Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime
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Autore: Cioccolasha    06/09/2016    1 recensioni
"Zen non sei lucido! Dimmi che è successo."
"E' tutto finito Mitsuhide."
"Che cosa intendi?"
"Che non c'è più speranza. Lei ha deciso di andarsene."
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Fanfiction a quattro mani scritta con Hope4thefuture
||Shirazen|| - ||Mitsukiki||
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo otto
Un arrivo a corte

Era passata una settimana dall'incidente di Shirayuki e la notizia si era diffusa in tutto il palazzo, scatenando un'unica reazione: una grande preoccupazione collettiva. La dolcezza e il buon animo di Shirayuki avevano fatto breccia nel cuore di tutti, la sua forza di volontà e la grande passione che metteva nel suo lavoro l'avevano fatta benvolere da tutti.
Quella mattina c'era un po' di trambusto: un'ospite importante era atteso durante la giornata e due guardie svolgevano il loro servizio mattutino ai battenti del cancello principale. Ma il più giovane dei due sbuffò, lasciandosi scappare un lungo sbadiglio.
L'altro gli lanciò un'occhiata di sottecchi. "Datti un contegno, stiamo lavorando."
"Ma senpai! Ho passato tutta la notte a pensare alla povera Shirayuki. Chissà come se la passa il principe Zen!" si lamentò il più giovane, voltandosi in direzione del suo senpai, che mantenne imperterrito lo sguardo fisso di fronte a se. "Qualche giorno fa ho incontrato il principe Zen nei coridoi, non aveva una bella cera" disse improvvisamente senza mutare espressione.
"Chissà quanto è triste il principe ora!" si lamentò l'altro. "Ehi! Ho un'idea. Perchè non andiamo a trovare Shirayuki?"
"No."
"Perchè no senpai?" piagnucolò la giovane guardia.
"Perchè anche se l'andassimo a trovare lei non ci riconoscerebbe" disse cupo abbassando lo sguardo e zittendo l'altro che, intristito e quasi con le lacrime agli occhi, non aprì bocca.
"Finiamo questa giornata e basta. Sono stanco." setenziò mentre l'altro annuiva mestamente.
Entrambi ripresero il loro compito di pattuglia, con un desiderio mai espresso sulle labbra e un peso sul cuore.

 

