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Autore: Iron_Captain    06/09/2016    5 recensioni
Tratto dal testo:
La volpe andò subito a controllare all'interno del tabaccaio con la vetrina distrutta, seguito poco dopo da Judy, che con un po' di fatica era riuscita a rialzarsi. Dopo aver acceso le torce iniziarono a dare un’occhiata: era tutto fracassato, ma…non c'era nessuno.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Aggressioni

Dopo essere stata portata in ospedale, i dottori le misero sei punti sulla ferita che aveva sulla guancia sinistra. Fortunatamente il graffio non aveva leso nessun organo vitale, né aveva fratturato la mandibola: in questo modo evitò di venire sottoposta a un intervento molto delicato che, se fosse andato male, le avrebbe provocato la paralisi permanente dell'apparato mascellare. Nonostante sembrasse stare bene, i dottori le dissero di stare molto attenta a non aprire troppo la bocca: cioè non avrebbe dovuto ridere troppo forte, né alzare troppo il tono di voce, o fare altre azioni simili; mentre mangiava doveva masticare piano e non doveva abbuffarsi con bocconi troppo grandi; e soprattutto doveva dormire solamente sul lato in cui non aveva la ferita. Se non avesse rispettato queste indicazioni sarebbe andata incontro a conseguenze molto sgradevoli.
A parte ciò, Judy ebbe il consenso dei medici per firmare il modulo di dimissioni dall'ospedale e tornare così al distretto, cosicché avesse potuto informarsi sugli ultimi sviluppi.

Una volta arrivata, fu accolta dal simpatico Benjamin Clawhouser, che dopo aver saputo che l’agente Hopps era stata ricoverata in ospedale, si era preoccupato per le sue condizioni: “Bentornata Judy! Ho saputo cosa ti è capitata. Come stai?”
“Sto bene. Grazie.” rispose la coniglietta con un leggero sorriso che non poté allargare a causa del dolore che sentiva ogni volta che apriva e chiudeva la bocca. Senza contare le fastidiose bende che le fasciavano la ferita.
“Il capitano Bogo ti sta aspettando nel suo ufficio insieme al tuo partner.”
Dopo aver ringraziato il suo simpatico collega, Judy andò subito dal suo superiore. Non vedeva l'ora di tornare al lavoro e ricevere un caso da risolvere.

“Mi dispiace, agente Hopps, ma devo sospenderti.” dichiarò il capitano Bogo.
La coniglietta abbassò completamente le sue orecchie e lo sguardo, come se si aspettasse questa risposta, riducendo a brandelli il suo “ingenuo ottimismo”.
“Ma…Perché signore?” chiese Nick, che non capì il motivo della decisione del loro superiore.
“Per motivi di salute, agente Wilde, e anche perché ha una settimana di ferie arretrate.”
“Io sto bene, Signore…” ribattere Judy con fatica. “Ho intenzione…di andare là fuori…ad arrestare quella criminale…Sa bene che sono…uno dei migliori agenti della città.”
“Nulla ho dimenticato. Ora potete andare.” disse infine il capitano Bogo.
I due agenti di polizia, sapendo che non c'era verso di convincere Il capitano, non poterono fare altro che uscire dal suo ufficio.

