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Autore: CaptainJollyRoger    07/09/2016    1 recensioni
《È perfetto, davvero: un Mangiamorte in meno! Quando si ammazzano tra loro è sempre meglio, ci risparmiano un sacco di lavoro.
《Sirius, io penso che dovresti...
Quella sorta di pietà sul volto del tuo migliore amico è insopportabile; perché non gioiscono, invece? Perché non capiscono che è solo un nemico in meno di cui doversi preoccupare?
《Lo sai che pensare non ti è mai venuto bene, James, smettila di provarci. Allora, qual è la prossima mossa?
Continuano a fissarti, tutti, e tu -che sei nato per essere guardato, lo dici sempre- cominci a sentirsi a disagio. I loro sguardi vogliono scavare nei tuoi occhi grigi, ma tu sei fatto di ghiaccio, e nemmeno James può scalfirti, se decidi di tagliarlo fuori.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Regulus Black, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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《È perfetto, davvero: un Mangiamorte in meno! Quando si ammazzano tra loro è sempre meglio, ci risparmiano un sacco di lavoro.
《Sirius, io penso che dovresti...
Quella sorta di pietà sul volto del tuo migliore amico è insopportabile; perché non gioiscono, invece? Perché non capiscono che è solo un nemico in meno di cui doversi preoccupare?
《Lo sai che pensare non ti è mai venuto bene, James, smettila di provarci. Allora, qual è la prossima mossa?
Continuano a fissarti, tutti, e tu -che sei nato per essere guardato, lo dici sempre- cominci a sentirsi a disagio. I loro sguardi vogliono scavare nei tuoi occhi grigi, ma tu sei fatto di ghiaccio, e nemmeno James può scalfirti, se decidi di tagliarlo fuori.
《La situazione sta seriamente diventando imbarazzante. Evans, sei fidanzata col mio migliore amico, smettila di fissarmi-- e Remus, tra noi non può funzionare, te l'ho già detto.
Entrambi sospirano, quasi si fossero messi d'accordo, e smettono di guardarti per lanciarsi occhiate confuse, come non sapessero cosa fare; nessuno ti risponde a tono, nemmeno Lily, ed è una situazione talmente assurda che ti senti quasi esplodere.
Non sono fatto di vetro, non mi frega niente di cosa è successo, offendetemi, ridete, parlate, urlate: non trattatemi come se stessi per andare a pezzi!
È con rabbia che, spezzando quel penoso silenzio, afferri la tua solita giacca di pelle, rischiando di buttare a terra l'appendiabiti di James; ed è con la stessa rabbia indolente che quasi ringhi contro gli altri.
《Quando sarete abbastanza lucidi da capire che è stata una fottuta botta di culo, fatemi un fischio; non ne posso già più delle vostre facce da funerale!
La porta sbatte dietro di te quando esci da casa, e una folata di vento ti fa rabbrividire, mentre infili le mani in tasca e sollevi lo sguardo verso il cielo, pensando a cosa è successo qualche minuto fa.

"Sirius, io... mi dispiace."
"James, che stai dicendo? Hai fatto cadere la mia moto? Perché in quel caso non ti basterà chiedere..."
L'abbraccio che segue è qualcosa di talmente sbagliato che Sirius scatta indietro, allontanandosi da James come se bruciasse. Il ragazzo solleva una mano, come volesse posarla sulla sua spalla, ma poi la lascia ricadere lungo il fianco, inerte.
"Regulus... è morto."
Il silenzio gelido che segue è più inquietante di qualsiasi scenata, ma non quanto la frase successiva.
"Era ora, mi chiedevo quando Vildemort l'avrebbe ucciso!"


I piedi accelerano, staccati dalla mente, senza più alcun controllo, e tu ti ritrovi a correre, veloce, sempre più veloce, fino a far stridere i muscoli e far dolere i polmoni.
Il tuo corpo urla talmente tanto da non permetterti di udire i tuoi pensieri, e quasi riesci a ridere, pensando di averli seminati, di non doverli più sopportare perché sei troppo veloce e non ti raggiungeranno.
Ma non puoi correre per sempre, ed è per quello che ad un certo punto sei costretto a fermarti, e ad appoggiare una mano sul tronco di un albero. Non ti eri neppure accorto di essere in un bosco, sulla sommità di una collina, ma non ha alcuna importanza dove sei, finché riesci a non pensare. Ti siedi a terra, con una spalla contro il tronco, e rimani a guardare il sole che inizia a tramontare. Che ora era quando sei uscito di casa? Per quanto tempo hai corso? Non lo sai, e non ti interessa.
Le nuvole si tingono di colori caldi, totalmente opposti a quelli dei tuoi occhi gelidi. Non piangi, perché sei un Black, e i Black non piangono; ma quel rosso è troppo intenso per degli occhi di ghiaccio, troppo caldo perché non si sciolgano sotto gli ultimi raggi del sole.
E continuano a sciogliersi e a colare lungo le guance anche quando ormai la luce è scomparsa del tutto, sostituita dalla fredda luce della luna.