Il chiarore dei primi raggi mattutini riscaldava l'aria, dando una leggera sensazione di terpore sulla pelle. Una giovane ragazza dai capelli rossi passeggiava tranquilla nel giardino, godendo del calore del sole e circondata da innumerevoli piante e fiori. Dietro di lei Obi non la perdeva d'occhio, seguendo ogni suo movimento.
"Quindi tu sei una specie di soldato speciale?" chiese Shirayuki rompendo il silenzio e voltandosi dietro di lui.
"Una cosa del genere. Il principe Zen mi ha assunto perchè ha molto a cuore la tua sicurezza e la tua felicità" disse sereno. Un leggero rossore invase le guance della giovane quando il ragazzo nominò Zen. Non lo aveva più rivisto dopo quella sera e quando attraversava i corridoi faceva molta attenzione a non incrociare lo sguardo di nessuno e passare inosservata, ma la maggior parte delle volte falliva clamorosamente. C'era sempre qualcuno che la fermava domandandole come stava o se avesse bisogno di qualcosa. Quella situazione iniziava procurarle disagio, odiava vedere la compassione negli occhi degli altri quando la guardavano; la povera ragazza che aveva perso la memoria.
Obi era stato una piacevole sorpresa: ricordava vagamente di averlo visto il giorno dell'incidente nella serra, ma era ancora tutto molto confuso; si era presentato una settimana prima alla porta della sua stanza, autoproclamandosi sua guardia del corpo e non lasciandola nemmeno per un attimo. Da una parte era un po' fastidioso essere costantemente seguita, come avere una seconda ombra, dall'altro però si sentiva sicura, un senso di protezione e attenzione la avvolgeva come una calda coperta, confortandola e rassicurandola.
Obi le aveva detto che si conoscevano da prima dell'incidente, ma non le aveva mai fatto pressioni di alcun tipo, esortandola a ricordare o guardandola con quella compassione che tanto odiava.
Era sempre molto allegro e sorridente e riusciva quasi sempre a strappare un sorriso anche a lei con le sue facce buffe e le sue battutine irriverenti. Sì, Obi era proprio un buon amico, ma il suo chiodo fisso durante quella settimana era stato sempre e solo il principe Zen.
Quel ragazzo la attirava e la confondeva allo stesso tempo, facendole provare strane sensazioni alla bocca dello stomaco; c'era qualcosa dentro di lei che la spingeva inesorabilmente verso quello sconosciuto, annullando ogni sua capacità e pensieri razionali.
Sapeva che c'era stato qualcosa fra loro, lui stesso glielo aveva detto quella sera nel giardino, ma non credeva fosse stato qualcosa di così intenso. Avrebbero addirittura dovuto sposarsi! Ancora non riusciva a credere a una cosa del genere.
Doveva assolutamente allontanarsi da lui prima che fosse troppo tardi, non voleva stare lì, non voleva avere niente a che fare con il principe Zen di Clarines!
Era così assorta nei suoi pensieri da non accorgersi che si era fermata improvvisamente al centro del giardino, sorda ai richiami di Obi che, paratolesi davanti, la richiamava ormai da qualche minuto. "Ojou-san ... Ojou-san!" Obi la afferrò delicatamente per le spalle, scuotendola leggermente finchè la ragazza non si riscosse, puntando lo sguardo in quello ansioso del ragazzo. "Tutto bene? Stai male? Hai bisogno di qualcosa?" chiese senza prendere fiato tra una parola e l'altra, tutti i muscoli tesi e pronti a scattare al minimo segnale.
"No no sto bene tranquillo, ero solo assorta nei miei pensieri" disse sorridendo debolmente sotto lo sguardo attento di Obi.
"Solo ... potresti dirmi qualcosa riguardo a Zen?" le parole le scivolarono fuori senza che lei se ne accorgesse e non appena vide lo sguardo sorpreso di Obi arrossì.
"Hai ... hai ricordato qualcosa?" chiese cautamente, ben sapendo quanto Shirayuki fosse infastidita da domande di quel genere. Lei negò con la testa. "No, sono solo curiosa. Ma se non vuoi non fa niente" disse lei arrossendo ancora di più.
Obi fece un sorrisetto. "Perchè non glielo chiedi tu stessa?" chiese indicando qualcosa dietro le spalle di lei. La ragazza si girò di scatto, incrociando gli zaffiri sorpresi del principe Zen.
"No io ..." disse incerta, ma quando si voltò di nuovo verso Obi in cerca di sostegno, lui silenzioso si era già volatilizzato. Brutto traditore!
Shirayuki prese un profondo respiro e si voltò nuovamente. "Mi dispiace per quello che ho detto, non volevo assolutamente mancarvi di rispetto o intromettermi in questioni che non mi riguardano, vi chiedo scusa. Con permesso" disse accennando un inchino e cercando silenziosamente di scivolare via, ma la mano del principe scattò ad avvolgerle il polso in una presa delicata ma decisa sulla sua pelle. "Ti prego aspetta" disse piano il principe mentre Shirayuki lo fissava sorpresa. "Io ... non ho mai avuto l'occasione di scusarmi per quello che è successo quella sera quindi ... non ti biasimo se mi odi ma ti prego non allontanarmi. Voglio farmi conoscere da te" continuò azzardando un'occhiata al viso di lei, notando sorpresa e indecisione. Si affrettò a lasciarle la mano e facendo un passo indietro aspettando una risposta che non tardò ad arrivare: "Io non so chi tu sia e, sinceramente, dopo quella sera avevo deciso che non volevo più avere niente a che fare con te, perchè tu mi confondi e mi guardi in modo così deciso, come se ti appartenessi, che a volte mi spaventa. Però, non so, c'è qualcosa dentro di me che ora mi spinge a crederti e a darti fiducia, è una cosa che non mi è mai successa prima."