Dopo una lunga giornata di lavoro, Judy e Nick erano soliti andare in un bar molto carino, dove facevano un ottimo caffè e dei dolci molto buoni, ma soprattutto era frequentato da gente molto tranquilla.
Dopo aver preso posto a uno dei tavoli liberi e ordinato i loro drink preferiti, i due mammiferi iniziarono a parlare.
“Come stai Carotina?” chiese Nick sorseggiando il suo succo di mirtilli. Pur sapendo che era banale iniziare con una simile domanda, la fece comunque, poiché aveva visto come la sua partner facesse fatica a parlare, probabilmente a causa del dolore.
“Rispetto a prima non sento tanto dolore…avrei voluto prendere parte alle indagini.” disse Judy mogia, dando una doppia risposta a quella domanda.
“Dispiace anche a me…” disse infine Nick, che oltre a non voler proseguire oltre la sua frase, non voleva neanche fare una delle sue solite battute: non voleva provocare un litigio. Desiderò tanto che la sua partner potesse prendere parte alle indagini, dovette dare ragione al loro superiore: Judy Hopps era un'agente molto brava e dotata, ma in questo momento non era nelle condizioni adatte per poter investigare.
Mentre la coniglietta sorseggiò il suo succo alle carote, usando una cannuccia, osservò il suo migliore amico: sembrava preoccupato e assorto nei suoi pensieri.
“C’è qualcosa che vuoi dirmi?” chiese la coniglietta posando la propria zampina su quella di Nick. Lo conosceva talmente bene da riuscire a capire i suoi stati d'animo. I loro colleghi non riuscivano mai a capirlo, proprio perché non lo conoscevano abbastanza bene; per questo motivo, non si confidava mai con gli altri mammiferi, ma solo con la sua partner. Erano come due libri aperti fatti l'uno per l'altro.
Per la prima volta Nick sembrava essere stato colto di sorpresa a quella domanda, e da quella piccola zampina che si era posata sulla sua.
Prima che potesse riuscire a replicare e a riprendersi, il telegiornale comunicò delle notizie importanti; la pop star Gazelle e i suoi bodyguards erano stati aggrediti. Secondo le dichiarazioni dei testimoni presenti, l'aggressore era una tigre bianca femmina che indossava una tuta completamente nera. Fortunatamente la cantante era rimasta illesa, ma una delle sue guardie del corpo personali era stata portata d'urgenza in ospedale.
I due agenti, dopo aver pagato il conto, andarono verso la volante.

“Adesso ti porto a casa.” disse Nick mentre si allacciò la cintura di sicurezza. Sapeva bene che Judy non poteva partecipare alle indagini.
“Non ci pensare proprio…!” replicò la coniglietta, che il incautamente aveva alzato il tono di voce, provocandole quel dolore che prima le era passato.
“Ordini del capitano!” ribatté Nick. “Non sei nelle condizioni adatte per lavorare.”
A causa della mandibola che le faceva male, Judy non riuscì a replicare.
Nick la squadrò, vedendo chiaramente che si portava la zampa sotto il suo mento a causa del dolore alla mandibola, e notando il suo sguardo sofferente che cercava di mascherare.
“Perdonami Carotina, ma non posso farti venire con me.”
In quel momento arrivò la chiamata alla radio del capitano: “Agente Wilde!”
“Si, Signore?” rispose Nick alla radio.
“Dove caspita sei?! È da un'ora che sto cercando di contattarti!...Devi andare verso Via dell'Autodromo: Gazzelle è stata aggredita. Pretendo che tu scopra chi sia l'aggressore e lo arresti. Sbrigati!”
Una volta chiusa la chiamata, Nick volse lo sguardo verso la sua partner, al momento fuori servizio; aveva un'espressione di supplica: voleva prendere assolutamente parte alle indagini. Era chiaro come il sole che non ci sarebbe stato verso di convincerla a non farlo.
“E va bene, partner testarda, salta su.” acconsentì infine l’agente Wilde.
D'altronde siamo partner: condividiamo ogni gloria e rimprovero, pensò Nick, al quale sfuggì una risata.
“Come mai stai ridendo?” chiese una coniglietta molto curiosa e…con la felicità ritrovata.
Nick sorrise: “Come si chiama un cammello a tre gobbe?”
“…Nick…!” rispose irritata Judy, cercando di non alzare di nuovo la voce come prima.
Pur essendo alle volte antipatico, voleva tanto bene al suo partner; e per questo motivo non aveva intenzione di lasciarlo solo per nessun motivo al mondo.

Dopo aver percorso pochi chilometri, i due agenti videro un cervo scaraventato fuori da un negozio.
Nonostante la brutta caduta, riuscì a rialzarsi.
Da quello stesso ingresso comparve quella tigre bianca, che aveva aggredito poco fa Gazzelle.
Seguendo il loro istinto, Judy e Nick scesero dalla volante, presero le loro pistole e le puntarono contro quel predatore.
“Ehi! Hai finito di aggredire i mammiferi!” urlò Nick, pronto a fare fuoco al primo segno ostile.
La tigre volse il suo sguardo minaccioso e pieno di rabbia verso i due agenti.

Angolo autore
Ho passato parecchi giorni a scrivere e rivedere questo capitolo, nonostante i miei impegni. Non mi aspettavo tanto successo su questa fanfiction, perciò adesso ho il “problema” a non farla calare di prestazioni.
Avevo in mente un altro tipo di proseguimento, ma non sono riuscito a metterlo per iscritto, così ho dovuto inventarmi un'altra cosa. Spero vi piaccia…
Buona lettura come sempre.

   
 
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