"Sirius, io e te siamo amici, vero?"
"Che domande fai, scemo? Certo che lo siamo, siamo fratelli!"


Lo sei mai stato davvero, Sirius? O lo hai abbandonato a se stesso, troppo solo e spaventato per poter sfuggire da un futuro che lo stava risucchiando sempre più inesorabilmente?

" Lo sai chi sono quelli? Futuri mangiamorte, Reg! Sai cos'hanno fatto alla MacDonald?"
"Non lo so e non mi interessa. Loro sono miei amici, Sirius!"
"Allora noi non lo siamo più."
"...Non puoi dire sul serio..."
"Svegliati, fratello! Quelli sono dei pazzi, non infilarti nei loro affari!"
"Non dirmi cosa devo fare."


Forse, se l'avessi aiutato anziché urlargli contro, non sarebbe finita così. Forse saresti riuscito a salvarlo, forse...

"Non avvicinarti."
"Io..."
"Che cazzo hai fatto, Regulus? Che cosa hai fatto?"
"Sirius, io..."
"Quale sarà il prossimo passo, farti marchiare l'avambraccio, così potrai far parte della mandria di Voldemort?"
"Non chiamarlo così, non te lo meriti!"
"Non me lo..." la risata esce cruda e affilata, modulata per far male "Ah, vedo che mi sono perso qualcosa, da quando sono andato via. A quando la cerimonia di iniziazione? Dimmi, ti fanno bere sangue di babbano?"
"Tu non hai capito niente, fratello!"
"Oh, no. Non osare chiamarmi così. Tu non sei più mio fratello, da quando collezioni fetidi ritagli di giornale sul tuo amico Voldemort; da quando l'idea di avere quello schifosissimo marchio nero ti sembra la cosa più bella del mondo; da quando torturare i babbani per te è giusto! Non sei più mio fratello. Ho un solo fratello, e si chiama James!"


Ed è lui, James, che alla fine ti trova -ovviamente. Hai cristallizzato di nuovo i tuoi occhi da ore, ma lui vede lo stesso le lacrime, anche se ti sei premurato di farne sparire i segni dal volto, e senza parlare si siede al tuo fianco. Restate lì per altro tempo infinito, prima che tu ti decida a parlare.
《Dovevo salvarlo...
La tua voce non è mai stata così roca, ma lui non sembra farci caso.
《Non potevi fare nulla, Sirius.
Non è vero, e lo sapete entrambi, ma le sue parole sono una bugia talmente dolce che entrambi fingete di crederci.
《Sono stato il peggior fratello possibile.
E stavolta James non ribatte, perché anche lui sa di essersi preso la parte migliore di te, quella che spettava a Regulus, ma che mai sei riuscito a donargli; forse perché vedevi troppo poco di te in lui, forse perché invece ti ci vedevi troppo. Perché entrambi sapete che sei stato un fratello perfetto, in realtà; ma non per Regulus.
Nessuno dei due parla più, per tutta la durata di quella notte senza tempo. E resti semplicemente lì, accanto al fratello che ti sei scelto, a piangere per l'altro, a maledire te stesso per non averlo potuto proteggere, per non averci neppure provato, per averlo abbandonato tra le mani di Voldemort e della tua odiata famiglia, a chiederti se esista espiazione per il tuo peccato.
A renderti conto di quanto, nonostante tutto, lo amassi.
Ed è quando l'alba fa nuovamente capolino e i pensieri sembrano finalmente schiarirsi, è allora che lo prometti a te stesso e a Regulus: per lui non sei arrivato in tempo -o forse, non sei neanche mai partito- ma non farai lo stesso errore con James. Non hai potuto salvare un fratello, ma non farai lo stesso errore per la seconda volta.
James non morirà, non finché tu sarai in vita.
  
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