"Quindi ..." disse Zen, con una nota di speranza nella voce.
"Non farti troppe illusioni" lo interruppe secca la ragazza. "Non significa che io mi fidi di te. Mi hai incuriosito e vorrei sapere qualcosa di più di te. Sempre se ti va ovviamente" aggiunse frettolosamente, chinando il capo e arrossendo leggermente.
Zen sorrise radioso ma si affrettò a nasconderlo, abbassando lo sguardo e allungando il braccio in direzione della strada di fronte a loro, accennando un inchino. "Prego" disse e insieme si avviarono lungo il sentiero.
Camminarono silenziosamente fianco a fianco per qualche minuto, lei di nuovo persa a contemplare il paesaggio che il circondava e lui perso a contemplare lei, lanciandole occhiate furtive ogni volta che ne aveva l'occasione, incantato dalla sua bellezza e semplicità.
"Come ci siamo conosciuti io e te?" chiese Shirayuki, fermandosi ad osservare un bocciolo di rosa, tardivo rispetto agli altri che erano già sbocciati in tutta la loro meravigliosa bellezza. Zen, in piedi dietro di lei, trattenne il respiro, ricordando le circostanze durante le quali si era imbattuto in quella ragazza dai capelli rossi. "Ecco vedi, non è così facile parlarne ma se vuoi saperlo davvero te lo dirò. Tu eri fuggita da casa tua e ti sei rifugiata in una casa al confine del tuo regno. Io passavo di lì per caso con Kiki e Mitsuhide e per colpa di una distrazione mi sono ferito. Tu eri un'erborista, cioè, lo sei tuttora, quindi ti sei offerta di medicarmi il braccio con un unguento. Devo ammettere che all'inizo ero piuttosto restio a farmi aiutare da te, in fondo non ti conoscevo e non sapevo le tue intenzioni, avresti anche potuto avvelenarmi. Ma poi hai fatto un gesto che mi ha lasciato di stucco: ti sei ferita a tua volta con la mia spada per poter utilizzare su te stessa l'unguento. Non mi sarei mai aspettato una cosa simile da parte tua, hai conquistato la mia fiducia e mi sono lasciato curare da te.
Shirayuki strabuzzò gli occhi sorpresa, ma Zen rimase tranquillo, guardandola dolcemente.
"E poi? Cosa è successo? E perchè sarei fuggita? E qual era il mio regno prima?" chiese a raffica la ragazza.
"Tu vieni dal regno di Tanbarun, un piccolo borgo costiero a nord-est di Clarines: è un piccolo regno piuttosto prospero, intratteniamo spesso traffici commerciali con loro, ma diciamo che fra me ed il principe non scorre buon sangue" disse con un sorrisetto di scherno.
"Il principe ... si chiama Raji per caso?" chiese Shirayuki sconvolgendo Zen, che rimase a bocca aperta. "Sì è lui, ma come fai a saperlo? Hai ricordato qualcosa?" chiese avvicinandosi a lei e sovrastandola con la sua altezza. Lei deglutì e indietreggiò leggermente, mantenendo i suoi occhi in quelli del principe. "Io non lo so. Appena hai nominato Tanbarun quel nome mi è apparso nella mente, ma non so perchè. Che cosa centro io con il principe Raji? chiese nervosamente; ma Zen non risposa continuando a fissarla.
"Lui ... lui ha per caso a che fare con la mia fuga?" chiese incerta, ma il principe distolse lo sguardo, non riuscendo a proseguire.
"Zen, ti prego."
Il principe sussultò, era la prima volta da quando aveva perso la memoria che lo chiamava semplicemente per nome.
I suoi occhi color smeraldo lo guardavano imploranti, le mani di lei giunte davanti al petto in attesa di una risposta e lui si arrese con un sospiro. "Lui voleva che tu diventassi la sua concubina, per questo sei fuggita" spiegò, aspettando ansioso una sua reazione che però non arrivò; vide il suo sguardo rabbuiarsi e le sue braccia, prima raccolte al petto, ricaddero inermi sui fianchi, mentre le mani si stringevano in due pugni talmente stretti da sbiancare le nocche.
"Shirayuki ..." disse Zen, allungando istintivamente una mano verso di lei nel tentativo di afferrare il suo volto, ma lei si scostò, impedendogli di toccarla e lasciandolo con il braccio sospeso a mezz'aria. Fu ferito da questo suo distacco, ma preferì non insistere, ben sapendo che qualunque tentativo di consolarla non sarebbe servito a niente, non in quel momento almeno.
Tuttavia non sopportava di vedere quell'espressione sul suo viso e, ignorando ogni cautela, schiuse la bocca cercando le parole adatte, ma lei lo precedette: "Quindi è questo che sono: solo una donna di compagni per soddisfare le voglie di un principe arrogante e viziato?" domandò con voce cupa e spenta, ma a quelle parole Zen la afferrò saldamente per la vita e avvolgendola con le sue braccia.
