettronica! -

- Ti ho promesso che farò attenzione! -

- Assolutamente no! - Se voleva liberarsi del drago non aveva altra scelta. La ragazza appoggiò una mano sul mazzo di chiavi che aveva alla cintura, sussurrando - Porta del Toro d’Oro apriti! Dammi giusto un pizzico d’energia! - La magia entrò subito in circolo nel suo sistema e Lucy la utilizzò tutta per sfrecciare via come un razzo.

- Luce! - Ma Natsu non voleva lasciarla scappare e si a lanciò all’inseguimento gridandole di tornare con lui in negozio. Happy rimase ancora per un po’ fermo vicino alla panchina, sghignazzando come un matto, ma poi si accorse della gente che lo stava guardando. Tossì, sperando di passare per un gatto normale e si mise a quattro zampe per rincorrere gli altri due.

Quel pomeriggio Natsu continuò a tartassare Lucy finché la ragazza non si arrese e gli promise che gli avrebbe comprato un cellulare nuovo, proprio come con la storia del Walmart. Soltanto allora il drago si calmò e come tutte le sere si piazzò sul divano con un grosso pacco di patatine per seguire le repliche delle partite di football del campionato.

“ Non ho mai conosciuto una persona più insistente in vita mia!” Pensò Lucy mentre si versava il tè che aveva appena fatto nella tazza. Natsu lanciò uno strillo quando la squadra per cui stava tifando mise a segno un punto e Lucy sobbalzò rischiando di versare tutto sul tavolo. “ E nemmeno una persona più rumorosa!” Non poteva toccarle un drago silenzioso ed educato come Wendy? La sua solita fortuna ...

Quando Lucy alzò lo sguardo verso l’orologio affisso alla parete notò con stupore che ormai erano già le nove di sera. Era incredibile come il tempo scorresse velocemente in compagnia di Natsu. Da quando il drago era andato ad abitare da lei la sua vita sembrava diventata improvvisamente più veloce. Natsu riempiva le sue giornate e la teneva impegnata tutto il tempo. Forse era un bene, forse no. C’era una cosa che desiderava da matti e che il drago le aveva impedito di fare fino a quel momento.

Mentre Natsu continuava a gridare contro la televisione, Lucy decise che quello era il momento giusto per approfittarne. Sgusciò silenziosamente attraverso il soggiorno e si rifugiò nella sua stanza, chiudendo piano, piano la porta. Accese il portatile e si mise alla scrivania, stiracchiandosi così forte da far scricchiolare tutte le vertebre del collo. Normalmente passava ogni giorno qualche ora comodamente seduta a scrivere, ma nell’ultimo periodo, a causa dell’arrivo di Natsu, aveva avuto così tanto da fare che non era riuscita a dedicare nemmeno un istante al suo hobby preferito.

- Che guastafeste ... - La ragazza si infilò le cuffie dell’iPod scegliendo una canzone tra quelle nell’ultima playlist per isolarsi completamente dal mondo circostante e dal rumore assordante della televisione in soggiorno. La storia a cui stava lavorando era ancora ferma nello stesso punto in cui l’aveva lasciata l’ultima volta, quando aveva passato una notte bianca a riflettere sulla trama. Ormai conosceva quella parte a memoria. Lucy chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi. Strinse tra le mani la sua tazza di tè bollente per riscaldarle, mentre ripeteva per l’ennesima volta le ultime parole sulla pagina - “ Era una mattina splendida per camminare tra gli alberi del parco. Anche se ormai era autunno inoltrato il sole scaldava l’aria, faceva scintillare l’acqua del laghetto e illuminava le foglie colorate degli aceri. La ragazza si fermò per un attimo appoggiata alla staccionata e chiuse gli occhi, mentre inspirava l’aria profumata e fredda. Quando li riaprì il suo cuore perse letteralmente un colpo: un uomo che non aveva mai visto si era fermato proprio accanto a lei, per ammirare a sua volta il panorama. Non si era nemmeno accorta del suo arrivo.” -

- Chi è? -

Lucy sobbalzò e per poco non rischiò di versare tutto il tè che aveva in mano sulla tastiera del portatile. La ragazza si strappò le cuffiette con rabbia, strillando all’ospite indesiderato - Che accidenti chi fai qui? - Natsu era proprio dietro di lei, appoggiato coi gomiti alla spalliera della sedia e lo sguardo fisso sullo schermo.

- La porta era aperta ... - Le rispose il drago con nonchalance.

- La porta era chiusa! - Replicò Lucy e lui scrollò le spalle - Socchiusa. -

A quel punto la ragazza lanciò un sospiro rassegnato. Natsu ignorava tutte le leggi della privacy e dello spazio personale e fino a che fosse rimasto da lei sicuramente non sarebbe riuscita a completare nemmeno una benedetta pagina del suo romanzo.

- Che storia è quella che stai scrivendo? Come si intitola? -

Lucy non amava molto parlare delle sue storie prima che fossero completate ma decise di fare un’eccezione. Forse se avesse spiegato a Natsu un po’ della trama, il drago si sarebbe annoiato e sarebbe andato via, lasciandola finalmente in pace.

- Avevo pensato di intitolarla: “Un diario”. La storia è ambientata in una grande metropoli, dove ormai nessuno crede più all’esistenza della magia. Ma la protagonista sa che non è vero: lei è una maga. -

- Sembra proprio come a Magnolia. - Osservò Natsu e Lucy sorrise - Una delle regole fondamentali per un buon romanzo ... - Gli spiegò la ragazza - È quella di scrivere sempre delle cose che si conoscono in prima persona. Solo così si riesce a renderle realistiche. -

- E cosa succede poi? - L’incalzò il drago.

- Ad un certo punto la protagonista incontra il suo grande amore, un uomo che cambierà per sempre la sua vita. Ma in realtà non si tratta di essere umano, bensì di un demone con dei poteri oscuri. Ho già in mente come sarà il loro incontro. Voglio che ognuno dei due abbia la distinta sensazione di aver trovato la propria anima gemella, ma non so come questo sia possibile. - Gli confessò Lucy - Come fanno due personaggi così diversi a scoprire l’amore con un solo sguardo? -

- È vero sono molto diversi: lui è un demone, ha vissuto per secoli e secoli, lei è soltanto una mortale. Ma la chiave della trama è semplice: entrambi si conoscono già. Anche se lei non si ricorda di lui, lui non l’ha scordata. Non avrebbe potuto. Non è più la stessa persona che ha amato molti secoli prima ma quell’anima è inconfondibile. L’ha cercata, ha pensato a lei per tutto il tempo. Era disposto a scendere perfino nelle profondità dell’inferno e invece ecco che la trova nel posto più impensabile di tutti, proprio quando aveva perso ogni speranza: appoggiata a una staccionata in un parco qualunque, vicino a un lago identico a tutti gli altri. -

Lucy si girò a guardare Natsu. Avrebbe voluto rispondergli ma non le uscì nemmeno una parola di bocca. La sua idea era perfetta. Non riusciva a credere al fatto che avesse risolto il problema della trama così velocemente e in modo così brillante. Per lei quel pezzo era diventato un autentico rompicapo e invece ...

Ma Lucy notò che lo sguardo del drago era ancora fisso sulla pagina e che nei suoi occhi c’era quella stessa ombra di malinconia che aveva visto qualche giorno prima.

- Sbrigati Natsu! - Gridò Happy dal soggiorno - La pubblicità è finita! -

- Arrivo! - Ma quell’impressione durò soltanto per un attimo. Natsu le fece un grosso sorriso e poi la lasciò, precipitandosi a vedere il resto della partita.
  
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