"Lasciami subito! Magari ... magari anche tu la pensi così e volevi riportarmi da lui vero?" urlò continuando a divincolarsi, ma più lei si muoveva più lui la stringeva forte a se. Si chino verso il suo orecchio e sussurrò dolcemente: "No, non è così. Quando mi hai raccontato il motivo della tua fuga l'unica cosa che avrei voluto fare era andare da quell'idiota e ridurlo in poltiglia, lo avrei obbligato a implorare il tuo perdono in ginocchio per poi farlo strisciare ai tuoi piedi. Aveva tentato di avvelenarti con un cesto di mele, solo lui aveva l'antidoto e così ti avrebbe obbligata a tornare da lui per salvarti e tu gli saresti stata accanto per ripagarlo. Fortunatamente non aveva fatto i conti con me" continuò mentre la rabbia cominciava a montare dentro di lui al ricordo di quello che la sua amata Shirayuki avrebbe dovuto passare. "Ti ho portato con me a Clarines, perchè volevo offrirti una vita migliore, ma anche perchè volevo anche dare un'opportunità alle tue capacità da erborista perchè sei una delle migliori che io abbia mai conosciuto. Non pretendo che tu ti fidi ciecamente di me, ma ti prego, non dubitare mai di te stessa, perchè tu sei una delle persone più speciali e meravigliose di questo mondo e sono fiero della donna che sei riuscita a diventare.
Ne abbiamo passate tante insieme, so che tu non ricordi. ma io sì e credimi lotterò con tutte le mie forze per te e per tutto quello che rappresenti, non solo per me, ma per tutti noi" concluse mentre la rossa si era completamente immobilizzata; cullata dalle sue parole e dal suo respiro che le solleticava leggermente l'orecchio. Il cuore le batteva così forte che ebbe paura che le stesse per uscire dal petto. Mai nessuno le aveva rivolto parole simili, con un tale slancio di amore e di fiducia, tanto da sentire le gambe tremarle.
Non riusciva a parlare, il cervello le si era scollegato, impedendole di pronunciare parola.
Lentamente Zen sciolse l'abbraccio e senza guardarla negli occhi disse: "Perdonami, mi sono fatto prendere un po' la mano. Non capiterà più disse con voce talmente afflitta che Shirayuki sentì spegnersi il cuore. Voleva dirgli di non preoccuparsi, che stava bene e che mai nessuno l'aveva stretta in quel modo e rivolto frasi così belle, eppure le parole le morirono in gola.
Zen, fraintendendo il lungo silenzio, si allontanò ancora di più, furioso con se stesso per aver perso il controllo in quel modo: ora sì che non lo avrebbe più fatto avvicinare, aveva rovinato tutto, ancora una volta.
Quel silenzio imbarazzante fu spezzato dal ritorno di Obi, che da lontano aveva assistito a tutta la scena. "Arji, l'ospite è arrivato a palazzo, suo fratello richiede la vostra presenza per accoglierlo" disse cautamente, facendo saettare lo sguardo fra i due.
"Va bene, vado subito, tu resta con lei" ordinò Zen e, senza guardarsi indietro, si allontanò velocemente dirigendosi verso il cortile principale.
Non era assolutamente dell'umore adatto per accogliere un ospite, ma era un principe e quello rientrava fra i suoi doveri. Doveva lasciare da parte i suoi problemi e pensarci in un altro momento, ne avrebbe parlato in seguito con Mitsuhide.
Giunse all'entrata trovando Kiki e Mitsuhide in alta uniforme fermi e composti e si diresse verso di loro, fermandosi mezzo metro tra i due, proprio nel momento in cui una lussuosa carrozza fece il suo ingresso trionfante nel cortile, trainata da due splendidi destrieri bianchi con la criniera avorio.
La carrozza, anch'essa candida e con fini decorazioni dorate, si fermò proprio di fronte ai tre ed un valletto si precipitò subito ad aprire lo sportello, posizionando la scaletta e porgendo e porgendo la mano alla figura che si apprestava a scendere; la punta di una scarpetta candida si poggiò sul primo scalino mentre una mano guantata si poggiò su quella del valletto ancora in attesa. Una lunga chioma corvina fece capolino dall'abitacolo, mentre due occhi blu elettrico incrociavano quelli del principe, che rimasse immobile e sorpreso; un lungo vestito di raso blu rendeva quella figura esile ancora più sensuale, accentuando il colore già mozzafiato degli occhi.
Zen, Kiki e Mitsuhide rimasero imperterriti di fronte a lei, ma si riscossero velocemente e si inchinarono, la donna allungò la mano verso Zen, che la prese velocemente per poi portarla alle labbra e lasciandovi un leggiero bacio, facendola sorridere soddisfatta.
"E' un piacere conoscervi, principe Zen" disse con voce melodiosa e sicura, consapevole di aver attirato l'attenzione di tutti.
"Benvenuta principessa" intervenne una voce dietro di loro, che si rivelò quella del principe Izana, che si stagliava nella luce del pomeriggio in tutta la sue bellezza e strafottenza. Avanzò anch'egli verso di lei, inchinandosi al suo cospetto e baciandole a sua volta il dorso della mano, al quale lei sorrise cordiale.
Poi si voltò verso i tre che li guardavano ancora stupiti e con un sorriso arrogante pronunciò: "Vi presento la principessa Mayu, del regno di Akita, nostra illustre ospite e su mia decisione futura sposa del secondo principe di Clarines, Zen Winsteria."

 

 

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Angolo delle autrici:

Tatatata - dannnnn!
Dite la verità, non ve lo aspettavate eh?
Personalmente vorrei solo esprimere tranquillamente il mio pensiero al riguardo ............ IZANA SEI UN BASTARDO E SPERO TU MUOIA INVESTITO DA UN MAIALE!
Ok, sono calma.
Ah, è mio dovere avvisarvi che per le prossime due settimane sarò solo io ad interagire con voi, perchè la nostra cara Hope è partita per l'Irlanda (beata lei), tuttavia non posso prendermi nessun merito per questo capitolo, visto che è stato interamente scritto da lei e noi tutti siamo d'accordo che abbia fatto un eccellente lavoro.
Come dimenticare le noste amiche guardie (dai nomi sconosciuti o talmente poco pronunciati da essere irrammentabili), il più giovane gran chiacchierone ed invece il senpai apatico come un bastoncino di pesce, che se ne stanno di guardia al cancello ed intanto sanno tutto di tutti manco fossero in una puntata di Beautiful? Una scena con loro due ci stava tutta.
Intanto Obi è l'eroe del momento, Hope è davvero innamorata di questo personaggio così divertente e intrigante e ha deciso di fargli svolgere un ruolo chiave nel fragile rapporto che ancora lega i due amanti di Clarines, solo così Zen è potuto farsi avanti e far di nuovo breccia nel cuore dell'amata, che però è ancora diffidente, anche se le parole e i gesti del bel principe l'hanno profondamente emozionata.
Per quanto mi riguarda, la principessa Mayu può anche tornarsene da dove è venuta, Zen non ha bisogno di lei, ma qualcosa mi dice che resterà e ci metterà i bastoni fra le ruote.
Non perdetevi la prossima puntata!
Cioccolasha e Hope(che manda un bacio a tutti da Dublino).

 

   
 
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